Alcologiarassegna stampa vino birra e altri alcolici del 17.7.24

17 Luglio 2024
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RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta

UFFPOST

Alla salute! Sì, ma l’invito a bere responsabilmente non basta

*Bisogna prendere atto che in qualsiasi bevanda alcolica è presente
etanolo, sostanza classificata come cancerogeno di classe A, per la quale,
non esiste una dose sicura*

*di Johann Rossi Mason*

17 Luglio 2024

Alzare i calici e brindare dicendo “alla salute” è una consuetudine e a
furia di ripeterlo ci siamo convinti che bere alcolici non facesse male,
anzi, che potesse portare benefici. Dall’antica credenza che il vino rosso
facesse “buon sangue” e che i francesi avessero meno malattie cardiache e
maggiore longevità nonostante il bere grazie a sostanze antiossidanti
nell’uva.

“Alla salute” che se ne va, perché bisogna prendere atto che in qualsiasi
bevanda alcolica è presente etanolo, sostanza classificata come cancerogeno
di classe A, per la quale, non esiste una dose sicura. Anzi, all’aumentare
delle dosi aumenta il rischio. Eppure, smettere di assumere bevande
alcoliche, vino, birra, prosecco, cocktail, spritz, grappe e superalcolici
sembra sinonimo di persona incapace di stare in compagnia. La convivialità
è ormai diventata inscindibile dall’assunzione di bevande alcoliche. La
regola non scritta della socialità esclude e stigmatizza chi non beve, gli
astemi o chi non ama assumere alcolici sono quelli che non sanno stare in
compagnia. Ogni cultura vede la tavola come un momento di socialità,
accordo e perché no, diplomazia. Ma può continuarlo ad esserlo portando a
tavola un nuovo invitato, la moderazione. Dai numeri: i problemi di salute
legati all’alcol dell’America stanno aumentando rapidamente.

In un sondaggio nazionale sugli adulti negli Stati Uniti nel 2020, meno di
un terzo degli intervistati sapeva che l’alcol aumentava il rischio di
cancro. Circa il 10% ha detto di pensare che bere vino, invece, riducesse
il rischio di sviluppare il cancro. Eppure, solo negli Stati Uniti cono
circa 24.000 morti per cancro e 95.000 casi in un solo anno sono stati
attribuibili al consumo di alcol. Oggi gli studi ci dicono anche quali
sono: i sette tumori che vedono nell’alcol una causa scatenante: cavità
orale, faringe, laringe, colon retto e seno femminile, nonché carcinoma a
cellule squamose nell’esofago e carcinoma epatocellulare nel fegato.

*E se bevete poco non fatevi ingannare da un falso senso di sicurezza: un
recente studio dei Centers for Disease Control and Prevention ha rilevato
che circa il 17% dei decessi per cancro era attribuibile a bassi livelli di
consumo di alcol, al di sotto delle linee guida dietetiche nutrizionali che
vedono come ‘limite’ un bicchiere al giorno per le donne e due per gli
uomini. *Comunque, la ricerca ha scoperto che ridurre i livelli di alcol
può anche ridurre il rischio di tumori correlati. Se ogni persona negli
Stati Uniti che beve rimanesse entro le linee guida dietetiche, circa l’80%
di tutti i decessi per cancro correlati all’alcol potrebbe essere
prevenuto.

Le donne, che hanno scoperto il piacere degli alcolici di recente, stanno
pagando un prezzo molto elevato con un drammatico aumento dell’incidenza di
tumori al seno (circa il 16%), alle ovaie e al colon retto (pari al 13%).
Nel cancro del fegato, la quota degli uomini nei casi attribuibili
all’alcol era tre volte superiore a quella delle donne (23% contro l’8%).
La notevole eccezione a quella regola era il cancro esofageo, in cui il 24%
dei casi tra le donne era attribuibile all’alcol, rispetto al 17% dei casi
negli uomini.

Bere alcolici quindi non fa bene, una importante metanalisi che ha
esaminato 107 studi svolti nell’arco di 40 anni ha concluso che nessuna
quantità di alcol ha effetti positivi sulla salute. Anche piccole quantità
hanno effetti negativi su cuore e cervello, che tende a restringersi nello
stesso modo che avviene per effetto dell’invecchiamento.

Essendo contraria ai divieti ritengo che sia necessario puntare sulla
informazione e consapevolezza. I divieti devono essere applicati e fatti
rispettare solo nelle popolazioni di giovani sino a 20 anni per limitare i
rischi di danni cerebrali. Per tutti gli altri ci vogliono campagne di
informazione e nuove linee guide come quelle allo studio in alcuni paesi
che stabiliranno come ‘a basso rischio’ quantità di un bicchiere a
settimana per le donne e due per gli uomini, mentre un rischio maggiore si
ha con tre bicchieri a settimana per le donne e sei per gli uomini.
Quantità superiori devono essere associate ad un rischio elevato.

Questo perché le persone devono essere libere di consumare anche una
sostanza dannosa purché ne conoscano le conseguenze. Lo Stato non può
essere un poliziotto o una bambinaia, ma ha il compito di mettere a
disposizione con chiarezza le informazioni in modo che le persone possano
fare scelte consapevoli. Alcuni ricercatori hanno anche tentato di
quantificare l’impatto del bere sulla minore durata della vita, giorni,
settimane, mesi o anni, che potrebbero far dire che tutto sommato meglio
godersela oggi e non pensare al domani.

Dobbiamo smettere di celebrare una occasione con un buon bicchiere? No,
certo, ma vorrei smettere di vedere una coppia che a pranzo consuma una
bottiglia intera di vino, o una decina di bottiglie vuote su un tavolo da
sei. C’è poi una importante differenza con altre forme di consumo come
quella da fumo: l’alcol in elevate quantità (talora molto soggettive) ha
effetti sul sistema nervoso centrale, sul controllo e sul comportamento il
che apre ad un rischio per gli altri. E allora può aver senso riflettere
sulle considerazioni di *Emanuele Scafato,* epidemiologo, gastroenterologo,
Direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di
Sanità, impegnato da oltre trent’anni nella prevenzione dei danni e dei
rischi causati dalle bevande alcoliche: ”Esiste una responsabilità sociale
dell’industria e delle autorità competenti nel favorire scelte informate,
la riduzione e il contenimento del consumo di qualunque bevanda alcolica
che non si può limitare alla raccomandazione di ‘bere responsabilmente’ sia
perché è dimostrato essere un claim del tutto inefficace, sia perché
nessuna linea guida istituzionale al mondo si sognerebbe mai di
“raccomandare” un cancerogeno nella consapevolezza delle possibili rivalse
che ne potrebbero derivare dai consumatori indotti a ritenere che possa
esistere un consumo pur moderato di alcol privo di rischio e che ne
dovessero derivare pregiudizio alla salute e persino quel cancro che non
puoi dire che non ti aspetti. Conoscere è non rischiare”.

EVERYEYE

Mischiare bevande energetiche e alcol ha effetti devastanti sul cervello

di Salvo Privitera

17/07/2024

Un recente studio delle Università di Cagliari e Catania ha dimostrato che
mescolare energy drink e alcol può causare danni duraturi alla funzione
cognitiva, alimentando le preoccupazioni sulle abitudini di consumo dei
giovani adulti.

L’esperimento ha coinvolto ratti adolescenti maschi alimentati con alcol,
energy drink o entrambi. Test cognitivi e scansioni cerebrali fino a 53
giorni dopo il consumo hanno rivelato che i ratti che avevano bevuto il mix
mostravano cambiamenti persistenti nella capacità di apprendere e
ricordare, oltre a modifiche nell’ippocampo, l’area del cervello
responsabile dell’apprendimento e della memoria.

Sia l’alcol che gli energy drink sono popolari tra i giovani, ma lo studio
suggerisce che queste abitudini potrebbero causare danni a lungo termine.
La plasticità dell’ippocampo, che consente al cervello di adattarsi,
potrebbe essere compromessa. I ratti che consumavano il mix inizialmente
mostravano un aumento di metriche cerebrali, come una proteina che
favorisce la crescita dei neuroni, ma questi benefici non duravano.

Con il tempo, infatti, si registrava un declino nella capacità cerebrale.
“I nostri risultati mostrano che il consumo di alcol mescolato con energy
drink durante l’adolescenza produce cambiamenti adattivi nell’ippocampo a
livello elettrofisiologico e molecolare, associati a alterazioni
comportamentali che persistono nell’età adulta” spiegano i ricercatori.

Questi risultati devono essere confermati negli esseri umani, ma
suggeriscono che le preoccupazioni sulla salute legate agli energy drink
sono giustificate. Mescolare alcol ed energy drink non è una buona idea,
soprattutto a lungo termine. Esperimenti simili nei topi sono stati fatti
con Coca-Cola e con i dolcificanti… e non è mai successo nulla di buono.

ILPOST

Il tentativo di Monaco di Baviera con la birra analcolica

*Nella città dell’Oktoberfest aprirà uno spazio in cui verranno servite
solo bevande senza alcol, per provare a limitare il consumo di alcolici e i
problemi di ordine pubblico*

Giovedì a Monaco di Baviera – la città tedesca che ospita ogni anno
l’Oktoberfest, il grande festival della cultura bavarese dedicato
soprattutto alla birra – sarà inaugurato per la prima volta uno spazio
all’aperto in cui verranno servite solo birre e bevande analcoliche. Si
chiamerà Die Null, in italiano Lo zero, ed è un tentativo della città di
mitigare la sua fama intorno al consumo sfrenato di alcolici.

Il Biergarten, letteralmente giardino della birra, come si chiamano in
tedesco luoghi del genere, sarà gestito congiuntamente da alcuni esercenti
locali. Sono previsti vari eventi e feste, concerti, dj set, silent disco e
corsi di ballo: chi frequenterà il Die Null potrà portarsi il proprio cibo
e limitarsi a consumare le bevande offerte, quindi birra e cocktail
analcolici, succhi e bevande di vario tipo. Resterà aperto fino a metà
settembre, poco prima dell’inizio dell’Oktoberfest.

Si troverà nel quartiere della principale stazione ferroviaria della città,
una zona particolarmente problematica dove è già vietato da anni il consumo
di alcolici all’aperto per limitare i disordini legati all’abuso di alcol,
di cui gli esercenti si lamentano da tempo. E se ne lamentavano soprattutto
nel periodo dell’Oktoberfest, quando folle di turisti si riversavano fuori
dai treni con birre in mano, già ubriachi e molesti. È operativa da tempo
una task force del comune che controlla il rispetto delle regole e cerca di
garantire la sicurezza e il decoro della stazione e del parco pubblico
adiacente.

Secondo quanto ha detto al Guardian il proprietario di uno dei locali della
zona, e partecipante al Die Null, l’obiettivo dell’iniziativa non è tanto
di far abbandonare definitivamente il consumo di alcol, ma di dimostrare
che ci sono alternative interessanti che possono aiutare a limitare le
situazioni di abuso e gli eccessi. Ha anche detto che sarà perlopiù un
esperimento di carattere culturale e sociale, e che non si aspettano grandi
ritorni economici, anzi: secondo lui è più facile far consumare 10 birre in
una sera che 10 succhi di frutta, quindi con ogni probabilità sarà
un’iniziativa in perdita.

Il Die Null si inserisce in un contesto di consumi alcolici già in profondo
cambiamento da tempo, sebbene la birra e l’Oktoberfest restino comunque un
simbolo della cultura popolare tedesca. Il consumo annuale di birra nel
paese è in calo da tempo: a livello pro capite allora era di 116 litri
all’anno nel 2004, e nel 2022 è arrivato a 92 litri. In Europa non è
neanche il paese dove se ne beve di più: è il quarto, dopo Repubblica Ceca,
Austria e Polonia.

Questo cambiamento sta mettendo in crisi molti storici birrifici tedeschi,
che stanno cercando di adattare il loro modello di business alle nuove
preferenze dei consumatori, per esempio iniziando a offrire birre
analcoliche o a ridotto contenuto calorico.

MESSINATODAY

Giro di vite sulla movida, arriva la nuova ordinanza: restrizioni su alcol
e misure di sicurezza nei locali

*Disposto il divieto assoluto dopo le 2 di vendita e somministrazione di
alcolici e superalcolici per tutte le attività commerciali. I gestori dei
locali che organizzano serate sono tenuti a vigilare attentamente nelle
aree antistanti le strutture con personale qualificato *(*)

Nuova ordinanza contro la mala movida. L’ha firmata il sindaco Federico
Basile ed è il frutto degli esiti dei confronti in sede di riunioni del
Comitato dell’ordine e della sicurezza pubblica, di sedute della
Commissione consiliare competente e dell’ascolto delle esigenze delle
associazioni di categoria e dei cittadini che hanno determinato la volontà
di armonizzare gli orari di diffusione delle emissioni sonore con
l’indicazione del rispetto della normativa acustica, ma soprattutto di
intervenire con particolare riguardo sulla vendita di bevande alcoliche.

Il provvedimento si è reso necessario per gestire in sicurezza la movida
nel territorio comunale intervenendo in particolare sulla vendita di
bevande alcoliche.

“La nuova ordinanza sindacale N. 121 del 16 luglio 2024 – spiega Basile –
interviene soprattutto sulla vendita di bevande alcoliche per gestire in
sicurezza la movida al fine di contrastare comportamenti prevaricanti,
aggressive, o peggio di inaudita violenza come fatti recenti hanno
dimostrato”, così il sindaco Federico Basile e l’assessore alle Attività
produttive Massimo Finocchiaro spiegano le ragioni della nuova ordinanza.
“Siamo certi che la movida sia un valore, sia dal punto di vista sociale
che economico, ma siamo altrettanto certi che solo in un quadro di regole
chiare questo valore possa esprimersi completamente, potendo convivere con
le esigenze di tutti per il bene e nell’interesse della Città”, concludono
il sindaco Basile e l’assessore Finocchiaro.

Infatti, il nuovo provvedimento dispone restrizioni sulla vendita di
alcolici e superalcolici così di seguito indicati:

dalle ore 21, è proibito agli esercizi di vicinato, compresi minimarket,
negozi tradizionali e supermercati, la vendita di superalcolici;

consentita sino alle ore 00.00, sempre agli esercizi di vicinato, compresi
minimarket, negozi tradizionali e supermercati, l’attività di vendita solo
ed esclusivamente di bevande con contenuto alcolico inferiore al 5 per
cento, come previsto dalla normativa;

divieto ASSOLUTO dopo le ore 02.00 e sino alle ore 7.00, di vendita e
somministrazione di alcolici e superalcolici per tutte le attività
commerciali, compresi i locali di pubblico spettacolo muniti di licenza di
P.S. ex art. 68 T.U.L.P.S.

Il divieto di vendita è esteso anche per gli esercenti di distributori
automatici di bevande h24 che insistono nel territorio comunale che sono
tenuti a disattivare la distribuzione di bevande alcoliche a partire dalle
ore 22.30 e sino alle ore 7.00.

Il sindaco ha stabilito poi che i gestori dei locali sono tenuti a vigilare
attentamente nelle aree antistanti le strutture con personale qualificato
che dovrà altresì agevolare in sicurezza il deflusso dei partecipanti alle
serate, al fine di prevenire e limitare possibili situazioni che possano
recare disturbo alla quiete pubblica; nonché segnalare prontamente alle
forze dell’ordine qualsiasi episodio di violenza o problemi di decoro e
ordine pubblico.

Inoltre, rispetto alla precedente ordinanza N. 92 del 31 maggio 2024, è
stata reintrodotta l’attività denominata karaoke, ma con determinati
accorgimenti: i locali siti nel centro storico e nei luoghi cittadini di
pregio architettonico e culturale potranno effettuare attività di karaoke
ma solo ed esclusivamente all’interno dei locali, a porte e finestre
chiuse, – quindi non dehors – . In ogni caso, gli esercenti devono
garantire che i locali siano insonorizzati ed essere muniti di apposita
perizia fonometrica, redatta da tecnico abilitato, attestante la
valutazione di impatto acustico nel rispetto dei limiti di legge e
regolamenti vigenti in materia di esposizione al rumore negli ambienti
abitativi e nell’ambiente esterno; mentre i locali insistenti lungo i
litorali nord e sud della città e nelle zone collinari è consentito il
karaoke all’interno della perimetrazione del locale, sempre e comunque
secondo quanto stabilito nella perizia fonometrica redatta da tecnico
abilitato, senza diversa amplificazione. Infine è stata posticipata di
mezz’ora l’attività musicale sia per i pubblici esercizi che per i locali
di pubblico spettacolo muniti di licenza di P.S. ex art. 68 T.U.L.P.S..

(*) Nota: il divieto di vendita di alcolici dopo le ore 2 è la classica
ordinanza che non serve a nulla, che dà l’impressione di una
amministrazione partecipa, ma che, soprattutto, non cambia minimamente il
consumo di alcolici.

ILFATTOVESUVIANO

Alcol ai minorenni, chiusi due locali a Pomigliano

Da Matteo Trione

17/07/2024

Nel cuore di Pomigliano d’Arco, il sindaco Raffaele Russo ha dichiarato
guerra aperta contro gli esercenti che violano il divieto di somministrare
alcolici ai minori, adottando una politica di tolleranza zero che promette
provvedimenti severi contro chi trasgredisce le regole. Le azioni decisive
del Comune sono motivate dagli ultimi blitz della Polizia Locale, guidata
dal tenente colonnello Emiliano Nacar, che ha colto in flagrante due
esercenti nel centro storico e cittadino mentre vendevano alcolici a
minori. Entrambi sono denunciati all’autorità giudiziaria, con conseguente
pubblicazione di un’ordinanza di chiusura temporanea dei loro esercizi.

Per il bar già colpevole in passato, la sanzione è stata particolarmente
severa: una chiusura di 15 giorni, mentre per l’altro esercizio, colto per
la prima volta in violazione, la chiusura è stata fissata per 5 giorni a
partire dal giorno successivo alla notifica.

“Come sindaco di Pomigliano d’Arco e medico, sono pienamente consapevole
dei gravi danni che l’alcol può infliggere alla salute degli adolescenti”,
ha dichiarato il sindaco Russo. “Questa consapevolezza guida la nostra
politica di tolleranza zero nei confronti della somministrazione di alcol
ai minori.”

Il sindaco ha aggiunto: “I recenti controlli hanno rivelato gravi
infrazioni da parte di alcuni esercenti. Abbiamo agito immediatamente con
la chiusura temporanea delle attività coinvolte. Tuttavia, ciò rappresenta
solo il primo passo: per chi persiste nelle violazioni, adotteremo
provvedimenti sempre più severi.”

La determinazione del Comune di Pomigliano d’Arco nel proteggere i giovani
dai rischi associati al consumo di alcolici testimonia un impegno concreto
verso la sicurezza e il benessere della comunità, promettendo di continuare
a vigilare con rigore sul rispetto delle normative in materia.

IL TIRRENO

*La storia choc*

Pistoia, marito violento via da casa dopo anni di maltrattamenti

*di Massimo Donati*

*Scatta la misura cautelare dopo l’ultima aggressione contro la moglie con
l’uomo che l’ha picchiata e poi le ha stretto le mani intorno al collo*

17 luglio 2024

*PISTOIA*. Quando, rincasato ubriaco come al solito, ha visto quelle due
bollette sul tavolo della cucina, è corso in camera inveendo contro la
moglie che era distesa sul letto. «Ti ammazzo, sei una p*****a» le aveva
urlato, per poi saltarle addosso e prenderla a pugni sul torace e
stringerle le mani attorno al collo. Una stretta dalla quale la donna è
riuscita a liberarsi mordendogli un braccio e spingendolo via con i piedi,
telefonando quindi a un amica per chiedere aiuto.

*Cos’è successo*

Quello accaduto il 6 giugno scorso è stato solo uno dei tanti episodi di
violenza che si sono susseguiti nel tempo, quasi da quando, vent’anni fa,
allora giovanissima, la donna era arrivata in Italia per ricongiungersi con
il marito dopo un matrimonio combinato a distanza dalle rispettive
famiglie. Fatto sta che questa volta, a mettere fine alla lunga catena di
offese, minacce e violenze, ci ha pensato, su richiesta della procura, il
gip del tribunale di Pistoia, che, in seguito alle indagini svolte dai
carabinieri, ha disposto nei confronti del 46enne operaio vivaista la
misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di
avvicinamento alla moglie e ai figli, con l’applicazione del braccialetto
elettronico per assicurare il rispetto delle prescrizioni.

*Le indagini*

Maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate i reati contestati
all’uomo. Come accennato, a chiamare il 112 quella sera era stata un’amica
della donna, che, in quei frangenti, non riusciva a ricordarsi il numero
dell’emergenza. Quando i carabinieri erano accorsi sul posto, l’avevano
trovata in lacrime davanti all’ingresso di casa, con ancora sul collo i
segni lasciati dalle mani del marito. Ai militari aveva raccontato quello
che era accaduto poco prima e anche ciò che aveva dovuto subire nel corso
degli anni. Anche se non tutto, per vergogna, come avevano poi testimoniato
il fratello e un’amica, che in più occasioni erano stati testimoni, diretti
o indiretti, dei maltrattamenti. Come quella volta che il fratello, per
puro caso, scorgendola da lontano mentre si dirigeva correndo verso la
stazione, stravolta, era riuscito a raggiungerla sui binari in tempo per
impedirle di gettarsi sotto un treno in un momento di sconforto.

*Le testimonianze*

Dalle testimonianze era quindi emerso che il 46enne operaio era spesso
ubriaco e che in quelle circostanze scatenava tutta la propria rabbia e
frustrazione contro la moglie, anche alla presenza dei figli piccoli. E
anche quando era sobrio, non le rivolgeva praticamente mai la parola, se
non per offenderla e minacciarla. Così come non contribuiva al mantenimento
della famiglia: il proprio stipendio lo spendeva praticamente in alcolici.

CATANIATODAY

Sottoposto ai domiciliari, era al bar ubriaco: arrestato 26enne

*L’uomo, insieme ad un 30enne, visibilmente alterato dall’alcol, stava
infastidendo i clienti in un ristorante in via Orto dei Limoni*

I carabinieri del nucleo radiomobile del comando provinciale di Catania
hanno arrestato un 26enne straniero, accusato di evasione, danneggiamento,
resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Tutto è iniziato intorno alle
16.30, quando il 112 ha ricevuto una chiamata dal gestore di un ristorante
in via Orto dei Limoni.

Il ristoratore lamentava che due giovani, visibilmente alterati dall’alcol,
stavano infastidendo gli altri clienti. Alla richiesta di uscire, i due
avevano reagito violentemente, causando anche danni al locale. Una
pattuglia della radiomobile è immediatamente intervenuta e, grazie alle
indicazioni del gestore, ha appreso che i giovani si erano allontanati a
bordo di una Nissan Micra. L’auto è stata rapidamente rintracciata nella
vicina piazza Roma e, per gestire la situazione, la centrale operativa ha
inviato ulteriori pattuglie.

I due giovani, un 30enne catanese e un 26enne straniero, sono stati
identificati. Quest’ultimo, senza documenti d’identità e già sottoposto
agli arresti domiciliari, ha opposto una violenta resistenza ai militari,
rendendo necessario l’uso di spray urticante al peperoncino per placarlo.
Il 26enne è stato infine condotto in caserma e posto a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’arresto e disposto il suo
ritorno ai domiciliari.

WINENEWS

Usa, nell’ultimo anno la birra analcolica cresce più della birra: vendite a
+33,7% contro +2,9%

*I dati dell’On Premise Measurement Cga by Niq: la zero alcol cresce anche
in visibilità, aumentando i punti vendita (+11,9%), e nel prezzo (+5,2%)*

*Chicago*, 17 Luglio 2024

*Usa, le birre no-alcohol crescono più dell’intera categoria (ph:
Unsplash/Giovanna Gomes)*

Con un aumento delle vendite in loco del +33,7% annuo contro il +2,9% delle
birre in generale, dagli Usa, la birra alcohol-free conferma il trend di
netta crescita di cui le bevande “NoLo” sono protagoniste nell’ultimo
periodo. A rafforzare questa tendenza, comunque, contribuisce anche il
tasso di vendita, dove la birra no-alcohol chiude in positivo al +13,6%,
mentre il totale delle birre chiude al -9,4%. A dirlo sono i dati,
aggiornati a maggio 2024 e riferiti all’ultimo anno, raccolti dal servizio
Opm, On Premise Measurement (Misurazione In Loco), di Cga by Niq. Dati
positivi che non sono certo finiti per la birra zero alcol che negli
States, cresce anche in visibilità e prezzo, con i punti di distribuzione
totali che aumentano del +11,9%, quasi il triplo rispetto alla birra nel
suo complesso (+4,1%). In crescita anche i prezzi medi di vendita del
segmento analcolico, a +5,2%, ben al di sopra del +3% per tutte le birre.

“Sebbene la birra analcolica rimanga un segmento relativamente piccolo
delle vendite di bevande on premise negli Stati Uniti, è una delle
categorie dalla crescita più esplosiva. Un fenomeno alimentato da una
tendenza globale alla moderazione nell’assunzione di alcolici, dovuta alla
maggiore attenzione dei consumatori verso la propria salute, e spinto
dall’offerta di prodotti analcolici nuovi, distintivi e di alta qualità da
parte dei principali marchi di birra (*) – spiega il direttore delle
soluzioni per la clientela di Cga by Niq, Andrew Hummel – ma il settore è
destinato a crescere ancora, e con un segmento così competitivo, i
fornitori dovranno lavorare molto sulla visibilità e sulla brand
activation. Monitorare da vicino le prestazioni e identificare le tendenze
per Stati, canale e stile di birra sarà essenziale per il successo dei
marchi in mercato così dinamico”.

L’analisi dell’Opm di Cga, infatti, indica una crescita positiva annua
della birra analcolica in tutti gli Stati chiave degli Usa, con Colorado e
Washington capofila, con i più forti aumenti in quanto a quota di mercato
rispetto alla birra in generale e, sulla base dei dati raccolti, Cga
prevede che entro il 2026 la sottocategoria della birra analcolica deterrà
una quota di valore approssimabile all’1% del totale della birra venduta in
loco negli Stati Uniti occidentali.

Ma quali sono le tipologie di birra analcolica più in crescita? La ricerca
di Cga by Niq indica che la Lager chiara rimane la più popolare con una
quota di mercato del 55% e che le sue vendite in valore sono aumentate
dell’8% su base annua, ma con le Ipa analcoliche, le Stout e le Blonde Ale
che stanno guadagnando quota. La crescita più evidente è, comunque, quella
delle Indian Pale Ale e Blonde o Golden Ale, dove le vendite registrano,
rispettivamente, un +170,9% ed un +165,5%. Anche la Stout è cresciuta di un
pesantissimo +133,9%, partendo, però, da una cifra di base molto più bassa.

(*) Nota: i produttori di birra stanno cavalcando la tendenza di ridurre
l’alcol per una maggiore attenzione verso la propria salute. Per i
produttori di vino l’attenzione alla salute è dichiaratamente un problema.

Associazione Nuovo Paradigma O.d.V. – C.F. 91071720931

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