Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 4 gennaio 2024

4 Gennaio 2024
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

VITA

Prevenzione

Gennaio a secco (senz’alcol) per un nuovo anno in salute

Un nuovo inizio senza alcol, ecco cosa propone il Dry January, sfida ormai
internazionale che accende i riflettori sui rischi per la salute del consumo
di bevande alcoliche e sulla prevenzione insufficiente di patologie e
decessi che esse causano

di NICLA PANCIERA

Periodo dell’anno di buoni propositi e di strategie per rispettarli, gennaio
è diventato ormai anche in Europa il mese del Dry January, termine inglese
per gennaio secco, che indica la sfida di astenersi dal consumo di alcol per
l’intero primo mese dell’anno, trentuno giorni consecutivi, lanciata oltre
dieci anni fa dall’associazione no profit Alcohol Change Uk e diffusasi
rapidamente in molti paesi. L’effetto nuovo inizio facilita, inoltre,
l’instaurarsi di un’abitudine salutare che potrebbe durare a lungo come
mostrano alcuni studi.

L’iniziativa aiuta molti a rendersi conto del proprio reale consumo di
bevande alcoliche, troppo spesso tollerato perché ricondotto a tradizioni e
abitudini nazionali, difese dai produttori e amplificate da molte
associazioni che propongono bottiglie per raccolte fondi o aste solidali. Da
almeno trent’anni sappiamo che tutti gli alcolici sono un fattore di rischio
per la salute e sono i molti a impegnarsi per smascherare la disinformazione
e i falsi miti sull’argomento, come Fondazione Airc che comunica
regolarmente ogni nuovo risultato sugli effetti dannosi di quella sostanza
tossica e neurotossica che è l’alcol etilico, causa di malattie e decessi
che possono e devono essere evitati (qui un video riassuntivo di Fondazione
Airc https://www.youtube.com/watch?app=desktop
&v=F_Wn4rIQBSo ).

Un “solo” mese, per benefici duraturi

Dopo l’impennata di consumo durante le vacanze natalizie, il dry january è
davvero una buona occasione per disintossicarsi; sentirsi in forze, dormire
meglio e perdere peso sono tra i benefici visibili più immediati una volta
superata l’iniziale irritazione per l’astinenza, ma i vantaggi possono
essere duraturi. Non si tema l’effetto boomerang dell’astinenza: spesso,
infatti, l’astensione dall’alcol o comunque una riduzione netta del consumo
si protraggano nei mesi successivi. A ringraziarvi sarà il vostro sistema
cardiovascolare (ipertensione, malattia coronarica, ictus, malattia
arteriosa periferica e cardiomiopatia), il vostro fegato (steatosi epatica,
epatiti, cirrosi; nelle aree del Nord Italia circa un terzo dei tumori del
fegato è attribuibile all’abuso di bevande alcoliche), il vostro sistema
nervoso (neuropatie, demenze) e tutti gli altri apparati dell’organismo.

Non esiste dose sicura

Secondo le principali agenzie internazionali di salute pubblica, l’alcol è
una sostanza tossica e cancerogena, tanto che l’Agenzia internazionale
contro il cancro Iarc di Lione lo classifica nel gruppo 1 “sicuramente
cancerogeno per l’uomo”. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità Oms,
non esiste un livello di consumo sicuro. Non bere alcolici è l’unico modo
per evitarne gli effetti dannosi, nonostante l’erronea percezione ancora
piuttosto diffusa consideri uno o due bicchieri di vino come qualcosa di
innocuo, come da tempo evidenzia Fondazione Airc. I dati parlano chiaro:
secondo un’analisi del 2021 proprio dello Iarc, il consumo di alcol è stata
la causa di 3,3 milioni di morti nel 2020 e 6,3 milioni di casi, il 4% di
tutti i tumori diagnosticati, in particolare esofago, fegato e mammella. Ma
anche altri tipi di cancro sono attribuibili all’alcol: cavità orale,
faringe, laringe, colon-retto e fegato, pancreas e stomaco.

L’alcol è cancerogeno

In Italia, tra il 2015 e il 2019 al consumo moderato di bevande alcoliche
nelle donne italiane sono risultate attribuibili circa 5.300 nuove diagnosi
e 1.300 decessi per tumore al seno; al consumo elevato di alcol sono
risultati attribuibili 6.600 nuovi casi e 1.700 decessi. Nel complesso, sono
11.854 nuove diagnosi solo di tumore al seno dovute all’alcol, dunque
evitabili. Che ci sia un bisogno urgente di aumentare la consapevolezza
globale sulla tossicità dell’alcol è ripetuto da agenzie di salute. Del
legame tra consumo di alcol e cancro si è parlato anche in una sessione
dedicata all’annuale congresso europeo di oncologia medica Esmo, in cui è
emerso che spesso sono gli stessi professionisti della salute a non dare il
giusto peso al consumo di alcol dei propri pazienti, oggetti di
raccomandazioni anche aspre in altri ambiti comportamentali, e derubricando
l’alcol a peccato veniale.

Una pericolosa azione sinergica

Il rischio per la salute costituito dall’alcol aumenta in presenza di altri
fattori di rischio, come il fumo e la sedentarietà, che agiscono in modo
sinergico. In altre parole, i fattori di rischio si moltiplicano, non si
sommano: l’alcol aumenta di 6 volte il rischio di sviluppare tumore del cavo
orale e un fumatore ha un rischio 7 volte maggiore, chi fa uso di alcol e
tabacco ha un rischio 35 volte maggiore (come vi abbiamo raccontato qui
www.vita.it/cancro-male-la-prevenzione-e-male-gli-screening/ ).

Bevitori nostrani

In Italia, a non astenersi dall’alcol sono il 52% dei pazienti con malattia
epatica, l’11% delle donne in gravidanza, il 29% delle donne in
allattamento. Secondo i dati sul consumo di alcol del sistema di
sorveglianza Passi, nel biennio 2021-2022, meno della metà degli adulti di
età compresa tra i 18 e i 69 anni (42%) dichiara di non consumare bevande
alcoliche, ma 1 persona su 6 (17%) ne fa un consumo definito a “maggior
rischio” per la salute, per quantità o modalità di assunzione. Il binge
drinking e il consumo fuori pasto sono elevati e in aumento nei
giovani/giovanissimi e nelle classi più abbienti; il consumo abituale
elevato è tipico delle classi più svantaggiate ed è in diminuzione; tra le
donne, tutti i tipi di consumo sono in aumento.

Misure di salute pubblica per proteggere i cittadini

Secondo i ricercatori dello Iarc, per ridurre i casi di cancro provocati
dall’alcol servono strategie di sanità pubblica, come quelle raccomandate
dall’Oms stesso, tra cui «ridurre la disponibilità di alcol, aumento del
prezzo tramite tassazione, etichettatura dei prodotti alcolici con
un’avvertenza per la salute e divieti di commercializzazione». Ogni novembre
cade la settimana europea di consapevolezza sui rischi causati dall’alcol
(European Awareness Week on Alcohol Related Harm, Awahr) e quest’anno le
raccomandazioni di Iarc e Oms sono state:

* il contributo del consumo di alcol all’incidenza e alla mortalità
per cancro dovrebbe essere chiaramente riconosciuto evitando l’uso di
qualificazioni o aggettivi fuorvianti come il consumo “dannoso” o
“eccessivo” di alcol o il “bere responsabile”.

* dovrebbero essere adottate misure per informare con chiarezza il
pubblico di questo rischio, dal momento che non è ben noto alla popolazione
generale, compresa una maggiore diffusione delle raccomandazioni del Codice
europeo contro il cancro.

* il Piano d’azione europeo sull’alcol 2022-2025 dell’Oms/Ufficio
Regionale per l’Europa e il Piano d’azione globale sull’alcol 2022-2030
dell’Oms raccomandano entrambi l’uso di etichette di avvertenze sanitarie
(health warning labels) sui contenitori di bevande alcoliche per informare
il pubblico sulle conseguenze per la salute del consumo di alcol.

GAMBERO ROSSO

Gennaio senza alcol? Ha ragione Macron, dello Stato paternalista non ci
facciamo niente

a cura di Andrea Cuomo

Io sto con il presidente francese: giù le mani da gennaio. Macron si oppone
alla cosiddetta “défi de janvier”, la sfida (un po’ social) di gennaio che
altro non è che la versione transalpina del “dry january”, il mese senza
alcol

Sono dalla parte di Emmanuel Macron: giù le mani da gennaio. Il presidente
francese si oppone alla cosiddetta “défi de janvier”, la sfida (un po’
social) di gennaio che altro non è che la versione transalpina del “dry
january”, il mese senza alcol, a sua volta costola liquida del “veganuary”.
L’inquilino dell’Eliseo più volte ha tenuto a farci sapere che lui beve vino
a pranzo e a cena, e non ha nessuna intenzione di rinunciarci per sostenere
con il suo governo – come richiedono 45 medici firmatari di una lettera –
una campagna che propugna l’astensione dai piaceri di Bacco per il mese che
succede agli eccessi natalizi, come primo passo verso una sensibilizzazione
ai danni del bere troppo. Chi vuole metta in tavola solo il bicchiere per
l’acqua, ma non in nome dello Stato, anzi dell’État.

Macron sostiene che i Francesi non hanno bisogno di essere rieducati, già
hanno un rapporto colto e consapevole con l’alcol, e l’idea di un ramadan
invernale non lo convince. Certo, lo accusano di essere in combutta con la
lobby dei viticoltori e dei produttori di alcol, un’industria da 500mila
posti di lavoro in Francia, ma io penso che davvero sia una posizione
personale.

Ognuno governa regole ed eccezioni

Io non siedo all’Eliseo, a mala pena mi isso sul bancone di un bar, ma certe
proibizioni non so, mi mettono sete. Che senso ha privarmi di un Pinot Noir
o di un Nebbiolo nel più lugubre dei mesi? Scherziamo? (*) Io personalmente
non indulgo a gozzoviglie trimalcioniane durante le feste, non è che se vedo
in giro un pandoro non so resistere, tanto più che ora penso alla Ferragni e
mi passa la fame, non è che passo due settimane a ingollare fichi secchi e
struffoli.

Eppure così ci ritraggono i servizi dei tg sotto Natale: una folla di
persone che per due settimane si abboffano senza ritegno giocando a tombola
e a mercante in fiera, che si stordiscono di calorie e di grassi saturi al
punto da non distinguere più lo zio Armando dal cugino Piero e la cognata
magra da un attaccapanni. No, io governo le mie regole e le mie eccezioni,
amministro gli istinti e le gioie e non voglio essere trattato come un
bambino che ha messo tre dita nella Nutella e deve essere punito. E
rivendico il diritto di considerare gennaio, già così angosciante e freddo,
come un mese qualsiasi, che ha bisogno delle sue piccole felicità senza riti
purificatori di massa.

Quindi non toccatemi il mio bicchiere buono a fine di una giornata di
lavoro, non mi intruppo nelle legioni dei salutisti a mesi alterni, non
seguo le mode e le trovo pure un po’ stupide. E no, nessuna lobby mi paga,
forse perché non hanno il mio iban.

Lo Stato paternalista

Che poi a me lo Stato che tratta da smidollati i suoi cittadini (stavo per
scrivere: sudditi) mi fa pure un po’ paura. Il paternalismo come forma di
governo non ha mai funzionato. Non siamo un solo corpo, non abbiamo un solo
grande fegato, siamo una somma di individualità e di volontà, ognuno fa quel
che meglio crede quando si tratta di vizi e di piaceri e il bere non è
materia che si può regolamentare dall’alto, non è un articolo della
Costituzione (anche se lo meriterebbe). Non quando si parla di un bicchiere
di vino assunto da un adulto consenziente, magari il discorso può cambiare
per il junk drink sgargarozzato da un adolescente. Altrimenti che cosa ci
aspetta? Un novembre senza hamburger? Un maggio di tisane per decreto? Un
luglio decarboidratizzato?

No, l’unhappy hour non ci piace: a gennaio di dry voglio solo un Martini.

(*) Nota: un articolo basato sul nulla. Infatti, nessuno, in Gran Bretagna
come in Francia, intende negare ai cittadini la possibilità di bere
alcolici. Si discute dell’opportunità, da parte di un Governo, di promuovere
l’indicazione di astenersi per il mese di gennaio dal consumo di bevande
alcoliche, lasciando OVVIAMENTE a ciascuno la possibilità di scegliere.

Sapendo benissimo che gran parte della popolazione continuerà comunque a
bere, non volendo (o magari NON RIUSCENDO A) smettere.

BOLOGNA TODAY

Da anni abusava di alcol e picchiava la compagna, inferno domestico a San
Giovanni in Persiceto

La vittima 63enne era finita più volte al pronto soccorso per le ferite che
l’uomo le causava con calci e pugni insultandola. Per il 62enne è scattato
il divieto di avvicinamento

Era tornato a casa ubriaco e, all’improvviso, aveva cominciato a insultare
pesantemente la compagna: “Sei una buona a nulla”, le diceva mentre senza
motivo la picchiava con schiaffi e pugni in faccia. Finché lei è riuscita a
divincolarsi e a raggiungere il telefono con cui ha chiamato i carabinieri
chiedendo aiuto.

Il 2 gennaio i militari della stazione di San Giovanni in Persiceto hanno
eseguito il provvedimento della misura cautelare dell’allontanamento dalla
casa famigliare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa nei
confronti di un 62enne italiano, già noto alle forze dell’ordine. L’accusa è
di maltrattamento contro famigliari o conviventi e, in particolare, della
moglie 63enne. Il provvedimento è stato richiesto dalla Procura della
Repubblica di Bologna ed emesso dal Gip dopo che la donna aveva sporto
querela nei confronti del compagno, denunciando le molestie subite dopo che
l’uomo era rincasato in stato di ebrezza dopo una serata passata con amici.

All’arrivo dei carabinieri, il 62enne si era rifiutato di aprire la porta di
casa, minacciando di buttare dal balcone la compagna. Nonostante l’uomo
cercasse di trattenere fisicamente la donna, alla fine la 63enne è riuscita
ad aprire ai militari, che sono entrati nell’abitazione e l’hanno salvata.

La 62enne ha avuto il coraggio di raccontare che la relazione sentimentale,
iniziata circa quattro anni fa, negli anni si era incrinata ed era diventata
violenta: il compagno, infatti, abusava di bevande alcoliche e aveva
cominciato a insultarla e a metterle le mani addosso aggredendola quasi
sempre con calci e pugni durante le discussioni banali che avvenivano in
casa. Più volte la donna era dovuta anche andare al pronto soccorso per
farsi medicare le ferite che l’uomo le causava, senza però denunciarlo.

ONDANEWS

Vendita di alcolici a persone in stato di ubriachezza ed infermi mentali.
Scatta il divieto a Polla

Il sindaco di Polla, Massimo Loviso, ha firmato un’ordinanza per contrastare
i fenomeni legati all’abuso di bevande alcoliche da parte di persone in
stato di ubriachezza e di infermi mentali.

In particolare, sull’intero territorio del Comune di Polla (*) è fatto
divieto di somministrare e di vendere bevande alcoliche di qualsiasi genere
e gradazione a chi appaia affetto da malattia di mente, a chiunque si trovi
in manifeste condizioni di deficienza psichica a causa di un’altra infermità
ed a chi sia già in stato di ubriachezza.

Come si legge l’ordinanza si è resa necessaria dato che “sono stati
segnalati alcuni casi di somministrazione e abuso di sostanze alcoliche a
persone con disabilità psichiche che, oltre a determinare effetti gravissimi
sulla salute dei consumatori, induce un forte clima di preoccupazione nei
cittadini, la cui incolumità e sicurezza sono messe in pericolo dagli atti
di esagitazione, vandalismo e dai comportamenti incivili sotto l’effetto
dell’alcool”.

Il primo cittadino ha preso anche atto delle comunicazioni scritte e verbali
da parte di Amministratori di Sostegno e Tutori che richiedono di impedire
la vendita di bevande alcoliche a persone affette da problematiche psichiche
il cui consumo compromette e vanifica le terapie farmacologiche predisposte
dal Servizio Psichiatrico competente.

Le violazioni dell’ordinanza potranno essere rilevate anche mediante le
riprese effettuate dal sistema di videosorveglianza installato nel
territorio. I trasgressori saranno sanzionati con multe da 50 a 500 euro e
le bevande sequestrate.

(*) Nota: sta già scritto sul Codice Penale, che non vale a Polla ma in
tutta l’Italia. Sarebbe come fare un’ordinanza per scrivere che sull’intero
territorio del Comune di Polla è vietato uccidere i postini.

PADOVA OGGI

Ubriaco fradicio ha violentato la moglie: scatta l’espulsione

La Polizia di Padova ha proceduto ieri 3 gennaio all’esecuzione del
provvedimento a carico di un 37enne moldavo, con precedenti a carico per
reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni e violenza sessuale, perpetrati
a danno della moglie

Ieri, 3 gennaio, la Polizia di Stato di Padova ha proceduto all’esecuzione
dell’espulsione di un 37enne moldavo irregolare, con precedenti a carico per
reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni e violenza sessuale, perpetrati
a danno della moglie, cittadina moldava di 36 anni, a partire dal 2016 nella
provincia di Parma. L’espulsione, emessa dal prefetto di Padova per ragioni
di pericolosità sociale, è stata eseguita con provvedimento del questore
Marco Odorisio con cui è stato disposto l’immediato accompagnamento alla
frontiera aerea di Bergamo.

Il percorso in Italia

Entrato in Italia nel 2007, si è regolarizzato ottenendo un permesso di
soggiorno per lavoro subordinato. Nel gennaio 2023, a seguito di una
sentenza di condanna della Corte di Appello di Bologna, il questore di
Padova ne ha revocato il titolo. Sin dall’inizio della relazione coniugale,
il 37enne ha sempre assunto nei confronti della moglie un atteggiamento
geloso, peggiorato a partire dal 2016 quando nel mese di marzo l’uomo ha
manifestato la sua forte gelosia, ossessione, controllando le
frequentazioni, l’utilizzo della macchina e sospettando che lei avesse altre
storie. In particolare, l’uomo tendeva ad usare anche violenza nei confronti
della donna, picchiandola con calci e pugni alla testa e alle gambe. A
seguito delle condotte violente perpetrate in danno della moglie, il 37enne
è stato condannato con due sentenze emesse dal tribunale di Parma e dalla
Corte di Appello di Bologna nel 2018 alla pena di 2 anni e sei mesi per il
reato di maltrattamenti e lesioni personali. Nel 2022, a seguito di
ulteriore procedimento scaturito da una denuncia della donna, l’uomo è stato
condannato dalla Corte di Appello di Bologna alla pena di 2 anni e 2 mesi
per il

reato di maltrattamenti e violenza sessuale aggravata.

La violenza sessuale

Quest’ultimo procedimento è scaturito da una denuncia della donna, a seguito
di una violenza sessuale subita proprio dal 37enne. In particolare, una sera
l’uomo, tornato a casa completamente ubriaco, voleva avere a tutti i costi
un rapporto sessuale, e nonostante i continui respingimenti della donna, è
riuscito con la forza ad avere un rapporto completo, tenendole bloccata le
gambe e le braccia. All’esito della scarcerazione per le condanne inflitte,
la sua posizione sul territorio nazionale è stata vagliata dal locale
Ufficio Immigrazione. Svolti tutti gli adempimenti formali, accertata la sua
pericolosità sociale per i reati commessi in danno della propria moglie, è
stato emesso un provvedimento di espulsione per pericolosità sociale con cui
è stato disposto l’immediato accompagnamento alla frontiera aerea di
Bergamo.

DAYFR Italian

Una giovane ragazza ubriaca, in pantaloncini e maglietta, si perde in mezzo
alle Alpi dopo una serata in una discoteca di una stazione sciistica

Un turista irlandese di 19 anni si è perso tra le montagne dopo una serata
in una discoteca a Les Deux Alpes. Indossando solo pantaloncini e maglietta,
la giovane è stata salvata all’ultimo minuto dai servizi di emergenza.

Ha trascorso la serata in una discoteca della stazione sciistica delle Deux
Alpes, prima di lasciare il locale, mercoledì 3 gennaio 2024, intorno alle 4
del mattino, secondo quanto riferito. Francia blu Isère.

Lì, una ragazza di 19 anni, di nazionalità irlandese, inizia a tornare a
casa, vestita semplicemente con pantaloncini e maglietta. L’adolescente poi
si perde e si ritrova in mezzo alla foresta, nel massiccio dell’Oisans.

Impossibile dare posizione

La donna irlandese riesce a comporre con il suo smartphone il numero di
emergenza, il 112. Una volta in linea con i soccorritori, l’adolescente non
è stata in grado di fornire la sua posizione e il numero di cellulare.
Dall’altro capo della linea era impossibile identificare il numero, come
talvolta accade quando uno sconosciuto compone il 112, spiega Francia blu.

Aiutata da suo padre

I soccorritori del CRS Alpes non sanno come localizzare la giovane.
Quest’ultima finisce per contattare il padre che richiama il CRS Alpes per
dare il suo numero. I servizi di emergenza le inviano un SMS che lei attiva.
Grazie al sistema GendLoc, l’adolescente è stata localizzata alle 7 del
mattino.

“Un miracolo”

“Possiamo dire che è un miracolo, perché da sola, così mal vestita com’era,
non avrebbe resistito a lungo al freddo”, ha spiegato il comandante Ludovic
Saint Bonnet (CRS Alpes), ai colleghi della Francia azzurra . La giovane
presentava “qualche contusione” e una leggera “ipotermia”.

Il turista irlandese è stato trasportato in elicottero al pronto soccorso
dell’ospedale universitario di Grenoble. I suoi giorni non sono in pericolo.

Associazione Nuovo Paradigma O.d.V. – C.F. 91071720931

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