Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 12 febbraio 2025

12 Febbraio 2025
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

LA NUOVA FERRARA

Contro le dipendenze

Cento, Acat “Mai soli” nella lotta contro l’abuso di alcol e droga

Davide Bonesi

L’associazione centese fa gruppi di auto mutuo aiuto dal 2020

Cento Si chiama Acat “Mai soli” Odv di Cento ed è un’associazione attiva dal
2020 per aiutare le persone con problemi di alcolismo e droga, opera in
collaborazione con i servizi sanitari territoriali. È la missione di Acat
“Mai soli” del presidente Giovanni Cavicchi, a supporto alle persone
direttamente coinvolte e promuovendo azioni per la protezione e promozione
della salute delle persone delle famiglie della comunità: secondo
l’approccio ecologico sociale del professor Vladimir Hudolin organizza e
sostiene iniziative per lo sviluppo di programmi di educazione, formazione,
ricerca nel campo della multidimensionalità della sofferenza umana. Un
approccio e un metodo fatto di condivisione interna e grande apertura verso
la comunità. È recente la convenzione col Tribunale di Ferrara che permette
al gruppo centese di accogliere persone che devono attendere a lavori di
pubblica utilità a seguito di ritiro di patente, che offre l’occasione di
accompagnare a un servizio di utilità collettiva un grande percorso
personale di consapevolezza. «Siamo molto grati all’associazione e a tutti i
loro componenti e orgogliosi per questo ulteriore tassello che si va ad
aggiungere all’enorme lavoro che già fanno sul territorio. Credo farebbe
bene a tutti approfondire la conoscenza di realtà come questa, non soltanto
per il fine specifico, ma per imparare a guardare con più consapevolezza
alcune abitudini socialmente accettate, ma che hanno un peso più grande di
quel che tipicamente gli si attribuisce. Ringrazio Paola e Giovanni per
l’impegno e l’entusiasmo che ogni giorno mettono in questo progetto e invito
tutti a prendervi conoscenza», dice il vicesindaco Vito Salatiello. «Questa
convenzione – spiega Paola Tartari, referente delle attività di Acat
(acronimo di associazione club alcolisti in trattamento – viaggia parallela
alle attività del club ed è specifica per lavori di pubblica utilità. C’è un
inizio percorso diverso, sono previste giornate di formazione poi si parte e
non c’è una permanenza prefissata, finite le ore possono interrompere ma c’è
chi ha deciso di continuare a stare con noi».

Acat “Mai soli” si occupa di persone con problemi di alcolismo e anche
tossicodipendenza, «di qualsiasi tipo, perché negli anni si è visto che le
cose sono legate. Siamo gruppi di auto mutuo aiuto, un’associazione
multifamiliare – precisa Tartari -; in questo momento abbiamo nove famiglie,
perché chiediamo di fare il percorso al fianco di chi ha il problema.
Chiaramente ci sono anche persone sole, le famiglie sono diverse da 50 anni
fa. Per le persone sole facciamo sì che qualche persona del nostro club gli
dia comunque una mano, come fosse un famigliare. La nostra è un’associazione
a livello nazionale (in provincia al momento è attiva anche a Ferrara e
Copparo, ndr). Ogni lunedì sera c’è l’incontro e stiamo tutti insieme,
quando il gruppo è troppo numeroso ci si divide in due club».

COMMENTIMEMORABILI

La Finlandia dice basta all’alcol e al caffè: le nuove linee guida shock

Fonte: Pixabay

-L’assunzione giornaliera di verdure dovrebbe raggiungere 500-800 grammi

La Finlandia raccomanda di evitare del tutto l’alcol, ridurre il consumo di
carne rossa e limitare la caffeina, promuovendo una dieta più salutare ed
ecosostenibile

-L’assunzione giornaliera di verdure dovrebbe raggiungere 500-800 grammi,
mentre i legumi sono suggeriti come alternativa alla carne, riducendo
l’impatto ambientale

-Si propone l’astinenza totale, abbandonando il precedente approccio
moderato, poiché non esiste un livello di consumo considerato sicuro

-L’industria vinicola e della ristorazione vede già un cambiamento nelle
abitudini dei giovani, che preferiscono opzioni analcoliche e stili di vita
più sani

-Le raccomandazioni non sono vincolanti, ma riflettono una tendenza generale
verso maggiore consapevolezza ambientale e salute

La Finlandia ha pubblicato nuove linee guida dietetiche che promuovono una
drastica trasformazione nelle abitudini alimentari della popolazione. Tra le
raccomandazioni principali, spiccano l’astinenza totale dall’alcol, una
significativa riduzione del consumo di carne rossa e lavorata e una
limitazione all’assunzione di caffeina. L’obiettivo è migliorare la salute
dei cittadini e ridurre l’impatto ambientale dell’alimentazione.

Il Consiglio consultivo nazionale per la nutrizione suggerisce un aumento
della quantità giornaliera di verdure a 500-800 grammi e una riduzione della
carne a 350 grammi a settimana. Particolare attenzione viene data ai legumi,
considerati una fonte fondamentale di proteine vegetali che, combinate con i
cereali integrali, possono sostituire la carne. Attualmente i finlandesi
consumano solo 13 grammi di legumi al giorno, ma si punta a incrementare
questa quantità.

Le linee guida non sono obbligatorie

Il cambiamento più controverso riguarda l’alcol. Le precedenti linee guida
consentivano un consumo moderato, ma ora si invita a evitarlo del tutto,
sottolineando che non esiste un livello sicuro per la salute. Questa
proposta ha suscitato dibattito, anche se riflette una tendenza generale
verso stili di vita più sani. Secondo esperti del settore enogastronomico,
come Heidi Mäkinen, il consumo di alcol è già in calo dal 2008, trainato
dalla maggiore consapevolezza dei rischi per la salute e dal desiderio di
alternative analcoliche.

Anche il caffè, una bevanda simbolo della cultura finlandese, è stato
oggetto di attenzione. Si consiglia di limitare l’assunzione giornaliera di
caffeina a 400 milligrammi, circa quattro tazze, per ridurre l’impatto sul
colesterolo e sull’ambiente. Le autorità suggeriscono inoltre di preferire
varietà filtrate, meno dannose sia per la salute che per il clima. Le linee
guida non sono obbligatorie ma mirano a sensibilizzare la popolazione. I
cambiamenti richiesti potrebbero sembrare drastici, ma riflettono una
crescente consapevolezza verso un’alimentazione più sostenibile e attenta
alla salute. Nel tempo, queste raccomandazioni potrebbero plasmare le
abitudini alimentari finlandesi, rendendole più verdi e sobrie.

IL MATTINO di Padova

Ubriaco alla guida causò la morte di un 62enne: patteggia a 2 anni e 3 mesi

L’automobilista sessantanovenne aveva un tasso alcolemico fuori norma. La
pena è stata poi riconvertita in 820 giorni di lavori di pubblica utilità

Silvia Bergamin

Ha patteggiato una condanna a 2 anni e 3 mesi di reclusione per omicidio
stradale e guida in stato di ebbrezza, poi convertiti in 820 giorni di
lavori di pubblica utilità (per un totale di 1.640 ore). È questa la
sentenza che ha chiuso il processo a carico di G.L., il 69enne di Galliera
Veneta che il 15 maggio 2023 ha causato l’incidente in cui ha perso la vita
Alberto Fabris, 62 anni, di Tombolo.

L’impatto si era verificato verso le 19 in via Nova a Cittadella. G.L., alla
guida di un Chrysler Dodge Ram 2500, stava percorrendo la strada quando,
dopo aver superato la laterale di via del Telarolo e avvicinandosi a una
rotonda, ha improvvisamente sbandato verso sinistra, invadendo la corsia
opposta.

Proprio in quel momento stava sopraggiungendo un Fiat Ducato, guidato da
Alberto Fabris. L’uomo non ha potuto evitare lo schianto. Le condizioni di
Fabris sono apparse subito gravissime. Soccorso, è stato trasportato
d’urgenza all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dove è morto il giorno
successivo a causa delle lesioni riportate.

A bordo con lui c’era anche la cognata, che ha riportato ferite molto gravi
e ancora oggi sta affrontando un lungo percorso di riabilitazione.

Gli accertamenti tossicologici effettuati su G. L. subito dopo l’incidente
hanno evidenziato un tasso alcolemico superiore al limite consentito: 1,21
grammi per litro alla prima misurazione, 1,17 alla seconda.

La gravità della condotta non ha lasciato dubbi agli inquirenti, portando
all’accusa di omicidio stradale e guida in stato di ebbrezza. La famiglia
della vittima, ancora sconvolta per quanto accaduto, ha deciso di non
costituirsi parte civile nel processo, affidandosi a Giesse Risarcimento
Danni, gruppo specializzato nella gestione di incidenti mortali.

«La tragedia ha lasciato nei familiari un vuoto incolmabile», sottolinea
Domenico Caon, referente di Giesse.

«Alberto Fabris, rimasto vedovo qualche anno prima dell’incidente, era
diventato il perno della famiglia e, ormai in pensione, si dedicava
totalmente ai suoi tre figli, accompagnandoli, se necessario, anche al
lavoro. Accanto al dolore, rimane una grande rabbia per l’ennesimo incidente
stradale causato da automobilisti che, pur avendo bevuto, si mettono alla
guida dell’auto diventando un pericolo per se stessi e per gli altri».

LA REPUBBLICA

Wine Paris, low alcol e diamanti sulle bottiglie: sei tendenze e novità sul
futuro del vino

dalla nostra inviata Lara Loreti

Wine Paris, low alcol e diamanti sulle bottiglie: sei tendenze e novità sul
futuro del vino

Innovare con il preciso intento di stupire o rispolverare il passato
valorizzando territori e tradizioni. La lezione di Parigi sulla fase di
passaggio del settore

Da un lato “facciamolo strano” e accattivante. Dall’altro la ricerca estrema
della qualità, rivendicando ed esaltando identità e tradizione. Il mondo del
vino è in una fase di passaggio e di profondo cambiamento. E come spesso
avviene nei momenti di transizione, sono due gli estremi verso cui il futuro
spinge e a cui i protagonisti del settore si stanno rivolgendo: chi esalta
le radici e chi ha voglia di rompere col passato. Una doppia forza,
centripeta e centrifuga, che è emersa con forza nella fiera Wine Paris, la
prima di settore dell’anno e la più importante a livello europeo. Un evento
in cui a cui l’Italia ha partecipato massicciamente, rappresentando – dopo
la Francia – il principale player con circa un quinto delle aziende totali:
su 5000 espositori, circa un migliaio sono arrivati dal nostro Paese tra
cantine singole, gruppi e consorzi.

Girando per i sette padiglioni della fiera – di cui uno intero dedicato
all’Italia – sono palpabili la spinta e lo sforzo di molti produttori di
superare lo stallo dei consumi guardando avanti e cercando di imporsi
all’attenzione di addetti ai lavori e wine lover, con prodotti nuovi e
unici. Alcuni destinati a durare, altri costruiti per attrarre l’attenzione.
C’è chi lo fa puntando su un packaging innovativo e a prova di effetto wow:
esempi arrivano dall’estero ma anche dall’Italia. Chi sfruttando le
potenzialità del marketing, con joint venture con chef, vip e città dal
brand forte come Parigi o Verona. Chi invece si sforza di dare una lettura
nuova a territori conosciuti, ma non ancora del tutto valorizzati,
assecondando con garbo la richiesta del pubblico. In quest’ultimo caso,
emblematica la tendenza ad abbassare le gradazioni alcoliche – restando nei
limiti dei disciplinari – anche di denominazioni storiche e iconiche come
Prosecco Doc, Bolgheri e Chianti.

Del resto, come dice il ceo di Wine Paris, Rodolphe Lameyse, “il mondo sta
vivendo una fase difficile (guerre, dazi, crisi della finanza, ndr), ci sono
molte cose negative fuori, ma in fiera c’è una bella atmosfera, la gente è
soddisfatta, si creano connessioni, business, la comunità del vino è qui,
dimentica le negatività”. O almeno ci prova.

E in una fiera che alterna business, masterclass, dibattiti sui trend e
degustazioni in anteprima, i vini italiani fanno la loro eccellente figura
per varietà e qualità. “Il livello dei vini italiani è altissimo”, dice il
wine expert svedese Arvid Rosengren, migliore sommelier del mondo Asi nel
2016. E come dargli torto.

Allora, ecco sei tendenze e novità a cui prestare attenzione per capire in
che direzione sta andando il settore.

Abbassare le gradazioni

Il mondo di zero e low alcol attira sempre di più l’attenzione di
produttori, buyer e wine lover. Un po’ per moda, un po’ per necessità, un
po’ per il gusto che cambia e l’attenzione alla salute che cresce. Ma
dealcolare non è l’unica soluzione. Molte cantine tradizionali stanno
ragionando sull’abbassare la gradazione alcolica di uno o due gradi, senza
dealcolare ma lavorando in vigna con maggiori altitudini e vendemmie
anticipate, e in cantina con gli strumenti che il know how e la tecnologia
mettono a disposizione. Quindi abbassare le gradazioni ma restando
all’interno dei disciplinari. È il caso del Consorzio di Bolgheri, che sta
valutando proprio questa opzione. È già passato alle vie di fatto il
Consorzio del Prosecco Doc che a Parigi ha proposto un vino a 9 gradi
(contro gli 11 a cui di solito il vino viene presentato).

Cocktail prêt-a-porter

A Wine Paris nella sezione spiriti e mixology, un’ampia parte è stata
dedicata ai prodotti zero e low alcol. Tra questi, una carrellata di
cocktail già pronti a bassa gradazione. Soprattutto a base di frutta, con
4-5 gradi di alcol. Spopola l’ananas, puro con in versione pina colada, ma
anche la pesca e i frutti rossi. Senza dimenticare i più classici spritz e
bellini. Il tutto in bottigliette da 33 cl con etichette snelle e colorate
dal cocktail stesso. Il gusto? In molti casi decisamente da migliorare.

“Poco vino”, l’innovativo packaging australiano

L’idea e il vino sono australiani, la bottiglia olandese. E il nome? Quando
serve la fantasia si attinge sempre dall’Italia. Si chiama “Poco Vino” –
Wine by the glass il progetto presentato in anteprima a Parigi da un’azienda
australiana: bottigliette di vetro da 187 ml di vino, con tappi a vite e
capsule colorate. “Le abbiamo pensate per chi vuole bere una piccola
quantità di vino, per coppie in cui una persona vuole bere magari un rosso e
l’altra un bianco, per chi in casa ha poco spazio per le cantinette e per
chi semplicemente vuole divertirsi”, spiega al Gusto il trade manager Tim
Rosewell. Ma perché un nome italiano? “Small wine non era abbastanza sexy”.
Touchè.

Il nuovo vino dei Master of Wine italiani

Si chiama Officina del vento. È un grillo in purezza profondo, profumato e
freschissimo, e in pochi hanno avuto la fortuna di assaggiarlo in anteprima
assoluta a Parigi. È il bianco creato nelle saline di Marsala dai Master of
Wine italiani. Gabriele Gorelli, Andrea Lonardi e Pietro Russo, presente a
Parigi.

Il Gusto ha potuto assaggiare questo vino bianco molto contemporaneo, dalla
spiccata acidità, profumato di agrumi, al palato diretto, sapido e dal
finale molto persistente. Un esempio di una delle direzioni più promettenti
che sta prendendo il vino italiano, quello dei valorizzare territori
eccellenti, ma non ancora del tutto conosciuti e con un forte potenziale da
sviluppare. Il progetto dei tre Master of Wine italiani va proprio in questa
direzione. Un vino intrigante, che chiama a nuovo sorso, e che ha tra i suoi
punti di forza quello di essere figlio di un territorio meraviglioso al
centro del Mediterraneo, dove mare, sole e tradizione si intrecciano in un
messaggio unico.

I vini vulcanici

Dai vini ungheresi, presentati a Parigi in una masterclass dedicata dal
Master of Wine Konstantin Baum, fino a quelli delle isole sparse nell’Oceano
Atlantico, in primis il rarissimo Arquipelago proveniente dalle Azzorre, i
vini vulcanici confermano il loro potenziale attarttivo. “Un fil rouge e uno
stile che accomunano tutta l’Europa – osserva il MW ungherese Baum – anche
se si tratta di terroir diversi, con vulcani in alcuni casi ancora attivi,
come per l’Etna, in altri spenti come nel caso di quelli ungheresi. I vini
vulcanici esercitano un forte appeal sui consumatori e mantengono delle
caratteristiche base date dalle note minerali e affumicate”. E se anche i
vini emergenti dell’Est Europa scelgono questa chiave per presentarsi al
pubblico, allora appare più che mai evidente che il binomio vino e calore
della terra funziona molto bene.

La verticale di Prosecco

Sempre avanti nei trend e nel packaging accattivante, Sandro Bottega seduce
la platea parigina con la sua verticale di Prosecco. Alla faccia di chi
relega l’amata bolla veneta solo per un consumo cotto e mangiato. Le 4
annate non sono solo frutto di affinamenti diversi ma si mostrano anche in
bottiglie differenti. Figli di 4 crui diversi, ma tutti 100% Glera, le 4
annate vanno dalla 2024 (i classici 3 mesi di affinamento) alla 2023 (4 mesi
di affinamento) alla 2022 e 2021 (9 mesi). E a breve uscirà anche una dodici
mesi di affinamento. Nella 2021 e 2022, il vino base riposa in acciaio per 2
anni con una parte che invece affina in barrique. Poi viene rifermentato
sostando i nove mesi sui lieviti per poi essere imbottigliato. Il tutto con
metodo charmat. Sulla bottiglia, total black, sono stati applicati 3mila
diamanti, messi a mano. Sulla bottiglia affinata 12 mesi ancora in
preparazione, i diamanti saranno 5mila, con il colore tipico della maison:
il gold.

FOODAFFAIRS.IT

I giovani si allontanano dal consumo di alcol.

Serve innovazione per rilanciare l’industria di vini e superalcolici

Circana ha evidenziato ai delegati del Wine Paris & Vinexpo 2025 che
l’industria di vini e superalcolici si trova di fronte a una svolta
cruciale. Il cambiamento delle abitudini di consumo, la pressione economica
e le nuove dinamiche di mercato impongono una ridefinizione del settore.

Nel suo intervento “Wine & Spirits – Nuovi orizzonti in un mondo che
cambia”, Ananda Roy, SVP Thought Leadership Europe e CPG Growth Advisor di
Circana, ha presentato dati aggiornati sottolineando che le strategie
tradizionali non sono più sostenibili. Il settore deve abbracciare
l’innovazione dirompente, rispettando la propria eredità storica e
adattandosi alle nuove esigenze dei consumatori.

L’analisi di Circana mostra che il mercato delle bevande alcoliche nei sei
principali paesi dell’UE, valutato 69 miliardi di euro e rappresentante il
43% delle vendite totali di bevande, sta registrando un calo del volume di
vendite dell’1,1%. In particolare, il vino ha subito una flessione
dell’1,9%, mentre i superalcolici hanno registrato un calo più marcato del
4,4%. Sebbene la crescita del valore sia sostenuta dall’inflazione, la
domanda organica rimane debole, evidenziando l’urgenza di una trasformazione
dell’intero settore.

Nonostante il calo delle vendite e dei consumi, la domanda di prodotti
premium, esperienze personalizzate e formati ridotti sta contribuendo ad
attenuarne l’impatto. “I consumatori cercano più di un semplice drink:
vogliono esperienze che rispecchino i loro valori, come salute,
sostenibilità e autenticità”, ha dichiarato Roy. “L’innovazione non riguarda
solo il lancio di nuovi prodotti, ma anche il modo in cui il settore
interagisce con i consumatori, integrando la sostenibilità nel proprio DNA e
rendendo di nuovo attraenti i vini e i superalcolici.”

La ricerca evidenzia un cambiamento generazionale significativo. Quasi un
quarto dei consumatori tra i 25 e i 35 anni ha smesso di acquistare
alcolici, mentre un ulteriore 13% sta rimandando gli acquisti. Questa
tendenza è influenzata da una maggiore attenzione alla salute, dalla
pressione economica e dalla crescente preferenza per bevande innovative e
funzionali.

Mentre la premiumizzazione continua a trainare la crescita del valore, il
settore fatica a mantenere il suo slancio. Le vendite di superalcolici
ready-to-drink (RTD) registrano una crescita del 2,3% in volume, ma
l’innovazione complessiva ha subito un rallentamento con un calo del 9,2%
nei lanci di nuovi prodotti.

Anche la sostenibilità rappresenta un’opportunità con delle sfide. Il 98%
dei retailer europei si impegna per una filiera sostenibile, ma costi e
disponibilità limitano la domanda dei consumatori. Integrare la
sostenibilità nelle strategie di marca permetterà al settore di allinearsi
ai valori dei consumatori e ottenere successo commerciale.

Secondo Circana, i brand di vini e superalcolici dovrebbero adottare nuove
strategie per rispondere ai cambiamenti nelle esigenze dei consumatori:

-Puntare su segmenti in crescita come le opzioni low/no alcohol, le bevande
funzionali e le esperienze premium.

-Utilizzare strumenti avanzati per prevedere la domanda, ottimizzare le
promozioni e migliorare il coinvolgimento dei consumatori.

-Collaborare con i distributori per allineare le iniziative di sostenibilità
e innovare nel segmento RTD.

-Passare dal marketing tradizionale a strategie dinamiche, basate sui social
media, per coinvolgere le nuove generazioni.

L’industria di vini e superalcolici è a un punto di svolta e la capacità di
innovare sarà determinante per il suo futuro. L’adozione di nuove strategie
e la capacità di intercettare i cambiamenti nel comportamento dei
consumatori saranno fondamentali per garantire la crescita e la
sostenibilità del settore.

LA PROVINCIA DI CREMONA

Tampona un’auto, guidava ubriaco e con la patente revocata

Si tratta di un 50enne pregiudicato alla guida di un furgone. È stato
denunciato e sanzionato dai carabinieri

PIZZIGHETTONE – Guidava ubriaco, con la patente revocata e ha tamponato
un’auto. Per questo motivo, un 50enne pregiudicato è stato denunciato dai
carabinieri di Pizzighettone per guida in stato di ebbrezza e sanzionato per
guida con la patente revocata.

I fatti risalgono alla serata del 10 febbraio poco dopo le 19, orario in cui
i militari sono intervenuti sulla SP 234 dove un’auto, ferma al semaforo,
era stata tamponata da un furgone. Dagli accertamenti dei carabinieri, è
emerso che il conducente del furgone stava guidando un tasso alcolemico di
quasi 3 volte oltre il limite consentito, oltre ad avere la patente già
revocata.

QUATTRORUOTE

Su 4R di febbraio

Alcol e guida, la nostra prova-verità – VIDEO

Roberto Lo Vecchio

Alcol e guida, la prova-verità | Quattroruote.it
<www.quattroruote.it/news/eventi/2025/02/03/su_4r_di_febbraio_alcol_
e_guida_la_nostra_prova_verita_671121650.html>

Con il nuovo Codice della strada nessuno può più bere neppure un goccio di
vino a cena con gli amici, i ristoratori – che sul vino fanno il grosso dei
profitti – andranno a carte quarantotto e i bar soffriranno un calo della
clientela… Si sente questo e altro nelle chiacchiere al bar, ma anche in
tivù e sui giornali. Ma è vero?

Prova-verità. No, non lo è. E lo dimostriamo su Quattroruote di febbraio
2025 con una prova-verità sull’alcol e la guida. E in ogni caso, se anche
fosse stato vero, sarebbe così da anni, poiché – e questo è un altro punto
su cui in giro c’è molta confusione – la riforma del Codice non ha cambiato
di una virgola gli articoli della normativa precedente che riguardano i
tassi alcolemici nel sangue e le sanzioni in cui incorre chi non li
rispetta. L’unica novità riguarda l’obbligo di installare l’alcolock in auto
per chi è stato condannato per guida in stato di ebbrezza.

L’obiettivo. Ma veniamo al nostro test. Il cui obiettivo era verificare se
il classico calice di vino al ristorante o un drink dopocena permettono di
rimanere all’interno dei limiti di 0,5 g/l previsti dalla legge. E poi se,
all’interno di quello stesso limite, l’alcol assunto impatta i riflessi di
chi ha assunto la bevanda e influisce sul suo modo di approcciarsi alla
guida. I locali con licenza di vendita di alcolici sono tenuti (lo erano già
prima) ad affiggere sui propri muri una tabella elaborata dal ministero
della Salute che indica il tasso alcolemico (indicativo, sia chiaro) atteso
nel sangue in relazione al proprio peso corporeo, maschile e femminile, dopo
aver assunto precise quantità di diverse bevande alcoliche. Una sorta di
bigino della bevuta legale. È attendibile questa tabella? Abbiamo provato a
scoprirlo.

Il metodo. Per verificarlo abbiamo preso quattro volontari, due donne e due
uomini, di peso, corporatura ed età diversi e abbiamo fatto assumere a
ciascuno le quantità indicate dal ministero di quattro diverse bevande: vino
rosso, birra, prosecco e gin, con due dosi uguali a distanza di circa
mezz’ora una dall’altra e abbiamo rilevato il tasso alcolemico usando un
alcol test omologato in uso alla Polizia locale di Buccinasco , popoloso
comune nella cintura Sud di Milano, operato da due agenti specializzati.

I risultati. Che cosa abbiamo scoperto? Beh, non possiamo anticipare tutto
qui, dovete andare a scoprirlo sul numero di febbraio. Però, dal titolo del
servizio, “Tanto rumore per nulla”, si può già immaginare che l’allarme del
settore eno-gastronomico risulti assai ridimensionato. Per sapere quali
quantità (e di che cosa) si possano bere al pasto con una relativa
tranquillità (con l’avvertenza che si tratta sempre di indicazioni di
massima, poiché oltre al peso entrano in gioco fattori come il metabolismo
individuale) e che cosa non fare quando vi mettete al volante, leggete
Quattroruote di febbraio 2025 o il test completo nella sezione QPremium.

ABRUZZO LIVE

Giovane ubriaco aggredisce i poliziotti con una bottiglia: arrestato in
centro a Pescara

di Giorgia Agostini

Pescara. Intorno alle ore 19:20, la Sala Operativa ha inviato una Volante in
pieno centro, a seguito di segnalazioni da parte di alcuni cittadini
riguardanti la presenza di due giovani ubriachi e molesti. Questi
disturbavano i passanti, minacciandoli e inveendo contro di loro; uno dei
due brandiva anche una bottiglia.

Giunti sul posto, gli operatori hanno rintracciato i due giovani. Mentre uno
ha assunto un atteggiamento collaborativo, l’altro, visibilmente ubriaco, ha
iniziato a urlare, minacciare i poliziotti e tentare di aggredirli
fisicamente con la bottiglia. Gli agenti sono riusciti a disarmarlo e a
renderlo inoffensivo.

Il giovane, un 23enne, è stato accompagnato presso gli uffici della Questura
e tratto in arresto per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e
rifiuto di fornire le proprie generalità.

CREMAONLINE

Ripalta Arpina. Ubriaco minaccia i clienti di un ristorante, un uomo
denunciato per resistenza

di Riccardo Cremonesi

I carabinieri del nucleo radiomobile di Crema hanno denunciato un uomo di 28
anni, con precedenti di polizia a carico, con l’accusa di resistenza a
pubblico ufficiale. Ieri sera verso le 21 i militari sono intervenuti presso
un ristorante di Ripalta Arpina dove era stata segnalata la presenza di un
uomo che, in stato di alterazione, minacciava i clienti.

Resistenza a pubblico ufficiale

Come spiega il tenente colonnello Girardi, “una volta sul posto i
carabinieri lo hanno subito individuato, notando che era ubriaco e che aveva
un taglio a una mano. Ma quando si sono avvicinati per chiedergli i
documenti, l’uomo ha iniziato ad avere un comportamento ostile e aggressivo
verso la pattuglia. Li ha aggrediti verbalmente, affrontandoli, ma è stato
bloccato, pur opponendo resistenza, dimenandosi e tentando di colpirli”. Una
volta immobilizzato è stato richiesto l’intervento del 118: sul posto
l’automedica dell’ospedale Maggiore di Crema e l’ambulanza della Croce verde
di Castelleone. Dopo averlo sedato è stato trasferito al pronto soccorso
cittadino con codice giallo.

La denuncia e la multa

I militari hanno accertato che il ventottenne si era presentato al
ristorante dove, utilizzando una bottiglia che aveva già con sé, aveva
colpito il bancone della cassa e, a causa della rottura della bottiglia, si
era procurato una ferita alla mano. Poi aveva iniziato a insultare e
minacciare tutti i presenti, fino all’intervento della pattuglia. Oltre alla
denuncia per resistenza a pubblico ufficiale, l’uomo è stato multato per
ubriachezza molesta.

AGENFOOD

La Ue e la minaccia sul consumo di vino

(Agen Food) – Roma, 12 feb. – «Il vino è cultura e convivialità. È il
prodotto di una tradizione di secoli, frutto dell’agricoltura. È consumo ai
pasti ed è soprattutto consapevolezza e bere responsabile. Comprendiamo i
principi del Beca, Beating Cancer Plan, ma non comprendiamo quest’ultima
stretta per certi versi peggiorativa, della Commissione Ue». Commenta così
Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, la recente
revisione del piano del 2021, il Beca, proposta dalla Commissione Ue.

La Commissione pensa alla revisione della direttiva sulle accise, delle
regole sulle vendite transfrontaliere, delle regole sui servizi audiovisivi
per limitare la pubblicità e sull’etichettatura.

«Come sempre, il vino viene messo sullo stesso piano delle altre bevande
alcoliche, unificando tutto sotto il generico termine ‘alcol’, e senza mai
alcun riferimento agli aspetti tradizionali e culturali insiti nel vino.
Senza considerazione per la natura agricola del prodotto e senza mai
menzionare l’ipotesi di qualcosa che assomigli ad una ‘educazione al bere’»,
spiega Maretti.

Che tiene a sottolineare come «il nostro settore deve essere considerato un
alleato contro gli eccessi del consumo. Eccessi che sono molte volte lo
specchio di problemi sociali e di emarginazione che nulla hanno a che fare
con il sole che illumina i nostri vigneti, la natura che avvolge i grappoli
di uva grazie a tecniche agronomiche sempre più rispettose dell’ambiente.
Non hanno nulla a che fare con il lavoro delle donne e degli uomini che dai
filari arriva sulle tavole, passando per le nostre cantine. Non hanno nulla
a che fare con i profumi ed i sorrisi di un calice di vino (*) durante una
cena tra amici. Le scelte politiche non possono guardare solo ad aggiungere
più giorni alla nostra vita, devono considerare l’importanza di aggiungere
più vita ai nostri giorni».

Per il presidente di Legacoop Agroalimentare la sensazione è però,
purtroppo, che si voglia «rendere il prodotto vino sempre più costoso, meno
accessibile e più ‘spaventoso’ per il pubblico».

(*) Nota: conoscevo il salice piangente, ma non sospettavo l’esistenza del
calice ridente.

CRONACHE DI GUSTO

Vino e dintorni

L’Unione Europea promette misure di sostegno per il settore del vino a marzo

La Commissione europea proporrà un pacchetto di misure specifiche per il
settore vitivinicolo che forniranno una risposta immediata al settore senza
aspettare la riforma della Pac.

Ad annunciarlo è Christophe Hansen, commissario all’agricoltura in audizione
in Commissione Agricoltura (Agri) del Parlamento europeo, dicendosi
fiducioso di poter presentare una proposta molto “presto, possibilmente già
a marzo”.

Rivolgendosi agli eurodeputati ha sottolineato l’importanza di “concordare
rapidamente la posizione del Parlamento europeo, consentendo al processo
colegislativo di procedere senza ritardi”.

Le misure politiche di sostegno sono state promesse per dare un seguito alle
raccomandazioni del gruppo di alto livello Ue sul vino.

Il gruppo si è riunito da settembre a dicembre dello scorso anno, formulando
una serie di raccomandazioni politiche per la Commissione europea,
riassumibili in tre blocchi: allineare la produzione vinicola alla domanda,
aumentare la resilienza alle sfide del mercato e del clima e adattarsi alle
tendenze per cogliere le nuove opportunità di mercato. Le raccomandazioni
sono state consegnate ad Hansen che ha promesso di mettersi al lavoro per
“preparare un calendario per la loro eventuale attuazione”.

IL RESTO DEL CARLINO

Ubriaca semina il caos in centro. E aggredisce i militari: arrestata

Comacchio, la donna ha rischiato di essere investita dalle auto. Soccorsa,
ha iniziato a spintonare i carabinieri

Due arresti e una segnalazione per uso personale di droga. È questo il
bilancio dell’intensa notte di controlli che è stata condotta dai
carabinieri della Compagnia di Comacchio per garantire la sicurezza sul
territorio e contrastare il fenomeno dello spaccio di stupefacenti. Il primo
episodio si è verificato a Comacchio, dove una donna della zona, in evidente
stato di alterazione psicofisica dovuto all’abuso di alcol, è stata
arrestata per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale. Il tutto è partito
da una segnalazione da parte di automobilisti che avevano chiamato i
militari dell’Arma per avvisare della presenza della cinquantasettenne che,
a notte fonda, stava attraversando a piedi e a più riprese via Raimondo
Felletti. Così facendo, la donna rischiava di mettere a rischio la propria
comunità, nonché quella degli stessi automobilisti in transito. I
carabinieri si sono portati immediatamente sul posto, ma il loro intervento
è stato reso complicato dall’atteggiamento della cinquantasettenne che ha
cercato di opporre resistenza, spintonando i militari e minacciandoli nel
tentativo di sottrarsi al controllo. Ma alla fine, i carabinieri sono
riusciti a fermarla e ad accompagnarla alla caserma “Scantamburlo” nella
città lagunare per l’identificazione. E nemmeno questa operazione è stata
semplice, perché la donna ha continuato a colpire e a rivolgere minacce ai
militari. Al termine delle formalità di rito, la cinquantasettenne è stata
dichiarata in arresto. Poche ore dopo, il secondo episodio. Intorno alle
4.30 del mattino, una pattuglia della Stazione di Porto Garibaldi impegnata
in un posto di controllo lungo la Romea, ha fermato un veicolo ritenuto
sospetto, con targa straniera, che stava andando a Ravenna. Al volante
dell’automobile vi era un ventiquattrenne. Nell’ambito del controllo, i
militari hanno avuto conferma dei loro sospetti: il giovane, infatti, è
stato trovato in possesso di diciassette dosi di hashish già pronte per la
vendita e di una dose di Lsd. Il ragazzo, dunque, è stato immediatamente
arrestato per spaccio di stupefacenti. La droga, invece, è stata sequestrata
per le analisi del caso. Entrambi gli arrestati sono stati rimessi poi in
libertà su disposizione dell’Autorità giudiziaria. Sempre nella stessa
giornata, un giovane straniero, residente a Goro, è stato segnalato alla
Prefettura perché in possesso di 2,5 grammi di marijuana per uso personale.

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