Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 27 dicembre 2024

27 Dicembre 2024
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

ILSOLE24ORE.COM

Il settore vino fa il pieno di fondi Ue con 323 milioni

Pubblicato il decreto Masaf che ripartisce le risorse 2025/2026

di R.I.T.

È stato pubblicato il decreto Masaf, che ripartisce i 323 milioni di euro
delle risorse OCM Vino, a sostegno del settore vitivinicolo per la campagna
2025/2026. A darne notizia è lo stesso ministero dell’Agricoltura e della
Sovranità alimentare. L’obiettivo principale – si legge – è garantire il
pieno utilizzo delle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea. In
caso di fondi non spesi, questi verranno redistribuiti tra le Regioni e le
Province autonome che dimostreranno una maggiore capacità di utilizzo, nel
rispetto delle scadenze comunitarie e sulla base di criteri prestabiliti.

Nel dettaglio, la fetta principale delle risorse (144,1 milioni) andrà alla
misura della ristrutturazione e riconversione dei vigneti. A seguire la
promozione del vino sui mercati esteri (98 milioni), poi gli investimenti
tecnologici in cantina (con una dotazione di 57,1 milioni), la distillazione
dei sottoprodotti della vinificazione (19,2 milioni) e a chiudere la
vendemmia verde (ovvero il taglio dei grappoli prima della loro maturazione
per ridurre la produzione) con un budget di 4,3 milioni).

IL TIRRENO

I nuovi limiti

Babbo da Natale non beve più: feste astemie con l’incubo patente.

Gli effetti sul mercato del vino e il test del ristorante

di Francesca Ferri e Sabrina Chiellini

Col nuovo codice della strada previste sanzioni più severe per chi guida
dopo aver bevuto

Anche in Toscana con la stretta del Codice della strada cambiano le
abitudini. Ora si pensa a un servizio di autista per non rischiare. «Ma
crescerà il consumo a casa»

Chi non beve in compagnia, o è un ladro o è una spia. Oppure ha una patente
di guida e non vuole rischiare di farsela sospendere. A quasi due settimane
dall’entrata in vigore del nuovo Codice della strada firmato dal ministro
dei Trasporti Matteo Salvini, e dopo il “test dei test”, il cenone della
vigilia e il pranzo di Natale, la paura di vedersi ritirare la patente per
aver sforato il limite di alcol nel sangue (0,5 grammi per litro) lascia i
calici all’asciutto. Insomma, si beve meno. E cambiano le abitudini. «I
nostri clienti ristoratori, che sono i primi destinatari dei nostri vini, ci
dicono che il consumo, dall’entrata in vigore del nuovo Codice, è molto più
limitato. C’è una certa attenzione accompagnata da preoccupazione», spiega
Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana e Vigneto Toscana,
produttrice lei stessa di Vernaccia San Gimignano.

Il test del ristorante la dice lunga: «Se si è in gruppo – prosegue – uno
rinuncia a bere per guidare, ma se si è solo in due la bottiglia raramente
viene presa; si preferisce un calice». «Non ho dati. È una norma che ci è
capitata addosso adesso, quindi non sappiamo quale sarà il risultato», dice
dal canto suo Cristiano Cini, presidente di Ais, Associazione italiana
sommelier, della Toscana. «Credo però – prosegue – che non ci sia bisogno di
usare l’ascia per responsabilizzare le persone. Non credo, insomma, che
inasprire le pene possa essere il modo per educare. Lo devi accompagnare a
campagne che avvicinano le persone alla cultura del vino; così ha un senso.
Il vino è un prodotto fatto anche di alcol, ma solo al 14%. Il resto è
acqua, tradizione, cultura». (*)

E bisogna distinguere: «Un conto è il vino e un conto i superalcolici: uno
ha alcol al 14%, gli altri al 42%. Non possono essere accomunati». (**)
Eppure, secondo l’osservatorio di Coldiretti Toscana i più impauriti
sarebbero proprio coloro che già hanno un approccio responsabile verso
l’alcol. «Questo inasprimento ha fatto preoccupare non tanto i giovani, che
bevono superalcolici, ma chi beve responsabilmente – torna a spiegare la
presidente Cesani – anche perché non tutti sono in grado, dopo il consumo di
vino, di capire qual è il livello di alcol contenuto».

Bere “al buio”, non sapere, insomma, se quel mezzo grammo per litro
corrisponda a un bicchiere o a due dita, è appunto uno dei problemi. «Le
variabili che possono influire sul livello di alcol nel sangue sono
infinite», dice Cini di Ais. Tante incognite, insomma, che piombano in un
momento di difficoltà soprattutto per i rossi. Da un lato si sconta il
generale disinteresse da parte dei giovani della GenZ, la “generazione Zeta”
(i nati tra fine anni Novanta e inizio anni Duemila), dall’altro si devono
fare i conti con la crisi economica che ha dato una batosta al settore.
Tanto che c’è da chiedersi: la nuova austerità imposta dal nuovo Codice
della strada può, alla lunga, mettere in crisi il settore? È ottimista
Letizia Cesani: «Credo che la comunicazione successiva all’entrata in vigore
del nuovo Codice abbia portato tutti a essere più responsabili e a mio
avviso ci sarà forse un modo diverso di consumare, magari più a casa che non
al ristorante», spiega. Insomma, «cambieranno le abitudini di consumo. Ma
chi ha un po’ di cultura del vino, vi si approccia in maniera morigerata, e
continuerà così».

Se cambiare le abitudini è la via per non rinunciare alla bevuta, alcuni si
stanno attrezzando. E quando vanno al ristorante, o a una festa, si
rivolgono ad autisti professionali per farsi riaccompagnare. Filippo Novi,
presidente dell’associazione pisana “Noleggio con conducente” collegata a
Confartigianato, conferma che in queste feste di Natale è aumentata la
richiesta di informazioni relative a questo servizio anche da parte degli
italiani. «In genere lavoriamo con gli stranieri – dice – che quando vengono
in vacanza non hanno difficoltà a noleggiare un mezzo con autista per alcune
ore per spostarsi in sicurezza e non solo quando vanno a cene, feste o
spettacoli di notte». In Italia non c’è ancora la mentalità che spinge a
usare il taxi o un mezzo Ncc per raggiungere ristoranti o discoteche. «In
questi giorni abbiamo visto che l’interesse è aumentato ma i servizi che
abbiamo effettuato sono rimasti più o meno in numero uguale. Ci è capitato
un gruppo che doveva andare a una cena aziendale a Bolgheri e che all’inizio
aveva pensato di usare questo servizio». Chiaramente in questi casi, se uno
pensa di bere più del consentito, oltre alla cena deve mettere in conto
anche i costi del noleggio. «Forse dai noi è ancora presto – chiosa Novi –
in altri Paesi invece questi servizi sono già abbastanza diffusi».

(*) Nota: se l’inasprimento delle pene comporta una diminuzione dei consumi
da parte di chi poi si mette al volante significa che l’inasprimento delle
pene funziona.

Certamente funziona molto di più di vaneggianti ipotetiche campagne
educative centrate sul concetto che vino non è tutto questo gran periocolo
perché è tradizione, cultura e – per l’86 per cento – acqua.

(**) Nota: non ha alcun senso confrontare il grado alcolico se non aggiungi
il dato del volume di bevanda che si ingerisce. Uno “shottino” di vino da 30
ml è certamente meno tossico e pericoloso di uno shottino di grappa, ma di
solito il vino di consuma in bicchieri più grandi…

(***) Nota: facciamo un tentativo di parafrasi. “Questo inasprimento ha
fatto preoccupare non tanto i giovani, generalmente già più sensibili e
attenti alla questione alcol e guida, ma chi se ne è sempre fregato, i loro
genitori e nonni, che non hanno mai messo in discussione i propri consumi
alcolici prima di mettersi al volante”.

IL GIORNALE

Alcol e guida, cos’è la “wine bag” che ordinano molti clienti

Il nuovo Codice della Strada impone più attenzione e maggiore
consapevolezza: molti giovani sono già entrati pienamente nell’ottica di
bere meno alcol prima di mettersi alla guida, ecco le richieste al
ristorante

Il pugno di ferro del nuovo Codice della Strada in vigore dal 14 dicembre
soprattutto per le sanzioni e pene anche detentive per chi si mette alla
guida in stato di ebbrezza ha fatto alzare notevolmente la guardia in
milioni di italiani che in questi giorni stanno festeggiando, come di
consueto, le festività natalizie. La grossa novità rispetto agli altri anni,
però, è l’estrema attenzione che si presta a tavola nel non superare la
soglia di 0,5 grammi per litro di gradazione alcolica.

Le richieste al ristorante

Le nuove consapevolezze sono evidenti e palpabili nelle case ma anche negli
affollati ristoranti che registrano il pienone almeno dal 24 dicembre.
“Dalla scorsa settimana i clienti sono più attenti e temono le conseguenze
dei controlli”, ha dichiarato al Messaggero Elena Cristofanon, titolare di
un ristorante, ex presidente di Terziario donna, spiegando cosa è accaduta
la scorsa domenica in un tavolo pieno di giovani. “Una tavolata ha ordinato
mezzo litro di vino da dividere in cinque: è evidente che le sanzioni più
severe stanno inducendo maggiore cautela, ma il calo nei consumi è
inevitabile e rappresenta una preoccupazione per noi ristoratori”.

Come cambiano le abitudini

Come vale per i cibi, adesso molti consumatori che desiderano continuare a
bere il loro vino non terminato in sicurezza, a casa, chiedono le “wine
bag”, letteralmente la borsa per il vino, così da poterlo finire a casa e
mettersi alla guida in sicurezza ed evitando lo spettro di sanzioni che
possono andare da alcune centinaia di euro fino al ritiro della patente e
nei casi più gravi con il carcere. Per evitare brutte sorprese, spesso, sono
proprio i gestori a consigliare ai propri clienti di prestare la massima
attenzione a tavola (lasciando, ovviamente, a ognuno la propria libertà).

“Se questo, da un lato, potrebbe influenzare i consumi inizialmente,
dall’altro è un passo verso una maggiore consapevolezza, come già accaduto
con il divieto di fumare nei locali o l’obbligo delle cinture di sicurezza.
È fondamentale anche promuovere l’uso di strumenti come gli alcol test
personali che aiutano a verificare il proprio stato prima di mettersi alla
guida. Se anche una sola vita può essere salvata grazie a queste misure, ne
vale la pena”, ha spiegato al quotidiano Enrico Baggio, presidente di Ascom
Servizi.

Accanto a questi consigli, sono soprattutto i giovani a essere più
morigerati nel bere: un altro ristoratore, Giorgio Borin, ha notato un netto
cambiamento delle abitudini proprio in concomitanza con le festività
natalizie quando i suoi camerieri più giovani “hanno optato per bevande
analcoliche invece del vino, temendo i controlli delle forze dell’ordine.
Questo nuovo atteggiamento è una novità positiva, anche se resta da vedere
se si consoliderà con il tempo o rimarrà un fenomeno temporaneo legato
all’introduzione delle nuove regole”.

BRESCIAATAVOLA.IT

Capodanno senza alcol? Ecco serviti i “mocktail”

Con l’aumento dell’interesse per uno stile di vita più sano, molte persone
scelgono bevande senza alcol per ridurre il consumo di calorie e migliorare
il benessere fisico e mentale. Limitare o eliminare il consumo di alcol
porta infatti numerosi benefici come una pelle più sana, una migliore
qualità del sonno e una riduzione dello stress.

Sono così diventati di tendenza i “mocktail” bevande simili ai cocktail, ma
senza alcol. Il termine deriva dall’unione delle due parole inglesi “mock”
(finto) e “cocktail”.

Sono la risposta moderna e creativa al desiderio di un drink gustoso e
rinfrescante senza l’aggiunta di alcol. Sono essenzialmente cocktail che,
anche senza la componente alcolica, hanno tutta la complessità e la
raffinatezza di un drink tradizionale.

Diversi i motivi che li ha fatti diventare così popolari. Innanzi tutto
l’inclusività: offrono un’alternativa elegante e gustosa a chi non beve
alcolici per scelta personale, motivi di salute o per guidare. L’attenzione
al benessere: sono spesso realizzati con ingredienti freschi, frutta, erbe e
spezie, offrendo un’opzione più sana rispetto ai cocktail tradizionali. La
grande creatività: la mixology senza alcol ha aperto le porte a un’estro
senza limiti, con combinazioni di sapori uniche e sorprendenti. Ultima ma
non ultima, la sostenibilità: molti bar e ristoranti stanno adottando un
approccio più sostenibile, utilizzando ingredienti locali e di stagione per
i loro mocktail.

Ma come di prepararano?

La preparazione di un “mocktail” richiede attenzione ai dettagli e un
equilibrio perfetto tra i sapori. Si utilizzano una vasta gamma di
ingredienti, tra cui:

succhi di frutta: arancia, limone, lime, pompelmo, melograno, ecc.

sciroppi: sciroppo di zucchero di canna, sciroppo di agave, sciroppo di
fiori, ecc.

erbe aromatiche: menta, rosmarino, basilico, ecc.

spezie: zenzero, cannella, cardamomo, ecc.

acque frizzanti: soda, acqua tonica, acqua frizzante aromatizzata, ecc.

superalcolici analcolici: Gin, Vodka, Rum, Whisky senza alcol.

Alcuni tra i più popolari sono lo Spritz analcolico: una versione senza
alcol del classico aperitivo, con prosecco senza alcol, Aperol spritz
analcolico e soda, il Mojito senza rum: un fresco mix di menta, lime,
zucchero di canna e soda o il Margarita senza tequila: un cocktail agrodolce
a base di succo d’arancia, lime, agave e sale.

Ecco qui la ricetta di un mocktail agli agrumi perfetto per la stagione e le
festività. Fresco e leggero, questo cocktail analcolico è preparato con
acqua tonica, succo d’arancia, limone e limetta, con un tocco di miele e
menta che ci fanno dimenticare l’assenza dell’alcol.

Ingredienti

1 arancia

½ limone, ca. 2 cucchiai di succo

½ limetta, ca. 1 cucchiaio di succo

1 cucchiainodi miele liquido

qualchefoglia di menta

cubetto di ghiaccio

2 dld’acqua tonica

alcune fette di agrumi, ad es. di limetta e limone

1 ramettodi menta per decorare

Preparazione

Spremere il succo degli agrumi, filtrarlo e mescolarlo con il miele e le
foglie di menta. Versare il succo in un bicchiere, completare con i cubetti
di ghiaccio e l’acqua tonica. Aggiungere le fette degli agrumi e decorare
con un rametto di menta.

Fonte ricetta: Migusto

PINAMEDICEA.COM

La birra analcolica alla spina colonizza i pub irlandesi

Le birre analcoliche Heineken 0.0% in 3000 pub d’Irlanda

Si parla di Irlanda e di birra industriale, in seguito a una notizia che ci
fa capire la direzione che sta prendendo il mercato della birra in generale
e di cui il mondo artigianale deve tener conto. Se le birre analcoliche si
diffondono a questo ritmo in Irlanda, un Paese che ha la tradizione birraria
che conosciamo, allora rischiamo di assistere a un cambio culturale radicale
un po’ dappertutto, anche in Cina! La modernità delle birre zero alcol
potrebbe oscurare la ricchezza delle tradizioni brassicole locali. Sono
lontani i tempi in cui la stessa multinazionale cercava di imitare le birre
artigianali

La notizia è che Heineken 0.0%, ovvero al momento il leader indiscusso della
categoria delle birre analcoliche in Irlanda, si prepara a un’espansione
straordinaria: entro la fine del 2024, la sua birra analcolica sarà
disponibile alla spina in 3000 pub.

Un investimento strategico per la birra analcolica

Dal suo lancio nel 2018, Heineken Ireland ha investito oltre 30 milioni di
euro per sviluppare il mercato delle birre analcoliche. Grazie a una
combinazione di marketing mirato e distribuzione capillare, Heineken 0.0%
detiene oggi una quota di mercato del 48% nella categoria analcolica,
posizionandosi come la scelta principale per quasi un consumatore su due.

Nonostante la rapida crescita, il consumo di birre analcoliche in Irlanda
rappresenta ancora solo il 2% del mercato totale, lontano dal 14% registrato
in paesi come la Spagna. Questo gap offre un’enorme opportunità per
espandere ulteriormente il settore nei prossimi anni, con Heineken pronta a
guidare il cambiamento.

I fattori chiave del successo della birra analcolica

La birra analcolica sta diventando sempre più una scelta di consumo normale
e accettata, soprattutto nei contesti sociali. Secondo una ricerca Ipsos,
due consumatori su tre ritengono che bere una birra analcolica li faccia
sentire parte di un’occasione sociale, mentre motivi come la guida e le
scelte salutari stanno influenzando positivamente le vendite.

In particolare, i giovani adulti tra i 18 e i 28 anni sono attratti da
prodotti analcolici per motivi di salute e varietà, più che per necessità di
guida, segnalando un cambio culturale importante.

Come funzionano le multinazionali dal punto di vista del marketing
analcolico?

Hanno tanti soldi a disposizione e possono posizionarsi in eventi iconici,
come i grandi appuntamenti sportivi. Il 2024, infatti, ha visto Heineken
0.0% protagonista di una campagna promozionale enorme. Con iniziative come
la sponsorizzazione della Formula 1, della Europa League e di eventi locali
come il Galway Christmas Market, Heineken ha rafforzato il messaggio di
consumo responsabile, rendendo la scelta analcolica parte integrante di
celebrazioni e momenti di convivialità.

Un’opportunità per la birra artigianale

Interessante sarà vedere quanto e come la promozione dello zero alcol da
parte dei marchi commerciali si rifletterà sul mondo della birra
artigianale. Questa normalizzazione della scelta analcolica può avere
effetti positivi anche sui piccoli birrifici artigianali che cominciano ad
uscire con etichette zero alcol e trovano già una parte del pubblico
abituata a consumare questo prodotto.

CORRIERE.IT

Nuovo codice della strada, ristoratori penalizzati? La risposta: «Ecco come
ci reinventiamo per aiutare i clienti»

di Benedetta Moro

Preoccupati sì per un possibile calo di fatturato, ma non rassegnati: da
Nord a Sud dell’Italia ristoratori e cantine affrontano la sfida delle nuove
restrizioni sull’alcol alla guida. Dai pairing con bevande a basso contenuto
alcolico all’uso di etilometri, il settore si reinventa per bilanciare
sicurezza stradale e tradizione enogastronomica

Con l’entrata in vigore, lo scorso 14 dicembre, del nuovo codice della
strada, che introduce sanzioni e pene più severe per chi guida sotto
l’effetto di alcol o stupefacenti, il settore della ristorazione e delle
cantine si riorganizza. Sebbene alcune pratiche alternative siano già in
corso da tempo, l’adeguamento diventa ora una necessità per molti. Pairing
con bevande a basso o zero contenuto alcolico, etilometri a disposizione dei
clienti, dosaggi più contenuti e collaborazioni con servizi di trasporto o
strutture ricettive: da Nord a Sud, le strategie si moltiplicano per
affrontare un cambiamento che potrebbe impattare significativamente sul
fatturato, soprattutto nelle aree meno servite da trasporti pubblici.

Claudio Sadler, chef del ristorante «Sadler» a Milano e insignito di una
stella Michelin, vede un inevitabile calo dei consumi: «Abbiamo già
percepito una diminuzione dei superalcolici e ora sarà ancora più marcata.
Noi proponiamo pairing alternativi con bevande poco alcoliche, perché la
clientela stessa è sempre più attenta. Molti giovani si organizzano con un
guidatore sobrio o servizi come NCC». Una riflessione condivisa anche da
Denis Lovatel, celebre pizzaiolo con locali a Milano e nelle Dolomiti, che
teme per il suo storico ristorante «Da Ezio» ad Alano di Piave (Belluno):
«In paesi come il nostro, già colpiti dallo spopolamento, queste norme
possono aggravare la situazione. Tuttavia, vedo opportunità per bevande a
basso contenuto alcolico come kombucha e sidri. Forse metteremo anche a
disposizione etilometri, magari quelli usa e getta, per gli ospiti, così da
garantire maggiore sicurezza».

Scendendo in Sardegna, Simona Balia e Mattia Pusceddu del «Raices Restaurant
Tapas e Wine» a Sant’Antioco, nella nel Sud della Sardegna e a più di un’ora
dal centro di Cagliari, sottolineano l’importanza di un approccio pratico:
«Collaboriamo con b&b e incoraggiamo la prassi del “guidatore sobrio”. La
differenza è culturale: in Irlanda, ad esempio, c’è più consapevolezza sui
rischi della guida in stato di ebbrezza».

A Milano, Diego Rossi di «Trippa» critica la normativa: «Le pene esistevano
già, bastava farle rispettare. Punire chi beve due calici è eccessivo. (*)
Dobbiamo tutelare la nostra identità enogastronomica, non promuovere il
consumo di sole bibite analcoliche».

Di parere opposto è Antonio Santini del ristorante «Dal Pescatore» a Canneto
sull’Oglio, tre stelle Michelin, dove è patron assieme alla moglie Nadia:
«Moderazione e buon senso sono la chiave. Con tre assaggi difficilmente si
supera lo 0.5, soprattutto mangiando. Noi già da tempo offriamo strumenti
per la misurazione della concentrazione dell’alcool. La soluzione comunque è
ridurre le quantità senza rinunciare alla varietà».

Alla pizzeria «I Tigli» a San Bonifacio, in provincia di Verona, i titolari
hanno notato un leggero cambiamento nelle abitudini dei clienti: «Ora una
coppia ordina un calice invece di una bottiglia. Ma noi non promuoviamo
bevande alternative come kombucha — non si adattano bene alla pizza — ma
eventualmente sensibilizziamo i clienti».

Anche Ciro Salvo, della pizzeria napoletana «50 Kalò», è meno preoccupato:
«Con una pizza si consuma in media una birra o un calice di vino. Il
problema riguarda più i locali notturni». Sul fronte delle cantine, Ilaria
Felluga, delle cantine Marco Felluga e Russiz Superiore a Capriva del Friuli
(Gorizia), evidenzia una crescente educazione al bere tra i consumatori:
«Molti scelgono un conducente sobrio o degustano sputando il vino».

Più scettica Alessandra Angelini, ceo dell’azienda vitivinicola Altesino, in
Toscana: «Con i gruppi, anche di turisti stranieri, si viaggia sicuri perché
arrivano in pullman o NCC. È l’enoturismo italiano che rischia di essere
penalizzato. Stiamo valutando l’uso di etilometri, ma bisogna verificarne
l’affidabilità». La risposta del settore è variegata, ma il messaggio è
chiaro: adattarsi è indispensabile per conciliare sicurezza stradale e
cultura enogastronomica.

(*) Nota: i limiti di legge dell’alcolemia sono rimasti gli stessi.

IL GAZZETTINO

Dipendente minorenne scoperto a servire alcolici e violenze continue: il
questore chiude il bar per 45 giorni

Il provvedimento è stato notificato nella mattinata di oggi, 27 dicembre

MONTAGNANA (PADOVA) – La somministrazione di alcolici da parte di una
dipendente minorenne e una serie di gravi episodi di violenza hanno portato
alla chiusura per 45 giorni di un locale nel centro di Montagnana.

Il provvedimento, firmato dal questore Marco Odorisio, è stato notificato
nella mattinata odierna – venerdì 27 dicembre – dalla Squadra amministrativa
della questura insieme ai carabinieri della stazione locale.

La chiusura

Una decisione che arriva al termine di una serie di episodi iniziati lo
scorso novembre, quando i militari sono dovuti intervenire più volte nel
locale per sedare liti tra avventori, segnalate dai residenti della zona. Il
caso più grave il 29 novembre, quando un cliente è stato aggredito con pugni
al volto, per futili motivi, da un gruppo di giovani nordafricani, lasciando
evidenti tracce di sangue sul marciapiede esterno.

La situazione è precipitata il 7 dicembre, quando durante un controllo è
emerso che nel locale lavorava una dipendente minorenne che serviva alcolici
ai clienti (*), circostanza che ha portato alla denuncia della titolare per
violazione della normativa di settore. La stessa sera, un avventore in
evidente stato di alterazione psicofisica ha danneggiato con un calcio la
statua di un presepe cittadino in via Roma.

L’episodio finale risale al 13 dicembre: una rissa tra clienti, alcuni
minorenni, ha portato al ferimento di un giovane, caduto sui cocci di vetro
presenti sul pavimento del locale. Prognosi di 15 giorni. Anche in questa
occasione è stata accertata la presenza della dipendente minorenne che
serviva alcolici, portando a una nuova denuncia della titolare.

Le indagini

Gli accertamenti hanno rivelato che tra gli habitué del locale figuravano
persone con precedenti di polizia per reati quali maltrattamenti in
famiglia, lesioni personali, danneggiamento, violenza privata, rapina, porto
abusivo di armi, furto in abitazione e detenzione di sostanze stupefacenti.
Una situazione di pericolosità sociale che ha spinto il questore a disporre
la chiusura temporanea dell’attività.

(*) Nota: quasi tutti ormai sanno che nei locali è vietato vendere o
somministrare alcolici a clienti minorenni, ma solo in pochi sanno che il
dipendente minorenne di un locale non può vendere o somministrare vino,
birra o altri alcolici ai clienti (di tutte le età).

EURONEWS

Venezia, Tokyo, Strasburgo: a Capodanno niente alcolici

Venezia, Tokyo, Strasburgo: per ragioni di sicurezza numerose città in tutto
il mondo hanno introdotto divieti al consumo e al trasporto di alcolici a
Capodanno

Venezia ha disposto un divieto di consumare alcolici a Capodanno: una misura
decisa per ragioni di sicurezza. Concretamente, bar e negozi dovranno
rispettare precise limitazioni alla vendita. La città lagunare non è la sola
nel mondo a voler sperimentare un giro di vite sul consumo di alcol in
luoghi pubblici. Ecco quali località non permetteranno a chi vi trascorrerà
la notte di San Silvestro di festeggiare con una bottiglia in mano.

Venezia vieta gli alcolici a Capodanno

Il comune del capoluogo veneto ha introdotto una disposizione che non solo
vieta il consumo ma anche il trasporto di bevande in contenitori di vetro,
di plastica o in lattina – sia alcoliche che non – nei luoghi pubblici
durante il Capodanno. La restrizione è in vigore dalle 19 del 31 dicembre
alle 6 del 1 gennaio. A rispettarla dovranno essere anche i ristoranti,
compresi quelli con tavolini all’aperto.

Sarà inoltre vietato portare con sé spray al peperoncino: i trasgressori
rischiano multe da 25 a 500 euro. Il sindaco Luigi Brugnaro ha spiegato che
l’ordinanza è necessaria per evitare problemi di ordine pubblico.

Il quartiere Shibuya di Tokyo vieta gli alcolici e annulla i festeggiamenti
per il nuovo anno

Anche Shibuya e Shinjuku, due dei quartieri più frequentati di Tokyo per la
vita notturna, hanno introdotto restrizioni che limiteranno i grandi
assembramenti e l’uso di alcolici in pubblico. La misura era stata già
adottata ad Halloween, ma ora è stata imposta per tutto l’anno, dalle 18
alle 5 del mattino.

Il giro di vite mira a contenere i comportamenti molesti nella zona della
movida. E sempre per tale ragione si è deciso anche di cancellare le
celebrazioni per il nuovo anno.

Dal 2020, il classico conto alla rovescia allo Scramble Crossing di Shibuya
è stato sospeso per timore che la troppa affluenza – che nel 2018 ha
raggiunto circa 120mila persone – possa generare problemi di sicurezza.

Saranno inoltre erette barriere temporanee intorno alla statua di Hachiko –
un cane ricordato per la sua fedeltà al padrone – dal 31 dicembre all’1 di
notte del 1 gennaio. E anche le vendite di alcolici nei negozi saranno
temporaneamente sospese durante il nuovo anno.

Strasburgo: stop agli alcolici e coprifuoco per i minorenni

La città francese di Strasburgo ha allo stesso modo vietato la vendita e il
consumo di alcolici nelle strade pubbliche dalle 12 del 31 dicembre alle 12
del 1 gennaio. È previsto inoltre un coprifuoco per i minori di 16 anni non
accompagnati da un “genitore o rappresentante dell’autorità parentale” tra
le 22 del 31 dicembre e le 6 del 1 gennaio.

Lione ha deciso di limitare il consumo di alcolici nelle strade pubbliche
dalle 17 del 31 dicembre alle 11 del 1 gennaio. La vendita di alcolici è
vietata dalle 20 del 31 dicembre alle 9 del 1 gennaio. Inoltre, la vendita,
l’acquisto, il possesso e il trasporto di fuochi d’artificio sono vietati
dalle 6 del 30 dicembre alle 6 del 3 gennaio.

CORRIERE SALENTINO

Rincasa ubriaco a Natale e si scaglia contro la madre, poi contro gli
agenti: arrestato

GALLIPOLI (Lecce) – Irrompe in casa nel corso della cena di Natale
visibilmente alterato e si scaglia contro l’anziana madre spintonandola per
poi rivolgerle minacce e insulti.

La condotta dell’uomo, un 50enne gallipolino, ha spinto i familiari a
chiedere l’intervento della polizia, che, dopo aver calmato la sua ira,
l’hanno tratto in arresto.

L’episodio è accaduto nel corso della notte di Natale, quando i parenti del
50enne hanno segnalato agli agenti del commissariato di Gallipoli l’ennesima
aggressione in atto nei confronti dei genitori. L’ultima, pare, di una lunga
serie.

Poco dopo la mezzanotte, al termine della cena natalizia, il 50enne sarebbe
giunto nell’abitazione visibilmente ubriaco pretendendo dai familiari
l’apertura di una bottiglia di spumante che, visto lo stato di alterazione
psico-fisico, gli è stata negata.

Questo ha scatenato la sua rabbia, al punto che il 50enne si sarebbe rivolto
alla madre minacciandola di morte e insultandola, per poi spingerla sul
divano con violenza.

L’intervento degli uomini del Commissariato di Gallipoli in servizio di
volante non si è rivelato sufficiente per contenere lo scoppio d’ira
dell’uomo, che di tutta risposta si è scagliato anche contro di loro
aggredendoli.

Anche per questo, sul posto è intervenuta una seconda volante dal
Commissariato di Nardò e che ha permesso di contenere l’uomo e condurlo
negli uffici del commissariato.

Attivate immediatamente le indagini con il coordinamento della Procura della
Repubblica di Lecce attraverso la procedura del “codice rosso”, è stato
possibile documentare l’esistenza di un quadro familiare segnato da atti di
violenza fisica e psicologica, in particolare nei confronti degli anziani
genitori, che andavano avanti già da tempo.

L’uomo è stato tratto in arresto in flagranza di reato per i reati di
maltrattamenti in famiglia, resistenza e violenza a pubblico ufficiale e
condotto presso il carcere Borgo San Nicola di Lecce.

IL SECOLO XIX

Genova, ubriaco sul bus aggredisce l’autista: denunciato

Gli agenti dell’Upgsp della Questura genovese sono intervenuti ieri sera in
via Ronchi bloccando un 19enne che, ubriaco, aveva aggredito l’autista

Genova – La Polizia di Stato di Genova ha denunciato un 19enne per
resistenza a pubblico ufficiale ed interruzione del pubblico servizio,
sanzionandolo amministrativamente per ubriachezza manifesta.

Gli agenti dell’Upgsp della Questura genovese sono intervenuti ieri sera in
via Ronchi a seguito di una segnalazione di un soggetto violento e
minaccioso che, ubriaco, aveva aggredito l’autista di un bus. I poliziotti
hanno bloccato il 19enne che ha cercato di colpirli con calci e pugni.

Accompagnato in Questura il giovane, risultato destinatario di un rintraccio
per una notifica della Prefettura, è stato denunciato.

VICENZA TODAY

Bassano del Grappa

Neopatentata provoca un incidente da ubriaca: in caso di condanna scatta
l’alcolock

Il caso della conducente, una 22enne, sarebbe il primo nel bassanese

I carabinieri di Bassano del Grappa, lo scorso sabato, hanno fermato una
22enne del posto, per guida in stato di ebbrezza alcolica. La ragazza,
neopatentata, si è resa responsabile di sinistro stradale senza feriti. La
donna, nella nottata di sabato 21 dicembre, per cause in corso accertamento,
nel mentre era alla guida della propria vettura in via Monte Grappa di
Bassano, si è schiantata con altra vettura, condotta da una 42enne.

La 22enne, sottoposta ad accertamento alcolemico attraverso l’alcoltest, è
stata trovata con un tasso pari a 1,49 g/l. Per lei è scattata il ritiro
della patente di guida per una durata che deciderà la prefettura. Inoltre le
sono stati decurtati 20 punti ed è stata denunciata in stato di libertà. Il
nuovo codice della strada prevede anche la multa aumentato da un terzo alla
metà e, in caso di condanna, l’obbligo di installazione delll’alcolock in
quanto neopatentata. Il dispositivo richiede che il conducente soffi in un
apposito ugello prima di avviare o continuare a utilizzare il veicolo.
L’alcolock si trova all’interno dell’abitacolo del veicolo, di solito vicino
al sedile del conducente, ed è direttamente collegato al sistema di
accensione del motore.Il dispositivo ne inibisce l’accensione, fino a quando
non viene effettuato un nuovo test che soddisfi i parametri di
concentrazione massima di alcool per poter procedere alla guida. Almeno per
quanto riguarda la zona di competenza dei carabinieri di Bassano, si
tratterebbe del primo caso di applicazione del nuovo codice della strada per
quanto riguarda l’installazione dell’apparecchio.

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