RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta
FARO DI ROMA
9 settembre Giornata Mondiale Danni al Feto da Alcol
Lo spettro dei disordini fetali da alcol è una patologia grave e
invalidante.
Con questa definizione viene coperta uno spettro molto vasto di segni e
sintomi che possono affliggere il bambino di una madre che ha consumato
bevande alcoliche in gravidanza.
La Sindrome Feto Alcolica (SFA) rappresenta la forma classica completa di
malformazioni scheletriche e danni cerebrali.
Ad oggi non vi sono stime precise, ma la letteratura scientifica riporta, a
seconda delle varie aree geografiche, da 2 a 12 casi per ogni 1000 nati
vivi di SFA completa e da 20-60 casi di forme sfumate sempre per ogni 1000
nati vivi.
In Italia è stata stimata un’incidenza di 3-4 casi di SFA completa e di 20
casi di forme sfumate per ogni 1000 nati vivi.
L’etanolo presente in tutti i tipi di bevande alcoliche (vino, birra e
superalcolici) è teratogeno. Supera la barriera placentare e raggiunge
l’embrione-feto.
Riduce la produzione di ormoni e fattori di crescita, interagisce con i
fattori nutrizionali e distrugge le cellule nervose del cervello in
formazione.
Considerando che entro le prime 8 settimane l’embrione pesa circa 10 grammi
(lungo circa 2 cm), quando si beve una unità alcolica media, caratterizzata
da 12 grammi di etanolo, l’effetto finale è quello di mettere “l’embrione
sotto spirito”. È evidente che i danni possono essere enormi ed in questa
fase completi.
Il consumo di alcol durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza
induce soprattutto alterazioni neurologiche.
Quando si consumano elevate quantità di alcol, nel 40% dei casi si sviluppa
la cosiddetta “teratogenesi classica” caratterizzata da un quadro clinico
grave. Nelle signore che consumano alcol in modo moderato/sociale la
probabilità di sviluppare alterazioni da alcol è superiore al 30% rispetto
a chi non ne consuma.
Le alterazioni più frequenti sono: ritardo di crescita pre e post natale
(altezza e peso inferiori al 10° percentile), riduzione del diametro
fronto-occipitale (riduzione del cranio), anomalie facciali (ridotte
flessure palpebrali, labbro superiore assotigliato, filtro naso-labiale
piatto, possibili malformazioni ossee), alterazioni congenite in diversi
distretti dell’organismo, ridotta attività cognitiva e alterazioni del
comportamento: minore capacità di apprendimento, disturbi psichiatrici
(soprattutto deficit di attenzione/iperattività) e maggiore tendenza a
comportarsi con scorrettezza.
La diagnosi è possibile quando la mamma dichiara di avere bevuto alcol in
gravidanza. Più la diagnosi è precoce e più è possibile ridurre gli effetti
negativi. Sia per la diagnosi che per la cura il pediatra deve cooperare
con il neuropsichiatra e con il genetista dismorfologo.
Attualmente l’evidenza scientifica afferma che qualsiasi dosaggio di alcol
è dannoso in gravidanza.
È dannoso anche durante l’allattamento. Tutto l’etanolo che la mamma assume
si riversa nel latte con relativi danni (irritabilità, danni neurologici,
ecc).
*Cosa fare a livello individuale?*
-Tutte le signore che decidono di avere una gravidanza devono interrompere
l’assunzione di alcol e non bere mai durante la gravidanza e durante
l’allattamento
-Ciò deve essere fatto anche dai padri in quanto l’etanolo danneggia il
materiale genetico degli spermatozoi
*Cosa fare a livello collettivo?*
-Sollecitare la popolazione a confrontarsi con il proprio bere.
Soprattutto le donne in età fertile o le signore in gravidanza devono
essere sottoposte all’identificazione precoce.
Noi proponiamo il GLU GLUTest che è facilmente utilizzabile nel sito di
ASL3 Liguria.
In modo semplice si può comprendere se il consumo è a basso rischio,
rischioso, dannoso o se vi è una chiara dipendenza. In caso di consumo a
basso rischio sarà semplice astenersi, in caso di consumo rischioso ci sarà
un intervento cosiddetto “breve” per motivare la persona a smettere, mentre
in caso di consumo dannoso o dipendenza si indicherà un centro
specialistico.
*Gianni Testino, Patrizia Balbinot Centro Studi del Centro Alcologico ASL3
Liguria Società Italiana di Alcologia*
AVVENIRE
Fisco e bevute. Autogol alcolico a Tokyo: un esempio da non imitare
Francesco Gesualdi
venerdì 9 settembre 2022
La notizia ha fatto il giro del mondo perché contravviene a ogni regola di
buonsenso sanitario e sociale. In Giappone, la National Tax Agency, il
corrispettivo della nostra Agenzia delle Entrate, ha lanciato un concorso a
premi riservato ai pubblicitari fra i 20 e i 39 anni, affinché elaborino
proposte per promuovere il consumo di alcolici fra i giovani. Il bando,
aperto dal 14 agosto al 9 settembre, chiede di elaborare non solo messaggi
promozionali accattivanti, ma anche di ideare contenitori e forme di
etichettatura ad alta capacità seducente.
In particolare si sollecita la creazione di messaggi capaci di promuovere
il consumo di bevande alcoliche in ambito domestico, ricordando che si
possono sempre ricevere comodamente a casa propria tramite rider. E per
ottenere un’alta partecipazione al concorso, l’Agenzia ha fatto sapere che
le migliori proposte saranno premiate nel corso di una cerimonia
organizzata a Tokyo il prossimo 10 novembre. In più sono previste forme di
sostegno pubblico per la realizzazione delle proposte più convincenti.
L’Agenzia delle Entrate nipponica sostiene di avere assunto un’iniziativa
tanto bizzarra per arrestare la perdita di entrate fiscali sulle vendite di
alcolici che da una decina di anni registrano un calo costante.
Per la precisione in Giappone il consumo di bevande alcoliche, birra
compresa, è passato da 100 litri a persona nel 1995 a 75 nel 2020 con
perdite significative da parte dell’erario. Lo dimostra il fatto che mentre
nel 2011 gli introiti sugli alcolici rappresentavano il 3% delle entrate
fiscali e nel 1980 addirittura il 5%, nel 2020 contribuivano appena per
l’1,7%, facendo registrare una perdita di oltre 8 miliardi di dollari alle
casse pubbliche. E gli esperti non hanno dubbi: la ‘colpa’ è del Covid che
non solo ha impedito alla gente di frequentare i locali pubblici, ma l’ha
costretta a lavorare da casa.
In Giappone uno dei momenti in cui si assumono alcolici è nel dopolavoro
quando ci si intrattiene per fare quattro chiacchiere con i colleghi. Ma il
lavoro a distanza imposto dal Covid ha fatto venire meno quest’occasione e
i consumi di alcolici sono crollati. Il peggio per l’erario è che ragioni
di tipo energetico e climatico rischiano di fare del lavoro a distanza un
fenomeno permanente. Nessuno saprà mai se dietro all’iniziativa della
National Tax Agency c’è la mano lunga delle lobby giapponese delle bevande
alcoliche, che sarà la prima a beneficiare di una pubblicità più aggressiva.
Ma anche se andasse a beneficio esclusivo dell’erario, ci sarebbe ancora
molto da discutere. Ciò che proprio non torna è che pur di far cassa lo
Stato promuova il consumo di una sostanza tossica, che può far perdere la
padronanza di sé e indurre dipendenza. In Italia lo abbiamo già messo in
evidenza quando abbiamo condotto la nostra battaglia contro la pubblicità
del gioco d’azzardo: non c’è ragione finanziaria che possa giustificare la
promozione di pratiche e sostanze che danneggiano la salute delle persone,
l’armonia delle famiglie, l’equilibrio sociale.
Tanto più che per lo Stato si tratta sempre di una vittoria di Pirro:
quanto incassa sotto forma di imposta sui consumi nocivi lo deve
rispendere, moltiplicato, sotto forma di spesa sanitaria, di spesa sociale
e di spesa per ordine pubblico. Oltre che per motivazioni di rispetto umano
e sociale, la scelta giapponese non può essere approvata anche per una
ragione politica che ha a che fare con la funzione del prelievo fiscale. Il
fisco, e la nostra Costituzione lo dice bene, non è solo come un mezzo per
garantire denaro alle casse pubbliche. Le finalità sono sempre almeno altre
due: solidarietà e redistribuzione della ricchezza in un’ottica di equità.
Non a caso la nostra Carta indica come criterio principe la progressività,
da attuarsi non solo sulle forme di prelievo diretto, ma anche indiretto
riguardanti i consumi. Un criterio che in tempo di campagna elettorale
tutte le forze politiche farebbero bene a tenere presente invece di
lasciarsi andare a promesse mirabolanti che oltre a essere fasulle sul
piano della sostenibilità finanziaria sono anticostituzionali.
Ma oggi che la crisi ambientale è evidente in tutta la sua gravità, è
urgente attribuire al fisco anche la funzione di orientamento dei
comportamenti affinché famiglie e imprese compiano scelte rispettose della
«casa comune». Le imposte sui consumi vanno modulate in modo da
incoraggiare i comportamenti virtuosi e scoraggiare quelli dannosi. In
questo solco, ad esempio, si iscrive la tassa sul carbonio, più nota come
Ets, imposta alle imprese in ambito europeo per contenere le emissioni di
anidride carbonica. Ma molte altre varianti andrebbero introdotte per
scoraggiare i consumi superflui e incoraggiare, al contrario, la preferenza
per imballaggi leggeri e riciclo dei materiali. Alla fine la grande
decisione che dobbiamo prendere è sempre la stessa: dobbiamo scegliere se
privilegiare denaro e potere o persone e creato. Una scelta che si impone
soprattutto quando parliamo di tasse e di spesa pubblica.
ECONOMY
Birra Peroni, 20 milioni di euro in nuove tecnologie e impianti no-alcol
*Nuove iniziative per il consumo responsabile: i suoni e gli odori tipici
di un box a bordo pista a Milano dall’8 all’11 settembre “Il Pitstop” in
Piazza XIV Maggio con la possibilità di gustare Peroni Nastro Azzurro 0.0%,*
Paolo Grisorio
09/09/2022 – Birra Peroni continua ad investire sui prodotti no alcol, a
dimostrazione della loro centralità all’interno della strategia di
sostenibilità di lungo termine del Gruppo Asahi, di cui è parte, e che
punta a raggiungere una quota del 20% di prodotti analcolici nel suo
portafoglio entro il 2030.
In linea con questo obiettivo, dopo gli oltre 20 milioni di euro investiti
in nuove tecnologie e impianti di dealcolizzazione presso gli stabilimenti
di Roma e Bari, l’azienda ha recentemente lanciato Peroni Nastro Azzurro
0.0% che nei prossimi giorni sarà tra i protagonisti delle iniziative
organizzate in partnership con il Team Aston Martin Aramco
“Il nostro impegno sul segmento analcolico ha l’obiettivo di offrire una
risposta di qualità ad una precisa esigenza che emerge sempre più forte sul
mercato – dichiara Federico Sannella, Direttore Relazioni Esterne e Affari
Istituzionali di Birra Peroni – Stiamo infatti assistendo ad una forte
crescita della domanda di birre no-alcol, dovuta anche ad una maggiore
consapevolezza nei consumatori, sempre più alla ricerca di uno stile di
vita sano ed equilibrato.
*Nuova strategia di sostenibilità*
In linea con la nostra strategia di sostenibilità Legacy 2030 stiamo quindi
investendo sullo sviluppo di un’offerta di prodotti premium analcolici
perché questo ci permette non solo di intercettare i nuovi trend di consumo
ma anche di offrire il nostro contributo concreto per la promozione e la
diffusione di un consumo responsabile”.
Nell’ottica di far conoscere ed apprezzare sempre di più l’offerta no
alcol, valorizzandola in contesti ad hoc, Birra Peroni ha quindi promosso
una serie di iniziative a supporto, come quelle che si terranno dall’8
all’11 settembre. Grazie alla partnership con il Team Aston Martin Aramco
Cognizant Formula One™, infatti, l’azienda promuoverà la referenza
analcolica, nel centro di Milano con l’allestimento dello spazio “Il
Pitstop” in Piazza XIV Maggio dove, oltre a gustare Peroni Nastro Azzurro
0.0%, sarà possibile vivere un’esperienza mutli-sensoriale che replica i
suoni e gli odori tipici di un box a bordo pista.
(*) Nota: se i produttori di alcolici trovano vantaggioso riconvertire i
loro prodotti in analcolici è la quadratura del cerchio.
LA NAZIONE
Patteggia 4 anni per la morte di Rebecca
*Questa la pena (ridotta di un terzo) per il 27enne che in stato di
ebbrezza causò il pauroso incidente costato la vita alla diciottenne di
Balbano*
Quattro anni di reclusione per omicidio stradale e lesioni gravissime.
Questa la pena patteggiata davanti al gup Silvestri da Danilo Fucci, il
27enne di San Filippo che alla guida di un van Mercedes“Vito“ la sera del
31 gennaio scorso causò il tragico incidente stradale costato la vita alla
diciottenne Rebecca Cucchi, residente a Balbano. Lo schianto mortale
avvenne in via Nuova per Pisa a San Lorenzo a Vaccoli. Insieme a Rebecca,
che morì praticamente sul colpo, restarono gravemente feriti due suoi amici
che viaggiavano sulla Volkswagen Polo: Matteo Tomei, 21 anni, di San Vito e
Daniele Petroni, 24 anni, fidanzato della vittima e residente a San
Concordio, più, in modo lieve, il ragazzo al volante.
Secondo le indagini della Procura, dirette dal pm Sara Polino che si è
avvalsa dei rilievi della Polizia municipale e della consulenza tecnica
dello Studio Del Cesta, il van Mercedes si trovava in mezzo alla strada
dopo un testacoda. In sostanza Danilo Fucci (risultato poi in stato di
ebbrezza) stava tornando da Pisa quando avrebbe perso il controllo
dell’auto a forte velocità, uscendo fuori strada e andando a sbattere
contro un muretto. Il forte impatto avrebbe fatto poi rimbalzare il van
fino a farlo tornare in carreggiata, nella corsia opposta.
A quel punto la Polo, diretta verso Pisa, se lo sarebbe ritrovato davanti,
senza riuscire ad evitarlo, complice forse anche il buio. È probabile,
infatti, che i fari del Mercedes si fossero spenti a causa dell’impatto
precedente. La scelta del patteggiamento ha consentito a Fucci di ottenere
uno sconto di un terzo sulla pena, scesa quindi da 6 a 4 anni.
I genitori di Rebecca, Sandra Mengali e Guido Cucchi, assistiti
dall’avvocato Cinzia Barbetti, pur sconvolti dal dolore, in questi mesi
hanno pensato anche agli altri, sottolineando la pericolosità di questa
strada molto buia e spesso affrontata dalle auto a forte velocità,
chiedendo quindi più controlli e l’installazione di un autovelox.
*Paolo Pacini*
CORRIERE ROMAGNA
Cesena: ubriaco e aggressivo al bar, sconterà 8 mesi in cella
9 Set 2022
«Era il mio primo giorno di ferie. Ho esagerato con l’alcol e non mi
ricordo neppure cosa sia successo. Mi dispiace».
Non è bastata al giudice la giustificazione data da N.S.: 63enne, muratore
per un’impresa riminese, di origini senegalesi ma da moltissimo tempo
cesenate. Ad arrestarlo nelle scorse settimane erano stati gli uomini del
commissariato di polizia. E ieri, difeso dall’avvocato Eleonora Montaletti,
in rito abbreviato davanti al giudice Elisabetta Giorgi è terminato il
processo per direttissima. Dove, visti i precedenti specifici che ha, è
stato condannato ad 8 mesi di reclusione senza sospensione della pena.
Le manette erano scattate perché aveva messo a soqquadro un bar, fatto
danneggiamenti alle auto in strada ed aggredito anche gli agenti.
Sposato, sei figli, tutta la sua famiglia vive in Senegal. Lui resta in
Romagna per lavoro ed evidentemente per lui l’alcol è un serio problema.
Tanto che aspettando il processo di ieri mattina ha iniziato al Sert un
percorso per disintossicarsi.
Appena lo scorso mese di aprile era stato arrestato a Rimini sempre dalla
polizia. Diceva di essere “allergico alle divise” ed alle imposizioni, in
qualità di ultras del Cesena e della Juventus da tantissimi anni. In realtà
anche in quel frangente (quando venne arrestato ancora per resistenza) era
soprattutto molto ubriaco.
Questa volta il pandemonio si era scatenato quando il barista del bar Sport
(l’ex Sinatra Caffè, al Ponte Nuovo, inizio Oltresavio) attorno alle 18:30
ha iniziato a rifiutarsi di servirgli ancora da bere. L’anziano muratore
era già palesemente oltre il limite. Il diniego a nuovo alcol non l’ha
digerito bene. Anche di fronte agli uomini della volante del Commissariato
intervenuti, ha preso il bicchiere di un’altra persona da un tavolo e se lo
è scolato prima di lanciarlo e spaccarlo. Poi, in strada, ha preso a calci
e danneggiato gli specchietti di una vettura in transito. Infine ha
spostato i suoi strali dal barista che non voleva servirgli drink agli
agenti del 113. Che non hanno potuto far altro se non ammanettarlo.
CORRIEREFIORENTINO
Firenze, 14 enne svenuto ubriaco alle 18.30: soccorso alla fermata
dell’autobus
*L’adolescente era riverso a terra, a notarlo sono stati i passanti che
hanno chiamato la volante in via Datini*
di Valentina Marotta
Ancora un ragazzino colto da malore per colpa dell’alcol. Era riverso per
terra, alla fermata dell’autobus, in via Datini, mercoledì pomeriggio,
quando alcuni passanti lo hanno visto e hanno fermato una volante,
impegnata in un controllo di routine nel quartiere di Gavinana. Lui, 14
anni appena, di origine straniera, aveva lo sguardo perso nel vuoto e non
riusciva a parlare, tanto stava male. Gli agenti hanno chiamato il 118.
L’ambulanza e poi la corsa all’ospedale Santa Maria Annunziata.
Intossicazione alcolica, secondo i sanitari. Lo studente è stato affidato
ai genitori ed è ritornato a casa. Ma sarà sentito nei prossimi giorni
dagli investigatori che dovranno ricostruire cosa sia successo quel
pomeriggio e come si sia procurato gli alcolici.
È già il secondo caso in pochi giorni. L’ultima domenica di agosto, era
toccato a un tredicenne finire al pronto soccorso, dopo aver brindato con
la vodka in compagnia di due amici, in un giardino pubblico, nel quartiere
di Novoli. «Vado al parco». Un saluto ai genitori ed era corso in strada
per raggiungere i compagni di scuola. Ai giardini Toscanini i tre avrebbero
bevuto uno, due o forse più bicchierini di vodka. Poco distante, c’erano le
famiglie con bambini, come loro. Poi il tredicenne si era allontanato con
passo incerto, prima di crollare sul prato, privo di sensi. Le urla degli
amici, la telefonata al 118. L’arrivo dell’ambulanza. Anche il padre del
tredicenne aveva raggiunto il giardino e si era disperato vedendo il figlio
privo di sensi. A Careggi il responso dei medici non ha lasciato dubbi:
stato di alcolismo acuto. Anche in questo caso, le indagini della polizia
dovranno accertare come quel gruppo di ragazzini sia riuscito a procurarsi
una bottiglia di vodka, per berla, senza controllo, in un giardino pubblico
davanti a tutti.
ILCORRIEREDELLACITTA’
Ostiense, vende alcolici a minorenni: multa di 5mila euro al titolare di un
supermercato
9 Settembre 2022 –
Di Valeria Torri
*ROMA* – Ieri sera, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato
Colombo hanno effettuato mirati servizi di controllo nella Capitale. Nei
guai è finito il titolare di un supermercato di via Ostiense.
Particolare attenzione è stata rivolta agli esercizi commerciali: durante
un controllo all’interno di un supermercato di via Ostiense, il titolare è
stato sanzionato con una multa pari a 5 mila euro per aver venduto alcolici
a minorenni con conseguente richiesta di chiusura dell’esercizio per 15
giorni.
Durante i servizi di controllo presso la linea B della metro, fermata
“Basilica San Paolo”, gli agenti della Polizia hanno fermato 130 persone,
48 veicoli ed elevato 4 multe al Codice della Strada. Nel corso dei
controlli è stato sanzionato anche il titolare di un camion/bar risultato
privo di licenza.
LIGURIANOTIZIE
Borgoratti, cane azzanna bimba di 6 anni in un bar: proprietaria ubriaca
arrestata
Ieri a Genova Borgoratti i carabinieri del Nucleo Radiomobile sono
intervenuti in un bar, dove hanno arrestato hanno una donna resasi
responsabile di minaccia e resistenza a pubblico ufficiale.
I militari sono intervenuti per sedare una lite scaturita allorquando il
cane di proprietà della donna ha morso una bambina di sei anni che,
successivamente sottoposta alle cure del caso presso l’ospedale Gaslini, ha
riportato una prognosi di sette giorni.
La donna, in evidente stato di ubriachezza, ha aggredito verbalmente e
fisicamente i militari, opponendo fattiva resistenza all’identificazione.
L’arrestata, rinchiusa nel carcere di Pontedecimo, dovrà rispondere anche
dei reati di lesioni e malgoverno di animali.
Analogo fatto accaduto in Valle Scrivia ove i militari della Stazione
Carabinieri di Busalla hanno denunciato una donna il cui cane di razza
Pitbull, sfuggito al suo controllo, ha aggredito una donna ferendola al
volto e provocandole lesioni giudicate guaribili in trenta giorni.
La proprietaria dovrà rispondere di lesioni personali ed omessa custodia e
malgoverno di animali.
IL FATTO QUOTIDIANO
La neo ministra della salute Uk risponde alle critiche sulla foto che la
ritrae con sigaro e vino
“Non sono un modello, ma so cosa serve alla sanità inglese”. La ministra
della Salute UK commenta la foto che imbarazza il governo
Sigaro in bocca e vino in mano: una foto di qualche anno fa immortala la
nuova ministra della salute inglese Thérèse Coffey, accusata di condurre
uno stile di vita incompatibile con il suo ruolo. Ma la ex numero uno del
lavoro e ora anche vice premier assicura di essere in grado di riformare il
sistema sanitario britannico
di F. Q. | 8 SETTEMBRE 2022
Una foto la ritrae con un sigaro in bocca e un bicchiere di vino in mano.
La protagonista dello scatto è Thérèse Coffey, nuova ministra della Salute
britannica e donna di spicco del governo Truss: l’immagine risale a una
festa di qualche anno fa. I detrattori criticano lo scatto, sostenendo che
lo stile di vita della donna sia incompatibile con il ruolo che le è stato
assegnato. Secondo gli oppositori, una ministra della Salute deve avere un
comportamento sano ed essere un modello per i cittadini.
Coffey, laureata in chimica a Oxford, è una delle ministre più importanti
del nuovo governo: amica personale della premier, ricopre anche il ruolo di
vice primo ministro. Nel precedente esecutivo guidava il dicastero del
lavoro ed è stata una delle ministre considerate più competenti. La sua
risposta non si è fatta attendere: Coffey ha ammesso in un’intervista alla
radio inglese Lbc di non poter essere una figura di riferimento: “È vero,
non sono un modello. Ma ho subito sulla mia pelle le disfunzioni della
nostra sanità pubblica” e anche per questo si dice pronta a guidare il
dipartimento della salute. Sulle riforme di cui necessita il sistema
sanitario inglese, la vice premier assicura: “So di che cosa ha bisogno per
tornare efficiente”.
IL GIORNALE
Torna ubriaco e picchia moglie e figli: la furia dell’indiano
INFODIVISE
“Basta, voglio farla finita!”: i poliziotti accorrono e ricevono insulti e
sputi
NEWSICILIA
Ubriaca importuna passanti: i poliziotti intervengono e ricevono sputi,
calci e pugni
ILQUOTIDIANOITALIANO
Perugia, si ubriaca e disturba clienti e titolari di alcuni negozi:
arrestato 43enne