RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta
ANSA
Auto pirata travolge due sorelle, una muore, il conducente fermato
*Lo schianto nel Piacentino, grave l’altra donna*
*BOLOGNA*, 20 dicembre 2020 – Una donna è morta e la sorella è ricoverata
in gravi condizioni dopo che le due sono state investite nel tardo
pomeriggio di ieri nel Piacentino, a Ferrai di Vernasca. L’uomo che ha le
travolte in auto, e che non si è fermato per prestare soccorso, è stato poi
rintracciato e fermato dai carabinieri.
Positivo all’alcol test, è stato portato in carcere.
Nello schianto è morta Ester Crovetti, 55 anni, mentre la sorella Maura,
53, è ricoverata all’ospedale di Parma. Le due stavano passeggiando insieme
al loro cane, sulla strada che da Alseno porta a Vernasca. L’auto, guidata
da un 35enne, avrebbe sbandato in una semicurva e dopo aver colpito due
cassonetti è piombata sulle donne. La vettura ha perso una targa, e i
militari nel giro di un paio d’ore hanno rintracciato il conducente.
TRNEWS
Investe pedone e poi scappa, ma un automobilista lo insegue. Positivo ad
alcol e droga
*LECCE, *20 Dicembre 2020 – Stava camminando su viale Lo Re, a Lecce,
quando una smart lo ha letteralmente travolto. L’episodio sabato sera, poco
prima delle 22. La vittima, un uomo di nazionalità senegalese, è
attualmente ricoverato in prognosi riservata, ma non sarebbe in pericolo di
vita.
Sono stati i passanti, che avevano assistito alla scena, a soccorrere
subito l’uomo, riverso per terra. Sul posto un’ambulanza del 118 e un’auto
medica. Poi la corsa in ospedale in Codice Rosso.
Secondo una prima ricostruzione l’investitore non avrebbe arrestato la
marcia, salvo poi essere inseguito da un automobilista che al momento
dell’incidente era dietro di lui. Sentendosi braccato, il conducente della
smart avrebbe poi accostato su viale Torre del Parco. Lì è poi sopraggiunta
una volante che ha poi allertato la Polizia Locale, alla quale sono state
affidate le indagini.
L’investitore, un giovane di 19 anni, non aveva la patente, ma un figlio
rosa scaduto da un anno. Sottoposto a tutti gli accertamenti del caso, è
risultato sotto effetto di cannabis e alcol. Gli agenti hanno proceduto al
sequestro del cellulare e dell’auto del giovane che è stato denunciato.
LA REPUBBLICA ROMA
Roma, investite e uccise in Corso Francia, Pietro Genovese condannato a 8
anni
di Maria Elena Vincenzi
*Il figlio del regista Paolo è accusato di aver travolto e ucciso quasi un
anno fa, nella la notte tra il 21 e il 22 dicembre dello scorso anno, Gaia
Von Freymann e Camilla Romagnoli, entrambe 16enni. Una storia che sconvolse
la città a pochi giorni da Natale*
19 DICEMBRE 2020
E’ stato condannato a otto anni per duplice omicidio stradale Pietro
Genovese, il figlio del regista Paolo accusato di aver travolto e ucciso
quasi un anno fa, nella la notte tra il 21 e il 22 dicembre dello scorso
anno, su corso Francia Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, entrambe
16enni. Una storia che sconvolse la città a pochi giorni da Natale. Il pm
Roberto Felici aveva chiesto per lui una condanna a cinque anni. “Giustizia
è stata fatta. Un grande dolore ma anche una grande vittoria per noi. Le
bambine non torneranno più a casa ma abbiamo avuto la soddisfazione
dell’assenza del concorso di colpa. Le ragazze hanno attraversato sulle
strisce, con il verde pedonale, i nostri avvocati sono stati bravissimi a
dimostrare ciò. Non ci aspettavamo una sentenza così”. E’ il commento delle
madri di Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli.
Il 26 dicembre per il giovane, accusato di duplice omicidio stradale,
furono disposti gli arresti domiciliari (che ancora sta scontando).
Genovese aveva un tasso alcolemico più alto del dovuto, viaggiava ai 90
all’ora e, stando alla procura, dopo l’impatto ha cercato di fuggire. La
sua auto, un Suv della Renault, si è fermata sulla rampa della tangenziale
perché l’urto aveva messo in funzione il dispositivo di sicurezza del
veicolo. Non solo: il pubblico ministero ha contestato al 21enne anche
l’uso del cellulare. Ma, stando ai consulenti dell’accusa, le ragazze non
attraversavano sulle strisce e il semaforo pedonale era rosso.
Per questo la pena richiesta dal pm Roberto Felici è di cinque anni: viene
ipotizzato un concorso di colpa delle vittime. Ai fini della pena,
stabilire la posizione di Gaia e Camilla è centrale: per questo il gup
Gaspare Sturzo aveva chiesto, prima di emettere la sentenza, di poter
sentire in aula periti e testimoni. Ma, ancora una volta, le versioni sono
state discordi: i consulenti, sulla base dei loro calcoli, sono convinti
che le vittime fossero distanti dall’attraversamento, mentre i testimoni
sono quasi tutti concordi nel dire che le ragazzine erano, invece, sulle
strisce.
LA PROVINCIA
Asti, il figlio spaventato alla madre pestata dal padre: «Se sei ancora
viva, alza una mano»
*Drammatica testimonianza nell’ambito di un processo per violenza domestica*
Una testimonianza molto sofferta, interrotta da pianti disperati e protetta
dal paravento per non dover guardare negli occhi quel padre padrone che è
sotto processo e che, anche se non può più avvicinarsi alla sua famiglia da
sette mesi, continua a fare paura.
Ancora un brutto processo per violenza in famiglia approda in tribunale ad
Asti, davanti al collegio di giudici presieduto dal dottor Dovesi (a latere
De Mattei e Bertello Motta) e sostenuto dal dottor Greco come pubblico
ministero.
L’imputato, difeso dallo studio Mirate, è accusato di anni di
maltrattamenti e violenze alla moglie (costituita parte civile con
l’avvocato Arri) e, in misura più contenuta, ai due figli.
Un copione piuttosto ripetitivo ma non per questo meno violento. L’uomo,
che aveva un lavoro stabile, aveva il brutto vizio di bere fino ad
ubriacarsi. Secondo i racconti drammatici della moglie e dei figli, tornava
a casa a notte fonda e se la prendeva con la donna. Prima la offendeva, poi
la minacciava e infine arrivavano i calci, i pugni, le botte e, quasi come
un rito finale che si ripeteva ogni volta, la afferrava per i capelli e la
trascinava per tutta la casa, incurante delle urla della donna.
Episodi che si ripetevano anche tre-quattro volte a settimana e che si
acuivano durante il week end. Tanto che il figlio, in uno dei passaggi più
drammatici, ha raccontato che i sabati sera lui e la sorella dormivano nel
letto con la madre, quasi per proteggerla ma che il sonno era tutt’altro
che sereno. «Avevamo il sudore della paura, perché sapevamo che appena
fosse tornato a casa iniziava ad alzare le mani. E tremavamo alla sola
idea».
Soprattutto il figlio ha ammesso di aver sofferto moltissimo per questa
situazione di violenza in casa e di portarne ancora oggi i postumi,
nonostante sia alla soglia dei 30 anni. Tanto per fare un esempio, non
riesce a sopportare una sola goccia di sangue perché ogni volta questa
immagine lo riporta a quando la madre, dopo i pestaggi, si curava i tagli e
le ferite che il marito le procurava.
Il pm Greco ha prodotto ai giudici numerosi referti medici del Pronto
Soccorso cui la donna si rivolgeva quando le percosse erano più gravi. E,
tutti gli accessi, sono registrati nel cuore della notte.
«Una volta è stato più violento del solito – ha raccontato il figlio – e ha
sferrato un calcio a mia madre alla bocca dello stomaco, mentre lei era a
terra. Questo le ha tolto il respiro e io ero terrorizzato che fosse morta.
Le ho gridato “Mamma, se sei ancora viva alza una mano”». E per fortuna lei
ha dato segni di vita nonostante avesse il respiro bloccato.
Non solo le persone: anche le cose finivano nella furia dell’uomo che più
volte ha spaccato tutte le suppellettili di casa, comprese le coppe
sportive vinte dal figlio e i ricordi più cari della moglie.
Il pestaggio più violento è avvenuto quest’anno, al termine del primo
lockdown che ha messo a durissima prova una situazione familiare già
compromessa da anni. E’ a seguito di quello che la donna ha presentato
denuncia ed ha iniziato un percorso protetto attraverso il Centro
Antiviolenza L’Orecchio di Venere.
Il processo riprenderà a maggio.
Mentre dalla Corte d’Appello di Torino arriva la notizia della conferma
della condanna a 3 anni di un altro “padre padrone” che aveva maltrattato
per anni la moglie davanti ai 4 figli. E’ la stessa condanna già inflitta
in primo grado dal tribunale di Asti.
*Daniela Peira*
ESTENSE.COM
Rientra a casa ubriaco e picchia la moglie incinta davanti ai figli minori
*Grazie all’intervento dei Carabinieri l’uomo è stato denunciato e
allontanato d’urgenza dalla casa familiare*
*Berra*. Torna a casa ubriaco e picchia la moglie incinta all’ottavo mese
davanti ai figli minori, colpendola più volte con pugni e schiaffi al
volto. L’uomo, il 41enne di origine slava D.S., è stato denunciato e
allontanato d’urgenza dalla casa familiare.
L’ennesimo episodio di violenza sulle donne si è consumato nella tarda
serata del 15 dicembre a Berra, frazione del Comune di Riva del Po, e ha
richiesto l’intervento del Carabinieri oltre che dei sanitari del 118 per
le lesioni procurate dal marito violento alla donna.
I militari giunti sul posto hanno subito condotto in caserma l’uomo, nei
confronti del quale è stata spiccata una denuncia per maltrattamenti in
famiglia e lesioni, aggravate dall’aver commesso il fatto alla presenza di
minori.
I 41enne è stato contestualmente allontanato d’urgenza dall’abitazione
familiare e gli è stato vietato di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla
vittima, in seguito all’applicazione da parte dell’autorità giudiziaria di
una misura cautelare urgente, successivamente convalidata dal tribunale di
Ferrara.
SPORTFAIR
Donna ubriaca investe la polizia e poi tenta di scappare: situazione
grottesca a Firenze
*Una donna moldava ha prima tamponato un’auto della polizia e poi ha
provato a fuggire insieme ad un’amica: per lei multa e denuncia*
Di Ernesto Branca -19 Dicembre 2020
Una storia grottesca arriva da Firenze, precisamente da piazza San
Iacopino, dove una donna moldava e la sua amica ucraina hanno bloccato il
traffico per un episodio davvero singolare. La 34enne moldava infatti prima
si è ubriacata per poi mettersi alla guida, una scelta scellerata
considerando quanto accaduto dopo. La donna infatti ha tamponato un’auto
della polizia, finendo immediatamente nei guai. Quando gli agenti infatti
hanno tentato di indentificare lei e l’amica, le due signore hanno pensato
bene di divincolarsi per poi cercare di scappare, ma senza successo.
*Multa e denuncia*
La donna moldava e la sua amica ucraina infatti hanno cercato di darsi alla
fuga in mezzo alla folla, ma gli agenti di polizia sono riuscite a bloccale
anche grazie all’arrivo della municipale, accorsa sul posto poco dopo. A
causa di queste ripetute bravate, le donne hanno ricevuto una multa
accompagnata poi da una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.
Durante tutto questo trambusto, il traffico ovviamente è rimasto bloccato
finché la strada non è stata liberata.
BRESCIANEWS
Corso Zanardelli: ubriachi e senza mascherina aggrediscono i vigili:
arrestati
*I tre 45enni, secondo quanto riferiscono diverse fonti, avrebbero
aggredito gli agenti, insultandoli e minacciandoli. Per questo è scattato
l’arresto: ora si trovano ai domiciliari*
Di Redazione BsNews.it – 20 Dicembre 20200
E’ finita al comando di Polizia locale di via Donegani – in attesa del
processo per direttissima – la giornata di tre 45enni bresciani, arrestati
per oltraggio, resistenza e minacce a pubblico ufficiale.
I fatti sono avvenuti nel pomeriggio di ieri. I tre – secondo quanto si
apprende – erano in evidente stato di alterazione alcolica e, in Corso
Zanardelli, avrebbero iniziato a spintonarsi per gioco infastidendo i
passati. Senza nemmeno indossare la mascherina. Purtroppo per loro gli
agenti della Polizia locale li hanno pizzicati subito. Ma l’intervento non
è bastato a riportarli alla calma.
I tre infatti, secondo quanto riferiscono diverse fonti, avrebbero
aggredito gli agenti, insultandoli e minacciandoli. Per questo è scattato
l’arresto: ora si trovano ai domiciliari
ANSA
Cocktail zero alcol, trendy bere responsabile a meno calorie
*Lyre’s, drink per astemi, vegani.Bacardi,crescita 400% in 4 anni*
(ANSA) – ROMA, 20 DIC – Non solo il Natale senza struffoli e Mont Blanc di
pasticceria. Nel nuovo anno, quando riapriranno i bar, fioccheranno le
proposte di cocktail zero alcol. Una rivoluzione che ha tuttavia il
vantaggio di essere inclusiva perché, nelle analisi di mercato del brand
australiano Lyre’s, toglierà il disagio davanti a bartender finora vissuto
da astemi, donne in gravidanza, persone a dieta, e consumatori di credo
islamico. Il taglio medio delle calorie è del 20%, stima la produttrice di
non-alcoholic spirits ora distribuita in Italia dopo altri 40 Paesi. E
Bacardi Limited, la più grande azienda produttrice di liquori a conduzione
familiare al mondo, prevede una crescita del 400% per i distillati a
gradazione alcolica bassa e nulla nei prossimi quattro anni. In
particolare, il noto brand di rum e gin distribuiti in 170 Paesi, stima una
crescita dagli attuali 100 milioni a 500 milioni di dollari in valuta di
riserva nell’Europa occidentale entro il 2024. Da qui il lancio campagna di
portata europea di Bacardi Limited “Less is More” (Meno è meglio) per
aiutare bar e partner del commercio al dettaglio e online a sfruttare
questa opportunità di vendita. Durante le prossime feste in lockdown la
cultura dello sballo sembra messa all’angolo: la tendenza a ‘bere
responsabilmente’ ha registrato, secondo quanto riferisce Bacardi, già
quest’anno un’accelerazione: una persona su tre (36%) nel Regno Unito, in
Francia e in Germania è intenzionata a bere cocktail analcolici o a bere
‘meno ma meglio’. In Italia cresce il movimento low alcool o no alcool,
allo spritz e al Negroni dunque non si rinuncia ma si guarda con attenzione
a questa possibilità di gustare i propri drink preferiti nel rispetto delle
norme e senza la paura dell’hangover e di perdere punti sulla patente.
Lyre’s, distribuito da FineSpirits nei circuiti professionali e non nella
grande distribuzione, precisa che la propria gamma è priva di glutine e
latticini ed è adatta anche ai vegani e vegetariani.