Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 7 febbraio 2025

7 Febbraio 2025
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

MOHRE.IT – Mediterranean Observatory on Harm REduction

Alcol e cancro: non esiste una dose minima sicura

mohre.it/alcol-e-cancro-non-esiste-una-dose-minima-sicura/

Johann Rossi Mason

È tempo di affrontare una verità scomoda: l’alcol è un cancerogeno. Le prove
scientifiche sono inequivocabili e i numeri parlano chiaro: quasi 100.000
casi di cancro e 20.000 morti all’anno negli Stati Uniti sono direttamente
collegabili al consumo di alcolici.

La ricerca dimostra che l’alcol aumenta il rischio di sette diversi tipi di
cancro: bocca, gola, laringe, esofago, fegato, colon-retto e, nelle donne,
cancro al seno. Il dato più allarmante? Anche un solo drink al giorno può
aumentare il rischio di sviluppare alcune di queste forme tumorali.

Le nuove etichette di avvertimento proposte seguono precise linee guida per
massimizzarne l’efficacia: devono essere posizionate in evidenza sul fronte
della confezione, utilizzare caratteri grandi e colori contrastanti,
includere immagini di impatto e comunicare il messaggio in modo diretto e
inequivocabile con frasi come “l’alcol causa il cancro”.

L’efficacia di questo approccio è supportata da solide evidenze
scientifiche, come evidenziato nel rapporto del Surgeon General americano.
Un caso emblematico viene dal Canada, dove l’introduzione di etichette di
avvertimento sul rischio di cancro ha portato a una significativa riduzione
del 6% nelle vendite di alcolici. Numerosi studi scientifici confermano che
queste etichette non solo aumentano la consapevolezza dei consumatori, ma
contribuiscono concretamente a modificare le abitudini di consumo.

Anche se mi domando come gestire questa informazione negli alcolici serviti
al bicchiere, ovvero quando il consumatore non abbia di fronte la bottiglia
come a feste, eventi, nei locali di intrattenimento?

Ecco alcune soluzioni pratiche per garantire l’informazione sul rischio
cancro anche nelle situazioni di consumo diretto nei locali:

-Segnaletica obbligatoria sui tavoli e al bancone

-Sottobicchieri con avvertenze sanitarie stampate

-Schermi nei locali che alternano informazioni sui rischi del consumo di
alcol o segnaletica dedicata nelle aree di somministrazione

-Bicchieri con avvertenze stampate sul fondo o sui lati

-Etichette adesive temporanee da applicare ai bicchieri e brochure
informative accattivanti disponibili sui tavoli o al bancone

-“Giochi” con finalità informative

Queste misure potrebbero essere implementate gradualmente, partendo dalle
più semplici ed economiche fino a quelle più complesse e tecnologiche.
L’obiettivo è garantire che l’informazione sui rischi raggiunga il
consumatore anche quando non ha accesso diretto al packaging originale del
prodotto.

La chiave è trovare un equilibrio tra l’efficacia dell’informazione e la
praticità del servizio, senza compromettere l’esperienza del cliente, che
deve essere libero di fare le sue scelte ma assicurando che sia consapevole
dei rischi legati al consumo di alcol.

Queste etichette non devono essere presentate come anti-piacere, ma
piuttosto come strumenti per una scelta informata che consentono a ciascuno
di noi di valutare il godimento immediato contro i rischi per la salute a
lungo termine. Le etichette di avvertimento sono uno strumento per
consentire il consenso informato; i consumatori devono conoscere i rischi
che il loro comportamento comporta.

Eppure, solo il 45% degli americani è consapevole di questo legame.
Paradossalmente, molte più persone credono erroneamente che gli OGM (60%), i
dolcificanti artificiali (58%) o lo stress (54%) causino il cancro,
nonostante la mancanza di prove scientifiche a sostegno di queste
convinzioni.

In risposta a questa situazione, il Surgeon General americano ha
recentemente raccomandato l’introduzione di etichette di avvertimento sul
rischio di cancro sulle bevande alcoliche. Non si tratta di una misura
simbolica: uno studio canadese ha dimostrato che l’introduzione di simili
etichette ha portato a una riduzione del 6% nelle vendite di alcolici.

Ma le etichette sono solo l’inizio. Gli esperti suggeriscono un approccio
multifattoriale che includa:

-Aumento delle tasse sugli alcolici

-Riduzione dei punti vendita

-Limitazione degli orari di vendita e innalzamento dell’età in cui poter
acquistare alcolici

-Restrizioni sulla pubblicità

-Campagne di educazione sanitaria

-Maggiore coinvolgimento dei medici nella sensibilizzazione dei pazienti

Ci si potrebbe chiedere: stiamo esagerando? Non possiamo semplicemente
goderci un drink in pace? Gli esperti sottolineano che non si tratta di
demonizzare l’alcol, ma di permettere scelte consapevoli. Proprio come è
accaduto con il tabacco, la società sta iniziando a riconsiderare il ruolo
dell’alcol nella vita sociale. Purtroppo l’etanolo in esso contenuto è un
cancerogeno di classe A.

La sfida più grande sarà culturale. L’alcol è profondamente radicato nelle
nostre interazioni sociali, è associato ad una convivialità piacevole, al
relax e al divertimento, specialmente in Italia e in Europa. Eppure,
esistono numerosi esempi di culture che hanno prosperato senza alcol,
dimostrando che la connessione sociale e il divertimento non dipendono
necessariamente dal consumo di alcolici.

Il cambiamento inizia da piccoli passi: ripensare il ruolo dell’alcol nei
nostri eventi sociali e professionali, proprio come abbiamo fatto con le
sigarette. Non si tratta di eliminare il piacere dalla nostra vita, ma di
fare scelte più consapevoli per la nostra salute.

GONEWS

Vendeva ‘Gin Tonic preconfezionati’ ai minorenni, sospeso locale del centro
di Firenze

Il Questore di Firenze, Fausto Lamparelli, ha disposto la sospensione della
licenza per 30 giorni di un’attività commerciale situata nel centro storico
per la vendita illecita di alcolici a minorenni. Il provvedimento, emesso ai
sensi dell’articolo 100 del T.U.L.P.S., è stato adottato a seguito di
un’indagine approfondita condotta dalla Polizia Municipale di Firenze, che
nei giorni scorsi aveva avviato controlli mirati per contrastare la vendita
di alcol ai minori. Il 2 febbraio, durante un’operazione di osservazione,
gli agenti hanno sorpreso due giovani all’interno del locale: uno di loro ha
ricevuto un cocktail superalcolico, mentre l’altro ha ottenuto un ticket per
ritirare una bevanda alcolica presso un indirizzo esterno. Seguendo il
minorenne, gli agenti hanno documentato che un uomo di origine bengalese,
cittadino italiano, gli ha consegnato un Gin Tonic preconfezionato,
prelevato da un’autovettura parcheggiata. Nel veicolo, di proprietà del
titolare dell’esercizio, sono stati trovati 65 bicchieri di plastica
sigillati contenenti cocktail alcolici, pronti per essere venduti. Il locale
era già stato segnalato più volte per essere un ritrovo abituale di
minorenni che consumano alcolici e aveva ricevuto diverse sanzioni per il
mancato rispetto delle ordinanze comunali, in particolare sugli orari di
vendita per asporto. L’indagine ha rivelato un sistema organizzato per
eludere i controlli e facilitare la somministrazione di alcol a minori,
rendendo necessario il provvedimento di sospensione immediata. L’assessore
alla sicurezza urbana e polizia municipale, Andrea Giorgio, ha elogiato
l’operato delle forze dell’ordine, sottolineando l’importanza dei controlli
per tutelare i giovani e prevenire l’abuso di alcol. Ha inoltre ribadito
l’impegno della Polizia Municipale, della Prefettura e della Questura nel
garantire la sicurezza e il rispetto delle normative, evidenziando la
necessità di un’azione congiunta tra istituzioni per affrontare il problema.

WINENEWS

Alcol e guida, arriva l’etilometro da smartphone: ecco “Guida Sicuro” by
Saiet

La presentazione ufficiale in “Slow Wine Fair” 2025 (23-25 febbraio,
BolognaFiere), di cui è partner

La comunicazione sul nuovo Codice della Strada in materia di “alcol e
guida”, come abbiamo raccontato spesso, ha avuto due effetti: da un lato ha
“depresso” i consumi fuori casa (nonostante il fatto che concedendosi
qualche sorso, con moderazione, e mangiando, in linea di massima, si resti
nelle regole, come dimostrato anche da un recente test del popolare giornale
dedicato alle automobili “Quattroruote”), dall’altro ha creato un interesse
enorme per gli etilometri, che, in tanti, stanno cercando, per
autocontrollarsi prima di mettersi alla guida dopo un brindisi, e, quindi,
un business. E nell’era degli smartphone arriva anche la “Guida Sicuro” by
Saiet, azienda specializzata nelle tecnologia per la telefonia, che ha
creato un “alcol test” che si collega direttamente al telefono (tramite
connettore Type-C o Lightning), e che, tramite l’app ad hoc, già disponibile
per Google Play Store che per Apple Store, con un semplice soffio, in 30
secondi, indica il tasso alcolemico rilevato, i livelli di rischio (verde,
giallo o rosso) di essere fuori dalla norma (il limite di 0,5 grammi di
alcol per litro di sangue previsto dalla legge per non incorrere in
sanzioni, ad eccezione di categorie). Un dispositivo che si presenterà a
“Slow Wine Fair“ 2025 (a BolognaFiere, dal 23 al 25 febbraio, in
contemporanea a “Sana Food”, il salone dedicato al cibo biologico), di cui
Saiet è partner, e dove illustrerà il funzionamento del dispositivo. I cui
risultati, ricorda la stessa Saiet “sono forniti solo a scopo di riferimento
e non possono essere utilizzati come base per determinare se si può guidare
dopo aver consumato alcol. Anche con la stessa concentrazione di alcol nel
sangue, il grado di intossicazione può variare in base alle differenze
individuali e alle condizioni fisiche. L’alcol impiega 20 minuti per essere
assorbito dall’apparato digerente nel flusso sanguigno. Pertanto, si
consiglia di effettuare la misurazione 20 minuti dopo aver bevuto”. E anche
se la cosa migliore in assoluto, è bene ribadirlo, è non bere affatto se si
deve guidare, con un po’ di buon senso, e di autocontrollo, anche attraverso
la tecnologia, si può non rinunciare ad un brindisi conviviale, rimanendo
nelle regole, e in sicurezza.

PRIMAONLINE

Nasce l’hub Drinking Zero Revolution dedicato al NO & LOW alcol

di Roberto Borghi

Il fenomeno del no & low alcol (NOAL) non è più una nicchia, ma una vera e
propria rivoluzione globale che sta cambiando il modo di bere, con un
mercato mondiale da 30 miliardi di dollari e una crescita annua del 10% in
Italia. Sempre più consumatori, tra cui la Gen Z, amanti del wellness e chi
modera il consumo per motivi di salute o sportivi, scelgono il mindful
drinking, un approccio consapevole al bere.

Per rispondere a questa tendenza nasce Drinking Zero Revolution, il primo
hub italiano interamente dedicato al mondo NOAL. Il progetto mira a
raccogliere consumatori e produttori attraverso un portale online con
notizie, storie d’impresa, consigli di consumo e una mappatura dei luoghi
NOAL. Il debutto avverrà l’8 febbraio a Roma durante la fiera Di Vino, con
una masterclass sui vini no & low alcol che vedrà la partecipazione di
cantine pioniere del settore come Ivounterholzner, Noah e Zemei Drinks.

Il portale Drinkingzerorevolution.it si propone come punto di riferimento
per gli appassionati, offrendo eventi, degustazioni e partnership con grandi
e piccoli brand. La campagna di sensibilizzazione comprenderà seminari su
sport e salute, collaborazioni con eventi culturali e musicali, aree
beverage NOAL e partnership con aziende per promuovere eventi corporate in
linea con la filosofia del mindful drinking.

Secondo Caterina Banella, ideatrice del progetto, il no & low alcol
rappresenta un’opportunità per superare i pregiudizi e offrire alternative
sofisticate senza rinunciare al gusto. Nielsen conferma che l’82% dei
consumatori di NOAL continua a bere alcolici, alternandoli a bevande a basso
contenuto alcolico.

Anche le celebrità stanno abbracciando questa tendenza: Taylor Swift,
Rihanna e Lewis Hamilton hanno adottato uno stile di vita NOAL, mentre
eventi come Wimbledon e i ristoranti gourmet di New York offrono sempre più
opzioni no & low alcol. Brand come Seedlip e Tanqueray Zero dominano la
scena, mentre il gruppo Moët Hennessy – LVMH ha investito nella produzione
di champagne senza alcol.

Il mondo NOAL continua a crescere, offrendo soluzioni innovative come tè
frizzanti premium, birre NOAL alla spina, bevande con collagene e adattogeni
e dry bar 0.0 di lusso, dimostrando che il bere consapevole è già il futuro.

CINELLICOLOMBINI.IT

IL PROIBIZIONISMO FA PIU’ MALE CHE BENE

NEGLI ULTIMO 10 ANNI AUMENTANO I COMPORTAMENTI A RISCHIO CON L’ALCOL E
CALANO I BEVITORI MODERATI.

GLI EFFETTI CONTROPRODUCENTI DELLE CAMPAGNE PROIBIZIONISTE

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination, #orciadoc,
#brunellodimontalcino

Le autorità sanitarie internazionali sono impegnate, da anni, in una sorta
di crociata antialcolica finalizzata a ridurre il rischio di cancro.

L’OMS ha avviato la campagna “Redefine alcohol” nell’ottobre 2024 e basata
sul concetto “non esiste dose minima di assunzione alcolica sicura”. (*)

Tuttavia, l’efficacia di queste iniziative è molto dubbia.

L’ALCOL E LE SFIDE DELLE CAMPAGNE ANTI-ALCOLICHE IN ITALIA

Gli effetti sul consumo di superalcolici e birra appaiono modestissimi
mentre sul vino i contraccolpi delle campagne salutistiche sono stati
pesanti benché, proprio il vino, abbia anche vantaggi evidenti per la
salute. (**)

Un risultato controproducente visto che i consumi moderati di vino, grazie
agli effetti positivi sul sistema cardiocircolatorio, offrono prospettive di
vita nettamente più lunghe ai bevitori moderati rispetto agli astemi e ai
forti bevitori. (***)

L’unico effetto veramente positivo delle campagne proibizioniste è il calo
dei forti bevitori che, in Italia, sono diminuiti del 2,3% in 10 anni.

Il problema è che nello stesso periodo è aumentato il binge drinking
(+1,5%). Secondo un rilevamento ISTAT del 2023, il 15% della popolazione è
stato coinvolto in comportamenti a rischio. Si tratta prevalentemente di
maschi (21,2%) mentre le femmine sembrano meno propense a eccedere (9,2%).

I dati indicano che il 18% degli adulti italiani fa un consumo definito a
“maggior rischio” per la salute, per quantità o modalità di assunzione.

Altro elemento preoccupante riguarda gli adolescenti fra gli 11 e i 17 anni.
Il 15,7% di loro ha consumato alcol nonostante il divieto legale. Prime dei
18 anni, infatti, l’alcol non viene correttamente metabolizzato
dall’organismo ed ha quindi un effetto tossico.

IL FALLIMENTO DELLE CAMPAGNE PROIBIZIONISTICHE (****)

Le campagne di sensibilizzazione, in particolare quelle rivolte ai giovani,
sembrano poco efficaci soprattutto quando hanno un approccio
proibizionistico.

Secondo gli esperti, la proibizione tout court può alimentare, nei giovani,
la curiosità e persino l’attrazione verso il consumo di alcolici. (****)

Negli anziani, invece, il messaggio “non esiste una dose salutare nel
consumo di vino” non convince e crea solo confusione. (*****) Precisare le
quantità di consumo sicuro, in linea con la tradizione culturale del vino
durante i pasti, sarebbe più efficace nella reale riduzione dei rischi.
(******)

EDUCAZIONE E CULTURA DEL BERE RESPONSABILE

Molti esperti consigliano di affrontare il problema alcol con una nuova
strategia basata sull’educazione al consumo consapevole. Iniziative che
dovrebbero partire dalle scuole e dalle comunità locali. (*******) Il
maggiore obiettivo è il contrasto al binge drinking, cioè le bevute
concentrate in pochi minuti al solo scopo di ottenere lo sballo. Rispetto ad
altri Paesi europei, in Italia, questa pratica è meno diffusa, ma la
tendenza sta cambiando. Nel Nord, invece il binge drinking è quasi un rito
del sabato sera.

Apparentemente il contrasto del consumo a rischio passa attraverso un
approccio integrato, che combini regolamentazioni più rigorose con programmi
educativi mirati. Le campagne di sensibilizzazione dovrebbero essere
adattate alle esigenze di ciascun gruppo demografico, utilizzando messaggi
chiari e accessibili.

Potrebbe essere una buona idea coinvolgere attori del settore, come
produttori di vino e operatori turistici, per esempio, creando eventi
enoturistici incentrati sulla degustazione consapevole. (********)
L’obiettivo è spingere i consumatori giovani a privilegiare la qualità
rispetto alla quantità, valorizzando il patrimonio enologico italiano in
modo creativo e divertente senza incentivare comportamenti a rischio. Wine
in Moderation guidato da Sandro Sartor, a livello europeo, sta lavorando
proprio su questo obiettivo e sul coinvolgimento del Movimento turismo del
Vino presieduto da Violante Gardini Colombini.

(*) Nota: il proibizionismo compare sia nel titolo che nel sottotitolo
dell’articolo, ma non compare affatto nella campagna “Redefine alcohol”,
iniziatica cui l’articolo fa riferimento.

(**) Nota: forse per la salute di chi lo produce e di chi lo vende. Purché
non lo bevano.

(***) Nota: affermazione smentita da anni in letteratura.

(****) Nota: non ho mai visto in Italia una campagna proibizionistica.
Eppure mi occupo quotidianamente della questione da più di 35 anni.

(*****) Nota: soprattutto in quelli che guardano “Porta a porta”.

(******) Nota: “precisare la quantità di consumo sicuro” di vino non è
possibile, a meno di ingannare le persone.

(*******) Nota: di solito sono gli “esperti” legati al mondo della
produzione e del commercio di vino.

(********) Nota: ma certo. E le campagne contro il tabagismo le facciamo
fare ai tabaccai, così che insegnino ai giovani a fumare consapevolmente.

LA STAMPA

La nicchia dei senza-alcol e l’incubo dazi ma la produzione dei vini in
Piemonte è un aumento

La produzione vinicola piemontese cresce del 5% in un anno, per un totale di
2,25 milioni di ettolitri nel 2024. (*) Lo dimostrano i dati raccolti
dall’osservatorio permanente sul comparto vinicolo (Wine Permanent
Observer-Wpo) di Confindustria Cuneo, presentati all’Ampelion di Alba
nell’ambito dell’edizione 2025 di “Vino e mercati”. Rispetto alla media
degli ultimi cinque anni, il dato segna un calo di 3 punti percentuali.

Gli imbottigliamenti recuperano nel secondo semestre del 2024. Le giacenze
di vini Dop sono leggermente aumentate in provincia di Cuneo (+0,8% contro
il meno 0,4% della media piemontese), ma restano comunque in linea con la
situazione pre-Covid, lasciando immaginare una performance positiva. Tra le
incognite del settore evidenziate dagli esperti di Confindustria c’è
l’effetto dei possibili dazi statunitensi, ma anche il rapporto con la
grande distribuzione organizzata (Gdo), che sta pagando prezzi più bassi per
i vini piemontesi sia in Italia sia all’estero.

Un’analisi, realizzata intervistando responsabili d’acquisto di vino
italiani e stranieri, ha evidenziato che la fascia più richiesta a livello
internazionale è quella tra 11 e 13 gradi (30,3% delle preferenze), seguita
dai vini tra 9 e 11 (21,8%). I prodotti sotto i 9 gradi raccolgono solo il
12,7%, confermando che i vini low-alcohol restano un segmento di nicchia,
mentre un 16,4% dei consumatori dichiara di non considerare rilevante il
grado alcolico.

(*) Nota: aumentare la produzione a fronte di un calo dei consumi aumenta il
rischio di avere poi cantine sempre più piene di prodotto invenduto. Non mi
pare una buona idea.

TODAY

Venezia

“C’è poco alcol nel cocktail”: lite finisce a coltellate. Arrestato e poi
rilasciato titolare di un chiosco

Il proprietario del ritrovo a Venezia ha ricevuto la sospensione della
licenza. La vittima è un cliente ferito al braccio: prognosi di 25 giorni

di Manlio Pistolesi

I motivi sarebbero stati futili: poco alcol nel drink. Per questo un cliente
torinese e un bengalese, titolare di un chiosco a Venezia, avrebbero
litigato in piazzale Roma la sera di mercoledì 5 febbraio. L’avventore
avrebbe tirato delle monetine contro il barista che gli ha servito il
cocktail. Da lì il diverbio e infine la coltellata al braccio rimediata dal
cliente. Una ferita che gli è valsa una prognosi di 25 giorni, mentre il
titolare del chiosco è stato prima arrestato e poi rilasciato.

La lite

Tutto sarebbe iniziato quando il barista del chiosco in piazzale Roma ha
servito il drink al cliente residente a Torino. L’uomo, che per il titolare
era ubriaco, avrebbe iniziato a lamentarsi per la poca percentuale di alcol
nel cocktail che aveva ordinato. Le cose, come scrivono i colleghi di
VeneziaToday, sono poi degenerate. Quando avrebbe dovuto pagare, il cliente
avrebbe iniziato a lanciare le monetine addosso al barista. Quest’ultimo ha
quindi replicato a parole alla provocazione. Poi tra i due sono arrivati gli
insulti e le spinte. Infine, il cittadino bengalese ha preso il coltello per
aprire gli scatoloni della merce e ha colpito al braccio il cliente che poco
prima aveva servito. L’uomo è stato fermato da una volante del 113,
allertata dai passanti.

La sospensione della licenza

Il titolare è stato quindi arrestato, ma già giovedì mattina è stato
scarcerato perché incensurato. “Da 19 anni sono qui a Venezia e la zona è
diventata un disastro di spacciatori e sbandati. Io non volevo far del male
a nessuno”, ha dichiarato. Intanto, il chiosco in piazzale Roma è stato
chiuso con una sospensione della licenza per 15 giorni emessa dal questore
Gaetano Bonaccorso.

IL FATTO QUOTIDIANO

“Ero alcolizzata, poi ho pregato la Madonna e ho smesso di bere. Il voto di
castità? Pronta a romperlo, voglio uscire con Fedez”: le confessioni di
Flavia Vento

La showgirl si racconta a cuore aperto: “Sono stata una sirena e una dea
egizia”, rivela. E dice anche di aver avuto una connessione telepatica con
Giacomo Leopardi

Dieci anni fa bevevo una bottiglia di vino al giorno, stavo diventando
alcolizzata. Ho pregato la Madonna e ho smesso di bere. Ora sono un’altra
persona”. È una Flavia Vento a tutto campo quella che si confessa a “Storie
di Donne al Bivio Week End“, il programma di Monica Setta, nella puntata in
onda sabato 15 alle 14 su Rai2. La showgirl, 46 anni, è nota per le sue
dichiarazioni spesso eccentriche e ora annuncia di voler rompere il voto di
castità che si è autoimposta: “Aspetto e sogno il principe azzurro”,
confida. E, a sorpresa, rivela un interesse per Fedez: “Tom Cruise? Resta il
mio sogno ma voglio conoscere Fedez. L’ho incrociato a un evento e ho capito
che è un uomo che potrebbe piacermi. Un amico mi ha promesso di organizzare
un incontro e spero accada presto. Voglio innamorarmi seriamente”.

Ma non è tutto. Sì, perché in questi giorni si è raccontata a cuore aperto
anche in un’intervista a Tv Sorrisi e Canzoni, in cui approfondisce il suo
rapporto con la spiritualità: “Ho studiato la Bibbia, il buddismo, lo
sciamanesimo, la telepatia. So che molti si chiedono: ‘Ci è o ci fa?’ ma di
quello che pensano le persone non mi interessa nulla. Ho le mie convinzioni,
che nascono da esperienze vissute“. E di esperienze, Flavia Vento, ne
racconta di sorprendenti: “Quando sono entrata nella Grotta della Maga Circe
a San Felice Circeo, ho avvertito una forte energia, delle vibrazioni, e ho
capito che in una vita precedente sono stata una sirena”, rivela. E
aggiunge: “Noi siamo infinito, anime che si reincarnano: io ho vissuto pure
nell’antico Egitto, sono stata una Dea“.

La showgirl racconta anche di aver avuto una connessione telepatica con
Giacomo Leopardi, che le avrebbe ispirato una poesia, e di un’esperienza di
reincarnazione che avrebbe coinvolto la sua cagnolina Bombetta: “Quando è
morta, l’ho chiamata ad alta voce e si è accesa la televisione. Poi mi è
arrivato in casa un pettirosso, un uccello che simboleggia la rinascita.
Veniva tutti i giorni e mangiava le crocchette. Ho capito che in realtà era
Bombetta“.

Quanto al lavoro, Flavia Vento si dice pronta anche a tornare in
televisione, e in particolare a “L’Isola dei Famosi”: “Se mi chiamassero,
volerei subito all’Isola”, afferma, confermando la sua disponibilità per
l’edizione 2025 del reality.

BUONASERA24

Un 18enne ubriaco semina il panico: almeno 10 auto distrutte

È accaduto nel Salento. La folle corsa a bordo del furgone del padre

Francesco Alberti

LECCE – Una serata di follia e distruzione quella che si è consumata lo
scorso fine settimana tra Casamassella e Otranto, con un 18enne del posto
che ha seminato il panico al volante di un furgone cassonato, di proprietà
del padre. Il giovane, in evidente stato di alterazione da ebbrezza
alcolica, ha provocato ingenti danni ad auto in sosta, abitazioni e
segnaletica stradale, mettendo a repentaglio la sicurezza di residenti e
passanti.

La folle corsa tra Casamassella e Otranto

Gli incidenti, sviluppatisi in un tragitto di circa 4 km, hanno avuto inizio
intorno alle 20:00, quando il giovane, a bordo di un furgone Iveco Daily, ha
imboccato la strada provinciale che collega Otranto a Casamassella, frazione
di Uggiano La Chiesa. Giunto nel piccolo borgo, il furgone ha attraversato
piazza Vittorio Emanuele II, iniziando una serie di manovre che hanno
innescato una prima carambola sui mezzi parcheggiati nell’area.

Non contento, il giovane ha poi fatto retromarcia, riprendendo la strada in
direzione opposta verso Otranto. Durante il tragitto, ha continuato a
seminare distruzione, superando la zona artigianale e circolando in diverse
aree del centro abitato, toccando punti come via Primaldo, via Faccolli, via
Catona e zona Fanghi. Lungo questo tragitto, sono state diverse le tracce
del passaggio del furgone, con conseguenze non solo sui mezzi in sosta, ma
anche su abitazioni e segnaletica stradale.

Un dettaglio inquietante: la gomma forata

A rendere ancora più incredibile la dinamica dell’accaduto, la circostanza
della foratura di una gomma, probabilmente causata da uno degli impatti
durante la folle corsa. Nonostante questo ulteriore problema al veicolo, il
giovane alla guida non si è fermato, continuando la sua corsa fino a
consumare completamente la gomma e rimanere con la ruota a terra.

L’intervento delle forze dell’ordine e la denuncia

Ad allertare le forze dell’ordine sono state alcune segnalazioni, giunte
proprio da Casamassella, dove le manovre del furgone non erano passate
inosservate. Gli agenti del commissariato di Otranto, con il supporto dei
carabinieri della stazione locale, sono intervenuti prontamente,
rintracciando il furgone incidentato e il ragazzo alla guida.

Sottoposto agli accertamenti del caso, il 18enne è stato trovato con un
tasso alcolemico superiore ai due grammi per litro, ben oltre i limiti
consentiti dalla legge. (*) Oltre alle sanzioni per le violazioni del codice
della strada, è scattata per il giovane una denuncia per guida in stato di
ebbrezza, con conseguente ritiro della patente e sequestro del mezzo.

Danni ingenti e indagini in corso

Le indagini successive della polizia, che procede con le investigazioni,
hanno rivelato che sarebbero una decina le vetture coinvolte nell’incidente,
con danni ingenti registrati anche a suppellettili esterne di alcune
abitazioni e alla segnaletica stradale.

(*) Nota: per un neopatentato il limite è zero.

Associazione Nuovo Paradigma O.d.V. – C.F. 91071720931

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