Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 12 aprile 2025

12 Aprile 2025
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

TUTTOGGI.INFO

Alcol a minori di 16 anni, chiuso locale nel centro di Terni

Locale del centro chiuso per 20 giorni dal Questore di Terni. Polizia Locale
scopre vendita di alcol a minori di 16 anni

Chiuso dalla Polizia di Stato per motivi di sicurezza pubblica. con
provvedimento del Questore della Provincia di Terni, Luigi Mangino, un
locale della movida situato nel centro di Terni.

Il Provvedimento è stato adottato su segnalazione della Polizia locale di
Terni che ha accertato in almeno due occasioni la somministrazione di
bevande alcoliche a minori di 16 anni. Pertanto, per prevenire il ripetersi
di tali episodi, oltre che per la salute, anche per la sicurezza pubblica, è
stata disposta la sospensione dell’attività per 20 giorni. Anche nelle
prossime settimane proseguiranno i servizi interforze nel centro cittadino
disposti dal Questore per garantire a tutti una movida sicura.

IL GIORNO

Mauro Corona: “Ero orfano di genitori viventi. Lavoro per non spararmi.
L’alcol è il demonio, ma provo a battagliare”

Intervista allo scrittore (‘uomo iniquo e perverso’) protagonista del
docufilm ‘La mia vita finché capita’: “Papà picchiava mia madre, è andata in
coma tre volte. La notorietà? Mi pesa. Scrivi 40 libri, scali montagne, fai
lo scultore ma non esisti. Vai a fare il pagliaccio in tv e diventi famoso”

di Lorella Capparucci

“Sono stato partorito sul carretto dei miei, venditori ambulanti, per le
strade di montagna. Era il 1950… Tutti i genitori si preoccupano quando i
figli non tornano la sera, mio padre si preoccupava quando tornavo… Mia
madre l’ho vista saltare su un furgoncino rosso: avevo 6 anni, tornò che ne
avevo 13. Scappò per salvarsi la pelle. Mio padre la picchiava, è andata in
coma tre volte…”.

Lo scrittore Mauro Corona non risponde subito al telefono. Poi ci ripensa:
“Non rispondo mai a numeri sconosciuti, deve ringraziare la persona che è
qui con me”. Un inizio ‘in salita’ per poi finire “con una chiacchierata che
è stata onesta e pulita”. Corona è il protagonista del docufilm “La mia vita
finché capita” di Niccolò Maria Pagani, in uscita al cinema il 5 maggio con
Wanted, dopo essere stato in anteprima mondiale al Trento Film Fest. In
occasione del film Corona ha aperto la sua “tana” (ad Erto in Friuli) al
pubblico. Una lampadina pende su un tavolo da falegname, tutto attorno
utensili, pezzi di legno accatastati, libri ovunque, un bicchiere di vino.
La stufa accesa. “Nella mia tana bisogna muoversi con tenerezza”, dice.

Lei dorme su una panca di legno su un materasso sottile e due coperte.

“Si, non amo le comodità, le comodità impigriscono. E mangio solo quando ho
fame. Sono essenziale, non ho bisogno di altro”.

Sul grande schermo il ritratto intimissimo di un uomo controverso e
profondo, burbero e malinconico che si racconta. Il regista Pagani, presente
all’anteprima, ha spiegato: “Per girare il film ho lasciato Milano e mi sono
trasferito 6 mesi nel villaggio di Erto Vecchia”.

Corona, parliamo del film.

“Mi dica una cosa: è bello o no? Io sono un uomo molto onesto, non mi sono
mai piaciuto. Ho ottenuto quello che avrei voluto da giovane: un po’ di
notorietà, ma adesso mi sta pesando. Vorrei fare la risacca di me stesso e
restare fra i miei monti”.

I monti dove incontra anche qualche amico, come abbiamo visto nel film: lo
scrittore Erri de Luca e poi Davide Van De Sfroos e Piero Pelù (le musiche
sono di Omar Pedrini).

“È stata una scelta del regista, sapeva che ero amico di queste persone: ci
lega la fragilità che non abbiamo mai dimostrato se non cantando o scalando
montagne”.

La voce di Giancarlo Giannini narra luoghi e situazioni.

“Lo conobbi a Torino e mi chiese una foto, allora gli ho risposto: ‘Sono io
che chiedo una foto a lei’, e mi offrì una sigaretta. Fu un bell’incontro”.

Lei è autore di una quarantina di libri e best sellers, volto noto in tv
grazie a “Carta bianca” con Bianca Berlinguer. Commentatore sarcastico con
le sue sfuriate e opinioni senza filtri.

“Scrivi 40 libri, scali montagne, fai lo scultore ma non esisti. Vai a fare
il pagliaccio in tv e diventi famoso”.

Scenderà “a valle” per presentare il film.

“Per rispetto al regista e al mio agente letterario verrò a Milano il 15
all’Anteo. Entrare nella sala a fare il pavone non mi va. Dirò solo due
parole ma non assisterò al film. Poi la sera sarò con la Berlinguer”.

La montagna è l’altra protagonista della pellicola: nella natura e nella
fotografia “accecante” delle valli e dei ghiacciai immacolati lei parla
della sua storia legata al territorio e alla tragedia del Vajont.

“Ho scritto un libriccino che si intitola: ‘Vajont, quelli del dopo’ dove ho
detto le ‘verità cattive’. Poi sono arrivati gli esperti, anche gente che
non era nemmeno qui quella sera”.

Oltre ad essere uno scrittore lei si definisce scultore e scalatore.
Cominciamo dallo scrittore. Ha detto che quando scrive non va mai a capo
“per non lasciare sole le parole”.

“Si chiama horror vacui, orrore del vuoto. Riempio le pagine scrivendo
fittissimo. Anche quando lavoro il legno, non lascio un millimetro libero.
Lo scalatore? C’è una bella frase del mio amico Manolo: avevo paura del
vuoto finché l’ho vinto fino a farne un punto d’appoggio. È il destino di
chi vive in verticale”.

La sua adorata montagna.

“È stata come una farmacia dove comprare le garze per le ferite e le
medicine per aiutarmi a campare”.

Nel film dice: “Lavoro per non spararmi”…

“Antonin Artaud che morì in manicomio disse: nessuno ha mai dipinto, fatto
musica, cantato se non per uscire di fatto dall’inferno. Io faccio delle
cose per non pensare alla paura della morte, delle malattie. Lo fanno tutti,
in fondo, ma nessuno ha il coraggio di dirlo, nessuno dice la verità”.

Questo scetticismo verso gli altri.

“Mi trovo malissimo in un mondo che non dice la verità all’altro. La
Rochefoucauld nel 1720 diceva: nelle disgrazie dei nostri amici c’è sempre
qualcosa che non ci dispiace affatto. Aveva ragione. Non sopporto chi ti
dice: ‘Ciao come stai?’. E in realtà magari non vede l’ora che crepi”.

Sul grande schermo i ricordi legati alla sua famiglia. E anche
l’incomprensibile violenza in casa.

“È stata dura. Eravamo orfani con i genitori viventi. Mia madre l’ho vista
sorridere solo in una foto: quella che poi ha sulla sua tomba. L’unica volta
che ride è nella foto della morte. Non avevamo la coscienza di capire questo
dolore. Il dolore arriva adesso che ho la coscienza di quello che abbiamo
passato gratuitamente”.

Lei ha quattro figli. Che rapporto ha?

“Bellissimo: ho insegnato loro a camminare, a sciare, ad amare la natura.
Sono felice quando mi dicono che stanno bene, che sono sani”.

Che società vede fuori dalla sua tana?

“La società siamo noi. Confusa e bombardata dalla tecnologia, dai social,
dai media. I social? Ma uno che chiede l’amicizia sui social: ma che c….
chiedi l’amicizia! L’amicizia??? Ma di che parliamo”.

Nella scorsa puntata di “È sempre Carta bianca” è apparso con un bicchiere
di latte.

“Ho avuto molte difficoltà col vino. Ma adesso sto cercando la quiete… ma
non perché mi hanno ritirato la patente… È che l’alcol tira fuori
l’aggressività. Sto cercando di combattere col demonio. È una partita persa
ma almeno provo a battagliare”. (*)

“La nostra vita è un romanzo dell’esistenza: un po’ la fa il destino e un
po’ noi”.

“E arriva la vecchiaia: avere una certa età vuol dire avere un’età incerta.
Arrivano dubbi, insicurezze. La vecchiaia è la voglia di stare fermi”.

“E le radici sono prepotenti”.

“Le radici sono elastiche, ti riportano prima o poi da dove sei venuto. Si
allungano ma non si rompono. Si tendono e diventano sottilissime ma se molli
la presa con un colpo – bam – ti riportano a casa”.

Cade la linea, risponde di nuovo…

“Ho parlato con il cuore. Io ho fatto molti errori fino ad ora ‘ma non
tutti’, come diceva Borges, ‘perché tutti sono tanti’. Ero convinto di
essere nel giusto.

E quell’epitaffio beffardo che ha scritto…

“’Qui giace Mauro Corona, uomo iniquo e perverso. Pregare per lui, è tempo
perso’”.

(*) Nota: nel mondo dei Club abbiamo imparato che le famiglie che
frequentano con regolarità e assiduità, nella stragrande maggioranza dei
casi vivono cambiamenti straordinari.

Come dire che è convinto che quella con l’alcol sia una partita persa solo
chi ancora non l’ha vinta. Auguriamo ogni bene a Mauro Corona.

PARMA TODAY

GIOVANI E DIPENDENZE

“Alcol a 10 anni e ketamina a 13 anni”: è emergenza dipendenze tra i
giovanissimi

Intervista al dottor Giuseppe Fertonani Affini, responsabile del servizio di
alcologia dell’Azienda Usl di Parma: “Aumento preoccupante dell’alcolismo
femminile, soprattutto tra le adolescenti”. Ecco quali sono i segni che ci
devono preoccupare

Christian Donelli

“I pazienti in cura al servizio alcologia dell’azienda Usl di Parma nel 2024
sono stati 528, con un incremento rispetto al 2023, quando erano stati 462.
C’è un aumento preoccupante dell’alcolismo femminile, le donne hanno una
minore resistenza alla tossicità dell’alcol e per loro è più facile
sviluppare dipendenze. Sui giovani gli ultimi dati del Ministero della
Salute sono allarmanti: si inizia ad utilizzare alcol già dai 10/11 anni
mentre le sostanze stupefacenti come la ketamina già dai 13 anni”.

Giuseppe Fertonani Affini, direttore del servizio alcologia dell’Ausl di
Parma, analizza a Parmatoday gli ultimi dati disponibili relativi all’abuso
(*) di sostanze alcoliche nel territorio di Parma e provincia: “Ecco quali
sono i segni che ci devono preoccupare, per esempio se non riusciamo a fare
a meno dell’alcol per 4/5 giorni consecutivi”

Negli ultimi anni i pazienti seguiti per abuso di alcol (*) sono aumentati
nel nostro territorio?

“Nel 2024, ma i dati sono ancora in elaborazione, il numero di pazienti in
carico al servizio alcologia dell’Ausl sono stati 528, con un incremento
rispetto al 2023, quando erano 462. Nel 2024 le pazienti femmine sono state
il 27.5%, i pazienti maschi il 72.5%. La fascia di età più rappresentata è
quella dai 51 ai 60 anni ma anche quella dai 41 ai 50 anni. Meno
rappresentata quella tra i 18 e i 30 anni. Sta aumentando progressivamente
l’alcolismo femminile, soprattutto tra le adolescenti. È molto preoccupante
perché le donne hanno una minore resistenza alla tossicità dell’alcol ed è
più probabile che sviluppino dipendenze, inoltre hanno una capacità
dimezzata di smaltire l’alcol. Esiste una correlazione molto forte tra lo
sviluppo del tumore al seno e abuso di alcol che può determinare anche
problematiche per la fertilità”.

Consumo di alcol e droga tra i giovanissimi, quali sono gli ultimi dati a
disposizione?

“Per quanto riguarda i pazienti seguiti per l’abuso di alcol (*) la fascia
di età più rappresentata non è quella giovanile, anche perché spesso i più
giovani non pensano di avere un problema con l’alcol fino ai 25/30 anni.
Hanno scarsa consapevolezza degli effetti e vivono ancora una sorta di ‘luna
di miele’ con la sostanza. Non hanno conseguenze fisiche evidenti e non si
preoccupano. Gli ultimi dati del Ministero della Salute sono allarmanti e ci
dicono che l’uso di alcol inizia già nella fascia di età tra i 10 e gli 11
anni mentre per l’uso di sostanze stupefacenti, soprattutto THC, ketamina e
catinoni sintetici, è già diffuso tra i 13 e i 14 anni.

Sarebbero necessarie campagne di informazione e sensibilizzazione per far
maturare la consapevolezza tra giovani e giovanissimi gli effetti tossici di
alcol e droga. Colgo l’occasione per fare un appello alle scuole di Parma e
provincia a richiedere all’Azienda Usl la collaborazione per incontri di
educazione sanitaria sugli stili di vita legati alle tematiche di sostanze e
alcol. L’offerta messa a disposizione è davvero ampia e comprende anche il
tema dell’uso e abuso di sostanze legali e non. Tutte le informazioni sono
in una apposita sezione “Ausl per la scuola” nella home page del sito.
Molto importante anche il ruolo dei medici di base, che hanno la possibilità
di effettuare un’attività di screening della popolazione”.

Quali sono i comportamenti e i segni che dovrebbero preoccuparci rispetto
all’abuso di alcol (*)?

“I segni sono sempre abbastanza evidenti. Chi fa un uso dannoso di alcol
nega il problema. Alcuni comportamenti sono comunque significativi per un
probabile abuso di alcol (*): la perdita di capacità di comunicazione nei
rapporti interpersonali, la perdita di interesse verso passioni e hobby,
frequenti eccessi di ira, ritardi e assenze a scuola o sul lavoro, guida
pericolosa con sospensione della patente. Altro segno per evidenziare una
dipendenza dall’alcol è legato alla difficoltà a sospendere per un periodo
prolungato l’assunzione di bevande alcoliche.

Oltre ad una dipendenza fisica ci può essere anche solo una dipendenza
psicologica, il cosiddetto craving, la voglia irresistibile dell’alcool. Il
problema è anche che l’alcol, essendo legale, si trova dappertutto e con
estrema facilità. L’alcol è definito come un sedativo che euforizza ed è
spesso una sostanza pass partout, che fa lo sfondo per il consumo di THC,
cocaina, ketamina e anfetamine, sia prima dell’assunzione delle sostanze,
che dopo. Dopo aver utilizzato cocaina spesso si usa l’alcol per calmare
l’ansia. Nel 90% dei casi chi abusa di cocaina abusa anche di alcol. L’alcol
può essere una sostanza sostitutiva di altre, per esempio dell’eroina”

A chi ci si può rivolgere in caso di abuso d’alcol (*)?

“L’Azienda Usl garantisce servizi dedicati alla prevenzione, cura e
riabilitazione di persone che hanno un disturbo da uso di alcol. Una équipe
multiprofessionale composta da medici, psicologi, educatori, infermieri e
assistenti sociali offre percorsi di cura personalizzati. Questi team
lavorano con i medici di medicina generale, i gruppi di auto-mutuo-aiuto
(AA, Al-Anon e ACAT), enti ausiliari per i percorsi residenziali e ospedali
(pubblici e del privato accreditato). Sedi e contatti dei servizi per le
dipendenze sono disponibili nel sito. Non occorre la prenotazione, il
servizio è gratuito ed è garantito l’anonimato”

E per i più giovani?

È attivo Mondo Teen in strada dei Mercati n. 15/b a Parma. È il servizio
dell’Ausl dedicato a chi ha tra i 14 ai 24 anni, dove trovare informazioni e
sostegno su problemi legati alla dipendenza da sostanze stupefacenti e/o
alcol, in assoluta riservatezza. Il servizio è aperto: lunedì dalle 14.30
alle 17 oppure contattare il servizio telefonicamente al numero 0521.393136
dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 14″

(*) Nota: come abbiamo più volte spiegato nella nostra rassegna stampa,
utilizzare la dizione “abuso di alcol” è non solo scorretto
scientificamente, ma è il sistema più sicuro per rendere inutile in partenza
qualsiasi intervento di informazione / sensibilizzazione sui rischi e sulle
sofferenze correlate al consumo di vino, birra e altri alcolici.

Sarebbe bene evitare anche di parlare di “dipendenza” dall’alcol e
“alcolismo”, come spiega bene l’Organizzazione Mondiale della Sanità
<www.who.int/publications/i/item/9789240071490> Reportage
sull’alcol: una guida per i giornalisti

IL-MERIDIANO.IT

Prevenzione alcologica e sicurezza stradale: informazione e dialogo per i
giovani

Si è svolto nella mattinata di oggi, venerdì 11 aprile, presso il Teatro del
Polo Giovani Toti, l’evento “Informati, riflettici, parlane” sul tema della
prevenzione di comportamenti a rischio dal consumo di alcol in giovane età e
prevenzione incidentalità stradale legata ad alcolici e altre sostanze
dedicato agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.

Il Comune di Trieste, partner dell’iniziativa con il Progetto Area Giovani e
la Polizia Locale, era rappresentato dall’Assessore alle Politiche della
Sicurezza cittadina, Caterina de Gavardo e dall’Assessore di Politiche
dell’Educazione e della Famiglia, Maurizio De Blasio.

Erano previsti gli interventi, tra gli altri, del Direttore Generale di
ASUGI, Antonio Poggiana e del Responsabile della Struttura complessa
Dipendenze comportamentali e da sostanze legali di ASUGI Gianfranco Bazo.

L’iniziativa – che ha visto un’ampia partecipazione delle scuole coinvolte
nel progetto “Afrodite: meglio sapere tutto” era inserita nel cartellone
delle attività previste per “aprile mese mondiale della prevenzione
alcologica” promosso ogni anno a cura del Dipartimento delle Dipendenze
ASUGI in collaborazione con il progetto Area Giovani e la Polizia locale del
Comune di Trieste, la Cooperativa La Quercia e la Duemilauno agenzia
sociale.

L’evento ha lo scopo di far conoscere ai ragazzi alcune realtà di
prevenzione e promozione alla salute attive sul territorio per prevenire
comportamenti a rischio legati al consumo di alcolici e ai rischi connessi
agli stati alterati alla guida dovuti all’uso di sostanze:

il Progetto “Afrodite: meglio sapere tutto” proposto agli studenti delle
scuole secondarie di secondo grado che tratta alcuni comportamenti a rischio
negli adolescenti quali affettività/sessualità, gioco d’azzardo, uso di
sostanze e alcol e che sviluppa la metodologia della educazione tra pari,
affinché gli studenti diventino promotori di messaggi di promozione della
salute tra i coetanei e il Progetto Overnight, progetto di prevenzione e
riduzione dei rischi attivo nella provincia di Trieste e Gorizia dedicato ad
un target 16 – 25 anni e sul focus delle tematiche di alcol e sostanze,
agendo nei contesti di divertimento notturno, contesti di strada, festival
ed eventi pubblici o privati.

Il consumo di alcol rappresenta un importante problema di salute pubblica,
implicato in Europa nel 4% di tutte le morti e nel 5% di anni persi per
disabilità e il cui costo sociale e sanitario per l’Italia è stato stimato
in 25 miliardi di euro/anno.

L’alcol ha proprietà tossiche, cancerogene, può causare alterazione
comportamentali e dipendenza; anche modeste quantità possono essere
correlate a sviluppo di malattie o problematiche relazionali e sociali. Non
esistendo una soglia sicura di assunzione di sostanze alcoliche, molti Paesi
europei, al fine di promuovere la salute pubblica, hanno validato e
condiviso negli anni delle linee guida per un consumo a basso rischio.

I dati del 2022-23 relativi al consumo di alcol in Friuli Venezia Giulia
dello studio PASSI rilevano che il 29% della popolazione adulta presenta un
consumo a rischio, perché beve alcolici con modalità binge (consumo di
numerose unità alcoliche in un’unica occasione), beve al di fuori dei pasti
e ha un consumo abituale elevato.

La manifestazione è promossa dall’Area delle Dipendenze del Dipartimento
Dipendenze e Salute Mentale di ASUGI con la collaborazione di:

Polizia locale del Comune di Trieste;

Progetto Area Giovani del Comune di Trieste;

Mediateca La Cappella Underground;

Cooperativa Duemilauno Agenzia sociale;

La Quercia società cooperativa sociale;

Progetto Overnight;

Progetto Afrodite.

Con le associazioni:

A.C.A.T.;

As.Tr.A.;

Hyperion;

Alcolisti Anonimi.

PALERMO TODAY

Villaggio Santa Rosalia

“I danni dell’alcol: sotto lo scudo della signora prevenzione”, convegno al
Civico

L’evento sabato 12 aprile, alle 9, nell’aula multimediale dell’ospedale. Ad
organizzarlo l’associazione “Il quadrifoglio Rosa odv”

Sabato 12 aprile con inizio alle ore 9, presso l’aula multimediale
dell’ospedale Civico, si terrà il convegno medico “I danni dell’alcol: sotto
lo scudo della signora prevenzione” organizzato dall’associazione “Il
quadrifoglio rosa odv”. Illustri relatori tratteranno il tema dal loro punto
di vista specialistico e professionale con argomenti che toccheranno la
sociologia, la psicologia, la neurologia, la cardiologia, la chirurgia, la
medicina interna fino alla ginecologia e all’oculistica, perché i danni
dell’alcol interessano moltissime branche mediche specialistiche. L’evento è
aperto al pubblico ed è stato organizzato proprio per informare e
sensibilizzare sulle tante problematiche che l’uso e abuso dell’alcol
provocano alle persone.

Gli organizzatori del convegno sono il presidente dell’associazione,
Giuseppe Imbornone, e il presidente regionale della stessa, Valeria Lo
Monaco, nonché il presidente dell’associazione per la Provincia di Palermo,
Rosa Maria Scalisi. Modereranno la prima parte Daniela De Feo, medico
ginecologo di Roma, e Lorenzo Mannino. Sulle specifiche tematiche sono
previsti interventi di: Andrea Giostra, Emanuele Bordonaro, Salvatore
Cottone, Alberto Maringhini, Ignazio Smecca, Lorenzo Mannino, Pier Enrico
Marchesa, Damiano Librizzi, Cristiana Duranti, Luciano Licandro, Daniela De
Feo, Valeria Martorelli. Per maggiori informazioni scrivere una mail
a.ilquadrifogliorosa@libero.it <mailto:a.ilquadrifogliorosa@libero.it> .

IL FOGLIO

Antonella Viola, una candidata alcol e brain free

Camillo Langone

Ipotizzano di candidare, per la regione del Prosecco e del Vinitaly, una
scienziata che afferma che “la dose sicura è zero” e “chi beve ha il
cervello più piccolo”. L’anti-Veneto, né più, né meno

Credono che insieme a Zaia sia finito il Veneto. Se ipotizzano di candidare
la covidomane tarantina Antonella Viola alla presidenza della Regione,
quelli del partito democratico la pensano evidentemente così. Questa
scienziata afferma da tempo che per l’alcol “la dose sicura è zero”, che
“chi beve ha il cervello più piccolo”, che sulle etichette delle bottiglie
va stampato “Nuoce gravemente alla salute” come sui pacchetti di sigarette.
Giustamente a un soggetto del genere vogliono dare in mano la regione più
vitata d’Italia (95.000 ettari, ed è tutta uva da vino). Un Veneto che senza
vigneti sarebbe come un’Amazzonia senza foresta. Ecco dunque una candidatura
al contempo alcol free e brain free, nella regione del Prosecco e del
Vinitaly, dell’Aperol e dello spritz, dell’Amarone e dell’Harry’s Bar, del
Bellini e della Nardini, del Recioto e del Torcolato… “Chi è il
proibizionista? È il non-più-Europeo” scrisse Carl Schmitt. Io scrivo: Chi è
l’astemio? Il non-più-Veneto. E chi è Antonella Viola? L’anti-Veneto. (*)

(*) Nota di Alessandro Sbarbada: nell’esprimere la solidarietà dei redattori
di questa rassegna alla dottoressa Viola per l’inqualificabile attacco di
Camillo Langone, mi sento di aggiungere una considerazione personale.
Insieme al dottor Enrico Baraldi ho scritto e pubblicato quattro libri che
informano sui rischi del bere. La regione che ci ha dato più soddisfazione,
con numerosissimi inviti per serate informative e una larghissima diffusione
dei nostri lavori, è stata proprio il Veneto. A dimostrazione del fatto che
la cultura alcolica di quella terra ho determinato grandi sofferenze, ma ha
prodotto anche sensibilità e attenzione riguardo a questo tipo di problema.

BRESCIAOGGI

Brescia, fiumi di alcol al parco Nicoletto: “I residenti sono preoccupati ed
esasperati”

La denuncia del consigliere comunale di Fratelli d’Italia Carlo Andreoli

Il parco Nicoletto, nel quartiere Lamarmora in città, torna al centro delle
critiche dove le serate finisco tra “fiumi di alcol, grigliate creando
pericolo di incendio e comportamenti violenti”: è la denuncia del
consigliere comunale di Fratelli d’Italia Carlo Andreoli.

“Come più volte ribadito in Consiglio comunale – dichiara in una nota – la
situazione del parco Nicoletto e, del giardino confinante Zorat, sta
diventando preoccupante. Moltissimi residenti ci stanno chiamando per poter
porre più attenzione su un’area verde che è completamente monopolizzata da
soggetti che abusano di alcol, organizzano grigliate creando pericolo di
incendio e pongono in essere comportamenti violenti. Le aree verdi non
possono diventare zona di bivacco, violenza e terrore. Il Comune – attacca –
la smetta di minimizzare e intervenga, una volta per tutte, per aiutare
queste persone garantendo il rispetto e il decoro degli spazi pubblici. I
residenti sono esasperati”.

IL GIORNO

Auto della polizia locale travolge i tavoli di un bar a Milano mentre
insegue tre ubriachi: non si erano fermati all’alt, due arrestati

Gli agenti tallonavano un’Audi quando per evitare di tamponarla hanno
sterzato finendo contro il locale. In manette due cittadini di origine
sudamericana: un terzo individuo è fuggito

Di Nicola Palma

Un’auto della polizia locale si è schiantata contro il dehor di un bar
all’angolo tra via Plana e viale Monte Ceneri, nel quartiere Portello di
Milano. L’incidente è avvenuto mentre gli agenti stavano inseguendo un’Audi
nera che, all’altezza di piazza Principe Eugenio, non si era fermata
all’alt. Non ci sono feriti gravi e, per fortuna, nessun cliente si trovava
nei tavolini all’esterno del locale.

Tutto è iniziato a distanza di poche centinaia di metri, quando gli agenti
hanno visto l’auto scura procedere a zig zag a velocità sostenuta. Quando
hanno intimato al veicolo di fermarsi, il conducente ha accelerato e la
polizia ha acceso le sirene e iniziato l’inseguimento. L’Audi, tallonata
dalla macchina dei ghisa, ha preso via Monte Ceneri e poi ha provato a
imboccare per via Plana. A quel punto, però, ha tamponato un furgone e
l’agente alla guida, per non andargli addosso, ha sterzato improvvisamente
finendo contro il dehor del locale.

Dopo lo schianto, dall’auto scura sono scesi tre uomini e hanno provato a
scappare a piedi. Uno è riuscito a fuggire ma gli altri due sono stati
raggiunti e arrestati: si tratta di due uomini di origine sudamericana.
Entrambi sono risultati positivi all’esame dell’etilometro e sono stati
arrestati per resistenza a pubblico ufficiale.

Nell’incidente, i due agenti di polizia e l’autista del furgone tamponato
sono rimasti leggermente contusi. Sul posto, oltre ai mezzi di soccorso,
sono intervenuti i vigili del fuoco del comando di Milano Messina e di
Milano Beccaria.

Associazione Nuovo Paradigma O.d.V. – C.F. 91071720931

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