Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 6 ottobre 2024

6 Novembre 2024
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

SALERNO NOTIZIE

Salerno, Regolamento polizia urbana: stop alcolici nei distributori
automatici alle ore 24

Trovata l’intesa, dopo mesi di discussione, per l’approvazione del
Regolamento di polizia urbana al comune di Salerno.

Sarà fatto divieto agli esercizi commerciali di vicinato di vendere bevande
alcoliche dalla mezzanotte. E la mezzanotte diventa l’orario di chiusura
anche per i distributori “h24”.

Uniformati quindi i divieti per negozi e distributori. E lo stop dalla
mezzanotte fino alle 6 del giorno successivo si estenderà anche ai
distributori automatici.

L’avvio della stretta sui distributori era stata annunciata nei mesi scorsi,
a seguito di casi di abuso di alcolici tra i giovani nel cuore della movida.

IGRANDIVINI.COM

Manuale di Autodifesa per Astemi: Angelo Peretti Sfata i Pregiudizi sui Non
Bevitori di Alcol

Con umorismo e sagacia, Angelo Peretti difende chi non beve alcolici,
invitando a una maggiore consapevolezza nei confronti degli astemi

Angelo Peretti, noto per i suoi contributi nel settore del vino, cambia
prospettiva e pubblica il Manuale di autodifesa per astemi. Dopo il successo
del suo libro “Esercizi spirituali per bevitori di vino”, Peretti si rivolge
ora a chi sceglie di non bere alcol, affrontando i pregiudizi che questa
decisione può generare. Il libro, edito da Edizioni Ampelos nella collana
Pamphlet, è disponibile dal 4 novembre.

Un Libro per Astemi e Bevitori di Vino

Sebbene in Italia il 45% della popolazione non beva alcolici, questa scelta
viene spesso considerata “anomala”. Peretti utilizza l’ironia per
smantellare i luoghi comuni su chi non beve, rivelando come questi ultimi
siano oggetto di piccole vessazioni: dal classico “non sai cosa ti perdi”
all’assenza di alternative analcoliche in molti locali.

Ventuno Capitoli tra Aneddoti e Riflessioni

Il libro si sviluppa in ventuno brevi capitoli che spaziano tra aneddoti
personali, riferimenti scientifici e culturali, e osservazioni sulla
società. Con una scrittura leggera e tagliente, Peretti sostiene i diritti
degli astemi, incoraggiando i bevitori e i ristoratori a prestare maggiore
attenzione alle esigenze dei commensali che non consumano alcol.

Un Appello alla Consapevolezza e alla Qualità del Servizio

L’obiettivo del libro è duplice: dare voce agli astemi e sensibilizzare i
bevitori e i gestori di locali a migliorare le relazioni interpersonali e la
qualità del servizio. Il “Manuale di autodifesa per astemi” si rivolge a
chiunque sia interessato a una convivenza più rispettosa e inclusiva durante
le occasioni conviviali.

L’Ironia come Arma contro i Pregiudizi

Grazie al suo tono ironico e alla sua esperienza nel settore del vino,
Peretti invita alla riflessione con leggerezza, proponendo una visione nuova
e stimolante del rapporto con il vino e con chi sceglie di non berlo. La
copertina, curata da Elisa Costa dello studio Labeldesign, completa il
pamphlet con un’immagine evocativa.

TORINO TODAY

Continuava a vendere alcol ai minorenni: chiuso per tre mesi un Minimarket a
Nichelino

L’attività era già stata sospesa nei mesi scorsi, poi ha riaperto riaperto e
violato di nuovo le normative

Non sono bastate le sanzioni e la sospensione dell’attività nei mesi scorsi.
A Nichelino, il personale del minimarket di via Torino ha continuato a
vendere alcolici ai minorenni fino ai giorni scorsi, nonostanrte i
precedenti provvedimenti. Per questo, il Suap (Sportello Unico per le
Attività Produttive) ha imposto una nuova chiusura del negozio. Il
provvedimento è valido da oggi, mercoledì 6 novembre, per i prossimi tre
mesi.

Già in passato, le forze dell’ordine erano intervenute diverse volte in
questo locale, su segnalazione dei cittadini o durante i controlli sul
territorio. Avevano riscontrato già diverse violazioni, sempre per la
vendita degli alcolici. A luglio, per esempio, una 15enne era finita in
ospedale dopo aver acquistato qui della vodka. L’aveva bevuta, poi era
svenuta, soccorsa da una sua coetanea e portata all’ospedale Santa Croce di
Moncalieri.

Il minimarket si trova a pochi passi dal Municipio di Nichelino. La
precedente sospensione era stata rispettata correttamente, ma alla
riapertura il personale ha mentenuto le cattive abitudini.

UNIONE SARDA

Alcol ai minorenni e malamovida a Cagliari: locale sanzionato, sgomberata la
scalinata di Sant’Anna

L’attività sorpresa a occupare il triplo dello spazio pubblico concesso. I
controlli dopo le continue segnalazioni dei residenti

Alcol ai minorenni e suolo pubblico occupato senza autorizzazione. Questi i
motivi che hanno portato la Polizia locale di Cagliari a sanzionare nel fine
settimana un noto locale del centro. I controlli degli agenti sono stati
intensificati a seguito di numerose segnalazioni dei residenti, stanchi
degli schiamazzi notturni e dei gruppi (spesso di giovanissimi) che
consumano alcolici all’aperto.

L’attività è stata sorpresa a occupare in maniera eccessiva il suolo
pubblico, il triplo di quanto già era stato concesso. Mentre dalle zone nel
mirino della Polizia, Bastione San Remy e Chiesa di Sant’Anna, sono stati
allontanati alcuni ragazzi che stavano consumando bevande alcoliche
all’aperto.

I controlli, come annunciato dalla Polizia Locale, verranno intensificati
ulteriormente.

IL DOLOMITI

Ubriaco denuncia il furto dell’auto alla polizia ma la macchina è
parcheggiata a pochi metri di distanza: denunciato a sua volta

L’incredibile vicenda arriva da Vicenza ed è avvenuta ieri sera. L’uomo ha
chiamato in questura dicendo che gli avevano rubato l’auto. Una volta sul
posto gli agenti hanno notato subito che l’uomo era ubriaco e una volta
fornita la descrizione dell’auto c’è voluto ben poco a trovarla

VICENZA. Ha chiamato la questura ed ha denunciato un furto: ”Mi hanno
rubato l’auto”. Giunti sul posto gli agenti della polizia, però, hanno
trovato un uomo ubriaco che faticava a stare in piedi e a parlare
correttamente con l’auto parcheggiata a poche decine di metri di distanza.

La vicenda incredibile arriva da Vicenza. Gli agenti della questura sono
intervenuti verso le 20.30 di ieri, martedì 5, in viale Trento dopo che un
uomo, un cittadino residente a Perugia, aveva telefonato per denunciare il
furto della sua macchina.

La polizia ha raggiunto l’uomo ma una volta sul posto si è resa conto di
avere a che fare con una persona in evidente stato di alterazione alcolica.
L’uomo gesticolava eccessivamente e parlava con un’eccessiva loquacità.
Fornita poi la descrizione dell’auto con il numero di targa è bastato poco
agli agenti notare il veicolo non lontano da dove si trovavano in quel
momento.

L’auto distava solo poche decine di metri ed era regolarmente chiusa. L’uomo
è stato dunque accompagnato in questura e denunciato, a quel punto, per
ubriachezza molesta e procurato allarme.

LA NAZIONE

Ubriaco sul trattore, va contromano e si schianta su un’ambulanza

Denuncia e ritiro della patente per il 68enne alla guida. Incidente per
fortuna senza feriti

Orvieto (Terni), 6 novembre 2024 – Ubriaco alla guida di un trattore,
affronta una curva contromano e si schianta su un’ambulanza proveniente
nell’opposto senso di marcia. L’incidente, che per miracolo non ha fatto
registrare feriti, è costato ritiro della patente e denuncia per guida in
stato d’ebbrezza al conducente del mezzo agricolo, un 68enne residente in
zona. Nell’ambito dei controlli dello scorso fine settimana, i carabinieri
sono intervenuti sulla strada provinciale 90, nel territorio di Baschi, dove
si è verificato l’incidente. L’uomo alla guida del trattore ha preso una
curva contromano finendo sull’ambulanza che sopraggiungeva. Il 68enne,
sottoposto a controllo con etilometro, è risultato avere un tasso alcolico
oltre due volte superiore ai limiti di legge. Da qui denuncia all’autorità
giudiziaria e ritiro della patente.

CESENA TODAY

La fidanzata ubriaca barcolla sul ciglio della strada, lui aggredisce i
Carabinieri: arrestato

I militari dell’Arma erano impegnati nel controllo del territorio comunale,
quando hanno raccolto la segnalazione di alcuni cittadini

Nella notte del 3 novembre i carabinieri della Stazione di Savignano sul
Rubicone, insieme ai colleghi dell’Aliquota Radiomobile , hanno arrestato un
35enne del posto con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. I militari
dell’Arma erano impegnati nel controllo del territorio comunale, quando
hanno raccolto la segnalazione di alcuni cittadini. Avevano notato una
donna, ubriaca, che camminava barcollando pericolosamente lungo le strade
del centro cittadino.

Immediatamente individuata, i carabinieri stavano procedendo alla sua
identificazione, quando è sopraggiunto in preda all’ira il suo fidanzato, un
uomo di 35 anni anch’egli visibilmente alterato, che ha iniziato ad inveire
e minacciare i militari, tentando anche di colpirli con calci e pugni.

I militari, nonostante la condotta violenta e la corporatura prestante
dell’uomo, sono riusciti prontamente a bloccarlo, mettendolo in sicurezza.
L’uomo è stato arrestato e il giorno successivo, convalidato l’arresto è
stato sottoposto dalla locale Autorità giudiziaria alla misura dell’obbligo
di firma.

7COLLI.IT

Roma. “Vi ammazzo”, terrore nelle chiese: ubriaco minaccia parroci e fedeli

Le chiese del centro di Roma si sono trasformate in uno scenario di paura e
intimidazione, con due parroci e numerosi fedeli bersagliati dalle minacce
di un uomo di 53 anni. La sua strategia? Minacce di morte con coltello alla
mano e richieste insistenti di denaro, cibo e aiuti economici.

Grazie alle indagini della Stazione Carabinieri di Roma Piazza Farnese,
coordinate dalla Procura della Repubblica, l’uomo è stato finalmente
arrestato e condotto al carcere di Regina Coeli con l’accusa di atti
persecutori. Un incubo per la comunità religiosa locale che ora, forse,
potrà tirare un sospiro di sollievo.

L’indagine ha avuto inizio con la denuncia di una delle vittime e si è
sviluppata attraverso una serie di riscontri cruciali: video delle
telecamere di sorveglianza, pedinamenti e testimonianze che hanno confermato
un’escalation di comportamenti minacciosi da parte dell’indagato. L’uomo,
senza fissa dimora, non si limitava a chiedere aiuto: pretendeva donazioni e
perfino la cosiddetta “lettera del Papa”, destinata a chi necessita di un
sostegno economico a cui non avrebbe avuto diritto in quel momento.

Il suo modus operandi era sempre lo stesso: sostava all’ingresso della
chiesa consumando alcolici e droghe, si sdraiava sui banchi destinati alla
preghiera e, con tono intimidatorio, faceva capire di non avere paura delle
forze dell’ordine. Anche quando i fedeli cercavano di ignorarlo, lui
continuava a importunarli, fino a rendere la frequenza delle parrocchie una
vera sfida.

Fermato grazie all’intervento della Procura

Con le prove in mano, i Carabinieri hanno chiesto e ottenuto dal GIP
l’ordinanza di custodia cautelare. Ora l’uomo è in carcere, a disposizione
delle autorità giudiziarie, e il procedimento rimane nella fase delle
indagini preliminari

PRIMADITUTTOMANTOVA

Minacciano di morte il barista e di dare fuoco al locale: scatta la chiusura
per diec giorni

L’esercizio ritrovo di pregiudicati e teatro di situazioni pericolose: in
luglio un avventore ubriaco aveva anche danneggiato un’auto parcheggiata
vicino

Su disposizione della Questura, i Cc hanno chiuso per dieci giorni un bar di
Asola: minacce di morte al barista e di dare fuoco a tutto e danni alle
auto.

I carabinieri della stazione di Asola, nella mattinata di ieri martedì 5
novembre 2024, hanno notificato al titolare di un bar del luogo l’ordinanza
di sospensione della licenza e quindi la chiusura dello stesso per dieci
giorni.

La chiusura dell’attività è stata proposta dai militari dell’Arma dal
momento che il locale sarebbe ritrovo abituale di persone pregiudicate,
nonché teatro di vari episodi di disordini causati dagli avventori.

Non per ultimo l’episodio verificatosi lo scorso mercoledì 31 luglio 2024
quando un cliente, palesemente sotto l’effetto di sostanze alcoliche,
danneggiava per futili motivi un’autovettura di un ignaro cittadino
parcheggiata nelle vicinanze del locale, palesando di fatto un reale
pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Altro episodio si è verificato la vigilia di Ferragosto: due soggetti
ubriachi e con pregiudizi penali minacciavano di morte il titolare del bar,
nonché di dar fuoco al locale.
Ragioni, queste, ritenute più che sufficienti per il personale della
stazione Cc di Asola, per rappresentare e inoltrare alla Questura la
situazione di elevato allarme sociale, chiedendo l’emissione dell’ordinanza
di sospensione della licenza di somministrazione di cibi e bevande al fine
di interrompere il protrarsi di una situazione socialmente pericolosa e, nel
contempo, prevenire il reiterarsi di tali situazioni.

La proposta, avanzata con finalità di prevenzione e diretta a produrre un
effetto dissuasivo da attuarsi in relazione agli incontestabili elementi
informativi raccolti, hanno portato il questore Roberto Bolognesi a
condividere le risultanze investigative, emettendo così il provvedimento
amministrativo della temporanea sospensione dell’attività commerciale per 10
giorni.

La sospensione della licenza di un pubblico esercizio, spiegano i
carabinieri, non ha la finalità di sanzionare la soggettiva condotta del
gestore del pubblico esercizio per il verificarsi di condizioni
potenzialmente pericolose per l’ordine pubblico e la sicurezza dei
cittadini, bensì di impedire, attraverso la temporanea chiusura del locale,
il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale e, nel contempo, di
prevenire il reiterarsi di questo genere di situazioni, rendendo consapevoli
quei soggetti della circostanza che la loro presenza è stata rilevata
dall’autorità, in modo da indurre il definitivo allontanamento degli stessi,
o il modificarsi della loro condotta.

WINENEWS

L’innovazione in un bicchiere: sperimentazioni e visioni sul “vino
no-alcohol”

Cresce la domanda per un consumo diverso, e i giovani produttori rispondono
con ricerca e alternative nella proposta dei vini senza alcol

Sono giovani e preparati. Hanno le idee chiare e hanno respirato e vissuto
nel vino. E guardano ad aspetti del futuro, come la “questione vini
no-alcohol”, senza i paludamenti che contraddistinguono la discussione in
atto nel settore e senza pregiudizi, con lo sguardo di una generazione che
guarda al vino concretamente, ma con rispetto. Una categoria, quella dei
no-alcohol in crescita, che rappresenta una sfida e al contempo una
opportunità, nella loro visione, perché risponde all’evoluzione delle
tendenze dei consumatori e offre una nuova strada per coinvolgere la Gen Z e
i Millennials attenti alla salute. Ne hanno parlato, a “Wine2Wine”, il
business forum di Vinitaly, nei giorni scorsi a Verona, Luigi di Majo, che
affianca il padre Alessio di Majo alla guida della cantina di famiglia, la
Di Majo Norante, in Molise, e Leonardo Moretti Polegato, figlio di Giancarlo
Moretti Polegato, ai vertici di Villa Sandi, una delle realtà più importanti
del mondo del Prosecco, insieme ad Alojz Felix Jermann, sommelier e
comunicatore del vino.

“Concordiamo sul fatto che i no-alcohol wines siano un possibile approccio
iniziale per consumatori che vogliano scoprire il vino. La Generazione Z e i
Millennials – ha spiegato Alojz Felix Jermann – hanno costumi e idee di
consumo diversi, hanno tante opzioni e l’alcol non è sempre tra queste, per
questo i vini dealcolati possono essere una bella alternativa che permette
di “contagiarli” positivamente in questo mondo, e aprire la strada perché in
futuro costoro possano voler conoscere i grandi vini italiani di
eccellenza”.

La priorità individuata è quella del miglioramento della qualità dei vini
dealcolati e quindi la ricerca è la base da cui partire, come sta facendo un
gruppo di aziende italiane in collaborazione con un team di ricerca. “In
questo momento – racconta Luigi di Majo Norante – non produciamo un vino
analcolico (cosa peraltro ancora non possibile in Italia, in assenza di una
normativa specifica, ma già in essere in Paesi come la Germania, la Francia
e la Spagna, come previsto dal regolamento europeo in materia, ndr), ma
stiamo facendo ricerca, con l’obiettivo di trovare le migliori tecnologie di
dealcolazione, i migliori uvaggi e lavorazioni per produrre un vino
analcolico qualitativo che abbia caratteristiche, all’olfatto e al palato,
molto somiglianti a quelle di un vino tradizionale”. Nello stesso filone di
ricerca è coinvolta anche Villa Sandi, che produce già un vino “zero alcol”,
quindi non un dealcolato, che parte dalla base mosto, con il marchio “La
Gioiosa”, brand di proprietà della stessa cantina veneta. “In questo
momento, per via dei limiti di legge – racconta Leonardo Moretti Polegato –
non stiamo sperimentando in Italia, ma in Germania e Spagna, e ci auguriamo
che in futuro potremo arrivare anche a uno sviluppo tecnologico in Italia.
Pensiamo a tutti i brevetti che in questo momento vengono conseguiti da
aziende tedesche e spagnole, quando anche in Italia abbiamo il meglio del
meglio dell’industria tecnologica”.

In ogni caso i cosiddetti “No-Low”, potrebbero rappresentare, come da più
parti viene suggerito, i vini di ingresso per una vasta categoria di profili
di consumatori che per ragioni, le più diverse, al vino (e all’alcol) non si
accostano. E anche per chi pensa che per marchi affermati la produzione di
questa tipologia rappresenterebbe un vulnus, un’ombra sul marchio, i
“ragazzi” hanno una risposta sensata. “Le tecniche attualmente disponibili –
racconta ancora Leonardo Moretti Polegato, che in azienda è responsabile
dello sviluppo di nuovi progetti, su sostenibilità, energie rinnovabili e
nuove tecnologie, compresi i vini “No e Low alcol” – per la maggior parte
derivano da altri tipi di dealcolazione, specialmente da quella della birra,
che vanno adattate al vino per il recupero degli aromi. Quella della birra è
stata la prima industria a investire seriamente in questo ambito
comprendendo lo spazio che si è aperto sul mercato. Ci auguriamo che in
futuro, con un ritmo di investimenti diversi, si inizino a sviluppare delle
tecnologie ad hoc e specifiche per il mondo del vino che ci permetteranno di
raggiungere livelli qualitativi più alti”. E a proposito delle possibilità
di una crescita (anche in Italia) del mercato dei dealcolati i due giovani
produttori sono sicuri che nel momento in cui si raggiungeranno standard
qualitativi buoni, molti più brand decideranno di ampliare la propria gamma.
“La birra ha iniziato più di 10 anni fa a sperimentare sui prodotti
analcolici – prosegue Luigi di Majo – e in questo momento, dopo ingenti
investimenti, ha raggiunto ottimi risultati arrivando a prodotti
praticamente con le stesse caratteristiche a una birra tradizionale. Il
vino, invece, è rimasto indietro rispetto a questo segmento no-alcohol:
creare un’alternativa a birra, cocktail e tè fermentati aprirebbe al vino
questa fetta di mercato attualmente occupata da altri”.

Attualmente, produrre questi vini, vuol dire andare a dealcolare all’estero,
con un costo molto elevato non solo in termini economici, ma anche
ambientali, perché vuol dire movimentare delle masse, portarle altrove,
lavorarle e poi riportarle indietro. Quindi è chiaro che è auspicabile, per
i sostenitori di questo tipo di produzione, che la legislazione cambi. “È
importante – ha concluso Leonardo Moretti Polegato – che questo ambito venga
regolamentato in modo corretto in un settore che negli anni, grazie alle
regolamentazioni, è riuscito a sopravvivere a crisi molto importanti.
Necessario è, però, anche capire che al mondo del vino serve avvicinare i
giovani, aumentare i punti di contatto con coloro che tendono a bere solo
nei due giorni del fine settimana, mentre nel resto dei giorni bevono acqua
o qualche soft drink. Quindi i vini dealcolati potrebbero anche essere
funzionali ad aumentare la visibilità di marchi famosi per la produzione di
vini “tradizionali” anche in situazioni in cui non si consumano alcolici.
Guardando alla direzione presa dalla maggior parte dei Paesi, dovremmo
cercare di garantire anche all’Italia una quota di mercato in questo
segmento in crescita”. “Nella situazione attuale – ha sottolineato Luigi di
Majo Norante – le aziende sono impossibilitate a produrre vino dealcolato in
Italia, quindi sono forzate a produrre all’estero per assecondare una
domanda che sta crescendo. In Francia, Spagna, Germania e Inghilterra la
regolamentazione sui dealcolati è meno restrittiva, quindi i produttori di
quei Paesi sono avvantaggiati riuscendo a produrre senza troppe
complicazioni, mentre in Italia gestire logisticamente lo spostamento di
masse di vino al di fuori dei confini non è affatto banale. Qualcuno
contrario avanza l’ipotesi che solo i grandi gruppi potranno dealcolare
visto che dotarsi di uno stabilimento dedicato è estremamente oneroso. Ma
non è così. Per esempio in Germania e in Spagna stanno creando dei centri
specializzati di dealcolazione che possono servire per vari livelli di
volume a grossi, piccoli e medi produttori”.

Associazione Nuovo Paradigma O.d.V. – C.F. 91071720931

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