Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 29 ottobre 2024

29 Ottobre 2024
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

LA NUOVA SARDEGNA

Fuori dall’inferno

Budoni, la storia di Giovanni Maria Canu: «L’alcol ti annienta ma rinascere
è possibile»

di Tiziana Simula

L’ex finanziere ora aiuta gli altri a salvarsi dalla dipendenza

Budoni «Conosco bene i gusti e i piaceri che dà l’alcol, e ancora meglio
conosco i suoi effetti devastanti: so quanto sia una sostanza subdola che
piano piano ti porta all’autodistruzione». Aveva quarant’anni, Giovanni
Maria Canu, di Budoni, ex finanziere, quando ha capito di essere finito
nell’inferno della dipendenza. Una sofferenza che ha segnato profondamente
la sua vita. Ma alla fine, la battaglia l’ha vinta lui. E oggi, a 67 anni,
racconta il difficile percorso che l’ha portato a liberarsi completamente
dall’alcol.

Trappola infernale «Ho capito che era diventata una dipendenza quando la
mattina mi svegliavo e il mio primo pensiero era bere. Ho cominciato ad
avere i primi problemi di salute. Allora ho provato a smettere. L’ho fatto
tante volte. Credevo di essere più forte dell’alcol, ma era lui ad essere
più forte di me. A dominarmi completamente. Ero caduto nella sua trappola,
stava distruggendo la mia esistenza, e con essa la mia famiglia. A causa
dell’alcol ho dovuto anche lasciare il lavoro prima del tempo», racconta
Giovanni Maria. Che ricorda con grande amarezza un episodio. «Dopo aver
costruito la mia vita con tanta dedizione credendo nei giusti valori, sono
stato proposto come Cavaliere della Repubblica. Proposta che, purtroppo,
giunse proprio nel momento in cui stavo vivendo i problemi più grossi legati
all’abuso di alcol. E, infatti, le verifiche di rito evidenziarono la mia
dipendenza, vanificando l’attribuzione di quella illustre riconoscenza.
L’alcol ha annullato la mia personalità e demolito la mia immagine
pubblica».

L’incontro col Cat La strada verso la salvezza è stata lunga e difficile.
«Ci sono riuscito solo dopo un lungo calvario con l’aiuto dei miei
familiari, degli amici veri e, in particolare, del Cat “Club alcologico
territoriale” di cui ho fatto parte per anni quando vivevo a Livorno, per
poi aprirne uno io, qui a Budoni, quando sono rientrato dopo la pensione. Ho
seguito vari corsi e sono diventato servitore insegnante: dal Cat avevo
ricevuto molto e gratuitamente, e volevo restituire il bene che mi era stato
fatto».

La rinascita Ora Giovanni Maria aiuta le altre persone a uscire dall’inferno
della dipendenza. Un percorso che coinvolge tutta la famiglia e non solo chi
beve, perché per sconfiggere l’alcol occorre cambiare letteralmente il
proprio stile di vita, occorre svuotarlo dall’alcol e riempirlo di valori
veri. Questo si impara nel Cat: una realtà permeata di condivisione, di
amore e di forza che lega le famiglie che la frequentano. “Vida noa” Il “Cat
Vida noa” (Vita nuova) così l’ha chiamato Giovanni Maria, nome che
rappresenta la rinascita, è attivo dal 2014 nella frazione di Tanaunella,
nei locali del “Centro culturale Valerio Zucchitta”, messo a disposizione
dal Comune. «Il ruolo del club nel lasciare l’alcol è stato per me
determinante. Per questo motivo, una volta ritornato a Budoni – racconta
ancora – mi sono impegnato per dare vita a un club, dato che tutta la zona
ne era sprovvista. Grazie all’aiuto del sindaco e del parroco di allora, e
del Cat Redentore di Nuoro che riunisce tutti i club della provincia, ho
potuto realizzare l’iniziativa, e oggi posso dire con soddisfazione che
anche Budoni ha il suo centro, punto di riferimento anche per le comunità
dell’alta Baronia e della bassa Gallura». Sono nove le famiglie che
frequentano attualmente il club. «Nel corso degli anni abbiamo visto
famiglie distrutte a causa dell’alcol ritrovare la pace, coppie sull’orlo
del divorzio, riappacificarsi, giovani trovare un lavoro».

Parlare ai ragazzi Ora l’obiettivo è rivolgersi ai più giovani, raccontando
loro la sua storia e spiegando i danni provocati dal bere. Lo ha fatto per
la prima volta, nelle scorse settimane, con i bambini del catechismo di
Budoni, grazie all’invito che gli è stato rivolto dalle catechiste Rita Canu
e Dalmina Sparvieri e dal parroco don Antonello Corrias. «Ero molto
timoroso perché non avevo mai avuto un approccio con i bambini, ma è stata
un’esperienza bellissima e spero di poter continuare a portare il mio
contributo nel mondo dei più giovani: ritengo che uno degli obiettivi
principali da perseguire sia quello di dare una giusta informazione sui
danni causati dall’alcol, solo così si può fare prevenzione, e se noi
riusciamo a comunicare con i ragazzi, faremo centro – dice Giovanni Maria –.
Questa esperienza, per me tutta nuova, mi ha dato la possibilità di coronare
una mia ambizione che spero possa trovare seguito nel mondo scolastico».

Le domande «Cosa ha provato quando ha visto che poteva farcela?», è stata
una delle tante domande che i bambini gli hanno rivolto. «Ho provato una
gioia immensa nel vedermi finalmente libero dall’alcol – ha risposto lui –
Come se fossi uscito da un tunnel. Ora potevo guardare il mondo e vedere di
nuovo i suoi colori, sentire i suoi profumi. Potevo guardare la gente negli
occhi senza più nascondermi, o camminare a capo chino». Ormai è da molti
anni che Giovanni Maria non fa più uso di alcol. «Nemmeno quello presente
nei dolci o nelle caramelle – sottolinea lui – Lasciare l’alcol è dura. Oggi
so con estrema certezza e per averlo vissuto sulla mia pelle che, per chi ha
avuto seri problemi come me, non esiste il cosiddetto bere moderato. L’alcol
non deve proprio esistere».

IL RESTO DEL CARLINO Bologna

Alcol venduto a minorenni. Locale chiuso per un mese

In via Indipendenza. I controlli effettuati dalla polizia

Sospensione delle autorizzazioni per un mese, per avere venduto alcolici a
minorenni.

È la misura disposta per un locale nella centralissima via Indipendenza,
come conseguenza degli accertamenti della polizia e della polizia locale,
che ha evidenziato come siamo stati serviti cocktail alcolici a tre minori.
La scoperta è stata fatta verso le 21 di sabato, durante una ispezione nel
locale. Da quanto è emerso, le bevande sarebbero state somministrate senza
che ai giovani clienti fosse chiesto alcun documento di identità. Dopo i
controlli delle forze dell’ordine, il questore ha ordinato la sospensione
delle attività per trenta giorni.

Il locale, non sarebbe nuovo a quanto contestato dalla polizia.Infatti
nell’aprile dello scorso anno era già stato raggiunto da un provvedimento di
sospensione della licenza e segnalato più volte dalla polizia locale per
episodi di somministrazione di alcolici a minori. Un problema quello della
diffusione senza controllo dell’alcol tra i giovanissimi che sta molto
preoccupando.

WESUD

Crotone, alcolici a minorenni: sanzioni e denunce per il titolare di un
locale

La Polizia di Stato di Crotone ha intensificato i controlli negli esercizi
pubblici per vigilare sulla somministrazione di alcolici ai minori, un
fenomeno di crescente preoccupazione. Durante un’operazione della Squadra
Amministrativa della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, è stato
sanzionato il titolare di un noto locale della città, dove i baristi avevano
servito bevande alcoliche a due giovanissimi, di soli 13 e 15 anni.

Gli agenti, notando che ai due minori erano stati serviti cocktail a base
alcolica, hanno immediatamente proceduto con la verifica dell’età dei
ragazzi, confermandone la minore età. Il titolare e il barista del locale
sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Crotone per la somministrazione al minore di 13 anni,
mentre per l’altro ragazzo di 15 anni è stata applicata la sanzione
amministrativa prevista dalla normativa vigente. (*)

Questo intervento della Polizia rappresenta un segnale importante di
contrasto alla somministrazione irresponsabile di alcolici e punta a
sensibilizzare i gestori dei locali sul rispetto delle regole, per tutelare
la salute e il benessere dei minori.

(*) Nota: la sanzione è solo amministrativa dai 16 anni in su, se il secondo
ragazzo aveva 15anni, anche per lui la normativa vigente prevede la denuncia
e il processo.

KETUMBAR.IT

Cocktail analcolici e low alcol conquistano l’Italia: non è solo frutta

di Francesca Bloise

Cocktail analcolici e low alcol sono i nuovi protagonisti della mixology per
il 2024, sempre più richiesti nel bar. Scopriamo come si preparano e alcuni
suggerimenti

Ogni momento ha i suoi trend e le sue mode, anche in fatto di food and
beverage. Nel corso del 2024 sul fronte della mixology si è fatto avanti un
lato poco sperimentato fino ad ora e che in questi mesi, invece, si è preso
ampiamente la scena dei banconi dei bar.

Quando si parla di cocktail non è più scontato, infatti, pensare all’alcool
perché sono sempre più desiderati quelli analcolici e low alcol. I drink che
sono stati sorseggiati, infatti, non sono solo più quelli di un tempo, a
volte anche strong, ma nuove mode si sono fatte avanti con il mondo
dell’alcool free che ha fatto passi da gigante.

Analcolico e poco alcolico sono delle tendenze in forte crescita nell’ambito
della mixology. È quello che dicono i dati ed i trend che riguardano il
mondo dei cocktail. Se un tempo il cocktail doveva essere quasi
necessariamente a base di alcol, anche per sentirsi “figo”, oggi le cose non
sono più così. Un drink significa concedersi un momento di piacere,
sperimentando anche percorsi inediti, e non per forza questi sono legati
all’acool (e quello dedicato a Marilyn Monroe ne è la prova).

Ci sono però delle precisazioni da fare. Perché se si pensa che analcolico
sia semplicemente un mix di frutta ci si sbaglia di grosso. I drink
analcolici, infatti, hanno spianato la strada ad un mondo di
sperimentazioni: non solo mix di frutta con qualche spruzzo di alcool, per
chi lo beve o di sciroppi e bevande frizzanti e gassate. Si sono fatte
avanti, infatti, proposte molto più sofisticate, raffinate e a tratti anche
inaspettate.

Si usano idrolati, alcolati e tinture che consentono di esprime tutto un
mondo pieno di gusti e profumi unici tra loro che richiamo i distillati
anche nelle versioni alcool free. E ancora: si trovano anche infusioni
analcoliche che si uniscono ad estrazioni di acque vegetali nella continua
ricerca di un gusto equilibrato ma anche esaltante.

Le proposte analcoliche del 2024

Tra le proposte più interessanti del 2024 per i cocktail alcool free o low
primeggia un elegante drink che è stato denominato “Pomo Tonic”. Come si
realizza? Unendo acqua di pomodoro condita con sale, limone, tonica agli
agrumi, pepe, Worcester sauce e tabasco.

Del tutto analcolico è anche il drink “Profumo di Bosco”, un cocktail che
non ha nulla di alcolico ma che rappresenta una scoperta sensoriale inedita:
Whisky dealcolizzato, Acqua fungo e Cipresso che porta la firma di Mattia
Pastori.

PRIMAMERATE

Ubriaco a metà pomeriggio: è gravissimo

Le condizioni dell’uomo sono subito apparse gravi tant’è che, una volta
stabilizzato in loco, è stato trasportato sempre in codice rosso al Pronto
Soccorso

Ubriaco a metà pomeriggio: è gravissimo. Attimi di apprensione nel
pomeriggio di oggi, lunedì 28 ottobre 2024, a Terno d’Isola per le sorti di
un 65enne, soccorso per un’intossicazione etilica.

L’episodio è accaduto poco dopo le 16.30, in via don Giuseppe Rota e ha
visto protagonista un uomo di 65 anni per cui, inizialmente, si è temuto il
peggio. Sul posto, in codice rosso di massima gravità, si sono precipitati i
soccorritori di Areu a bordo di un’ambulanza dei Volontari di Cornate,
un’automedica. Ma non solo, per soccorrere il malcapitato è stato fatto
alzare in volo anche l’elisoccorso dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII di
Bergamo.

Le condizioni dell’uomo sono subito apparse gravi tant’è che, una volta
stabilizzato in loco, è stato trasportato sempre in codice rosso al Pronto
Soccorso. Allertati, presenti sul posto, anche i Carabinieri.

PRIMAMILANOOVEST

Lite tra vicini, uno ubriaco aggredisce i Carabinieri: denunciato

Momenti di grande tensione ieri sera in via Garibaldi: l’uomo è stato
denunciato

Prima è scoppiata una lite tra vicini, poi uno di loro – ubriaco – ha
aggredito i Carabinieri arrivati sul posto. E quanto avvenuto la sera di
ieri, lunedì 28 ottobre 2024, verso le 20.30, a San Giorgio su Legnano. La
lite era scoppiata per motivi futili, di vicinato, tra alcune persone che
abitano in via Garibaldi. Così era stato richiesto l’intervento dei militari
che erano arrivati in pochi istanti. Ma ad aspettarli c’era anche un 54enne,
che aveva bevuto un po’ troppo e ha aggredito i Carabinieri.

L’uomo è stato bloccato e per lui è scattata la denuncia a piede libero per
resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

L’ARENA

Sindaco di Sona aggredito da un ubriaco: «C’è un clima d’odio, ora sono
stanco»

Katia Ferraro

Insulti dopo un incidente contro il muretto di casa di Dalla Valentina
sabato sera, in passato una lettera anonima e minacce

Fine settimana da incubo per il sindaco di Sona, Gianfranco Dalla Valentina,
che sabato è stato aggredito verbalmente e in parte fisicamente davanti alla
sua casa a Lugagnano.

Erano circa le 21.30 quando la tranquillità è stata sconvolta da un botto
che ha fatto uscire di casa non solo il sindaco ma anche una decina di altre
persone residenti in zona. A causarlo una macchina che si è scontrata contro
la recinzione della casa del primo cittadino.

Alla guida un sessantenne italiano, di Lugagnano e in evidente stato di
alterazione psicofisica, che ha cominciato a inveire contro tutti
prendendosela in particolar modo con il sindaco e la sua famiglia.
«L’insulto più divertente che mi ha rivolto è stato “imbecille”, a me, alla
mia famiglia e a quelli che mi hanno votato», racconta ancora sconcertato
Dalla Valentina. L’uomo è risultato avere un tasso alcolico ben sopra i
limiti previsti dal Codice della strada.

Negli insulti al sindaco c’erano accuse varie, tra cui le buche sulle
strade, chiari pretesti per attaccare briga. Ma l’uomo non si è fermato lì:
«Mi ha minacciato, ha detto che sa dove abito e che non sarebbe finita lì.
Io e mia moglie non siamo sereni».

Dopo le minacce al sindaco, le botte ai carabinieri

Il 60enne si è poi scagliato contro i carabinieri di Sommacampagna, arrivati
sul posto dopo essere stati allertati della situazione incandescente e che
con non poche difficoltà lo hanno arrestato per violenza e resistenza a
pubblico ufficiale. L’uomo è stato trasportato nelle camere di sicurezza
della Compagnia di Villafranca in attesa del giudizio direttissimo del
Tribunale di Verona.

Dalla Valentina, eletto nella primavera 2023 dopo un’esperienza pluriennale
come assessore e vicesindaco, spiega di essere preoccupato non tanto per
questo singolo episodio, dettato da un lato dalla casualità («l’auto si
sarebbe potuta schiantare in un’altra via e non mi sarei accorto di nulla»,
osserva) e dall’altro dallo stato di alterazione alcolica, quanto da «un
clima di odio generalizzato, di rancore e aggressione presente anche in
passato ma che ora si sta esasperando, fomentato anche dai social».

Clima d’odio e il Cas

Tra i temi caldi di cui si sta occupando il sindaco c’è il trasferimento
all’hotel Antico Termine di Lugagnano del Cas (centro di accoglienza
straordinaria per migranti) finora ospitato a Verona. «Il Cas non c’entra
con questo clima d’odio, anche se probabilmente esaspera un certo tipo di
atteggiamento», puntualizza Dalla Valentina, «oggi può essere il Cas, domani
ci si attacca a un altro argomento».

A riprova di ciò il fatto che quello di sabato è solo l’ultimo caso di
aggressioni verbali e minacce più o meno velate ricevute dal sindaco. Uno
dei primi episodi risale a mesi fa, prima che il tema Cas diventasse
centrale e discusso a livello pubblico: «Mi è stata recapitata una lettera
anonima, sconclusionata, contenente minacce», rivela Dalla Valentina, «lì
per lì non ci ho dato peso, ma ora sono stanco». Quanto al Cas, preoccupa
l’odio alimentato da certe frange politiche.

L’appello di Fortezza Europa

«C’è un volantino di Fortezza Europa che invita ad essere presenti al
Consiglio comunale aperto che abbiamo convocato per lunedì prossimo per
parlare del tema con i cittadini: credo non possa crearsi un’atmosfera
serena se partecipano rappresentanti di questa forza di estrema destra»,
commenta Dalla Valentina.

Fortezza Europa è una formazione neonazista nata a Verona nel 2017 da una
scissione della sezione di Forza Nuova. Il nome è stato mutuato dal tedesco
«Festung Europa», termine impiegato dalla propaganda del Terzo Reich durante
la Seconda guerra mondiale per indicare l’Europa continentale dominata dalla
Germania nazista in contrapposizione con gli Alleati anglosassoni.

LA NAZIONE

Ubriaco picchia la compagna. Si scaglia contro i carabinieri. In carcere un
ventinovenne

All’arrivo delle forze dell’ordine il giovane di Fauglia danneggia anche
l’auto di servizio

FAUGLIA

Un uomo, un giovane uomo annebbiato dall’alcol, ha picchiato la compagna,
madre dei due loro figli piccolissimi, e poi si è scagliato contro i
carabinieri. E’ successo l’altra notte. La donna, colpita al volto, è stata
soccorsa dal personale del 118 e trasportata in ospedale per accertamenti.
L’uomo, ventonovenne italiano, è stato arrestato per i reati di violenza
domestica, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Su disposizione
del magistrato di turno ieri notte in Procura è stato trasferito al carcere
Don Bosco di Pisa. a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrà
decidere il proseguo dell’iter giudiziario.

La lite è scoppiata nella casa di Fauglia dove la coppia vive con i due
figli piccoli intorno alle 23. Poco dopo le 23,30 la richiesta di soccorso
al 112 che ha inviato i carabinieri della stazione di Fauglia e il personale
del 118 per il soccorso alla donna ferita. A scatenare la furibonda reazione
del 29enne, secondo quanto avrebbero accertato i carabinieri, la volontà
della donna di interrompere la relazione. L’uomo, in forte stato di
alterazione psicomotoria dovuta all’assunzione di alcool, ha colpito la
compagna con una violenza inaudita causandole lesioni al volto. All’arrivo
dei militari dell’Arma si è scagliato contro di loro, opponendo resistenza e
danneggiando l’auto di servizio. La tempestività dell’intervento dei
carabinieri ha evitato che la situazione potesse degenerare ulteriormente.
L’Arma sottolinea “l’importanza di denunciare qualsiasi forma di violenza,
soprattutto quella domestica; le forze dell’ordine sono a disposizione di
tutte le vittime per garantire la loro sicurezza e il rispetto della legge”.

RAINEWS

Devasta il negozio in cui lavora la compagna e la aggredisce due volte,
arrestato un 42enne

L’uomo, originario del torinese, ha seguito la donna anche al pronto
soccorso. Arrestato dalla Polizia, è accusato di minacce e lesioni aggravate

Prima l’ha aggredita sul posto di lavoro, un negozio in un centro
commerciale di Como. Poi si è ripresentato al pronto soccorso dove la donna
si stava facendo medicare. Lì gli agenti della Polizia hanno arrestato un
42enne, originario della provincia di Torino; accusato di lesioni e minacce
aggravate.

Venerdì sera l’uomo, dopo avere spiato il telefono della compagna, poi si
era presentato nel negozio in cui lei lavora, nella zona di Monte Olimpino.
Lo ha devastato e l’ha aggredita, trascinandola in uno sgabuzzino. Solo
l’intervento di una guardia giurata lo aveva convinto ad andare via.

La donna, una 47enne di Como, è stata portata in ospedale con lesioni
evidenti sul viso e sul collo. Al pronto soccorso però si è presentato di
nuovo il compagno che, ubriaco, l’ha di nuovo aggredita. A quel punto è
intervenuta la Polizia, che ha arrestato il 42enne: ha dei precedenti ed è
stato portato in carcere.

WINENEWS

Bruno Vespa: “la nostra famiglia è impegnata integralmente nel vino,
investiti diversi milioni”

La vita parallela da produttore di vino, del decano dei giornalisti
italiani, nella festa per i 10 anni della sua Masseria Li Reni, a Manduria

Di personaggi famosi che ad un certo punto della loro vita si prestano al
vino, spesso più per immagine che per altro, ce ne sono ormai a decine. Ma
c’è anche chi lo fa per una passione che poi si trasforma in iniziativa di
impresa vera e propria. Come ha fatto, per esempio, Bruno Vespa, decano del
giornalismo italiano, che, da anni, con le sue trasmissioni ed i suoi libri
entra nelle case di milioni di persone, e da 10 anni anche produttore di
vino, con “Vespa Vignaioli”, a Manduria, con una vita e una carriera nel
settore enoico ormai non secondaria e parallela, a tutti gli effetti, a
quella da giornalista e scrittore. “Io e la mia famiglia siamo coinvolti
integralmente in questa avventura nel mondo del vino, per noi è stato un
investimento importante, parliamo di diversi milioni di euro”. Così la
racconta, a WineNews, lo stesso Bruno Vespa, nella festa per i dieci anni
della sua Masseria Li Reni. “Le cifre non si dicono mai – spiega, a
WineNews, Bruno Vespa – ma l’investimento è stato molto importante. Oggi
abbiamo 31 ettari di vigne che non sono uno scherzo, con una produzione che
si aggira sulle 400.000 bottiglie (la regia enologica è di Riccardo
Cotarella, ndr)”.

Numeri propri di un vero progetto di investimento aziendale, e non di un
semplice “divertissement enoico”. “Abbiamo avuto belle soddisfazioni,
soprattutto per la nostra cantina – racconta ancora Vespa a WineNews – che è
stata giudicata da molti come innovativa e molto allegra. Perché a volte le
cantine, anche quelle importanti, sono cupe, questa invece è piena di luce,
sfumature, colori, schermi che fanno vedere quello che facciamo, è una
cantina moderna. Abbiamo fatto una verticale di “Raccontami” (Primitivo di
Manduria, ndr), che ha ricevuta la “stella” per le dieci annate di “Tre
Bicchieri” del Gambero Rosso, che per una cantina giovane come la nostra è
un bel traguardo, ma anche di Helena (Nero di Troia) e di Donna Augusta
(Salento Bianco), sorprendenti. E abbiamo anche i nostri vini di base che
incontrano sempre il favore del pubblico”. “Abbiamo celebrato un traguardo
importante: in questi dieci anni la nostra cantina è diventata un piccolo
punto di riferimento per il settore enogastronomico ed enoturistico –
aggiunge ancora Bruno Vespa – grazie alla qualità dei nostri vini e ai
sapori autentici del territorio pugliese. Ogni bottiglia che abbiamo
selezionato racconta una storia, un viaggio attraverso le vigne della
Puglia. Ci tengo a ringraziare tutti coloro che ci hanno accompagnato in
questa avventura: lo staff della Masseria, i produttori, gli chef e,
naturalmente, i nostri affezionati clienti. Senza il loro supporto, non
saremmo qui a festeggiare. Guardiamo al futuro con entusiasmo, pronti a
continuare a esplorare e valorizzare le meraviglie di questa terra”. Un
futuro che passa da un concetto molto concreto: “quello che vogliamo fare è
far conoscere ancora di più i nostri prodotti, che sono buoni, e venderli
sul mercato”, spiega Bruno Vespa. Lo scopo primario e reale di ogni vera
impresa del vino.

Associazione Nuovo Paradigma O.d.V. – C.F. 91071720931

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