Alcologiarassegna stampa vino birra e altri alcolici del 14.9.22

14 Settembre 2022
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RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta

VICE

Perché bere non è più figo?

*Le nuove generazioni sembrano bere sempre meno alcol. Abbiamo cercato di
capire perché.*

Di Daisy Jones

Traduzione Di Giacomo Stefanini

14.9.22 – A nessuno piace usare le stesse droghe che si facevano i suoi
genitori, c’è anche questo elemento. E poi c’è il prezzo: un giro di bevute
costa 40 sterline.

Se hai più di 25 anni, probabilmente ricordi quando l’alcol era una cosa
“figa.” Ogni radio trasmetteva canzoni come “Tik Tok” di Ke$ha, sui
dancefloor la gente limonava su “Tipsy” di J-Kwon, in TV passava
Skins—lanciato da una pubblicità con vari adolescenti dall’aria sbronza che
vomitavano. Era un periodo in cui non potevi aprire una rivista musicale
senza vedere qualche ex-membro dei Libertines che beveva a collo da una
bottiglia di rum tipo quelle dei pirati.

Quando Rihanna ha chiuso il decennio con il singolo “Cheers (I’ll Drink to
That)” nel 2010, la maggior parte di noi credeva che avrebbe passato il
decennio successivo a fare proprio quello: brindare. Come avevamo sempre
fatto. Brindiamo al weekend. Cin cin.

Ma sono passati più di dieci anni e i bicchieri si sono prosciugati.
Secondo un sondaggio condotto nel 2022 da Drinkaware, il 26 percento delle
persone tra i 16 e i 24 anni in UK ora sono “completamente astemie.” In
agosto, un rapporto di KAM e Lucky Saint ha scoperto che quasi un terzo
delle visite a un pub oggi sono analcoliche. E non si tratta di una virata
improvvisa: il mercato delle bevande analcoliche è cresciuto di oltre il
506 percento dal 2015 e le ricerche su Google dei termini “sober curious”
(“provare la sobrietà”) hanno superato il record nel 2021 in seguito alla
pandemia. Giornali e telegiornali hanno iniziato a pubblicare storie su
persone Gen Z e addirittura Millennial che non ne vogliono più sapere di
bere.

Potremmo passare ore a ipotizzare perché le persone—in particolare i
giovani britannici—non si sbronzano più come una volta. Lavorano troppo e
vengono pagate poco, molto probabilmente. Non hanno tempo per l’hangover
perché ogni attimo libero deve essere investito in due o tre lavoretti
extra. Preferiscono passare il tempo su internet. Hanno troppa ansia per la
crisi climatica. Ma tutte queste teorie ignorano un fattore fondamentale, e
cioè che l’alcol semplicemente… non va più. Ketamina, erba e funghetti se
la cavano egregiamente, ma l’alcol è nel pieno di una crisi d’immagine.

Una volta che lo noti, non puoi smettere di pensarci. Nel momento in cui
scrivo, non c’è una sola canzone nella Top 10 UK che faccia riferimento
all’abuso di alcol. “I don’t party but I heard Cardi there, so fuck it, I
might attend it,” rappa Central Cee in “Doja” (riesci a immaginare un
rapper anni Duemila che ammette di “non fare baldoria”?). Nessuna delle
serie TV che hanno segnato gli ultimi anni—Sex Education, Heartstopper o
anche Euphoria—sembra glorificare il bere come si usava una volta. Quando i
personaggi di Euphoria prendono lunghi sorsi da una bottiglia, di solito in
modo violento e mentre guidano, è il segnale di un problema serio. Il
binge-drinking nella cultura pop oggi è rappresentato come una cosa triste
e preoccupante—non più un’avventura, un divertimento o un’aspirazione.

*L’industria musicale ora dipende totalmente dall’aspetto live perché i
dischi non vendono. I musicisti passano tutto il tempo in tour, quindi non
possono bere come una volta.*

Ho deciso di discutere con un po’ di altre persone questo cambio nella
cultura dell’alcol. L’uomo dietro Secret Drug Addict—un account Twitter
anonimo famoso per i suoi post espliciti su droghe e alcol nella stagione
d’oro del Britpop—concorda che l’atteggiamento è cambiato. Non beve dal
2007, ma ha passato gran parte degli anni Novanta e Duemila a lavorare per
case discografiche, facendo festa con band come Oasis e Libertines e
spaccandosi a merda.

“Penso che [bere] fosse una cosa molto figa ai tempi,” ricorda. “Era
rock’n’roll. Nel corso degli anni, il punto di vista delle persone
sull’alcol è cambiato leggermente. Allora, se qualcuno si riduceva a uno
straccio, la gente diceva: ‘Oh, sei un peso piuma.’” Non si sarebbe,
secondo lui, immediatamente preoccupata. Oggi sono tutti “molto più attenti
alla questione della salute mentale.”

Continua a elencare diversi motivi: “A nessuno piace usare le stesse droghe
che si facevano i genitori, c’è anche questo elemento. E poi c’è il prezzo:
un giro di bevute costa 40 sterline. E l’industria musicale ora dipende
totalmente dall’aspetto live perché i dischi non vendono. I musicisti
passano tutto il tempo in tour, quindi non possono bere come una volta.
Perciò anche i musicisti sono più sani. E se sei giovane e gli artisti che
ti piacciono non si fanno ritrarre mentre bevono… è una questione di
influenza.”

*Chi è cresciuto con internet è molto attento ai rischi che comporta essere
ripresi e immortalati per sempre sui social mentre si è ubriachi*

Tom Neilson, 31 anni, ricorda che l’alcol era una forza quasi onnipresente
nella cultura pop quando era adolescente o poco più. “Una bella fetta della
cultura pop ai tempi era focalizzata sull’alcol,” dice. “Veniva data molta
attenzione alle celebrità che uscivano dai locali barcollando, comportarsi
da ubriaco in un reality era visto come una cosa comica e sembrava che
praticamente ogni canzone parlasse di bere e di quanto fosse divertente
sbronzarsi.”

Allora, cosa è cambiato? Rachel Lee, analista dei dati e del clima
culturale a The Digital Fairy, agenzia creativa specializzata in cultura
giovanile, crede che il motivo per cui il binge drinking ha perso il suo
fascino sia pieno di sfaccettature. Dieci o 15 anni fa, molti di noi non
erano del tutto consapevoli che una foto di noi che vomitiamo birra del
discount in un cespuglio sarebbe rimasta online per sempre. Ma non è più
così. “Chi è cresciuto con internet è molto attento ai rischi che comporta
essere ripresi e immortalati per sempre sui social mentre si è ubriachi,”
puntualizza.

Ci sono anche altri motivi, come la diffusione popolare dell’ansia per la
salute. “Le nuove generazioni sono state testimoni e protagoniste
dell’ascesa—e del declino—del benessere fisico nell’ultimo decennio,”
aggiunge Lee. “Da un lato, la loro approfondita comprensione dei fattori
legati alla salute sottostà a un desiderio di evitare i rischi fisici e
mentali dell’alcol (vedi anche: l’ansia doposbornia), ma, d’altra parte, i
loro anni più formativi e più festaioli sono stati cancellati da una
pandemia globale—e alcuni di loro vogliono soltanto scatenarsi!”

Come Lee, anche Neilson crede che i social media abbiano alterato la
traiettoria di come vediamo l’alcol oggi. “Penso che il bisogno di
perfezione suscitato dai social media abbia derubato i giovani di
quell’aria ‘senza pensieri’ degli anni Dieci, quando si caricavano su
Facebook 100 foto della serata in cui sembrava che tutti stessero bevendo
da due settimane consecutive,” dice, e aggiunge: “Se Kim Kardashian venisse
fotografata come succedeva a Lindsay Lohan il pubblico rimarrebbe
completamente scioccato—ma per noi era normale.”

*I nostri gruppi preferiti salivano sul palco con una bottiglia di Jack
Daniels in una mano e una sigaretta nell’altra. Ora cercano di dare
l’esempio sui social*

Per Sarah, 23 anni, la questione chiave non è che lei e i suoi amici non
bevano affatto (“Bevo magari una volta ogni due mesi”). È più che nessuno
le dirà che è una noiosona o la escluderà se non si sbronza. Magari prima
dei 20 anni sì, poteva capitare, ma non adesso. “Facciamo delle festicciole
dove i miei amici bevono, ma non gli interessa se io non lo faccio,” dice.
“Di recente abbiamo anche iniziato a fare ginnastica insieme, e questo mi
ha aiutato ad avere un regime di ginnastica regolare. E poi usciamo spesso
a bere il caffè.”

Intervistando persone per questo articolo ho notato che venivano sempre
fuori gli stessi temi. Non è che la gente non faccia più festa, non è mai
stato così. I giovani di oggi amano comunque scatenarsi tanto quanto le
generazioni precedenti (per esempio, sappiamo che le persone tra i 16 e i
24 anni oggi pippano più ketamina che mai). E dai 18 ai 40 anni si continua
a bere, ovviamente—altrimenti non ci sarebbero più bar. L’alcol non è
ancora del tutto obsoleto.

Ma è anche estremamente chiaro che bere tanto non è più una cosa figa come
una volta—non va più di moda. “Nonostante sia una generazione nostalgica,
la Gen Z ha ripreso in mano l’estetica dell’epoca indie, ma si è lasciata
alle spalle la parte più zozza legata al grande consumo di alcol tipica di
quell’epoca,” dice Lee.

Semmai, sbronzarsi è diventato cringe. La sobrietà è normale. Essere astemi
va bene. I nostri gruppi preferiti salivano sul palco con una bottiglia di
Jack Daniels in una mano e una sigaretta nell’altra. Ora cercano di dare
l’esempio sui social, si fanno selfie in palestra o decantano i benefici
dei funghi allucinogeni per la salute mentale. Il che è solo positivo—avere
i postumi fa schifo e neanche vomitare sul bus notturno è mai stato
particolarmente divertente.

Sarà così per sempre? Probabilmente no. La vita ci ha insegnato che le mode
vanno a cicli e a volte prendono strade inaspettate. Al momento, però,
spero che tutti voi vi stiate godendo le mattinate senza mal di testa. Ci
vediamo in palestra.

POLNEWS

La prova della inattendibilità dell’etilometro e l’aggravante dell’aver
causato un sinistro

L’esito positivo dell’alcoltest costituisce prova dello stato di ebbrezza –
stante l’affidabilità di tale strumento in ragione dei controlli periodici
rivolti a verificarne il perdurante funzionamento successivamente
all’omologazione e alla taratura – con la conseguenza che è onere della
difesa fornire la prova contraria a tale accertamento, dimostrando
l’assenza o l’inattualità dei prescritti controlli, laddove l’onere
probatorio in capo a chi contesta la funzionalità dell’apparecchio non può
risolversi nella richiesta di essere portato a conoscenza dei dati relativi
all’omologazione e alle revisioni, non avendo tali dati di per sé valore
probatorio ai fini dell’accertamento dello stato di ebbrezza.

*Corte di Cassazione Penale sez. IV 9/8/2022 n. 30804*

AGI

Quel legame tra le star internazionali e le aziende di alcolici

Di Redazione – Del 14 Settembre 2022

*L’apparizione di attori, musicisti e sportivi famosi sui social media
innesca una “percezione più intima” da parte del pubblico, che avverte la
possibilità di sbirciare anche nel backstage della loro vita privata.*

di Alberto Ferrigolo

AGI – “I prodotti delle aziende sostenute dalle star sono oggi quelle che
hanno più alte vendite online. E non c’è da stupirsi, davanti al cospicuo
seguito che le celebrità hanno sui social media, in particolare su
Instagram, e alla loro possibilità di connettersi con il proprio pubblico
condividendo contenuti alternativi e inaspettati”, scrive la rivista online
Kmagazine. Più affidabile è il personaggio che reclamizza, meglio va il
prodotto, s’intende. Il “percorso della fama” è proporzionale al fatturato.

Ma c’è dell’altro. “Nei due anni successivi, la tequila è rimasta
saldamente in testa alle categorie più gettonate” che ha conquistando anche
l’attore e wrestler Dwayne Douglas Johnson, conosciuto come The Rock, che
ha fatto una fortuna grazie al suo brand Teremana”.

Per dirne una, con 319 milioni di follower, Johnson vanta il secondo
profilo più popolare su Instagram, “macinando numeri stratosferici a ogni
clip dedicata alla tequila”, snocciola Kmagazine, che poi punta
l’attenzione sui personaggi famosi che appaiono o posano con un bicchiere
in mano, specie di vino, reclamizzando aziende vitivinicole di vario ordine
e grado.

E per fare un altro esempio, cita il marchio Marchesi Antinori, azienda che
arriva a 120 mila persone-contatti sul sito mentre etichette di vino born
in Usa, come Aveline, e reclamizzati da Cameron Diaz, di persone ne fanno
170 mila “sull’account business e 9 milioni e mezzo su quello personale
dell’attrice”.

Insomma, sembrerebbe “scontato”, ma l’apparizione di attori, musicisti e
sportivi famosi sui social media innesca una “percezione più intima” da
parte del pubblico, che avverte la possibilità di sbirciare anche nel
backstage della loro vita privata.

I contratti con i personaggi sono di diverso tipo, durata, consistenza
economica, in esclusiva oppure no, sta di fatto che però vengono fissati in
ogni caso target e obiettivi da raggiungere: ad esempio, con la star del
reggaeton Maluma per il suo marchio Hennessy Cognac, e con Lady Gaga e
Lenny Kravitz per il suo Dom Champagne Perignon, l’obiettivo finale fissato
da quest’ultimo colosso delle bollicine, è di raggiungere le generazioni Y
e Z che, report alla mano, “dovrebbero incidere per il 45% delle vendite
entro il 2025”.

All’estero ad ogni modo puntano in alto, ad abbinamenti di prodotto con
nomi alti dello star system e non badano a spese, mentre in Italia, si
legge sulla rivista, “dalle Tenute Albano Carrisi e Futura 14 di Bruno
Vespa in Puglia alla Contrada Colle del Giglio di Jury Chechi nelle Marche,
fino al Vino Gerry Scotti nell’Oltrepò Pavese, il panorama nostrano rimane
decisamente più modesto e circoscritto”. Oltreché decisamente “più
provinciale”.

LA NAZIONE GROSSETO

Ubriachi alla festa, molestano i partecipanti

La”Festa delle Cantine”, che si è svolta a Manciano nei giorni scorsi, è
tradizionalmente un evento di fine estate che assume rilevanza notevole, ed
attira persone da ogni angolo della regione. Quest’anno, l’affluenza è
stata particolarmente elevata, anche alla luce del venir meno delle misure
di contenimento pandemico: consapevoli di questo, i carabinieri di
Manciano, hanno messo in campo servizi straordinari per il controllo del
territorio, finalizzati ad assicurare il corretto svolgimento dell’evento,
nonché preservare la sicurezza sulle strade. I controlli sulla strada sono
stati serrati nelle serate tra venerdì a domenica, soprattutto sulla
Regionale 74. Durante questi servizi, i carabinieri di Manciano e
Semproniano, oltre a quelli di Pitigliano, hanno sottoposto a controllo del
tasso alcolico con etilometro molti automobilisti, che facevano rientro
dalle serate. Per due persone, sin da subito notate in evidente stato di
ebbrezza, sono scattate le sanzioni, tra cui il ritiro immediato della
patente, poiché all’esito della prova hanno fatto registrare un tasso
alcolico di 1,6 ed 1,3, superiore alla soglia limite di 0,5 per guidare
autoveicoli. Ancora sanzioni amministrative e ritiro della patente per un
altro automobilista, per essersi messo alla guida con tasso alcolemico di
0,78 grammi per litro. C’ è stato anche chi, pur non alla guida, ha
arrecato disturbo e molestie alle altre persone che volevano godere della
serata: per questo, tre persone in diverse occasioni sono state sanzionate,
perché trovate in evidente stato di ubriachezza in un luogo pubblico o
aperto al pubblico. E’, questa, un previsione che non presuppone un
accertamento strumentale, ma invece consente un accertamento anche solo
attraverso l’osservazione di manifestazioni esteriori, quali appunto
possono essere la produzione di schiamazzi, o il disturbo a terze persone.
Infine trovato un 40enne emiliano con una modica quantità di stupefacenti.
La presenza capillare e l’attività serrata dell’Arma dei carabinieri ha
contribuito a un sereno svolgimento dell’evento, senza che si creassero
problematiche di rilievo per l’ordine e per la sicurezza pubblica.

GAZZETTINOMETROPOLITANO

Nicolò Gelao 14 Settembre 2022 Cronaca, Milano

Ubriachi prendono a calci e pugni un barista: l’uomo è ricoverato in codice
rosso in pericolo di vita

Nella notte, a Pero in provincia di Milano, i carabinieri hanno arrestato
per lesioni gravissime ai danni di un barista, due cittadini ucraini,
rispettivamente classe 1996 e 1984, entrambi operai.

Intorno a mezzanotte, in un bar in via Figino, i due, ubriachi, hanno
acceso un litigio con un socio del locale che gli chiedeva di allontanarsi
proprio per il loro stato di ubriachezza. Il litigio è culminato in una
vera e propria aggressione fisica ai danni del barista, un egiziano classe
1965, il quale dopo aver ricevuto calci, pugni e spintonamenti è stato
colpito in testa con un posacenere cadendo rovinosamente a terra sbattendo
il capo e subendo ulteriori percosse.

Sul posto è intervenuta una pattuglia della tenenza di Pero, insieme al
personale della sezione radiomobile. La vittima è stata trasportata in
codice rosso presso il pronto soccorso dell’ospedale Humanitas di Rozzano
in pericolo di vita e in prognosi riservata. I due uomini sono stati
portati nel carcere di San Vittore.

FANPAGE

Invitata a pranzo e stuprata da due uomini a Napoli: condannati a 5 anni e
8 mesi di carcere
*La donna, a maggio 2020, fu invitata a pranzo da un conoscente, indotta ad
assumere alcool e droghe e poi violentata da lui e da un amico: i suoi
aguzzini sono stati condannati.*
A cura di Valerio Papadia
Due uomini sono stati condannati a Napoli per stupro di gruppo: nel corso
di un pranzo, i due hanno violentato a turno una donna di 45 anni. Il gup
di Napoli Antonio Baldassarre ha inflitto a due uomini – un 51enne di
origine etiope e un 49enne napoletano – una condanna a 5 anni e 8 mesi di
reclusione; il giudice ha escluso l’aggravante, che era stata chiesta dal
pubblico ministero, dell’uso di sostanze stupefacenti e alcool. La violenza
sessuale perpetrata dai due uomini ai danni della 45enne risale al maggio
2020, alla fine del primo lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19.
*La vittima indotta ad assumere alcool e droghe*
La donna ha conosciuto uno dei suoi aguzzini, il 51enne, in una scuola di
ballo. I due cominciano a intrattenere una relazione di amicizia sui social
network fino a quando, alla conclusione come detto del lockdown, a maggio
2020, l’uomo invita la donna a pranzo a casa sua. All’appuntamento, però,
la donna trova anche l’uomo di 49 anni: ciononostante, però, la situazione
è calma e rilassata, fino a quando però la 45enne non viene indotta ad
assumere alcool e droghe. In poco tempo la donna perde il controllo: quando
i due capiscono che è stordita, la portano in camera da letto e la
violentano a turno, nonostante le suppliche della vittima.
Dopo le violenze, stordita, la donna riesce a tornare a casa, ma soltanto
dopo quattro giorno, dopo essersi confidata con alcune amiche, si è recata
in un centro anti-violenza e ha raccontato quanto le era accaduto. Le
indagini della Squadra Mobile di Napoli e degli agenti del commissariato
Vomero hanno permesso di identificare gli aguzzini, anche grazie al
racconto e ai dettagli forniti dalla 45enne.

ILGIORNALENORDEST

Motta: alcool favorisce lite tra stranieri in Piazza san Rocco

13 Settembre 2022

E’ stata una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Cessalto ad
intervenire ieri sera in Piazza San Rocco a Motta di Livenza a seguito di
segnalazione di una lite fra due cittadini stranieri fuori dall’ingresso
del negozio di elettrodomestici Video 2000.

All’arrivo dei militari dell’Arma è stato bloccato uno dei contendenti,
unico presente in loco in quel momento, in evidente stato di alterazione
psicofisica causata dall’alcool.

Si tratta di un 34enne di origini pachistane dimorante nelle vicinanze di
Motta di Livenza, che è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria per il suo
comportamento alterato e molesto.

Sul posto è intervenuta anche un’ambulanza del Suem.

FANPAGE

Ubriaco si arrampica sul tetto della chiesa e non riesce più scendere
*Un ragazzo di 20 anni è stato soccorso dai vigili del fuoco dopo essersi
arrampicato sul tetto di una chiesa senza riuscire a scendere.*
A cura di Filippo M. Capra
Vigili del fuoco, carabinieri e soccorritori del 118. Tutti riuniti in
piazza Libertà a Saronno, nel Varesotto, per soccorrere un ragazzo di 20
anni che, probabilmente a causa del troppo alcol ingerito, è salito sul
tetto di una chiesa senza riuscire più a scenderne. È successo nella notte
tra ieri e oggi, martedì 13 e mercoledì 14 settembre. A darne
comunicazione, sono le forze dell’ordine locali.
*Si arrampica sul tetto di una chiesa e non riesce a scendere*
Secondo quanto riferito, tutto è successo intorno alle 3 del mattino quando
qualcuno ha allertato il numero unico per le emergenze 112 avvisando di un
giovane sul tetto della Prepositurale, ovvero la casa dove alloggia il
parroco. Sul posto sono corsi i carabinieri della Compagnia di Saronno
insieme ai vigili del fuoco e agli operatori sanitari inviati dall’Agenzia
regionale emergenza urgenza della Lombardia. In piazzale Libertà i
soccorritori si sono organizzati per trarre in salvo il ventenne, bloccato
a qualche metro da terra.
*Ventenne soccorso dai vigili del fuoco e portato in ospedale*
I vigili del fuoco hanno utilizzato l’autoscala raggiungendolo e, dopo
averlo imbracato e messo in sicurezza, l’hanno condotto al suolo. Una volta
in salvo, è stato sottoposto ad accertamenti sanitari da parte dei
paramedici accorsi con un’ambulanza. Fortunatamente, il giovane è risultato
illeso. Per precauzione, tuttavia, è stato accompagnato in ospedale per
ulteriori esami medici. Da quanto ricostruito sinora, il ventenne sarebbe
riuscito ad arrampicarsi fino al tetto della Prepositurale sfruttando i
pluviali, le grondaie di scolo dell’acqua piovana.

AGRIGENTONOTIZIE

Ubriaco sul ponte minaccia il suicidio: impiegato 33enne salvato dai
carabinieri

VISTANET

Ubriaco forza un posto di blocco e per poco non travolge un carabiniere

IL RESTO DEL CARLINO

Ubriaco offende i carabinieri: denunciato

RIMINITODAY

In sella a uno scooter ubriaco e senza patente, max multa da 5mila euro

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