RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta
COLDIRETTI.IT
Vino: pronti a scendere in piazza contro follia etichette allarmistiche
7 febbraio
Contro la follia tutta ideologica delle etichette allarmistiche sul vino
siamo pronti a scendere in piazza per tutelare i 240mila viticoltori
italiani che offrono opportunità di lavoro lungo la filiera per 1,3 milioni
di occupati. E’ quanto affermano Coldiretti e Filiera Italia che hanno
scritto una lettera (iniziative analoghe sono state intraprese da Eat
Europe e Farm Europe) al presidente della Commissione Ue Ursula von der
Leyen, ai commissari alla Coesione e riforme, Raffaele Fitto,
all’Agricoltura Cristophe Hansen e alla Salute Olivér Várhelyi per
respingere l’inaccettabile proposta dell’esecutivo comunitario di apporre
delle scritte sulle bottiglie per scoraggiare i consumi, oltre ad aumentare
la tassazione.
Proposte contenute nel Documento di lavoro dei servizi della Commissione
(Staff Working Document) pubblicato il 4 febbraio dalla Direzione Generale
per la Salute e la Sicurezza Alimentare (Dg Sante) della Commissione
Europea, in preparazione della revisione del Piano europeo di lotta contro
il cancro.
“Non accetteremo mai una forma di etichettatura che penalizzi un settore
come il vino che l’Unione Europea dovrebbe promuovere – sottolinea il
presidente di Coldiretti Ettore Prandini -. Non è pensabile di avere una Ue
che rimanda da anni un provvedimento fondamentale per la trasparenza e la
salute come l’obbligo dell’etichetta d’origine su tutti gli alimenti e
sposa invece misure così che sono puramente ideologiche”. “Non è certamente
l’Europa che vogliamo né quella che vogliono le imprese agricole e i
consumatori italiani – rincara il segretario generale di Coldiretti
Vincenzo Gesmundo – continuano ad essere fatte scelte prive di fondamento
scientifico, dalle etichette allarmistiche al Nutriscore che spinge gli
alimenti ultra formulati, questi sì dannosi per la salute”.
La prevenzione e la promozione di stili di vita sani, sono obiettivi
fondamentali che meritano il massimo impegno da parte delle istituzioni e
della società, e che ci vedono impegnati da tempo – si legge nella missiva
-, ma prevedere misure come etichette allarmistiche e nuove tasse
ingiustificate, significa colpire un settore strategico del Made in Italy,
che vale quasi 14 miliardi di euro.
“Il vino – dichiara Scordamaglia Amministratore Delegato di Filiera Italia
– non è solo una bevanda alcolica è prima di tutto un prodotto agricolo,
frutto della terra e del lavoro di milioni di agricoltori. È cultura,
tradizione, identità, parte integrante della nostra storia e del nostro
territorio. E l’uscita non preannunciata della Commissione lascia pensare
che alle sue parole di discontinuità delle politiche precedenti e di
assicurazione sulla tutela del mondo agricolo possano non corrispondere i
fatti”
Coldiretti e Filiera Italia, chiedono dunque che la Commissione Europea
elimini dal proprio documento di lavoro e non includa nel futuro Piano
europeo di lotta contro il cancro, l’introduzione di etichette sanitarie
allarmistiche e fuorvianti e l’ipotesi di nuove tassazioni ingiustificate
sul vino.
METEOWEB
Etichette, la risposta a Coldiretti: “l’etanolo favorisce il cancro”
*Il presidente della Società italiana di alcologia interviene sulla lettera
di Coldiretti sulle etichette sui prodotti che contengono l’etanolo *di
Stefano Vitetta
8 Feb 2025
“Dobbiamo partire da un presupposto scientifico: l’etanolo è il problema
non il vino o la birra. L’etanolo favorisce il cancro come il fumo di
sigarette, è inserito nel gruppo 1 dei cancerogeni ovvero ha un rapporto
certo con lo sviluppo del tumore. Questo è indipendente dal tipo di bevanda
alcolica che beviamo. Quindi credo che sia giusto che i
cittadini-consumatori siano informati con le etichette sui prodotti che
contengono l’etanolo, soprattutto sappiamo che è dose dipendente ed è
cumulativa durante l’anno. Non c’è più una istituzione scientifica
internazionale che dica che non c’è un livello soglia di sicurezza”. Così
all’Adnkronos Salute *Gianni Testino*, presidente della Società italiana di
alcologia (Sia), interviene sulla lettera che Coldiretti e Filiera Italia
hanno scritto al presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, ai
commissari alla Coesione e riforme, Raffaele Fitto, all’Agricoltura
Cristophe Hansen e alla Salute Olivér Várhelyi per respingere
l’inaccettabile proposta dell’esecutivo comunitario di apporre delle
scritte sulle bottiglie per scoraggiare i consumi, oltre ad aumentare la
tassazione.
“Gli ultimi dati ci dicono che il rischio assoluto di cancro corrispondente
a meno di Unità alcolica al giorno, corrispondente a 12 grammi di etanolo –
quantità contenuta in una lattina di birra o in un bicchiere di vino –
aumenta il rischio di cancro nelle donne del 16,5% e negli uomini del 10% –
precisa Testino – Se invece raggiungiamo i 12 grammi, il rischio assoluto
aumenta del 19% nelle donne e del 11,4% negli uomini”. L’esperto poi
chiarisce che “il grande problema delle donne è il cancro della mammella,
il consumo di etanolo è un potente cancerogeno per questo tipo di
neoplasia”.
In conclusione, “ogni cittadino europeo dovrebbe sapere che c’è un rischio
cancro rispetto all’etanolo come dovrebbe saperlo per altri prodotti”,
osserva il presidente della Sia. Ma le etichette allarmistiche su vino,
birra o superalcolici produrranno un vantaggio in termini di riduzione del
rischio? “Certo – risponde – come è accaduto con il fumo, sappiamo che le
avvertenze insieme ai prezzi più alti possono incidere. Come Sia lo diciamo
da 20 anni, prima o dopo le bugie hanno le gambe corte. E – conclude
Testino – quella sui presunti ‘benefici’ dell’etanolo ha fatto il suo
tempo”.
MONEY.IT
*Imposte sui consumi *Arriva la tassa sul vino e gli alcolici? Ecco cosa
sta succedendo
*L’Ue vuole introdurre una nuova tassa sul vino e sulle altre bevande
alcoliche. Una decisione che rientra nel piano Beating Cancer. Ecco cosa
sta succedendo. *
*Luna Luciano *8 Febbraio 2025
È guerra sul vino in Europa. L’Unione Europea ha presentato una nuova
proposta per tassare bevande alcoliche, tra cui il vino, per supportare il
programma Beating Cancer, volto alla prevenzione del cancro e alla
promozione della salute pubblica.
Il piano prevede anche l’introduzione di etichette “allarmistiche” sui
prodotti contenenti alcol e una revisione della Direttiva sulle aliquote
minime di accisa.
L’iniziativa ha scatenato forti reazioni, specialmente tra i produttori
vinicoli, che temono un impatto devastante sul settore. Secondo l’Unione
Italiana Vini (Uiv), il nuovo documento di lavoro della Commissione UE
contiene “proposte addirittura peggiorative” rispetto a quelle
precedentemente bocciate dall’Europarlamento. La preoccupazione maggiore
riguarda l’inasprimento della tassazione e l’introduzione di regole più
severe che potrebbero compromettere la competitività del settore vinicolo
europeo, che rappresenta un’eccellenza del Made in Italy e un pilastro
economico da oltre 100 miliardi di euro l’anno. (*)
Tuttavia, Bruxelles difende la proposta sostenendo che l’alcol sia un
fattore di rischio per il cancro e che un aumento della tassazione potrebbe
contribuire alla riduzione del consumo. Scopriamo quindi di quanto
aumenteranno le tasse, se il vino fa veramente male alla salute e cosa ha
dichiarato l’Uiv.
L’Unione Europea ha inserito la tassazione sul vino e sugli alcolici nel
quadro del piano Beating Cancer, un’iniziativa che mira a ridurre i fattori
di rischio associati al cancro, tra cui il consumo di alcol. Secondo la
Commissione Europea, l’alcol è responsabile di almeno 1,3 milioni di morti
all’anno nell’UE, e la revisione delle accise sulle bevande alcoliche è
considerata una misura necessaria per ridurne l’impatto sulla salute
pubblica.
*Attualmente, la quota minima di accisa per il vino e le bevande fermentate
nell’UE è pari a zero*, ma la Commissione ha avviato una revisione della
Direttiva sulle aliquote dell’imposta sull’alcool per stabilire nuove
regole fiscali. Bruxelles sostiene che il mercato dell’alcol sia in
continua evoluzione e che sia necessaria una regolamentazione più
stringente per uniformare le tasse su tutte le bevande alcoliche.
Uno degli aspetti più controversi del piano riguarda le etichette
allarmistiche sulle bottiglie di vino, che dovrebbero contenere messaggi
sui rischi legati al consumo di alcol per la salute. Questa proposta ha già
incontrato forti resistenze nel passato, e molti produttori vinicoli temono
che possa danneggiare l’immagine del settore e disincentivare i consumatori.
Diversi studi scientifici confermano che un consumo eccessivo di alcol
aumenta il rischio di sviluppare tumori, ma c’è ancora dibattito
sull’impatto di un consumo moderato di vino. Alcune ricerche suggeriscono
che il vino, se assunto in quantità limitate, possa avere anche effetti
benefici grazie agli antiossidanti presenti nell’uva. Tuttavia, la
Commissione Europea insiste sulla necessità di una regolamentazione più
severa per proteggere la salute pubblica.
La proposta dell’UE ha scatenato una vera e propria “levata di scudi” da
parte del settore vinicolo, con l’Unione Italiana Vini in prima linea nel
contestare il piano. Secondo l’Uiv, la nuova Commissione Europea avrebbe
dovuto concentrarsi su misure volte a rafforzare la competitività delle
imprese piuttosto che inasprire la tassazione e creare ulteriori
distorsioni nel mercato unico.
L’organizzazione denuncia il fatto che il documento sia stato redatto senza
alcuna consultazione pubblica con gli stakeholder del settore. Inoltre,
sottolinea come il tema delle etichette allarmistiche fosse già stato
respinto in precedenza dal Parlamento Europeo.
La sensazione è che nell’Ue la mano destra non sappia cosa faccia quella
sinistra: è il caso degli health warning, riproposto nel documento quando
lo stesso Commissario alla Salute Varhelyi, in audizione in Parlamento
europeo, aveva detto che non era una priorità per la nuova Commissione.
Sarebbe un esordio shock della nuova legislatura per un settore che vale
per il Vecchio Continente oltre 100 miliardi di euro e milioni di posti di
lavoro.
Queste le parole dell’Uiv, che ha chiesto l’intervento degli
europarlamentari italiani per bloccare il provvedimento. L’Italia, in
particolare, sarebbe uno dei paesi più colpiti da questa misura, dato che
il vino rappresenta un’eccellenza nazionale e un asset strategico per
l’economia. Le nuove tasse e le etichette potrebbero compromettere le
esportazioni e minare la reputazione del vino italiano sui mercati
internazionali. Di fronte alle proteste, la Commissione Europea ha ribadito
che i lavori sulla revisione della tassazione degli alcolici sono ancora in
corso e che verranno valutati attentamente tutti gli aspetti economici e
sanitari.
Tuttavia, il timore tra i produttori resta alto, e il dibattito sulla
questione è destinato a proseguire nei prossimi mesi. Resta da vedere se
l’opposizione dell’industria vinicola e di alcuni stati membri riuscirà a
influenzare il processo decisionale dell’UE o se la tassa sul vino
diventerà una realtà con cui il settore dovrà fare i conti.
(*) Nota: un giornale che si chiama “Money” dovrebbe sapere che il denaro
speso per i costi sanitari e sociali causati dal consumo di alcolici è
superiore al fatturato dei produttori.
LA GAZZETTA DI VIAREGGIO
“Facciamolo domani, non mi sento granché”: ecco le parole magiche per
saltare l’alcol test. È la legge a salvarti
*Alessandra Curcio*
In alcuni casi è possibile evitare il controllo del tasso alcolemico al
posto di blocco: ecco le occasioni in cui si è tutelati dalla legge e si
può posticipare il test che tutti gli automobilisti italiani temono.
*Sembra impossibile,* ma la legge prevede specifiche situazioni in cui un
conducente può rinviare l’alcol test previsto quando si viene fermati ai
posti di blocco, senza incorrere in sanzioni immediate.
Il principio è emerso a partire da un caso che ha fatto discutere e che ha
scatenato diverse polemiche: si tratta di un uomo fermato per un controllo
che si è rifiutato di sottoporsi all’etilometro adducendo un malore
improvviso.
Nel caso si fosse trattato di una banale scusa, molto probabilmente sarebbe
scattata una pesantissima sanzione prevista dal Codice della Strada, ma un
giudice ha garantito il diritto dell’automobilista.
La sentenza ha stabilito che, in presenza di una condizione di salute
compromessa, il test può essere posticipato: la norma, però, lascia spazio
a interpretazioni e solleva interrogativi su possibili abusi.
*Uomo fermato al posto di blocco: così ha rifiutato l’alcol test *Come
tutti sanno il Codice della Strada prevede l’obbligo di sottoporsi
all’alcol test quando questo viene richiesto dalle forze dell’ordine. La
pena prevista è la sospensione della patente e una sanzione pecuniaria in
caso di rifiuto. Esistono, però, delle circostanze in cui il conducente
dell’auto può appellarsi al proprio stato di salute e ottenere un rinvio.
Il caso più emblematico è quello di un automobilista che è stato fermato
perché trovato in visibile stato di alterazione alla guida. L’uomo, in
preda ad una crisi intestinale, ha dichiarato di non essere nelle
condizioni fisiche per affrontare il controllo e ha rifiutato l’alcol test.
La polizia ha sospettato si trattasse di un tentativo di elusione e ha
deciso di comminare una salatissima multa. L’avvocato del conducente
fermato ha però dimostrato quanto il malessere fosse reale: a quel punto il
giudice ha accolto il ricorso, annullando la sanzione.
*Controllo dell’etilometro: i casi da valutare *Il principio giuridico così
stabilito pone un grande dilemma: da una parte, infatti, tutela il diritto
alla salute dei conducenti, ma dall’altra rischia di diventare un
escamotage per eludere i controlli. Le autorità stradali hanno più volte
sollevato il rischio che questa eccezione venga strumentalizzata, con un
conseguente allungamento dei tempi del controllo.
Bisogna ricordare, però, che anche nei casi di verifiche su strada persiste
l’applicazione del principio di innocenza. In base a questa norma nessuno
può essere costretto a sottoporsi a un test se le sue condizioni fisiche
non lo permettono. Di conseguenza pare proprio che le autorità competenti
siano chiamate a valutare ogni caso singolarmente. Solo in questo modo si
può trovare un equilibrio tra la sicurezza stradale e il rispetto dei
diritti individuali.
REGGIO10FOREVER
“Educazione alla cultura degli alcolici per i minori”
Di La Redazione –
9 Febbraio 2025
L’Associazione di volontariato “Don Lorenzo Milani”, da anni impegnata
nell’ambito del terzo settore della nostra città ed in modo particolare in
tutte quelle che sono le attività collegate al mondo della devianza
minorile, conferisce le deleghe per il settore formazione “Educazione alla
cultura degli alcolici per i minori” al rinomato a Marco Pistone. Pistone
figura di spicco della nostra città, da anni forma ragazzi per portarli ad
essere non solo professionisti di settore, ma anche per essere da esempio
per tutti come stile di vita. Ennesimo tassello formativo della “Don
Milani”, che mette sempre al centro gli interessi di tutti i minori.
*Il Presidente Don Milani – Avv Pollifroni Filippo *CORRIEREVENETO
Stretta al codice della strada, in Veneto precipita la vendita di alcolici:
calo medio del 20 per cento
Crollo in locali e ristoranti lontani dai centri storici. Torluccio
(Confesercenti Verona):«Di questo passo si alzerà il costo del calice per
far fronte allo scontrino medio, dato che bottiglie se ne vendono meno»
*di Silvia Madiotto *Gli «scaglioni» di alcolemia sono rimasti gli stessi.
Per essere sicuri di non prendere una multa bisogna rimanere sotto il
livello di 0,5 grammi di alcol per litro di sangue: un paio di bicchieri a
stomaco pieno, bene o male. Ma il consumo di alcolici è nettamente
diminuito appena è iniziata a girare la bozza del nuovo codice della strada
firmato Salvini, con sanzioni e restrizioni maggiori per chi infrange le
regole: il timore di rimetterci la patente o la macchina è bastato per
tagliare gli incassi dei locali pubblici di una percentuale sostanziosa.
«Il calo dei consumi registrato è già fra il 15 e il 20%» analizza Paolo
Artelio, presidente di Fipe Confcommercio Veneto. «Nel centro storico di
Verona è di circa il 10% ma allontanandoci, verso le zone più periferiche o
ad esempio locali e agriturismi isolati sui colli, la percentuale arriva al
30» rileva il direttore di Confesercenti Verona Alessandro Torluccio. Si
beve ancora ma meno. Molto meno. Spariscono le bottiglie dai tavoli
(preferiti i bicchieri singoli, per un calcolo più semplice), si diradano
nettamente gli amari, gli ammazzacaffè di fine cena (il classico limoncello
offerto al banco), e il tutto si fa sentire sui fatturati.
*Il brivido della paletta alzata *La «colpa», se così la si vuol chiamare
per onore di sintesi, è di una «tempistica infelice e una campagna di
comunicazione errata, che ha fatto passare il messaggio sbagliato, che non
si possa più bere se si esce a cena» dicono gli operatori del settore.
Prima, evidentemente, ci si faceva meno problemi a mettersi alla guida
nonostante un bicchiere di troppo. Adesso invece la regola viene applicata
molto più rigidamente per paura di incappare in un posto di blocco, la
paletta alzata lungo la «provinciale» che fa venire i brividi lungo la
schiena.
Artelio ha avuto anche un colloquio con il ministero, a Roma: «La
situazione va monitorata, ora credo si possa trovare un modo migliore di
comunicare ai consumatori che, se con moderazione, non è vietato assumere
piccole quantità d’alcol. Magari, individuando un guidatore “astemio” che
rispetti le regole più degli altri, ed è una buona prassi. La
consapevolezza alla guida è fondamentale, ma a stomaco pieno tutti possono
concedersi un bicchiere di vino.
CITYRUMERSABRUZZO
Basciano, guida con patente revocata e resta coinvolto in un incidente
*L’uomo si è rifiutato di sottoporsi al test dell’alcol. Due donne sono
rimaste ferite **Basciano.* I carabinieri della stazione di Cellino
Attanasio, nel territorio di Basciano, hanno denunciato un automobilista
per essersi rifiutato di sottoporsi agli accertamenti con etilometro per
verificare lo stato di ebrezza nonché l’uso di stupefacenti e per guida
senza patente in quanto revocata dal 2022.
L’uomo percorrendo via Nazionale alla guida di una autovettura. dove
prendeva posto anche la moglie, per cause in corso di accertamento si è
scontrato con un altro mezzo condotto da una donna. Nell’incidente, le due
donne sono rimaste ferite e poi trasferite all’ospedale Mazzini di Teramo.
Le loro condizioni non sono gravi.
GAZZETTA.IT
Basta alcol: la Corea del Sud emana una legge contro… i surfisti ubriachi!
*A rischio gli ambienti storici del surf, deturpati dalla “movida”
notturna, e la sicurezza dei bagnanti: il motivo della particolare
decisione Francesco Palma *9 febbraio –
*MILANO*
Detta così, sembra quasi una battuta: la Corea del Sud ha deciso di emanare
una legge contro i surfisti che si presentano in spiaggia ubriachi. In
realtà, la questione non solo è reale, ma è pure abbastanza seria. Il
governo sudcoreano ha deciso di intervenire per due motivi, che riguardano
in realtà più i comportamenti scorretti dei turisti che degli abitanti
locali: il primo è la crescita incontrollata della vita notturna, quindi
del consumo di alcol e della “movida” nelle spiagge che di giorno sono
dedicate al surf, soprattutto nella zona di Yangyang, una delle località
più note. Di conseguenza, si avvicina a quella zona soprattutto chi ha
voglia di far festa di notte, mentre i surfisti si allontanano verso altri
lidi, danneggiando l’economia surfistica e anche l’identità originale di un
luogo dedicato alle onde e allo sport. Il secondo motivo, di conseguenza, è
il numero sempre crescente di incidenti causati da surfisti che al mattino
si presentano in spiaggia non ancora ripresi dalla notte di bagordi. Anche
perché è bene ricordare che la tavola da surf, e in particolare la “pinna”
sottostante, può essere anche pericolosa nel momento in cui colpisce
qualcuno.
INFORMATORE VIGEVANESE
Ubriachi infastidiscono e insultano i passanti: intervengono le forze
dell’ordine
CATANIATODAY
Ubriaco alla guida di una smart sfreccia su via Umberto, fermato e
denunciato
VIRGILIO
Rifiuta l Invito dell’ex Lui la Aggredisce in Strada e Minaccia Anche i
Carabinieri Arrestato
LA STAMPA
Ubriaca al volante, insulta i carabinieri: doppia denuncia per una giovane
biellese
IL RESTO DEL CARLINO
Incidente in monopattino: “Ubriaca e sotto cocaina”. Indagata una giovane
BREVENEWS
Ubriaco sale su una torre di 24 metri scalando: arriva la gru dei pompieri
YOUTVRS
Lite tra ubriachi al porto: uno colpito alla testa con una bottiglia
QUICOMO
Ubriaco e violento, scoppia il delirio all’Esselunga di Camerlata:
arrestato mentre il figlio …