RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI
A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada
ANSA
Tumore colon, l’alcol aumenta il rischio e i latticini lo riducono (*)
Studio, dieta anti cancro da cereali integrali e verdura
Il consumo di alcolici potrebbe aumentare il rischio di cancro del colon,
latticini e in generale alimenti contenenti calcio sembrano invece essere
protettivi.
Lo rivela uno studio pubblicato su Nature Communications e condotto da
ricercatori dell’Università di Oxford, esaminando i dati di 542.778 donne
del Regno Unito di mezza età che hanno compilato questionari sulla dieta,
specificando l’assunzione di 97 fattori alimentari.
L’alcol e le carni rosse/lavorate hanno confermato la loro classificazione
come agenti cancerogeni. Il consumo di alcolici è stato associato ad un
aumento del rischio di cancro del colon-retto, con un aumento del 15% per
ogni 20 grammi di alcol consumati al giorno (circa due drink). Il consumo di
carni rosse e lavorate è stato associato invece ad un aumento del rischio
dell’8% per ogni 30 grammi in più al giorno (una singola fetta di pancetta).
LA REPUBBLICA
Seno: sai misurare il tuo rischio legato allalcol? Te lo insegna una app
(*)
di Tiziana Moriconi
Ricercatori dellUniversità di Cagliari hanno sviluppato uno strumento
interattivo per la prevenzione del tumore mammario.
Testato su donne in attesa dello screening, ha fortemente migliorato la loro
consapevolezza
<www.repubblica.it/salute/dossier/saluteseno/2025/01/10/news/alcol_t
umore_seno_app_misurare_rischio_universita_sardegna-423930429/>
www.repubblica.it/salute/dossier/saluteseno/2025/01/10/news/alcol_tu
more_seno_app_misurare_rischio_universita_sardegna-423930429/
Una settimana fa, negli Usa, il Surgeon General – ossia il capo operativo
della Sanità Vivek Murthy – affermava la necessità di prevedere etichette
per gli alcolici che avvertissero i consumatori del rischio di tumori, tra
cui quello del seno. Necessità dettata anche dal fatto che solo una piccola
percentuale della popolazione è a conoscenza del nesso tra cancro e alcol.
Vero. Lo dimostrava nel 2019 unindagine condotta negli Usa da Julia
Sinclair, docente presso lUniversità di Southampton, tra le donne in attesa
per la mammografia di screening, pubblicata sul Bmj Open: neanche il 20%
conosceva la relazione lineare tra numero di drink (o, meglio, di unità
alcoliche) e rischio di ammalarsi. E lo conferma oggi, per lItalia, un
altro studio condotto proprio sulla linea di quello americano
dallUniversità di Cagliari e da poco apparso sulle pagine di The Breast.
Anche in questo caso solo una donna su 5 – tra quelle interrogate durante
lattesa dello screening mammografico – sa che bere aumenta le possibilità
di sviluppare la neoplasia.
Entrambi gli studi, però, fanno molto di più: mostrano come sia possibile
aumentare la consapevolezza in pochi minuti, fino a raggiungere oltre l80%
delle donne, grazie a una semplice app. Più precisamente: grazie a uno
strumento interattivo realizzato ad hoc da un gruppo multidisciplinare tra
cui figurano esperti in alcologia, prevenzione, oncologia e comunicazione.
Lidea dellapp interattiva
Lidea di uno studio per valutare lefficacia di uno strumento interattivo
rispetto a uno statico è nata proprio dalla collaborazione con Sinclair,
racconta a Salute Roberta Agabio, docente di Farmacologia, con una
specializzazione in Psichiatria e che da oltre 20 anni si occupa di
alcologia e di prevenzione delle conseguenze relative alluso di alcol: Con
una prima indagine, condotta purtroppo solo con interviste telefoniche
durante la pandemia nel 2021, avevamo già dimostrato che le donne non
conoscono i fattori di rischio per il tumore al seno, tra cui lalcol. E
questo nonostante il fatto che il campione selezionato era propenso alla
prevenzione, dal momento che stava partecipando allo screening. Grazie a un
contributo della Fondazione di Sardegna, il passo successivo è stato
realizzare una applicazione web AllaSalute! con disegni molto intuitivi
e semplici, mutuata da una app sviluppata dal gruppo di Sinclair e poi
adattata alla popolazione italiana, per testarla in un gruppo di donne nei
centri di screening mammografico.
Lo studio
Lo studio randomizzato ha coinvolto 671 partecipanti. A metà di loro è stato
consegnato un tablet con la app interattiva, mentre allaltra metà un tablet
con laccesso alla pagina del sito del Ministero della Salute in cui vengono
spiegati i fattori di rischio per il tumore al seno (gruppo di controllo). A
tutte è stato somministrato un questionario per misurare la loro conoscenza,
in particolare riguardo ai fattori di rischio modificabili, sia prima sia
dopo linterazione con lapp o la lettura del sito. Ebbene, i risultati
mostrano che la consapevolezza sullalcol è aumentata in entrambi i gruppi,
ma in modo significativamente maggiore per chi ha utilizzato lapp: è
passata dal 20% all85% nel primo caso, e dal 20% al 75% nel secondo.
Cosa vuol dire accessibilità dellinformazione?
Entrambi gli strumenti, app e sito del Ministero, hanno determinato un
aumento delle conoscenze, ma la modalità di trasmissione dellinformazione e
il grado di accessibilità hanno fatto la differenza – commenta a Salute
Claudia Sardu, prima autrice della ricerca – Nella app puoi avere una
modalità di fruizione dellinformazione passiva, mentre la ricerca su un
sito richiede una pro-attività da parte dellutente, che deve fare diversi
passaggi prima di arrivare a tutti i contenuti. E che però può essere
pigro. Quindi, bene che esista un sito ufficiale con dati affidabili e
certificati, ma anche che esistano degli strumenti diversi e complementari
altrettanto affidabili, perché oggi osserviamo il diffondersi di una
modalità sempre più leggera e veloce di accedere alle informazioni.
Primo, non demonizzare
Laccesso alle informazioni sui rischi legati allalcol rappresenta poi un
paradigma particolare, riflettono le scienziate: lalcol non è solo un
fattore di rischio, ma ha una componente identitaria, culturale, sociale, ed
è un elemento di sostentamento e guadagno, quindi importante per leconomia.
Sardu e colleghi sono anche partiti da unaltra considerazione: lapproccio
paternalistico che vieta o spaventa ha già dimostrato di non funzionare. Il
nostro obiettivo non è terrorizzare le donne, anche perché normalmente si
rifugge da ciò che aggiunge ansia. Al contrario, vogliamo lavorare
sull’empowerment delle persone affinché abbiano gli strumenti per agire nel
proprio interesse: non solo essere consapevoli – perché non basta sapere per
passare allazione – ma acquisire maggiore controllo sui determinanti per la
salute.
Come calcolare il consumo di alcol
Per questo i messaggi che vengono veicolati dalla app sono sempre positivi:
innanzitutto si insegna come calcolare il proprio consumo di alcol e a
valutarlo nel complesso di altri fattori di rischio (per esempio
considerando il fatto che aumenta i livelli di estrogeni); in secondo luogo,
mira a far capire che esiste una relazione continua tra livelli di consumo e
rischi. Questo significa, da un lato, che nessuna dose è sicura, ma
dallaltro che qualunque diminuzione è comunque un beneficio per la salute.
Non possiamo non considerare che viviamo in un mondo in cui l80% della
popolazione consuma alcolici – conclude Agabio – Quindi bisogna fornire
delle soluzioni realistiche.
I prossimi passi? Sempre grazie al finanziamento della Fondazione di
Sardegna, il gruppo di lavoro sta implementando la app con lobiettivo di
renderla accessibile a livello nazionale e di fare in modo che arrivi anche
alle più donne giovani. Affinché laccesso allinformazione diventi facile
come un passaparola.
(*) Nota di Alessandro Sbarbada: quando, oltre 15 anni fa, io e Enrico
Baraldi abbiamo iniziato a portare in giro per lItalia i nostri libri in
serate informative rivolte alla popolazione, eravamo soliti dire alle
persone presenti di non fidarsi delle informazioni che ricevevano, nemmeno
di quelle che noi stessi portavamo, di abituarsi a verificare sempre
personalmente le fonti. Poi specificavamo che, sul tema alcol e cancro,era
necessario però fare queste ricerche in inglese, in francese o in tedesco,
non in italiano, perché in Italia le notizie corrette sul alcol e cancro non
venivano divulgate. Oggi finalmente il collegamento tra consumo di bevande
alcoliche e aumentato rischio di cancro, che avevamo documentato già in
Vino e bufale nel 2009, è notizia sdoganata anche nel nostro paese.
COMUNE DI SCANDICCI
Associazione Hudolin, via ai corsi per fornire sostegno a chi soffre di
problemi relativi all’uso di alcol
Il Comune invita i circoli e le associazioni del territorio a organizzare
appuntamenti per i soci presso le proprie sedi
Secondo i dati statistici, l’uso di alcol rappresenta la prima causa di
morte tra gli under 30. L’Associazione Hudolin, grazie a un progetto
sostenuto da Regione Toscana e Comune di Scandicci, si propone di
intervenire per offrire informazione, consulenza, cura e prevenzione a
favore di persone e/o familiari che soffrono per i problemi derivanti
dall’uso di alcool e anche di altre sostanze, mettendo a disposizione un
numero telefonico per informazione e intervento sull’argomento: 370 3737004.
L’amministrazione comunale invita i circoli e le associazioni del territorio
a organizzare incontri per i soci con Hudolin presso le proprie sedi,
affiché l’associazione abbia modo di presentarsi e di illustrare la propria
attività.
Un primo incontro, a tema “Alcol e giovani, comportamenti a rischio”, è
stato organizzato per il 21 febbraio presso il circolo Mcl di San Vincenzo a
Torri, a cura del circolo stesso e del circolo ricreativo Bella Ciao.
LAssociazione Hudolin nasce a supporto del lavoro dei Club degli Alcolisti
in Trattamento. Il suo obiettivo è quello di aumentare il numero dei Club
degli Alcolisti in Trattamento e di rendere la comunità consapevole e
competente rispetto alle problematiche causate dalluso di alcol e dagli
altri comportamenti a rischio (come uso di droghe, gioco dazzardo).
I Club degli Alcolisti in Trattamento sono composti da un minimo di due
fino a un massimo di dodici famiglie con problemi correlati alluso di
alcol. Insieme alle famiglie è presente un servitore-insegnante, una persona
che ha ricevuto una formazione specifica per occuparsi dei problemi legati
alluso di alcol e che ha il ruolo di facilitare la comunicazione
allinterno del Club e di accogliere le nuove famiglie.
Le famiglie ed il servitore insegnante si riuniscono una volta alla
settimana per unora e mezzo, sempre nello stesso luogo, per condividere la
propria esperienza in un clima di confronto e solidarietà. Nel Club è
garantita la riservatezza e la partecipazione è gratuita.
Attraverso i programmi di Hudolin oltre il 75% delle persone e delle
famiglie con problemi alcol correlati hanno smesso di bere e hanno cambiato
il loro stile di vita.
L’associazione Hudolin ha anche organizzato un corso, in collaborazione con
la Regione Toscana, rivolto a tutti coloro che intendono occuparsi dei
problemi medici, psicologici, familiari e sociali correlati alluso di
alcol: medici, psichiatri, psicologi, psicoterapeuti, operatori
socio-sanitari, volontari, membri dei Club, insegnanti. L’iniziativa, dal 31
gennaio al 2 febbraio e dal 7 al 9 febbraio, si intitola “Corso di
formazione sulle problematiche correlate all’uso di alcol e al loro
trattamento basato sull’approccio familiare e di comunità”.
“Come amministrazione siamo lieti di promuovere e sostenere l’attività
dell’associazione Hudolin – afferma Yuna Kashi Zadeh, vicesindaco e
assessore con delega al Sociale -. Questi programmi non solo aiutano le
persone a liberarsi dalla dipendenza, ma contribuiscono anche a ridurre i
rischi sociali che derivano da questo fenomeno, migliorando la qualità della
vita, sia dei diretti interessati che delle loro famiglie. Questi incontri
organizzati dall’associazione possono avere un ruolo fondamentale per
offrire un’opportunità di recupero e di crescita a chi si trova in una
situazione di difficoltà. Insieme a Hudolin, e con l’aiuto di tutte quelle
realtà del territorio che voranno ospitare le riunioni presso le loro sedi,
lavoriamo per costruire una società più sana e inclusiva”.
IL RESTO DEL CARLINO Ancona
Il mondo del vino: “Tra noi cè preoccupazione. E il messaggio a spaventare
ma i limiti sono gli stessi”
Intervista a Michele Bernetti, presidente dellIstituto marchigiano tutela
vini
di Giuseppe Poli
Il nuovo codice della strada e la stretta sulle pene per chi viene trovato
alla guida con un tasso alcolemico superiore al previsto fanno paura al
mondo del vino. La nuova legge è andata in vigore di recente e se ne parla
molto, nonostante i limiti del tasso alcolemico siano rimasti come quelli in
vigore in precedenza. Stessi limiti, dunque, ma pene più severe. Il mondo
del vino, anche quello marchigiano, deve fare i conti con la paura dei
consumatori, talvolta esagerata, perché se si escludono i neopatentati e chi
fa della guida un lavoro, per gli altri il primo limite del tasso alcolemico
entro il quale si può tranquillamente guidare è rimasto a 0,5 grammi/litro.
Si può bere con moderazione, insomma, come chiarisce il presidente
dellIstituto Marchigiano di Tutela vini, lanconetano Michele Bernetti.
Presidente, come ha accolto il mondo del vino il nuovo codice della strada
in tema di consumo alcolico?
“Male, e con preoccupazione. Se ne sta parlando molto, tanti slogan e poco
approfondimento. I professionisti della guida, come i neopatentati, dovevano
rispettare lo zero consumo anche prima. I limiti non sono cambiati, cè però
un inasprimento delle pene. Soprattutto se non ci si mette alla guida subito
dopo aver bevuto e se si beve con moderazione durante il pasto, non succede
nulla. La riprova lho avuta personalmente a Natale: sono rientrato alle 2
di mattina, avevo finito di cenare alle 23, sono stato sottoposto ad
alcoltest e avevo zero, eppure tre bicchieri di vino li avevo bevuti”.
Cosa dicono i numeri?
“Il decreto è recente, non ci sono riscontri effettivi. Ma credo che
allinizio limpatto ci sarà. Noi non siamo certo contrari alla sicurezza
stradale, ma il messaggio spaventa quando parla di zero consumi, perché
invece il consumo moderato non è vietato”. (*)
Quali sono i vini che soffrono di più?
“I vini da dessert, quelli consumati a fine pasto, e il consumo di vino a
digiuno. Ne beneficiano, invece, vini bianchi e spumanti che notoriamente
hanno gradazioni alcoliche più basse”.
Eppure negli ultimi anni sè già assistito, almeno su certe tipologie, a una
diminuzione dellalcol presente in certe bottiglie.
“Perché cè una tendenza verso vini più freschi e leggeri e unattenzione a
fare vini meno strutturati, meno alcolici. Oggi si guarda più alleleganza e
alla finezza che non sempre si raggiunge con lalcol. Il successo verificato
dello spumante è dato anche dal grado alcolico più basso. La tendenza del
consumo sè riflessa anche nello stile dei vini proposti dai produttori”.
A livello marchigiano è lo stesso?
“Sì, il Verdicchio, per esempio, ha lavorato molto su questo, cercando di
combattere ciò che ha portato il cambiamento climatico, che comporterebbe
vini più alcolici. Sul rosso è diverso, ma anche i rossi stanno seguendo
questa tendenza”.
Come Istituto Marchigiano di Tutela siete preoccupati?
“Raccogliamo le preoccupazioni dei ristoratori e dei produttori. Spero si
capisca che i limiti non sono stati modificati e che si può bere, con
moderazione. Bevendo soprattutto durante i pasti. Se beviamo con attenzione
la patente non ce la toglie nessuno”.
(*) Nota: la posizione del mondo del vino è comprensibile. Ma se la priorità
è la sicurezza stradale, il messaggio da promuovere non è quello di bere
poco per non superare alcolemia 0,5 g/l, il messaggio da promuovere è che
chi guida non deve consumare bevande alcoliche prima di mettersi al volante.
IL RESTO DEL CARLINO Ancona
Alcol e guida, dopo le nuove regole. Caccia agli etilometri nelle farmacie
Vendite aumentate soprattutto durante le feste, in molti li hanno riordinati
ma nei magazzini non si trovano
Etilometri introvabili nelle farmacie anconetane, in molti casi sono stati
ordinati ma ancora non consegnati dalle aziende distributrici. Con le nuove
norme del codice della strada entrato in vigore il 14 dicembre infatti si è
scatenato a livello nazionale un “assalto” agli etilometri, con conseguenti
carenze nelle farmacie. La domanda è aumentata a dismisura soprattutto nel
periodo delle feste ma molti cittadini non hanno trovato i dispositivi e
così le farmacie si sono attrezzate per riordinarli.
“Prima avevo quelli salivari usa e getta spiega Maria Ludovica Ferranti
della Farmacia dellOrologio ma non ero soddisfatta e quando li ho
terminati ho deciso di ordinare quelli elettronici che tra laltro hanno un
beccuccio sostituibile e quindi possono essere riutilizzati. A dire il vero
non ce li hanno chiesti in tanti ma preferiamo avere un po di scorte. Non
sappiamo quando ci arriveranno perché nei depositi al momento sono esauriti.
Penso che poi si troveranno anche nei supermercati e nei negozi della grande
distribuzione, come è successo per le mascherine”.
Alla farmacia Palmieri e Gaffuri in corso Garibaldi, il dottor Gianluigi
Gaffuri conferma la mancanza degli etilometri: “Abbiamo contattato i nostri
fornitori, ma oltre a essere esauriti richiedono un minimo di ordine con
quantità importanti e quindi al momento abbiamo deciso di non ordinarli.
Abbiamo avuto poche richieste, qui non si è verificato nessun assalto come
invece è successo ad altri colleghi. So che questi etilometri usa e getta
sono andati a ruba, è lo stesso meccanismo delle mascherine nel periodo del
Covid. Ma credo che passato il periodo delle feste la situazione si stia già
normalizzando”.
Lo conferma anche il dottor Maico Moretti della farmacia Dr. Max: “Nel
periodo natalizio ne abbiamo venduti davvero tanti e sono andati esauriti in
breve tempo. Così abbiamo fatto richiesta al distributore per riaverli ma
non sappiamo quando arriveranno perché ci sono problemi di stock un po
ovunque in seguito allimpennata di vendite delle scorse settimane.
Lentrata in vigore delle nuove norme a ridosso delle festività natalizie,
quindi in vista di qualche brindisi in più, ha fatto impennare le richieste.
Noi vendiamo quelli salivari usa e getta, pratici e semplici da usare”.
Per quanto riguarda i locali ed esercizi pubblici, è dal novembre 2010, con
la legge 120/2010 articolo 54, che è diventato obbligatorio per i titolari o
gestori, o per chiunque faccia somministrazione di alcol dopo la mezzanotte,
dotarsi di un etilometro da mettere a disposizione dei clienti. Lobbligo è
valido, oltre che per bar e ristoranti, anche per feste private, sagre di
paese e manifestazioni. La sanzione amministrativa, indicata dalla norma, va
dai 300 ai 1.200 euro.
CREMONA OGGI
Nuovo codice strada, alcol test introvabili, ma la richiesta è scarsa
Sanzioni che variano dai 573 ai 6000 euro, con sospensione immediata della
patente e nei casi più gravi persino larresto, per chi viene trovato alla
guida in stato di ebbrezza, in base al nuovo codice della strada entrato in
vigore lo scorso dicembre. Una norma che da più parti ha provocato un
aumento delle richieste dei kit fai da te acquistabili nelle farmacie, ma
lofferta è scarsa.
Il mercato sembra impreparato a rispondere alle (presumibili) maggiori
richieste da parte degli automobilisti, ma la realtà, come spiega la
presidente di Federfarma Cremona Rosanna Galli, è che a fronte di magazzini
sguarniti di questi prodotti, la richiesta non è per niente decollata: In
effetti è aumentata nel periodo immediatamente precedente la fine dellanno,
in previsione delle feste ma ad oggi possiamo dire che la stretta imposta
dal nuovo codice della strada non ha determinato maggiori richieste di
questi kit rispetto al dato storico. Il problema è che questi prodotti non
si trovano nei magazzini, forse per un aumento delle richieste in altre zone
o forse perchè le ditte non erano pronte.
Due i test usa e getta più comuni ed economici, letilometro Soffia e sai
e un altro salivare; poi ci sono prodotti elettronici, più complicati da
usare, che superano i 100 euro. Ma secondo alcuni farmacisti la scarsità di
dispositivi dipende anche dal fatto che molti sono stati ritirati dalle
stesse ditte in quanto non conformi a quelli in uso alle forze dellordine
durante i controlli.
Una buona notizia arriva sul fronte della consapevolezza dei giovani
riguardo i rischi della guida in stato di alterazione alcolica: Dalla mia
esperienza conclude Galli viene proprio da loro la maggiore richiesta di
alcol test, li preoccupa il fatto di un possibile ritiro della patente e
quindi limpossibilità di utilizzare lauto per il lavoro o anche per lo
svago. Riscontro una maggiore consapevolezza circa la necessità di una guida
sicura, rispetto ad altre fasce detà e questo mi sembra un buon segnale.
gb
QUILIVORNO
Confcommercio: Calo nelle vendite di alcol ma nessun allarmismo
A quasi un mese dallentrata in vigore del nuovo Codice della Strada, il
settore della ristorazione e dei pubblici esercizi nella città di Livorno e
nella sua provincia si mostra sereno. Nonostante le iniziali previsioni di
un possibile calo delle vendite di vino e alcolici, le prime settimane di
gennaio raccontano una storia diversa, caratterizzata da prudenza e
adattamento da parte dei consumatori, ma anche di un persistente desiderio
di convivialità e buon vivere.(*)
Non dobbiamo creare allarmismo afferma Federico Pieragnoli, direttore di
Confcommercio Livorno. Il nuovo Codice della Strada, rispetto alle vecchie
norme, non apporta alcuna modifica ai limiti del tasso alcolemico
consentito: quello che era possibile bere prima è consentito anche oggi. La
differenza sono le sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza e una
maggiore attenzione ai neopatentati. I cittadini, continua Pieragnoli,
sembrano aver maturato una maggiore consapevolezza sui rischi connessi alla
guida in stato di ebbrezza. Nei ristoranti, pub e locali di Livorno si
osserva infatti una tendenza positiva: molti clienti stanno scegliendo di
farsi accompagnare a casa da chi non beve, di prendere un taxi o, nel caso
di distanze ridotte, di tornare a piedi. Una prudenza che non solo
contribuisce alla sicurezza stradale, ma che dimostra anche un senso di
responsabilità crescente. In effetti, diversi ristoratori della provincia
hanno notato un cambiamento nelle abitudini dei clienti. Alcuni tavoli
saltano i vini, specialmente i clienti di passaggio che sono in viaggio,
riferisce un operatore. Un altro esercente commenta: Molte meno persone
bevono vino anche da noi e ancora meno il ponce. Cè chi sottolinea che
pochi prendono una bottiglia di vino, al massimo un calice, a
dimostrazione di una scelta orientata alla moderazione e alla sicurezza. Uno
degli strumenti principali per sensibilizzare sia gli operatori che i
consumatori sul corretto approccio al consumo di alcol è la Guida al
servizio per un consumo consapevole di bevande alcoliche predisposta da
Fipe Confcommercio. Questa guida, spiega Pieragnoli, fornisce indicazioni
chiare e sintetiche sulle normative da rispettare. In particolare, gli
operatori del settore devono garantire un servizio responsabile: informare i
consumatori sui rischi legati allalcol, avere a disposizione le tabelle
alcolemiche con i principali sintomi correlati ai diversi livelli di
concentrazione alcolemica nel sangue, monitorare le quantità di alcol
servite, in modo da prevenire situazioni pericolose. Obblighi a cui la
maggior parte di gestori e addetti dei nostri pubblici esercizi già
adempiono, anche grazie alle campagne di sensibilizzazione che abbiamo
attuato negli anni passati.
Le tabelle sono obbligatorie per tutti i locali che restano aperti oltre le
ore 24.00 e sono fondamentali per sensibilizzare i consumatori sui sintomi
associati ai diversi livelli di concentrazione alcolemica. Indicano anche la
quantità di alcol necessaria per superare i limiti di legge, aiutando i
clienti a monitorare il proprio consumo di bevande alcoliche. Le
preoccupazioni sulle possibili ripercussioni economiche per il settore, pur
fondate, nel medio periodo potrebbero affievolirsi conclude Pieragnoli. Il
consumo responsabile è pienamente compatibile con lesperienza di
convivialità che la ristorazione offre, e i nostri esercenti stanno
rispondendo con soluzioni pratiche per aiutare i clienti a rispettare la
legge senza compromettere il piacere di un buon calice di vino.
(*) Nota: sarebbe ora si superare la cultura che associa convicialità e buon
vivere con consumi alcolici.
SARDEGNAIERIOGGIDOMANI.COM
Gennaio senza alcol: il SerD di Oristano promuove la campagna Dry January
2025 (*)
Il Servizio per le Dipendenze (SerD) della Asl 5 di Oristano sostiene la
campagna internazionale Dry January, il mese asciutto: un gennaio senza
alcol per invitare la popolazione a riflettere sulle proprie abitudini e
scegliere consapevolmente se, quando e quanto bere per migliorare la propria
salute e preservare la sicurezza al volante.
Il SerD di Oristano, da sempre promotore di stili di vita sani, aderendo
alla campagna pro-sobrietà lanciata nel 2013 in Inghilterra, mira a
prevenire e ridurre i danno causati dal consumo abituale e inconsapevole di
alcol. I dati dellIstituto Superiore di Sanità evidenziano infatti un
aumento, in Italia, del consumo medio di alcol, il cui abuso comporta rischi
significativi: problemi cardiovascolari, riduzione della funzionalità del
fegato e cirrosi epatica, ma anche la compromissione del sistema nervoso,
con perdita di memoria, difficoltà di concentrazione e invecchiamento
precoce del cervello, fino ad ansia, sbalzi dumore e dipendenza fisica e
psicologica. A questo si affiancano le recenti modifiche al Codice della
Strada, che prevedono pene più severe per chi guida sotto leffetto
dellalcol.
(*) Nota: la bella notizia è che il SerD di Oristano promuove la campagna
Dry January 2025. La brutta notizia è che centinaia di altri SerD italiano
non la promuovono.
Si tratta di una occasione bella e importante, da cogliere. Sarebbe
importante che chi, in tutta Italia, nel privato e nel pubblico, si occupa
di problemi legati al bere si organizzasse, uscisse allo scoperto, per
promuovere nella propria comunità questa iniziativa, così popolare ed
efficace in numerosi paesi occidentali.
Se non ci si abbiamo provato per la campagna 2025, cominciamo a pensare di
metterci in moto in tanti, verso fine anno, per quella del gennaio 2026.
WINENEWS
Mondo
LANALISI CON LAI
Dallalternanza alcolici-analcolici alle esperienze di una sola notte: i
trend 2025 by Diageo
Report del big player del mercato del wine & spirits mondiale sui fenomeni
del momento che influenzano la socializzazione ed i consumi
Strisce zebrate: è questo uno dei principali trend che influenzano la
socializzazione e, di conseguenza, i consumi, una tendenza ad alternare,
durante una singola occasione sociale, sia bevande alcoliche che
analcoliche. Ciò rifletterebbe un aumento più ampio della cura di sé, del
benessere e delle interazioni sociali, che rispecchia anche la crescita del
79% su base annua delle discussioni online su occasioni rallentate e un
aumento del 37% delle conversazioni sulla celebrazione dellamore per se
stessi. Ma cè anche il trend che spingerebbe i consumatori a spendere più
tempo e denaro per singoli prodotti o esperienze uniche, in pratica
occasioni di una sola notte, delle quali si parla anche nelle
conversazioni online su come sfruttare al meglio prodotti ed eventi unici
che sono aumentate dell83% su base annua (si tratta di 5,6 milioni di
conversazioni). Parola di Distilled 2025, uno strumento fondato
sullIntelligenza Artificiale, capace di analizzare 160 milioni di
conversazioni online in tutto il mondo – tra social network, forum e media
digitali – e perciò in grado di fornire approfondimenti dettagliati su ciò
che sta guidando le discussioni a livello globale e sulle tendenze attuali
che modellano il processo decisionale dei consumatori, alla base del Report
annuale che guarda ai trend e alle abitudini globali di consumo nel 2025 di
Diageo, tra i big player del mercato del wine & spirits mondiale
(produttore, tra gli altri, di Johnnie Walker, Don Julio Tequila e
Guinness).
Ledizione di questanno altro non è che unintegrazione e un miglioramento
rispetto alla prima versione dellanno scorso, quando – con i medesimi
metodi – furono scoperte e classificati cinque trend: il neo-edonismo, il
benessere consapevole, le realtà in espansione, lappartenenza collettiva e
i brand in miglioramento. Diageo stavolta ha esplorato levoluzione di
queste cinque macro tendenze negli ultimi 12 mesi e le ha utilizzati per
offrire nuove previsioni in grado di influenzare i comportamenti di consumo
nel 2025. Distilled 2025 approfondisce le più grandi tendenze che hanno
plasmato la socializzazione di questanno, dallascesa del fenomeno delle
strisce zebrate alle persone di tutto il mondo che vogliono spendere i
loro soldi per unesperienza incredibile – spiega Cristina Diezhandino,
chief marketing officer Diageo – la socializzazione delle persone risale a
migliaia di anni fa e, monitorando come si evolve, aiuta noi e i nostri
marchi a rimanere profondamente connessi con i nostri consumatori.
Tra le tendenze evidenziate si assiste anche ad un aumento del 42% dei
consumatori che parlano di spazi sociali alternativi come sale da gioco in
realtà virtuale, luoghi ibridi fisico-digitali o pop-up bar, che offrono
alle persone nuovi modi per connettersi e socializzare. Inoltre emerge come
lIntelligenza artificiale sarebbe sempre più integrata nella vita
quotidiana per l83% delle persone a livello globale, con la crescita
maggiore in Europa (96%) e Nord America (91%). Così il rapporto spiega come,
con levoluzione dellAi, questa diventerà probabilmente un aiuto sempre più
affidabile per prendere scelte quotidiane e viene rimarcato come questo, in
realtà, sia già visibile attraverso assistenti digitali o app, che offrono
approfondimenti in tempo reale su la qualunque, dalle operazioni bancarie
allo stato di salute del soggetto, trasformando di conseguenza le relazioni
tra brand e consumatori. Il rapporto, infine, mostra anche un aumento del
121% a livello globale delle discussioni tra fandom appassionati: ne sono
state registrate oltre 32 milioni e in mercati come lAmerica Latina e il
Nord America questo tipo di conversazioni sono aumentate rispettivamente del
135% e del 126%.
Distilled 2025 è un componente chiave del Consumer Choice Framework di
Diageo, una metodologia che aiuta ad approfondire la comprensione delle
motivazioni dei consumatori da parte dellazienda e, in ultima analisi, a
plasmare il futuro della socializzazione monitorando le tendenze a lungo
termine. Il report è alimentato dal sistema di previsione di Diageo, uno
strumento proprietario di ascolto basato sullIntelligenza artificiale e
sviluppato in collaborazione con i partner di dati e approfondimenti Share
Creative e Kantar, e combina unanalisi quantitativa e approfondita delle
conversazioni provenienti da una serie di fonti online, con previsioni di
esperti per fornire una comprensione sfumata dei segnali culturali emergenti
e delle espressioni dei consumatori.
ILPUNTOCOLDIRETTI.IT
Etichette allarmistiche sul vino, autolesionismo made in Usa (*)
Il surgeon general Vivek Murthy, capo operativo della sanità Usa, ha chiesto
che sulle bevande alcoliche come birra, vino e liquori venga applicata
unetichetta che avverta i consumatori sui rischi di cancro, come quella
presente sui pacchetti di sigarette. La notizia rimbalzata il 3 gennaio in
tutto il mondo ha messo in allarme i produttori di vino con gli Stati Uniti
che, con 33,3 milioni di ettolitri, si classificano come il principale
consumatore mondiale. E soprattutto potrebbero fare da apripista a normative
stringenti in altri Paesi dopo il via libera di fatto dellUnione Europea
agli alert warning sanitari sugli alcolici concesso allIrlanda. LItalia è
leader nelle esportazioni nel mondo per un valore di 21,4 milioni di
ettolitri, seguita dalla Spagna con 20,8 milioni di ettolitri e dalla
Francia con 12,7 milioni di ettolitri. I tre Paesi complessivamente hanno
esportato vino per 54.9 milioni di ettolitri, pari al 56% del totale
mondiale nel 2023. Nello specifico le esportazioni di vino italiano nel 2024
sono stimate pari a circa 2 miliardi di euro negli Stati Uniti che si
classificano di gran lunga come il principale mercato di sbocco, secondo le
elaborazioni dellOsservatorio Coldiretti su dati Istat e Oiv. (**)
Appare del tutto ingiustificata e impropria soprattutto lequiparazione
delleccessivo consumo di superalcolici al consumo moderato e consapevole di
prodotti di qualità a più bassa gradazione come il vino che è diventato nel
tempo lemblema di uno stile di vita lento, attento allequilibrio
psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre proprio
allassunzione sregolata di alcol. (***) Il giusto impegno per tutelare la
salute dei cittadini non può tradursi infatti in decisioni semplicistiche
che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti
indipendentemente dalle quantità consumate. Si tratta peraltro di una
ipotesi protezionistica e distorsiva del commercio che è il risultato di un
approccio ideologico nei confronti di un alimento naturale come il vino che
fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea, con riconosciute proprietà
salutistiche in quantità moderate e che conta sulle tavole ben diecimila
anni di storia. (****)
Stupisce peraltro che la proposta arrivi da un Paese come gli Stati Uniti
dove il 40,3% dei cittadini sono obesi per effetto del consumo di junk food.
Lo stesso Robert F. Kennedy jr, nuovo segretario alla Salute, ha spesso
espresso preoccupazione per lepidemia di obesità negli Stati Uniti,
accusando peraltro il cibo ultra-processato di essere uno dei principali
fattori che contribuiscono a provocarla. Ma la misura proposta sembra anche
essere fortemente autolesionista considerando che gli Stati Uniti sono il
quarto produttore mondiale di vino dopo Italia, Francia e Spagna con una
produzione stimata nel 2024 pari a 23,6 milioni di ettolitri e con il
70%-80% delle vendite negli States che riguarda proprio i vini made in Usa.
Ed è quindi lecito attendersi una forte opposizione da parte delle wineries
statunitensi che nel tempo sono state oggetto di interesse ed investimento
di importanti opinion leaders della società statunitense. E anche per
questo, occorrerà attendere linsediamento del presidente eletto Donald
Trump che ha proposto il cambio anche del Surgeon General, che diventerà
Janette Nesheiwat, medico di famiglia ed ex collaboratrice di Fox News.
Peraltro solo il Congresso può imporre le nuove norme e non è chiaro se
lamministrazione entrante sia favorevole al cambiamento. Va fatto peraltro
notare che il presidente eletto non beve e ha spesso raccontato di essere
astemio poiche il fratello è morto proprio a causa di una dipendenza da
alcol. Anche Robert F. Kennedy Jr, scelto dal tycoon per guidare la Sanità
ha un passato di dipendenze da droga e alcol ma ha assicurato di avervi
completamente rinunciato decenni fa.
(*) Nota: una corretta informazione sui rischi è allarmistica solo per chi
quel prodotto lo produce e lo commercia.
(**) Nota: Coldiretti sa bere, ma omette di ricordare che, sulle etichette
dei vini italiani destinati al mercato statunitense, le avvertenze in
etichetta le scrivono già da decenni. Si tratta solo di aggiungere qualche
importante avvertenza in più.
(***) Nota: lo sa Coldiretti qual è in Italia la bevanda alcolica di consumo
prevalente tra le persone in carico a servizi che si occupano di problemi
alcolcorrelati? I problemi alcolcorrelati in Italia sono, ancora oggi, in
grandissima parte problemi vinocorrelati.
(****) Nota: ok, mi arrendo. Occorrerebbero precisazioni ed asterischi
rossi… ad ogni frase.
TARGATOCN
Ubriaco alla guida si schiantò contro una casa: a salvarlo il mancato avviso
dei Carabinieri di nominare un avvocato
L’incidente stradale avvenne di notte a San Beningno nel 2022. A bordo
dell’auto viaggiava anche un amico del conducente che non presentò querela
per le lesioni subite
Era la sera del 23 settembre 2022 quando i Carabinieri furono chiamati per
un incidente stradale avvenuto nella frazione di San Benigno, lungo la
strada provinciale che collega Cuneo a Tarantasca.
C.F., alla guida dellauto e poi rinviato a giudizio in tribunale, perse il
controllo del mezzo e, uscendo di strada si andò a schiantare contro
unabitazione. Assieme a lui viaggiava un amico che venne trasportato in
codice rosso allospedale Santa Croce. Il passeggero se la cavò con 40
giorni di prognosi.
Allarrivo dei Carabinieri i due si trovavano già fuori dallabitacolo e il
conducente, di origini albanesi ma residente nel Saluzzese, in evidente
stato di ubriachezza, come anche spiegato dai Carabinieri chiamati a
testimoniare in aula, parlava in maniera confusa sostenendo di non essere
lui alla guida dellauto: Era ubriaco – ha riferito uno di loro-
barcollava, non si reggeva in piedi ed era molto vago nel rispondere. Il
tasso alcolico rilevato nel conducente e nel passeggero fu superiore a 2,10
g/l, quindi ben quattro volte superiore al limite di 0, 5 g/l.
Accusato di lesioni colpose stradali aggravate il giudice, allesito del
processo, ha assolto il C.F. disponendo la trasmissione degli atti al
Prefetto perchè ad essere rimasta in piedi è stata solo la guida in stato di
ebbrezza, che è una sanzione amministrativa. Ad aver salvato il conducente
dalla condanna è stata non solo la mancata presentazione della querela da
parte dellamico per le lesioni subite, ma anche il mancato avvertimento da
parte dei Carabinieri di potersi fare assistere da un legale prima di
procedere allaccertamento del tasso alcolemico: Sui verbali redatti dai
militari non vi è traccia – ha concluso il pubblico ministero-. La prova
dellavviso è quantomeno contraddittoria. Rimane solo linvolucro: la
contestazione amministrativa della guida in stato di ebbrezza.
ILDOLOMITI
Ubriaco alla guida non si ferma allo stop, causa uno schianto e scappa:
50enne rintracciato dalla Polizia locale e denunciato
L’uomo è risultato con un tasso alcolemico cinque volte superiore al limite,
è stato individuato grazie alle telecamere di videosorveglianza
BRESCIA. Ubriaco alla guida non si ferma allo stop e centra un’altra auto,
poi si dà alla fuga: individuato dalla polizia locale, un 50enne è stato
denunciato.
Il fatto è successo a Prevalle, in provincia di Brescia: l’uomo, alla guida
della sua auto, non ha rispettato lo stop all’incrocio tra via Leonardo Da
Vinci e la Piazza del Comune scontrandosi con un veicolo guidato da una
donna.
L’incidente fortunatamente non ha causato ferito e l’uomo, del posto, dopo
essersi inizialmente fermato, ha deciso di scappare: è stato quindi lanciato
l’allarme, con il fatto che è stato segnalato ad alcuni agenti della Polizia
locale impegnati in un servizio di controllo sul territorio.
Sono quindi scattate immediatamente le indagini e, grazie alla descrizione
del veicolo e alle telecamere di videosorveglianza, gli agenti sono riusciti
ad individuare l’uomo che è stato fermato poco lontano.
Sottoposto all’alcol test, è risultato positivo e con un tasso alcolemico 5
volte superiore al limite consentito dalla legge: il 50 enne è stato quindi
denunciato per guida in stato di ebbrezza e per il suo comportamento dopo
l’incidente. La sua auto è stata inoltre sequestrata.
LA REPUBBLICA Genova
Nuovo codice della strada, a Genova crolla il consumo di vino al ristorante:
-35%. Amari azzerati