RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta
METEOWEB
Alcol e depressione, nuovo studio sfida le convinzioni comuni
*La ricerca ha analizzato le reazioni di 232 individui statunitensi di età
compresa tra 21 e 35 anni di Filomena Fotia*
3 Feb 2025
Un recente studio condotto dalla University of Chicago Medicine, pubblicato
sull’American Journal of Psychiatry, ha rivelato risultati sorprendenti sul
rapporto tra alcol e depressione. La ricerca, guidata da Andrea King, ha
analizzato le reazioni di 232 individui statunitensi di età compresa tra 21
e 35 anni, la metà dei quali affetti da disturbo da uso di alcol. I
partecipanti hanno risposto a domande tramite smartphone durante episodi di
consumo di alcol e in assenza di esso, permettendo ai ricercatori di
valutare le loro esperienze emotive.
Contrariamente a quanto ritenuto fino ad oggi, lo studio ha evidenziato che
le persone con depressione provano livelli di stimolazione positiva e
piacere durante l’ebbrezza paragonabili a quelli di chi non soffre di
questo disturbo. Questi risultati sfidano l’idea diffusa che il consumo
eccessivo di alcol in persone depresse serva unicamente a mitigare
sentimenti negativi, suggerendo invece che il piacere derivante
dall’assunzione di alcol sia un fattore determinante.
Tuttavia, il team di ricerca sottolinea la complessità degli effetti
dell’alcol sul cervello. “Tendiamo a ritenere che le persone bevano
eccessivamente quando sono depresse. Il nostro lavoro evidenzia una serie
di effetti positivi e gratificanti legati all’esperienza alcolica
riscontrate dalle persone con depressione, a livelli paragonabili a quelli
osservati nel gruppo di controllo“, spiega King. Nonostante una lieve
riduzione delle emozioni negative, i ricercatori avvertono che il consumo
abituale può portare alla dipendenza, trasformando il bere da un’attività
ricreativa a una necessità per evitare i sintomi dell’astinenza.
I prossimi passi della ricerca prevedono l’analisi delle reazioni di adulti
tra i 40 e i 65 anni con disturbo da uso di alcol, per comprendere
eventuali variazioni nella tolleranza agli effetti della sostanza. Questo
studio potrebbe aprire nuove prospettive nella comprensione e nel
trattamento dell’alcolismo e della depressione.
ANSA
Alcool e guida: nulla cambia ma è giro di vite contro i recidivi
*I test di Quattroruote confermano: resta tutto invariato ROMA* – Febbraio
03, 2025
Tanto allarmismo sul nuovo Codice della Strada, soprattutto per quanto
riguarda l’alcool e la guida. A fare chiarezza, in merito alla guida in
stato di ebbrezza, ci pensa Quattroruote ribadendo che a livello di norme
di legge nulla cambia rispetto al passato se non che viene introdotta la
tolleranza zero verso i recidivi.
La redazione del mensile ha deciso di realizzare un test – pubblicato sul
numero di febbraio da domani in edicola – per mostrare, dati alla mano,
qual è il tasso alcolemico dopo aver bevuto una o due dosi di alcool al
pasto e che cosa effettivamente succede se ci si mette al volante. Al test
di Quattroruote, svoltosi come sempre nella pista di proprietà a Vairano,
hanno partecipato due donne e due uomini, di età, altezza, peso e
corporatura differenti. A ciascuno di essi sono state somministrate due
dosi successive di una stessa bevanda alcolica (vino rosso fermo, prosecco,
birra e gin), la prima al termine di un pranzo leggero e la seconda un’ora
dopo la prima assunzione
Tali dosi sono servite per analizzare i dati delle tabelle affisse nei
locali (fornite già nel 2007 dall’Istituto Superiore di Sanità e dal
Ministero della Salute) che indicano il tasso alcolemico atteso nel sangue
in relazione al proprio peso corporeo dopo il consumo dei relativi
quantitativi di bevande.
A controllare lo svolgimento del test ed effettuare i rilevamenti tecnici è
stata una pattuglia di agenti della Polizia Locale di Buccinasco (MI), che
ha fornito anche l’etilometro ufficiale, impiegato quotidianamente su
strada.
Tutti i partecipanti che hanno bevuto i due calici di vino (125 ml cad.), i
due flute di prosecco (100 ml cad.) e i due bicchieri di birra (330 ml
cad.) al pranzo sono rimasti all’interno della soglia di legge. Anche la
persona che ha assunto il gin (40 ml cad.) ha registrato un dato negativo.
Tale prova, spiega Quattroruote, ha in ogni caso evidenziato un effetto
moltiplicatore della sostanza alcolica che va sempre tenuto presente: alla
seconda misurazione, il tasso è infatti salito a 0,21 contro lo 0,08 della
prima bevuta. Dunque, con l’avvertenza che ogni metabolismo è diverso, il
classico calice a cena fuori o a casa di amici non dovrebbe porre nessuno a
rischio di sanzioni. Gli allarmi diffusi appaiono dunque ingiustificati ma
attenzione ai comportamenti: esaminando gli atteggiamenti statici e
dinamici delle persone sottoposte ai test è emerso come l’alcool sia in
grado di abbassare i freni inibitori, al di là delle restrizioni
dell’alcoltest. (*)
(*) Nota: da un giornale che si occupa di automobili ci si aspetterebbe che
il focus dell’attenzione fosse rivolto alla sicurezza, prima ancora che
all’evitare sanzioni. Si ha la netta sensazione, tuttavia, che l’idea di
non bere prima di guidare o bere pochissimo, stia diventando, se non
proprio un costume sociale, un concetto assodato difficile ormai da
sradicare.
BOLOGNATODAY
La stradale lancia il ‘Servizio Stragi’, tra alcol e droghe alla guida
*Un’operazione che coinvolge anche il personale sanitario, a seguito
dell’entrata in vigore delle modifiche al Codice della Strada *La notte del
1° febbraio, personale della polizia stradale, medico e infermieristico
dell’ufficio sanitario provinciale della questura impegnati nel così detto
“Servizio Stragi” vicino a diversi locali, bar e discoteche nei quali erano
state organizzate feste per l’inizio del weekend.
“Si tratta del primo servizio di tal genere che la polizia stradale
organizza sul territorio bolognese a seguito della recente entrata in
vigore delle modifiche al Codice della Strada”, fa sapere la questura. La
polizia stradale, nei prossimi mesi, continuerà con questo tipo di servizi
per “sensibilizzare la cittadinanza circa il rispetto delle norme del
Codice della Strada e circa la necessità di non assumere bevande alcooliche
o sostanze stupefacenti qualora ci si metta alla guida”.
Per il servizio sono state impiegate sette pattuglie ed è stato utilizzato
l’ufficio mobile della polizia per permettere al personale sanitario di
svolgere gli esami relativi all’accertamento dell’uso di sostanze
stupefacenti o psicotrope.
Sono stati controllati complessivamente 74 veicoli e 143 persone
all’interno della banca dati interforze, di cui sei sono state denunciate a
piede libero; sei conducenti sono risultati in stato di ebbrezza, di cui un
neopatentato, e due conducenti erano positivi a sostanze stupefacenti, in
particolare cocaina e cannabis. Sono stati segnalati al prefetto per i
provvedimenti di competenza relativi alle patenti di guida ritirate.
Inoltre, per i conducenti positivi all’assunzione di stupefacenti si è in
attesa dell’esito delle analisi che saranno effettuate dal laboratorio
tossicologico forense di Roma.
Oltre alla guida in stato di ebbrezza e/o sotto l’effetto di stupefacenti,
sono state contestate altre sette infrazioni amministrative e sono stati
decurtati in totale 65 punti dalle patenti degli automobilisti sottoposti
ai controlli di polizia.
ILFATTOQUOTIDIANO
No ciukko bag, la soluzione “anti alcoltest” per salvare bar e ristoranti :
“Si è creata una fobia”. Ecco cos’è e come funziona
*Fipe Confcommercio Nuoro Ogliastra ha realizzato una confezione da asporto
di bottiglie per cercare di porre un freno alla contrazione del consumo di
alcolici nei locali. *di F. Q.
3 Febbraio 2025
Dopo la doggy bag, arriva ‘No ciukko! Bag’. Fipe Confcommercio Nuoro
Ogliastra ha realizzato una confezione da asporto di bottiglie per cercare
di porre un freno alla contrazione del consumo di alcolici nei locali. Il
14 dicembre scorso, infatti, sono entrate in vigore le modifiche al codice
della strada che avrebbero portato a una riduzione significativa di bevande
alcoliche in bar, ristoranti, pizzerie e locali notturni. Si parla di un
calo medio che va dal 22,4% per le bollicine al -36,9% per i
digestivi/amari, stando a un campione di 146 pubblici esercizi che hanno
risposto ad un breve questionario di Confcommercio. -25,5%, invece, per la
birra e -29.3% per il vino.
Ecco allora che entra in campo la ‘No ciukko! Bag’, sul modello della
‘doggy bag’ utilizzata per il cibo avanzato. “È evidente – spiega Ivan
Deriu, presidente di Fipe Confcommercio Nuoro Ogliastra, come riporta
l’Ansa – che il consumatore, spaventato dalle nuove norme, ha deciso di
evitare il consumo fuori casa delle bevande alcoliche. Ci preoccupano in
particolare quei prodotti legati alle produzioni locali, come vini e
spumanti che stanno subendo un calo importante. In realtà a ben vedere la
norma sui limiti alcolimetrici appena introdotta non evidenzia alcuna
differenza rispetto a prima, ovvero entro i 0,5 grammi litro, tuttavia, si
è creata una fobia alimentata non poco dai social”. (*) Dal questionario è
emerso che la maggior parte delle attività (46,4%) non permette ai clienti
di portare via la bottiglia di vino parzialmente consumata. Il 32,1% dice
sì e lo consiglia mentre il 21,4% lo autorizza solo se il cliente lo
chiede. “Questo richiede una migliore formazione del personale e
flessibilità sulla gestione delle bottiglie di vino – sono le parole del
direttore dell’associazione Gian Luca Deriu – : occorre permettere ed
incentivare l’asporto della bottiglia consumata parzialmente invogliando il
cliente a ordinare una bottiglia intera, sapendo che non la sprecheranno.
Potrebbe essere utile, a questo proposito, offrire un servizio di
imballaggio e asporto elegante e pratico per queste bottiglie”.
(*) Nota: già in passato sono stati fatti diversi tentativi per permettere
ai clienti dei ristoranti di portare via la bottiglia ordinata, nessun
progetto ha mai funzionato.
MILANOTODAY
*Il provvedimento *Risse e ubriachi, chiuso il bar diventato “incubo” per i
residenti
*Il locale si trova a Varedo (Monza) *Un bar “da incubo” in Brianza è stato
chiuso per 30 giorni su decisione del questore monzese, in base
all’articolo 100 del Tulps (Testo unico di pubblica sicurezza). Il locale
si trovsa a Varedo e spesso è salito agli onori della cronaca per le risse,
gli schiamazzi e le frequentazioni. In 4 mesi si sono registrate 11
richieste d’intervento al 112 e i residenti hanno presentato ben 5 esposti.
Il bar, secondo quanto diramato dalla questura di Monza, aveva “creato un
quadro preoccupante sotto il profilo della sicurezza pubblica a causa della
frequentazione dello stesso da parte di soggetti con numerosi precedenti di
polizia”.
*La “sfilza” di reati *Durante gli interventi delle forze dell’ordine, sono
stati identificati, tra i frequentatori, soggetti con precedenti per un
numero enorme di reati: droga, armi, furto, lesioni, guida in stato
d’ebbrezza, minacce, resistenza a pubblico ufficiale, evasione, insolvenza
fraudolenta, sequestri di persona per rapina, truffa, ricettazione e altro
ancora.
Le recenti richieste d’intervento, soprattutto di sera e di notte, sono
scattate per liti, risse, aggressioni e presenza di persone moleste nei
dintorni del bar. Negli esposti, i residenti hanno documentato (anche con
dei video) il degrado all’esterno, i clienti intenti a bere in strada fino
a notte inoltrata, a urlare e litigare tra loro. Del locale si è
recentemente interessato anche MonzaToday Dossier con un approfondimento
specifico.
*I fogli di via *Parallelamente, nell’area adiacente all’ex Snia sono stati
effettuati controlli in seguito ai quali sono stati emessi 20 provvedimenti
di “foglio di via obbligatorio”, una misura di prevenzione con la quale si
ordina ai destinatari di lasciare il Comune di Varedo entro 48 ore e gli si
inibisce di ritornare per un periodo che va da un anno a tre anni, a
seconda dei casi. Chi viola la disposizione commette un reato punito con la
reclusione da 6 a 18 mesi e la multa fino a 10mila euro.
IL RESTO DEL CARLINO
A 16 anni in coma etilico. Soccorso da ambulanza fuori da un locale: paura
*Il minore stava cercando di entrare all’Hostaria del Castello di Gradara,
con degli amici. Ha perso conoscenza. Sul posto i carabinieri per le
indagini *ALESSANDRO MAZZANTI
*PESARO* – 3 feb 2025
È successo l’altra sera a Gradara. Il ragazzo, che risulta residente a
Rimini, ha passato la notte in ospedale e in mattinata è stato dimesso,
dopo che i carabinieri, che sono arrivati sul posto chiamati dal 118,
avevano avvertito anche i genitori. Si è ripreso e le sue condizioni al
momento risultano buone.
Siamo a Gradara, la notte tra sabato e domenica scorsi. E il locale in cui
circa 200 ragazzini, in gran parte minorenni, stanno passando la serata è
l’Hostaria del Castello, in via Mercato. La serata prosegue tranquilla,
quando intorno alle 24,30 gli addetti alla sicurezza del locale si
accorgono che appena fuori sta succedendo qualcosa di grave. Probabilmente
sono gli addetti stessi a chiamare l’ambulanza, o forse il gruppo di amici
con cui il sedicenne sta facendo la fila per entrare. Fatto sta che il
ragazzo sta male, perde conoscenza e appare, a chi gli sta intorno, in
totale stato confusionale. Da qui la richiesta di soccorsi con la chiamata
del 118. L’ambulanza arriva sul posto e porta d’urgenza il ragazzo in
ospedale a Pesaro. Nel frattempo, la festa all’interno del locale continua,
visto che il fatto è avvenuto all’esterno.
Dice il titolare dell’Hostaria, che preferisce restare anonimo: “Il ragazzo
da noi non è mai entrato. Era in corso una festa dedicata ai più giovani,
tra i 16 e i 18 anni, tutto filava liscio ma a un certo punto i nostri
addetti si sono accorti che stava accadendo qualcosa, poco fuori il locale.
Il ragazzo però da noi non era entrato perché non facciamo entrare chi è
già alticcio. Oltre al fatto che ci capita spessissimo di sequestrare
decine e decine di bottiglie alcoliche che i minori hanno con sè e
vorrebbero portare dentro al locale”.
Evidentemente quindi, il sedicenne aveva già bevuto prima. Ed è quello che
cercheranno di accertare in queste ore i carabinieri della stazione di
Gabicce, che assieme ai colleghi di Montecchio, la cui pattuglia è arrivata
a Gradara sabato notte, stanno svolgendo le indagini. Il tentativo è
risalire a chi abbia venduto alcolici a un minore o chi, se maggiorenne e
quindi in grado di comprare alcolici, li abbia offerti poi al sedicenne.
Già dalla nottata di sabato i genitori del ragazzo erano stati avvertiti,
sono arrivati in ospedale e anche loro parleranno con i carabinieri.
BLITZ
SVEZIA
Il genio del giorno, il tizio ubriaco che guida un drone e viene multato
dalla polizia
*Filippo Limoncelli*
Febbraio 3, 2025
In Svezia, una nuova frontiera della giustizia è stata tracciata, e il
campo di battaglia è il cielo. Un uomo, dopo aver alzato un po’ troppo il
gomito, si è messo alla guida di un drone, forse convinto che il cielo
fosse più amico di lui rispetto alla strada. Il risultato? Una condanna che
segna la storia del paese, la prima di questo tipo. Il tutto è accaduto
durante un evento automobilistico a Rättvik, una cittadina nel centro della
Svezia, dove l’uomo ha deciso di far volare il suo drone sotto l’effetto
dell’alcol.
*L’alcol e la legge *Le autorità, che stavano monitorando l’evento con le
loro telecamere, hanno prontamente individuato il pilota fuori controllo,
il quale aveva un tasso alcolemico di 0,69 per mille. Ora, in Svezia, tale
cifra non è certo un buon segno: la legge è severissima, specialmente se si
guida un veicolo. Infatti, il limite per la guida di automobili è 0,2 per
mille. Eppure, il nostro protagonista ha deciso di sfidare le leggi della
gravità e della lucidità, portando il suo drone in volo mentre aveva più
della metà del tasso alcolemico consentito.
*La sentenza e le sue conseguenze *Il giudice Karin Hellmont, presidente
del tribunale distrettuale, ha chiarito la posizione della corte: non
importa che il drone voli autonomamente, l’uomo è comunque responsabile del
suo controllo. I droni, se non manovrati correttamente, possono essere
pericolosi, cadere e provocare danni a cose o persone. In seguito a questa
amara riflessione, la corte ha deciso di condannare l’uomo come se avesse
guidato un’auto in stato di ebbrezza. La pena? Circa 2800 euro, da pagare a
rate giornaliere.
*Un precedente importante *Una sentenza segna un passo importante nella
regolamentazione dell’uso dei droni, almeno in Svezia. Le autorità stanno
dimostrando chiaramente che non c’è spazio per la leggerezza, nemmeno nel
cielo. Infatti, la responsabilità di un pilota di drone non è meno
importante di quella di chi guida un veicolo: se si alza in volo, bisogna
farlo con la testa lucida. E se la testa non è lucida, meglio lasciare a
terra il drone… o l’alcol!
ILPOST
In Turchia l’alcol fatto in casa sta causando molti problemi
*Nelle scorse settimane decine di persone sono morte in vari casi di
avvelenamento: c’entra l’inflazione, ma soprattutto le politiche
tradizionaliste del governo *Lunedì 3 febbraio 2025
Nelle ultime settimane a Istanbul, in Turchia, decine di persone sono morte
in diversi casi di avvelenamento dopo aver consumato alcol fatto in casa. A
metà gennaio almeno 30 persone sono morte, e decine di altre sono state
ricoverate in ospedale dopo essere state intossicate. A dicembre in un
altro episodio erano morte per lo stesso motivo almeno 37 persone. In tutto
il 2024, secondo dati resi pubblici dal governatore di Istanbul Davut Gül,
ci sono stati 100 casi di avvelenamento e 48 decessi.
È un problema piuttosto comune in Turchia, benché se ne parli soprattutto
in occasione dei casi più gravi. I governi di alcuni paesi occidentali, tra
cui gli Stati Uniti e il Regno Unito, hanno anche inserito il pericolo di
avvelenamento per alcol fatto in casa tra i rischi per la sicurezza dei
propri cittadini che visitano la Turchia. Avere statistiche a livello
nazionale è complicato: alcuni politici di opposizione sostengono che
l’alcol contraffatto causi centinaia di morti all’anno, e dopo le
intossicazioni delle ultime settimane hanno chiesto al governo di rendere
pubblici i dati.
Da qualche anno la produzione di alcol fatto in casa (e in particolare del
raki, un liquore all’anice molto consumato in Turchia) è cresciuta
parecchio nel paese, mano a mano che il prezzo delle bevande alcoliche
aumentava, rendendole in sostanza un bene di lusso: un po’ a causa
dell’inflazione, che negli ultimi anni è stata molto elevata; un po’ a
causa delle politiche del governo turco, che da più di vent’anni è
controllato dal Partito della Giustizia e dello Sviluppo (AKP),
conservatore e tradizionalista, di cui fa parte il presidente Recep Tayyip
Erdoğan.
Erdoğan è il presidente della Turchia dal 2014, e primo ministro dal 2003.
In oltre vent’anni ha introdotto politiche autoritarie e spesso ha fatto
riferimento a una visione conservatrice della società, richiamandosi anche
alla tradizione islamica, che proibisce il consumo di alcolici (la
popolazione turca è a grande maggioranza musulmana).
Da quando è al governo l’AKP ha approvato diverse misure per scoraggiare il
consumo di alcolici. Una legge approvata nel 2013 ha reso molto complicato
vendere e consumare bevande alcoliche, tra le altre cose vietandone la
vendita a meno di 100 metri dai luoghi di culto e dalle scuole. In Turchia
l’alcol non può essere venduto dopo le 22, ed è vietato pubblicizzarlo o
mostrarlo nei film. Dall’anno scorso, ogni impresa che produce alcolici è
obbligata ad avere un fondo dai 5 ai 50 milioni di lire turche (circa da
140mila a 1,4 milioni di euro) per pagare tasse o eventuali multe future,
una misura che ha messo in difficoltà le aziende più piccole.
Fin dal 2003 il governo ha introdotto diverse tasse sui prodotti alcolici,
che hanno fatto crescere parecchio i prezzi. Oggi una bottiglia da un litro
di raki a Istanbul costa circa 35 euro, una cifra alta considerando che in
media in Turchia lo stipendio mensile lordo è di 700 euro.
In passato Erdoğan ha più volte negato che le misure contro il consumo di
alcolici fossero legate a ragioni morali o religiose, sostenendo invece che
si trattasse di una politica «per proteggere i più giovani» e ricordando
che la Costituzione turca obbliga lo stato a tutelare i giovani contro i
rischi dell’alcol, tra le altre cose. Allo stesso tempo, Erdoğan ha
ripetuto spesso la promessa di «crescere generazioni più religiose» e ha
criticato il consumo di alcolici.
La Turchia è uno dei paesi dell’OCSE dove il consumo di bevande alcoliche è
più basso in assoluto (con 1,4 litri di alcol puro a persona all’anno nel
2021; contro un dato italiano di 7,7 litri), e anche la spesa sanitaria
collegata ai danni dell’alcol è bassa (lo 0,7 per cento della spesa
sanitaria viene destinato a coprire danni causati dall’alcol, mentre la
media nei paesi dell’OCSE è del 2,4).
Le politiche sul consumo di alcolici sono sempre state una questione molto
dibattuta in Turchia, e una di quelle più divisive tra le persone che
difendono uno stile di vita più occidentale e laico e quelle che, invece,
sono più legate alla tradizione.
Bere alcolici è comunque un elemento di identità importante per molti
turchi ed è un’abitudine diffusa soprattutto tra le persone che non
approvano le politiche conservatrici del governo: nel 2013, durante le
enormi proteste antigovernative di piazza Taksim, era comune che i
manifestanti rivolgessero brindisi ironici alla salute di Erdoğan.
I numerosi casi di avvelenamento da alcol avvenuti negli ultimi mesi hanno
avuto molto spazio sui giornali turchi e internazionali, e alcuni ne hanno
approfittato per criticare le politiche in vigore: il popolare giornalista
Fatih Altayli, per esempio, ha scritto che «nell’ultimo anno ci sono state
più morti per avvelenamento da alcol che per gli attentati terroristici», e
ha accusato l’AKP di non essere interessato a risolvere il problema.
Per ora in effetti la politica non sta facendo molto per provare a cambiare
le cose. Dopo la notizia delle morti causate a Istanbul a metà gennaio
Mustafa Adiguzel, un parlamentare del principale partito di opposizione (il
Partito Popolare Repubblicano) ha accusato il governo di causare «omicidi
di massa» con la propria politica sugli alcolici e ha chiesto di cambiare
la legge per abbassarne il prezzo. Il governo turco però non sembra
intenzionato a modificare il proprio approccio, che fino a questo momento
si è basato soprattutto sulla repressione e sull’arresto di chi produce o
vende alcol fatto in casa.
IL FARO ONLINE
Roma, ubriaco a bordo di uno scooter va contromano in pieno centro:
denunciato
MSN
Inseguimento per Milano tra strade contromano e rossi bruciati. La donna
alla guida era ubriaca
GONEWS
Ubriaco, colpisce passeggera sulla tramvia: la denuncia dei sindacati