RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta
SARDEGNAIERIOGGIDOMANI
“A Carnevale nessuno sballo vale”: dal Serd di Oristano l’appello a
festeggiare in sicurezza
1 Marzo 2025
Con l’arrivo del Carnevale, la provincia di Oristano si prepara a vivere le
tradizioni più affascinanti, come laSartiglia, Su Marrulleri, Sa Carrela ‘e
Nanti e tanti altri eventi in numerosi centri della Sardegna. Tuttavia, con
la festa aumentano anche i rischi legati all’abuso di alcol e sostanze
stupefacenti, che coinvolgono adulti e adolescenti.
Per l’occasione, il Servizio Dipendenze della Asl 5 di Oristano lancia un
appello accompagnato dallo slogan “A Carnevale, nessun sballo vale –
conosci il tuo limite”. «Il nostro – spiega la psicologa del Serd Andrea
Wenzel – vuole essere un invito alla prevenzione dei numerosi
casi di intossicazione alcolica, in particolare tra i minorenni, che ogni
anno richiedono l’intervento del Pronto Soccorso.»
*I rischi degli eccessi. *«Bere troppi alcolici e fare uso di sostanze
stupefacenti comporta gravi rischi per la salute: dall’intossicazione
alcolica, che può richiedereil ricovero ospedaliero, a comportamenti
aggressivi, risse, cadute accidentali e incidenti stradali. Ci sono poi le
conseguenze legate alla perdita della patente, le difficoltà legate al suo
recupero ed i malesseri post-sbornia che danneggiano la salute fisica e
psicologica –
afferma ancora la dottoressa Wenzel -. Gli adolescenti sono particolarmente
vulnerabili, poiché spesso non conoscono i propri limiti e, sotto la
pressione del gruppo, tendono a esagerare. In questa fase di crescita,
l’effetto dell’alcol viene spesso sottovalutato. Il rischio aumenta quando
si associa l’alcol al fumo di marijuana, compromettendo la lucidità e
aumentando i comportamenti pericolosi per la loro sicurezza.»
L’invito degli esperti del SerD è anche quello di non lasciare mai soli
compagni o compagne che hanno esagerato con alcol o sostanze: in caso di
emergenza, chiamare immediatamente il 118 è fondamentale.
*Come festeggiare senza eccessi *Per un Carnevale sicuro, il Serd invita a
seguire alcuni semplici consigli di buon senso:
• Mangiare prima di bere alcolici e bere molta acqua per rimanere idratati
• Fare pause tra un drink e l’altro, per dare al corpo il tempo di
metabolizzare l’alcol
• Evitare di mischiare alcol e sostanze stupefacenti: aumentano i rischi
per la lucidità e la sicurezza
• Evitare i superalcolici, che alzano rapidamente il tasso alcolemico
• Fermarsi se si avvertono malesseri fisici
*Il ruolo dei genitori *I genitori rivestono un ruolo cruciale nella
prevenzione, soprattutto, per i figli più giovani. È importante che la
famiglia monitori attentamente i comportamenti dei figli, stabilendo regole
chiare e mantenendo un dialogo aperto. Non solo è fondamentale spiegare i
rischi legati all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti, ma anche il
controllo dei figli fa parte del compito educativo e di tutela. Agire da
modello e insegnare comportamenti responsabili è essenziale per una
corretta educazione al divertimento.
*Guida Sicura *Possibilmente, nei giorni di Carnevale è meglio lasciare la
macchina a casa. In ogni caso, non bisogna guidare mai dopo aver bevuto.
«Prima di uscire – consigliano dal Serd – è buona regola – stabilire
insieme chi sarà la persona che non berrà alcolici e che si occuperà della
guida.
Per i neopatentati, è importante rispettare la tolleranza zero: anche una
piccola quantità di alcol può far perdere la patente. Inoltre, occorre
ricordare che la cannabis e altre sostanze possono rimanere nel corpo per
giorni, aumentando il rischio di perdere la patente a distanza di giorni.»
*Divertirsi in sicurezza *«Il Carnevale deve essere un momento di
divertimento e allegria. Ogni piccolo gesto di prudenza può fare la
differenza, evitando che una serata di festa si trasformi in una brutta
esperienza. Festeggiare con responsabilità assicurerà un Carnevale sicuro e
indimenticabile, ricco di ricordi positivi e di allegria», concludono dal
Serd.
REPORTERGOURMET
Decanter, l’esperta accende il dibattito: “Etichettare il vino come il
fumo? È folle”
*La proposta del Surgeon General d’imprimere sulle bottiglie contenenti
alcol scritte come “Il vino uccide”, simili a quelle riportate sui
pacchetti delle sigarette, ha scatenato non poche polemiche. Esperti del
settore, come Eliza Dumais, ritengono la misura eccessiva e inutile, e
suggeriscono l’adozione di strategie maggiormente costruttive e proattive
per sensibilizzare i consumatori sui rischi che corrono ad esagerare. *
*di: Asia Torreggianti *|01 Marzo 2025
*La notizia *La recente proposta del Surgeon General ha suscitato un acceso
dibattito nel settore enologico, e non solo; in particolare Eliza Dumais,
nota esperta di Decanter, ha espresso il suo disappunto per le misure
avanzate, giudicandole eccessive, a tratti ridicole. “Convincere i bevitori
di lunga data a riconsiderare i propri piaceri della vita richiede un
approccio delicato, che mostri i benefici di nuove scelte, anche se io la
trovo una follia”.
L’iniziativa prevede che le etichette delle bevande alcoliche riportino
avvertenze più specifiche, simili a quelle presenti sui pacchetti di
sigarette. Secondo le normative quest’ultime dovrebbero includere messaggi
chiari e trasparenti riguardanti i rischi per la salute associati al
consumo di alcol, compreso il cancro.
L’obiettivo è aumentare la consapevolezza nei consumatori, anche se nessun
avvertimento cambierà la situazione, dal momento in cui ci sono molte cose
nel mondo che uccidono, come gli zuccheri e l’inquinamento. E poi si tratta
di vizi, e l’uomo sceglie con cognizione di causa a quali di essi
abbandonarsi completamente.
“Purtroppo si pensa ancora che la paura sia il modo migliore per motivare
le persone, ma la maggior parte degli studi afferma il contrario”, sostiene
Jessica S. Kruger. “Ci sono molte strade per stimolare un cambiamento nel
campo, comportamenti collettivi o movimenti, come il Dry January, oppure
l’inclusione di analcolici nei menu di bar e ristoranti. Bisogna dedicare
più tempo ed energie a capire come raggiungere il pubblico se vogliamo
ottenere dei risultati concreti”.
E se invece di fare allarmismo la sanità comunicasse diversamente? Gli
inconvenienti che derivano dall’apporre tali diciture sulle bottiglie sono
consistenti per importatori, produttori e distributori: “Sapete quanto
tempo occorre ad adeguarsi e perché il mio team si assicuri di rispettare
alla lettera gli standard legali prima che la merce finisca nei punti
vendita?”, dichiara Zev Rovine, magnate dell’importazione del vino. “Dubito
fortemente che tutto questo funzioni, mi preoccupano di più le abitudini
della generazione Z, molto poco interessata a bere”.
LAZIOTV
IL PROVVEDIMENTO
Risse, droga, furti e alcool ai minori: locale chiuso per 20 giorni
*Diversi gli interventi di polizia e carabinieri *Pubblicato: 28 Febbraio
2025
Continui episodi di furti, risse e abuso di alcool somministrato anche ad
un minore. Elementi che hanno portato la chiusura per 20 giorni di un noto
locale di Isola del Liri, su proposta del Commissariato di P.S. di Sora e
della Compagnia Carabinieri di Sora. Tanti gli episodi di furti e rapine
agli avventori, alcuni dei quali nel corso dei servizi antidroga sono stati
trovati in possesso di sostante stupefacenti, mentre altro stupefacente è
stata gettata a terra alla vista dei cani antidroga.
*I fatti *Inoltre nel corso i posti di blocco delle forze dell’ordine,
hanno consentito di elevare numerose sanzioni sia amministrative che penali
per guida in stato di ebbrezza nei confronti degli avventori che a fine
serata lasciavano il locale. Diversi hanno precedenti per reati contro il
patrimonio, la persona e in tema di sostanze stupefacenti. Diversi anche le
risse tra alcuni clienti del locale, evidentemente in preda ai fumi
dell’alcool, che hanno coinvolto anche anche un minorenne al quale, in
violazione della normativa, era stato somministrato dell’alcool.
PRIMOCANALE
Guida sicura, due ragazzi chiedono di fare etilometro e scelgono di non
guidare
*Uno ha preso il taxi, l’altro è andato in auto con amico. E’ successo ieri
sera a un posto di controllo della Stradale in viale Brigate Partigiane 1
minuto e 14 secondi di lettura **di Miv*
Sabato 01 Marzo 2025
Due ragazzi che stavano per salire sulla propria auto chiedono
volontariamente agli agenti della stradale di sottoporsi al controllo
dell’etilometro e quando scoprono di essere aldilà dei parametri consentiti
decidono di non mettersi alla guida della auto: uno ha preso un taxi,
l’altro è salito sulla macchina di un amico.
Sono gli incoraggianti effetti delle campagne di prevenzione per la guida
sicura emerso la scorsa notte durante un posto di controllo svolto dalla
Polizia Stradale, insieme al personale medico della Polizia di Stato, alla
Foce, in viale Brigate Partigiane (nella foto).
Gli agenti hanno effettuato un’attività di controllo nel centro cittadino
che si inserisce nell’ambito dei servizi mirati a garantire la sicurezza
delle strade cittadine nel fine settimana, con particolare attenzione ai
rischi derivanti dalla guida in stato d’ebbrezza e sotto l’effetto delle
sostanze stupefacenti.
Proprio durante questo posto di controllo si sono presentati, in momenti
diversi, due ragazzi a piedi i quali hanno chiesto di essere sottoposti a
controllo etilometrico per decidere se mettersi al volante o meno.
l primo, dopo un risultato di 1,10 g/l ha optato per il taxi, il secondo
con 0,63 g/l, ha proseguito a piedi con un amico.
Il servizio si è concluso con diversi controlli, ma per fortuna i 9 test
etilometrici e i 7 test svolti per gli stupefacenti sono risultati tutti
negativi.
GAZZETTA DI PARMA
Guida in stato di ebbrezza con patente già sospesa
*Una denuncia per guida in stato di ebbrezza con patente già sospesa
SOLIGNANO* – 01 Marzo 2025
Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Solignano, hanno
denunciato alla Procura della Repubblica di Parma un 63enne italiano che, a
conclusione degli accertamenti e verifiche svolte è ritenuto il presunto
responsabile di guida in stato di ebrezza alcolica.
Secondo quanto ricostruito, durante un controllo alla circolazione stradale
operato sulla locale S.P. 110 una pattuglia della Stazione di Solignano ha
fermato il 63enne mentre alla guida della sua auto.
L’uomo, alla richiesta di esibire la patente di guida ha dichiarato di
esserne momentaneamente sprovvisto.
Insospettiti da tale dichiarazione, gli operanti hanno svolto immediati
accertamenti tramite la banca dati della Motorizzazione Civile che hanno
permesso di accertare che in realtà la patente di guida gli era stata
sospesa per nove mesi dalla Prefettura di Parma in ordine ad altre
violazioni al Codice della Strada.
Approfondendo il controllo, il 63enne è stato sottoposto ad accertamento
sullo stato d’ebrezza in quanto durante il controllo ha manifestato chiari
sintomi riconducibili ad un recente abuso di bevande alcoliche.
A seguito dell’accertamento mediante apparecchiatura etilometrica è stato
accertato che l’uomo si era messo alla guida sotto l’influenza di bevande
alcoliche, accertando un tasso di alcool nel sangue di 1,9 g/l.
A questo punto i Carabinieri hanno proceduto a sottoporre l’auto a fermo
amministrativo per tre mesi, e la patente di guida è stata segnalata alla
competente Prefettura per la successiva revoca.
Al termine degli accertamenti compiuti, il 63enne è stato denunciato
all’Autorità Giudiziaria per guida in stato di ebrezza alcolica.
MAMMEINCUCINA
Alcol e salute, purtroppo non è facile uscirne
*Tutti sappiamo che l’alcol è un pericolo per la salute, ma nello stesso
tempo la soluzione non è assolutamente facile da trovare. *Febbraio 28,
2025
*di Gabriele Mastroleo *Il mondo della salute e delle linee guida
alimentari è spesso attraversato da conflitti che non riguardano solo gli
scienziati, ma anche le industrie e gli interessi economici. Quando si
parla di alcol, questo tema si fa particolarmente delicato, proprio per la
potenza delle industrie che hanno interessi rilevanti in questo settore. Il
discorso si può generalizzare: tante industrie incidono sulla salute
pubblica.
un bicchiere di whisky e dietro una persona priva di sensi
Per fare un esempio, negli anni l’industria alimentare ha cercato in tutti
i modi di distorcere la verità sulle diete sane, temendo che una maggiore
consapevolezza dei consumatori potesse minacciare i propri profitti. Questo
stesso gioco di potere si riflette quando si parla di bevande alcoliche,
una parte fondamentale dell’economia, ma anche un rischio per la salute.
*Quali sono i danni che provoca l’alcol *Nonostante le prove scientifiche
mostrino chiaramente i pericoli legati al consumo di alcool, come
l’insorgenza di tumori, malattie gastrointestinali, e patologie psichiche,
il tema è quasi un tabù sotto diversi aspetti. Da sempre, si considera
l’alcol un problema, con il rischio che aumenta in modo proporzionale alla
quantità di alcol consumato.
Le autorità sanitarie sono consapevoli del rischio, ma non sempre sono
libere di comunicare il messaggio con la necessaria chiarezza. Se da un
lato esistono evidenze scientifiche che consigliano di evitare
completamente l’alcol, dall’altro non è facile per i governi sfidare
l’influenza di un’industria che sostiene un’enorme fetta dell’economia
nazionale. C’è dunque un vero e proprio conflitto di interessi.
Eppure le alternative ci sono, come spiega uno studio secondo il quale bere
una birra (analcolica) al giorno toglie il medico di torno. Il conflitto
tra capitale e salute si riflette anche sul tema dell’alcol: pensiamo
all’Italia, dove l’industria vitivinicola gioca un ruolo di primo piano, e
spesso le linee guida vengono formulate tenendo conto anche degli interessi
economici.
*Cosa fa l’alcol al nostro organismo *La comunicazione istituzionale
dovrebbe privilegiare la salute pubblica, enfatizzando che il rischio zero
esiste solo quando non si beve affatto e dunque smentendo le varie tesi sul
consumo moderato. Alcune pubblicazioni suggeriscono che bere in modo
moderato possa avere effetti positivi, come un rischio ridotto di mortalità
per alcune persone. Ma non c’entra l’alcol.
La scienza avverte che questo è di fatto un luogo comune e anzi che la
longevità non dipende dall’alcol, ma da fattori correlati come lo stile di
vita sano e una maggiore consapevolezza. La realtà è che la salute rischia
di essere compromessa ogni volta che si beve. La ricerca non lascia spazio
a dubbi: la migliore scelta per la nostra salute è non bere affatto.
Eppure non solo si continua a bere, ma il dibattito continua, e le linee
guida alimentari restano soggette a influenze esterne che rendono difficile
un cambiamento reale. I consumatori devono essere informati correttamente
ed è bene che le istituzioni abbiano il coraggio di promuovere politiche
che tutelino veramente la salute pubblica, senza cedere alle pressioni
delle grandi industrie.
(*) Nota: fino a non molto tempo fa articoli come questo, su giornali non
specialistici, si sarebbero conclusi con frasi tipo: “l’importante è non
esagerare” oppure “un buon bicchiere di vino”. A livello giornalistico
possiamo affermare che il mito del “buon bicchiere di vino” è tramontato,
non manca molto che accada anche nell’immaginario collettivo.
ITALIA A TAVOLA
Il vino a pasto non è contro la legge: l’iniziativa di Confcommercio Toscana
*Confcommercio Toscana e Fipe hanno ribadito che bere un paio di bicchieri
di vino a pasto non è contro la legge. L’iniziativa promuove il consumo
responsabile e il buon senso contro i falsi allarmismi *(*)
01 marzo 2025
*di Annamaria Tossani *Bere un bicchiere o due di vino a pasto non è contro
la legge. Questo il concetto ribadito da Confcommercio Toscana e dalla Fipe
Confcommercio, la federazione italiana dei pubblici esercizi, durante un
evento speciale nel ristorante ‘Vivo’ di Firenze. L’evento, aperto a
esponenti delle istituzioni e giornalisti, ha visto i partecipanti
accompagnare il pranzo con una certa quantità di vino per poi sottoporsi a
un test alcolemico con un etilometro professionale.
*I risultati del test alcolemico *Lo slogan dell’iniziativa era “A tavola
con buon senso: vino, cultura e sicurezza”. Su un totale di 35 persone
sottoposte a controllo subito dopo il pasto, solo una è risultata con un
tasso alcolemico di 0,64, superiore al limite consentito. Tuttavia, dopo
circa 20 minuti, il valore è sceso ben al di sotto della soglia prevista.
Questo risultato varia in base a fattori come il peso corporeo e la
quantità di cibo ingerito.
*Una campagna di sensibilizzazione sul consumo responsabile *Il formato di
“A tavola con buon senso” si inserisce in una più ampia campagna di
informazione promossa da Fipe e Confcommercio per sensibilizzare cittadini
e istituzioni sull’importanza di una comunicazione chiara ed equilibrata
sul tema del consumo di alcol e della sicurezza stradale.
«È la conferma che un paio di bicchieri di vino al pasto non fanno
oltrepassare la soglia prevista dalla legge – ha dichiarato il direttore di
Confcommercio Toscana, Franco Marinoni – È evidente che il problema sta
altrove: nei superalcolici consumati in maniera sfrenata, nell’abuso
sconsiderato e nel consumo esagerato. A chi si mette alla guida con un
tasso di alcol superiore allo 0,50 fanno bene a ritirare la patente».
*L’obiettivo dell’iniziativa *All’evento hanno partecipato importanti
esponenti delle istituzioni, tra cui il presidente della Regione Toscana
Eugenio Giani, la vicepresidente Stefania Saccardi, e l’assessore Leonardo
Marras. Erano presenti anche l’assessore alla cultura del Comune di Firenze
Giovanni Bettarini, il segretario generale della Camera di Commercio di
Firenze Giuseppe Salvini, il presidente dei ristoratori fiorentini Marco
Stabile, e il presidente dei locali da ballo Riccardo Tarantoli. Ad
accoglierli c’erano il presidente di Confcommercio Toscana, Aldo Cursano, e
il direttore generale Franco Marinoni, insieme a Carlo Macchi, giornalista
esperto di enogastronomia.
«Il nostro obiettivo – ha spiegato Marinoni – è fermare l’allarmismo creato
da una cattiva interpretazione del nuovo Codice della Strada, che ha
portato a un drastico calo dei consumi nei pubblici esercizi, mettendo in
difficoltà il settore della ristorazione e tutta la filiera produttiva. Il
nuovo Codice della Strada non ha introdotto alcun divieto assoluto sul
consumo di alcol (ad eccezione di neopatentati e autisti professionisti),
ma ha confermato i limiti già esistenti per chi si mette alla guida, 0,50
grammi di alcol per litro di sangue, esattamente come prima, inasprendo
semplicemente le sanzioni e le contravvenzioni».
«Non mettiamo in discussione la necessità di contrastare l’abuso di alcol,
ma vogliamo sottolineare che uno o due bicchieri di vino durante un pasto
equilibrato non costituiscono un pericolo né tantomeno un reato», ha
aggiunto il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano, che è anche
vicepresidente vicario nazionale di Fipe. «Il pranzo è stata un’occasione
per sfatare falsi allarmismi e valorizzare uno stile di vita responsabile.
Il vino è un segno identitario del nostro Paese, non è giusto che finisca
nel mirino di una campagna denigratoria che non giova a nessuno.
Richiamiamo piuttosto alla responsabilità personale, senza diffondere
falsità».
*Serve buon senso e responsabilità personale *«Il messaggio che vogliamo
trasmettere è di buon senso: ognuno deve conoscere i propri limiti e
comportarsi di conseguenza, senza cedere a un panico ingiustificato che
penalizza inutilmente il settore della ristorazione. Il consumo
responsabile di vino fa parte della nostra cultura e del nostro stile di
vita, basato sulla convivialità e sulla moderazione, e non ha niente a che
vedere con i modelli di consumo di altri Paesi, dove l’eccesso è quasi la
norma», sottolineano Marinoni e Cursano. Infine, un appello ai proprietari
e gestori di bar e ristoranti affinché tengano a disposizione dei clienti
l’etilometro.
(*) Nota: il calo del consumo di alcolici nei locali della ristorazione non
è dovuto semplicemente al timore di sanzioni, quello a cui stiamo
assistendo in molte persone è una ridefinizione del proprio rapporto con
gli alcolici. L’aumento delle sanzioni ha stimolato una riflessione
più complessa
che comprende anche la salute, la minore presa della propaganda degli
alcolici, il loro costo e la disponibilità di alternative. Iniziative, come
quella descritta dall’articolo, non sortiranno nessun effetto.
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