Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 18 marzo 2025

18 Marzo 2025
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

IL FATTO ALIMENTARE

Alcol scomparso dai LARN 2024: intervista al presidente della Società
italiana di alcologia

Valeria Balboni

Nel 2024 la SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) ha pubblicato i
nuovi LARN 2024 (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed
energia per la popolazione italiana), documento di riferimento per chi si
occupa di nutrizione umana. Le novità non sono molte, ma spicca il fatto che
sia stato eliminato il capitolo che riguardava il consumo di etanolo,
l’alcol presente nel vino, nella birra e in tutte le bevande alcoliche (ne
abbiamo parlato in questo articolo
ilfattoalimentare.it/larn-2024-alcol.html ).

Visto che il consumo di alcol è correlato a numerose patologie e rappresenta
un problema sociale per la sua diffusione fra gli adolescenti, abbiamo
chiesto un parere sull’argomento a Gianni Testino, presidente della Società
italiana di alcologia.

“Il fatto che il capitolo dedicato all’etanolo non sia più presente –
precisa Testino – mi stupisce. Questa è infatti una sostanza cancerogena,
inserita dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) nel
Gruppo 1, quello delle sostanze con forte evidenza di cancerogenicità.
L’effetto è naturalmente legato alla dose che si assume, però non è corretto
parlare di ‘uso’ e di ‘abuso’ perché è una sostanza che non porta nessun
nutriente utile all’organismo mentre ci sono prove certe che aumenti il
rischio di contrarre un cancro.”

Quali sono le conseguenze più importanti del consumo di alcol?

“Innanzitutto – sottolinea Testino – dobbiamo distinguere la dipendenza
dall’alcol che si manifesta negli alcolisti, dal consumo che ne fa la
maggior parte della popolazione. L’alcolismo è una malattia grave, che ha
conseguenze devastanti e deve essere affrontata in modo specifico. La
gravità di questo problema è riconosciuta sia dalla comunità dei medici che
dalla maggioranza dei cittadini. Mentre si guarda in modo molto più
indulgente a quel consumo disinvolto che prevede una birra con la pizza, un
aperitivo dopo il lavoro e un bicchiere di vino ai pasti. Deve essere chiaro
però che nessuna di queste ‘piccole’ quantità di alcol può essere
considerata ‘sicura’ perché ognuna, anche se limitata, va ad aumentare il
rischio complessivo di cancro.”

È possibile pensare ad attività di informazione e prevenzione efficaci?

“L’etanolo è una sostanza psicoattiva, produce una sensazione di
rilassamento e benessere che fa ‘innamorare’ chi ne fa uso, quindi sarà
molto difficile riconoscere i danni dell’alcol per qualsiasi ragazzo o
adulto che abbia provato questo piacere. L’attività di prevenzione deve
quindi essere rivolta ai bambini in età scolare, preferibilmente entro i
12-13 anni. Gli adolescenti, infatti, sono trasgressivi per definizione e
refrattari a qualsiasi ragionamento che preveda la rinuncia a un piacere
immediato in funzione di un beneficio futuro.”

Cos’altro si può fare per arginare il problema?

“Sarebbe necessario imporre una tassazione elevata su tutti gli alcolici,
compreso il vino – sostiene l’esperto – in modo da scoraggiarne l’uso.
Inoltre bisognerebbe inserire sulle etichette delle avvertenze che
sottolineino il pericolo legato al consumo di alcol per tutta la
popolazione. Infine, e non si tratta certo di un aspetto trascurabile,
sarebbe opportuno potenziare la formazione dei medici su questi aspetti, che
spesso sono legati a ricerche in continuo aggiornamento. L’alcol fra l’altro
interferisce con l’assorbimento di numerosi farmaci e questo è un aspetto
che non di rado viene tenuto in scarsa considerazione.”

Cosa ne pensa delle bevande dealcolate che si stanno, anche se lentamente,
diffondendo?

“Quando sono veramente prive di alcol, sono sicuramente una novità
interessante – conclude Testino – sia per gli appassionati di vino e di
birra, sia per le attività agroindustriali legate al mondo degli alcolici.
Se, come è auspicabile, si diffondesse sempre più la consapevolezza del
rischio legato al consumo di alcolici, queste aziende riceverebbero un danno
economico che potrebbe essere arginato proprio grazie alla ricerca di
soluzioni nell’ambito delle bevande dealcolate.”

AGRIGENTO NOTIZIE

Tribunale / Palma di Montechiaro

Ubriaco al volante si ribalta con l’auto ma gli esami non sono validi:
assolto

L’uomo aveva un tasso alcolemico tre volte superiore al limite ma gli
accertamenti fatti in ospedale non sono stati ritenuti validi

Al volante ubriaco, con un tasso alcolico quasi il triplo rispetto al limite
previsto dalla legge, provoca un incidente stradale ma viene assolto perché
i test eseguiti all’ospedale non sono validi. Questo perché, non è
sufficiente un solo accertamento ma, a distanza ravvicinata, va eseguito un
secondo controllo per verificare il superamento dei limiti.

Con queste motivazioni il giudice monocratico del tribunale di Agrigento,
Fulvia Veneziano, ha scagionato un 48enne denunciato dopo avere provocato un
incidente stradale. Gli esami eseguiti all’ospedale San Giacomo d’Altopasso
di Licata, dove era stato trasportato in seguito al ribaltamento della sua
auto, avevano accertato un tasso alcolemico di 1,37, ovvero quasi il triplo
rispetto al limite previsto di 0,50.

L’episodio risale al 23 gennaio di due anni fa. Nell’incidente, sulla
statale 115, all’altezza di Palma, non furono coinvolti altri veicoli ma il
48enne fu denunciato per guida in stato di ebbrezza con l’aggravante di
avere provocato un incidente stradale e di avere commesso il fatto nelle ore
notturne.

Il pubblico ministero Manuela Sajeva, a conclusione della requisitoria,
aveva chiesto la condanna a 4 mesi. Il suo legale Alberto Caffarello, al
contrario, aveva chiesto l’assoluzione sostenendo che il solo “test di primo
livello”, eseguito in ospedale, senza una successiva verifica, non avesse
alcun valore legale.

Secondo il giudice, inoltre, non c’era nessun altro elemento dal quale
desumere lo stato di alterazione e la perdita del controllo del mezzo
avrebbe anche potuto essere riconducibile alla presenza del ghiaccio sulle
strade (*).

(*) Nota: desolante.

IL RESTO DEL CARLINO

Ubriaco, pretende altro brandy: arrestato

Aveva minacciato la barista di un locale di Faenza per avere un’altra
bottiglia di alcolico poi è scappato. Rintracciato dai carabinieri

di Andrea Colombari

Con quel tipo di brandy di solito ci si corregge il caffè. O al massimo se
ne sorseggia un bicchierino a fine pasto. Questa volta invece chi ne ha
chiesto una bottiglia intera, è finito in manette. Un arresto – quello di un
28enne nato a Fermo ma residente a Villadose (Rovigo) – scattato domenica
scorsa a Faenza per l’ipotesi di reato di minaccia per costringere qualcuno
a commettere un reato. Il giovane, nonostante fosse già in evidente stato di
alterazione alcolica, ha cioè tentato di farsi consegnare dalla barista una
bottiglia di alcolico.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del locale Radiomobile, il 28enne
è entrato in un bar alle porte del centro manfredo con voce impastata e
andatura imprecisa. Era cioè evidente che aveva già bevuto troppo. E così
quando ha chiesto una bottiglia di un noto brandy, la barista si è
rifiutata, così come prescrive la legge. Lui allora invece di ritirarsi di
buon grado, ha assestato una raffica di pugni forti sul bancone
probabilmente con l’intento di spaventate la donna e ottenere da lei ciò che
chiedeva. Poi l’ha fissata con fare ritenuto minaccioso. E infine l’ha
bersagliata con una serie di insulti.

Tutto inutile: anzi lei a quel punto ha palesato la sua intenzione di
chiamare di carabinieri. Il giovane allora si è subito defilato ma è stato
rintracciato poco dopo dai militari in zona cimitero. A determinare
l’arresto come disposto dal pm di turno Stefano Stargiotti, non è stata solo
la quasi flagranza dal momento in cui aveva commesso il contestato reato. Ma
pure le verifiche sul suo conto hanno gettato nuovi elementi sul piatto:
oltre a precedenti di polizia, il 28enne aveva già accumulato un avviso
orale a cambiare condotta di vita e 5 fogli di via perlopiù non rispettati.

Nella tarda mattinata di ieri il 28enne – difeso dall’avvocato Pier Giorgio
Berardi – è comparso in tribunale a Ravenna davanti al giudice Piervittorio
Farinella e al viceprocuratore onorario Katia Ravaioli. In aula in buona
sostanza si è voluto scusare per l’accaduto e ha ammesso che effettivamente
aveva bevuto. Dopo la convalida del suo arresto, sono scattati sia il
divieto di dimora sul territorio provinciale ravennate che un foglio di via
da Faenza. Su richiesta della difesa, il processo è stato aggiornato a metà
aprile.

VERBANO NEWS

Pronti a partire per la gita ma l’autista è positivo all’alcol test, patente
sospesa

Altre due le patenti ritirate nei giorni scorsi nel Vco. Un venticinquenne è
stato fermato mentre sfrecciava a 150 km/h, dove il massimo consentito è di
70

La Polizia Stradale di Verbania, impegnata nei controlli di sicurezza alla
partenza delle gite scolastiche della provincia, ha impedito che ad
accompagnare un gruppo di studenti di una scuola media di Verbania, diretto
a Milano, fosse un conducente non idoneo alla guida dal punto di vista dello
stato psico-fisico.

Gli agenti di Polizia, dopo aver verificato l’efficienza del mezzo e del suo
equipaggiamento, hanno sottoposto il conducente, messo a disposizione da una
ditta del milanese, ad alcoltest. L’uomo, un quarantenne residente nella
provincia di Pavia, è risultato positivo alla prova ed è stato sostituito da
un altro conducente inviato dalla ditta. La partenza per la gita ha subito
un ritardo di diverse ore ma la sicurezza del viaggio è stata preservata.

Lo stesso conducente, inoltre, è stato sanzionato per non aver inserito la
carta tachigrafica sul dispositivo, presente a bordo, per il rispetto della
stringente normativa sui tempi di guida e di riposo ed inoltre per il
mancato rispetto dei tempi di guida nei giorni precedenti al viaggio. In
totale dovrà pagare una sanzione amministrativa di circa 1000 euro e subirà
la sospensione della patente per almeno 15 giorni, oltre alla decurtazione
di 12 punti sulla patente di guida.

Dall’inizio dell’anno sono 25 gli autobus destinati allo svolgimento delle
uscite didattiche in provincia sottoposti a controllo alla partenza da parte
degli agenti della Sezione Polizia Stradale di Verbania, nella quasi
totalità dei casi risultati in regola. Tali controlli sono possibili grazie
anche alle numerose richieste che giungono dagli stessi Istituti scolastici
in forza del protocollo vigente ormai da anni tra il Ministero dell’Interno
ed il MIUR.

Negli ultimi giorni un’altra persona è stata sorpresa alla guida mentre si
trovava in stato di ebbrezza alcolica. Si tratta di un settantaquattrenne
residente in provincia che è stato sottoposto a controllo da parte di una
pattuglia della Polizia Stradale lungo la SS 34 del Lago Maggiore risultando
positivo al test etilometrico. L’uomo, oltre a dover pagare una sanzione
amministrativa di circa 500 euro, subirà la sospensione della patente
(subito ritirata dai poliziotti) per 3 mesi e la decurtazione di 10 punti
dalla patente di guida. Un’altra patente è stata ritirata ad un
venticinquenne che sfrecciava sulla SP 166 a Premosello Chiovenda alla
velocità di 150 km/h, dove il massimo consentito è di 70 km/h. La patente
sarà sospesa per sei mesi e l’uomo dovrà pagare una sanzione amministrativa
di quasi 850 euro oltre a subire la decurtazione di 10 punti dalla patente.

IL RESTO DEL CARLINO (Ancona)

Ubriaco prima dell’operazione. Al rinvio diventa una furia

Villa Igea, dagli insulti agli arredi spaccati. Fino a prendere a calci i
medici che avevano dovuto far slittare l’intervento del 69enne per le sue
condizioni precarie. L’uomo è stato arrestato.

Doveva essere operato ma si è presentato ubriaco davanti ai dottori.
Impossibile fare un intervento chirurgico in quelle condizioni. I medici
hanno deciso di riprogrammare l’operazione ma il paziente non l’ha presa
bene. Prima ha iniziato ad insultare il personale sanitario, poi lo avrebbe
minacciato. “Spacco tutto, dottori di mer.., ve la faccio pagare”. Anche gli
arredi sono stati danneggiati e i camici bianchi sono stati presi a calci.
La follia è andata in scena venerdì mattina, nella casa di cura privata
Villa Igea, in via Maggini.

Dopo una telefonata al 112, fatta dal personale interno perché un paziente
era molto agitato e stava aggredendo i dottori, sono arrivati sul posto i
carabinieri del Radiomobile, della Compagnia di Ancona. I militari hanno
provato a riportare la calma ma il paziente, un 69enne di Potenza Picena,
già noto alle forze dell’ordine, non voleva proprio ragionare. È stato
arrestato per resistenza a pubblico ufficiale.

FANPAGE

Perché bere alcolici di sera potrebbe rovinare il sonno

Per quale motivo concedersi un drink alcolico dopo cena è un’abitudine
sbagliata che può rovinare il sonno? Ecco cosa succede quando si assume
alcol prima di andare a dormire.

A cura di Valeria Paglionico

Quante volte vi è capitato di bere un drink alcolico dopo cena? Che si
tratti di un modo per intrattenersi con gli amici o per conciliare il sonno,
non importa, l’unica cosa certa è che questo “rituale notturno” è molto
diffuso. Ha origini molto antiche ma “nasconde” un piccolo inconveniente:
non è l’ideale per la salute e per il riposo. Ecco per quale motivo si
dovrebbe limitare al limite l’uso di alcolici prima di andare a letto.

Com’è nata la tradizione del nightcap

La tradizione di sorseggiare un drink per favorire un sonno migliore risale
all’inizio del XVIII secolo e viene chiamata nightcap, termine che
letteralmente fa riferimento al cappello che si indossava di notte per
proteggersi dal freddo prima dell’avvento del riscaldamento moderno.
L’indumento aveva proprio il compito di donare un sonno ristoratore, tenendo
la testa al caldo. Con gli anni si è scoperto che la stessa sensazione di
calore si poteva raggiungere concedendosi un drink alcolico dopo cena.
L’unico piccolo inconveniente è che gli esperti consigliano di abbandonare
questa abitudine serale, visti i rischi a cui si va incontro assumendo
regolarmente alcol.

Gli effetti dell’alcol sul sonno

Intervistato dalla CNN, Anthony Reffi, psicologo clinico e assistente
scienziato presso lo Sleep Disorders and Research Center di Henry Ford
Health a Detroit, ha spiegato che gli effetti negativi dell’alcol possono
estendersi anche al sonno. “L’alcol è un depressore del sistema nervoso
centrale, motivo per cui provoca sonnolenza. Tuttavia, ha un impatto
negativo sulla qualità del sonno, causando risvegli notturni che lasciano le
persone stanche il giorno dopo”, sono state queste le parole del dottore.
Inibendo i neurotrasmettitori eccitatori nel cervello, l’alcol rallenta le
funzioni del corpo nelle prime ore della notte. Successivamente, però,
quando viene metabollizatto, ha un effetto rebound, dunque provoca
l’interruzione della fase REM e il risveglio notturno. Chi spera di dormire
meglio, dunque, dovrebbe cambiare la propria routine serale, optando per
delle alternative sane ai drink alcolici.

PHARMASTAR

Gastroenterologia ed epatologia

Larsucosterolo non mostra benefici clinici sull’epatite alcol-correlata.
Studio di fase 2b sul NEJM

Lo studio AHFIRM non ha dimostrato un effetto benefico del larsucosterolo
sulla mortalità a 90 giorni o sulla necessità di trapianto di fegato nei
pazienti con epatite alcolica severa (AH), secondo quanto riportato in uno
studio pubblicato su NEJM Evidence.

“Nel corso dei decenni, numerosi farmaci già in commercio e nuove molecole
sono stati valutati per il trattamento dell’AH, ma nessuno ha dimostrato
un’efficacia costante né ha ottenuto l’approvazione regolatoria,” ha
dichiarato Mitchell Shiffman, autore principale dello studio e direttore del
Liver Institute of Virginia, in un comunicato stampa. “Attualmente, un terzo
dei pazienti con AH severa non sopravvive oltre i tre mesi. Questa comunità
di pazienti ha urgentemente bisogno di una terapia che migliori lo standard
di cura e salvi vite umane.”

Il larsucosterolo, un metabolita del colesterolo, è un potente antagonista
del recettore X del fegato (LXR). In qualità di regolatore endogeno, il
larsucosterolo riduce significativamente la lipogenesi. Inoltre, inibisce la
biosintesi del colesterolo riducendo i livelli di mRNA e impedendo
l’attivazione di SREBP-1.

Studi funzionali mostrano che riduce l’accumulo lipidico, modula
l’infiammazione e migliora la sopravvivenza cellulare. Presente in diverse
specie, è stato testato in vitro, in vivo e in studi clinici su oltre 350
soggetti, dimostrando un eccellente profilo di sicurezza e segnali di
efficacia promettenti nell’epatite alcolica.

Un precedentemente studio multicentrico di fase 2a, open-label, con aumento
progressivo della dose, ha dimostrato che il larsucosterolo è sicuro e ben
tollerato a dosaggi di 30 mg, 90 mg e 150 mg nei pazienti con AH.

Per valutare ulteriormente la sua sicurezza ed efficacia, Shiffman e
colleghi hanno condotto lo studio AHFIRM di fase 2b, randomizzato, in doppio
cieco e controllato con placebo. Lo studio ha coinvolto 307 pazienti con AH
severa provenienti da 46 centri negli Stati Uniti e 16 centri in Europa,
Regno Unito e Australia tra gennaio 2021 e settembre 2023.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale in un rapporto 1:1:1 per
ricevere un’infusione endovenosa di larsucosterolo a 30 mg (n=102; 68%
uomini; 81,4% caucasici; età mediana 44 anni), 90 mg (n=102; 47% uomini;
81,4% caucasici; età mediana 43 anni) o placebo (n=103; 50% uomini; 83,5%
caucasici; età mediana 47 anni). Il follow-up è stato di 90 giorni e ai
pazienti ancora ricoverati dopo 72 ore è stata somministrata una seconda
dose.

L’endpoint primario dello studio era il tasso di mortalità o necessità di
trapianto di fegato a 90 giorni; l’endpoint secondario chiave era la sola
mortalità a 90 giorni. Complessivamente, 301 pazienti hanno ricevuto almeno
una dose di trattamento.

I risultati hanno mostrato un numero numericamente superiore di decessi a 90
giorni ma un numero inferiore di trapianti di fegato nel gruppo placebo (25
decessi; 5 trapianti) rispetto ai gruppi trattati con larsucosterolo a 30 mg
(15 decessi; 6 trapianti) e 90 mg (17 decessi; 9 trapianti). Tuttavia,
queste differenze non sono risultate statisticamente significative, con una
probabilità di successo di 0,078±0,061 per il confronto 30 mg vs placebo e
0,039±0,062 per il confronto 90 mg vs placebo.

Analizzando i pazienti arruolati nei centri statunitensi (n=232), i
ricercatori hanno riportato i seguenti dati: 8 decessi e 5 trapianti nel
gruppo larsucosterolo 30 mg (n=73); 10 decessi e 8 trapianti nel gruppo
larsucosterolo 90 mg (n=77); 21 decessi e 4 trapianti nel gruppo placebo
(n=77).

Per tenere conto delle differenze regionali nei tempi di ospedalizzazione e
trattamento, è stata condotta un’analisi post-hoc sui pazienti trattati
entro 10 giorni dal ricovero, evidenziando tassi di mortalità a 90 giorni
pari a: 7 su 74 pazienti trattati con larsucosterolo 30 mg; 13 su 77
pazienti trattati con larsucosterolo 90 mg; 20 su 79 pazienti trattati con
placebo.

Gli eventi avversi emersi dal trattamento sono stati per lo più attribuibili
a complicanze dell’epatite alcol-correlata o della sottostante malattia
epatica da alcol.

“Siamo impazienti di dimostrare ulteriormente il potenziale del
larsucosterolo nel nostro prossimo studio di fase 3,” ha dichiarato James E.
Brown, autore dello studio e presidente e CEO di Durect. “Se avrà successo,
l’FDA aveva già concordato che un singolo studio di fase 3 potrebbe essere
sufficiente per supportare una nuova domanda di autorizzazione del farmaco.
Prevediamo di avviare lo studio nel 2025, subordinatamente alla
disponibilità di finanziamenti.”

Shiffman M. et al., Larsucosterol for the Treatment of Alcohol-Associated
Hepatitis NEJM Evid. 2025 Feb;4(2):EVIDoa2400243. doi:
10.1056/EVIDoa2400243. Epub 2025 Jan 28.

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