RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI
A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada
QUOTIDIANO SANITA
Alcol. In Europa costi alle stelle in assistenza sanitaria, morti premature
e perdita di produttività.
Lalert Oms Europa
Il consumo di alcol sta prosciugando le economie nella regione europea
dellOms, costando miliardi allanno in assistenza sanitaria, morti
premature e perdita di produttività, nonché danni sociali. I danni causati
dallalcol colpiscono intere popolazioni, non solo gli individui che
consumano alcol ma anche quelli che non lo fanno.
Nel 2019 lalcol è stato responsabile di quasi 1 decesso per infortunio su 3
nella regione, del 42% di tutti gli omicidi, del 37% dei suicidi e del 35%
delle morti sulle strade. Nonostante questo enorme onere sociale e
finanziario, i costi reali dei danni causati dallalcol sono spesso oscurati
da narrazioni guidate dal profitto.
A puntare il dito sui pericolosi consumi da alcol è lOms/Europa che lancia
lAlcohol Policy Playbook, progettato per aiutare i decisori politici a
orientarsi nei dibattiti sempre presenti sui danni dellalcol e sulle
politiche sullalcol con unattenzione alla salvaguardia della salute
pubblica. (*)
La Regione Oms Europa ha i più alti livelli di consumo di alcol a livello
mondiale, con adulti che consumano in media 9,2 litri di alcol puro ogni
anno. Ciò concorre ai quasi 800mila decessi allanno, principalmente dovuti
a malattie non trasmissibili (NCD) come malattie cardiovascolari (40% dei
casi) e cancro (15% dei casi). Lalcol contribuisce in modo significativo
anche a cadute, annegamenti, ustioni, aggressioni sessuali, violenza del
partner e suicidio. Ancora, tra i giovani di età compresa tra 15 e 19 anni,
lalcol è un fattore importante che contribuisce alle lesioni mortali,
rappresentando 1 su 4 decessi correlati a lesioni (25,3%).
LAlcohol Policy Playbook contrasta quindi la narrazione del settore
presentando ricerche scientifiche che dimostrano che nessun livello di
consumo di alcol è sicuro, che lalcol provoca danni diffusi in tutti i
segmenti della popolazione e che le politiche pubbliche sono efficaci nel
proteggere la salute e la sicurezza.
I costi economici superano di gran lunga le entrate I Paesi della Regione in
cui il consumo di alcol rimane una delle principali cause di NCD come cancro
e malattie cardiovascolari perdono più di quanto guadagnano dalle vendite di
alcol, rileva Oms Europa. I danni correlati allalcol rappresentano un peso
significativo per le economie di tutto il mondo, con un costo del danno nei
paesi ad alto reddito equivalente al 2,6% del prodotto interno lordo.
Tuttavia, le discussioni sugli immensi costi economici e sociali dellalcol
sono spesso soffocate da potenti interessi commerciali concentrati
sullaumento delle vendite.
Lindustria dellalcol si presenta come un importante contributo
alleconomia della regione, ma la realtà è chiara, sottolinea ancora la nota
Oms Europa: i costi sanitari e sociali dellalcol superano di gran lunga
qualsiasi beneficio finanziario. Il prezzo che gli europei stanno pagando
per bere alcol è troppo alto. Il costo economico dei decessi dovuti solo a
tumori attribuibili allalcol nellUnione europea nel 2018 è stato stimato
in quasi 5 miliardi di euro, pari a quasi il 10% del costo totale dei
decessi per cancro nella regione ha sottolineato il dott. Hans Henri P.
Kluge, direttore regionale dellOms per lEuropa sappiamo che quando si
tratta di cancro, non esiste una quantità sicura di consumo di alcol. Allo
stesso tempo, meno del 50% degli europei è consapevole del legame tra alcol
e cancro. Ciò è dovuto in gran parte al fatto che lindustria dellalcol
promuove narrazioni fuorvianti che distraggono dai danni significativi alla
salute pubblica causati dallalcol.
Affrontare i miti, smantellare le narrazioni The Alcohol Policy Playbook
contrasta direttamente una delle affermazioni più persistenti dellindustria
dellalcol: che i rischi per la salute associati allalcol sono limitati a
una piccola minoranza di bevitori problematici. La verità è che anche un
bere moderato aumenta il rischio di cancro e il rischio di malattie
cardiovascolari ha affermato Gauden Galea, consulente strategico del
direttore regionale e responsabile delliniziativa speciale dellOms/Europa
sulle malattie non trasmissibili e linnovazione non esiste una forma di
consumo di alcol che sia priva di rischi. Anche bassi livelli di consumo di
alcol comportano alcuni rischi e possono causare danni.
Lindustria spesso inquadra i danni dellalcol come complessi, sostenendo
soluzioni mirate come programmi di guida sicura designati e luso di
dispositivi di blocco dellaccensione per i recidivi alla guida in stato di
ebbrezza, e suggerisce che la popolazione generale affronta un rischio
minimo. LAlcohol Policy Playbook fornisce ai governi e ai sostenitori
della salute pubblica una risorsa fondamentale progettata per valutare
criticamente le prove che circondano lalcol e superare le affermazioni del
settore, consentendo loro di prendere decisioni informate e implementare
politiche efficaci e basate sulle prove che diano priorità al benessere
della società rispetto ai profitti del settore, ha concluso il dott. Galea.
Spostare il dibattito e chiedere azioni di prevenzione. Carina
Ferreira-Borges, consulente regionale per alcol, droghe illecite e salute
carceraria presso lOms/Europa, ha spiegato: Le domande sullalcol ricevono
risposte diverse a seconda che si adotti una prospettiva guidata dal bene
pubblico o una prospettiva guidata dal profitto. La comunità della salute
pubblica mira a prevenire i danni correlati allalcol, mentre lindustria
dellalcol si concentra sulla massimizzazione dei profitti. Affrontando la
presa dellindustria dellalcol sulla politica, possiamo spostare le risorse
dal trattamento dei danni prevenibili allinvestimento in società più sane e
produttive.
(*) Nota: auguri. Liniziativa è ottima, il timore è che i politici siano
poco recettivi, ma occorre provarci.
Articolo eccellente, da far girare.
FANPAGE
Ubriaco alla guida, uccise sette ragazzi: per Stefan Lechner pena ridotta a
5 anni e 10 mesi
Luomo, al volante con un tasso alcolemico quattro volte superiore al limite
consentito, investì un gruppo di ragazzi tra i 20 e 25 anni a Lutago, in
Valle Aurina, uccidendone sette. Ha rinunciato allappello beneficiando di
un ulteriore sconto di pena rispetto ai 7 anni della sentenza di primo
grado.
A cura di Antonio Palma
Pena ridotta a 5 anni e 10 mesi per Stefan Lechner, l’uomo che al volante
della sua vettura con un tasso alcolemico quattro volte superiore al limite
consentito investì un gruppo di ragazzi tra i 20 e 25 anni a Lutago, in
Valle Aurina, uccidendone sette. Lo ha stabilito lo stesso Tribunale di
Bolzano che in primo grado aveva inflitto al 31enne altoatesino sette anni
di reclusione per omicidio stradale, lesioni personali stradali gravi e
guida in stato di ebbrezza.
Stefan Lechner infatti ha beneficiato dello sconto di pena previsto dalla
riforma Cartabia per chi rinuncia a presentare appello in Tribunale. Tramite
i suoi legali, l’uomo ha rinunciato a presentare ricorso in appello contro
la precedente sentenza e dunque ha ottenuto uno sconto di pena di un sesto
introdotto dalla Riforma della giustizia.
Il giudice ha verificato le condizioni per la riduzione della pena e
linesistenza di atti impugnatori dellimputato e del difensore e ha
concesso i benefici rendendo però di fatto la condanna di Stefan Lechner a 5
anni e 10 mesi definitiva.
Il tragico investimento risale alla notte tra il 4 e il 5 gennaio 2020
quando l’automobilista di Chienes, sempre in provincia di Bolzano, investì
con la sua auto un gruppo di giovani tedeschi che stavano attraversando la
strada. Lechner era al volante della sua Audi Tt con un tasso alcolemico
quattro volte superiore al limite consentito quando falciò il gruppo di
giovani schiantandosi poi contro un muretto.
Per l’episodio l’uomo era stato già condannato lo scorso marzo beneficiando
anche dello sconto di pena di un terzo previsto a seguito della scelta del
rito abbreviato. A Lechner vennero poi concesse anche le attenuanti
generiche con un ulteriore sconto di due anni rispetto ai 10 chiesti
dall’accusa. Per i giudici i pedoni si trovavano in vari punti della
carreggiata e questo avrebbe “verosimilmente contribuito alla gravità delle
conseguenze sotto il profilo dell’entità delle vittime”. L’assicurazione
dell’imputato aveva già liquidato i dieci milioni di euro complessivi,
previsti dal massimale della sua polizza, alle parti civili. (*)
(*) Nota: confrontiamo la vicenda descritta da questo articolo con quella
descritta dallarticolo che segue…
IL DOLOMITI
Con il tasso alcolico tre volte superiore al limite si schianta in auto
contro il guardrail. Nei guai un 28enne: maxi multa, patente ritirata e
veicolo sequestrato
Dopo l’incidente, che fortunatamente non ha causato feriti, sul posto sul
posto sono intervenuti i carabinieri
BOLZANO. Con un tasso alcolemico nel sangue di oltre tre volte superiore
quello consentito, ha perso il controllo dell’auto e si è schiantato contro
il guardrail.
È successo attorno alle due della scorsa notte in provincia di Bolzano,
lungo la Statale 12 nei pressi della circonvallazione di Ora, e protagonista
della vicenda è un bolzanino di 28 anni.
L’incidente fortunatamente non ha causato feriti (*), e sul posto sono
intervenuti prontamente i carabinieri, che hanno sottoposto il conducente
del veicolo all’alcoltest, risultato positivo.
Dopo gli approfondimenti, è emerso che il tasso alcolemico del giovane
risultava di 1,83 grammi per litro alla prima rilevazione e 1,65 alla
seconda: più di tre volte del limite imposto dalla legge, che in questi casi
prevede inoltre l’arresto da 6 mesi ad un anno e una maxi multa da 1.500 a 6
mila euro.
I militari, al termine delle procedure, hanno quindi provveduto a far
scattare il ritiro immediato della patente, con il veicolo che è stato
inoltre sequestrato.
(*) Nota: due uomini si mettono al volante ubriachi. Il primo travolge e
uccide sette ragazzi, e ora viene condannato a 5 anni e 10 mesi di carcere,
il secondo fortunatamente non ha causato feriti e non farà un solo giorno
di carcere.
La differenza tra uccidere e andare in galera e non fare feriti e rimanere
libero sta tutta nellavverbio fortunatamente.
ANSA
Vende alcol a minori, il Comune chiude il locale per un mese
A Pomigliano d’Arco polizia locale sorprende esercente recidivo
Somministrava alcolici a minorenni nonostante una precedente denuncia per lo
stesso reato, ed ora dovrà chiudere il locale per un mese. E’ quanto
accaduto a Pomigliano d’Arco (Napoli), dove gli agenti della polizia
municipale, guidati dal colonnello Emiliano Nacar, nel corso dei controlli
per la movida del fine settimana hanno sorpreso un esercente del centro
storico cittadino, già denunciato nei mesi scorsi per lo stesso reato,
mentre serviva alcol a ragazzi minorenni.
Per l’uomo è scattata una nuova denuncia e una sanzione amministrativa,
ma questa volta la misura adottata è stata più severa: il Comune ha disposto
la chiusura del locale per 30 giorni. I controlli, coordinati dal
sottotenente Andrea D’Ambrosio, si sono svolti nel centro storico della
città e hanno portato all’elevazione di sanzioni per numerose violazioni per
occupazione abusiva di suolo pubblico, insegne non autorizzate, e la
scoperta di un lavoratore privo di regolare contratto in un’attività
commerciale. Inoltre gli agenti hanno denunciato a piede libero un
parcheggiatore abusivo e disposto la rimozione di numerose auto parcheggiate
in divieto di sosta.
L’intervento, fanno sapere dal Comune, si inserisce nelle attività di
controllo del territorio organizzate dalla Polizia Locale per garantire
sicurezza e rispetto delle norme, in particolare nei luoghi frequentati dai
giovani, e mirate a contrastare i fenomeni di illegalità e a preservare
l’ordine pubblico.
LA REPUBBLICA
Linferno di una donna col marito violento e alterato da alcol e droga: Mi
sputava
di Alessio Campana
La testimonianza dolorosa di una 52enne al tribunale di Roma
È stata una testimonianza dolorosa quella resa da una donna di 52 anni di
fronte al tribunale di Roma. Un racconto bagnato dalle lacrime che non hanno
mai smesso di rigarle il volto, mentre con il cuore in gola ha cercato di
spiegare alla corte i motivi che lhanno spinta a bussare alla porta del
commissariato Porta Pia per denunciare il suo ex marito.
Luomo, un imprenditore romano, è finito a processo con laccusa di
maltrattamenti in famiglia. E la presunta vittima, di fronte ai giudici
della prima sezione penale di piazzale Clodio, ha parlato di una vita
trasformata in incubo: È capitato anche che mi sputasse addosso e che mi
attaccasse – ha spiegato alla corte -, aveva un controllo totale su di me.
Io lavoravo nella sua società e lunico telefono che potevo avere era quello
aziendale, lui aveva quindi accesso al mio cloud e poteva conoscere la mia
posizione.
Come se non bastasse, ha proseguito la donna, lex marito passava tutte le
notti con il mio cellulare in mano, installando app per geolocalizzarmi e
per registrare, neanche fossi stata la moglie di Putin. La donna ha parlato
di un rapporto che, almeno inizialmente, era stato quello che ogni donna
potesse desiderare: unamicizia nata 25 anni fa e che con il tempo si era
trasformata in altro, in qualcosa di più profondo, fino alla decisione di
convolare a nozze.
Quindi le primi crisi e i presunti comportamenti violenti delluomo, che
sarebbero stati dettati soprattutto dallalcol e dalla cocaina. Nel 2014
cè stato il primo evento che mi ha traumatizzato – ha spiegato la donna -,
eravamo stati al compleanno di unamica in Campania, ma lui aveva bevuto
troppo e ha cominciato a spaccare di tutto dentro lalbergo. La reception ci
ha chiamato in continuazione per chiederci di fare silenzio, perché cerano
state delle lamentele. E lì, per la prima volta, mi ha dato uno schiaffo.
Una violenza che nel tempo sarebbe stata anche di natura economica –
lavoravo nella sua società ma non mi ha mai pagato, non potevo neanche
comprare le scarpe ai figli o fare la spesa – e psicologica: una volta mi
ha rotto le scarpe con il tacco, perché quelle potevo indossarle soltanto se
ci fosse stato lui e comunque in privato, ha detto ai magistrati.
Nel dicembre del 2018, a ridosso del Natale, luomo le sarebbe saltato
addosso puntandole un cacciavite alla gola, mentre dormivo, colpendomi
anche con un pugno in un occhio che a causa del livido mi ha impedito di
andare al diciottesimo di mia nipote.
Quindi, nel 2019, luomo sarebbe stato in preda ad alcuni deliri: diceva di
vedere i mostri di notte, oppure mi svegliava dicendomi che aveva
ventiquattrore ore di vita, o che era stata annunciata la sua morte,
mandandomi messaggi vocali da fare ascoltare ai ragazzi per quando non ci
sarebbe più stato.
Tre anni più tardi, nel 2022, dopo essere stati al compleanno di unamica
della donna sarebbe avvenuta una notte da incubo: Avevo deciso di guidare
io, in macchina cera anche unaltra amica – ha raccontato la cinquantenne
-, lui, a ridosso di piazzale Flaminio, mi ha preso per i capelli e ha
cominciato a colpire con cazzotti da dietro. Quindi, una volta fermata la
macchina, è sceso, ha aperto il mio sportello, mi ha buttato giù dallauto e
mi ha picchiata. La mia amica ha provato a mettersi in mezzo, ma se lè
presa anche con lei. Quindi, una volta arrivati sotto casa con un taxi, ha
rotto la mia borsa e ha cominciato a lanciare oggetti dal quinto piano.
Una situazione che avrebbe avuto ripercussioni psicologiche anche sui figli
adolescenti. Per luomo è scattato il divieto di avvicinamento con il
braccialetto elettronico. Il processo riprenderà ad aprile, quando
laccusato potrà fornire la sua versione dei fatti.
GAZZETTA.IT
Drunkoressia: rinunciare al cibo per bere più alcol. Il pericolo per i più
giovani
Collegata a diversi disturbi del comportamento alimentare, questa pratica
sta diventando sempre più diffusa e pericolosa
Francesco Palma
Diversi studi hanno messo recentemente in guardia sul preoccupante aumento
del consumo di alcolici da parte dei più giovani. Non solo per i rischi per
la salute derivanti da unassunzione eccessiva, ma anche per delle
pericolose abitudini che ne derivano. Nel 2008, ad esempio, il New York
Times ha coniato il termine Drunkoressia, che unisce appunto le parole
drunk (ubriaco in inglese) e anoressia. Una deriva molto pericolosa
che gli esperti considerano all’interno della categoria dei DCA, i disturbi
del comportamento alimentare.
Cosè la drunkoressia
La drunkoressia è labitudine a ridurre drasticamente le quantità di cibo
ingerite prima di bere alcolici, in modo da incrementarne lassunzione senza
che aumenti il peso corporeo. Gli alcolici, infatti, possono indurre una
sensazione di sazietà che aiuta a non sentire la fame. Come è facilmente
intuibile si tratta di unabitudine poco sana e soprattutto molto
pericolosa. Di fatto, si rinuncia al cibo a volte saltando addirittura
interi pasti per ottenere due effetti: poter bere di più e allo stesso
tempo non ingrassare. O almeno, questo è ciò che si pensa possa accadere. La
realtà, invece, è ben diversa.
Uno studio di due ricercatori italiani dellUniversità La Sapienza di Roma
nel 2018 aveva esaminato lassociazione tra drunkoressia e i diversi
disturbi del comportamento alimentare, facendo anche delle distinzioni. In
alcuni casi, soprattutto nelle donne, la drunkoressia era legata alla
necessità di perdere peso nella convinzione che questa pratica potesse
migliorare il proprio aspetto fisico, mentre in altri in particolare negli
uomini era collegata a una difficoltà di gestione e regolazione delle
emozioni. Un circolo vizioso terribile, al quale si somma anche unaltra
tendenza sempre più diffusa: bere in eccesso in modo da vomitare e quindi
eliminare le calorie in più dellalcol, che a loro volta avevano compensato
quelle del cibo non assunto in precedenza.
I danni della drunkoressia Un altro studio del 2020, al quale insieme ad
altri ricercatori avevano partecipato nuovamente Fiorenzo Laghi e Sara
Pompili, già autori della ricerca del 2018, ha associato questo
comportamento a elevati stati di ansia, depressione e mancanza di autostima
ed equilibrio emotivo. Tutte cose che contribuiscono a sviluppare sensazioni
negative talmente travolgenti da alimentare la drunkoressia, che diventa uno
strumento di difesa e distrazione per sfuggire alle emozioni negative. Come
spiegato dalla dottoressa Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta, al
Corriere della Sera, i danni della drunkoressia sono ingenti: Può portare a
sintomi come nausea, vomito, respirazione irregolare e confusione mentale
fino al coma etilico. Inoltre bere a stomaco vuoto fa sì che lalcol entri
in circolo con maggiore rapidità e ciò rende il fegato più suscettibile a
sviluppare steatosi epatica, cirrosi e tumore. Anche la denutrizione e la
conseguente anemia sono due sintomi molto frequenti. I bassi livelli di
nutrienti, vitamine e minerali creano una serie di reazioni nel corpo, tra
cui: amenorrea, osteoporosi, alterazioni cardiache, caduta dei capelli,
stanchezza muscolare, insonnia e difficoltà di concentrazione. Sul lungo
termine questa condizione può anche causare profondi danni neurologici.
Come si cura la drunkoressia Come per tutti i DCA il sostegno psicologico
e nutrizionale è lapproccio ideale per affrontare la drunkoressia ha
spiegato la dottoressa Perris. La psicoterapia diventa quindi fondamentale
per migliorare la gestione dello stress, dellansia e dei fattori scatenanti
della drunkoressia. Uno studio del 2022, inoltre, ha dimostrato come anche
la mindfulness possa essere unimportante alleata nella battaglia contro la
drunkoressia: come spiegato dai ricercatori, una completa attenzione al
momento presente e un atteggiamento meno giudicante verso se stessi possono
ridurre il rischio di ricadere in determinati comportamenti.
PRIMOCANALE
A Michè la doppia vita di Antonella per nascondere di essere alcolista
La drammatica storia di una mamma che per trent’anni ha raccontato bugie a
figlie e marito per cercare di non fare scoprire di essere schiava
dell’alcol, “allo specchio vedevo un mostro”
di Michele Varì
“L’alcol mi ha rubato la felicità di essere mamma, per colpa della mia
droga, per colpa del vino ho trascurato la mia vita e anche gli affetti più
cari, come i mie due figli. Mi sentivo piena di alcol e per bere inventavo
ogni tipo di bugia, sino ad avere due vite e quando mi guardavo allo
specchio vedevo un mostro”.
Solo bevendo trovava la forza di vivere
Bastano poche parole ad Antonella, ex dipendente di un ufficio postale ora
in pensione per raccontare il suo inferno di alcolista, un buco nero durato
trent’anni, da quando aveva ventisette anni, quando ha iniziato a bere per
sentirsi meglio, euforica, per riuscire ad affrontare le difficoltà di
sentirsi troppo giovane per essere moglie, e poi giovane mamma di due figli
che non ha saputo gestire.
La svolta grazie a uno psichiatra
La svolta grazie a uno psichiatra che quando ormai non sapeva come uscire
dal quell’incubo invece di spillarle tanti soldi, come avrebbe potuto fare,
l’ha inviata al Serd, il servizio della Asl che poi l’ha indirizzata ad
Alcolisti Anonimi.
La sua salvezza che ci racconta, come un torrente che rompe gli argini, che
svela da un gradino di cemento di villa Gruber, a Castelletto, il quartiere
dove vive e dove ha trascorso la sua infanzia felice.
Alcolisti Anonimi
“Solo ascoltando chi viveva lo stesso dramma sono riuscita a smettere di
truffare chi viveva intorno a me e smettere di bere” dice con voce tremante
e il viso che si bagna di lacrime, “è stato come rinascere, sono passati
tanti anni da quando ho smesso di assumere alcolici, ma ancora adesso ogni
giorno che riesco a non bere è una conquista”.