Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 27 gennaio 2025

27 Gennaio 2025
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

CORRIERE.IT

Alcol, cirrosi e tumore del fegato: nuovi dati sui rischi per le persone con
epatite B. Più si beve più aumentano i pericoli

di Vera Martinella

Un’analisi molto ampia di dati documenta per la prima volta che, in chi
soffre di epatite B, l’elevato consumo di bevande alcoliche (*) fa crescere
il pericolo di sviluppare sia cirrosi epatica sia epatocarcinoma

L’evidenza arriva dai dati raccolti da 45 studi diversi per un totale di
oltre 33mila persone con epatite B, nelle quali il consumo di bevande
alcoliche fa crescere il pericolo di sviluppare sia cirrosi epatica sia
tumore del fegato. E il rischio sale in modalità dose-dipendente, ovvero più
si beve e più aumentano le probabilità di ammalarsi. Sono le conclusioni a
cui giunge una meta-analisi (ovvero una raccolta di più ricerche sullo
stesso tema) pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Clinical and
Translational Hepatology.

Alcol collegato a 7 tipi di cancro

È noto che il consumo abituale di alcol è collegato a sette diversi tipi di
cancro (bocca, faringe, laringe, esofago, colon-retto e mammella) e oncologi
ed esperti hanno sollevato il problema più volte negli ultimi anni. Lo
scorso ottobre a dare l’allarme era stata l’Associazione Americana per la
Ricerca sul Cancro (AACR), che nel report annuale sottolineava: «Ancora
moltissime persone non sono consapevoli del legame fra cancro e alcol,
nonostante sia stato ormai ampiamente dimostrato, proprio come quello fra
cancro e fumo. Servono campagne di sensibilizzazione insieme a strategie di
ampio impatto per informare che tutte le bevande alcoliche (vino, birra e
superalcolici) fanno crescere il pericolo d’insorgenza di diversi tipi
tumore e che la probabilità di sviluppare una neoplasia aumenta con
l’aumentare della quantità di alcol consumata». Un esempio pratico? Le
etichette di avvertenza specifiche per il cancro applicate sulle bevande
alcoliche, la cui sola ipotesi, pochi giorni fa, ha fatto crollare in Borsa
i titoli delle aziende del settore negli Stati Uniti.

Il nuovo studio

Gli ultimi dati raccolti su 33.272 persone con epatite B aggiungono un
ulteriore tassello. «Nella meta-analisi di 45 studi condotti fino al 2020
sul rischio di cancro e di cirrosi in pazienti affetti da epatite cronica da
HBV, per la prima volta è stato dimostrato che il pericolo di cirrosi e di
epatocarcinoma in questi soggetti aumenta significativamente se si supera
una dose quotidiana corrispondente a 12 grammi di etanolo (*) – spiega
Giampaolo Tortora, direttore del Comprehensive Cancer Center alla Fondazione
Policlinico Universitario Gemelli IRCCS di Roma -. Quindi vanno monitorati
maggiormente coloro che la eccedono abitualmente. Secondo questa
meta-analisi, ai pazienti con epatite cronica da HBV sarebbe raccomandato di
non consumare più di una unità alcolica (12 grammi) al giorno. Tuttavia è
molto importante evidenziare che gli stessi autori del lavoro dichiarano
numerosi limiti nelle conclusioni del loro studio – prosegue Tortora -.
Infatti, gli studi considerati nella meta-analisi sono antecedenti al 2020,
non hanno correlazioni con il consumo negli adolescenti e riguardano, nella
stragrande maggioranza dei casi (41 studi su 45) popolazioni asiatiche,
rendendo meno generalizzabili le conclusioni per tutti. Inoltre, nonostante
gli aggiustamenti per età ed etnia, i risultati sono stati estremamente
eterogenei e quindi le conclusioni vanno prese con cautela».

Cosa significa «bere troppo»

Cosa significa «bere troppo»? La soglia limite del consumo alcolico è pari a
20 grammi al giorno per gli uomini (due bicchieri di vino da 125 millilitri)
e 10 grammi al giorno per le donne (circa un bicchiere di vino). Anche se
l’Organizzazione Mondiale di Sanità non precisa dei livelli di rischio,
perché sottolinea che l’unico livello sicuro è non bere, vengono
identificate delle categorie: consumo moderato (*) (un massimo di 20 grammi
di alcol al giorno), consumo rischioso (fino a 60 grammi), consumo «pesante»
(oltre 60 grammi). Certo è che i danni per la salute aumentano notevolmente
al crescere delle quantità e sono stati descritti diversi meccanismi
attraverso i quali l’alcol provoca il cancro. «È, dunque, ragionevole
concludere che nel caso di soggetti affetti da epatite cronica da virus
epatitici (HBV e HCV) è richiesta maggiore consapevolezza nel consumo
quotidiano di alcol – conclude il direttore dell’Oncologia del Gemelli -.
Mentre per tutti gli altri individui è indispensabile sapere che bere
consapevolmente attenendosi, con le variabili di età e dimensioni fisiche,
significa rispettare il ragionevole consumo quotidiano raccomandato (*) di
due bicchieri di vino o lattine di birra per gli uomini e uno per le donne».

(*) Nota: informazione a dir poco discutibile, in alcuni passaggi
estremamente imprecisa.

Si parte dicendo che a far crescere il rischio di sviluppare cirrosi epatica
e epatocarcinoma in chi soffre di epatite B sarebbe “l’elevato consumo di
bevande alcoliche”. Peccato che, quando poi si entra nel merito, si
chiarisca molto bene come il pericolo aumenti significativamente già al
superamento dei 12 grammi di etanolo al giorno. Nell’immaginario collettivo
un “buon” bicchiere di vino al giorno non è di certo considerato “elevato
consumo”.

Più avanti si utilizza la superatissima categoria del “consumo moderato” al
posto della corretta definizione “consumo a basso rischio”.

Infine, il consumo “tollerato” (e non per tutti, e comunque a rischio) viene
impropriamente definito “raccomandato”: la differenza, concettuale e
culturale, è abissale.

Nessun consumo alcolico può essere raccomandato per motivi di salute

Sarebbe auspicabile che chi ha l’autorevolezza per farlo levasse la sua voce
di protesta: la rassegna stampa, come sempre, è a diposizione per rilanciare
eventuali interventi in proposito.

CORRIERE ROMAGNA

“Vendita di alcolici solo ai maggiori di 18 anni”: San Marino prepara la
svolta

Sostegno alla famiglia, innalzamento da 16 a 18 anni della soglia per la
somministrazione alcolici ma anche istituzione del garante diritti umani.
Sono questi i temi passati in rassegna, nel pomeriggio di venerdì, dalla
Prima commissione consiliare. Si riparte dal riferimento del segretario di
Stato per la Giustizia, Stefano Canti, sui prossimi provvedimenti da
adottare a sostegno della famiglia, oltre che in contrasto all’inverno
demografico come, ad esempio, «tutelare le lavoratrici nel periodo della
gravidanza, estendere la maternità ad entrambi i genitori, conciliare vita e
lavoro». Gli uffici, fa sapere il segretario, hanno iniziato un lavoro di
ricognizione «di tutti gli incentivi presenti». Per Marco Mularoni che
prende la parola dalle fila della Dc: «È una sfida che non si può vincere
con qualche incentivo ma che investe la sfera culturale». Il filo rosso che
unisce molti consiglieri resta invece la necessità di interventi immediati.
Segue la discussione, a seguito dell’approvazione dell’istanza d’Arengo per
la previsione di uno stesso limite di età sia per la vendita che per la
somministrazione di alcolici. Canti conferma la volontà del governo di
aumentare la soglia di età dai 16 ai 18 anni. Da parte delle forze politiche
viene evidenziato «sostegno alla modifica normativa, ribadendo la necessità
di accompagnarla con maggiori controlli» oltre che campagne «di prevenzione
e sensibilizzazione contro l’abuso di alcol». L’ultimo riferimento riguarda
i provvedimenti adottati dopo il via libera all’istanza che chiedeva
l’istituzione della figura del Garante nazionale dei diritti umani. Già
sollecitata, come spiega Canti, ad allinearsi agli standard internazionali,
la segreteria ha già iniziato «uno studio per l’inserimento di questa figura
nell’ordinamento sammarinese».

RAINEWS

Maturaball. Il sindaco di Bressanone pensa a modifica del regolamento del
Forum

Dopo gli ultimi episodi di violenza e di abuso di alcolici nelle feste dei
maturandi ci si interroga su come arginare il fenomeno

Tentavano di sfondare il cordone di sicurezza. 200 ragazzi con il biglietto,
tanti già ubriachi. Gli accessi al Maturaball, una della feste di maturandi
al Forum di Bressanone, già ben oltre il migliaio di capienza massima. E
perciò vigilanza, polizia e carabinieri chiamati dai responsabili comunali a
bloccare. In troppi, e con troppo alcol, anche fra minorenni. Una 15enne è
stata trovata nei bagni svenuta, in coma etilico

Tre le scuole di Bressanone della festa. La quinta a indirizzo turistico
dell’Istituto tecnico per l’economia, e quelle del Liceo di scienze umane e
del Linguistico Fallmerayer. Agli organizzatori – ragazzi maggiorenni,
pronti per la maturità – secondo il regolamento del Forum per i Maturaball,
la responsabilità anche per le bevande alcoliche vendute o distribuite.

La proprietà della struttura è del Comune, la gestione alla società
municipalizzata Asm. Nel servizio (Maturaball. Il sindaco di Bressanone
pensa a modifica del regolamento del Forum
<www.rainews.it/tgr/bolzano/video/2025/01/maturaball-alcol-ubriachi-
capienza-superata-sindaco-bressanone-modifica-regolamento-forum-giovani-forz
e-ordine-e13129b7-f53d-4f23-996c-98c5f3365baa.html> ) il sindaco di
Bressanone Andreas Jungmann spiega di voler discutere, con tutte le parti
coinvolte, “modifiche al regolamento del Forum per i Maturaball. L’abuso di
alcol fra i giovani è un grosso problema per tutto l’Alto Adige, queste
feste forse vanno cambiate”.

Chi ha staccato più biglietti dei consentiti? Come limitare l’alcol? Due
sabati prima, sempre al Forum, il pestaggio di un 18enne dal branco a un
altro Maturaball. E poi altri disordini, per il troppo bere, a un’altra
festa di maturandi a Varna

RAINEWS

“Maturaball, linea dura su alcol e organizzazione”

Il questore Paolo Sartori sui disordini di sabato al Forum di Bressanone:
“Gli organizzatori dovranno rispondere sia penalmente che a livello
amministrativo”. Indagini su chi ha venduto l’alcol alla quindicenne trovata
nei bagni in coma etilico

Dopo i disordini verificatisi sabato scorso a un Maturaball al Forum di
Bressanone, il questore Paolo Sartori (intervistato nel servizio
www.rainews.it/tgr/bolzano/video/2025/01/maturaball-bressanone-forum
-giovani-polizia-scontri-alcol-dipendenze–33531f0f-d581-400f-bc70-fdf8b8a71
954.html ) invita i gestori degli spazi destinati a questi eventi a porre
regole più stringenti, soprattutto sulla rivendita di alcolici.

Sono in corso indagini intanto sugli organizzatori dell’evento – tutti
maggiorenni e già identificati: rischiano conseguenze non solo dal punto di
vista penale, ma anche fiscale e amministrativo.

Sulla vicenda intanto interviene anche il vicepresidente della Provincia
Marco Galateo, che ha incontrato il padre del diciottenne ferito gravemente
al volto sempre a un Maturaball svoltosi al Forum di Bressanone qualche
settimana fa. Lassismo inconcepibile – ha commentato Galateo – che andrà
punito.

VARESENEWS

Alcol vietato in strada, i primi due multati dalla Polizia locale di Varese

Nel fine settimana, la Polizia locale ha intensificato i controlli per far
rispettare il nuovo regolamento che vieta la vendita e il consumo di bevande
alcoliche in luoghi pubblici dalle 22 alle 6

Nel weekend sono stati intensificati i controlli della Polizia locale a
seguito dell’entrata in vigore del nuovo articolo del regolamento che vieta
la vendita da asporto e il consumo in luoghi pubblici di bevande alcoliche
dalle 22 alle 6 del mattino.

Durante le serate di venerdì, sabato e domenica le pattuglie hanno
effettuato diversi controlli e sono state fatte due sanzioni per il mancato
rispetto della nuova norma del regolamento di Polizia locale. Il presidio
degli agenti ha monitorato il rispetto della misura con l’obiettivo anche di
una movida più sicura e di maggior controllo di diverse aree della città.

MECHENTEL.DE

Consumo di alcol e aumento del rischio di glaucoma

SWISS OPHTHAL 1/2025 I, SWISS OPHTHAL Italiano

GLAUCOMA

La Jolla – Le attuali evidenze sul rapporto esistente tra consumo di alcol e
glaucoma ad angolo aperto primario (POAG) sono discordanti. Per indagare
questo aspetto in maggiore dettaglio, Leo Lt. Meller et al. dell’Hamilton
Glaucoma Research Center presso lo Shiley Eye Institute dell’Università
della California San Diego a La Jolla (USA) hanno attinto all’ampio
programma di ricerca All of Us, un’iniziativa su scala nazionale promossa
dai National Institutes of Health degli Stati Uniti. Lo studio,
retrospettivo e di coorte, ha incluso soggetti fino a quel momento perlopiù
sottorappresentati nella ricerca biomedica. L’analisi ha riguardato le
cartelle cliniche elettroniche dei pazienti e i dati dei questionari
somministrati nel quadro del programma All of Us. È stato utilizzato un
rapporto randomizzato caso-controllo di 1:4 per i pazienti POAG e i
controlli, casualmente selezionati. La correlazione tra consumo di alcol e
POAG è stata esaminata con i metodi del chi quadro e della regressione
bivariata e multivariata.

Dei 3876 pazienti POAG, 2015 (52%) erano di sesso femminile, 1943 (50%)
caucasici, 1152 (30%) di etnia nera, 117 (3%) asiatici e 584 (15%) ispanici.
Il consumo di quattro o più bevande alcoliche a settimana è risultato
significativamente superiore nella coorte glaucoma rispetto al gruppo di
controllo (15% vs. 12%, p < 0,001). Nell’analisi bivariata, un abuso di alcol diagnosticato è stato associato a un aumento del rischio di POAG (odds ratio [OR] 1,20; intervallo di confidenza [IC] 1,17 – 1,26; p < 0,001). Anche nella regressione multivariata un consumo di alcol più frequente è stato associato a un aumentato rischio di glaucoma; il consumo di quattro o più bevande alcoliche a settimane è risultato significativamente associato a un aumento del rischio di glaucoma (OR 1,22; IC 95% 1,03 – 1,44; p = 0,023). Questo rapporto dose-effetto è stato osservato anche, e in modo più marcato, nelle partecipanti di sesso femminile. Nelle donne, infatti, il consumo di alcol già una volta al mese o più raro è stato associato a un aumentato rischio di glaucoma (OR 1,21; IC 95% 1,002 – 1,46; p = 0,048). Nel preprint elettronico pubblicato nel dicembre 2024 sul JOURNAL OF GLAUCOMA, gli autori riportano come l’analisi dei dati tratti dall’ampio database del programma All of Us abbia rivelato l’esistenza di un rapporto dose-effetto tra consumo di alcol e rischio di POAG significativo e più marcato nelle partecipanti di sesso femminile. Complessivamente, un consumo più frequente è stato associato a un aumentato rischio di POAG, con quattro o più bevande alcoliche a settimana significativamente correlate a un rischio di glaucoma più elevato. (bs/tl) Autori: Meller LL, Saseendrakumar BR, Mahmoudinezhad G, Tavakoli K, Wu JH, Parikh A, Bhanvadia S, Moghimi S, Zangwill L, Weinreb RN, Baxter SL. Corrispondenza: Sally L. Baxter, MD, MSc, Shiley Eye Institute, University of California San Diego, 9415 Campus Point Dr. MC 0946 La Jolla, CA, 92093, USA. E-mail: S1baxter@health.ucsd.edu Studio: Association Between Alcohol
Use and Primary Open Angle Glaucoma. Fonte: J Glaucoma. 2024 Dec 16. doi:
10.1097/IJG.0000000000002529. Epub ahead of print. PMID: 39670849. Web:
journals.lww.com/glaucomajournal/abstract/9900/association_between_a
lcohol_use_and_primary_open.495.aspx

WINENEWS

Mondo

TREND

Familia Torres, uno dei più grandi produttori spagnoli, investe 6 milioni di
euro nei vini no-alcol

Saranno destinati ad una nuova cantina in Catalogna che si dedicherà
esclusivamente al nuovo segmento di mercato, in costante ascesa

Se serviva un’ulteriore dimostrazione di quanto il settore no e low alcol
rappresenti ormai una scommessa prioritaria per il mondo del vino, Familia
Torres, tra i più grandi produttori spagnoli, ha annunciato che investirà 6
milioni di euro, nei prossimi due anni, per la costruzione e a la messa in
funzione di una nuova cantina a Pacs del Penedès, interamente dedicata alla
produzione di vini dealcolati. Per il 2025, Torres punta a ottenere un
aumento del 20% del valore nel segmento del vino dealcolato. Il famoso
gruppo spagnolo, che è stato un pioniere dei vini analcolici in Spagna e
oggi è leader mondiale in questa categoria, si muove dunque per consolidare
la sua leadership.

Familia Torres ha iniziato a studiare la dealcolazione nel 2004 e ha
lanciato il suo primo vino dealcolato, Natureo White, nel 2008. Prodotto con
Moscato d’Alessandria, Natureo White è stato poi affiancato da Natureo Red
(Garnacha e Syrah), Natureo Rosé (Cabernet Sauvignon e Syrah), Natureo
Chardonnay e Natureo Sparkling (Moscato d’Alessandria). Nel 2018, Torres ha
aggiunto etichette analcoliche anche alla sua popolare gamma Sangre de Toro:
Sangre de Toro 0.0 Red (Garnacha e Syrah), Sangre de Toro 0.0 White (Moscato
d’Alessandria) e Sangre de Toro 0.0 Rosado (Syrah e Cabernet Sauvignon).
Torres utilizza il metodo del cono rotante per la dealcolazione dei suoi
vini. All’interno di una colonna, la distillazione sotto vuoto abbassa il
punto di ebollizione dell’alcol a 50ºC, il che significa che solo piccole
quantità del vino originale vengono vaporizzate. La forza centrifuga separa
i componenti del vino in sottili pellicole attraverso coni rotanti, che
creano un’ampia superficie dove l’alcol viene rimosso mentre aromi e sapori,
che andrebbero persi a temperature più elevate, possono essere preservati.
Questi composti vengono quindi miscelati per creare il vino finale,
dealcolato.

La gamma di vini no-alcol Natureo mantiene il trend in ascesa degli ultimi
anni e affronta il 2025 con una previsione di crescita in valore del 20%.
Familia Torres, oltre che sui dealcolati, continuerà inoltre ad investire in
misure di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico, come
l’installazione dell’irrigazione nelle sue fattorie in Catalogna, la
piantumazione di alberi in Cile e l’installazione di pannelli fotovoltaici.

In Spagna un numero crescente di cantine spagnole sta sviluppando la
categoria di vini analcolici, spinte dalla crescente domanda dei consumatori
e dal nuovo riconoscimento da parte della Politica agricola comune
dell’Unione Europea, che autorizza vini parzialmente o totalmente
dealcolati. Oltre a Famila Torres, altri nomi importanti – come
Raventós-Codorníu, Matarromera, Juan Gil, Freixenet e Martín Códax – contano
tutti etichette dealcolate nei loro portfolio.

ECORISVEGLIO.IT

Rubano alcolici da un supermercato di Stresa, cinque i ragazzi fermati. Tre
sono minorenni

di Arianna Parsi

Sono accusati di furto aggravato di alcolici all’interno dei supermercati
Carrefour e Conad di Stresa i cinque ragazzi, due maggiorenni e tre
minorenni, fermati dai carabinieri di Stresa nei giorni scorsi. Il gruppetto
aveva chiacchierato dell’idea del furto mentre era in treno, e mai più
avrebbe pensato che un altro viaggiatore (erano saliti alla stazione di
Gallarate) avrebbe chiamato i militari per avvisarli dell’intento. Quando
gli uomini dell’arma sono arrivati al supermercato cittadino però, i cinque
avevano già colpito. L’impianto di videosorveglianza ha permesso subito di
identificarli e i militari hanno ritrovati un paio del gruppo a poche
centinaia di metri di distanza dall’esercizio commerciale. Dal borsello di
uno dei due sbucava una bottiglia di amaro Montenegro. Dietro a un cespuglio
lì vicino, veniva rinvenuta un’altra bottiglia che era stata nascosta poco
prima dal complice alla vista dei militari. I due minori, accompagnati al
supermercato Conad, sono stati riconosciuti dai dipendenti. Nel frattempo
una seconda pattuglia di Carabinieri è stata inviata alla stazione
ferroviaria di Stresa dove, sulla banchina, in attesa del treno per Milano,
erano stati fermati gli altri tre componenti della banda. (Articolo su Eco
Risveglio di giovedì).

RAINEWS

Bolzano. Ubriaco urta con l’auto il furgone dei pompieri che spengono un
incendio

Ricoverato il piromane di auto e scooter. Sei i mezzi incendiati

Durante gli interventi dei Vigili del fuoco per una serie di auto e scooter
in fiamme (6 mezzi, 5 distrutti) sabato notte a Bolzano, un 53enne alla
guida della propria auto ha urtato un mezzo dei vigili del fuoco volontari,
in mezzo a via Dodiciville poiché impegnato a spegnere le fiamme di un
furgone.

Vani sono stati i tentativi dei Carabinieri di intimare l’alt
all’automobilista che sopraggiungeva a velocità nell’area impegnata in
operazioni di polizia, il quale, fortunatamente, non ha investito né i
militari né i pompieri presenti.

I Carabinieri si sono avvicinati al guidatore, azionato il freno a mano e
staccato dal quadro le chiavi dell’auto. L’uomo è risultato positivo
all’alcoltest (1,70). Non aveva la patente perché era stata ritirata per
violazioni risalenti a diversi anni fa.

Intanto il responsabile dei roghi è stato invece individuato: è un 34enne
affetto da disturbi comportamentali, già noto e recidivo per episodi
analoghi successi in altre località della Provincia, in ultimo in Prato alle
Stelvio e già denunciato dai Carabinieri, il quale, terminata la procedura
di rito, è stato deferito e ricoverato nel reparto di psichiatria di Bolzano
per le cure del caso.

ILPICCOLO.NET

Alessandria, ubriaco aggredisce con coltello: arrestato dai Carabinieri con
il taser

Tensione in un centro ippico: un dipendente, alterato dall’alcool,
aggredisce i presenti e si scaglia contro i militari. Immobilizzato e
fermato

Erano quasi le 18 quando la proprietaria del centro, preoccupata per la
situazione, ha allertato i Carabinieri. All’arrivo della pattuglia, il
54enne si era rifugiato nella sua abitazione, una pertinenza del centro
ippico. L’uomo, visibilmente alterato, stava discutendo animatamente con una
donna. I militari hanno tentato di calmarlo e hanno richiesto l’intervento
di un’ambulanza per un controllo sanitario.

Ma la situazione è precipitata quando il personale sanitario è giunto sul
posto: l’uomo ha improvvisamente cercato di colpire i soccorritori al volto,
venendo fermato appena in tempo da uno dei Carabinieri. Nonostante
l’intervento, il 54enne è diventato ancora più aggressivo. Si è armato di un
coltello dalla lama di oltre 30 centimetri e ha minacciato i militari,
tentando di colpirli con violenti fendenti.

Carabinieri, decisivo l’uso del taser

I Carabinieri, arretrando per evitare il contatto, hanno guidato l’uomo
all’esterno, nel cortile del centro. Nonostante i ripetuti ordini di
abbandonare l’arma, l’aggressore ha continuato a brandire il coltello. Uno
dei militari ha quindi estratto il taser, un dispositivo elettrico di
immobilizzazione, e ha avvisato l’uomo dell’imminente utilizzo, sperando di
ottenere la sua collaborazione. Quando l’uomo si è scagliato nuovamente
contro di loro, i Carabinieri hanno deciso di agire, colpendolo con il taser
a una gamba.

L’aggressore è crollato al suolo ma, in un ultimo gesto di resistenza, si è
chiuso nella sua abitazione. I militari hanno forzato la porta, riuscendo a
disarmarlo e a bloccarlo definitivamente. Subito soccorso dai sanitari, è
stato trasportato al Pronto Soccorso per le cure del caso.

Dopo il ricovero, l’uomo è stato tratto in arresto con l’accusa di
resistenza a Pubblico ufficiale, porto abusivo di oggetto atto a offendere e
tentate lesioni personali.

Un intervento tempestivo che ha permesso di mettere in sicurezza la
situazione senza feriti gravi, dimostrando l’efficacia del coordinamento tra
le forze dell’ordine e i soccorritori.

DISSAPORE

Carla Bruni lancia il suo nuovo vino dealcolato

L’ex top model lancia L’Excessive, spumante sobrio che richiama e sconfessa
i suoi ex eccessi.

di Susanna Danieli / 27 Gennaio 2025

C’è chi prende il Dry January come una challenge divertente. C’è chi invece
ne fa una questione molto seria, tanto da sconfessare un passato decisamente
alcolico. Carla Bruni, l’ex top model, cantante, first lady e imprenditrice,
si è buttata sulla seconda opzione. È di questi giorni infatti il lancio del
suo primo vino dealcolato. Il nome L’Excessive è l’omaggio a una vita di
eccessi che oggi, ci auguriamo, siano finalmente sopiti.

Spesso, quando si pensa a Carlà, viene in mente questa foto di repertorio.
Giovane, bellissima, fasciata in un corpetto animalier di Versace quando
ancora Gianni era in vita. Ma soprattutto con quell’espressione fra
l’innocente e lo sfacciato, e l’immancabile combo di sigaretta e bicchiere
di vino tra le mani. Ecco, noi ci ricordiamo di quella Carla Bruni, che meno
di un anno fa a Belve, di fronte al microfono impietoso della Fagnani,
ripercorreva un passato di dipendenze. L’alcol, ça va sans dire, era una di
queste.

L’Excessive parla proprio di questo, e attenzione ancora non ci riferiamo al
vino. Prima di essere l’etichetta di una bottiglia infatti, è stato il
titolo di una canzone. La seconda vita di Carla Bruni infatti è stata quella
di cantante, voce quasi sospirata e chitarra acustica come unico strumento.
Il suo album d’esordio Quelqu’un m’a dit del 2002 la contiene insieme ad
altri successi. L’Excessive (anche a detta del marito Nicholas Sarkozy) è
Carla: parla di una ragazza che non sa cosa sia la moderazione, concetto
ribadito e confermato nel programma di Fagnani.

Carla Bruni, l’imprenditrice

I tempi cambiano: si invecchia, pardon, si matura, soprattutto nel caso di
una modella e di un vino. A proposito di bottiglie infatti, la Bruni non è
per nulla una novizia nel campo. Nel 2019 infatti ha acquistato Château
d’Estoublon, insieme al marito e ai navigatissimi soci Stéphane Courbit e
Jean-Guillame Pras. La proprietà provenzale del Diciottesimo secolo, oggi
cantina vinicola e oleica, da qualche tempo sforna delicati rosati e vivaci
bollicine a firma Carla Bruni.

La prima creazione è stata anche il suo successo più duraturo (almeno sul
mercato). Roseblood, cuvée “fiorita ed elegante” dal blend tipicamente
provenzale: grenache, syrah, cinsault, rolle in versione rosé e bianco. Ma,
come dicevamo, i tempi (e i trend) cambiano. Se ti chiami Carla Bruni e fai
l’imprenditrice un occhio in giro ce lo butti, e ti accorgi che oggi il
mercato chiede alternative. Da qui (e da una ritrovata morigeratezza) nasce
l’idea del vino senza alcol.

Il nuovo vino dealcolato

L’Excessive è stato presentato lo scorso 9 gennaio nella splendida e
opulenta cornice degli Champs Elysées. Si tratta di uno spumante,
disponibile in versione rosé e bianco, da uve moscato e merlot. Il costo si
aggira sui 29 euro (tocca aggiungerci eventuali ricarichi di importazione),
decisamente pas excessif. Oltre al lancio fisico, non poteva mancare quello
social. La caption approfitta del periodo Dry January per ricordare:
“Approfittiamo del mese di gennaio per gustarci la vita senza alcol cari
amici!”.

Bruni ha raccontato della svolta sobria al magazine francese Gala. L’idea
nasce da quella “gioia artificiale” provocata dall’alcol, spesso quasi
imposto dalle occasioni sociali. Perché allora non provare a creare una
bevanda che favorisca la partecipazione, quella vera e presente? L’eccesso
le è appartenuto fin troppo, continua Bruni su Gala. E visto che anche suo
marito è praticamente astemio, era ora di creare qualcosa di cui potessero
finalmente godere insieme. E nel frattempo, accaparrarsi una fetta di
mercato crescente e in espansione.

Associazione Nuovo Paradigma O.d.V. – C.F. 91071720931

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