RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI
A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada
IL GIORNALE DI VICENZA
Aggredisce la madre che gli nega l’alcol, poi prende a calci i poliziotti:
arrestato
In corso S. Felice un ventisettenne alterato dall’alcol va su tutte le furie
e finisce nei guai
Si è scagliato contro i genitori che non volevano permettergli di bere
ancora e, all’arrivo della polizia, se l’è presa anche con gli agenti.
Nei guai è finito un ventisettenne vicentino che ieri notte (lunedì 2
dicembre) è andato su tutte le furie intorno alle 23.30, in una abitazione
di Corso S. Felice, a Vicenza, quando la madre, vedendolo in evidente stato
di alterazione, si è rifiutata di dargli altre bevande alcoliche.
Al rifiuto il giovane si è scagliato contro la donna, prendendola per i
capelli, e il compagno, che così hanno avvisato le forze dell’ordine. Quando
gli agenti sono giunti nell’appartamento hanno chiesto i documenti al
ventisettenne che in risposta gli ha aggrediti colpendoli con calci alle
gambe. Per questo i poliziotti sono dovuti ricorrere allo spray al
peperoncino e il 27enne è stato portato in questura e arrestato per violenza
a pubblico ufficiale. Gli agenti hanno subito ferite guaribili in 10 giorni.
RAINEWS
Uomo muore cadendo da un muretto di sei metri, tasso alcolico forse elevato
Il 40 enne si trovava in via Amba Alagi, a Genova, questa mattina intorno
alle 5. Inutile l’intervento di Croce verde e automedica
Un uomo è morto questa mattina, intorno alle 5 del mattino, dopo essere
caduto da un muretto in via Amba Alagi, a Genova. Al di là, un vuoto di sei
metri su via Mura degli zingari, di fronte all’ingresso di un parcheggio.
Il 40enne secondo le prime ricostruzioni era ubriaco e avrebbe perso
l’equilibrio. E’ intervenuta la Croce verde con l’automedica, ma i
soccorritori hanno potuto solo constatare il decesso.
Il magistrato potrebbe far effettuare l’autopsia, sembra però che la caduta
sia stata involontaria e non ci sia stato intervento esterno. Solo un anno
fa un 27enne era morto dopo essere caduto nel greto del Bisagno, anche in
questo caso il tasso alcolico era elevato.
OPEN
Vino senza alcol, lenologo Cotarella: «Come togliere sangue a una persona,
ma un male necessario per il mercato in crisi»
Produttore appassionato, ma ancora prima scienziato del vino spiega il peso
di una decisione del genere non solo in termini di mercato ma anche dal
punto di vista della salute
Dopo la bozza di decreto presentata dal ministro dellagricoltura Francesco
Lollobrigida, lidea di una produzione italiana di vino senza alcol diventa
sempre più concreta. Non una novità per il mercato estero, già abituato alla
nuova frontiera da diverso tempo. LItalia finora era rimasta a guardare,
fedele al divieto sancito dallimpianto normativo nazionale di chiamare
vino qualunque bevanda con un tasso alcolico inferiore agli 8,5 gradi. Ora
il passo sembra possibile, con non pochi dubbi e timori di chi ne fa prima
di tutto una questione di tradizione e patrimonio culturale. A commentare la
decisione con Open è Riccardo Cotarella, uno dei più autorevoli enologi del
panorama nazionale e internazionale. Produttore appassionato, ma ancora
prima scienziato del vino spiega il peso di una decisione del genere non
solo in termini di mercato ma anche dal punto di vista della salute.
Cotarella, lItalia produttrice di vino senza alcol. Che effetto le fa?
«Non le nascondo che è stato un duro colpo. Ho ritenuto la decisione
unazione scriteriata che andava a togliere una componente essenziale del
vino, che vino non è più. E questo anche considerando il fatto che fino a
qualche tempo fa la tecnologia estrattiva dellalcol era del tutto
provvisoria, con un risultato qualitativo veramente orrendo. Poi un altro
elemento ha attenuato la mia ostilità».
Quale?
«Lo sguardo al mercato: cè una parte di popolazione mondiale che non beve
vino o perché astemia, o per motivi religiosi, o per semplici pregiudizi,
che però gradirebbe avere un prodotto che gli ricordi in qualche modo il
vino. Ecco la strada della bevanda dealcolizzata potrebbe essere uno
strumento per farli avvicinare al vino vero. Un passo avanti soprattutto per
una delle più grosse difficoltà di mercato in cui attualmente si trova il
nostro Paese e cioè la sovraproduzione».
Quindi alla fine è daccordo?
«Lo definirei un male necessario. Unaltra considerazione in termini di
mercato è che se non lo facciamo noi altri Paesi lo faranno e lo stanno già
facendo. Francia, Spagna, Germania, America, stanno andando in questa
direzione. Legarsi a provvedimenti ideologici non so quanto potrà ancora
funzionare, considerando che in Italia si produce più vino di quanto se ne
consuma. Potrebbe essere una via duscita per una crisi che è in grado di
crescere fino ad appesantire in maniera determinante le aziende. In più cè
da considerare che la tecnologia ha fatto grossi passi avanti negli ultimi
anni, rendendoci in grado di garantire un discreto risultato qualitativo.
Alla luce di questo dico ok proviamo ma a una condizione: che non venga
chiamato vino. E su questo punto siamo lunico Paese a difendere una
questione di principio e sostanza allo stesso tempo, specialmente nella
comunità europea. La sorpresa più grande è stata la Francia che è a favore
di utilizzare il termine vino anche per qualcosa che vino non è. Mi rendo
conto ancora una volta che in Italia abbiamo tuttaltro approccio sulla
difesa di un prodotto che è tradizione. Poi cè unaltra condizione».
Quale?
«Che ci si adoperi affinché i vini dealcolati abbiano una qualità che non
snaturi lidea del vino stesso. Cè un tema di percezione da non
sottovalutare, visto che stiamo parlando di cultura prima che di un
prodotto. Se metto sul mercato bevande di scarsa qualità chiamandole vino,
andrà a danneggiare anche il mercato vitivinicolo originario. Il punto è che
ci dobbiamo adoperare affinché i vini dealcolati abbiano una qualità che non
snaturi lidea e lamore per il vino vero».
Parla di qualità, che tipo di vini sono più adatti a essere utilizzati in
questa operazione no alcol?
«Intanto specifichiamo che in questa operazione sono esclusi tutti i vini
doc e a indicazione geografica, un elemento importante affinché non si
intacchi la nostra bandiera a livello comunicativo. Per garantire la qualità
di una bevanda dealcolizzata è necessario prendere in considerazione
soprattutto le varietà aromatiche: laroma non viene distrutto durante
loperazione di sottrazione dellalcol, e di per sé rappresenta un elemento
che invita al consumo. In più è in grado di mascherare gli eventuali difetti
olfattivi che potrebbero derivare dalle procedure di dealcolizzazione. Poi
sicuramente i vini non tannici, sono quelli più adatti e meno danneggiati».
Il dibattito sul consumo di vino è spesso legato anche a una questione di
salute. Il processo di dealcolizzazione comporta eventuali aggiunte di
elementi compensativi non salutari?
«Non si aggiunge nessun prodotto, si toglie alcol e basta. Senza contare il
divieto normativo di aumentare il tenore zuccherino del mosto e aggiungere
acqua o aromi al prodotto. Il problema è che qualunque intervento riguardi
il vino ormai diventa bersaglio di accuse a priori. Lunica preoccupazione
da avere su questa operazione è il rischio di mettere sul mercato prodotti
squilibrati, che vanno a danneggiare secoli di tradizione. Per questo chiedo
agli enologi massima attenzione, non bisogna solo togliere alcol, bisogna
fare vini buoni».
A cosa bisogna stare attenti nello specifico?
«Lalcol non è un protettore del vino per quanto riguarda laspetto
ossidativo o i problemi di stabilità di colore. Questi rimangono aspetti che
possiamo garantire a prescindere dal processo estrattivo e su cui dobbiamo
fare attenzione più di prima. Certamente quello che non potremmo più fare
togliendo alcol è parlare di vini da invecchiamento. Qualcosa cambierà nella
degustazione, mancherà il sentore di calore, di sofficità che dà lalcol.
Saranno soltanto vini giovani, da consumare presto e a bassa temperatura,
anche perché per quanto lenologo sia bravo e per quanto la tecnologia ci
aiuti, il rischio che un residuo minimo di alcol rimanga cè. Come dire,
togliere lalcol a un vino è come togliere sangue a una persona».
Alla fine dei conti, quello del vino senza alcol era un approdo inevitabile
anche per lItalia?
«Sono anni che si parla di un prodotto dealcolato. Prima quelli senza alcol
erano vini scomposti, squilibrati, ignoranti, tannici e imbevibili. Ora la
tecnologia sta venendo molto in aiuto, la mia speranza, quasi una
convinzione, è che gli enologi italiani saranno in grado di fare i vini
senza alcol più buoni di tutto il resto del mondo».
Siamo in grado?
«Assolutamente sì. La tecnologia italiana vitivinicola a livello di
macchinari e strumenti è presente in tutto il mondo. Se a questo aggiunge il
percorso di eccellenza di studio e formazione dei nostri enologi, non siamo
secondi a nessuno nemmeno per le bevande senza alcol».
BRESCIA TODAY
Ragazzo ubriaco scappa su un’auto rubata e si schianta contro la Locale
Fuga a folle velocità e sorpassi azzardati in paese
La folle corsa a bordo di unauto rubata, tra sorpassi azzardati e manovre
pericolosissime, poi lo schianto contro lauto della Polizia Locale, infine
la disperata e inutile fuga a piedi. Il giovane alla guida, un 28enne di
nazionalità albanese, è stato arrestato, per ricettazione e resistenza, e
denunciato per guida in stato d’ebbrezza (nel sangue alcol due volte oltre
il limite). Processato per direttissima nelle scorse ore, ha patteggiato una
pena di un anno e otto mesi.
La rocambolesca fuga è scattata verso le 18 di sabato 30 novembre a Villa
Carcina, quando un equipaggio in borghese della Locale della Valtrompia ha
ricevuto lallerta dal sistema di sorveglianza: una Peugeot 207, rubata a
inizio novembre a Brescia, stava percorrendo via San Lorenzo, in direzione
della città. Tempestivo lintervento della pattuglia: la Peugeot è stata
intercettata in via Veneto e poi inseguita mentre effettuava sorpassi
sconsiderati e manovre azzardate nel centro abitato, per sfuggire dalla
vista della Locale.
Un rocambolesco inseguimento terminato in via Sardegna: qui l’auto si è
schiantata contro la macchina di servizio della Polizia Locale. Il 28enne ha
abbandonato l’abitacolo è scappato a piedi, ma non ha avuto fortuna: è stato
fermato e arrestato poco dopo. Come detto gli accertamenti hanno evidenziato
che il giovane era pure sotto leffetto di alcol: il tasso etilico era il
doppio rispetto al limite di legge.
ADNKRONOS
Da cirrosi a encefalopatia di Wernicke, i gravi rischi dell’abuso di alcol
Nel 2019 l’alcol ha causato 2,6 milioni di decessi in tutto il mondo, le
sostanze psicoattive quasi 600mila
Sono 2,6 milioni i morti per alcol nel mondo in un solo anno a seguito di
gravi patologie che colpiscono principalmente il fegato. Un dato che spesso
resta sottotraccia, come qualcosa che si ritiene lontano, prerogativa di
contesti estremamente difficili. In realtà i numeri pesano più di quanto si
pensi a livello globale. Ma secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione
mondiale della sanità (Oms) l’alcol uccide più delle sostanze psicoattive.
Solo nel 2019 infatti i decessi per droghe sono stati quasi 600mila.
Funziona così: “Più alcol si beve e più è dannoso”, spiega all’Adnkronos
Salute Giorgio Sesti, professore di medicina interna alla Sapienza
Università di Roma e past president della Società italiana di medicina
interna (Simi), illustrando cosa succede al nostro organismo quando
eccediamo con l’alcol, quali possono essere i danni. Le conseguenze vanno
dal coma etilico a condizioni molto gravi e meno note, come l’encefalopatia
di Wernicke o la sindrome di Korsakoff.
Un tema, quello dei rischi che si corrono con l’abuso di alcol, ancora più
attuale alla luce di quanto emerso dal documento conclusivo dell’indagine
conoscitiva della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza,
che ha fotografato la diffusione fra i ragazzi anche di pratiche pericolose
come il ‘binge drinking’ e l’impatto significativo di intossicazioni
alcoliche. “L’etilismo è dose-dipendente e dà dei danni gravi e permanenti”
determinati per effetto dell’accumulo, sottolinea Sesti. “I due organi
bersaglio principali sono il fegato, che può andare in una forma grave di
insufficienza epatica irreversibile, tanto è vero che poi in molti casi di
cirrosi l’unica possibilità terapeutica è il trapianto, e il sistema
nervoso. Va infatti evidenziato che l’alcol a livello cerebrale è
particolarmente dannoso e si può arrivare fino ad avere una gravissima
encefalopatia alcolica irreversibile con danni permanenti”.
In mezzo, però, fa notare l’esperto, “c’è tutta una fase di allarme in cui
si può intervenire. Esistono dei centri adeguati, che aiutano anche
farmacologicamente, ma molto si lavora ovviamente dal punto di vista
psicologico. Perché il più delle volte l’alcolismo può essere espressione di
un disagio sociale, o di un disagio familiare. E ci sono una serie di azioni
preventive che si possono mettere in atto per curarlo”.
RSI.CH
Svizzera
Uno su quattro guida dopo aver bevuto
LUpi lancia lallarme: alzare il gomito è causa di circa il 12% degli
incidenti stradali con gravi lesioni – Nel 2023, 506 persone ferite e 31
morti
Quasi un quarto degli svizzeri guida dopo aver bevuto alcol. È lallarme
lanciato oggi dallUfficio prevenzione infortuni (Upi), stando al quale
alzare il gomito è la causa di circa il 12% degli incidenti stradali con
gravi lesioni personali. Nel 2023, 506 persone hanno riportato ferite gravi
e 31 sono morte in incidenti legati allalcol. La situazione non è
migliorata negli ultimi dieci anni.
Uno studio del 2023 in 39 Paesi, di cui 22 europei, mostra che in Svizzera
il problema è più grave: il 23% degli automobilisti ha guidato almeno una
volta negli ultimi 30 giorni dopo aver bevuto, rispetto al 15% della media
europea. Unindagine dellUpi e della polizia rivela che quasi il 4% dei
conducenti ha alcol nel sangue e lo 0,4% supera il limite legale di 0,5 per
mille. Di notte, un guidatore su sette è in stato di ebbrezza.
LUpi ricorda che basta un bicchiere per compromettere la guida. Un aspetto
positivo è comunque rappresentato dal fatto che gli under 30 mostrano un
comportamento più responsabile delle persone più anziane.
ANSA
Movida, a Pomigliano pugno duro contro alcolici a minori
Comune sospende esercizio commerciale per tre mesi
Somministrava alcolici a minori di 14 anni, il Comune gli chiude il locale
per tre mesi.
E’ accaduto a Pomigliano d’Arco (Napoli), dove prosegue il pugno duro
dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Raffaele Russo, contro i
fenomeni dell’illegalità ed in particolare della somministrazione di
alcolici a minorenni. Dopo la chiusura di un locale commerciale per un mese
ordinata dal sindaco dopo che questo era stato colto dagli agenti della
Polizia Locale per l’ennesima volta a somministrare alcolici a minorenni,
ieri dal Comune è stata emessa una nuova ordinanza per un altro esercizio
commerciale, sempre del centro storico, nei pressi di Piazza Mercato, dove i
vigili urbani diretti dal Colonnello Emiliano Nacar, hanno sorpreso gli
esercenti a somministrare alcolici a minori di 14 anni. Questa volta
l’amministrazione comunale, con un’ordinanza dirigenziale, ha chiuso
l’attività per tre mesi, quindi in piene festività natalizie. La decisione è
stata presa a seguito di un controllo straordinario della Polizia Locale,
che ha accertato la violazione il 23 novembre scorso. La stessa attività era
già stata sanzionata per motivazioni analoghe nell’agosto del 2022. La
recidiva ha comportato la sospensione dell’esercizio commerciale. Nel corso
dei servizi di controllo del territorio, gli stessi vigili urbani hanno
denunciato a piede libero alcuni giovani per occupazione abusiva di un
edificio di proprietà comunale, in piazzetta San Giovanni Bosco, “Ex
Salesiane”, dove abusivamente venivano organizzate feste da un’associazione
che si era appropriata delle chiavi per poter accedere alla struttura da una
precedente associazione. Gli agenti sono intervenuti l’altra sera
nell’edificio, durante una delle feste organizzate dall’associazione, ed
hanno proceduto allo sgombero.
LUNIONE SARDA
Ubriaco al volante, minaccia e spintona i carabinieri: un arresto a Senorbì
Alla guida con un tasso alcolemico superiore al limite consentito, gli è
stata ritirata la patente
Ubriaco alla guida. Poi, al controllo dei carabinieri, ha reagito
minacciando e spintonando i militari. A Senorbì, nella notte del 2 dicembre,
è stato arrestato un uomo per resistenza a pubblico ufficiale e guida in
stato di ebbrezza. L’uomo è stato fermato in paese alla guida della propria
autovettura, manifestando evidenti segni di alterazione dovuti all’abuso di
sostanze alcoliche.
Durante il controllo, l’uomo ha opposto resistenza. Sottoposto allalcol
test è risultato avere un tasso alcolemico oltre il limite consentito dalla
legge. L’uomo è stato quindi posto agli arresti domiciliari in attesa del
giudizio direttissimo previsto
La patente di guida è stata immediatamente ritirata.
ANSA
Vino, l’export chiude l’anno con oltre 8 miliardi (+4,5%)
Stime Nomisma, mercato nazionale ancora giù in volumi nella Gdo
Il 2024 del vino italiano, pur tra tensioni geopolitiche e rallentamenti
economici, dovrebbe chiudersi con un export a +4,5%, arrivando a
oltrepassare la soglia degli 8 miliardi di euro.
Sono le stime di fine anno di Nomisma Wine Monitor, dopo un 2023 in leggero
calo sul fronte dell’export a valori e un mercato nazionale sotto ‘effetto
inflazione’, che ha portato ad una riduzione delle vendite in quantità di
vino nella Grande distribuzione di quasi il 3%; calo che prosegue anche nei
primi 9 mesi del 2024 con -1,5%, difficilmente recuperarabile entro
Capodanno.
Una riduzione coinvolge fermi e frizzanti, più pesanti nell’e-commerce,
mentre continuano a spiccare gli spumanti con crescite a volume in tutti i
canali di vendita, per quanto risulti ancora evidente l’impatto del carovita
sulle tasche degli italiani che, nella scelta delle bollicine, stanno
privilegiando gli spumanti generici, più economici, ai danni di quelli Dop.
Secondo il Report di Nomisma sulle importazioni nei principali 12
mercati mondiali, che rappresentano oltre il 60% del valore degli acquisti
globali, alla fine del terzo trimestre il valore aggregato è sceso del 2,6%.
A sostenere le vendite all’estero, anche quest’anno sono gli spumanti e, in
particolare dal Prosecco (2 bottiglie su 10 di vino italiano riguardano
questa denominazione). “L’export di vino italiano è influenzato da numerosi
fattori di carattere geopolitico ed economico che stanno portando le imprese
ad una maggior diversificazione dei mercati presidiati”, sottolinea Denis
Pantini, responsabile Wine Monitor di Nomisma, evidenziando anche che “il
rischio di dazi aggiuntivi sulle importazioni negli Stati Uniti potrebbe
generare impatti indiretti nelle vendite anche in altri mercati importanti
come quello tedesco”.
Si registrano, infatti, variazioni negative in Germania in primis, ma
anche Svizzera, Francia, Norvegia), mentre stanno emergendo crescite a
doppia cifra percentuale in Austria, Irlanda, Brasile, Romania, Croazia e
Tailandia.
DISSAPORE
Non si produceva così poco vino dal 1961, ecco perché
Le previsioni sulla produzione mondiale di vino nel 2024 sono ai minimi
storici e la causa non ci stupisce granché.
di Giulia Lucania
A meno che non siate atterrati su Dissapore per sbaglio, di certo il nostro
titolo non vi farà scomporre più di tanto. Che il mercato del vino sia in
crisi lo sappiamo bene, e per cause diverse: giovani che bevono sempre meno,
affermazione del vino dealcolato e, manco a dirlo, cambiamenti climatici
sono sul podio dei colpevoli o perlomeno degli indagati. Ed è proprio
questultimo fattore che sembra aver causato la più bassa produzione enoica
dal 1961. Quando diciamo cambiamenti climatici, ci riferiamo a fenomeni
metereologici estremi, da una parte allaltra dello spettro.
Il dato stavolta ci arriva dallOIV, Organizzazione Internazionale della
Vigna e del Vino, che ha da poco festeggiato il centenario dalla sua
costituzione a Digione, in Francia. Proprio in occasione dellanniversario
sono stati presentati alcuni dati statistici sullattuale produzione di vino
nel mondo e nei singoli Paesi. I risultati? Esattamente quelli che ci
aspettavamo. Il volume previsto per lanno in corso si aggira tra i 227 e i
235 milioni di ettolitri a livello mondiale, ovvero la produzione più bassa
da oltre cinquantanni. I dati sono stati estrapolati dai 29 Paesi che
lanno scorso hanno rappresentato l85% della produzione internazionale.
E proprio rispetto al 2023, il calo stimato è del 2%, mentre in confronto
alla media degli ultimi dieci anni osserviamo un calo di 13 punti
percentuali. Insomma, chi pensava non potesse andare peggio del 2023, quando
in Italia si era addirittura parlato di cortocircuito del settore, dovrà
ricredersi. Peggio di così, solo i 220 milioni di ettolitri del lontano
1961. Unica nota positiva in questo quadro è la posizione dellItalia, che
torna leader della classifica di produzione, spodestando la Francia che
scende al secondo posto, seguita dalla Spagna. (*)
La causa
Le cause della crisi, possibili o comprovate, sono tante e diverse, ma lOIV
ne sottolinea una: la crisi climatica. Diciamo una, ma le sfaccettature,
come sappiamo, sono molte e spaziano tra estremi opposti: siccità, gelate,
alluvioni, tempeste di vento sono solo alcuni degli scenari a cui siamo
sempre più abituati, e in modo sempre più intenso. La soluzione? Se per
combattere il problema alla radice forse è ormai troppo tardi, tocca
spingere sullimplementazione di strategie adattive e sullintroduzione di
pratiche viticole resilienti, cercando di prevenire e arginare i danni di un
clima in costante e imprevedibile mutamento.
(*) Nota: bravi forse, di certo non molto furbi. Primi per produzione, con
le cantine piene di prodotto invenduto.
LA VOCE DI NEW YORK
Carolina del Sud: condannata la donna che ha travolto e ucciso una sposa
Komoroski si è dichiarata colpevole di omicidio. Dovrà scontare 25 anni
Grazia Abbate
Il giorno del matrimonio di due giovani in Carolina del Sud è finito in
tragedia. Una donna ubriaca che guidava in maniera spericolata ben oltre il
limite di velocità consentito ha perso il controllo dellauto travolgendo
violentemente il golf car su cui erano seduti gli sposi che stavano
festeggiando il loro matrimonio in spiaggia, facendolo volare per ben 91
metri. La sposa Samantha Miller aveva 34 anni ed è deceduta indossando
ancora il suo vestito da sposa. Lo sposo Aric Hutchinson ha invece riportato
una grave lesione cerebrale e numerose ossa rotte.
Jamie Lee Komoroski di 27 anni si è dichiarata colpevole di omicidio davanti
al giudice del tribunale della contea di Charleston ed è stata condannata a
25 anni di carcere. La polizia ha riferito che la donna aveva bevuto in modo
eccessivo in diversi bar la sera del 28 aprile 2023, e nonostante ciò stava
guidando lauto sfrecciando a oltre 100 kilometri orari in una strada dove
il limite stabilito dalla legge è di 40 chilometri orari. Dopo lincidente
gli agenti hanno potuto constatare che il livello di alcool nel sangue di
Jamie era di oltre tre volte il limite consentito legalmente per guidare un
veicolo.
Sul golf car, mi ha detto che voleva che la notte non finisse e lho
baciata sulla fronte. Poi, lunica cosa che ricordo è di essermi svegliato
in ospedale, ha detto Hutchinson, che continua a sottoporsi a visite
mediche e terapie anche per potere superare grave trauma e langoscia che ha
subito a causa dellincidente.
Vorrei poter tornare indietro e annullare questa terribile tragedia. Ma non
posso. Vivrò il resto della mia vita con un intenso rimpianto per quello che
è successo quella notte ha detto Komoroski.