RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI
A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada
IL FATTO QUOTIDIANO
Alcol cancerogeno, Lollobrigida nega levidenza sul vino
di Silvio Garattini *
Si è tenuta a Verona, allinizio di aprile, con grande successo di
partecipazione, la 57ª edizione di Vinitaly, la più importante
manifestazione di promozione del vino. Il vino fa parte della nostra cultura
e della dieta mediterranea, e raggiunge un fatturato in Italia pari a
14,5miliardi di euro, ma attraverso le esportazioni in tutto il mondo, con
un impatto diretto e indiretto, assomma a 45,2 miliardi di euro.
Sono 670mila gli ettari sottratti alla forestazione dalla coltivazione di
vigne con una produzione di 41 milioni di ettolitri pari a 4,1 miliardi di
litri contenenti 492 milioni di litri di alcol etilico, una quantità
spaventosa di alcol che contribuisce in modo significativo allo sviluppo di
tumori, visto che lOrganizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato che
lalcol è cancerogeno. Oltre alleffetto sui tumori, lalcol è anche
responsabile di molte malattie e, fra laltro, di molti incidenti stradali e
occupazionali di cui ci lamentiamo.
È tuttavia parzialmente consolante lidea che, per la prima volta, compaiano
a Vinitaly dei vini dealcolati in analogia con quanto sta accadendo per le
birre.
La tutela della salute, prevista dalla nostra Costituzione, dovrebbe
determinare una serie di provvedimenti come quelli che sono stati disposti
per il tabacco. Si dovrebbero fornire chiare informazioni ai cittadini, ad
esempio, scrivendo sulle bottiglie questo prodotto è dannoso alla salute,
come avviene in Nuova Zelanda, come suggerito recentemente dallIrlanda e
come richiesto da vari appelli della comunità scientifica.
Dato che è cancerogeno non dovrebbe esserne consentita la pubblicità come
per le sigarette. Ma di fatto le sigarette si vendono solo in tabaccheria
per gli opportuni controlli, mentre lalcol, nelle sue varie forme, si vende
dappertutto.
Come oggi è inconcepibile che si faccia un festival o unesposizione a
sostegno del consumo della sigaretta, non si dovrebbero autorizzare i
numerosi eventi a favore del consumo di vino! Invece Vinitaly è stato
frequentato ed esaltato da parte di vari ministri e autorità. Il ministro
dellAgricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco
Lollobrigida, non solo ha detto di non accettare la cancerogenicità
dellalcol ma ha dichiarato che bisogna rompere la criminalizzazione del
vino, nonché le follie ideologiche attraverso laiuto della scienza
rappresentata dal suo ministero.
È veramente imbarazzante che si neghi levidenza.
Intanto il ministero della Salute è muto.
* Fondatore e Presidente Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
IRCCS
OPEN
Silvio Garattini, il vino che causa il cancro e il ministro che nega
levidenza
Il professore contro Lollobrigida: e intanto il ministero della Salute
rimane muto
Lalcol è cancerogeno. E il ministro Francesco Lollobrigida nega levidenza
sul vino. Il professor Silvio Garattini in un intervento sul Fatto
Quotidiano parla dei numeri del Vinitaly e del settore. Spiegando che si
tratta di una produzione di «4,1 miliardi di litri contenenti 492 milioni di
litri di alcol etilico». Ovvero: «Una quantità spaventosa di alcol che
contribuisce in modo significativo allo sviluppo di tumori». E che è
«responsabile di molte malattie e, fra laltro, di molti incidenti
stradali».
Garattini spiega che per tutelare la salute bisognerebbe scrivere sulle
bottiglie di vino «questo prodotto è dannoso alla salute, come avviene in
Nuova Zelanda, come suggerito recentemente dallIrlanda e come richiesto da
vari appelli della comunità scientifica». Invece succede lesatto contrario.
Ovvero che «il ministro dellAgricoltura, della Sovranità alimentare e delle
Foreste, Francesco Lollobrigida, non solo ha detto di non accettare la
cancerogenicità dellalcol ma ha dichiarato che bisogna rompere la
criminalizzazione del vino, nonché le follie ideologiche attraverso laiuto
della scienza rappresentata dal suo ministero. È veramente imbarazzante che
si neghi levidenza. Intanto il ministero della Salute è muto».
GAMBERO ROSSO
Il “Vinitaly dei dazi” chiude con 97mila presenze: un terzo dall’estero.
Appuntamento al 12 aprile 2026
Il presidente di Veronafiere Bricolo: “La città ha dato un segnale forte, in
un momento che richiedeva coesione e visione strategica”
Di Gianluca Atzeni
Numeri di tutto rispetto per il Vinitaly 2025. Ledizione 57,
inevitabilmente condizionata dal tema dei dazi sul vino italiano ed europeo
negli Usa, ha registrato 97mila presenze totali nei padiglioni di
Veronafiere, in aumento del 7 per cento, con un 33% di operatori stranieri,
vale a dire oltre 32mila e provenienti da più di 130 nazioni.
Ma anche levento Vinitaly and the City, celebrato nel centro di Verona, ha
superato 50mila tagliandi, ovvero lo stesso numero di un anno fa ma con una
giornata in meno di programmazione. «Edizione di successo» ha commentato il
presidente di Veronafiere, Federico Bricolo con la città che si è
riaffermata come capitale europea del vino, grazie alla partecipazione dei
commissari europei» e dei ministri italiani.
Visione internazionale
Guardando alle provenienze dei buyer dei principali clienti del vino made in
Italy, tutti e tre hanno registrato bilanci positivi: Stati Uniti (+5%),
Germania (+5%) e Regno Unito (30%). In calo, invece, le provenienze dalla
Cina (-20 per cento). Tra i Paesi Ue, sono aumentate le presenze da Francia
(+30%), Belgio (+20%) e Olanda (+20%). Incrementi anche per Svizzera (+10%)
e Giappone (+10%), a fronte di arrivi stabili da Canada e Brasile. Secondo
il presidente Bricolo, la presenza in fiera di numerose istituzioni (tra cui
i commissari Ue, Christophe Hansen, allAgricoltura, e Olivér Várhelyi, alla
Salute, oltre ai ministri italiani, da Francesco Lollobrigida ad Antonio
Tajani e Adolfo Urso) ha consentito di dare un «segnale forte, in un momento
che richiedeva chiarezza, coesione e visione strategica».
Annunciata la data della prossima edizione di Vinitaly, in programma dal 12
al 15 aprile 2026.
Novità fieristiche e attenzione ai trend
Ledizione 2025 è stata ricca di novità allinterno dei padiglioni e del
programma fieristico. Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere,
ha parlato di Vinitaly come di «brand solido, capace di fornire al mondo del
vino una risposta di sistema allo scenario internazionale». Diversi gli
esordi, come Vinitaly Tourism, format dedicato allenoturismo, e lingresso
nel palinsesto di tendenze emergenti «come vini no/low alcol, Raw wine e
vini in anfora». Lidea degli organizzatori è arricchire lesperienza,
ascoltando il settore e anticipandone i trend. «Oggi Vinitaly è un asset
strategico in un momento di profonde trasformazioni, con un ruolo centrale
della manifestazione nellascolto dei mercati e nella promozione del vino
italiano a livello globale».
TODAY
I quattro modi in cui l’alcol provoca il cancro
Anche piccole quantità di alcol (meno di un drink al giorno) aumentano il
rischio di almeno sette tipi di tumori. Un nuovo rapporto americano spiega
quali sono i meccanismi principali con cui l’etanolo innesca cambiamenti nel
DNA e causa il cancro
di Barbara Fiorillo
L’alcol è la terza causa prevenibile di cancro negli Stati Uniti dopo il
fumo e l’obesità, contribuendo ogni anno a 100mila casi di tumore e 20mila
decessi correlati. Un problema che non riguarda solo gli Usa ma anche
lEuropa, dove lincidenza delle malattie riconducibili allalcol risulta
doppia rispetto alla media mondiale (sono circa 800mila i morti ogni anno).
Questo perché il continente europeo è quello che fa registrare il maggior
consumo di alcol al mondo (gli europei ne consumano in media circa 9,24
litri allanno). Numerosi studi hanno infatti dimostrato che anche piccole
quantità di alcol – meno di un drink al giorno – aumentano il rischio di
almeno sette tipi di tumori, tra cui i tumori del seno, del colon-retto,
dell’esofago, del fegato, della cavità orale, della faringe e della laringe,
indipendentemente dal tipo di bevanda alcolica consumata.
Nonostante ciò, la gran parte delle persone non ne è consapevole. Ed è per
questo che lOMS ha chiesto ai Paesi UE di introdurre unetichetta da
apporre sulle bevande alcoliche che avverte i consumatori sul rischio di
cancro connessi al consumo di alcol. Un avvertimento simile a quello che
compare sui pacchetti di sigarette che mostrano la scritta “nuoce gravemente
alla salute”. Tuttavia, sino ad ora solo 4 Stati membri dell’Ue hanno
introdotto l’etichetta (Francia, Germania, Irlanda e Lituania), ai quali si
aggiungerà dal 22 maggio anche lIrlanda.
Come lalcol danneggia l’organismo
“L’alcol, che sia consumato regolarmente o solo in occasioni speciali, ha un
impatto negativo sul corpo. Può danneggiare il cervello, il cuore, i
polmoni, i muscoli, il sistema gastrointestinale e immunitario, fino ad
aumentare il rischio di cancro”, spiega Pranoti Mandrekar, professore presso
la Facoltà di Medicina dell’UMass Chan (in Massachusetts) che sta lavorando
per scoprire alcuni dei meccanismi alla base dell’aumento del rischio di
cancro correlato allalcol. “L’alcol – continua Mandrekar – può portare alla
formazione di tumori danneggiando il DNA, causando mutazioni che
interrompono la normale divisione e crescita cellulare”.
l legame tra letanolo nelle bevande alcoliche e cancro è noto e accertato
da tempo. LAIRC lo ha infatti classificato nel 1988 come agente cancerogeno
di tipo 1, rientrando tra quelle sostanze per cui esistono sufficienti prove
scientifiche della loro capacità di causare tumori, sebbene la gravità dei
danni allorganismo da cui può originare un tumore dipendano molto dalla
quantità di etanolo assunto e dallesposizione ad altri fattori di rischio.
I 4 meccanismi con cui lalcol provoca il cancro
Un rapporto del 2025 (“Alcohol and Cancer Risk”) del Surgeon General
statunitense (massimo funzionario federale in questioni di salute pubblica),
a cui ha collaborato Pranoti Mandrekar, ha identificato 4 meccanismi con cui
l’alcol può provocare il cancro: il metabolismo dell’etanolo, lo stress
ossidativo, l’alterazioni dei livelli ormonali e linterazione con altri
agenti cancerogeni come il fumo.
Il metabolismo dellalcol
Una volta ingerito, letanolo viene assorbito a livello dello stomaco e
dellintestino tenue. Il 90-95 per cento della quantità assunta viene poi
metabolizzata nel fegato, dove viene trasformata (ossidata) in acetaldeide
ad opera dell’enzima alcol deidrogenasi (ADH). L’acetaldeide è una sostanza
chimica classificata come cancerogena. I ricercatori hanno scoperto che
alcune mutazioni genetiche possono indurre l’organismo a scomporre l’alcol
più velocemente con il conseguente aumento dei livelli di acetaldeide, e
quindi del rischio di sviluppare un cancro.
Lo stress ossidativo
Esistono prove concrete che l’alcol possa indurre l’organismo a rilasciare
molecole nocive chiamate radicali liberi. Queste molecole possono
danneggiare il DNA, le proteine e i lipidi nelle cellule, in un processo
chiamato “stress ossidativo”. “Il mio team – ha affermato Mandrekar – ha
scoperto che i radicali liberi formati dal consumo di alcol possono
influenzare direttamente il modo in cui le cellule producono e scompongono
le proteine, dando origine a proteine anomale che favoriscono
l’infiammazione, la quale favorisce la formazione di tumori”.
Linfluenza dei livelli ormonali
L’alcol può anche influenzare direttamente i livelli ormonali in modi che
aumentano il rischio di cancro. Ad esempio, gli estrogeni possono aumentare
il rischio di cancro al seno. Un consumo moderato di alcol può sia aumentare
i livelli di estrogeni che indurre a bere ulteriormente. I ricercatori hanno
dimostrato in particolare che l’alcol amplifica il rischio di cancro al seno
riducendo i livelli di vitamina A, un composto che regola gli estrogeni.
Lassorbimento di altre sostanze cancerogene
Chi beve e fuma ha un rischio maggiore di sviluppare tumori alla bocca, alla
faringe e alla laringe. Questo perchè l’alcol facilita l’assorbimento da
parte dell’organismo delle sostanze cancerogene presenti nelle sigarette
normali e in quelle elettroniche. Tuttavia, anche il fumo da solo può
causare infiammazioni e indurre la produzione di radicali liberi che
danneggiano il DNA.
Esiste una quantità di alcol sicura?
“Nellassunzione di alcol – spiega a Today.it il gastroenterologo oncologo
Renato Cannizzaro – non esiste rischio pari a zero, e qualsiasi modalità di
consumo comporta un rischio, tanto più elevato quanto maggiore è la quantità
di alcol consumata. Anche il consumo episodico, ovvero lassunzione
eccessiva di alcol in una singola occasione (binge drinking) comporta un
sostanziale incremento del rischio per la salute, anche quando non si
accompagna ad un consumo abituale elevato. Solo non bere alcolici azzera il
rischio. Anche se ci sono livelli e modalità di consumo, che comportano
rischi per la salute modesti, tali da poter essere considerati accettabili”.
A tal proposito le nuove indicazioni italiane definiscono a basso rischio un
consumo di: 2 unità alcoliche (UA) al giorno per gli uomini, 1 unità
alcolica (12 gr di etanolo) al giorno per le donne, 1 unità alcolica al
giorno per le persone con più di 65 anni, zero unità di alcol sotto i 18
anni.
“Il consumo di alcol – sottolinea Mandrekar – è una causa di cancro
altamente prevenibile. Tuttavia, attualmente non esiste un modo per
determinare il rischio individuale di cancro legato all’alcol. Il background
genetico, lo stile di vita, la dieta e altri fattori di salute di ogni
individuo possono influenzare gli effetti dell’alcol sulla formazione dei
tumori. Pertanto, riconsiderare le proprie abitudini legate al consumo di
alcol può aiutare a proteggere la salute e a ridurre il rischio di cancro”.
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Bere otto o più bicchieri di vino a settimana associato a lesioni al
cervello e segni di Alzheimer
Un team di ricerca internazionale ha trovato unassociazione tra il bere
otto o più drink alcolici (come bicchieri di vino da 150 ml) a settimana e
un rischio superiore di lesioni al cervello e segni dellAlzheimer, come
laccumulo di grovigli di tau. Si tratta dellennesimo studio a trovare un
legame tra alcol e problemi di salute.
Chi beve otto o più drink alcolici a settimana, come otto bicchieri di vino
da 150 millilitri (ml), ha un rischio superiore di sviluppare un particolare
tipo di lesioni al cervello associate a problemi di memoria e altri disturbi
cognitivi. Inoltre si hanno maggiori probabilità di mostrare un accumulo di
grovigli di tau, una proteina appiccicosa come la beta amiloide
strettamente associata al morbo di Alzheimer. In altri termini, abusare (*)
dell’alcol potrebbe aumentare il rischio di andare incontro alla demenza e
ad altri problemi neurologici, come del resto già evidenziato da altre
ricerche.
A determinarlo è stato un nuovo studio nel quale sono stati confrontate le
analisi al tessuto cerebrale di persone decedute con le abitudini alcoliche
prima di morire. È doveroso sottolineare che siamo innanzi a uno studio di
associazione, pertanto non emergono rapporti di causa-effetto tra il bere
otto o più drink alcolici a settimana e le sopracitate lesioni al cervello,
una condizione nota come arteriosclerosi ialina. Ciò nonostante i risultati
sono statisticamente significativi e ribadiscono quanto già rilevato da
altre indagini; che l’abuso (*) di alcol può avere effetti estremamente
negativi.
A determinare che il consumo di otto o più drink alcolici a settimana è
associato a un rischio superiore di arteriosclerosi ialina e accumulo di
grovigli di tau nel cervello è stato un team di ricerca internazionale
guidato da scienziati brasiliani del Dipartimento di patologia Facoltà di
medicina dell’Università di San Paolo, che hanno collaborato a stretto
contatto con i colleghi della Divisione di Geriatria, del Dipartimento di
Neurologia e del Memory and Aging Center dell’Università della California di
San Francisco. I ricercatori, coordinati dal professor Alberto Fernando
Oliveira Justo, docente presso il Laboratorio di fisiopatologia
dell’invecchiamento dell’ateneo brasiliano, sono giunti alle loro
conclusioni dopo aver analizzato il tessuto cerebrale di circa 1.800 persone
che al momento del decesso avevano un’età media di 75 anni (49,6 percento
donne e 64,1 percento bianchi). I ricercatori hanno analizzato il cervello
dopo l’esame autoptico e hanno chiesto ai famigliari che rapporto avevano
con l’alcol i loro congiunti quando erano in vita.
Le persone, sulla base dei dati della Biobank for Aging Studies, sono state
suddivise in quattro gruppi: gli astemi che non bevevano mai; i bevitori
moderati che consumavano sette o meno drink alcolici a settimana; i bevitori
accaniti che ne bevevano otto più nello stesso arco temporale; e gli ex
bevitori accaniti. È doveroso sottolineare che per drink alcolico i
ricercatori intendono una bevanda con 14 grammi di alcol, come 350 ml di
birra, 150 ml di vino e 45 ml di superalcolici. Gli scienziati hanno cercato
nel tessuto cerebrale segni di Alzheimer come placche di amiloide e
grovigli di tau e altre condizioni come la patologia a corpi di Lewy,
infarti lacunari, angiopatia amiloide cerebrale e arteriolosclerosi ialina.
Quest’ultima è una condizione che interessa piccoli vasi sanguigni (come i
capillari) in cui si accumula materiale plasmatico vetroso (ialino) nelle
pareti, determinando rigidità e restringimento del lume. È una condizione
spesso associata a diabete e ipertensione e può portare ad esempio a danni
renali, oculari e cerebrali.
Incrociando le abitudini alcoliche con i risultati delle analisi al
cervello, è stato osservato che presentavano lesioni vascolari cerebrali il
40 percento degli astemi; il 45 percento dei bevitori moderati; il 44
percento dei bevitori accaniti; e il 50 percento degli ex bevitori. Dopo
aver escluso tutti i fattori confondenti in grado di pesare negativamente
sulla salute cerebrale come età, sedentarietà, vizio del fumo e altro, il
professor Justo e colleghi hanno determinato che i forti bevitori avevano il
133 percento di probabilità in più di avere queste lesioni rispetto agli
astemi, mentre bevitori moderati ed ex bevitori accaniti lo avevano
rispettivamente del 60 e dell’89 percento. Il consumo eccessivo di alcol è
un grave problema di salute globale, legato a un aumento dei problemi di
salute e dei decessi, ha dichiarato il professor Justo in un comunicato
stampa. Abbiamo esaminato come l’alcol influisce sul cervello con
l’avanzare dell’età. La nostra ricerca dimostra che un consumo eccessivo di
alcol è dannoso per il cervello, il che può portare a problemi di memoria e
di pensiero, ha chiosato l’esperto.
Come indicato, si tratta di uno studio di associazione, pertanto non c’è un
rapporto di causa-effetto tra il bere e la manifestazione di queste lesioni
cerebrali, ciò nonostante i risultati rappresentano l’ennesimo indizio sui
danni alla salute provocati dall’alcol. Come indicato dall’Istituto
Superiore di Sanità (ISS), il Codice europeo contro il cancro afferma che
non esistono livelli di uso sicuri per la salute, consigliando di limitare
il consumo di qualunque tipo di bevanda alcolica. In altri termini, non
esiste una dose realmente considerata sicura di questa sostanza. Basti
pensare che secondo uno studio pubblicato su The Lancet, la quantità
raccomandabile di alcol per i giovani tra i 15 e 39 anni sarebbe di appena
1/10 di bicchiere di vino. Praticamente zero. I dettagli della nuova ricerca
Association Between Alcohol Consumption, Cognitive Abilities, and
Neuropathologic Changes: A Population-Based Autopsy Study sono stati
pubblicati sulla rivista scientifica Neurology.
(*) Nota: al solito, il verbo abusare è
abusato. Stiamo parlando di
quantità inferiori al celeberrimo buon bicchiere di vino al pasto.
UMBRIA ON
Terni: locale serve alcol a minori di 16 anni. Multa e richiesta di chiusura
La situazione è stata riscontrata dalla polizia Locale in via San Marco.
Rilevate irregolarità anche in altre attività del centro
di Francesca Torricelli
Lunità operativa commerciale della polizia Locale di Terni, durante i
controlli svolti nellultimo fine settimana, ha riscontrato la
somministrazione di alcolici a minori di 16 anni presso un locale del centro
cittadino situato in via San Marco, diverso da quello ubicato nella stessa
via e per il quale era scattata la sospensione lo scorso 30 marzo. A
renderlo noto, attraverso un comunicato, è il Comune di Terni: «Vista la
recidività precisa lente sarà inoltrata una richiesta alla questura per
lapplicazione dellarticolo 100 del Tulps, con ordinanza di chiusura del
locale».
In altri locali prosegue la nota «sono state accertate violazioni
allordinanza del divieto di asporto bevande in vetro, nonché il mancato
rispetto in relazione alle attività rumorose dopo le ore 24 allesterno, con
la presenza di attività musicali».
Nel corso dei controlli effettuati dallinizio del 2025, sono state
riscontrate violazioni «anche in relazione al mancato rispetto dei requisiti
per lo svolgimento di spettacoli danzanti nei pubblici esercizi, a seguito
dei quali cinque titolari di esercizi sono stati sanzionati per le
violazioni agli articoli 68 e ai sensi dellarticolo 80 del Tulps, con
successivo inoltro degli atti allautorità giudiziaria competente».
OSPFE.IT
ALCOHOL PREVENTION DAY, IL RUOLO DEL SERVIZIO DIPENDENZE PATOLOGICHE NEL
MESE DEDICATO ALLA PREVENZIONE ALCOLOGICA
Momento centrale del mese di prevenzione alcologica (aprile) in cui vengono
diffusi dati, evidenze e priorità di prevenzione sui temi legati allalcol.
(*)
Si chiama Alcohol Prevention Day (APD) ogni anno il 14 aprile – ed è una
ricorrenza realizzata dallOsservatorio Nazionale Alcol (ONA) dell’Istituto
Superiore di Sanità e dal Centro dellOMS per la ricerca e la promozione
della salute su alcol e problematiche alcol-correlate (Who-CC), in stretta
collaborazione con la Società Italiana di Alcologia (SIA), lAssociazione
italiana dei club alcologici territoriali (AICAT) ed Eurocare European
Alcohol Policy Alliance. Liniziativa è sostenuta e finanziata dal Ministero
della Salute.
Durante lAlcohol Prevention Day (APD), momento centrale del mese di
prevenzione alcologica (aprile), vengono diffusi i dati, le evidenze e le
priorità di prevenzione per quanto riguarda i temi legati allalcol. LAPD
coinvolge tutti gli interlocutori che partecipano attivamente alla
programmazione e allattuazione degli interventi utili a garantire livelli
elevati di tutela della salute e di sicurezza, individuali e collettivi,
sostenuti dallincremento della consapevolezza dei rischi e danni legati
allalcol. Fra i quali anche i Servizi dellAzienda USL di Ferrara dedicati
a questo tema.
La Direttrice dellUnità Operativa Complessa SerD, dott.ssa Luisa Garofani
sottolinea che “l’assunzione eccessiva di alcol, a volte sottovalutata dalle
famiglie di adolescenti o nella prima età adulta, può portare a
comportamenti rischiosi alla guida, nelle relazioni e, più in generale, alla
propria salute. Nel caso in cui il consumo di alcol incontri altre sostanze,
le problematiche sulla persona aumentano. Lassociazione di più elementi
complica ulteriormente il quadro e rende indispensabile un monitoraggio
costante di questi comportamenti e dei fattori associati per sviluppare
strategie preventive efficaci e interventi mirati. Prevenire il consumo
eccessivo di alcol nella popolazione giovanile non solo riduce il rischio di
dipendenze future, ma contribuisce anche a promuovere uno sviluppo
psicofisico sano e equilibrato. Unattenzione particolare va rivolta alle
donne per la loro maggiore vulnerabilità agli effetti tossici dellalcol. In
gravidanza evitare luso dellalcol, scongiura i danni sul neurosviluppo del
nascituro.
La Responsabile dellOsservatorio Dipendenze Patologiche dellAzienda USL di
Ferrara, dott.ssa Cristina Sorio, spiega che gli utenti con problemi legati
alla dipendenza da alcol che si sono rivolti ai Centri Alcologici per
seguire un trattamento, nel 2024 sono stati 357, dei quali 133 nuovi
pazienti che si sono rivolti per la prima volta ai servizi, con un tasso di
incidenza di 6,4 ogni 10.000 residenti. Si tratta di un target in prevalenza
maschile (maschi 71,4%; femmine 28,6%), con unetà media di 47,6 anni
(maschi 47,5; femmine 47,7). Le classi di età maggiormente rappresentate
vanno dai 40 ai 59 anni (76%). Da segnalare un incremento dei pazienti più
giovani con età compresa tra i 18 e i 29 anni, che passa dal 4,7% nel 2015
al 9,5% nel 2024. In effetti, dai dati della ricerca europea sugli stili di
vita dei giovani con età compresa tra i 15 e i 19 anni, si rileva che
l’alcol è la sostanza psicoattiva ampiamente utilizzata dagli adolescenti
(75% del campione), la fascia più comune per questo tipo di esperienze è tra
i 15 e i 17 anni. Questo, come evidenziato dalla letteratura scientifica, è
particolarmente vero nel periodo delladolescenza, considerata un periodo
cruciale dello sviluppo di ogni persona. Uno degli aspetti più preoccupanti
del consumo di alcol tra i giovani è la diffusione di comportamenti
pericolosi come il binge drinking ovvero l’assunzione di 5 o più bicchieri
di alcol consecutivamente (28% del totale: maschi 30%; femmine 27%). La
ricerca ha individuato diversi fattori di rischio che possono predisporre
gli adolescenti al consumo di alcol. Tra questi, ci sono fattori legati al
contesto sociale, come la qualità delle relazioni familiari e lo status
socioeconomico e fattori psicologici come la depressione, l’ansia e i
comportamenti antisociali.
Stiamo assistendo commenta la dott.ssa Giulia Ghironi, psicologa e
coordinatrice dellUnità di Strada del SerD – ad un graduale abbassamento
dell’età del consumo e ad una sofferenza diffusa, specialmente tra i
giovani, in termini di relazioni positive. È quindi necessario uno sguardo
mirato proprio a questo target di popolazione, per incrementare
l’intercettazione precoce di comportamenti a rischio e quindi i segnali di
una manifestazione di disagio favorendo le buone pratiche relazionali
all’interno dei vari contesti.
Il lavoro di prevenzione svolto dal SerD mira a responsabilizzare sui
comportamenti a rischio, favorire lo sviluppo di una corretta percezione dei
limiti, lacquisizione delle conoscenze utili a incrementare le capacità
critiche e sviluppare le abilità nella gestione del bere, promuovere
ladozione di comportamenti e stili di vita sani, sviluppare una corretta
valutazione della responsabilità personale.
I Servizi per il trattamento e la cura della dipendenza da alcol in
occasione del mese della prevenzione alcologica promuovono un confronto
diretto con la cittadinanza sulle tematiche dellalcol nelle Case della
Comunità di tutto il territorio Ferrarese. Nel calendario proposto dalle ore
9:00 alle 12:00 gli psicologi dellunità di strada e delléquipe della
prevenzione saranno presenti negli Info Point:
7/04/2025 Ospedale del Delta, Lagosanto;
11/04/2025 Casa della Comunità Comacchio;
15/04/2025 Casa della Comunità di Bondeno;
15/04/2025 Casa della Comunità di Portomaggiore Ostellato;
16/04/2025 Casa della Comunità di Codigoro;
16/04/2025 Casa della Comunità Terre e Fiumi di Copparo;
17/04/2025 Casa della Comunità Cittadella San Rocco di Ferrara;
18/04/2025 Azienda Ospedaliera Universitaria S. Anna di Cona;
28/04/2025 Ospedale SS. Annunziata di Cento.
Nelle giornate Open Day dei SerD sarà possibile accedere liberamente per
conoscere lofferta dei servizi. Ecco date e sedi degli appuntamenti:
09/04/2025 SerD Cento, Ospedale SS. Annunziata, via G. Vicini 2, dalle 11:00
alle 13:00;
15/04/2025 SerD Portomaggiore Via Guinea 10, dalle 10:00 alle 12:00;
16/04/2025 SerD Codigoro Via Kennedy 4/A, dalle 11:00 alle 13:00;
17/04/2025 SerD c/o Casa della Comunità Cittadella San Rocco di Ferrara
dalle 11:00 alle 13:00.
Happy Hour con Bob. Sarà presente linfo point con distribuzione di
materiali informativi, presidi monouso e possibilità di eseguire lalcoltest
durante lorario di aperitivo dei bar del centro storico, particolarmente
frequentati. Lattività prevede il libero accesso e lassoluto anonimato,
così come la gratuità. I bar che ospiteranno liniziativa saranno:
Maracaibo, Laudano e Misture, Messisbugo, Skottadito, Strabar e
Il Molo.
Bar(collo) ma non mollo. Produzione di materiale video-informativo,
attraverso brevi interviste, ai gestori dei locali per sensibilizzare sul
tema di un consumo consapevole.
Materiale informativo. Creazione di nuovo materiale informativo, che
prevedano aggiornamenti sul nuovo Codice della strada, sugli effetti e
rischi dellalcol anche in relazione alle varie fasce della popolazione.
Per informazioni: 338.1058950 – unitadistrada@ausl.fe.it
<mailto:unitadistrada@ausl.fe.it> .
Secondo una ricerca condotta dallOrganizzazione Mondiale della Sanità
(OMS), lEuropa ha la più alta percentuale di bevitori e il più alto consumo
di alcol nel mondo. Il consumo di tale sostanza psicotropa, può provocare,
tra le varie cose, oltre 200 malattie tra cui sette tipi di cancro, disturbi
neuropsichiatrici, malattie cardiovascolari, cirrosi epatica e diverse
malattie infettive. Non va dimenticato però che è un fattore di rischio
prevenibile. Il focus del mese di aprile è proprio quello di focalizzare
lattenzione non solo nella lotta al consumo patologico di alcol, ma anche
quello di infondere un senso civico e di consapevolezza nei consumatori
anche moderati. La Regione Emilia-Romagna, come ogni anno, propone una serie
di iniziative su tutto il territorio, coinvolgendo le Aziende sanitarie, con
un particolare coinvolgimento dei professionisti dei Servizi per le
dipendenze patologiche (SerDP).
(*) Nota: aprile è il mese di prevenzione alcologica, il prossimo 14 aprile
a Roma si svolgerà lAlcohol Prevention Day.
La nostra rassegna stampa, come ogni anno, è a disposizione per dare il
proprio contributo di divulgazione.
Se volete comunicare iniziative, potete mandare una mail ai redattori della
rassegna, e noi pubblicheremo.
QUICOMO.IT
Ubriaco fradicio spinge la guardia contro la vetrata per un furto da 2,50
euro: arrestato 34enne
Dai controlli è emersa la lunga lista di precedenti a carico dell’uomo
Per due euro e mezzo ha spintonato con violenza la guardia giurata contro la
porta a vetri del supermercato. È finita con un arresto per rapina la
mattinata agitata di un 34enne ghanese, irregolare sul territorio, senza
fissa dimora e con una sfilza di alias e precedenti penali alle spalle.
Tutto è successo ieri 9 aprile, poco prima di mezzogiorno, in un
supermercato di via Magenta a Como. La polizia di stato è intervenuta dopo
la segnalazione di unaggressione nei confronti delladdetto alla sicurezza,
avvenuta durante un tentativo di furto.
Quando la volante è arrivata sul posto, gli agenti hanno trovato luomo,
completamente ubriaco, già trattenuto da un dipendente. La guardia giurata
ha spiegato di aver notato il 34enne aggirarsi tra gli scaffali e infilarsi
della merce nei pantaloni. Dopo aver superato le casse senza pagare, è stato
fermato, ma ha reagito con aggressività: prima con insulti, poi spingendo
con forza la guardia, che è finita contro la porta a vetri automatica
delluscita.
Il bottino? Due euro e cinquanta. Una volta restituita la refurtiva, luomo
è stato accompagnato in questura. Dai controlli è emersa la lunga lista di
precedenti a carico del 34enne, registrati sotto vari nomi falsi. Non solo:
risulta già destinatario di un provvedimento di espulsione, di ordini del
Questore a lasciare il territorio nazionale e di un divieto di dimora a Como
ancora valido.
Arrestato per rapina, è stato trattenuto nelle camere di sicurezza in attesa
del processo per direttissima, previsto per oggi alle 11. Nel frattempo, la
sua posizione è al vaglio dellUfficio Immigrazione della questura per
ladozione dei provvedimenti del caso.