Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 17 dicembre 2024

17 Dicembre 2024
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

REDATTORE SOCIALE

Otto milioni di italiani esagerano con l’alcol

Il rapporto dell’Istat. Nel 2023 il 15% della popolazione di 11 anni e più
ha almeno un comportamento a rischio: consumo abituale eccedentario,
ubriacature, binge drinking. Tra gli uomini la quota è pari al 21,2%, mentre
tra le donne è pari al 9,2%

ROMA – Nel 2023 il 15% della popolazione di 11 anni e più (pari a 8 milioni
e 29 mila persone) ha almeno un comportamento di consumo di bevande
alcoliche a rischio (consumo abituale eccedentario o ubriacature, il
cosiddetto binge drinking). Tra gli uomini la quota è pari al 21,2% (5
milioni 507 mila persone) mentre tra le donne è pari al 9,2% (2 milioni 521
mila). Si riscontra una sostanziale stabilità nella proporzione dei
consumatori a rischio rispetto al 2022 (14,9%). E’ quanto emerge dal
rapporto Istat su ‘Fumo, alcol, eccesso di peso e sedentarietà – Anno 2023’.

Il consumo abituale eccedentario riguarda l’8,8% della popolazione (12,2%
gli uomini, 5,5% le donne), il binge drinking il 7,8% (10,8% gli uomini,
3,1% le donne). Nell’arco degli ultimi 10 anni si è osservata una forte
contrazione del consumo abituale eccedentario (-2,3 punti percentuali),
viceversa, la quota di chi ha abitudine alle ubriacature è
significativamente aumentata (+1,5 p.p.).

Comportamenti non moderati nel consumo di bevande alcoliche si osservano più
frequentemente tra gli ultra sessantaquattrenni (il 18,1%, 30,2% per gli
uomini e 8,5% per le donne), tra gli adolescenti di 11-17 anni (il 15,7%, il
22,4% degli uomini e il 13,3% delle donne) e tra i giovani e adulti fino a
44 anni (rispettivamente 15,5%, 20,4% e 10,6%).

Nelle classi di età anziane il superamento delle quantità raccomandate
avviene con il consumo abituale di vino soprattutto durante il pasto (tra
coloro che dichiarano un consumo abituale eccedentario ciò si verifica per
il 54,6% degli uomini e il 64,6% delle donne). L’abitudine a un consumo non
moderato di alcol tra gli anziani potrebbe essere in parte legato a una
scarsa conoscenza della quantità di alcol da consumare senza incorrere in
rischi per la salute (*) (per la popolazione di 65 anni e più già una
quantità di due o più unità è considerata a rischio) ma anche a fattori
culturali legati alla tradizione che vedono in tale consumo una consuetudine
comportamentale. Oltre agli anziani, anche i ragazzi rappresentano una sotto
popolazione con un’elevata diffusione di comportamenti a rischio. (DIRE)

(*) Nota: la quantità di alcol da consumare senza incorrere in rischi per la
salute è zero. A ogni età.

VENERDI’ di Repubblica

BRINDISI NATALIZIO SENZA ALCOL SOTTO L’ALBERO

LORETTA NAPOLEONI

Nei Paesi anglosassoni è in atto una rivoluzione silenziosa che si svolge
durante aperitivi, cene e festività. Sempre più persone abbracciano uno
stile di vita “sober-ish”, semi astemio, in pratica una riduzione drastica
del consumo di alcol.

Si tratta di un fenomeno sociale che nasce da motivazioni precise: le nuove
ricerche mediche hanno definitivamente sfatato il mito del bicchiere di vino
quotidiano “salutare”. Oggi tutti sanno che anche quantità moderate di alcol
fanno aumentare i rischi di malattie serie. (*) E così cambiano anche le
dinamiche sociali. Si esce prima, si chiacchiera di più, ci si confronta con
maggiore lucidità.

Un tempo l’alcol dilatava i tempi delle serate, oggi li comprime.

Invece di uscire per l’aperitivo ci si incontra per sorseggiare una tazza di
tè. In questo modo non si rinuncia alla socialità, la si vive in modo
diverso. Emergono a poco a poco nuove abitudini: aperitivi analcolici e una
crescente consapevolezza del benessere mentale.

Intanto il mercato delle bevande analcoliche cresce del 15 per cento annuo.

Tutte le generazioni sono coinvolte in questa “rivoluzione” per motivi
diversi: i più giovani sembrano meno interessati all’ebbrezza, i trentenni
cercano un equilibrio tra divertimento e benessere, gli over 50 rivalutano i
rischi del bere.

E man mano che il bicchiere non fa più tendenza, assume sempre più
importanza la conversazione, l’intimità, la leggerezza di un momento
condiviso. La socialità si riscopre lucida, presente, autentica. Un
cambiamento che racconta molto di più di una semplice scelta di consumo: è
un nuovo modo di stare insieme. E quest’anno saranno molti a celebrare il
Natale astemio.

(*) Nota: non lo sanno proprio tutti tutti. Tra i politici, per esempio, non
lo sa quasi nessuno.

L’ADIGE

Mercato del vino italiano: tengono solo le bollicine, ma la Generazione Z
non lo considera più, «è cringe»

Il prosecco sorregge l’export, come sempre in positivo, ma i segnali di
crisi si susseguono. A cominciare dal pubblico giovane che beve altro,
«anche perché non hanno i soldi per comprarlo»

ROMA. Il mercato del vino italiano è in discesa, in particolare fra i
giovani che non bevono più vino, meno che meno rosso. Ma il comparto tiene
grazie alle bollicine, ed in particolare alle straordinarie performance del
prosecco (anche quest’anno +10%).

«Le bolle salvano consumi e export»: per Giampietro Comolli, fondatore in
UniCatt dell’Osservatorio mercati consumi vini e spumanti italiani,
Ovse-CevesUni , «potrebbero essere le parole chiave per identificare
l’andamento del mercato del vino, e le prospettive in Italia e nel Mondo».

La produzione nazionale di bolle, secondo dati 2024 di Ovse e CevesUni, è in
crescita di circa il 9% rispetto al 2023, soprattutto con marchi aziendali e
Igt, sfiorando il miliardo di bottiglie fra tutti i tipi. Fatturati delle
case spumantistiche in crescita nel 2024, viceversa cali per le aziende
vitivinicole di vini tranquilli in media 4-5% con punte anche del 15%. Per
tutto il vino italiano, si stima un fatturato anno alla produzione vicino ai
14 miliardi di euro, e un nuovo record export prossimo agli 8 miliardi di
euro.

Attenzione, però, alla distinzione fra mercato interno ed estero. Il consumo
nazionale di bollicine si presenta stazionario, e anche le bolle “green”
nelle diverse versioni e tipologie non fanno presa, molto meno dell’appeal
che riscuotono i vini tranquilli.

Intanto le bolle tricolori rappresentano oramai il 30% dell’export totale
nazionale. Si stima un +14% in valore al consumo, poco meno un + 7% in
volumi, con il mondo Prosecco (tutte le etichette) che segna un probabile
+10%. Perdono terreno, anche del 7 o 14% in volumi, paesi come Cina, Regno
Unito, Giappone, Germania, Svizzera, Corea del sud, mentre crescono in
numero bottiglie consumate Usa, Canada, Australia, Francia e la Russia,
nonostante i conflitti in corso.

A parte brand storici (Asti), il consumo di bolle italiane (Asti e Prosecco,
Franciacorta e Trentodoc) avviene principalmente fuori casa, anche se il
Prosecco cresce nei consumi domestici.

L’Osservatorio registra una domanda non ancora soddisfatta, anche per la
tipologia bolle, di vini no-alcol, ma da definire meglio come bevande
spiritose a base di uva. Per fine anno si presume una conferma e crescita
(circa 250 milioni di bottiglie pari a più di 1,7 miliardi di euro di
export), soprattutto per quanto riguarda le bolle Igt.

Cambio generazionale. Il 2024 si conferma no-wine per generazione Z, e
secondo Comolli, «occorre trovare formule nuove, proporle ai giovani e
comunicarle bene».

Un argomento che sta infiammando la discussione degli addetti ai lavori. A
dare fuoco alle polveri è stato Andrea Lonardi “Master of Wine” in una
intervista al Gambero Rosso: «Per anni abbiamo bevuto vino per essere fighi,
ma ora la Gen Z ci considera cringe» la lucida analisi di Andrea Lonardi. Il
vino, in particolare rosso, non è più “figo”.

Sui blog, una tempesta di commenti. Come quello di DrunkPosting: «Caro
Andrea Lonardi MW, nella tua intervista al Gambero Rosso hai detto che i
giovani trovano “cringe” il consumo di vino. Forse hai ragione, ma non per i
motivi che pensi: lo siamo noi con i nostri calici roteati, le etichette
ostentate, i commenti pomposi, e quel paternalismo che sa di muffa. E poi
c’è il problema vero, brutale: i giovani non hanno soldi. E quando li hanno,
li spendono in birre o in spirits che durano mesi, non in bottiglie che
costano troppo e vanno finite in una sera. Ma anche volendo, chi li
aiuterebbe a capire il vino? In Italia manca tutto: critica, onestà,
contenuti utili. Mentre tuoi colleghi come Konstantin Baum dicono cosa non
funziona, noi raccontiamo che “tutto è straordinario”. E poi ci stupiamo se
scappano? La verità è che il vino, così com’è comunicato oggi, è davvero
cringe. E tu, Andrea, cosa hai fatto per cambiare tutto questo?».

Codice della strada. Ultima ciliegina sulla torta, le severissime nuove
norme introdotte dal ministro Salvini nel Codice della strada. Che
sicuramente «per la nostra sicurezza e salute» segnano una svolta. Ma che
spaventano ancora di più i consumatori, soprattutto nei locali pubblici come
nei ristoranti. E se il calo c’era già stato anni fa con l’introduzione
dell’etilometro, ora la sospensione della patente diventa uno spauracchio.

IL FATTO QUOTIDIANO

Si addormenta ubriaco sdraiato sulla Valassina, scaricato dagli amici: un
automobilista lo soccorre

Una sagoma a terra, un uomo sdraiato immobile sulla corsia di emergenza
della Valassina, la statale del Lago di Como e dello Spluga, che è la
principale via d’accesso alla Valtellina e al cantone svizzero dei Grigioni.
All’altezza di Lissone un uomo, che era al volante, nota la sagoma, e si
ferma per controllare. Sono le tre di notte passate, c’è freddo: il ragazzo,
che si scoprirà avere 25 anni ed essere della Brianza, era ubriaco, stava
dormendo e una volta sveglio ha biascicato qualche parola. Nonostante il
freddo, indossava soltanto una maglietta. L’automobilista allora lo carica
in auto per portarlo al sicuro. Una volta in auto, il cellulare del ragazzo
squilla: è un suo amico, uno di quelli che aveva fatto serata con lui, che
viene a recuperarlo. Il giovane era stato infatti abbandonato in auto dai
suoi amici dopo una serata ad alto tasso alcolico.

FEDERVINI

L’Irlanda del Nord intende proporre un prezzo unitario minimo sull’alcol
entro aprile 2026

di Vittoria Alerici

Il 10 dicembre scorso il Dipartimento della Salute del Ministro dell’Irlanda
del Nord ha pubblicato un piano strategico triennale per la salute e
l’assistenza sociale, che prevede un prezzo unitario minimo per l’alcol.

In particolare il Dipartimento afferma che “entro aprile 2026 saranno
avanzate nuove politiche e legislazioni per migliorare la salute pubblica,
tra cui un nuovo quadro strategico sull’obesità; saranno attuate le
disposizioni del disegno di legge sul tabacco e le sigarette elettroniche e
verranno presentate proposte per un prezzo unitario minimo per l’alcol”.

Si può trovare il piano triennale qui
<www.health-ni.gov.uk/publications/health-and-social-care-ni-three-y
ear-plan>
www.health-ni.gov.uk/publications/health-and-social-care-ni-three-ye
ar-plan ; la dichiarazione scritta all’Assemblea dell’Irlanda del Nord in
merito al piano qui
<www.health-ni.gov.uk/publications/doh-ministerial-announcements-and
-statements-2024>
www.health-ni.gov.uk/publications/doh-ministerial-announcements-and-
statements-2024 .

IL MATTINO

Pomigliano d’Arco, calci e pugni ad agenti per evitare alcol test: arrestato
46enne

Era con la moglie e la bambina in auto, dinanzi ai loro occhi l’aggressione
ai due agenti

Aggredisce due agenti della polizia municipale a calci, pugni e morsi per
evitare l’alcoltest, davanti a moglie e figlia di 9 anni.

È accaduto a Pomigliano d’Arco (Napoli), dove un uomo di 46 anni, a bordo
della propria vettura con la moglie e la bambina, era stato fermato da due
vigili urbani perchè con manovre azzardate nel traffico cittadino, invadeva
la corsia opposta.

Gli agenti gli hanno chiesto di seguirlo al comando per effettuare
l’alcoltest, ma l’uomo ha reagito aggredendo i vigili urbani, per poi essere
bloccato ed immobilizzato dagli stessi. Il 46enne è poi risultato positivo
alla prova dell’etilometro, con un tasso alcolemico di oltre il doppio del
limite consentito.

Per l’uomo sono scattati gli arresti domiciliari convalidati ieri dal
giudice, che ha disposto anche la misura dell’obbligo di firma quotidiano in
attesa del processo.

I due agenti aggrediti, Giacomo Tranchese e Antonio Russo, hanno riportato
diverse ferite risultate guaribili in sette giorni. L’amministrazione
comunale, guidata dal sindaco Raffaele Russo, ha espresso la propria
solidarietà ai due vigili urbani diretti dal colonnello Emiliano Nacar.
«Esprimiamo piena vicinanza al sottotenente Tranchese e all’agente Russo –
si legge in una nota dell’amministrazione comunale – professionisti che ogni
giorno svolgono un servizio fondamentale per la nostra comunità. Episodi di
violenza come questo sono inaccettabili e vanno condannati con fermezza.

Garantire la sicurezza dei cittadini e la legalità è una priorità della
nostra amministrazione, e non saranno tollerate azioni che mettano a rischio
l’incolumità delle forze dell’ordine impegnate nel controllo del
territorio».

IL FARO ONLINE

Sabaudia, rischia di investire dei bambini che giocano in piazza: era
ubriaco alla guida

Sabaudia, 17 dicembre 2024- Intensificati i controlli da parte della
Polizia locale, su tutto il territorio comunale, al fine di garantire una
maggiore sicurezza a tutti i cittadini.

Un episodio che dimostra l’efficacia dei controlli è accaduto domenica sera
nell’isola pedonale del centro di Sabaudia, dove un automobilista in
evidente stato di ebbrezza alcolemica ha rischiato di causare un grave
incidente.

L’uomo, alla guida di una Mercedes, ha sbandato vicino alla Torre Civica,
sfiorando le biciclette di alcuni ragazzini. Fortunatamente, i bambini sono
riusciti a evitare il peggio grazie alla loro prontezza. Spaventati, i
ragazzi hanno immediatamente avvisato dell’accaduto gli agenti della Polizia
locale, che si trovavano in piazza, a pochi passi dal luogo dell’incidente.

Grazie alla tempestiva segnalazione, la Polizia locale è intervenuta
identificando l’automobilista, un cittadino polacco residente a Sabaudia. Il
conducente è stato sottoposto all’alcoltest. L’esame ha rivelato un tasso
alcolemico di 3,60 ben oltre il limite consentito dalla legge, pari a 0.5.
Non solo. Nell’auto sono state trovate anche numerose bottiglie vuote di
birra, prosecco e superalcolici.

L’uomo è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza, con ritiro
immediato della patente e sequestro del veicolo. L’intervento tempestivo ha
evitato il peggio, mettendo in evidenza l’importanza dei costanti controlli
su tutto il territorio da parte degli agenti di Polizia locale. L’operazione
è avvenuta poche ore prima dell’entrata in vigore del nuovo codice della
strada, confermando l’impegno delle Forze dell’ordine di Sabaudia nel
rafforzare la sicurezza stradale e prevenire incidenti.

GAMBERO ROSSO

“Il vino no alcol non va demonizzato: conviene a tutti che non sia una moda
passeggera”.

Piero Antinori apre alla tipologia

a cura di Loredana Sottile

Sui cosiddetti “Nolo”, il produttore toscano mostra di avere una visione a
lungo termine: “Possono essere un argine contro gli estirpi dei vigneti”

«Il vino senza alcol non è da condannare a priori». L’apertura alla nuova
tipologia di vino viene niente di meno che dal marchese Piero Antinori, uno
dei produttori più conosciuti al mondo, che sull’argomento non aveva ancora
espresso il suo punto di vista. Un quasi endorsment che, il produttore
toscano, rilascia al Sole24ore nei giorni in cui la filiera attende la
conclusione dell’iter che dovrebbe portare al decreto del Masaf.

Dopo l’apertura dell’enologo Riccardo Cotarella, quindi, anche un altro
alfiere della produzione vitivinicola sceglie un approccio laico ad un
argomento che per tanto tempo è stato assoggettato a posizioni ideologiche,
nonostante le parole di Camillo Langone dalle colonne del Foglio (il vino
dealcolato come «la fine della civiltà e del cristianesimo») che, al
contrario, di laico hanno ben poco.

I no alcol come argine agli estirpi

«Chiariamo subito – precisa il Marchese nell’intervista – non la vedo di
certo come un’opzione per la nostra azienda e per le nostre produzioni, ma
per il vino italiano sì. È una fetta di mercato in forte crescita
all’estero. Se non rispondiamo noi italiani a questa domanda lo faranno
altri». Piero Antinori che rappresenta la 25esima generazione di produttori
vitivinicoli della famiglia ha le idee chiare sulla collocazione del vino no
alcol: «È pur sempre una bevanda prodotta dall’uva e quindi può essere una
strada verso cui dirottare eventuali sovrapproduzioni di vini comuni che
stentano a trovare mercato. In questo modo si potrebbero evitare
estirpazioni di vigneti che qualcuno chiede e che finirebbero per
depauperare zone del Paese nelle quali non ci sono alternative redditizie
alla viticoltura».

L’appello di Antinori

Poi il produttore, nel confessare che avrebbe preferito che i no alcol non
si chiamassero vino, fa un appello alle istituzioni: «Chiedo almeno che
venga prevista una chiara definizione in etichetta: che si chiamino vini
dealcolati o dealcolizzati con caratteri e dimensioni da garantire
un’informazione senza equivoci al consumatore».

I no alcol come strategia a lungo termine

Infine, una riflessione sui vini a basso contenuto alcolico, che il
presidente della Marchesi Antinori considera «un’ulteriore freccia nell’arco
del vino italiano. Non vanno demonizzati». E alla domanda se si tratta di
una moda passeggera o meno, al Marchese (e a tutto il comparto) non resta
che scommettere e sperare che sia qualcosa di più: «Francamente spero che i
vini “Nolo” non siano una moda momentanea e che ci si possa contare come
strategia a ungo termine».

RAINEWS

Angri, sequestrati quasi mille litri di liquori e alcol puro

Erano prodotti senza autorizzazione in un opificio illegale di venti metri
quadri. Il proprietario segnalato alla procura di Nocera Inferiore

La guardia di finanza di Salerno ha sottoposto a sequestro quasi mille litri
di prodotti alcolici, tra liquori già prodotti ed alcol puro ancora non
utilizzato.

In particolare, le fiamme gialle della Compagnia di Nocera Inferiore sono
riuscite ad individuare, nel comune di Angri, un box/deposito di circa 20 mq
all’interno del quale era stato organizzato un vero e proprio opificio
illegale per la fabbricazione clandestina di alcol e bevande alcoliche,
senza alcuna autorizzazione ed in violazione delle più basilari norme
igienico sanitarie.

Complessivamente sono stati rinvenuti 984 litri di prodotto, di cui 300 di
alcol puro di contrabbando, in attesa di essere utilizzato ed ancora
contenuto in una cisterna in plastica, e 684 litri di liquori vari (grappa,
limoncello, meloncello, fragolino, pistacchio, bananino e cioccolato) già
confezionati in taniche e bottiglie di varia capacità, pronti per essere
posti in vendita.

Il responsabile, un soggetto di nazionalità italiana, è stato così segnalato
alla procura della Repubblica di Nocera Inferiore e dovrà ora rispondere di
“sottrazione all’accertamento ed al pagamento dell’accisa sull’alcol e sulle
bevande alcoliche” e “ricettazione”.

IL GAZZETTINO Esteri

«Ho ucciso tutta la mia famiglia», la confessione di Diego (16 anni) al
telefono.

Il ragazzo trovato in casa «estremamente ubriaco»

Le vittime sono due adulti, Leonardo Leyva e Adriana Bencomo, oltre ad
Adrian e Alexander Leyva, di 16 e 14 anni

Una strage in casa. Un ragazzo di 16 anni del New Mexico (Stati Uniti) è
stato arrestato con l’accusa di aver ucciso 4 membri della sua famiglia in
una zona rurale dello stato americano. La polizia statale, come riporta la
Cnn, ha dichiarato che le vittime sono state uccise da colpi di arma da
fuoco e i cadaveri sono stati trovati all’interno della loro casa nella
Valencia County sabato mattina presto.

Le autorità hanno spiegato che il teenager, di nome Diego Leyva, ha chiamato
il 911 (il pronto intervento americano) intorno alle 3.30 del mattino di
sabato, spiegando al centralinista di aver ucciso tutta la sua famiglia. La
polizia lo ha trovato sulla scena del delitto «estremamente ubriaco», come
hanno riferito gli agenti, ma si è arreso senza incidenti. Sul tavolo della
cucina c’era una pistola.

Le vittime sono due adulti, Leonardo Leyva e Adriana Bencomo, oltre ad
Adrian e Alexander Leyva, di 16 e 14 anni, tutti deceduti per ferite da arma
da fuoco.

Associazione Nuovo Paradigma O.d.V. – C.F. 91071720931

Associazione Nuovo Paradigma O.N.L.U.S. – C.F. 91071720931