Alcologiarassegna stampa vino birra e altri alcolici del 8.1.25

8 Gennaio 2025
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RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta

GUIDEESPRESSO

Perché il Dry January rappresenta soltanto l’inizio di un cambiamento
generazionale

*Il Dry January promuove un mese di astinenza dall’alcol per riflettere
sulle proprie abitudini di consumo e sperimentarne i benefici. La
Generazione Z sta contribuendo a un calo delle vendite di alcolici,
preferendo alternative più salutari.*

di Redazione

8 Gennaio 2025

*Che cos’è il Dry January*

Abbiamo ormai compreso che il mese di gennaio è considerato un periodo di
bilanci e di nuovi inizi. Ed è nello stesso contesto del veganuary che si
inserisce un altro fenomeno molto particolare: il “Dry January”, una sfida
collettiva che invita a rinunciare volontariamente al consumo di alcol per
l’intera durata del primo mese dell’anno. Nato nel Regno Unito nel 2013 ad
opera di Alcohol Change UK,, questo movimento si è rapidamente diffuso a
livello globale, diventando un’occasione per promuovere uno stile di vita
più sano e una maggiore consapevolezza rispetto al proprio rapporto con gli
alcolici.

L’obiettivo principale del Dry January non è semplicemente astenersi
dall’alcol, ma piuttosto avviare una riflessione su come e perché si beva.
La sfida incoraggia a sperimentare i benefici di una pausa dagli alcolici,
che spaziano dal miglioramento della qualità del sonno e della
concentrazione, fino alla riduzione delle spese e delle calorie ingerite.
Un mese di astinenza può, inoltre, favorire la riconsiderazione delle
proprie abitudini a lungo termine, trasformandosi in un’opportunità per
stabilire un approccio più equilibrato e responsabile nel consumo di
bevande alcoliche.

Un elemento significativo, che sta attirando l’attenzione di studiosi e
operatori del settore, è l’atteggiamento della Generazione Z nei confronti
del consumo di alcol. Sempre più dati confermano come i giovani nati tra la
fine degli anni ’90 e i primi anni 2010 mostrino un interesse crescente
verso il benessere psicofisico e un’attenzione particolare all’autenticità
delle esperienze. Questa tendenza si traduce in una minore propensione a
bere rispetto alle generazioni precedenti, con un conseguente calo delle
vendite di alcolici e la crescita di alternative analcoliche sul mercato.

I motivi di questo cambiamento sono molteplici. Anzitutto, la Generazione Z
è cresciuta in un periodo storico segnato da una maggiore accessibilità
alle informazioni, grazie soprattutto ai social media e a campagne di
sensibilizzazione sempre più mirate. Questi strumenti consentono ai giovani
di confrontarsi apertamente su temi come la salute mentale, la
sostenibilità e l’impatto che le proprie scelte di consumo possono avere.
Così, bere meno o non bere affatto diventa non solo un’opzione di benessere
personale, ma anche una presa di posizione valoriale.

In secondo luogo, l’alcol è sempre più percepito come un potenziale
ostacolo alla piena espressione di sé e delle proprie capacità. Se un tempo
l’uscire “per un drink” era visto come un rito socializzante quasi
obbligato, oggi le nuove generazioni tendono a privilegiare attività più
incentrate sull’esperienza e sui rapporti umani, senza sentire la necessità
di ricorrere a sostanze che possano alterare la lucidità o la spontaneità.
Per molti giovani, la “notte brava” tipica dei coetanei di qualche decennio
fa si sta trasformando in momenti di condivisione più sobri, ma non per
questo meno divertenti.

PROVINCIA.BZ

Prevenzione dell’alcol: l’importanza di un comportamento consapevole

*Con l’inizio dell’anno parte anche la campagna provinciale di prevenzione
dell’alcol “C0.0L Challenge Dry January”: invito a ripensare il proprio
comportamento.*

08/01/2025

*BOLZANO (USP)*. L’iniziativa C0.0L Challenge Dry January invita le persone
a rinunciare all’alcol per 30 giorni e a sperimentare gli effetti positivi
di una rinuncia all’alcol. L’obiettivo è quello di motivare persone di
tutte le età a riconsiderare il proprio comportamento in fatto di alcol.
Questa campagna, lanciata originariamente nel Regno Unito, ha riscosso
successo in molti Paesi e dall’inizio dell’anno è stata lanciata per la
seconda volta anche in Alto Adige.

La campagna “C0.0L Challenge Dry January” non ha solo lo scopo di
sensibilizzare sui rischi per la salute, ma anche di avviare un cambiamento
sociale. L’obiettivo è quello di sottolineare l’importanza di un approccio
consapevole all’alcol e di evidenziare le alternative che promuovono la
salute e il benessere della comunità. L’8 gennaio l’assessore provinciale
alla Salute e prevenzione sanitaria Hubert Messner, il direttore sanitario
Josef Widmann, la responsabile di Gustelier & Gastro di HGV Bettina Schmid,
la direttrice reggente del Servizio dipendenze Bettina Meraner e il
direttore del Forum Prevenzione Peter Koler hanno presentato la campagna.

Tra i partecipanti attivi alla campagna figurano il Forum Prevenzione,
l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige e il Dipartimento provinciale
Prevenzione sanitaria e Salute. La campagna è sostenuta anche
dall’Associazione albergatori e locandieri dell’Alto Adige (HGV) e
dall’Associazione cattolica dei lavoratori (KVW).

I dati sul consumo di alcol in Alto Adige

Secondo gli ultimi dati Istat (2023), il consumo giornaliero di alcol in
Alto Adige è inferiore alla media nazionale: il 14,4% degli altoatesini
consuma alcol quotidianamente, mentre la media italiana è del 18,4% (contro
il 29,5% del 2006).

Negli ultimi dodici mesi, il 21,8% degli uomini e il 33% delle donne non
hanno consumato alcolici (indagine multiscopo 2022). La percentuale di
astemi è particolarmente elevata tra i giovani: il 79,3% di coloro che
hanno meno di 17 anni non ha bevuto alcolici nello stesso periodo. Ciò
porta a concludere che oltre il 35% della popolazione totale dell’Alto
Adige è astemia o quasi.

LAMEZIAINFORMA

Domani mattina presentazione ufficiale del Progetto “Come canne al vento”
al “Campanella Fiorentino”

*Otto incontri durante i quali verrà affrontata, da esperti e dalle
istituzioni preposte alla prevenzione, la tematica dell’uso-abuso di alcool
e sostanze psicotrope negli adolescenti*

di Redazione – 08 Gennaio 2025

Domani alle 9:30 nell’Auditorium del Polo liceale “Campanella Fiorentino”,
diretto da Susanna Mustari, si terrà la presentazione ufficiale del
Progetto “Come canne al vento”.

Eventi che si articoleranno da gennaio a maggio 2025 inseriti nel curricolo
di Educazione civica di Istituto. Otto incontri durante i quali verrà
affrontata, da esperti e dalle istituzioni preposte alla prevenzione, la
tematica dell’uso-abuso di alcool e sostanze psicotrope negli adolescenti
finalizzata alla promozione di una vita sana e attenta alla bellezza della
cultura, dell’arte, dello sport, della musica, della danza e dell’incontro
con l’altro.

Da un’idea di Alfonso Toscano e dell’epatologo Lorenzo Surace, il progetto,
accolto dalla Dirigenza, offrirà agli studenti del Polo Liceale la
possibilità di relazionarsi con donne e uomini che rappresentano la
complessa società odierna fatta di dipendenza, devianza, disagio, ma anche
di benessere, rinascita, legalità e responsabilità.

“Sensibilizzare gli studenti alle criticità insite nei comportamenti
scorretti e irrispettosi, con l’ausilio delle istituzioni, associazioni ed
organizzazioni esistenti sul territorio” afferma la Dirigente Mustari,
“rispecchia la nostra mission che pone l’adolescente al centro del percorso
educativo-didattico, in una sinergia che solleciti il pieno sviluppo della
persona, del suo divenire cittadino consapevole nell’esercizio dei diritti
e valori portanti”.

Il progetto vedrà il coinvolgimento di diversi attori nella molteplicità
degli ambiti operativi di competenza: forze dell’ordine, Prefettura,
Questura, Curia, Caritas diocesana, ASP, USR per la Calabria, Comune di
Lamezia Terme, Consiglio Regionale, Progetto Sud, Fondazione Mennea con i
quali il Polo liceale “Campanella-Fiorentino” ha già attivato le
collaborazioni necessarie alla realizzazione dell’evento.

In collegamento streaming interverranno anche Giovanni Addolorato,
Direttore U.O. Medicina interna e Patologie alcol del Policlinico Gemelli
di Roma, e Davide Ghinolfi, chirurgo del Centro trapianti di fegato
Cisanello-Pisa, per un approfondimento tecnico-scientifico sulla tematica
oggetto del percorso formativo.

ILBUSTESE

Schianto mortale tra Luino e Cremenaga, finisce in carcere l’automobilista
che provocò l’incidente

Cronaca | 08 gennaio 2025

Si sono aperte le porte del carcere per il 43enne di Luino che lo scorso
dicembre ha patteggiato una condanna a 4 anni e 10 mesi per omicidio e
lesioni stradali dopo l’incidente del maggio scorso sulla statale 344 in
cui perse la vita Francesco Ferrazzo, 44 enne di Cremenaga. Le indagini
hanno permesso di appurare che il conducente guidava ad alta velocità in
stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. L’uomo è
stato arrestato dai carabinieri di Luino. (*)

Aveva destato particolare rilevanza mediatica la notizia del tragico
incidente stradale avvenuto nel pomeriggio di sabato 4 maggio dello scorso
anno, lungo la statale 344 dir tra Cremenaga e Luino (leggi QUI la
cronaca).

Nell’incidente, che aveva visto coinvolte in totale quattro auto, ha perso
la vita Francesco Ferrazzo, 44 enne di Cremenaga, originario di Mesoraca e
impiegato come frontaliere in Ticino, mentre sono state sei le persone
ferite, di cui due in prognosi riservata, mentre le altre quattro sono
state medicate e dimesse con prognosi che andavano da uno a dieci giorni.

Nello schianto, Francesco Ferrazzo, morto all’istante, viaggiava a bordo di
una Golf, condotta da un 43 enne di Luino, estratto dalle lamiere dai
Vigili del Fuoco e trasportato in codice rosso all’Ospedale di Varese, che,
dopo aver effettuato una manovra di sorpasso azzardata coinvolgendo
nell’incidente altre tre macchine, ha finito la corsa in una scarpata a
lato strada, dopo un salto di tre metri. Nella stessa auto, quel giorno,
c’erano altre due persone, che nello schianto sono fortunatamente rimaste
solo ferite.

Le indagini per appurare l’esatta dinamica e raccogliere ulteriori
riscontri, nonchè gli accertamenti tecnici eseguiti, hanno fatto emergere
che il conducente della Golf al momento dell’incidente guidava in stato di
ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, a velocità superiore
ai 100 chilometri orari e compiendo sorpassi pericolosi. Per questo motivo
l’uomo, il successivo 6 maggio, è stato arrestato dalla Polizia Locale di
Luino con l’accusa di omicidio e lesioni stradali.

L’11 dicembre scorso il 43 enne ha patteggiato una condanna a 4 anni e 10
mesi per omicidio e lesioni stradali. Nella mattina di sabato 4 gennaio,
l’uomo, destinatario dell’Ordine di Esecuzione per la Carcerazione, emesso
dalla Procura della Repubblica di Varese, è stato arrestato dai carabinieri
della Stazione di Luino, e condotto nel carcere di Varese.

(*) Nota: una persona è finita in carcere per aver causato un incidente
mortale in stato di ebbrezza. Non dovrebbe essere una notizia, ma lo è.

IL RESTO DEL CARLINO

Nuovo codice della strada, ‘spariti’ i test anti alcol: “Introvabili nelle
farmacie”

08/01/2025 – Tolleranza zero per chi si mette alla guida dopo aver bevuto,
anche poco. Le nuove regole contenute nel Codice della Strada 2024, entrato
in vigore il 14 dicembre, hanno già sortito un primo, evidente, effetto:
nelle farmacie bolognesi gli etilometri portatili sono praticamente
introvabili. Da sinistra, i farmacisti Giorgio Gollini e Federico
AicardiMissing Credit Federico Aicardi, titolare dell’omonima farmacia,
conferma la mancanza dei dispositivi: “Sono esauriti prima di Natale: la
richiesta è stata talmente alta che i grossisti non ce l’hanno fatta a
rifornirci.

DISSAPORE

No e Low Alcohol: anche se l’Italia non ci crede varranno presto una fortuna

*Un recente studio internazionale prevede un’importante crescita per il
settore del no/low alcool, ma l’Italia ne è esclusa.*

di Massimo De Marco / 8 Gennaio 2025

Anche se finalmente il ministero ha dato il via libera per la produzione di
vini dealcolati (chiamandoli anche così, con buona pace di Lollobrigida),
dando finalmente la possibilità agli imprenditori Italiani di poter giocare
in un settore dall’enorme potenziale e in cui altre nazioni hanno già
consolidato il ruolo di leader, il nostro paese sembra confermare la sua
vocazione di mercato tradizionalista e poco aperto alle novità.

In attesa di vedere se l’inasprimento delle sanzioni del nuovo codice della
strada imporrà una maggiore apertura mentale nei confronti delle bevande
no/low alcool, nel resto del mondo questo tipo di prodotti sembrano
destinati a una crescita importante. Lo conferma uno studio dell’IWSR,
l’International Wine & Spirits Research, e più importante multinazionale di
ricerche di mercato nel settore beverage.

*La crescita*

Lo studio prende in considerazione dieci mercati chiave mondiali, evitando
accuratamente l’Italia: parliamo di Australia, Brasile, Canada, Francia,
Germania, Giappone, Spagna, Sud Africa, Regno Unito e Stati Uniti, in cui
nel solo 2028 si prevede una crescita del 4% per un valore di quattro
miliardi di dollari, trascinato soprattutto dagli analcolici, che
registrerà un +7% mentre i prodotti a bassa gradazione resteranno
sostanzialmente stabili.

I no alcool sono stati protagonisti di una scalata impressionante, passando
dai 30 milioni consumatori stimati del 2022 ai 61 milioni del 2024. Susie
Goldspink, responsabile delle ricerche sul no/low alcool di IWSR osserva:
“mentre il comparto degli analcolici evolve, i consumatori vogliono
qualcosa in più della semplice assenza di alcool. Vogliono prodotti che
offrano gusto, complessità e un’esperienza di bevuta completa. Questa
evoluzione sta allargando i confini del settore, spingendo le aziende a
innovare e alzare il livello di qualità e varietà”.

*Dati interessanti*

Un ruolo all’interno di questa crescita sembra averlo anche la birra, con
aumento dei volumi previsto del 7% entro il 2028, grazie alle opzioni senza
alcool. È il Brasile il mercato la birra analcolica è la referenza
no-alcool per eccellenza e dove la crescita dovrebbe attestarsi su un +10%,
mentre negli Stati Uniti il mercato è più complesso e composito, con
un’ampia varietà di prodotti e con la Gen Z che sembra essere molto più
sensibile al consumo di alcolici, sperimentando molto più delle generazioni
più attempate con kombucha, tè frizzanti, acque luppolate e bevande a base
di aceto come gli switchel. Resta da vedere se l’Italia farà mai parte di
questo epocale cambiamento nei consumi.

IL GAZZETTINO

Nuovo codice della strada, nascono le birre «salva-patenti»: stesso sapore
ma meno alcol (*)

*Le bevande a bassa gradazione alcolica sono un trend in crescita: a farlo
sapere è l’International Wine & Spirits Research*

Mercoledì 8 Gennaio 2025 di Redazione Treviso

*CASTELLO DI GODEGO -* Il nuovo codice della strada ha messo paura ai
trevigiani (e non solo), che stanno cambiando le loro abitudini. Le bevande
«low alcol», a bassa gradazione alcolica, sono un trend in aumento: a dirlo
è un report dell’Iwrs – International Wine & Spirits Research, che fa
sapere: «cresceranno del +6% entro il 2027 nei 10 mercati più importanti.

È in quest’ottica, del sempre maggiore consumo delle birre con poco alcol,
che anche il Birrificio 17 di Castello di Godego ha lanciato «S-birra», una
birra artigianale a bassa gradazione alcolica, cosiddetta «salva-patenti»
poiché pensata per andare incontro ai guidatori.

*La birra salva-patenti*

«“S-birra” è un prodotto che garantisce il sapore autentico della birra
artigianale restando ampiamente sotto i limiti previsti dalla legge grazie
al suo 2,2% di gradazione alcolica» annuncia il Birrificio 17.

«L’idea nasce in risposta alle recenti modifiche al Codice della Strada –
spiegano -, che pur mantenendo immutati i limiti di tasso alcolemico
inaspriscono le sanzioni per la guida in stato di ebbrezza.

Ogni brindisi può fare la differenza tra tornare a casa in sicurezza e
rischiare multe o la sospensione della patente».

Secondo i soci fondatori, la nuova proposta ambisce a sensibilizzare anche
i più scettici sull’importanza del bere consapevole: «Vogliamo che i nostri
clienti possano trascorrere una serata piacevole e tornare a casa in totale
sicurezza, senza compromessi sul sapore».

(*) Nota: già in passato era stata lanciata sul mercato una birra con
gradazione alcolica 3,5% con uno slogan che richiamava la possibilità di
guidare senza incorrere nella legge. La pubblicità fu ritirata – non per il
messaggio sbagliato, erano tempi doversi – ma per concorrenza sleale. Le
birre, e gli altri alcolici, a bassa gradazione sono ingannevoli come le
sigarette a basso contenuto di nicotina.

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