Alcologiarassegna stampa vino birra e altri alcolici del 2.1.25

2 Gennaio 2025
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RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta

MONTECARLOLIVING

E SE A GENNAIO FOSSIMO IN PAUSA CON L’ALCOOL?

*IL DRY JANUARY – LA SFIDA DI GENNAIO*

Si tratta di una campagna che, dal 2020 in Francia, si rivolge alle persone
che riflettono sul loro consumo di alcol e desiderano sperimentare una
pausa.

È l’occasione per scoprire i benefici di un mese senza alcol: sonno
ristoratore, un aumento di energia, abbassamento della pressione sanguigna,
migliore concentrazione, perdita di peso, pelle fresca e più bella,
risparmi…

Permette anche di individuare i momenti in cui il consumo di alcol non è
una scelta consapevole, ma piuttosto una routine.

La regola della sfida è semplice: non bere alcolici dal momento del
risveglio del 1° gennaio fino alla fine del mese. Ognuno lo fa con i propri
obiettivi e a modo suo, per riflettere sul proprio rapporto con l’alcol,
analizzare le proprie capacità di controllo e riconoscere i benefici di
questa pausa.

Secondo i dati della sanità pubblica, quasi un quarto della popolazione
adulta supera i limiti raccomandati per il consumo di alcol, che sono non
più di due bicchieri alcolici al giorno e non tutti i giorni.

Anche a basse dosi, l’alcol presenta rischi per la salute, quindi il “Dry
January” offre una buona occasione per fare il punto sul proprio consumo.

Dopo le festività di fine anno, che a volte comportano degli eccessi, il
“Dry January” offre l’opportunità di dare una pausa al proprio corpo e
rendersi conto che si può godere dei momenti di convivialità in altro modo.
Dopo questa pausa, il consumo di alcol diminuisce e la consapevolezza
persiste; il controllo sul proprio consumo continua ben oltre gennaio.

Puoi iscriverti su dryjanuary.fr/ per ricevere durante tutto il
mese di gennaio consigli, condivisione di esperienze e anche ricette di
cocktail senza alcol.

Per le persone dipendenti dall’alcol, l’interruzione improvvisa del consumo
può risultare pericolosa. Possono quindi, se lo desiderano, intraprendere
un percorso di cura ed è importante essere accompagnati.

Il CSAPAM vi accoglie dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 17:00, al 7
bis, avenue des Ligures o telefonicamente (+377) 99.98.27.97, fornendo
informazioni chiare, proponendo un percorso di assistenza e/o riduzione del
rischio, dopo una valutazione medico-psicologica per persone o per il loro
entourage in difficoltà con una dipendenza.

LACUCINAITALIANA

Dry January: 31 giorni senza alcol. La guida essenziale di chi l’ha fatto

*Dry January: perché farlo e i consigli di chi lo ha già fatto davvero. Per
non mollare (fino in fondo), senza limitare la socialità e imparando a bere
altro*

di Margo Schachter

1 gennaio 2025

Dry January, il «mese asciutto», o meglio astemio, in pratica senza
alcolici che comincia il 1 gennaio e coinvolge ogni anno centinaia di
migliaia di persone in tutto il mondo. Tutto è cominciato nel 2013 in
Inghilterra, poi questa campagna pro-sobrietà si è diffusa a macchia d’olio
e nel 2022 oltre 130 mila persone si sono iscritte al sito ufficiale. Da
qualche anno se ne parla anche in Italia. Se ne parla, molto, ma poi a
provarci sono in pochi, a riuscirci ancora meno. Lo dico per esperienza
perché l’anno scorso l’ho fatto davvero, 31 giorni senza un sorso, e questo
è tutto quello che imparato, e che avrei voluto sapere prima di cominciare
o che ho sperimentato sulla mia pelle.

A lanciare l’idea è l’associazione di beneficenza Alcohol Change UK e
l’obiettivo della campagna è liberare la società dai danni causati
dall’alcol. Non contro l’alcol, ma per un cambiamento verso un futuro in
cui le persone bevano come scelta consapevole, non come abitudine o per
riflesso condizionato. L’idea è di diffondere informazione e
consapevolezza, cosa che evidentemente serve anche in Italia dove – dati
dell’Istituto superiore di Sanità 2024 – che vede crescere, anziché
diminuire, i consumi medi pro capite, soprattutto fra donne, giovani e over
65. Posto che l’alcol è una sostanza dannosa per la salute, il suo consumo
non è mai consigliato e andrebbe sempre limitato. Nessuna quantità di
consumo di alcol è sicura per la salute, non esistono livelli o quantità di
consumo che non comportano rischi, non esistono effetti “protettivi” del
vino rosso o affini, neanche a piccole dosi. La verità fa male, ma la
situazione ideale per la salute è non consumare affatto alcol. L’alcol però
è anche un agevolatore delle relazioni sociali, un modo per rilassarsi e
per staccare la spina, motivo per cui si cade facilmente in un
sovraconsumo, soprattutto in vacanza, durante le feste, nei fine settimana
– sbagliatissimo.

*Per non «bere per bere»*

Il Dry January è l’occasione per confrontarsi con se stesso e riprendere il
controllo, bere più consapevolmente e riportare l’alcol a quello che
dovrebbe essere: una degustazione. Il vino è un universo meraviglioso e
appagante, così come la birra, i distillati e così ogni prodotto
dell’ingegno umano a base di alcol. È un connubio di sapere, storia,
piacere ma a volte «si beve per bere» senza particolare interesse, senza
sapere che cosa abbiamo nel bicchiere, senza prestare attenzione e quindi
anche senza piacere. E si potrebbe invece versarsi una tonica o bere una
birra analcolica. Il Dry January vuole interrompere l’abitudine per
riportare l’attenzione sul momento in cui ordiniamo o ci versiamo da bere,
per farci chiedere: lo voglio veramente? Mi interessa così tanto?

*Non è un detox*

Il Dry January cade a gennaio, il mese dei buoni propositi, della remise en
forme e del detox (posto che esista) , ma non ha nulla a che vedere con
tutto questo. Esistono dei benefici a breve termine sull’organismo ma per
ora nessuno studio ha dimostrato il beneficio fisico dell’astinenza
dall’alcol sul lungo periodo, ovvero anche nei mesi successivi quando si
ritorna alla nornalità. Un mese pare non sia sufficiente a ripulire il
fegato, anche perché il nostro organismo è una macchina complessa. Non è un
pit-stop per ripulire l’organismo per poter continuare a bere come prima,
anche perché il rischio con questi presupposti e di sentirsi poi
autorizzati ad alzare il gomito più di prima.

*Ha funzionato?*

Per me sì, sul breve periodo. Rientro nella maggioranza di chi vede degli
effetti positivi per qualche mese successivo in cui tende a bere meno, per
poi tornare alle cattive abitudini di prima. Cosa che mi ha fatto capire,
un anno dopo, quanto la sua diffusione sia pervasiva e socialmente
accettata nonostante la pericolosità e di come ne siamo quindi
inconsciamente dipendenti. Razionalmente sappiamo che bere fa male, molto,
ma poi ci lasciamo confondere dalle gratificazioni immediate, scommettendo
tutto sulla nostra capacità futura di fare scelte ponderate. Il Dry January
ci dimostra quanto sia facile farle sin da ora. Magari ci riprovo.

*8 consigli per affrontare il Dry January da chi ha già provato*

*Ditelo a tutti scrivetelo sui social chiedete a familiari e amici di
sostenervi in questo vostro esperimento….*

1/8

*Condividete il vostro progetto*

Ditelo a tutti, scrivetelo sui social, chiedete a familiari e amici di
sostenervi in questo vostro esperimento. Spiegategli perché lo volete fare
e i vostri obiettivi e rendeteli partecipi, anche se loro non si uniranno
alla campagna. Almeno non vi continueranno a offrire da bere. A me parlarne
sui social e doverne scrivere mi ha praticamente costretto a tenere fede
alla promessa.

Tutti abbiamo un calendario sullo smartphone ma visualizzare i progressi è
importante. Quindi usate uno di quei…

2/8

*Comprate un calendario, appendetelo al muro*

Tutti abbiamo un calendario sullo smartphone ma visualizzare i progressi è
importante. Quindi usate uno di quei calendari che altrimenti non servono
più a niente e appendetelo al muro. X dopo X potrete visualizzare i vostri
sforzi. All’inizio vi sembrerà non passare mai, ma ad un certo punto sarà
motivante vedere quanta strada avete già fatto. Consiglio nel consiglio:
fate le X alla mattina del giorno dopo, quando sai che un altro giorno
tutto intero è trascorso in sobrietà.

3/8

*I primi giorni sono i peggiori*

Lo sono sempre, in qualunque cosa, ma sono quelli in cui ci si ritrova a
pensare alla birretta o al calice di vino dell’aperitivo. Ci si pensa
perché sono un’abitudine piacevole, collegata a momenti di socialità e
quindi nella testa è come se si dovesse rinunciare al piacere di un’intera
situazione. Non è vero. Ordinate “il solito” perché siete abituati a farlo,
ma scoprirete subito che la serata trascorre uguale anche senza. Passato il
primo week-end, sarà tutto più facile.

Spiegare i motivi per cui fare Dry January significa spesso toccare nel
vivo gli altri attorno a te. Molti non…

4/8

*Non avete un problema, avete una consapevolezza*

Spiegare i motivi per cui fare Dry January significa spesso toccare nel
vivo gli altri attorno a te. Molti non ammetteranno la pericolosità
dell’alcool, altri semplicemente non ci vogliono pensare, qualcuno si
rifiuterà di ammettere che beviamo spesso alcolici scadenti per il gusto di
bere. C’è chi si farà una risata, chi si sentirà attaccato e si metterà
sulla difensiva, chi ti accuserà di averlo voi un problema, mica lui.
Mentre siete sobri e magari lui al terzo bicchiere di vino difende a spada
tratta gli antociani. Non litigate, è inutile, ma pensate a che livello di
consapevolezza siete arrivati – e loro no. Non vi dovete sentire quindi in
dovere di spiegare a tutti le dinamiche del vostro esperimento e i motivi
per cui avete deciso di farlo. In ambienti sociali potete anche non dire
nulla e fare finta di niente. Vi versano del vino? Fatevene versare un
dito, brindate e non bevetelo, non se ne accorgerà nessuno.

5/8

*Circondatevi di sostituti zero alcol*

Birra analcolica, acqua tonica, ginger sono ottimi sostituti per amanti del
luppolo, del gin tonic o dello spritz. Serviteli in un calice o in un
boccale adatto e saranno un modo ottimo per rilassarsi sul divano davanti
alla partita o per chiacchierare con le amiche. Il gesto del bere è
altrettanto importante del suo gusto in molti casi e quindi versandovi un
succedaneo riuscirete ad ingannare la mente. Al supermercato trovate tutto
quello che vi serve in questo senso.

La maggior parte della gente beve sempre “il solito” e non esce mai dal
seminato di quello che è abituato. Il Dry…

6/8

*Sperimentate nuovi drink*

La maggior parte della gente beve sempre “il solito” e non esce mai dal
seminato di quello che è abituato. Il Dry January invece vi dà la
possibilità di spaziare verso nuovi gusti, e dare almeno una chance a
kombucha, mocktail, birre analcoliche, vini dealcolati, gin e liquori 0%.
La birra analcolica ad esempio ha un altro sapore rispetto a quella
normale, anche se negli anni i progressi si sono sentiti e oggi esistono
prodotti soddisfacenti a livello di gusto. Una vasta selezione la trovi su
Lasobreria.it.

Non solo esiste ma è una realtà fiorente a ci diversi produttori anche
italiani si stanno approcciando. Non è la…

7/8

*Il vino analcolico esiste*

Non solo esiste, ma è una realtà fiorente a ci diversi produttori – anche
italiani – si stanno approcciando. Non è la stessa cosa, è altro, ma non
per questo è peggiore. Io ho bevuto i vini di Hofstätter, e Winezero.
Esiste una selezione ampia di marchi su Tannico.it oppure su Vinello.it

Una volta che i giorni saranno diventate settimane e il mese oramai sarà
volto al termine scoprirete che non state…

8/8

*Non fermatevi il 31 gennaio*

Una volta che i giorni saranno diventate settimane e il mese oramai sarà
volto al termine, scoprirete che non state aspettando con ansia febbraio
per bere. Quello è il momento per non brindare, non sbocciare, non
festeggiare il vostro successo con una bella sbronza insomma. È il momento
per fare finta di niente fino alla prima occasione in cui il barman, il
sommelier, la bottiglia comprata in enoteca valgano la pena della vostra
attenzione. Senza fretta. Consapevolmente.

MSN

Codice della strada: “Non cambiano limiti alcol”. Il Mit valuta denunce

“Il nuovo codice della strada non cambia i limiti consentiti per il consumo
di alcol: tra le novità, invece, è stata prevista una stretta sull’utilizzo
improprio del cellulare e sul consumo di droghe. Eppure, stiamo assistendo
con sconcerto a una campagna mediatica che ignora quasi completamente il
tema degli smartphone (il cui uso scorretto è una delle cause principali di
incidenti) e dà spazio a immotivate preoccupazioni, per esempio, di
ristoratori che lamentano perfino il calo delle ordinazioni del risotto
allo champagne (notizia che ha trovato risalto su un grande quotidiano)”.
Lo fa sapere il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. “Il
risultato -aggiunge il Mit- è offrire ai cittadini notizie confuse o
drammaticamente false, danneggiando peraltro un settore decisivo come
quello enogastronomico. *Per questo, il Mit sta anche valutando denunce per
procurato allarme”.* (*)

*Confesercenti: “Al ristorante la stretta si fa sentire”*

Brindisi al ristorante, ma con qualche bollicina in meno. Tra la cena e il
veglione del 31 dicembre ed il pranzo di Capodanno, ristoranti e pubblici
esercizi si preparano ad ospitare 8 milioni di italiani. Ma la ‘stretta’
sul consumo di alcool del nuovo codice della strada si fa sentire: il 15%
utilizzerà un mezzo di trasporto guidato da altri ed il 27% rinuncerà a
bere. A stimarlo è Fiepet Confesercenti, sulla base del sondaggio condotto
con Ipsos su un campione di italiani maggiorenni.

Ad influenzare le scelte degli italiani, anche l’inasprimento delle
sanzioni previste dal nuovo codice della strada in caso di guida in stato
di ebbrezza o sotto effetto di droghe, ed entrate in vigore lo scorso 14
dicembre. Una ‘stretta’ ben nota agli intervistati: il 75% dichiara di
saperne molto o abbastanza, quota che sale all’84% nei giovani sotto i 34
anni. E che ha un impatto rilevante sui festeggiamenti di fine dell’anno:
il 9% dichiara di aver cambiato completamente programmi, mentre il 15% si
farà portare al veglione come passeggero di un mezzo pubblico o privato. Il
27%, invece, dichiara che non cambierà i programmi ma rinuncerà a bere; il
15% invece, non cambierà né programmi né consumo di alcolici.

(*) Nota: dopo anni di attività scopriamo che l’allarme sociale sui rischi
degli alcolici alla guida è diventato allarmismo e addirittura passibile di
denuncia. Per fortuna nessuno che si occupa di prevenzione ha mai sostenuto
che che con le nuove norme siano cambiati i limiti di alcolemia consentiti.
Nella nostra rassegna, invece, abbiamo rendicontato affermazioni
allarmistiche da: il Giornale dei motori; Cristiano Cini, presidente di
Ais, Associazione italiana sommelier della Toscana; Lucio Pistillo,
presidente dell’Antica Cantina di San Lorenzo; Daniele Poleschi, titolare
del ristorante “Da Miro”; Stefano Senibaldi proprietario di un piccolo
bistrot; Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana.

CIVONLINE

*nuovo codice della strada*

Stretta sull’alcol, la Confcommercio lancia l’idea del tpl notturno

*Il presidente Luciani: «Una misura indispensabile per sostenere ristoranti
e bar». Le attività associate hanno registrato una flessione media degli
incassi pari a -25% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno*

giovedì, 2.01.2025

*CIVITAVECCHIA* – Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada,
Confcommercio Litorale Nord lancia l’allarme sulle gravi difficoltà che
stanno affrontando i bar e i ristoranti della città. Le nuove norme, pur
ritenute fondamentali per garantire la sicurezza stradale, stanno causando
un forte calo delle presenze serali e notturne nei locali. Secondo i dati
raccolti dall’associazione, le attività associate hanno registrato una
flessione media degli incassi pari a -25% rispetto allo stesso periodo
dello scorso anno. Una situazione che, senza interventi immediati, rischia
di tradursi in gravi ripercussioni economiche e occupazionali per l’intero
settore della ristorazione.

«Comprendiamo e condividiamo l’importanza delle nuove regole per migliorare
la sicurezza sulle strade – dichiara Graziano Luciani, presidente di
Confcommercio Litorale Nord – ma è indispensabile adottare misure
complementari per evitare che le attività commerciali siano le uniche a
pagarne il prezzo».

La proposta di Confcommercio: più trasporto pubblico notturno Confcommercio
Litorale Nord propone al Comune di Civitavecchia una serie di interventi
volti a potenziare il trasporto pubblico serale e notturno, per favorire
una mobilità più sicura e incentivare i cittadini a frequentare i locali
senza preoccupazioni legate agli spostamenti. Tra le misure suggerite
l’aumento della frequenza delle corse serali e notturne, l’estensione delle
tratte verso le zone ad alta concentrazione di locali e l’introduzione di
tariffe agevolate o incentivi per gli utenti del trasporto pubblico.

Sicurezza e sviluppo economico: un equilibrio necessario Confcommercio
sottolinea che tali interventi non solo garantirebbero una maggiore
sicurezza per i cittadini, ma rappresenterebbero un importante sostegno per
l’economia locale. «In un momento già delicato per il settore – ha aggiunto
Luciani – non possiamo permettere che il calo delle presenze serali si
trasformi in un’ulteriore crisi economica. Una collaborazione tra
istituzioni e operatori economici è la chiave per affrontare questa
situazione».

Richiesta di incontro con il Comune Confcommercio Litorale Nord si rende
disponibile per un incontro con il Comune di Civitavecchia, al fine di
analizzare insieme le possibili soluzioni e individuare interventi
concreti. «Siamo certi che un dialogo costruttivo – ha concluso il
presidente – possa portare benefici per tutta la comunità, coniugando
sicurezza stradale e sviluppo economico».

IL RESTO DEL CARLINO

Una raffica di incidenti. Ignorate le nuove norme. Alcol e fughe al volante

2 gen 2025

Tra il 30 e il 31 dicembre una decina di sinistri, molti legati alla guida
in stato di ebbrezza. In via Fiume Montone Abbandonato ubriaco si schianta
due volte in 5 minuti. In due sul monopattino travolgono cicilsta e
scappano.

Una vera emergenza ha segnato le giornate tra il 30 e il 31 dicembre a
Ravenna, con una ecatombe di incidenti stradali che testimoniano il mancato
recepimento delle nuove norme del Codice della Strada. Entrate in vigore
per contrastare principalmente la guida in stato di ebbrezza, queste
disposizioni sembrano essere state ignorate da molti conducenti, causando
una sequenza di sinistri che hanno coinvolto sia le località di mare sia
l’entroterra.

La polizia locale è intervenuta in almeno dieci incidenti, spesso legati
all’abuso di alcol, e in diversi casi i responsabili si sono dati alla fuga
con l’improbabile obiettivo di evitare le severe sanzioni. Fa eccezione
l’episodio più grave, quello avvenuto la mattina del 30 dicembre presso la
rotonda Spagna, all’intersezione con via Salvador Allende, dove un
automobilista di 86 anni, alla guida di una Fiat Qubo, ha investito un
pedone di 65 anni che stava attraversando sulle strisce pedonali. La
vittima, trasportata all’ospedale Bufalini, è in prognosi riservata.

Quantomeno singolare un altro intervento sempre nella mattina del 30
dicembre, in via Fiume Montone Abbandonato, dove poco dopo le 11 un uomo di
70 anni si è reso responsabile di due incidenti consecutivi a pochi minuti
di distanza. Dopo aver urtato una conducente intenta a salire in auto, ha
proseguito la marcia, e cinque minuti più tardi ha finito per collidere con
un veicolo in sosta. L’automobilista, inizialmente fuggito, è stato
rintracciato dagli agenti ed risultato positivo all’etilometro con un tasso
superiore a 0,8 g/l: da qui la denuncia per guida in stato di ebbrezza e
omissione di soccorso.

Un’altra guida in stato di ebbrezza è stata accertata a Lido Adriano, nel
pomeriggio del 31 dicembre, dove una donna di 52 anni, alla guida con
patente revocata e un tasso alcolemico tre volte oltre il limite, ha
provocato un tamponamento in viale Manzoni all’incrocio con viale Leonardo.
Anche in questo caso, il mix di alcol e irresponsabilità ha avuto
conseguenze pesanti.

Ancora, una giovane che proprio ieri ha compiuto 22 anni, ha perso il
controllo della sua Ford Ka in via Gramsci alle 23.30, abbattendo alcuni
pali dissuasori, per poi abbandonare l’auto sul posto con le chiavi ancora
inserite, lasciando dietro di sé i danni.

Un ulteriore sinistro, con feriti e fuga di una delle parti coinvolte, si è
verificato nella serata del 31 dicembre in via Fiume: un monopattino con
due persone a bordo, in violazione delle norme, ha urtato un ciclista in
via Fiume. I responsabili si sono dati alla fuga, lasciando il 34enne
ciclista sul posto, fortunatamente senza ferite gravi. Di nuovo a Lido
Adriano, dopo le 2, un incidente senza feriti in via Verdi, a seguito del
quale una delle due auto coinvolte si è data alla fuga: nel fare questo, ha
invaso l’opposta corsia di marcia, provocando l’uscita di strada di una
Fiat Panda condotta da una 53enne. Gli agenti hanno inoltre sequestrato un
ciclomotore nei pressi di viale Newton, la cui conducente, una 60enne, è
risultata sprovvista di copertura assicurativa e di patente.

Nel 2024 si sono registrati 1.181 incidenti, in aumento rispetto ai 1.095
del 2023 e ai 1.074 del 2022. Di questi, 12 sono stati mortali, con 14
vittime complessive, mentre 748 hanno causato feriti, 19 dei quali in
prognosi riservata. Nonostante velox disseminati ovunque e norme più
severe, gli incidenti sono in aumento.

AGI

Furia omicida in Montenegro, ubriaco uccide 12 persone

*Due bambini tra le vittime. L’aggressore ha aperto il fuoco dopo una lite
in un ristorante, ha seminato morte in altri quattro luoghi e si è
suicidato dopo una caccia all’uomo di alcune ore *

AGI – È salito a 12 morti, tra cui due bambini, il bilancio delle vittime
della sparatoria iniziata in un ristorante vicino alla città di Cetinje,
nel Montenegro meridionale, e poi estesa a diverse località. La caccia
all’uomo che ha compiuto la strage è durata poche ore: “si era sparato alla
testa” quando è stato circondato, ha detto ai giornalisti il capo della
polizia Lazar Scepanovic. “Abbiamo tentato di trasportarlo in ospedale, ma
è morto per le ferite”.

La serie di omicidi è iniziata intorno alle 17,30 nel villaggio di Bajice
vicino a Cetinje, dove Aco Martinovic, 45 anni, ubriaco, ha litigato con il
cliente di un ristorante, è tornato a casa, ha preso un’arma e ha ucciso
quattro persone in un posto e le altre in altri quattro luoghi, tra cui i
figli del proprietario del bar e una donna. Tra le vittime ci sono alcuni
membri della propria famiglia. Quattro persone sono state gravemente ferite
e trasportate in un ospedale nella capitale Podgorica. La televisione
pubblica ha trasmesso una foto del sospetto killer, precedentemente
arrestato per possesso illegale di armi. Dopo una disputa, l’uomo sarebbe
andato a casa per prendere una pistola, poi sarebbe tornato al bar.

GAZZETTA DI MANTOVA

Picchia la moglie con una padella a Capodanno, arrestato il marito 52enne

*La 43enne indiana di Poggio Rusco è stata colpita ripetutamente ma è
riuscita a chiamare i carabinieri*

02 gennaio 2025

Redazione web

Un inizio dell’anno ha incubo per una donna di Poggio Rusco. Durante i
festeggiamenti il marito, un 52enne indiano di Poggio Rusco, in preda ai
fumi dell’alcol si è scagliato con violenza contro la moglie. La 43enne
indiana è stata colpita ripetutamente con una padella, ma è riuscita a
chiamare i carabinieri che sono intervenuti con tempestività per evitare
che la situazione potesse degenerare. La vittima, trasportata in ospedale,
è stata visitata e medicata, e successivamente dimessa con una prognosi di
guarigione di sette giorni.

L’indiano è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Poggio Rusco
per aver commesso i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali
aggravate. Dopo le formalità di rito è stato trasferito nella casa
circondariale di Mantova

GENOVATODAY

Capodanno, soccorsa perché ubriaca: semina il panico e tira un pugno a un
carabiniere

*A Pontedecimo è stata arrestata una donna di 50 anni*

Una genovese di 50 anni ubriaca, probabilmente reduce dai bagordi di
Capodanno, ha creato problemi in piazza Pontedecimo intorno alle ore 7 di
mercoledì 1° gennaio 2025.

La donna, palesemente ubriaca e già nota alle fore dell’ordine, ha colpito
con un pugno al volto uno dei carabinieri intervenuti per aiutare i militi
inviati sul posto dal 118, in difficoltà nella gestione del soccorso. Alla
fine la 50enne è stata riportata alla calma, arrestata e portata nelle
camere di sicurezza del comando provinciale in attesa del processo per
direttissima.

Nella notte di Capodanno sono stati svariati gli ingressi al pronto
soccorso a causa di feriti, aggressioni e abuso di alcol. Un 31enne è
finito al pronto soccorso con due falangi amputate mentre un 58enne si è
ferito a un occhio, entrambi per lo scoppio di un fuoco artificiale, così
come altre due persone, una con una ferita al volto e una che ha perso tre
dita di una mano. Sei persone sono invece state portate al San Martino per
aver esagerato con l’alcol, tra queste anche due minorenni. Sospetta
overdose, infine, per una 16enne che si trovava a una festa tra amici a
Savignone.

ILMESSAGGEROVENETO

Gli revocano la patente, ma la notifica non arriva: il giudice gliela
restituisce

*L’episodio ha coinvolto un autotrasportatore residente a Pordenone, a cui
erano stati contestati due episodi di guida in stato di ebbrezza. Il suo
ricorso è stato accolto *

01 gennaio 2025

Lo scorso luglio una comunicazione della motorizzazione civile lo ha
avvisato dell’avvio di un procedimento amministrativo a suo carico per la
revisione della patente con richiesta di effettuare una visita medica, dopo
due contestazioni di guida in stato di ebbrezza di quattro anni fa.

Un autotrasportatore di 39 anni, originario della Romania e residente a
Pordenone, si è recato subito alla commissione medica locale patenti per
prendere appuntamento, ma gli è stato detto che sarebbe dovuto tornare solo
dopo aver ricevuto l’ulteriore notifica del provvedimento definitivo di
revisione e che questo sarebbe stato inviato a stretto giro al suo
domicilio dalla motorizzazione civile.

Ma la notifica definitiva, secondo la versione dell’uomo, non gli è mai
stata recapitata. Per questo motivo, nell’attesa, ha continuato a guidare
fino a quando ad ottobre ad un controllo della polizia stradale gli è stato
contestato che stava guidando nonostante la sospensione della patente,
disposta per la mancata effettuazione della visita entro i termini previsti
dal provvedimento definitivo mai notificato.

A quel punto per l’autotrasportatore è scattata la revoca della patente. Ma
l’avvocato Sergio Gerin, che difende il 39enne, ha presentato ricorso
avverso entrambi i provvedimenti. Il giudice di pace di Pordenone Alessio
D’Andrea li ha accolti, disponendo la sospensione della revoca e la
restituzione della patente di guida all’autista, che prima di rimettersi
alla guida dovrà però effettuare la visita medica davanti alla commissione
locale patenti e produrre l’esito positivo alla prefettura di Pordenone.

«Mentre l’avvio del procedimento di revisione era stato regolarmente
notificato dalla motorizzazione civile a cura del servizio postale –
dichiara il legale – il provvedimento definitivo di revisione della patente
non era mai stato trasmesso dalle poste al mio cliente. Siccome non è mai
arrivato e non essendo lui a conoscenza del provvedimento finale, non è
applicabile nessuna sanzione amministrativa a chi agisce senza colpa o
dolo».

VEHICLECUE

Obbligo Alcolock, adesso diventa legge montarlo sulla propria auto: ecco
quanto ti costa questo scherzetto | Il nuovo Codice della Strada ti spenna
(*)

*Arriva anche in Italia il dispositivo contro la guida in stato di
ebbrezza: ecco come funziona e quanto costa montarlo.*

1 Gennaio 2025* Furio Lucchesi*

La sicurezza stradale è sempre stata un tema caldo. Ogni anno ci ritroviamo
a fare i conti con numeri spaventosi: incidenti, feriti, e purtroppo anche
vittime, spesso causati da chi si mette al volante dopo aver bevuto troppo.
Per questo, molti Paesi stanno sperimentando tecnologie innovative per
arginare il problema. La priorità? Ridurre i rischi sulle strade e
proteggere chiunque viaggi.

Tra le idee più discusse spunta un dispositivo che, detto in modo semplice,
impedisce di accendere l’auto se il conducente ha bevuto. Non è solo una
trovata tecnologica, ma un vero cambio di mentalità: l’obiettivo è
responsabilizzare i guidatori. Certo, c’è chi lo vede come una mossa troppo
drastica, ma altri lo considerano un passo indispensabile verso strade più
sicure.

In alcuni Paesi europei, questo sistema è già realtà. Le autorità hanno
notato una riduzione dei casi di guida in stato di ebbrezza, e c’è chi
pensa che possa davvero fare la differenza. Ma, come sempre, non mancano le
critiche: c’è chi si preoccupa dei costi e chi teme che non tutti i
controlli siano applicati allo stesso modo.

Poi c’è la questione della prevenzione. Non basta obbligare le persone a
seguire le regole, serve anche educare. Campagne di sensibilizzazione e
informazioni chiare possono aiutare a far capire i rischi di certe scelte
sbagliate. Eppure, sembra che la tecnologia sia ormai il nuovo alleato
principale nella lotta per la sicurezza stradale.

*Il costo di questo nuovo obbligo*

Con le nuove regole del Codice della Strada, pure in Italia si è deciso di
adottare l’alcolock. E allora, quanto bisogna sborsare per mettersi in
regola? Si parla di cifre che possono andare da 1.200 a 2.000 euro solo per
l’installazione, senza contare la manutenzione periodica necessaria per far
funzionare tutto correttamente. È una spesa che, per molte persone,
potrebbe pesare parecchio sul portafoglio.

Oltre al costo, c’è chi solleva dubbi sull’efficacia del sistema.
Funzionerà davvero ovunque? Le forze dell’ordine avranno risorse e
personale per assicurarsi che la legge venga applicata allo stesso modo in
tutte le zone d’Italia? Nonostante le critiche, però, una cosa è certa:
l’alcolock rappresenta un segnale forte nella lotta contro la guida
pericolosa, e forse, con un po’ di tempo, aiuterà a rendere le strade più
sicure per tutti.

Questo dispositivo, che serve a bloccare l’auto se il guidatore ha bevuto
oltre il consentito, è diventato obbligatorio per chi infrange più volte la
legge. L’idea è chiara: evitare che chi è già stato sanzionato possa
continuare a mettere a rischio gli altri. Perciò, l’obbligo al momento vale
solo per i recidivi.

Le regole sono precise: chi viene trovato nuovamente in torto dovrà montare
l’alcolock a proprie spese. Niente scappatoie. E non parliamo di una spesa
leggera: il prezzo del dispositivo non è esattamente una passeggiata e, in
caso di non conformità, le sanzioni possono essere piuttosto pesanti.

(*) Nota a proposito di allarmismo, prima che l’applicazione
dell’Alcolock possa
essere resa operativa, occorre che siano emanati i decreti attuativi delle
nuove norme del Codice della Strada.

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