Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 13 dicembre 2024

13 Dicembre 2024
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

IL GIORNO

Al volante ubriaca provocò incidente: tre le vittime. Patteggia due anni

Bresciana a Pinarella di Cervia .

PONTOGLIO (Brescia)

Ha patteggiato due anni – con pena sospesa – Desirée Gozzini, la
venticinquenne di Pontoglio accusata di avere provocato la notte tra il 5 e
il 6 agosto 2022 a Pinarella di Cervia (Ravenna), un incidente costato la
vita a tre persone. Omicidio plurimo stradale e lesioni aggravate dalla
guida in stato di ebbrezza – le fu riscontrato un tasso alcolemico di 1.03
g/l, pari al doppio del consentito – le imputazioni contestate. Nello
schianto, avvenuto lungo via Bollana nella località romagnola in cui Gozzini
era in vacanza, morirono Morena Amici, 52 anni, di Lido Adriano;, Mariangela
Bardi, 62 anni, di Gambettola, che viaggiavano su una Panda, e il
trentanovenne forlivese Luca Rosaldi, su uno scooter. Stando alla procura fu
l’auto guidata dalla giovane di Pontoglioa innescare la carambola.
Un’ipotesi confermata da una perizia. Ieri il gup del Tribunale di Ravenna,
al termine del processo in abbreviato, le ha inflitto anche la sospensione
della patente per due anni e mezzo.

B.Ras.

DISSAPORE

Cosa pensa Lollobrigida del nuovo Codice della strada?

Bere fa bene, dice il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare
Francesco Lollobrigida, mentre entra in vigore un Codice della strada mai
tanto severo anche con chi guida dopo un consumo di alcol assai moderato.

di Luciano Fiordiponti

È difficile stare al passo dei politici. Decenni fa, da abili retori quali
erano, potevano far naufragare l’attenzione e la comprensione del singolo in
uno tsunami di parole; oggi invece il lessico si è fatto più popolano (fin
troppo livellato verso il basso. Opinione dello scrivente), ma comunque non
gli sta appresso. Ne pensano una, ne dicono un’altra e ne fanno un’altra
ancora. Un esempio concreto è l’entrata in vigore da sabato 14 dicembre 2024
del nuovo Codice della strada.

Una delle modifiche più sostanziose del testo è l’inasprimento delle pene
per chi viene pescato a guidare con un tasso alcolemico elevato. I limiti
non sono variati, con la permanenza delle tre fasce di gravità (0,5 – 0,8
g/l, 0,8 – 1,5 g/l e oltre gli 1,5 g/l), e anche le sanzioni restano
perlopiù le stesse; la variazione sta in una maggior severità in caso di
recidiva: se infatti una persona, già sanzionata per guida in stato di
ebbrezza viene pizzicata di nuovo al volante con tasso alcolemico superiore
a 0,5 g/l, entro un periodo di 2 o 3 anni dalla prima sanzione, oltre alle
dovute multe otterrà di poter guidare solo e soltanto veicoli su cui sia
stato installato un dispositivo alcolock.

Alcolock, vino a zero

Cos’è l’alcolock? È un aggeggio (perdonate il tecnicismo) installato
nell’abitacolo e collegato al motore dell’auto. Entrati in macchina si deve
soffiare dentro l’alcolock e, se il tasso alcolemico rilevato è superiore a
0 l’auto non partirà neanche pregandola in swahili. Ripeto: tasso alcolemico
superiore a zero. Non si deve bere alcol. Nada. Nisba.

L’inasprimento ha anche una sua ragion d’essere, in un Paese nel quale quasi
un incidente su dieci è alcol correlato. Qual è allora il problema? Il
problema è che il governo responsabile dell’aggiornamento del Codice della
strada è lo stesso governo che sostiene come il vino faccia bene (no, non
che non faccia male: che faccia bene, spalleggiato da opinion leader
comunque legati al settore.

E se possiamo capire il sostegno e la difesa di un comparto che, nonostante
le lamentele del ministro, non accusa percentuali fallimentari nei consumi e
nell’export, non capiamo come faccia un governo da un lato a incentivare il
consumo di una bevanda alcolica e dall’altro a inasprire le pene per chi
quella bevanda alcolica ha consumato. (*)

Andando a guardare le cifre, il quantitativo di alcol nel sangue dipende dal
sesso del soggetto, dal peso e dalla condizione di digiuno o di stomaco
pieno. Ora, usando uno dei tanti calcolatori di indice alcolemico
disponibili su internet, mettiamo che un uomo di 80 kg beva due bicchieri di
vino con 13 gradi di alcol (intendendo un bicchiere di vino come 125 ml; una
bottiglia da 0,75 = 6 bicchieri): a stomaco pieno avrebbe 0,27 g/l di alcol
nel sangue, ma a stomaco vuoto ne avrebbe 0,46 di g/ l, a un passo dal
limite legale.

Ora mettiamo invece che un lui e una lei, di 80 e 60 kg vadano fuori a cena
e ordinino una classica bottiglia di vino da 0,75 l, sempre 13% in alcol. Se
volessero finirla equamente, 3 calici a testa, alla fine della cena lui
avrebbe 0,41 g/l di alcol nel sangue, ma lei ne avrebbe 0,72. E se non
volessero lasciare la bottiglia piena sul tavolo, né girare con la suddetta
bottiglia in mano, e il lui ne bevesse 4 di calici e lei 2, otterrebbero
tassi alcolemici pari a 0,54 e 0,48 g/l: lui non potrebbe guidare, lei sì ma
per un nonnulla. Ricordiamo che tali scenari non prevedono il Prosecco di
benvenuto, né il digestivo a fine pasto, che potete già intuire come
incideranno.

Certo, chiunque sostenga la salubrità del vino ne prescrive un consumo
‘moderato’ e si batte contro gli eccessi. Peccato che nessuno di costoro
abbia fornito un’unità di misura della ‘moderazione’ (un calice? Due? Ma
solo per l’uomo o anche per la donna?), o dell’’eccesso’ (una bottiglia a
pasto? Due? Una damigiana?), con il risultato di far sentire ognuno libero
di ‘moderarsi’ a piacimento, che tanto “io conosco il mio corpo”, “io
l’alcol lo reggo bene”, “l’alcol del vino è naturale e non fa male”, etc.
Tutti liberi, ma sappiate che con questa filosofia l’alcolock è lì pronto
che vi guarda.

(*) Nota: “LA POLITICA DI PENELOPE

I nostri legislatori tessono di giorno, alla luce del sole, secondo i
dettami dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, provvedimenti di
educazione e di contenimento del consumo alcolico con relativi scarsi
stanziamenti. Ma li disfano di notte – nei corridoi di palazzo e nella
penombra delle commissioni e sottocommissioni parlamentari – con censure e
messaggi fuorvianti e cospicui stanziamenti economici a favore dei
produttori di vino.”

Da “VINO E BUFALE”, di Enrico Baraldi e Alessandro Sbarbada – STAMPA
ALTERNATIVA 2009.

ANSA

Nuovo Codice della Strada, super-stretta per alcol e telefono al volante

Le nuove norme in vigore da sabato 14 dicembre

Ritiro della patente per chi guida col telefonino, ubriaco, drogato e per
chi abbandona gli animali in strada.

E ancora, stretta sui monopattini con obbligo di targa casco e
assicurazione. Sale poi la cilindrata delle auto che potranno guidare i
neopatentati, ma il limite durerà tre anni.

Ma rispetto al testo originale ci saranno novità per chi usa cannabis
terapeutica: obiettivo la tutela delle persone in cura con sostanze
psicotrope con protocolli terapeutici, sotto controllo medico che potranno
comunque guidare. Partiranno dei tavoli di confronto, annuncia Salvini che
comunque esclude che con il nuovo testo ci saranno maxi-multe.

Partono da sabato prossimo, 14 dicembre, le nuove norme di riforma del
Codice della Strada.

– TELEFONINI AL VOLANTE – La sanzione per chi guida con lo smartphone andrà
da un minimo di 250 euro a un massimo di 1.000. Viene inserita anche la
sospensione automatica di una settimana se si viene sorpresi col telefono al
volante e sulla patenti si hanno almeno 10 punti: questo vale anche per chi
viene sorpreso senza cinture o contromano. Se i punti sono più bassi la
sospensione è di 15 giorni. In caso di recidiva la multa lievita fino a
1.400 euro, la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si
aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti.

– GUIDA IN STATO DI EBBREZZA – Tolleranza zero, con novità per i recidivi:
se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro si riceve
una sanzione tra 573 e 2.170 euro, con una sospensione della patente da 3 a
6 mesi. Se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, si
è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria (arresto fino a 6
mesi e ammenda da 800 a 3.200 euro). Sospensione della patente da 6 mesi a
un anno. Se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 grammi per litro, la
contravvenzione è punita con sanzione detentiva e pecuniaria (arresto da 6
mesi e un anno e ammenda da 1.500 a 6.000 euro) e sospensione della patente
da uno a due anni. Cosa si può bere in pratica? Dipende dal peso,
dall’altezza e se si è a stomaco pieno: in genere si è sicuri con un
bicchiere di vino o una lattina di birra o un bicchierino di superalcolico.
Per i neo patentati le norme già in vigore prevedono un tasso alcolico zero
per tre anni. Tutte le ipotesi di guida in stato di ebbrezza portano alla
decurtazione di 10 punti dalla patente. Tra le sanzioni c’è anche l’obbligo
di installare sulla macchina l’alcolock.

– GUIDA SOTTO STUPEFACENTI – Tolleranza zero per chi fa uso di stupefacenti.
Chi viene trovato alla guida drogato non dovrà più necessariamente essere in
uno stato di alterazione psico-fisica, ma basterà che risulti positivo ai
test. Non sono compresi in questa fatispecie i consumatori di cannabis
terapeutica.

– ECCESSO DI VELOCITA’ – Sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di
oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità. Se la
violazione è compiuta all’interno di un centro abitato e per almeno due
volte nell’arco di un anno, la sanzione è innalzata fra 220 e 880 euro con
sospensione della patente da quindici a trenta giorni.

– CIRCOLAZIONE URBANA E ZTL: Le limitazioni alla circolazione urbana
potranno essere imposte solo se sussistono congiuntamente le esigenze di
riduzione di emissione inquinanti e di tutela del patrimonio culturale e di
tutela del patrimonio artistico, ambientale e naturale. Nel rispetto dei
criteri di adeguatezza e proporzionalità e tenuto conto, comunque, delle
esigenze di mobilità e della tutela della produzione.

– ABBANDONO DI ANIMALI – Revoca o sospensione della patente da sei mesi ad
un anno per chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si rischiano fino a
sette anni di carcere se questo causa un incidente con morti o feriti.

– BICI E MONOPATTINI – Più tutele per i ciclisti: oltre all’aumento delle
piste ciclabili scatta l’obbligo per gli automobilisti di mantenere un metro
e mezzo di distanza quando sorpassano una bicicletta. Per i monopattini
scatta l’obbligo di targa, casco e assicurazione, ma bisognerà aspettare i
tempi tecnici dei regolamenti attuativi.

– AUTOVELOX – Nel caso in cui si prendano più multe nello stesso tratto
stradale, in un periodo di tempo di un’ora e di competenza dello stesso ente
si paga una sola sanzione: quella più grave aumentata di un terzo.

– SUPERCAR. Salirà da uno a tre anni il divieto di guida delle auto
“potenti” per i neopatentati (ma solo per coloro che prendono la patente
dopo l’ok alla legge). Non potranno guidare autoveicoli con una potenza
superiore a 75 kW/t e autovetture con potenza massima di 105 kW. Ma il
limite di potenza si è un po’ ammorbidito. L’attuale Codice prevede il
limite a 55 kW/t per gli autoveicoli in generale e a 70kw/h per le
autovetture. Sono previsti corsi nelle scuole, con punti aggiuntivi sulla
patente.

– ALTRE NORME: Sono molti gli interventi previsti, dai passaggi a livello
alla sosta, che dovranno prevedere un 20% minimo di aree a sosta gratuita,
aree per ricerca dei veicoli elettrici, alle aree “kiss & ride” per stazioni
e aeroporti e, gratuitamente, ai disabili. Si delegificano norme che
riguardano prendono la patente dopo l’ok alla legge).

ILBOLIVE.UNIPD.IT

In Salute

Bere alcol in gravidanza, le conseguenze su chi nasce

di Monica Palermo

“Forse potrei esserci anch’io per un saluto, però niente alcol”. Il
messaggio, arrivato tra i molti che affollano le chat di Whatsapp in questo
periodo dell’anno, è quello di una giovane in attesa di un figlio che,
accettando l’invito a uno spritz natalizio, declina in partenza aperitivi di
ogni sorta. Una regola base – si dirà – in gravidanza, eppure ci sono donne
che continuano ad assumere alcol anche durante la gestazione. A causa di
questo comportamento bambini e bambine possono nascere con problemi di tipo
fisico, mentale e comportamentale, in termini tecnici con disturbi dello
spettro feto-alcolico (Fetal Alcohol Spectrum Disorders – Fasd).

Riconoscere queste patologie spesso non è facile, tuttavia la diagnosi e il
trattamento precoci sono fondamentali. Per questa ragione sono state
recentemente pubblicate le prime linee guida italiane (Italian Guidelines
for the diagnosis and treatment of Fetal Alcohol Spectrum Disorders), una
raccolta di contributi scientifici che trattano temi come la prevenzione,
l’epidemiologia, i criteri diagnostici, gli aspetti clinici, i trattamenti
disponibili, frutto del lavoro di un gruppo interdisciplinare composto da
esperti del Cnr-Ibbc, dei dipartimenti Materno-infantile e Scienze
urologiche e Medicina sperimentale dell’università “La Sapienza” di Roma e
dell’Istituto superiore di Sanità.

“Sono state redatte molte linee guida nel mondo – spiega Luigi Tarani che fa
parte del gruppo di lavoro ed è pediatra genetista all’università “La
Sapienza” – e noi finora ci siamo sempre riferiti a quelle prodotte
dall’Istituto di medicina degli Stati Uniti, applicate a popolazioni
etnicamente molto diverse, dagli indiani Navajo, ai bambini del Sudafrica,
ai bambini caucasici. La prima esigenza dunque è stata quella di
focalizzarci sui bambini italiani, prendendo in esame l’abitudine del bere
delle madri. Nei Paesi che ho citato si beve principalmente nel fine
settimana, quindi alte dosi concentrate in pochi giorni (binge drinking), in
Italia invece uno, due bicchieri di vino a pasto. Questo comporta quadri
clinici diversi, perché nel primo caso si verificano le forme più gravi,
quando invece il bere è diluito si manifestano le forme più lievi”. Le nuove
linee guida vogliono essere dunque il primo passo di un percorso da
condividere a livello nazionale con chi lavora nel settore.

Disturbi dello spettro feto-alcolico: quattro forme cliniche diverse

“I disturbi dello spettro feto-alcolico – argomenta il docente – sono un
insieme di patologie che comprende quattro forme cliniche diverse, di
gravità differente. I feti sono concepiti senza problematiche genetiche, ma
durante la gravidanza subiscono un insulto fisico da un teratogeno qual è
l’alcol che ne altera lo sviluppo fisico e mentale”.

Evitare il consumo di alcol durante la gravidanza, dunque, è fondamentale
per il benessere della madre e del feto. Nonostante ciò circa il 10% delle
donne nel mondo continua a bere durante i nove mesi che precedono il parto e
l’abitudine è più diffusa nella Regione europea dell’Oms, con un tasso
stimato di circa il 25%. A ciò si aggiunga che in più del 25% dei casi il
consumo di alcolici avviene in modalità binge drinking, che è la forma di
assunzione più dannosa, soprattutto nel caso dei disturbi dello spettro
feto-alcolico. Secondo recenti stime dell’Oms, il 65,5% delle donne in età
fertile nella regione europea assume alcol e, considerando che il 42% delle
gravidanze non è pianificato, il rischio che ne deriva durante le prime fasi
della gestazione è molto elevato. I numeri del resto sono in linea con il
Global Status Report on Alcohol and Health, secondo cui l’Europa presenta i
tassi più elevati di consumo di alcol.

A livello mondiale la prevalenza stimata di Fasd è di 7,7 casi per 1.000
individui, è più elevata nella regione europea dell’Oms (19,8 per 1.000) e
più bassa nella regione del Mediterraneo orientale dell’Oms (0,1 per 1.000).
Il numero di casi varia poi da Paese a Paese: i tassi più alti si registrano
in Sudafrica, Croazia, Irlanda, Italia e Bielorussia, mentre alcuni Paesi
del Medio Oriente non riportano alcun caso. Gli autori dello studio
sottolineano, tuttavia, che i dati sono spesso eterogenei e sottostimati.

Disturbi non facilmente diagnosticabili

“Le manifestazioni cliniche – approfondisce Tarani – nella forma più grave
comprendono un difetto di crescita importante, microcefalia dunque un
difetto di crescita del sistema nervoso centrale con un successivo ritardo
mentale, e una facies tipica con segni clinici riconoscibili: questa è la
forma completa e la più facilmente diagnosticabile”. Si parla in questo caso
di sindrome feto-alcolica (Fetal Alcohol Syndrome – FAS) ed è l’aspetto più
grave dello spettro. “Esistono però delle forme in cui i segni fisici non
sono così evidenti: sono presenti soltanto disturbi neurologici e
comportamentali, o malformazioni congenite, quindi cardiologiche,
nefrologiche, scheletriche. Questo è il gruppo di pazienti più difficile da
identificare, perché non esiste un test biochimico o genetico che confermi
il sospetto clinico”.

Tarani spiega che la diagnosi in questi casi avviene per esclusione,
scartando innanzitutto sindromi genetiche simili. I segni facciali per
esempio sono comuni anche alla sindrome Aarskog-Scott o di Dubowitz; i
tratti clinici a volte sono molto sfumati, e il bambino o la bambina viene
congedato rapidamente come iperattivo, senza ulteriori approfondimenti: i
neuropsichiatri, però, sostengono che l’iperattività di chi soffre di un
disturbo dello spettro feto-alcolico sia diversa da chi non è affetto da
questa patologia.

“L’elemento clinico fondamentale è di tipo anamnestico e consiste nel poter
confermare che la madre in gravidanza ha assunto alcol, ma ciò non è affatto
facile. Una quota di questi bambini sono adottati dai Paesi dell’Est e
dunque troviamo informazioni soltanto nei documenti relativi all’adozione.
Talvolta, invece, sono le madri stesse a confermare di aver assunto alcol in
gravidanza”. Il docente aggiunge che questa condizione non è facilmente
diagnosticabile anche perché non si conosce la soglia oltre la quale l’alcol
causa il danno.

Modalità di trattamento integrate

La terapia viene stabilita di volta in volta in base al quadro clinico e
alle singole malformazioni congenite identificate: nessun intervento, si
legge in uno dei contributi delle linee guida, è risultato efficace in tutti
i sintomi e in tutti gli ambiti. Di conseguenza, la fisiopatologia dei
disturbi dello spettro feto-alcolico richiede una valutazione e un
trattamento individualizzati, utilizzando un approccio che combina diverse
modalità di trattamento. Si deve considerare inoltre l’alto tasso di
comorbilità, che può contribuire a ritardare la diagnosi e il trattamento.
Una delle patologie più frequenti è l’Adhd, diagnosticata fino al 94% degli
individui con Fasd. E c’è anche un rischio maggiore di andare incontro a
depressione.

“Viene consigliata soprattutto una riabilitazione con neuropsichiatra
infantile e psicologo – osserva il docente –, perché a volte i pazienti
hanno bisogno sia di farmaci per l’iperattività che di sedute
psicanalitiche, che possono durare anni, proprio per limitare i danni dei
difetti specifici delle funzioni cognitive, esecutive, di memoria, e per
contenere le disabilità secondarie che ne derivano. Questi bambini infatti,
una volta diventati adolescenti, manifestano comportamenti incongrui,
aggressività, essi stessi possono andare incontro all’alcolismo”.

Risultano difficili da gestire a causa di comportamenti problematici e le
relazioni familiari sono tese. Per questo le famiglie hanno bisogno di
sostegno per gestire i rapporti conflittuali con i figli e di servizi
sanitari in cui i figli possano essere seguiti per i loro problemi.
L’associazione Aidefad nasce proprio per fare una corretta informazione sui
Fasd e dare supporto ai pazienti e ai loro familiari. “In Italia la sindrome
alcolico fetale è classificata come malattia rara, e ciò consente
l’attribuzione di un codice di esenzione grazie al quale i pazienti possono
usufruire di vantaggi e benefici, tra cui anche l’accesso alla legge 104”.

WINEMERIDIAN

Russia in controtendenza: record vendite alcolici e calo no/low alcohol

La Russia si conferma un mondo a sé stante, un mercato in controtendenza in
cui crescono vino e vodka e calano i no/low alcohol.

Di Emanuele Fiorio

Le vendite di bevande alcoliche in Russia hanno raggiunto livelli record nei
primi dieci mesi del 2024, segnando il volume più alto mai registrato dal
2017. Secondo i dati forniti dall’agenzia di regolamentazione locale
Rosalkogoltobakkontrol (RATK), nei punti vendita al dettaglio sono stati
acquistati quasi 2 miliardi di litri di alcolici, un incremento del 21%
rispetto al 2017. Vodka, vini fermi e spumanti guidano questa crescita,
mentre altre categorie di prodotti registrano cali significativi,
influenzati dalle nuove politiche fiscali.

Il consumo di vodka continua a dominare il mercato russo, con 625 milioni di
litri venduti da gennaio a ottobre 2024. Questo dato supera il precedente
record del 2017, quando furono venduti 542 milioni di litri. “La vodka è un
pilastro della cultura russa, e in momenti di difficoltà economica e sociale
diventa un simbolo di resistenza e coesione,” ha dichiarato Alexey Kanevsky,
presidente del Comitato Economia di Opora Russia, organizzazione che si
occupa del dialogo interprofessionale tra PMI, autorità e amministrazioni
pubbliche.

Parallelamente, il mercato del vino mostra una diversificazione crescente.
Le vendite di vini fermi hanno raggiunto i 469 milioni di litri, con un
incremento dello 0,9% rispetto al 2023 e una crescita complessiva del 22,5%
dal 2017. Ancora più sorprendente è il risultato degli spumanti che, con 163
milioni di litri venduti (+10,9% rispetto all’anno scorso), segnano un
aumento del 61% rispetto al 2017. Questa tendenza si inserisce in un quadro
complesso, dove le bollicine vengono percepite non solo come una scelta per
le celebrazioni, ma anche come un piccolo lusso accessibile.

Questa crescita è sostenuta anche dalla produzione interna, con 271 milioni
di litri di vino fermo e 134,7 milioni di litri di spumante prodotti nei
primi dieci mesi del 2024. Si tratta dei volumi più alti mai registrati
negli ultimi sette anni.

Questo dualismo tra importazioni e produzione locale rappresenta una sfida
per i produttori russi, ma anche un’opportunità per migliorare la qualità e
conquistare quote di mercato.

Nonostante l’espansione dei produttori locali, il mercato russo del vino
rimane fortemente dipendente dalle importazioni. Attualmente, circa il 70%
del vino consumato in Russia è di origine estera, con un’ampia presenza di
etichette francesi e italiane. “Grazie alle importazioni parallele, questi
vini arrivano in Russia a prezzi estremamente competitivi, spesso inferiori
a quelli dei mercati d’origine” ha aggiunto Kanevsky. Tuttavia, il governo
ha introdotto politiche protezionistiche, aumentando i dazi sulle
importazioni dai cosiddetti “Paesi ostili” al 20% nel 2023, e prospettando
ulteriori aumenti.

Se da un lato vodka e vini registrano risultati positivi, dall’altro le
bevande a basso contenuto alcolico mostrano un calo significativo del 19,8%,
fermandosi a 115 milioni di litri nei primi dieci mesi del 2024. Questo
crollo è direttamente legato all’introduzione, il 1° maggio, di un aumento
delle accise, quadruplicate a 141 rubli per litro di bevanda che ha reso
economicamente non redditizia la produzione di bevande a basso contenuto
alcolico. Anche i vini dealcolati e i prodotti alcolici a base di frutta
hanno subito forti contrazioni, rispettivamente del 34,3% e del 20,1%.

Secondo analisti e osservatori, il boom delle vendite di alcolici è
influenzato anche dal contesto socio-economico. L’economia russa, in
difficoltà a causa delle sanzioni internazionali e del prolungato conflitto
in Ucraina, sembra aver spinto i consumatori verso una maggiore spesa in
alcolici. “In tempi di crisi, l’aumento del consumo di alcol è un fenomeno
noto. Si tratta di un meccanismo psicologico che riflette il bisogno di
evasione” ha spiegato Kanevsky.

La Russia si conferma un mercato in controtendenza rispetto ai consolidati
modelli occidentali, dove in particolare i consumi di vino fermo rosso
mostrano segnali di stagnazione o declino. Nonostante le pressioni
internazionali e le sanzioni che gravano sull’economia del Paese, il mercato
russo presenta opportunità significative per i produttori internazionali, in
grado di adattarsi alle dinamiche specifiche.

Le tendenze di consumo, infatti, si muovono in direzioni opposte rispetto a
quelle occidentali, il declino dei prodotti no/low alcohol sottolinea una
peculiarità interessante del mercato russo.

Comprendere le motivazioni sociali e culturali dietro questa crescita
potrebbe offrire un vantaggio competitivo cruciale. In un panorama globale
incerto, la resilienza dei consumatori russi e la loro crescente
predilezione per prodotti come vodka, vini fermi e spumanti offrono spunti
interessanti per chi vuole esplorare un mercato complesso ma ricco di
possibilità.

LA NUOVA VENEZIA

Alcolici venduti a minorenni: minimarket a Dolo chiuso per 7 giorni

Il provvedimento deciso dal Questore di Venezia dopo le segnalazioni sul
comportamento del titolare del negozio che consentiva ai ragazzini di
acquistare birra

La chiusura del minimarket in via Zinelli a Dolo

Il Questore di Venezia ha disposto la sospensione della licenza di un
minimarket Dolo che resterà chiuso per sette giorni.

Si tratta del piccolo negozio di alimentari in via Zinelli.

Il provvedimento è stato adottato dalla Polizia Amministrativa e Sociale
sulla base degli elementi raccolti e segnalati dal Comando Tenenza
Carabinieri di Dolo.

All’inizio del mese scorso, infatti, i militari hanno rilevato come il
titolare non abbia effettuato alcun controllo tra i clienti, vendendo birre
a minorenni senza accertare preventivamente l’età degli stessi.

Il Questore di Venezia ha dunque deciso di sospendere la licenza per 7
giorni.

Sono stati i poliziotti del Commissariato di Marghera e i Carabinieri della
Tenenza di Dolo a notificare il provvedimento.

Associazione Nuovo Paradigma O.d.V. – C.F. 91071720931

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