RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI
A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada
WORLD HEALTH ORGANIZATION European Region
European framework for action on alcohol 20222025
<apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/361662/72wd12e-Alcohol-220
604.pdf?sequence=1&isAllowed=y>
apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/361662/72wd12e-Alcohol-2206
04.pdf?sequence=1&isAllowed=y (*)
(*) Nota: salvate questo link tra i preferiti del vostro computer, è un
documento importante.
Il fatto che i produttori di vino italiani abbiano reagito così male (si
vedano gli articoli riportati sotto) dimostra almeno due cose:
– è un buon lavoro.
– i produttori di vino non conoscono (o fanno finta?) i documenti OMS sul
tema pubblicati negli ultimi 30 anni, che già riportavano buona parte di
quanto comporta per loro tanta pena in questo più recente
IL SOLE 24 ORE
La denuncia Uiv
«Vino come le sigarette», la condanna dellOms: dannoso per la salute
Il documento adottato a Tel Aviv prevede un contrasto al consumo dell’alcol
come priorità d’azione e riduzione del 10% del consumo pro capite entro il
2025
di Giorgio dell’Orefice
Quello che tanti temevano sta diventando realtà. Nasce un nuovo
proibizionismo in Europa che condanna l’alcol e i prodotti alcolici senza
distinguere tra tipologie (ovvero differenziare i superalcolici da vino o
birra) e modalità di consumo, quindi trattando con lo stesso duro metro di
giudizio il consumo moderato e l’abuso. (*)
L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) Regione Europa, ha adottato
ieri a Tel Aviv tra l’altro senza alcuna presa di posizione contraria da
parte dei rappresentanti italiani ed Europei (**) il documento European
framework for action on alcohol 2022-2025.
Il colpo di mano
Un documento che si discosta fortemente da quanto invece previsto dalla
Global alcohol strategy approvata lo scorso maggio dalla stessa Oms e dalla
votazione al Cancer plan da parte del Parlamento europeo. Documenti questi
ultimi che avevano rimarcato l’esigenza di focalizzare l’azione sul consumo
dannoso di alcol.
La denuncia viene dall’Unione italiana vini secondo cui «le linee guida,
accolte integralmente e senza opposizioni, prevedono un contrasto al consumo
tout court dell’alcol come priorità d’azione, con l’obiettivo di riduzione
del 10% del consumo pro capite entro il 2025». Cioè domani.
Settore da 7 miliardi di euro
«Una misura – proseguono all’Uiv che equivale a una scure sul mondo del
vino e che segna l’inizio di una nuova ondata proibizionista per un settore
del made in Italy che vanta un export di oltre 7 miliardi di euro e occupa
1,2 milioni di persone in Italia». (***)
Il documento dell’Oms si propone di raggiungere gli obiettivi di un taglio
dei consumi di alcol attraverso una strategia precisa che prevede aumento
della tassazione, divieto di pubblicità, promozione e di qualsiasi azione di
marketing e obbligo di health warming in etichetta. Le bottiglie di vino
insomma come i pacchetti di sigarette. (****) «Il testo hanno aggiunto
all’Unione italiana vini – si basa sul concetto di consumo no safe level».
Ovvero che qualsiasi livello di consumo anche minimo sia comunque dannoso
per la salute. Un principio solo qualche mese fa fortemente contestato in
sede di voto al Cancer plan dell’Europarlamento. (*****)
«Proibizionismo non è soluzione»
«L’obiettivo continuano all’Uiv – di un taglio lineare ai consumi anche di
vino – senza distinzione tra quelli compulsivi e moderati, oltre che tra le
tipologie di bevande – risulta essere decisamente lontano dall’approccio
alle politiche di prevenzione e formazione promosse dal nostro comparto
(******), oltre che dai modelli di consumo moderato prevalenti in Italia di
cui l’Europa non tiene conto. La storia conclude l’organizzazione degli
imprenditori del vino – ci ha insegnato come il proibizionismo non sia la
soluzione per sconfiggere la piaga dell’alcolismo, ma soprattutto come il
vino sia un simbolo del bere responsabile (*******), della Dieta
mediterranea e non certo protagonista del binge. Per questo l’associazione
si appella alla politica, che in questo caso si è dimostrata sorda e
distratta, per cercare di tutelare uno dei capisaldi del made in Italy, ma
anche di un tessuto sociale di migliaia di viticoltori, custodi dei
territori e di una cultura millenaria parte integrante del nostro Paese».
(*) Nota: bastano le prime righe per capire la scarsa conoscenza dei
problemi alcolcorrelati di chi scrive. Non è affatto vero che qualcuno
voglia proibire la produzione e il commercio di vino, birra e altri
alcolici, i danni dellalcol non dipendono dal tipo di bevanda che ne
veicola lassunzione, termini come bere moderato e abuso sono
superatissimi in alcologia.
(**) Nota: i piani d’azione sulla salute si fanno sulla base di dati
scientifici, non di interessi commerciali di categoria. Questa cosa i
produttori di vino in Italia non la capiscono, perché sono abituati a fare
lobby con i loro amici in parlamento. Che, insieme ad altri politici
europei, facendo il gioco delle lobby hanno pesantemente compromesso la
bontà dei documenti del maggio scorso, citati nelle righe successive.
(***) Nota: se si utilizza largomento economico, occorre considerare anche
laltro piatto della bilancia, quello dei costi economici conseguenti a
problemi legati al consumo di vino, birra e altri alcolici.
(****) Nota: mi sembrano ottime strategie, del tutto condivisibili.
(*****) Nota: il principio è stato contrastato da politici che non hanno la
conoscenza della materia. Che non esista una soglia di consumo esente da
rischi è assodato da decenni.
(******) Nota: ahhhahhhaaaahhhahah! Lhanno detto davvero! La colpa dellOMS
è di non aver seguito le politiche di prevenzione proposte dagli osti per
ridurre i problemi legati al vino. Ma certo, e per le politiche sulla
prevenzione del cancro al polmone facciamo fare il piano di prevenzione ai
tabaccai.
(*******) Nota: le rilevazioni ufficiali mostrano ogni anno come la bevanda
a consumo prevalente delle persone che si rivolgono ai servizi per
sofferenze conseguenze al bere è di gran lunga il vino.
AGRICOLTURA.IT
Vino. Centinaio (Mipaaf): Contro alcol nuova crociata. Non è con
proibizionismo che si tutela la salute (*)
ROMA Ormai è chiaro che quella contro lalcol è la nuova crociata, che va
portata avanti senza se e senza ma, proprio come è accaduto in passato per
la carne rossa. Dimenticando che solo pochi mesi fa a Strasburgo dai paesi
Ue è stata respinta la tesi che lalcol sia dannoso a prescindere e che sia
stata rimarcata la differenza fra labuso e il consumo moderato, lOms
presenta un piano allinsegna del proibizionismo, che mette allindice i
superalcolici così come vino e birra. In paesi come lItalia non esiste un
problema di binge drinking, il vino viene consumato in quantità limitate,
durante i pasti, e rientra appieno nella Dieta Mediterranea che è patrimonio
immateriale Unesco.
Così il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, sen.
Gian Marco Centinaio, commenta il quadro dazione sullalcol 2022-2025
illustrato a Tel Aviv nella 72esima sessione del Comitato regionale per
lEuropa dellOms. Il piano prevede una maggiore tassazione, divieto di
pubblicità marketing e promozione, allarmi salutistici in etichetta e una
minore reperibilità degli alcolici.
Più che azioni per tutelare la salute sono azioni per distruggere settori
economici importanti di paesi come il nostro. Il problema non è questo o
quel prodotto, ma la dose dei singoli alimenti, la varietà della dieta e lo
stile di vita nel suo complesso.
In Italia il vino è cultura, tradizione, espressione dei territori. Dopo gli
attacchi alla carne è arrivata la carne sintetica, su cui sono stati fatti
enormi investimenti economici. Non vorremmo tra qualche anno trovarci
sempre in nome della tutela della salute anche davanti al vino sintetico,
conclude Centinaio.
(*) Nota: qualcuno gli spieghi che nessuno ha scritto, né ha in mente, di
proibire la produzione e il commercio del vino.
FEDERVINI.IT
L’Oms dichiara guerra agli alcolici. Federvini: si faccia distinzione tra
consumo e abuso
di Maria Teresa Manuelli
LOrganizzazione mondiale della sanità (Oms) Regione Europa ha adottato
integralmente la propria risoluzione che ha come obiettivo il contrasto al
consumo dell’alcol e la riduzione del 10% del consumo pro capite entro il
2025, ma che di fatto mette in crisi un comparto, quello europeo del vino e
degli alcolici. Secondo gli operatori del settore, quanto disposto a Tel
Aviv nel documento Oms European framework for action on alcohol 2022-2025
si discosta da quanto previsto dalla Global alcohol strategy approvata lo
scorso maggio dalla stessa Oms e dalla votazione al Cancer plan da parte del
Parlamento europeo che avevano rimarcato lesigenza di focalizzare lazione
sul consumo dannoso di alcol.
Il risultato emerso dal voto è una scure per il mondo degli alcolici e
linizio di una nuova ondata proibizionista per il settore. Tra le politiche
che lorganizzazione proporrà ai Paesi interessati vi sono laumento della
tassazione, il divieto di pubblicità/promozione/marketing in qualsiasi
forma, la diminuzione della disponibilità di bevande alcoliche, lobbligo di
health warning in etichetta e un nuovo approccio alla concertazione delle
politiche che vedrebbe totalmente escluso il settore dal dibattito. (*)
Il testo si basa sul concetto di consumo no safe level, solo qualche mese
fa fortemente contestato in sede di voto al Cancer plan dellEuroparlamento.
È una notizia che ci preoccupa profondamente spiega Vittorio Cino,
Direttore Generale di Federvini è prevalsa una linea demonizzante e
proibizionistica. (**) Il documento dellOms Europa non fa alcuna
distinzione tra consumo e abuso e criminalizza di fatto milioni di
consumatori e centinaia di migliaia di produttori. E un chiaro tentativo
di influenzare il dibattito europeo che è in corso a Bruxelles in materia di
etichettatura e corretta informazione del consumatore. Riteniamo che imporre
ricette di questo tipo, composta da tassazione, messaggi allarmistici e
restrizioni normative, sia non solo dannoso ma del tutto inutile. I
risultati sul campo, e non gli astrusi algoritmi presentati, dimostrano che
il proibizionismo ha sempre fallito. Spiace che in sede di riunione Oms a
Tel Aviv la voce dellItalia non sia pervenuta. Purtroppo, non è la prima
volta, in sede Oms. Al di là di dichiarazioni stampa e comunicati ufficiali,
sarebbe necessario che il Governo italiano intervenisse sui tavoli
internazionali in maniera diretta, senza timidezza ed esprimendo il suo
punto di vista ufficiale.
(*) Nota: è OVVIO che i produttori avendo un evidente conflitto di
interesse non possano partecipare a decidere le politiche di prevenzione
dei problemi alcolcorrelati.
(**) Nota: il la definirei una linea scientifica e non lobbistica.
LINKIESTA.IT
Il vino fa male? Vi spieghiamo perché no
di Anna Prandoni e Andrea Moser
Mettiamo in fila, uno dopo laltro, i motivi per cui vale la pena proteggere
e preservare il vino fatto bene (*), da produttori attenti e da vigne sane.
Sono molti, e ridurre il consumo a prescindere, come ci chiede lOMS, è una
posizione che non ci piace
LOrganizzazione mondiale della sanità se la prende con il vino, chiedendo
di ridurre del 10% il consumo pro-capite in generale entro il 2025. Con
lEuropean framework for action on alcohol 2022-2025 torna sui suoi passi e
invece di contrastare labuso di alcol chiede di moderarne lassunzione a
prescindere dalle quantità. Si va così a imporre di ridurre il consumo di
alcol e non a moderare lassunzione dannosa. Una sottile differenza ma che
cambia le carte in tavola rispetto alle precedenti normative, e fa
naturalmente infuriare i rappresentanti del settore.
Noi proviamo a mettere uno dopo laltro i motivi per cui questa presa di
posizione non ci piace, e pensiamo non inquadri il problema nella sua
complessità. (*)
Partiamo dal paradosso bordolese, visto che il punto per lOMS è tutelare la
salute pubblica. Questo paradosso, ormai assodato da numerosi studi clinici,
dimostra che la zona mondiale con il più alto consumo di vino rosso, ossia
la zona di Bordeaux, forse la più celebre per la produzione di vino al
mondo, è anche la zona con il più basso tasso di mortalità per malattie
cardiovascolari. Labbinata vincente è grassi saturi vino rosso, ma pare
che anche lelevato consumo di verdure con folati possa portare a questo
risultato. Le ricerche disponibili ad oggi non hanno ancora dimostrato in
modo convincente lesistenza effettiva di un rapporto causa-effetto tra il
consumo di vino e la prevenzione di malattie cardiovascolari, ma i dati
della zona sono reali, quindi non è possibile scientificamente nemmeno
dimostrare il contrario. (**)
Andiamo a disturbare i sardi centenari? Con buon vino e buon cibo sono i più
longevi dEuropa. E pare che proprio il Cannonau sia lelisir di lunga vita
(***). I super centenari della Sardegna sono stati eletti qualche anno fa
dagli inglesi nellOlimpo dei modelli di longevità da seguire, insieme agli
anziani di Okinawa e le loro alghe e il tofu, e i pastori grechi di Ikaria,
con le loro tisane di montagna. Il vino ottenuto da uve ricche di polifenoli
e antiossidanti, consumato con moderazione, si ritiene possa contribuire a
rallentare il processo di invecchiamento, così spiegano gli esperti inglesi.
E visto che ci siamo, elenchiamo le sostanze presenti nel vino che fanno
bene. Il resveratrolo (****), rientra nellelenco del Ministero della Salute
Altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico, è in
grado di stimolare una serie di processi coinvolti nella regolazione del
ciclo cellulare e nella riparazione del DNA e a sua capacità antiossidante
contribuirebbe alla protezione delle cellule dai danni causati dai radicali
liberi.
La quercitina è il flavonoide maggiormente utilizzato per i disturbi
metabolici e infiammatori e la principale attività attribuita è quella
antiossidante. Contribuisce a ridurre la formazione di radicali liberi e
sostanze pro-infiammatorie rivelandosi di fatto un prezioso alleato per la
nostra salute. Inoltre, ad essa vengono attribuite proprietà vasoattive in
quanto aumenta la resistenza dei capillari e ne regolano la loro
permeabilità.
E abbiamo ancora i polifenoli: un vasto gruppo di sostanze organiche
naturali ci aiutano a stare meglio e sono degli eccellenti protettori delle
nostre cellule. Hanno capacità antiossidanti e antinfiammatorie, sarebbero
in grado di proteggere le cellule dallo stress ossidativo e avrebbero, tra
le altre, proprietà in grado di tenere sotto controllo i livelli di
colesterolo; capacità antibatteriche, antipruriginose, antiparassitarie e
citotossiche.
Certo, lalcol in sé non fa bene: ma se smettessimo di scegliere vini
scadenti bevuti in quantità smodate e ci concentrassimo su vini buoni, fatti
bene e li bevessimo con la necessaria moderazione? (*****)
E passiamo agli aspetti culturali: quanto della cultura di Italia e Francia,
per citare solo i due più significativi produttori di vino, passa da calici
e bottiglie? Quanta letteratura, quanto cinema, quanta musica passano
attraverso questa bevanda? E quanta cultura artigianale cè nella sapiente
produzione di questo nettare così prezioso? (******)
Ma passiamo al territorio, e al modello virtuoso della vigna. Preservare il
terreno piantando vigne e coltivandole prestando grande attenzione alla loro
salute è uno dei modi migliori per dare struttura e sostanza alla terra, che
ne guadagna anche in bellezza. Pensiamo alle distese meravigliose delle
colline piemontesi, o ai vigneti eroici di Alto Adige, Valtellina, delle
colline del Prosecco. LItalia sarebbe la stessa senza questo patrimonio di
piante curate e rispettate dalluomo? (*******) Forse dovremmo imparare a
scegliere i vini anche in base a come i produttori trattano le vigne e il
terreno su cui crescono, e forse dovremmo migliorare la nostra conoscenza di
questi aspetti della produzione del vino, questo sarebbe un buon punto da
mettere allordine del giorno della comunicazione dellenologia, per fare in
modo che sempre più produttori siano attenti e scrupolosi nel rispetto della
terra che offre loro i suoi frutti.
E passiamo alleconomia. Labbiamo tenuta per ultima ma è comunque una voce
che non possiamo dimenticare. Alcune zone italiane, ma potremmo estendere il
discorso a mille altre regioni nel mondo, che 60 anni fa non erano
considerate dal turismo, non avevano caratteristiche tipiche e non avevano
fabbriche o commerci, o ricchezze, grazie alle vigne e alle cantine hanno
cambiato la loro storia, diventando mete di turismo straniero e grandi
contribuenti del PIL. Vogliamo parlarle del Chiantishire, per dirne una? O
della Franciacorta? (********)
Vogliamo spingervi allalcolismo? Certo che no. Vogliamo solo sottolineare
quanto il vino non sia solo un nemico della salute pubblica, ma come sempre
uno strumento nelle mani delluomo. Basta saper scegliere, basta conoscere,
basta berne in quantità corrette: tutto il resto è propaganda. (*********)
(*) Nota: benissimo, analizziamoli uno alla volta.
(**) Nota: primo argomento deboluccio, visto che chi scrive passa in poche
righe da un dato assodato da parecchi studi a non hanno dimostrato in
modo convincente. In realtà il paradosso francese è stato subito smontato e
smentito. Da quelle parti portano il pane sotto lascella e hanno una bassa
mortalità per malattie cardiovascolari: sarà forse per merito del sudore
dellascella? Io ci farei uno studio.
(***) Nota: pare che, ma anche no. Il popolo più longevo al mondo è il
giapponese, che consuma pochissimo vino. Pare che sia per quello? No, non
è serio in un senso e nellaltro associare una questione complessa e
multifattoriale come la longevità a un solo fattore.
(*) Nota: dopo il tour di presentazione di Vino e bufale, quella del vino
che fa bene per merito del resveratrolo venne eletta a bufala regina,
tanti erano gli elementi a smontare questa sciocchezza. Idem per quercetina
e altre sostanze, presenti nel vino in concentrazioni infinitesimali
rispetto al certamente tossico e cancerogeno etanolo. Se si desidera
assumere queste sostanze senza rischio, si può mangiare la frutta.
(*****) Nota: lalcol nel vino scadente è la stessa molecola dellalcol nel
vino buono. Uguale. Riguardo alla quantità, less is better.
(******) Nota: certamente cè tanta cultura intorno al vino. Ma non è che il
fegato per questo risenta meno della tossicità dellalcol, o magari il
conducente che ha bevuto mantenga il tempo di reazione inalterato perché ha
letto Hemingway.
(*******) Nota: il vigneto ha portato tanta bellezza ma anche diversi
problemi al territorio. Ad ogni modo, va benissimo che si incentivi il
consumo di uva.
(********) Nota: se si parla di economia occorre dire che, considerando
anche i costi dei problemi alcolcorrelati, complessivamente il vino non è
una fonte di ricchezza, ma un costo.
(*********) Nota: la propaganda è quella per cui si sono nascosti per
decenni i rischi del bere, si sono millantati inesistenti effetti benefici
per la salute, si sono ignorate pesantissime sofferenze, che hanno devastato
milioni di italiani, oscurati dai discorsi sulla cultura e sul territorio. E
ricordiamoci sempre che il maggior numero di problemi alcolcorrelati non è
conseguenza dei comportamenti dei grandi bevitori, ma di livelli di consumo
considerati socialmente innocui se non addirittura benefici. Basta la bevuta
di una sera, anche di chi non è alcolista, a distruggere una vita, basta
il buon bicchiere a pasto ad aumentare significativamente il rischio di
numerosi tipi di cancro. Per dire.
OPEN
Lirritazione di Putin per labuso di alcol tra i fedelissimi:
lindiscrezione del sito indipendente russo Meduza
Il presidente russo Vladimir Putin sarebbe preoccupato per lincremento nel
consumo di alcol tra i suoi ufficiali. Un abuso che sarebbe sia in frequenza
che in quantità e che durerebbe sin dallinizio della guerra in Ucraina. A
rivelarlo è la testata russa indipendente Meduza. Secondo due fonti
consultate dal giornale, le preoccupazioni del presidente russo lo avrebbero
portato ad affrontare largomento in due incontri individuali con due
governatori. Si tratta dei governatori delloblast di Vladimir (a est di
Mosca) Alexander Avdeev, già ambasciatore russo in Vaticano dal 2013 a marzo
2022, e delloblast di Kirov (a nord di Kazan), Alexander Sokolov. «Bisogna
aumentare la propaganda per uno stile di vita sano», avrebbe dichiarato
Putin ad Avdeev. A Sokolov il presidente russo aveva parlato di un
peggioramento delle abitudini alcoliche della popolazione, chiedendo al
governatore di non «nascondere nulla sotto al tappeto» e di «fare
attenzione» alla questione.
«Da febbraio la gente scarica lo stress bevendo»
Come fa notare Meduza, prima dora Putin aveva raramente sollevato il tema
dellalcol. Quando nel 2016, incalzato da un giornalista in merito al
traffico illegale di alcolici nel Paese, aveva affrontato largomento, il
presidente russo aveva dichiarato: «Lalcolismo è un problema per la
Russia». Stando a una delle fonti del sito indipendente, ora «la gente sta
scaricando lo stress in questo modo (bevendo, ndr) da febbraio». Cioè che
causa maggiormente agitazione sarebbe il danno causato dai soldati russi
allUcraina e ai suoi abitanti. La maggior parte dei membri dellesercito,
ricorda Meduza, non sapeva che il 24 febbraio sarebbe iniziata linvasione.
LARENA di Verona
Ubriaco alla guida e armato di pistola e coltello, aggredisce e minaccia una
coppia di pedoni
Un cinquantenne italiano è stato denunciato a piede libero: sequestrate
l’auto e le armi
Un 50enne italiano è stato denunciato a piede libero per guida in stato di
ebbrezza, minaccia aggravata e porto abusivo di armi. L’uomo è stato fermato
ieri sera in piazzale XXV Aprile, a Verona, dagli agenti della Polizia
Locale.
Secondo quanto ricostruito dal comando di via del Pontiere, una coppia di
pedoni è stata aggredita e minacciata con un pugnale dall’automobilista
cinquantenne. Gli agenti, presenti sul piazzale con compiti di prevenzione
da qualche settimana, sono subito intervenuti riportando la calma, ma dai
controlli è emerso che l’uomo teneva sotto al sedile dell’auto una pistola
CZ Shadow 9×21 pronta all’uso, con caricatore inserito. Un’arma detenuta
legalmente in quanto il 50enne è titolare di una licenza di porto d’armi per
uso sportivo, ma non poteva trasportarla in quel modo.
Ad aggravare la posizione dell’uomo anche il fatto che era ubriaco con un
tasso alcolemico quasi quadruplo ai limiti di legge.
Il magistrato di turno ha denunciato a piede libero l’automobilista.
TERNINRETE
Terni: ubriaca fa i bisogni a corso Tacito dopo aver rovesciato fioriere e
staccato la recinzione di unaiuola, allontanata con Daspo urbano
Ubriaca aveva prima rovesciato delle fioriere e staccato la recinzione di
unaiuola del giardino dellexForesteria, poi si era denudata e aveva
espletato le proprie esigenze fisiologiche in mezzo alla gente in corso
Tacito.
Per questo il Questore di Terni ha emesso un DASPO URBANO (Dacur) che vieta
alla donna, per sei mesi, di sostare nuovamente tra le vie principali del
centro cittadino a partire dal 13 settembre.
Al verificarsi dei fatti, il 29 agosto, la Polizia Locale aveva applicato
alla giovane un ordine di allontanamento.
TUSCIAWEB
Tribunale – Dovrà anche versare una provvisionale di 10mila euro ciascuno ai
tre figli della vittima
Badante ubriaca massacra di botte anziana, condannata a 4 anni e 6 mesi
di Silvana Cortignani
Monterosi Nessuna attenuante. Accusata di avere massacrato di botte
unanziana mentre era ubriaca, un badante sessantenne a distanza di sette
anni è stata condannata a quattro anni e mezzo in primo grado. Senza alcuna
attenuante, sottolinea il difensore di parte civile dei tre figli della
vittima, avvocato Fausto Barili.
Limputata è stata condannata dalla giudice Elisabetta Massini a quattro
anni e mezzo di reclusione e a una provvisionale di 10mila euro a ciascuno
dei tre figli in vista di un più cospicuo risarcimento da quantificare in
sede civile. Il pubblico ministero aveva chiesto sei anni di carcere.
E il processo ripartito nel 2021 da zero per un vizio di notifica
scoperto il giorno della sentenza, dalla giudice Massini durante la camera
di consiglio, dopo la richiesta di condanna a quattro anni e sei mesi
alla badante 64enne dorigine romena M.T., accusata di maltrattamenti in
famiglia e lesioni aggravate per avere massacrato di botte unanziana di
Monterosi.
Alla donna, cui non è stata concessa alcuna attenuante, è stata contestata
anche laggravante del protrarsi della prognosi oltre i 40 giorni
inizialmente previsti e della compromissione della masticazione, avendole
anche fatto saltare un dente.
Era il primo luglio 2015 quando limputata, completamente ubriaca, ha
picchiato selvaggiamente nella sua abitazione un88enne affetta da demenza
senile, che le era stata affidata dai familiari.