RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta
FORSE CI SIAMO
Incrociamo le dita, ma pare proprio che si stia consolidando in molti la
convinzione di non bere prima di guidare.
Il cambiamento delle opinioni e degli atteggiamenti è un processo che si
svolge in fasi. Dipende dalla capacità di recepire le informazioni, che a
sua volta è influenzata dalle idee e dai valori pregressi, dalle emozioni e
sentimenti associati, dalla fiducia accordata in chi propone altre
interpretazioni, dalla qualità e quantità delle informazioni. Il calo del
consumo di alcolici, la maggiore attenzione alla salute, le evidenze
scientifiche sui rischi dell’alcol, la perdita di credibilità di chi ancora
parla di buon bicchiere di vino e l’attenzione alla guida rimarcata dalle
nuove sanzioni hanno creato le condizioni per un salto di qualità in molte
persone. Potrebbe essere un cambiamento importante, non solo per la
sicurezza stradale, ma perché in grado, finalmente, di ridefinire nel suo
complesso il rapporto con gli alcolici.
LA REPUBBLICA
*Lo studio*
Ecco i fattori che rendono più pericoloso il consumo del vino
*Una ricerca delle Università di Madrid e Harvard: gli anziani con problemi
di salute o economicamente vulnerabili hanno un rischio maggiore quando
bevono anche piccole quantità di alcol*
*di Valeria Robecco*
16 Gennaio 2025
In che modo l’alcol influisce sugli anziani? E gli effetti di un consumo di
alcolici da leggero a moderato sono diversi per le persone sane rispetto a
quelle con problemi di salute preesistenti? A queste domande cerca di
rispondere uno studio condotto dai ricercatori delle Università di Madrid,
di Harvard e altre autorevoli istituzioni, pubblicato sul prestigioso Jama
Network. Pur essendoci forti prove scientifiche che qualsiasi consumo di
alcol aumenta il rischio di alcuni tumori e il consumo eccessivo comporta
gravi rischi per la salute, il dossier rivela che i pericoli dipendono
anche dallo stato socio-economico e sanitario. Gli anziani con problemi di
salute preesistenti o economicamente vulnerabili hanno un pericolo maggiore
di morire, soprattutto di cancro, quando bevono anche piccole quantità di
alcol. Ma gli adulti senza questi fattori non hanno un rischio maggiore di
morte, anche quando bevono moderatamente.
Inoltre, bere principalmente vino e solo durante i pasti sono comportamenti
entrambi associati ad un rischio ridotto di problemi di salute correlati
all’alcol. Mentre il surgeon general americano Vivek Murthy (il capo
operativo della sanità Usa) ha recentemente chiesto che sulle bevande
alcoliche sia applicata un’etichetta che metta in guardia i consumatori sui
rischi di cancro, come quelle che da anni ormai campeggiano sui pacchetti
di sigarette, lo studio pubblicato su Jama si addentra in un paradosso
sanitario. Da un lato, invecchiando potremmo essere più inclini a soffrire
delle conseguenze negative del consumo di alcol, perché gli anziani tendono
ad assumere più farmaci (che spesso non possono essere associati a questa
sostanza) e a soffrire di problemi di salute che l’alcol può peggiorare.
D’altro canto, alcune ricerche hanno dimostrato che gli anziani in realtà
traggono i maggiori benefici da un consumo moderato, in particolare la
protezione contro malattie cardiovascolari, diabete, fragilità e altri
disturbi. E i composti presenti nel vino sembrano proteggere dal declino
cognitivo e dalla demenza.
Gli esperti hanno esaminato i dati di oltre 135.000 bevitori di età
superiore ai 60 anni provenienti dalla Uk Biobank, un’ampia e rispettata
indagine sulla salute pubblica condotta sui residenti del Regno Unito.
Hanno confrontato i soggetti in base alla quantità media giornaliera di
bevande alcoliche, definita come occasionale (circa un quinto di un
bicchiere di vino per uomini e donne, o l’equivalente di un bicchiere ogni
cinque giorni), a basso rischio (fino a 1,5 bicchieri per gli uomini e tre
quarti di un bicchiere per le donne), a rischio moderato (fino a 3
bicchieri per gli uomini e 1,5 bicchieri per le donne) e ad alto rischio
(oltre 3 bicchieri per gli uomini e oltre 1,5 bicchieri per le donne). Poi
hanno ulteriormente raggruppato le persone in base al tipo di alcol
consumato e se bevevano durante i pasti, e infine confrontato quelle con
fattori di rischio socioeconomici e sanitari e quelle senza. Nelle prime,
il consumo di alcol a basso e moderato rischio era collegato a un aumento
del rischio di morte, in particolare per cancro. Tuttavia, nella seconda
categoria non vi erano prove di ulteriori rischi per la salute per livelli
bassi e moderati di consumo di alcol rispetto al consumo occasionale.
Oltre questo, i soggetti con fattori di rischio socio-economici o sanitari
che preferivano il vino e durante i pasti, godevano di un pericolo ridotto
di morte, in particolare per cancro. Ma perché bere vino e durante i pasti
è meglio? I ricercatori ipotizzano che potrebbe essere più sicuro grazie
“all’effetto di uno stile di vita più sano, un assorbimento più lento
dell’alcol o componenti analcoliche delle bevande”, che includono numerosi
polifenoli. E potrebbero avere “atteggiamenti più moderati” nei confronti
del consumo di alcol. In conclusione, sebbene lo studio non dimostri
benefici per la salute derivanti dal bere in generale, sostiene fermamente
l’idea che bere quantità moderate di vino con il cibo sia il modo più
sicuro per consumare alcolici.
ANSA
Rapporto, dal consumo moderato di alcol benefici cardiovascolari
*Nasem, rischio di mortalità in uomini -16% e in donne -23%*
ROMA, 16 gennaio 2025
Un consumo moderato di alcol può essere associato a benefici
cardiovascolari e a una riduzione del rischio di mortalità generale del 16%
negli uomini e del 23% nelle donne rispetto ai non consumatori.
Tuttavia, conferma anche un aumento del rischio di tumore al seno e
sottolinea la necessità di ulteriori ricerche per approfondire il legame
con altre patologie oncologiche.
È quanto emerge dal rapporto ‘Review of Evidence on Alcohol and Health’
della Nasem, National academies of sciences, engineering, and medicine, uno
dei più autorevoli organi scientifici statunitensi, che presenta una
revisione completa delle evidenze sugli effetti del consumo di alcol sulla
salute, distinguendo in modo chiaro tra moderato e abuso. Le conclusioni
del rapporto sono frutto di un processo di consenso tra esperti, sottoposto
a peer review da parte di dieci scienziati indipendenti, e costituiranno la
base delle future Dietary Guidelines for Americans in materia di nutrizione.
Il consumo moderato di alcol (≤14 g/die per le donne, ≤30 g/die per gli
uomini) risulta protettivo nei confronti di malattie cardiovascolari, con
una riduzione significativa di infarto miocardico e ictus ischemico;
effetto che sembra legato all’aumento del colesterolo HDL e a una migliore
funzione endoteliale. Per quanto riguarda il rischio oncologico come per
quello del colon-retto, le evidenze sono meno solide e richiedono ulteriori
approfondimenti; non emergono, invece, prove scientifiche di una
correlazione tra consumo moderato di alcol e rischio di demenza senile. Il
rapporto sottolinea l’importanza di distinguere tra consumo moderato ed
eccessivo. I principali rischi per la salute, inclusi i sette tipi di
tumore associati all’alcol, “sono strettamente legati all’abuso e non al
consumo moderato”, si legge nel rapporto.
Secondo Attilio Giacosa, presidente di Irvas, Istituto per la ricerca su
vino, alimentazione e salute, “i principali rischi per la salute sono in
relazione a un consumo eccessivo e prolungato e allo stesso tempo, il
rapporto evidenzia la necessità di approfondire ulteriormente i potenziali
rischi associati al consumo moderato, in particolare per alcune patologie
oncologiche. Questo approccio si discosta dalla posizione più cautelativa
del Surgeon General Usa, che estende il rischio a qualsiasi livello di
consumo senza distinzione”.
LAVOCEDIIMPERIA
Patente a rischio: il vino sparisce dalle tavole, i ristoratori di Imperia
in allarme
*Il nuovo codice della strada, con le sue severe sanzioni per chi guida in
stato di ebbrezza, sta rivoluzionando le abitudini dei clienti*
16 gennaio 2025
La paura non fa più novanta, la paura crea astemi al ristorante. Perché il
nuovo codice della strada punisce con il ritiro della patente di guida chi
guida dopo aver bevuto un bicchiere di vino di troppo. Insomma una “mossa”
per evitare incidenti causati da guida in stato di ebbrezza ma anche una
regolamentazione che impatta sul consumo di alcolici al ristorante.
Il limite da non superare, infatti, è quello pari a 0,5-0,8 grammi per
litro per evitare le inevitabili conseguenze: una sanzione per oltre 2 mila
euro e il ritiro patente per 3 o 6 mesi mentre con tassi alcolemici
superiori si può arrivare all’arresto. Così a “subire” le conseguenze per
la dovuta e imprescindibile sicurezza stradale sono proprio ristoranti e
pizzerie. “Il consumo di alcolici si è notevolmente ridotto – ammette
Federico David della “Cuvea du Baffo” – Ormai il vino rischia di essere
bandito dai tavoli a favore di bevande analcoliche”. Ma sono nate anche
“manovre” per aggirare il pericolo di ritrovarsi senza patente.
“Qualche nostro cliente – continua David – ha pensato di usufruire dei taxi
scontrandosi, però, con le carenze numeriche delle auto pubbliche
soprattutto in orari notturni”. Insomma, superare i limiti sembra una
battaglia persa, senza alternative praticabili almeno a Imperia. “La
riduzione si è rivelata importante soprattutto nell’immediato – confessa
Enrico Salvo del Ristorante Salvo Cacciatori – Al momento spero in un
assestamento verso il consumo consapevole e, comunque, noi abbiamo deciso
di permettere al cliente di portarsi a casa la bottiglia non consumata
completamente: un’iniziativa che vorrei ampliare con le associazione di
settore”.
Un “permesso” che, una volta, si qualificava di pessimo gusto ma adesso
ormai ritenuto normale e diffuso. “Abbiamo già notato un calo evidente nel
consumo di vino ai tavoli – ammette Silvia Massa dell’Osteria Dalla padella
alla brace – Per ora non sono ancora in grado di quantificarlo ma ormai
serviamo più calici e non bottiglie che, comunque, lasciamo che il cliente
possa finire di consumare a casa propria”. Però la riduzione del consumo di
vino non è una novità per qualche ristoratore. “Da oltre un anno assisto
già al calo di alcolici da parte degli stranieri – spiega Sergio Orlando
del Ristorante Antica Taverna”– Adesso tocca anche agli italiani che sono
spaventati e che non ordinano più bottiglie intere: il nuovo Codice della
strada ha terrorizzato chi guida”.
A quanto pare, però, non tutti i clienti dei ristoranti sono sensibili al
rischio patente. “Gli adulti e gli anziani sono i più attenti a non
superare il limite consentito – precisa Orlando – mentre i giovani non
sembrano curarsene e bevono come avveniva prima delle novità, d’altronde
non tutti hanno la patente”.
TVQUI
CONSUMO DI ALCOLICI, IN CALO DOPO IL NUOVO CODICE DELLA STRADA
*Diminuisce la vendita degli alcolici nei bar e nei ristoranti modenesi,
dopo l’entrata in vigore delle nuove norme del Codice della Strada. Lo
rileva Fiapet Confesercenti.*
16 Gennaio 2025
Psicologicamente parlando, l’entrata in vigore del nuovo Codice della
Strada sembra aver modificato il rapporto che i modenesi hanno con l’alcol,
forse perché più consapevoli dei rischi – ma soprattutto delle sanzioni – a
cui vanno incontro se decidono di mettersi alla guida dopo aver bevuto più
del dovuto, con un tasso alcolemico superiore allo 0,50. Ma se è vero che
in tanti si stanno affidando agli alcoltest fai-da-te svuotando gli
scaffali delle farmacie, è anche vero che a risentire di questa crescente
prudenza sono soprattutto i locali, che stanno registrando un calo nelle
vendite di vino, birra e superalcolici. A rilevarlo, la Fiepet
Confesercenti. Solo il tempo dirà se le nuove abitudini si consolideranno.
Ma le proposte che avanza l’associazione mirano proprio a favorire e
incentivare comportamenti responsabili, già dentro bar e ristoranti.
VIVOMODENA
Codice della strada, in calo il consumo di alcolici
16 Gennaio 2025
Vendite di alcolici in calo nei ristoranti e nei bar modenesi
dall’introduzione del nuovo codice della strada, lo segnala Confesercenti
che registra un calo di vendite di alcolici tra il 10 e il 20%. Un fenomeno
attribuibile al timore dei clienti riguardo alle nuove normative, che
prevedono sanzioni più severe per chi guida dopo aver bevuto e superato i
limiti consentiti.
TODAY
Nega un drink e viene pestato a sangue: ora è in fin di vita. Presi due
fratelli
*Dopo giorni di ricerche si è consegnato il secondo aggressore: si tratta
di due fratelli moldavi di 32 e 42 anni. Lotta tra la vita e la morte il
barista 27enne*
Si è consegnato ai carabinieri il secondo dei due fratelli moldavi
residenti a Chioggia ritenuti responsabili della brutale aggressione ai
danni di un barista cinese di 27 anni in un bar di Selvazzano Dentro
(Padova), colpevole di avergli negato una bevuta. Il giovane è finito in
coma farmacologico dopo essere stato colpito con un pugno violentissimo e
ora lotta tra la vita e la morte nel reparto di terapia intensiva.
*La furia dei due fratelli ripresa dalle telecamere*
Il pestaggio è avvenuto poco dopo le 19 di domenica 12 gennaio in un bar di
Tencarola. Stando a quanto ricostruito grazie alle testimonianze dei
presenti e alle telecamere del locale, che hanno ripreso tutta la scena, il
barista si sarebbe rifiutato di servire l’ennesimo drink ai due avventori
moldavi, vedendoli aggressivi e già in stato di alterazione alcolica.
Dopo una breve discussione il 27enne è stato afferrato e colpito con un
pugno che l’ha fatto barcollare. A poco è servita la presenza degli altri
clienti che hanno cercato di calmare gli animi: pochi istanti il secondo
colpo, ancora più violento, che l’ha fatto crollare a terra.
*La fuga e l’arresto*
I due fratelli sono fuggiti ma i carabinieri sono riusciti ad arrestare il
più giovane, mentre il 42enne si è dato alla fuga. Dopo giorni di ricerche
a tappeto il secondo aggressore si è consegnato spontaneamente, forse
sentendosi braccato, ed è ora in stato di fermo. Le accuse per i due
fratelli sono di lesioni personali gravi, su disposizione della procura di
Padova. Il giovane barista ha subito lesioni gravissime e le sue condizioni
sono al momento critiche.
PERUGIATODAY
*Cronaca*
Strappa lo scontrino dell’etilometro e minaccia le agenti della Polizia
locale: “Voi non la passate liscia, vi ho fotografato”
*L’imputato è accusato di resistenza a pubblico ufficiale anche per aver
puntato un cacciavite contro le operanti*
“Voi non la passate liscia, vi ho fotografato, almeno vi riconosco”. Una
frase che, abbinata ad altri comportamenti, sono valsi ad un uomo
l’imputazione di resistenza a pubblico ufficiale e un processo davanti al
giudice del Tribunale penale di Perugia.
L’imputato, difeso dall’avvocato Patrizia Pugliese, è accusato di
resistenza a pubblico ufficiale per essersi opposto “all’attività degli
appartenenti alla Polizia municipale di Perugia” durante un controllo.
Secondo l’accusa avrebbe cinto “con le braccia, strattonandola” una agente
“nonché sfilandole di mano la patente di guida e due scontrini
dell’etilometro cui era stato sottoposto”.
L’imputato avrebbe minacciato le tre agenti che “operavano in ragione della
condotta pregressa del suddetto” mediante “un cacciavite che deteneva
all’interno del veicolo, ove nel frattempo si era introdotto”. Uscito
dall’abitacolo avrebbe pronunciato la frase rivolta alle tre agenti: “Voi
non la passate liscia, vi ho fotografato, almeno vi riconosco”.
L’episodio è avvenuto a Perugia il 19 ottobre del 2019. L’imputato si è
sempre dichiarato innocente.
RIVIERAOGGI
Dà in escandescenza perché ubriaco e colpisce all’addome una donna incinta
*L’uomo, cittadino straniero, era già noto alle forze dell’ordine, per i
suoi numerosi precedenti giudiziari e penali*
16 Gennaio 2025
*SENIGALLIA (AN) *– Brutto fatto di cronaca in una struttura assistenziale
del centro di Senigallia.
Secondo quanto riportato dall’Ansa, un uomo è andato in escandescenza, a
causa dell’abuso di alcool. Ha, dunque iniziato ad attaccare briga con
avventori e ospiti, finendo poi per colpire all’addome una donna lì
presente in stato di gravidanza. La stessa è stata, poi, trasferita al
Pronto Soccorso locale per accertamenti.
Si tratta di un cittadino straniero, senza fissa dimora, già noto alle
Forze dell’Ordine per i suoi numerosi precedenti giudiziari e penali.
L’uomo è stato denunciato per minaccia e resistenza a Pubblico Ufficiale in
quanto, all’arrivo degli agenti, li ha minacciati e ha tentato di colpirli.
TORINOCRONACA
Ryanair e la battaglia contro l’alcol: limite di due drink negli aeroporti?
*Ryanair denuncia il caos causato dai passeggeri ubriachi e chiede all’UE
regole più severe sull’alcol prima del volo*
*Vincenza Giustino*
16 Gennaio 2025
Un volo deviato, migliaia di euro di danni e decine di passeggeri bloccati.
È uno dei tanti episodi che hanno spinto Ryanair a chiedere all’Unione
Europea regole più stringenti sul consumo di alcol negli aeroporti. La
proposta è chiara: fissare a due il numero massimo di drink consentiti per
ogni passeggero prima di salire a bordo, con un monitoraggio tramite la
carta d’imbarco.
I dati parlano chiaro: gli episodi di comportamenti indisciplinati a bordo
sono in aumento. Secondo l’International Air Transport Association (IATA),
nel 2023 si è registrato un caso ogni 480 voli, rispetto a uno ogni 568 del
2022. Anche se non tutti questi episodi sono legati all’alcol, il consumo
eccessivo è spesso una causa scatenante. Ryanair sostiene che l’assenza di
limiti negli aeroporti favorisca situazioni di rischio, soprattutto durante
i ritardi, quando molti passeggeri tendono a esagerare con le consumazioni.
“Le compagnie aeree hanno già limitato la vendita di alcolici durante i
voli, ma negli aeroporti non ci sono regole chiare. Se per gli acquisti
duty free esistono limiti monitorati dalla carta d’imbarco, perché non
applicare lo stesso principio al consumo di alcol?”, ha dichiarato un
portavoce della compagnia al The Sun. “Questa misura renderebbe i voli più
sicuri e migliorerebbe l’esperienza di viaggio per tutti”.
LEGGO
Volo da incubo, passeggero si ubriaca e fa la pipì lungo il corridoio:
aereo dirottato