Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 21 gennaio 2025

21 Gennaio 2025
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

TRENTO TODAY

Guidava ubriaco, due morti: 6 anni per omicidio stradale

Ecco quando è successo

È stato condannato a 6 anni, 4 mesi e 9 giorni di carcere il giovane
meranese che, nell’ottobre del 2022, ha fatto un terribile incidente a
Bellinzago Novarese, durante il quale sono morti due passeggeri a bordo
della sua auto. L’uomo, che all’epoca dei fatti aveva 23 anni, era alla
guida in stato di ebbrezza.

Dopo l’incidente, il giovane è stato agli arresti domiciliari nella sua
città natale e ha svolto dei lavori socialmente utili presso le cooperative
locali. Ora, però, la sua condanna per omicidio stradale è diventata
definitiva e la procura di Novara ha emesso un ordine di esecuzione per la
sua carcerazione. Il venticinquenne, arrestato dai carabinieri di Merano,
sconterà la sua pena alla casa circondariale di Bolzano.

DONNA MODERNA

Come dire no all’alcol: strategie per la tua vita sociale

Sempre più persone scelgono di limitare il consumo di alcol, ma il rischio è
quello di sentirsi esclusi dagli amici: ecco come affrontare il cambiamento

L’alcol, protagonista di innumerevoli momenti sociali, può rappresentare una
sfida per chi desidera ridurne il consumo o eliminarlo del tutto. Tra
postumi delle sbornie, effetti negativi sulla salute e il suo ruolo
preponderante nella cultura, dire “no” a un bicchiere può sembrare più
difficile di quanto dovrebbe. Tuttavia, sempre più persone scelgono di
limitare il consumo di alcol, spinti da benefici come una maggiore energia,
un sonno migliore e risparmi economici. Ecco come affrontare questo
cambiamento senza sentirsi esclusi.

Perché è difficile rinunciare all’alcol

L’alcol è profondamente radicato nella nostra quotidianità. Che si tratti di
un brindisi durante le celebrazioni, di un aperitivo con colleghi o di un
bicchiere di vino per allentare la tensione, sembra quasi onnipresente.
Rinunciare o ridurre l’alcol, quindi, può sembrare una sfida logistica ed
emotiva. Da un lato, è necessario trovare alternative per partecipare agli
eventi sociali; dall’altro, si devono gestire le reazioni di amici e
conoscenti, che potrebbero vedere questa decisione come un giudizio sulle
loro abitudini.

Strategie per dire no all’alcol

Esistono diverse tattiche pratiche che possono aiutare ad affrontare una
vita sociale senza alcol. Ad esempio, quando si partecipa a un evento dove
l’alcol è previsto, avere una risposta pronta per declinare un drink può
fare la differenza. Una frase semplice e diretta, come «Grazie, ma
preferisco una soda» o «Sto sperimentando una dieta senza alcol», evita
lunghe spiegazioni e rende la tua decisione chiara e rispettosa. Se, invece,
si avverte una situazione di disagio a rifiutare del tutto l’alcol, si può
provare a posticipare il consumo di 30 minuti. Questo esercizio aiuta a
superare la difficoltà iniziale senza sentirsi obbligato a bere
immediatamente. Si potrebbe scoprire che, passata la mezz’ora, il desiderio
di bere è svanito.

Il ruolo degli amici

Un’altra opzione è quella di scegliere alternative creative, ad esempio
ordinando per primo una bevanda non alcolica. Questo può influenzare
positivamente gli altri. Inoltre, prendere l’iniziativa di proporre attività
alternative, come una serata di giochi o una gita al museo, riduce il focus
sull’alcol, creando momenti sociali altrettanto piacevoli. Condividere i
propri obiettivi con amici di fiducia può risultare fondamentale. Spiegare
le proprie ragione e chiedere loro aiuto nei momenti difficili può
rappresentare una passo importante per raggiungere lo scopo finale.

Gestire l’ansia senza alcol

Un punto chiave è la gestione dell’ansia. Se l’alcol aiuta a sentirti più
sicuro o rilassato, è bene esplorare alternative salutari. Tecniche come la
respirazione profonda, l’ascolto di musica motivante o una breve meditazione
possono offrire lo stesso beneficio senza effetti collaterali.

I benefici di una vita senza alcolici

Ridurre o eliminare l’alcol non significa rinunciare al divertimento o alle
relazioni sociali. Al contrario, i vantaggi fisici ed emotivi possono essere
sorprendenti: più energia, maggiore concentrazione e una salute generale
migliorata. Inoltre, si può scoprire che i momenti condivisi con gli altri
non dipendono da ciò che si beve, ma dalle connessioni umane autentiche.
Dire no a una bevanda alcolica in un mondo in cui è così normalizzato può
sembrare una sfida complessa, ma con le giuste strategie e un pizzico di
creatività è possibile vivere momenti sociali pieni di significato senza
rinunce.

NELQUOTIDIANO.NEWS

Ubriaco picchia la giovane convivente: arrestato a Novoli

Era rientrato a casa ubriaco. E aveva iniziato a maltrattare la moglie. Non
era la prima volta, purtroppo. Ma stavolta la donna, italiana 32 anni, ha
chiesto aiuto e sono intervenuti i carabinieri del Nucleo Radiomobile di
Firenze. Che hanno arrestato in flagranza di reato il compagno della
ragazza, un 31enne peruviano. Per lui, l’accusa è di maltrattamenti in
famiglia. L’uomo, con precedenti specifici, era già sottoposto ad
ammonimento emesso dal Questore di Firenze.

I militari sono intervenuti nel quartiere Novoli presso l’abitazione della
ragazza in quanto dopo un violento diverbio, il compagno ubriaco le aveva
prima tappato il naso e la bocca con una mano, impedendole di respirare.
Quindi, dopo che la stessa si era divincolata, l’aveva colpita con un pugno
al volto.

La donna, ha raccontato l’accaduto ai militari. Cui ha anche riferito di un
altro analogo episodio, avvenuto a dicembre scorso. In quella occasione era
stata percossa dall’uomo, che le aveva cagionato lesioni guaribili in 30
giorni, con la frattura della mano.

L’arrestato è stato associato alla Casa Circondariale di Firenze
Sollicciano, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

IL SOLE 24 ORE

Nero d’Avola, ora si punta a ridurre l’alcol nel vino siciliano per
eccellenza

Fanno ben sperare i primi risultati della ricerca avviata da Assovini
Sicilia e Università di Milano e condotta sul campo da 4 cantine siciliane

di Nino Amadore

Ridurre il contenuto alcolico dei vini. Ma non si tratta di un vino
qualsiasi perché in questo caso parliamo del Nero d’Avola, il vino siciliano
per eccellenza, ormai in qualche modo simbolo e identità della produzione
vitivinicola siciliana. E, sia chiaro, non si tratta di una diminutio anzi.
In un contesto parecchio preoccupante, con la diminuzione di consumi
soprattutto di vino rosso, la Sicilia riparte dal vitigno che è stato
simbolo di rinascita e rilancio per tutto il settore.

E parte con un lavoro di ricerca promosso da Assovini, l’associazione che
raggruppa un centinaio di produttori vitivinicoli siciliani, e Università di
Milano. Il progetto, che viene presentato martedì 21 gennaio a Palermo si
chiama InnoNDA (NDA sta per Nerod’Avola) e vi partecipano i laboratori Isvea
e le aziende vitivinicole Dimore di Giurfo (Ragusa), Feudi del Pisciotto
(Caltanissetta), Tenute Lombardo (Caltanissetta), Tenuta Rapitalà (Palermo),
tecnici e professionisti di settore, tra cui l’Innovation Broker, l’enologo
Leonardo La Corte.

TUNEWS24.IT

Figlio violento e ubriaco riempie di botte la madre, che riesce a chiamare i
carabinieri e a farlo arrestare

Ferentino – Al loro arrivo i militari hanno trovato la donna stravolta e in
lacrime

di Danilo Del Greco

Ennesimo caso di maltrattamenti in famiglia e violenza domestica a
Ferentino, nella zona periferica delle case popolari, nella tarda serata del
17 gennaio scorso. A chiamare i Carabinieri della locale Stazione è stata la
madre, esasperata dalle continue violenze e minacce cui da tempo era
sottoposta da parte del figlio, un 43enne già noto alle cronache giudiziarie
per i suoi trascorsi.

Giunti sul posto i Militari si sono trovati di fronte la donna che,
visibilmente stravolta ed in lacrime, raccontava loro di essere da tempo
sottoposta a continui maltrattamenti mediante minacce e violenze da parte
del figlio che al culmine dell’ennesima lite, scaturita da futili motivi,
dopo aver abusato di bevande alcoliche, l’aveva malmenata.

I carabinieri hanno subito ricostruito l’intera vicenda accertando che la
donna subiva violenze e vessazioni già da tempo. La donna a seguito delle
lesioni riportate è stata costretta a ricorrere alle cure dei sanitari. Per
il 43enne, arrestato in flagranza di reato, sono scattate le manette ed è
stato condotto in carcere a Frosinone con l’accusa di maltrattamenti in
famiglia e lesioni.

IL SOLE 24 ORE

Giovani e alcol, numeri allarmanti

MILANO (ITALPRESS) – Lo stile di vita è fondamentale per la prevenzione
delle malattie, in particolare tra i giovani. In Italia circa il 35% dei
ragazzi tra i 12 e i 17 anni non pratica attività fisica sufficiente, e meno
di un terzo degli adolescenti segue un’alimentazione corretta. La situazione
è decisamente più allarmante sul fronte del fumo e dell’alcol. Secondo il
Consiglio Nazionale delle Ricerche, CNR, nel nostro paese circa il 19% dei
giovani, pari a 480.000 persone, fuma quotidianamente, e il 15% dei giovani
tra i 18 e i 24 anni ha praticato il binge drinking, ovvero il consumo di
grandi quantità di alcol in breve periodo, con addirittura 4.100 accessi di
minorenni in un anno al pronto soccorso. Secondo i dati raccolti
dall’Osservatorio nazionale alcol 2024 dell’Istituto Superiore di Sanità,
l’alcol è il principale fattore di rischio di mortalità prematura e
disabilità nelle persone di età compresa tra 15 e 49 anni, e rappresenta il
10% di tutti i decessi in questa fascia d’età. Sono questi alcuni dei temi
trattati da Marcello D’Errico, professore ordinario di Igiene e responsabile
della sezione di Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica
dell’Università Politecnica delle Marche, nonché direttore della Struttura
complessa di Igiene ospedaliera presso l’Azienda Ospedaliera Università
delle Marche, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv
dell’agenzia di stampa Italpress. fsc/gsl

IL RESTO DEL CARLINO Bologna

Alcolici, stop in centro dalle 14,30 alle 19. Controlli a tappeto

Oggi la partita, divieti anche in zona stadio

Dalle 10 di ieri e fino alle 3 di questa notte, è stato in vigore il
divieto, in tutto il centro storico, di vendere bibite in contenitori di
vetro o lattine da asporto; e oggi lo stesso divieto sarà in vigore dalle 10
alle 21, sempre nell’area circondata dai viali, con l’ulteriore stop totale
alla somministrazione di alcolici da parte dei locali pubblici dalle 14.30
alle 19. Divieto, quest’ultimo, che sarà esteso nella stessa fascia oraria
anche a via Saragozza, dalla Porta al Meloncello, e nella via si aggiungerà
anche il divieto di vendere bevande in vetro e lattina da asporto dalle 19
di oggi alle 3 di mercoledì notte. Disposti vari controlli per verificare il
rispetto delle regole e, soprattutto, per contrastare l’attività di
eventuali abusivi.

Per prevenire situazioni di illegalità nelle aree nevralgiche del centro
cittadino si svolgeranno, tra le altre cose, controlli da parte del
personale della polizia amministrativa e dalla polizia locale finalizzati al
rispetto dell’ordinanza del sindaco di Bologna, che vieta agli esercenti
pubblici la vendita di bevande alcoliche e l’utilizzo di contenitori di
vetro o lattine per quelle non alcoliche; attività di vigilanza dinamica nei
pressi delle strutture ricettive che daranno ospitalità ai supporters
tedeschi. In centro storico, preziosa la collaborazione di Ascom e
Confesercenti di Bologna, che hanno assicurato massima sinergia dei locali
con le forze dell’ordine al fine di monitorare e intercettare le situazioni
potenzialmente critiche.

MILANO TODAY

C’è la Champions, alcolici vietati a Milano: tutte le vie dove non si può
bere

Mercoledì a San Siro si gioca Milan-Girona: il Prefetto ha disposto il
divieto di vendita di alcolici

Alcolici al bando. Per motivi di “sicurezza e ordine pubblico” il Prefetto
di Milano, Claudio Sgaraglia, ha disposto per mercoledì 22 gennaio il
“divieto di vendita di alcolici” in città. La decisione nasce dall’esigenza
– si legge in una nota di palazzo Diotti – di “assicurare il sereno
svolgimento” di Milan-Girona, partita di Champions in programma alle 21 al
Meazza.

L’obiettivo – hanno sottolineato dalla Prefettura – è “prevenire possibili
turbative per l’ordine pubblico dovute all’eventuale abuso di bevande
alcoliche”. Così scatta il “divieto della somministrazione e della vendita
di bevande alcoliche e superalcoliche, nonché la vendita per asporto in
contenitori di vetro e lattine sia in forma fissa che ambulante, senza
inibirne l’ordinario consumo con servizio al tavolo”.

Lo stop all’alcol “sarà in vigore dalle ore 8 alle ore 20 del 22 gennaio
nella zona Centro, nella zona Darsena e Navigli, nella zona di Corso Como e
nella zona Sempione e dalle ore 12 alle ore 24 del 22 gennaio nella zona di
San Siro e dintorni”.

Tutte le vie interessate dai divieti

È lo stesso provvedimento del Prefetto a indicare tutte le vie, con i
relativi orari, dove sarà in vigore il divieto, da cui “sono esclusi gli
esercizi pubblici per il servizio al tavolo, fermo restando il divieto di
asporto di qualsiasi bevanda in bottiglia, in contenitori di vetro e latta”.

(segue elenco delle vie)

IL NORDEST

«Allarmismo eccessivo, non fa bene al mercato del vino»: i timori
dell’imprenditore Bottega

Il titolare della famosa azienda vitivinicola di Conegliano: « Nel Codice
della strada pene troppo severe». E ancora: «Etichette anti cancro e dazi
acuiscono la crisi del settore»

Maurizio Cescon

«Allarmismo ingiustificato». Sandro Bottega, imprenditore vitivinicolo di
Conegliano, uno dei big del Prosecco, scuote la testa. Inasprimento del
Codice della strada, etichette anti cancro, possibili dazi sul made in Italy
rischiano di acuire la crisi del settore del vino, già stretto nella morsa
del calo dei consumi e delle tendenze del bere che cambiano.

Bottega, stiamo vivendo un’epoca di neo proibizionismo?

«Siamo in un momento in cui c’è un allarmismo eccessivo. L’inasprimento
delle multe introdotto dal nuovo Codice della strada in Italia, le
avvertenze anti cancro sulle etichette delle bottiglie di bianchi, rossi e
spumanti e le richieste degli Usa di applicare bollini ancora più
restrittivi, sono una tempesta perfetta».

All’orizzonte si profila pure l’introduzione di tariffe sul vino, sempre
negli Stati Uniti.

«I dazi fanno paura, ma vorrei sperare che il nostro governo agisca in
maniera preventiva e che si riesca a evitarli. Sarebbero una gran brutta
cosa, un danno, speriamo sia stata solo una boutade di campagna elettorale
da parte del neo eletto presidente Trump».

Tornando in Italia, cosa non le piace del nuovo Codice della strada?

«Non vengono prese in considerazioni le quantità. Bere un bicchiere o 5
bicchieri fa una differenza enorme. Sia sul fatto di mettersi alla guida,
sia per la salute».

I limiti che non si devono superare però sono rimasti gli stessi di prima.
..

«Sì, ma punizioni così severe come sono prospettate nei confronti dei
trasgressori non sono la soluzione adatta. Con una quantità di 0,5 grammi di
alcol nel sangue non si è ubriachi, non si causano incidenti. Quando furono
introdotti i limiti, nel 2008, andai a indagare su quanti fossero gli
incidenti d’auto causati dall’eccesso di alcol, ebbene erano il 2%. Da
allora non sono state più rese note tali statistiche, se avessimo a
disposizione dati ufficiali potremmo fare commenti ragionati».

Ma se ci fossero più taxi e Uber il problema non sarebbe risolto alla
radice? Chi ha bevuto a cena chiama un’auto e torna a casa sereno…

«Se avessimo a disposizione un trasporto pubblico efficace saremmo i primi a
volerlo promuovere. Al momento, in Italia, non è una cosa facile, dovrebbero
esserci più macchine, magari un giorno avremo quelle senza guidatore, ma non
stiamo parlando dell’oggi. I taxi sono sempre pochi, anche in una città come
Conegliano ci sono sempre problemi a trovarne uno libero. Uber agevolerebbe
la situazione, ma attualmente questa opzione non esiste».

Un’altra spina nel fianco dei produttori sono le etichette che avvertono del
rischio di cancro, che Stati Uniti e Paesi del Nord Europa introdurranno
prossimamente.

«Uno studio delle National Academies statunitensi, pubblicato lo scorso
dicembre, a cui si ispirano molte decisioni politiche di Washington, afferma
che “un consumo moderato di alcol è associato a un calo del 18% dei decessi
per malattie cardiovascolari, a un rischio inferiore del 16% di mortalità
per tutte le cause e – dall’altra parte – questo è vero, a un aumento del
10% del rischio di cancro al seno nelle donne”. Per consumo moderato,
secondo le stesse linee guida americane, si intende quello di 1, 2 drink al
giorno per gli uomini e uno per le donne, contenenti ognuno, al massimo, 14
grammi di alcol, ossia il classico bicchiere di vino, che si beve per puro
piacere».

Ma c’è una corrente di pensiero dei medici che è favorevole allo zero alcol
sempre e comunque per entrambi i sessi e pare che l’Oms dia credito a questa
linea…

«Relativamente alla fondatezza di quanto viene asserito dall’Organizzazione
mondiale della sanità sui rischi connessi all’alcol, possiamo dire che non
ci sono ricerche precise sulle dosi alle quali si manifesta il pericolo. È
intuitivo che consumare uno o 5 calici di vino fa una gran bella differenza,
come pure la frequenza, il momento di consumo, i benefici sull’umore legati
all’allegria e il relax offerti da un consumo moderato».

I vini dealcolati potrebbero essere una carta da giocare, da parte delle
aziende per salvare i fatturati, in un’epoca di neo proibizionismo?

«Il decreto recentemente approvato sulla dealcolazione dei vini, con enorme
ritardo rispetto al resto della Comunità europea, purtroppo ha una lacuna
che vede le sue radici in leggi ante Seconda guerra mondiale. Esso prevede
che i vini potranno essere dealcolati solo in stabilimenti appositamente
dedicati: questo significherà tempi e costi (prima bisognerà costruire gli
stabilimenti, poi gli impianti e solo dopo finalmente si potrà iniziare a
produrre e quindi, a vendere), che ci renderanno non competitivi verso i
produttori del resto del mondo, che avranno già preso il volo».

In questo contesto complicato, il mercato del vino come sta reagendo?

«Sta reagendo male, c’è una riduzione dei consumi nei bar e nei ristoranti
in particolare nelle aree periferiche, dove nessuno si può permettere di
perdere la patente. La difficoltà delle vendite è anche in parte legata alla
crisi economica. Noi, come azienda, sopperiamo alla flessione del vino con i
prodotti a bassa gradazione o con altre tipologie di bevande, che già
realizziamo. In ogni caso riusciamo a tenere il passo, a investire, a fare
molta azione di educazione sul bere responsabile, nonostante gli ostacoli.
Ma non per tutti gli altri produttori è così».

Associazione Nuovo Paradigma O.d.V. – C.F. 91071720931

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