Alcologiarassegna stampa vino birra e altri alcolici del 4.11.24

4 Novembre 2024
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RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta

AGENSIR

Legge di bilancio: Cartabellotta (Gimbe), “per rifinanziare Ssn tasse su
sigarette, alcol e gioco d’azzardo, redditi milionari, extraprofitti
multinazionali” (*)

di Redazione Web

4 Novembre 2024

“Se il nostro Paese intende davvero rilanciare il Ssn è indispensabile
avviare un rifinanziamento progressivo accompagnato da coraggiose riforme
di sistema”. Lo ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione
Gimbe, questa mattina in audizione presso le Commissioni Bilancio riunite
di Camera e Senato. “Aggiungere fondi senza riforme – ha spiegato – riduce
il valore della spesa sanitaria, mentre fare riforme ‘senza maggiori oneri
per la finanza pubblica’ crea solo ‘scatole vuote’, come il Dl anziani, il
Dl liste di attesa e il Ddl sulle prestazioni sanitarie”. Per
Cartabellotta, “nonostante la stagnante crescita economica, gli enormi
interessi sul debito pubblico e l’entità dell’evasione fiscale, con un
approccio scientifico e la giusta volontà politica è possibile pianificare
un incremento percentuale annuo del Fondo sanitario nazionale (Fsn), al di
sotto del quale non scendere, a prescindere dagli avvicendamenti dei
Governi”.

Seguendo le opzioni politiche suggerite dal report Ocse del gennaio 2024,
la Fondazione Gimbe ha presentato in audizione proposte concrete per
rifinanziare il Ssn. “Nell’impossibilità di aumentare la spesa pubblica
totale visto l’inverosimile balzo del Pil nel breve-medio termine e i
vincoli Ue sul debito, occorre puntare sulla combinazione delle altre
strategie proposte dall’Ocse. Innanzitutto, aumentare le risorse per la
sanità – l’indicazione di Gimbe – riallocandole da altri capitoli di spesa
pubblica e/o introducendo tasse di scopo, in particolare su prodotti che
danneggiano la salute (‘sin taxes’): sigarette, alcol, gioco d’azzardo,
bevande e prodotti zuccherati, e/o tassando i redditi milionari e/o gli
extra-profitti di multinazionali”. Ma anche rivalutare i confini tra spesa
pubblica e spesa privata: “previo aggiornamento efficace dei Lea”, occorre
attuare una “sana riforma” della sanità integrativa che “permetta di
coprire i bisogni di salute aumentando la spesa intermediata e riducendo
quella pagata di tasca dai cittadini (out-of-pocket); rivedere le
compartecipazioni alla spesa sanitaria; incentivare, previa definizione di
una governance nazionale, le partnership pubblico-privato”. Infine occorre
attuare un “Piano nazionale di disinvestimento da sprechi e inefficienze”.

(*) Nota: per ridurre i danni correlati al consumo di alcolici e tabacco,
aumentare la tassazione è una buona strategia, ma è sbagliato partire da un
obbiettivo meramente economico. Se si riducesse drasticamente il numero dei
consumatori, diminuirebbe anche l’introito erariale e qualcuno proporrebbe
di fare retromarcia. Così come è successo in Nuova Zelanda, dove un’ottima
e rivoluzionaria legge sul fumo è stata abolita per il drastico calo delle
entrate derivanti dalla tassazione. L’obbiettivo da non perdere di vista di
ogni legge su fumo ed alcol è la riduzione dei danni e della mortalità loro
correlata.

FORTUNE.COM

Binge drinking: se a eccedere con l’alcol sono i senior

By Alexa Mikhail

Novembre 4, 2024

*USA – *Il binge drinking si è ormai diffuso tra le generazioni, ma negli
Stati Uniti questa pericolosa abitudine sta aumentando in particolare in
una fascia d’età. E non sono gli studenti universitari. Il binge drinking,
definito come l’assunzione di quattro o più drink nell’arco di due ore
almeno cinque volte al mese per le donne (cinque drink per gli uomini), è
infatti in aumento tra gli anziani.

Secondo il National Survey on Drug Use and Health, il 20% degli adulti
americani tra 60 e 64 anni ha dichiarato di aver bevuto troppo nell’ultimo
mese. Per gli over 65, la prevalenza del binge drinking è del 12%, un tasso
in aumento nell’ultimo decennio, mentre tra i giovani adulti di 18-25 anni
il trend appare in calo.

Cosa c’è dietro questa tendenza preoccupante? Potrebbe essere il
cambiamento di opinione sull’alcol. “Gli anziani che bevono lo fanno più
frequentemente delle persone sotto i 65 anni”, afferma George F. Koob,
direttore del National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism,
aggiungendo che i dati mostrano una percentuale maggiore di coloro che
hanno 65 anni e più che bevono 20 o più giorni al mese rispetto a quelli
tra 18 e 64 anni.

I giovani adulti di oggi stanno abbracciando sempre di più la sobrietà. Un
sondaggio Gallup ha rilevato che il 65% dei 18-34enni afferma che l’alcol
fa male alla salute rispetto al 39% degli over 55 anni.

Se la percentuale di anziani che beve fino a sbronzarsi è leggermente
aumentata, il numero di soggetti che rientrano in questa fascia di età
raddoppierà nei prossimi 40 anni.

“Di conseguenza, anche se la percentuale di anziani che bevono fino a
sbronzarsi rimanesse la stessa, il numero” totale “continuerebbe a crescere
rapidamente, potenzialmente gravando sempre di più sul nostro sistema
sanitario”, afferma Koob.

Quali sono i pericoli della sbornia per gli anziani?

Gli effetti dell’alcol per i senior sono intensificati. Gli anziani
avvertono più velocemente gli effetti dell’alcol e lo metabolizzano in modo
diverso, afferma Koob.

“Il corpo cambia con l’età e questi cambiamenti ci rendono più suscettibili
ad alcuni dei danni derivanti dall’uso di alcol”, afferma Koob. “I bevitori
anziani mostrano maggiori difficoltà rispetto ai più giovani in alcune
attività, tra cui prestazioni alla guida, tempo di reazione, memoria ed
equilibrio”.

Inoltre, gli anziani hanno maggiori probabilità di avere problemi di
equilibrio e di cadere anche senza alcol (le cadute sono la principale
causa di infortunio per gli over 65).

“Gli studi suggeriscono che le lesioni subite per cadute in stato di
ebbrezza tendono a essere più gravi di quelle causate da cadute che non
coinvolgono l’alcol”, afferma Koob. I Centri per il controllo e la
prevenzione delle malattie (Cdc) degli Stati Uniti stimano che quasi il 40%
delle cadute coinvolga il consumo di alcolici.

Gli anziani hanno anche maggiori probabilità di assumere diversi farmaci,
tra cui sonniferi e altri medicinali che possono essere pericolosi se
assunti in combinazione con l’alcol.

L’eccesso a lungo termine può aumentare il rischio di disturbi da uso di
alcol, alcuni tipi di cancro, malattie cardiache e disturbi di salute
mentale.

Ma i sintomi del binge drinking possono essere difficili da decifrare,
soprattutto per gli anziani. “Gli anziani bevitori potrebbero essere in
pensione, vivere da soli e socializzare meno. Di conseguenza, il bere
potrebbe avere un impatto minore su cose come la performance al lavoro o il
rendimento scolastico”, afferma.

REPORTPISTOIA

Pistoia. Alcol a minorenni, sospesa somministrazione alimenti e bevande a
locale sulla Sala

di Redazione

4 Novembre 2024

*PISTOIA* – Il Questore di Pistoia ha sospeso, ex art. 100 t.u.l.p.s.,
l’attività di somministrazione alimenti e bevande, per la durata dl 7
giorni, di un esercizio pubblico nel comparto sala.

Tale provvedimento – si legge nella nota della Questura – “si rendeva
necessario, in quanto gli agenti della locale divisione amministrativa
accertavano che un dipendente del pubblico esercizio, in diversi e
ravvicinati episodi, ometteva di verificare l’età anagrafica degli
avventori, vendendo bevande alcoliche a minori di anni 18”.

(…)

VIVEREANCONA

Aggressione e somministrazione di alcolici a minorenni, chiuso un noto pub
del centro

04.11.2024

Personale della Questura è stato impegnato, due sabati fa, in Piazza del
Plebiscito, dinanzi un noto pub, per un’aggressione avvenuta poco dopo la
mezzanotte ai danni di tre giovani di origine egiziana, che sono stati
aggrediti da un altro nucleo di ragazzi di origine tunisina e marocchina.

La ricostruzione completa di tale aggressione, finalizzata ad individuare
ogni singola responsabilità, è in corso, ma non escludendosi che l’evento
potesse ricollegarsi all’eccessiva assunzione di alcolici, soprattutto da
parte di minorenni, sono stati predisposti nei decorsi giorni specifici
controlli amministrativi, volti a verificare il rispetto della normativa
che vieta la somministrazione di sostanze alcoliche a minori e del
T.U.L.P.S. in generale.

In particolare lo scorso 26 ottobre u.s. personale della Divisione Polizia
amministrativa accertava che il titolare del locale dove si era verificata
l’aggressione aveva somministrato bevande alcooliche a due minori
infra-diciottenni, e gli contestava pertanto una doppia violazione
dell’art. 1 comma 2 della Legge 125/2001 (due sanzioni amministrative che
prevedono il pagamento della somma di complessive euro 700) per aver omesso
di chiedere agli stessi un documento di identità, come prescrive la
normativa, nonostante fosse evidente che i predetti non fossero maggiorenni.

Va rilevato che già nell’ottobre dello scorso anno, lo stesso titolare del
pub dove è avvenuta l’aggressione, si rendeva responsabile di analoga
situazione, sempre per aver consentito la somministrazione di alcolici a
minorenni, nella circostanza a due giovani appena quattordicenni, senza
avere chiesto loro di esibire un documento di identità. Il Questore di
Ancona, conseguentemente gli aveva sospeso la licenza di somministrazione
alimenti e bevande del locale, ex art. 100 T.U.L.P.S. per giorni 5.

Alla luce delle nuove contestazioni, che appaiono gravi perché destano
forte allarme sociale in quanto incidenti su una fascia debole come quella
dei minorenni, protetta in modo particolare dalla legge, il Questore ha
disposto una nuova chiusura per sette giorni del locale, con un altro
provvedimento ex art. 100 T.U.L.P.S., firmato questa mattina. Per tali
motivi la Squadra Amministrativa e di Sicurezza della Divisione Pas ha
posto i sigilli dinanzi al locale, con affissione di un cartello attestante
la chiusura disposta.

Con l’attuale chiusura salgono a 11 i provvedimenti di chiusura di esercizi
pubblici che sono stati eseguiti da parte dell’Autorità Provinciale di
Pubblica Sicurezza, al fine di prevenire pericoli attuali per l’ordine e la
sicurezza pubblica.

ROMATODAY

*Cronaca Tivoli*

Minorenne violentata alla stazione da un ubriaco

*L’incubo vissuto dalla giovane avvicinata in una parte isolata della sala
d’attesa. Arrestato un 24enne senza dimora*

Ha urlato e ha chiesto aiuto. Un incubo quello vissuto da una minore nella
serata di sabato 2 novembre alla stazione ferroviaria di Tivoli. A
molestarla un 24enne ubriaco, originario del Bangladesh, che è stato
arrestato.

*Violenza sessuale alla stazione*

La giovane, italiana, secondo le informazioni raccolte, è stata avvicinata
dal ragazzo, un senza dimora, in una parte isolata della sala d’attesa. Poi
sono stati dei momenti davvero tremendi per la giovane, che è stata
molestata e palpeggiata al seno. Messa alle strette, non avendo alcuna via
di scampo, disperata, alla 16enne non è rimasto altro che urlare e chiedere
aiuto.

*Arrestato un 24enne alla stazione*

Quelle grida hanno catturato l’attenzione sia dei passeggeri che dei
dipendenti che lavorano allo scalo ferroviario. Oltre ad aver chiamato il
112, hanno circondato il 24enne, per impedirgli di allontanarsi. Sul posto,
così, sono arrivati i carabinieri di Tivoli, che lo hanno arrestato con
l’accusa di violenza sessuale su minorenne.

*Ragazza trasportata in ospedale*

In evidente stato di choc, la 16enne è stata soccorsa dal personale medico
e accompagnata all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli. Il 24enne,
invece, è stato condotto a Rebibbia. La sua posizione è al vaglio della
procura di Tivoli.

AGENZIANOVA

Roma: rissa in strada tra ubriachi, due in ospedale

Questa notte, verso le 3, in via Tagliamento, diverse pattuglie dei
Carabinieri della Compagnia di Roma Parioli e del Nucleo Radiomobile di
Roma sono intervenute per una segnalazione di una rissa tramite il 112. Sul
posto sono stati trovati due cittadini norvegesi molto ubriachi e condotti
in ospedale con escoriazioni.

Durante l’intervento, con ausilio di personale del 118, i Carabinieri hanno
soccorso ulteriori tre ragazzi in evidente stato di ubriachezza. Sedati
anche due tentativi di rissa tra gruppi di ragazzi che uscivano da un
locale.

NAPOLIVILLAGE

Pomigliano, 26 e 16 anni, ubriachi aggrediscono e feriscono vigile urbano

By Redazione

*POMIGLIANO D’ARCO *– Un 16enne ed un 26enne, entrambi ubriachi, hanno
aggredito, senza apparente motivo, alcuni vigili urbani in piazza Giovanni
Leone a Pomigliano d’Arco (Napoli), ferendone uno al braccio. Durante la
colluttazione, il maggiorenne, che ha precedenti per traffico di
stupefacenti e detenzione di armi, ha anche minacciato di morte gli agenti,
dichiarandosi affiliato ad un noto clan. L’uomo è stato arrestato e
sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo.
Grazie alle riprese delle telecamere di videosorveglianza, è stato
possibile verificare che il 16enne ed il 26enne si sono avvicinati agli
agenti presenti in piazza, ed uno di loro ha attaccato improvvisamente uno
dei vigili urbani. Ne è seguita una colluttazione che ha provocato il
ferimento di un agente, che ha riportato una lesione all’avambraccio con
una prognosi di sette giorni. Durante l’aggressione, il maggiorenne ha
minacciato di morte gli agenti, dichiarandosi affiliato a un noto clan
camorristico. Avvisato il magistrato di turno, la polizia locale, sotto il
comando del colonnello Emiliano Nacar, ha proceduto all’arresto del 26enne,
il quale è stato posto agli arresti domiciliari in attesa del processo per
direttissima, fissato per sabato prossimo. Il minorenne è stato denunciato
a piede libero e affidato alla madre, mentre proseguono le indagini per
chiarire ulteriormente i dettagli dell’aggressione.

DOLCEVITAONLINE

Canapa, la soluzione della Lega: “Sostituiamo i negozi con enoteche” (*)

*Lo ha dichiarato a La Zanzara l’europarlamentare Silvia Sardone, e non è
uno scherzo*

Chiudere i negozi che vendono derivati della canapa e CBD e «sostituirli
con delle bellissime enoteche, educhiamo a bere consapevolmente e aiutiamo
l’economia italiana». È l’idea rilanciata dall’eurodeputata della Lega
Silvia Sardone, spiegata in diretta al programma La Zanzara nei giorni
scorsi.

Fosse uno scherzo, si potrebbe classificare l’uscita come una battuta e
chiuderla qui. Il problema è che non lo è, innanzitutto perché con un
provvedimento scellerato, tra l’altro sotto indagine da parte della
Commissione europea, si chiuderebbero migliaia di aziende con circa 15mila
lavoratori e un indotto milionario. Altro che aiutare l’economia: come
raccontato da diverse associazioni agricole nazionali, sarebbe il colpo
definitivo al nostro settore agricolo, che il governo dice invece di voler
sostenere.

Ma la cosa più grave, in quello che è successo, è la glorificazione
dell’alcol, droga ricreativa legale ad uso adulto, che ammazza migliaia di
persone ogni anno.

CANAPA: NON ESISTE UNA DOSE LETALE

Ad oggi la cannabis, anche quella con alte percentuali di THC, non ha
causato un morto in tutta la storia dell’umanità per un motivo semplice:
non esiste una dose letale. Figurarsi quella che di THC ne contiene
pochissimo, sotto le soglie che per la legge italiana possano causare
effetti psicoattivi. Al contrario l’alcol, ne uccide migliaia ogni anno.
Secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità: «In Italia ogni giorno
in media sono 48 le persone che muoiono a causa dell’alcol, oltre 17.000
ogni anno».

E per rilanciare questo capolavoro distopico l’europarlamentare tira fuori
per l’ennesima volta il refrain caro ai proibizionisti, secondo il quale la
cannabis sarebbe la porta di passaggio verso le droghe pesanti. Si tratta
di un assunto che è stato sconfessato più volte dalla ricerca scientifica,
dove i ricercatori stessi fanno notare che la cannabis, al contrario,
potrebbe essere utilizzata per trattare le dipendenze.

Non solo, perché secondo uno studio scientifico del 2023, se proprio
volessimo identificare una droga di passaggio per i giovani questa sarebbe
l’alcol e non la cannabis.

ALCOL: LA VERA DROGA DI PASSAGGIO

I risultati hanno evidenziato che iniziare a consumare canapa prima di
alcol e tabacco era una possibilità “relativamente rara“, infatti, solo il
9% delle persone che hanno fatto uso di cannabis ha riferito di aver
iniziato prima con la cannabis che con alcol e tabacco. Molto più comune
invece (circa il 21,8%) l’abitudine di iniziare ad assumere cannabis alla
stessa età in cui sono stati provati per la prima volta alcol o tabacco.

La scoperta più rilevante però è che, secondo i ricercatori, «coloro che
hanno provato la cannabis prima dell’alcol e del tabacco sembravano avere
meno probabilità di sviluppare problemi di abuso di sostanze rispetto a
coloro che hanno provato la cannabis alla stessa età in cui hanno provato
almeno un’altra sostanza».

Gli autori concludono sottolineando che: «L’alcol viene provato nella
stragrande maggioranza dei casi prima del tabacco o della cannabis – e che
iniziare a consumare cannabis prima dell’alcol e del tabacco – può persino
proteggere dal futuro uso di alcol».

Canapa, la soluzione della Lega: “Sostituiamo i negozi con enoteche”

I DANNI DELL’ALCOL E DELLA CANNABIS

«L’abuso di alcol, ma non di cannabis, è stato associato a un ridotto
spessore delle cortecce prefrontali (ad esempio, dorso/ventrolaterale,
opercolo frontale destro) e frontali mediali, così come del lobo temporale,
del solco intraparietale, dell’insula, dell’opercolo parietale, del
precuneo e delle aree parietali mediali». E’ il risultato di uno studio
scientifico pubblicato su Biological Psychiatry all’inizio del 2021.

L’ennesima conferma scientifica è arrivata da uno studio pubblicato su
Scientific Reports, che fa parte della rivista Nature, nel quale gli
studiosi hanno calcolato che la cannabis sia ben 114 volte meno letale
dell’alcool. Per arrivare a questo risultato i ricercatori hanno analizzato
il rischio di mortalità di diverse sostanze di uso comune per scoprire che,
a livello di utilizzo individuale, l’alcool è al primo posto seguito da
eroina, cocaina e tabacco.

La cannabis è anche l’unica sostanza, tra quelle analizzate, che pone un
rischio di mortalità bassa per i suoi utenti. Questi risultati rafforzano i
risultati di studi elaborati anni fa, con una metodologia leggermente
diversa. Quindi, in questo senso, lo studio va oltre la riaffermazione dei
risultati precedenti di ogni altra cosa.

LA CANNABIS PER MITIGARE I DANNI DELL’ALCOL

A questo aggiungiamo anche che la cannabis, secondo diversi studi
scientifici, potrebbe mitigare i danni causati all’alcol. Secondo uno
studio pubblicato su Alcoholing, clinical and experimental research, curato
dai ricercatori dell’Università di Boulder, in Colorado, spiegano che
l’alcol è associato all’infiammazione(aumenta l’interleuchina 6), mentre la
cannabis la contrasta (diminuisce l’interleuchina 1β), e che i bevitori non
consumatori di cannabis hanno mostrato una relazione più forte tra l’alcol
e l’interleuchina 6.

Nelle conclusioni i ricercatori scrivono che: «Questi risultati preliminari
suggeriscono che i cannabinoidi possono servire a mitigare l’infiammazione
associata all’uso di alcol. Inoltre, i risultati attuali forniscono dati
per indagini future, con l’obiettivo di sfruttare in ultima analisi la
conoscenza del ruolo dell’infiammazione nei disturbi da uso di alcol per
sviluppare trattamenti più efficaci incentrati su nuovi obiettivi
immunitari».

E non è il primo studio scientifico che racconta i potenziali benefici
della cannabis rispetto ai danni dell’alcol. Secondo uno studio pubblicato
sulla prestigiosa rivista Liver International, la cannabis può proteggere
il fegato da patologie causate dall’abuso di alcool come il fegato grasso
(steatosi epatica) e la cirrosi.

LA CANNABIS PER FAR DIMINUIRE I CONSUMI DI ALCOL

Infine vale la pena far notare che le persone che vivono in stati in cui la
cannabis ad uso adulto è legale sperimentano tassi inferiori di disturbo da
uso di alcol (AUD, Alcohol Use Disorder) rispetto a coloro che vivono in
stati in cui la cannabis rimane illegale. È il risultato di uno studio
statunitense finanziato a livello federale e pubblicato nel 2023.

Altro dato: negli stati americani dove la cannabis è legale, anche solo a
uso terapeutico, il consumo di alcolici è calato in percentuali comprese
tra il 13,8 e il 16,2%. Questo il risultato di una ricerca condotta
dell’Università del Connecticut e dalla Andrew Young School of Policy
Studies ad Atlanta.

(*) Nota: questa proposta rientra a pieno titolo nell’ambito della “Legge
del cobra”. Ha l’unico vantaggio di sollevare la discussione sulla diversa
pericolosità delle droghe.

Associazione Nuovo Paradigma O.d.V. – C.F. 91071720931

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