RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI
A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada
Buon anno a tutti dai redattori della rassegna stampa!
LA REPUBBLICA
E dopo le feste arriva il Dry January per rigenerarsi
di Valeria Robecco
Le iniziative detox, che invitano ad astenersi da alcolici aumentano: al
gennaio asciutto si è aggiunto lottobre sobrio e cresce la voglia di bere
alcol free tutto lanno.
Il medico: Dopo 4 mesi di prova, la gente vede che sta meglio e continua a
non bere
Anno nuovo, sfida nuova. Tra Natale e Capodanno il consumo di cibo e alcol
si impenna, e molte persone dopo pranzi, veglioni e brindisi vogliono porre
rimedio agli eccessi delle Feste con un periodo di detox e di abitudini
alimentari più sane. Per questo assume sempre più popolarità il già noto
(soprattutto nei Paesi anglosassoni) Dry January. La pratica, diffusissima
in Inghilterra, negli ultimi anni ha conquistato anche gli Usa:
letteralmente significa gennaio asciutto, ossia un mese senza birra, vino
e cocktail.
Tutto iniziò nel 2012 grazie a Emily Robinson, unimpiegata di
unassociazione no-profit britannica contro il consumo eccessivo di alcolici
che decise di correre la sua prima maratona, e quindi di rinunciare
allalcol per un mese, a gennaio. Una scelta che suscitò domande e
curiosità, tanto che, a partire da quellesperienza, fu realizzata una
campagna di marketing (dal nome appunto Dry January), lanciata nel 2013
proprio dallassociazione per sensibilizzare gli inglesi a ripensare al loro
consumo di bevande alcoliche. Da quel momento in poi, linteresse è
cresciuto di anno in anno, tanto che dai 4.000 partecipanti alla prima
iniziativa, nel 2023 quelli ufficiali sono diventati 175mila, ma ce ne sono
tantissimi altri che lo fanno senza dichiararlo. Sperimentare un periodo di
sobrietà come il Dry January può essere molto positivo, afferma James C.
Garbutt, docente di psichiatria presso il Bowles Center for Alcohol Studies
presso lUniversità della North Carolina.
Nel 2024, secondo la piattaforma di analisi CivicScience, un quarto degli
americani ha portato a termine con successo il mese alcol-free, e tra questi
i giovani adulti di età compresa tra 21 e 24 anni sono stati i più efficaci,
con il 35% in questa fascia detà che ha completato la sfida. Secondo Ashley
Jones, infermiera specializzata in pianificazione alimentare presso il
Wexner Medical Center della Ohio State University, uno dei motivi della
popolarità del Dry January è che sembra meno complicato eliminare
unabitudine come quella di bere alcolici piuttosto che iniziarne una nuova
da zero, come ad esempio fare più esercizio fisico, che richiederebbe il
dover acquistare un nuovo abbonamento in palestra, rendendo il proposito
ancora più oneroso o complicato da realizzare, specie per quelle che sono le
abitudini degli americani.
La star di Spider-Man Tom Holland, invece, ha raccontato che cimentarsi nel
Dry January nel 2022 gli ha fatto capire di avere un rapporto complicato
con lalcol. Mi ha davvero spaventato perché ho avuto un periodo difficile.
Non riuscivo a capacitarmi di quanto stessi faticando senza alcol in quel
primo mese, ha spiegato qualche settimana nel podcast Rich Roll.
Per questo motivo lattore ha deciso di continuare come una sorta di
punizione per me stesso, e alla fine ha iniziato a sentirsi meglio. Quando
ho superato il traguardo annuale ho detto: non berrò mai più perché questa è
la versione migliore di me stesso. Il professor Garbutt, da parte sua,
spiega che la pratica consente alle persone di assaggiare la sobrietà
senza essere sopraffatte dal concetto di rinunciare allalcol per sempre,
poi a volte, dopo quattro settimane le persone pensano: Sto dormendo
meglio, mi sento meno irritabile e ansioso. Mi piace, forse continuerò a
farlo ancora per un po di tempo.
E infatti, negli ultimi anni al Dry January si è aggiunto il Sober October,
lottobre sobrio, e quello che era iniziato come un esperimento a breve
termine si è trasformato in una tendenza più ampia. La crescente popolarità
del Sober October fa parte di un cambiamento culturale che tende verso uno
stile di vita attento alla salute e un consumo consapevole, a volte
descritto dagli esperti come sobrio curioso.
Secondo Annie Borgerding, direttrice marketing di Back Bar Project, la
domanda di opzioni beverage analcoliche è salita alle stelle ultimamente,
con i consumatori che cercano alternative a zero gradi non solo nei mesi
specifici chiamati in causa dalle singole iniziative, ma durante tutto
lanno. Non è un caso che in Italia sia sempre più sentito il dibattito sui
vini dealcolati e che anche le birre abbiano un mercato ampio e vario
nellofferta di prodotti da poter sperimentare.
AREZZO NOTIZIE
Capodanno al pronto soccorso: 70 interventi e 13 intossicazioni da alcol
In tutto sono tre i minorenni che sono ricorsi alle cure dei medici del
pronto soccorso a causa di intossicazioni da alcool. Ecco cosa è successo da
mezzanotte alle 8 del 1° gennaio
Sono in tutto 70 le chiamate ricevute dalla mezzanotte alle 8 del 1° gennaio
2025 dal personale dell’emergenza urgenza aretina. Il bilancio è quello
fornito direttamente dalla Asl Toscana sud est a poche ore di distanza dal
termine dei festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno. Nella notte di
Capodanno sono state soccorse decine di persone. Una di esse ha richiesto il
supporto dei sanitari a causa di un incidente verificatosi coi botti.
Fortunatamente le ferite riportate sarebbero state di lieve entità.
Tredici invece sono state le persone che si sono rivolte al pronto soccorso
dell’ospedale San Donato di Arezzo per intossicazione alcolica. Tre di
queste sono minorenni.
IL BUSTESE
Ultimo dell’anno alcolico: numerose persone soccorse dell’ambulanza nella
notte
Da Varese a Gallarate, passando per Malnate e Taino sono stati diversi gli
interventi dei soccorritori nella notte di San Silvestro. Un uomo di 47 anni
aggredito in via Rossini a Luino
Non solo incendi domati dal pronto intervento dei vigili del fuoco, ma anche
malori per l’abuso di alcol. Sono numerosi infatti gli interventi dei
sanitari del 118 chiamati nella notte di San Silvestro a soccorrere persone
che si sono sentite male in strada dopo aver bevuto eccessivamente.
Le prime chiamate al centralino di Areu sono arrivate a partire dalla serata
di ieri. A Varese, intorno alle 20.30, una donna di 45 anni è stata soccorso
dopo aver accusato un malore in via Monte Tabor, a ridosso di via Sanvito:
per lei è stato necessario il trasporto al Circolo in codice verde
(condizioni non gravi) a causa di unintossicazione etilica. Stessi sintomi
accusati poco più tardi da un 67enne in via Paletta a Taino: anche per lui
disposto un controllo in pronto soccorso, sempre in codice verde.
Un 22enne è invece stato soccorso da unambulanza poco prima delle 4 di
questa mattina in via Olanda a Gallarate: è stato trasportato al
SantAntonio Abate in codice verde per accertamenti. In codice verde al
Circolo anche un ragazzo di 26 anni sentitosi male dopo aver bevuto in via
Tagliabue a Malnate, mentre un ventenne che ha accusato unintossicazione
etilica è stato soccorso intorno alle 4.40 in via Biciccera a Gornate Olona:
per lui non è stato necessario il trasporto in ospedale. In pronto soccorso
in codice verde è finito invece intorno alle 6.30 un uomo di 34 anni dopo
aver accusato un malore per lalcol mentre si trovava in via Tamagno a
Varese.
Nella notte di San Silvestro non sono mancati purtroppo anche eventi
violenti: a Luino un uomo di 47 anni è stato soccorso da unambulanza in via
Rossini in seguito a unaggressione: per lui necessario il trasporto al
pronto soccorso in codice verde, mentre sul posto per chiarire laccaduto è
intervenuta anche la polizia.
SWISS INFO
AG: conducente 89enne muore in un frontale provocato da ubriaco
Un’automobilista di 89 anni è morta ieri pomeriggio all’ospedale di Aarau in
seguito alle gravi ferite riportate in un incidente stradale, avvenuto il
giorno precedente, provocato da un 39enne che era sotto l’effetto
dell’alcol.
(Keystone-ATS) Stando a quanto riferito oggi dalla polizia cantonale
argoviese il sinistro si era verificato lunedì alle 18.20 a Niederwil (AG),
un comune di campagna a metà strada fra Aarau e Zurigo. Al volante di una
Toyota e proveniente da una stretta strada laterale il 39enne si è immesso
sulla cantonale, andando a urtare praticamente in modo frontale una Opel che
stava sopraggiungendo in quel momento: nellimpatto lanziana conducente del
secondo veicolo ha subito lesioni gravi ed è stata trasportata in condizioni
critiche al pronto soccorso.
Lautomobilista più giovane ha pure riportato ferite. Ricoverato
allospedale, è emerso che aveva alzato il gomito: la polizia ha ordinato un
esame del sangue e delle urine. Nellincidente entrambi i veicoli sono
andati completamente distrutti.
SONDRIO TODAY
Troppo alcol e risse: la notte di San Silvestro in Valtellina e Valchiavenna
Numerosi gli interventi del personale di Areu e delle forze dell’ordine
anche per episodi di violenza
Allegria, divertimento, gioia, ma anche alcol, a volte troppo, e,
soprattutto, violenza, con una serie di risse e aggressioni verificatesi in
varie località della provincia di Sondrio nel corso dei festeggiamenti per
il Capodanno.
Troppo alcol
Già alle 22,51 di ieri a Morbegno, in viale Stelvio, un’ambulanza è dovuta
intervenire per una ragazza che aveva alzato troppo il gomito; lo scenario
si è ripetuto pochi minuti prima della mezzanotte a Caspoggio per un ragazzo
di 18 anni soccorso in codice giallo sempre da un’ambulanza e poi finito
all’ospedale di Sondrio circa un’ora dopo in codice verde.
All’1 soccorsi (un’ambulanza e un’auto medica) in azione ancora a Morbegno
per un uomo di 32 anni che aveva bevuto troppo: soccorso in codice giallo è
stato poi trasportato in codice verde all’ospedale di Sondrio. Circa mezzora
più tardi, invece, il personale di Areu è dovuto intervenire per un ragazzo
di 20 anni, anche lui ubriaco, a Bormio: i soccorsi sono entrati in azione
in codice giallo e sempre in codice giallo il ragazzo è arrivato
all’ospedale di Sondalo attorno alle 2,30.
Risse e aggressioni
Non è stato tanto chi ha esagerato con l’alcol a impegnare il personale di
Areu nella notte appena trascorsa quanto chi, complice comunque proprio un
elevato consumo di alcol, non ha trovato di meglio da fare che accogliere il
2025 menando le mani. Sono stati infatti molto numerosi gli episodi di risse
e aggressioni che hanno coinvolto spesso ragazzi giovanissimi.
A subire un’aggressione già alle 21,10 a Chiavenna è stata una ragazza di 26
anni trasportata poi in ospedale in codice verde. A Madesimo, pochi istanti
prima delle 2 di stanotte, invece, è stato un ragazzo di 22 anni ad avere la
peggio in uno scontro fisico: soccorso in codice giallo, il giovane è stato
poi trasportato da un’ambulanza all’ospedale di Gravedona.
L’episodio più eclatante, però, si è verificato alle 2,30 a Valdisotto a
causa di una rissa a seguito della quale tre giovanissimi, un diciassettenne
e due ventenni, hanno avuto bisogno delle cure mediche: sul posto sono
intervenuti un’auto medica e due ambulanze che hanno poi trasportato i
feriti in codice giallo all’ospedale Morelli di Sondalo. Per accertare
quanto accaduto è stato necessario anche l’intervento dei carabinieri.
Altri due episodi di violenza si sono registrati, infine, poco dopo le 3, a
Gerola Alta e ad Aprica, ma in nessuno dei due casi l’ambulanza (comunque
intervenuta) ha trasportato qualcuno al più vicino ospedale.
LA STAMPA
Ubriaco in auto dopo lincidente: assolto per mancato avviso su assistenza
legale
Era in auto ubriaco ma al momento dell’alcol test i carabinieri non gli
dissero che aveva diritto all’assistenza di un legale: è stato così assolto
dall’accusa di guida in stato di ebbrezza. La sentenza, pronunciata da un
giudice del tribunale di Cuneo, riguarda un uomo di origine albanese
residente a Costiglione Saluzzo.
La vicenda prende le mosse da un incidente stradale avvenuto nel 2022 a
Cuneo in frazione San Benigno. L’auto su cui viaggiava l’imputato insieme a
un amico era finita fuori strada. L’uomo, il cui tasso alcolemico risultò
2.10 g/l, cercò di convincere i carabinieri che al volante c’era l’altra
persona (a sua volta positiva al test con 2,20 g/l). L’entità delle ferite
patite dal passeggero non fu accertata e, per questo motivo, non scattò
l’imputazione di lesioni stradali colpose. Quanto alla guida in stato di
ebbrezza, il giudice ha preso atto del mancato avviso sull’assistenza legale
previsto dalla legge.
START MAGAZINE
Quanto alcol si può bere?
Secondo lOms nemmeno un bicchiere
Nonostante tutto quello che leggerete online, ogni quantità di alcol è
nociva e non esiste un consumo di alcol innocuo e uno pericoloso soltanto
perché eccessivo.
Estratto tratto dalla newsletter Appunti di Stefano Feltri
<www.startmag.it/sanita/quanto-alcol-si-puo-bere-secondo-loms-nemmen
o-un-bicchiere/>
www.startmag.it/sanita/quanto-alcol-si-puo-bere-secondo-loms-nemmeno
-un-bicchiere/
di Stefano Feltri
Sotto le feste tutti bevono di più, anche per unerrata convinzione che
soltanto labuso sia dannoso. Ma non è così.
LOrganizzazione mondiale della sanità precisa nelle sue linee guida per i
giornalisti che il consenso scientifico è che ogni livello di consumo di
alcol, a prescindere dalla quantità, aumenta i rischi per la salute
Arrivano le feste, tra Natale e Capodanno si mangia e si beve un po più del
solito. Spesso molto di più. Aperitivi con gli amici, cene con i parenti,
brindisi allanno che finisce e a quello che arriva, bottiglie da regalare e
bottiglie che si ricevono in regalo.
Questanno però è diverso, perché è appena entrato in vigore il nuovo codice
della strada, con limiti severissimi. Le multe scattano al superamento di
0,5 grammi per litro, e vanno da 573 euro fino a 2.000, dal ritiro della
patente per 3 mesi fino a quello per 2 anni.
La ragione è che basta pochissimo, anche sotto 0,5 grammi per litro, perché
lalcol produca effetti sui riflessi alla guida e sulla capacità di generare
incidenti.
Online, trovate moltissimi articoli che cercano di calcolare quanti
bicchieri di vino o di birra un uomo adulto può bere senza sforare i limiti,
quanti una donna, la differenza se a stomaco pieno o stomaco vuoto. Sono
stime imprecise che dipendono da mille parametri soggettivi, la sintesi è
che chi guida non dovrebbe bere. Non dovrebbe bere proprio niente. Zero.
La cosa interessante, però, è che praticamente tutti questi articoli che
trovate online violano le linee guida che lOrganizzazione mondiale della
Sanità ha preparato per i giornalisti che devono scrivere di alcol. Perché
questi articoli non menzionano mai che ogni quantità di alcol è nociva e
lasciano intendere che cè un consumo di alcol innocuo e uno pericoloso
soltanto perché eccessivo.
Avrete sentito dire mille volte che un bicchiere di vino fa addirittura
bene, che il vino rosso fa sangue, che lo champagne non dà neanche mal di
testa, figurarsi se fa danni. Non è vero nulla.
LOrganizzazione mondiale della sanità precisa nelle sue linee guida per i
giornalisti che il consenso scientifico è che ogni livello di consumo di
alcol, a prescindere dalla quantità, aumenta i rischi per la salute.
Alcuni studi del passato sembravano indicare il contrario, cioè che un po
di alcol facesse addirittura bene, però, osserva lOms, quegli studi
avevano parecchi limiti nella metodologia e molti erano finanziati
dallindustria dellalcol.
Lalcol invece causa il cancro, ed è particolarmente dannoso per le donne,
perché aumenta il rischio di tumori al seno. Qualunque dose di alcol.
Questa consapevolezza era forse presente in tempi remoti, pur in assenza di
ricerca scientifica, tanto che diverse religioni vietano il consumo di
alcol: come per il divieto di mangiare il maiale o la carne in generale,
questi precetti hanno una doppia funzione simbolica e sanitaria. Il 57 per
cento degli adulti nel mondo non beve alcol, e la loro salute ne trae
sicuramente beneficio.
VIETATO DIRE LA VERITÀ
A inizio 2023 la dottoressa Antonella Viola, diventata famosa durante la
pandemia come commentatrice televisiva, aveva suscitato grande indignazione
perché aveva ribadito lovvio. Il vino fa male: chi beve ha il cervello più
piccolo, questo il titolo di una sua intervista al Corriere della Sera in
occasione del lancio di un suo libro.
Subito si erano indignati vari consorzi vinicoli di mezza Italia.
Linfettivologo Matteo Bassetti di Genova, altro volto televisivo della
pandemia, aveva risposto sarcastico ad Antonella Viola con un post Facebook
che mostrava un bicchierone di rosso e invitava a fare cin cin.
Tra i tanti commenti a quel post, vale la pena citare quello dell Direttore
dellOsservatorio Nazionale Alcol dellIstituto Superiore di Sanità,
Emanuele Scafato, che aveva argomentato su Facebook:
Il vino è la bevanda prevalente e di riferimento dei consumatori a rischio,
rischio che comincia dal primo bicchiere di qualunque bevanda alcolica, di
quelli dannosi, degli alcoldipendenti ed è del tutto indistinguibile
leffetto nocivo dellalcol contenuto nel vino rispetto agli effetti
patologici che sono noti: 220 patologie e sette tipi do cancro tra cui
quello al seno di cui sicuramente saprai che il rischio si incrementa del 27
per cento per una donna già con un secondo bicchiere.
Anche la sintesi giornalistica che aveva fatto Antonella Viola chi beve
ha il cervello più piccolo ha una base scientifica, spiega sempre
Emanuele Scafato, perché rende bene lidea:
a) del danno irreversibile cellulare per effetto detergente dellalcol
sulle membrane neuronali (è un solvente e scioglie i grassi) in particolare
dellippocampo con perdita del 10-20 per cento della memoria e della
capacità di orientamento visu-spaziale
b) dellinterferenza dellalcol sullo sviluppo della corteccia prefrontale
essenziale per la maturazione del cervello verso una capacità cognitiva
razionale sapiens, controllata, rispetto a quella emotiva ed impulsiva
adolescenziale nel periodo di massima vulnerabilità (11-25 anni)
c) della cristallizzazione della capacità cognitiva in una modalità
adolescenziale, incontrollata a causa della mancata prevalenza della
corteccia prefrontale delladulto che lalcol ha compromesso insieme alla
capacità di logica, programmazione, valutazione del rischio.
Mentre in Francia le pubblicità di bevande alcoliche sono vietate per legge
dal 1991, in Italia sono lecite e parecchio diffuse, spesso accompagnate
dallo slogan bevi responsabilmente.
Dunque le consapevolezze diffuse nella comunità scientifica faticano ad
affermarsi: i vari media non vogliono perdere inserzioni rare e preziose dei
marchi alcolici e molti giornalisti importanti sono addirittura protagonisti
del settore vinicolo, come produttori e come commentatori.
COME FAR PASSARE I MESSAGGI
Tra i pochi giornalisti che fanno una informazione scientificamente fondata
e senza compromessi cè Roberta Villa, che oggi cura la newsletter Fosforo e
miele sulla piattaforma Substack. Di recente ha pubblicato larticolo Alcol
il diritto di sapere. Questo il sottotitolo: Fumatori, sedentari, golosi
facciamo le nostre scelte, o cediamo alle nostre debolezze, sapendo che cosa
fa male o cosa fa bene. Perché a chi beve non è data questa scelta?.
Roberta Villa, continua a circolare la convinzione che bere un po di alcol
non sia dannoso ma anzi possa addirittura fare bene, il famoso mezzo
bicchiere che fa buon sangue. Cosa ci dice levidenza scientifica?
Lidea che una quantità moderata di alcol, soprattutto se lalcol è
contenuto nel vino, nel vino rosso, possa fare bene allorganismo,
soprattutto al cuore, è unidea che si è diffusa un po di anni fa,
soprattutto in seguito a una teoria chiamata la teoria del paradosso
francese, secondo la quale i francesi appunto avrebbero avuto minori
malattie cardiovascolari rispetto a persone provenienti da contesti
anglosassoni, per la quantità di vino rosso che aggiungevano a formaggi e
altri alimenti ricchi di colesterolo e di altri fattori di rischio.
Oggi sappiamo che non è così, che la quantità di resveratrolo, che potrebbe
in teoria far bene al cuore, è insufficiente comunque a compensare i rischi
dellesposizione allalcol.
Quali sono le conseguenze più negative dellalcol, oltre alla cirrosi
epatica e agli incidenti stradali?
Siamo abituati a collegare i danni dellalcol alla cirrosi, che è quella
grave lesione del fegato che deriva da un consumo molto elevato di alcol
prolungato nel tempo e sul quale si possono formare dei tumori, gli
epatocarcinomi, ma in realtà i danni dalcol sono molto altri, molti altri.
Sappiamo oggi che il consumo di alcol aumenta il rischio di altre malattie
cardiovascolari, aumenta il rischio di diabete, aumenta il rischio di
obesità per lapporto calorico contenuto nellalcol, ma soprattutto aumenta
il rischio di altri tumori oltre a quello del fegato, aumenta il rischio di
tumori della bocca, della gola, dellesofago, ma anche del colon e della
mammella, tumori che non immediatamente colleghiamo a un consumo di alcol e
a un consumo moderato di alcol.
E per questo che gli esperti dicono che nessuna quantità di alcol è da
considerare sicura.
Nel tuo articolo contesti lo slogan bere responsabilmente che accompagna
molti spot di bevande alcoliche. Perché?
Lo slogan bere responsabilmente è ipocrita perché le persone non sanno
cosa significhi bere responsabilmente.
Prima di tutto perché manca linformazione sui rischi dellalcol e in
secondo luogo perché appunto molte persone collegano il senso di bere
responsabilmente a una quantità moderata oppure a evitare comportamenti a
rischio come guidare dopo aver bevuto.
Pensi sarebbe meglio vietare la pubblicità allalcol come in Francia?
Non so se la soluzione migliore sia proibire del tutto le pubblicità
allalcol. Abbiamo visto col fumo che questo approccio non è stato così
risolutivo però certamente occorre affiancare alla pubblicità dei privati
dei produttori una campagna di comunicazione e informazione corretta che
permetta alle persone di fare poi delle scelte consapevoli: di bere, chi
vuole bere, ma sapendo esattamente cosa rischia.
***
Di campagne per sensibilizzare soprattutto i giovani ne sono state fatte
parecchie, di solito per spiegare che a sbronzarsi non ci si diverte
davvero. Non si ha notizia di alcun monitoraggio sugli effetti di queste
campagne.
Secondo la ricerca economica, la politica più efficace per limitare il
consumo di alcol è più semplice e brutale: alzare le tasse sulle bevande
alcoliche fa salire il prezzo, riduce i consumi e salva decine di migliaia
di vite ogni anno.
Anche lintroduzione di prezzi minimi per unità di prodotto aiuta, così da
evitare che si trovino in commercio vini o superalcolici di bassa qualità e
poco costosi che finiscono per aggravare le dipendenze di persone spesso
fragili e a basso reddito.
In Italia le bevande alcoliche sembrano abbastanza tassate nel confronto
internazionale, ma è unillusione ottica, dipende dal fatto che hanno unIva
al 22 per cento. Ma non ci sono accise sul vino mentre ci sono sulla birra,
ma negli anni sono state addirittura ridotte per sostenere la filiera.
Come si legge sul sito dellIstituto superiore di sanità, le politiche sui
prezzi degli alcolici rappresentano uno strumento estremamente efficace per
ridurre i danni alcol-correlati e richiederebbero di essere diffusamente
implementate in tutti i Paesi.
Pensateci quando farete un brindisi a Capodanno: quella bottiglia che avete
appena stappato costa troppo poco. E se tra i buoni propositi per il 2025
mettete quello di bere meno, o di non bere proprio, è una delle cose
migliori che potete fare per la vostra salute.
(Estratto dalla newsletter Appunti di Stefano Feltri)