RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI
A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada
TAG24 Umbria del 16 aprile 2025
Alcol Prevention Day 2025, a Narni studenti protagonisti contro labuso di
alcol: nasce il primo ‘Sober School Party’ dell’Umbria
In occasione dell’Alcol Prevention Day 2025, il borgo di Narni diventa
simbolo di una nuova consapevolezza giovanile. Un’alleanza tra scuole,
istituzioni e associazioni mette in scena, infatti, un modello virtuoso di
prevenzione e informazione, con iniziative originali e partecipate per
contrastare una delle dipendenze più silenziose e sottovalutate tra i
giovani.
Alcol Prevention Day a Narni: una sfida culturale che parte dai giovani
Il cuore della campagna di prevenzione a Narni per l’Alcol Prevention Day
2025 batte dentro le scuole, dove gli studenti sono chiamati a essere
protagonisti e non semplici destinatari del messaggio. Nell’ambito del
progetto “Per il bene Comune”, due giornate ricche di incontri, riflessioni
e creatività hanno coinvolto gli istituti Gandhi e Narni-Amelia, con il
sostegno dell’azienda Usl Umbria 2, dell’Arcat Umbria, della Banca del
Tempo, di Narni lotta contro il cancro, del Cesvol e del Comune stesso.
L’obiettivo: offrire ai ragazzi strumenti concreti per decifrare i pericoli
legati al consumo di alcol e stimolarli a scelte di vita più sane e
responsabili.
Mercoledì 16 aprile, gli studenti incontreranno volontari, operatori
sanitari e rappresentanti delle associazioni, in un dialogo aperto sulle
opportunità di impegno civico e prevenzione. Una giornata di confronto ma
anche di restituzione, con la presentazione dei risultati della ricerca
“Alcol, quanto ne sai?” condotta a ottobre dagli stessi studenti peer
educator, in collaborazione con i professionisti sanitari. Una fotografia
realistica dei livelli di conoscenza e delle percezioni sul consumo di alcol
tra i giovani, utile per calibrare al meglio le azioni future.
Musica, cocktail analcolici e nuove forme di divertimento
Ma la vera novità di quest’anno arriva dal palco del Palavis di Narni Scalo,
dove giovedì 17 aprile alle ore 21.00 andrà in scena il primo “Sober School
Party” dell’Umbria. Un evento pensato con e per i ragazzi, dove la musica e
l’intrattenimento diventano strumenti per promuovere un’idea di divertimento
alternativa, completamente alcol-free. Un messaggio potente, soprattutto in
un’epoca in cui il binge drinking è sempre più diffuso tra gli adolescenti,
spesso ignari dei danni a lungo termine legati al consumo precoce e
incontrollato di alcol.
Fino al 10 maggio, inoltre, si svolgerà un’originale competizione tra i bar
di Narni e Narni Scalo: la sfida a colpi di creatività per il miglior
cocktail analcolico del 2025, votato direttamente dai clienti. Un modo
intelligente per coinvolgere la comunità e sensibilizzare anche gli adulti
su quanto sia possibile gustare e brindare senza alcol.
Alcol, una piaga silenziosa: l’importanza dell’Alcol Prevention Day
L’Alcol Prevention Day, giunto alla sua 24esima edizione, si inserisce in un
contesto nazionale ed europeo che guarda con crescente allarme all’aumento
dei disturbi da uso di alcol. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, oltre
780.000 italiani necessiterebbero di trattamento per alcoldipendenza, ma
solo il 7% riesce ad accedere ai servizi. L’accesso al trattamento rimane
molto basso, come dichiarato da Emanuele Scafato, direttore
dell’Osservatorio Nazionale Alcol. “Il nostro Paese è in ritardo rispetto e
in controtendenza rispetto ai risultati attesi”, afferma, oltre che agli
obiettivi internazionali di riduzione del consumo pro-capite e dei danni
associati.
I dati dell’OMS parlano chiaro: nel mondo, ogni anno, 2,6 milioni di decessi
sono attribuibili all’alcol e la fascia 20-39 anni è quella più colpita. In
Italia il post-Covid ha acuito le fragilità e favorito la diffusione di
comportamenti a rischio tra le fasce più vulnerabili, soprattutto giovani,
donne e anziani. La prevenzione, dunque, non può più essere un’opzione ma
una priorità trasversale, che passa dall’informazione alla formazione,
dall’iniziativa locale alle politiche nazionali.
L’iniziativa di Narni si inserisce in questa strategia più ampia e dimostra
come anche una città di medie dimensioni possa diventare un laboratorio
virtuoso di salute pubblica. Un esempio replicabile, fondato su ascolto,
partecipazione e co-progettazione tra istituzioni, scuola e terzo settore.
Perché la sfida contro l’alcol non si vince solo con i divieti, ma con una
nuova cultura del benessere condiviso.
DA FACEBOOK
GANDHINARNI Istituto dIstruzione Superiore Gandhi – Narni
Un successo di energia e consapevolezza al Sober School Party!
Nella serata del 17 aprile, il Pala AVIS di Narni Scalo si è trasformato in
un vero e proprio tempio del divertimento sano grazie al Sober School Party,
un evento unico organizzato anche insieme ai ragazzi dellIstituto Gandhi di
Narni.
Musica, sorrisi, socializzazione e bevande analcoliche creative hanno
animato la serata, dimostrando che per divertirsi davvero non serve alcol.
Il dj set ha fatto ballare tutti i presenti fino a tardi, creando
unatmosfera coinvolgente e piena di entusiasmo.
Il Sober School Party, primo evento di questo tipo in Umbria, ha lanciato un
messaggio importante: esistono modi alternativi e più consapevoli per vivere
momenti indimenticabili con gli amici. Un grande applauso ai ragazzi che
hanno partecipato con entusiasmo e maturità, dimostrando che una nuova
cultura del divertimento è possibile.
Complimenti a tutti per aver reso questa serata speciale. Che sia solo
linizio di tante altre iniziative come questa!
#noalcol##soberschoolparty#gandhinarni
CORRIERE DEL VENETO
Ubriaco alla guida fece morire due amici. La pena da scontare? Lo racconterà
nelle scuole
di Monica Zicchiero
Duemila ore di servizio pubblico, primo caso in Italia. La pena di tre anni
per duplice omicidio stradale aggravato la sconterà effettuando 2.190 ore di
servizi di pubblica utilità e, tra queste, anche andando nelle scuole a
raccontare il dolore di far perdere la vita ai due amici più cari per aver
guidato ubriaco in quella terribile serata di due anni e mezzo fa. Per la
prima volta in Italia, la giudice per ludienza preliminare Claudia Ardita
ha applicato la misura sostitutiva della detenzione al ragazzo mestrino di
25 anni che la vigilia di Natale del 2022 alla fine del Ponte della Libertà,
tornando verso Mestre, si era schiantato con lauto contro il muretto
laterale nel punto in cui la strada si restringe, causando la morte dei suoi
due amici più cari.
Il gruppetto di giovani tornava da una serata trascorsa allArgo 16, un
locale di Marghera. Erano le cinque del mattino ed erano tutti stanchi. Si
era bevuto, anche. Era lantivigilia di Natale e i tre amici dinfanzia e di
liceo da Mendrisio in Svizzera, dove studiavano allAccademia di
architettura, erano tornati a Mestre per passare le feste in famiglia; con
loro cera anche la ragazza di uno. Di ritorno verso la terraferma, però,
lautomobile aveva sbandato poco prima del sovrappasso pedonale allaltezza
di via Righi ed era finita contro il muro che divide la sede stradale dalle
rotaie del tracciato ferroviario e poi si era avvitata su se stessa,
distruggendosi. Un giovane era morto sul colpo, laltro poco dopo in
ospedale. Gli altri due ragazzi, quello che era alla guida e la fidanzata di
una delle vittime, erano rimasti feriti. Dagli esami eseguiti poco dopo
lincidente, era emerso che il conducente aveva nel sangue un tasso
alcolemico di 1,50 grammi per litro, il triplo di quanto consentito dalla
legge.
La misura sostitutiva al carcere che dovrà scontare prevede che per sei
volte lanno fino al 2028 il giovane tenga incontri con gli studenti nelle
scuole per raccontare che strazio sia aver perso i due amici più cari con i
quali aveva condiviso tutto fin dallinfanzia per aver guidato ubriaco e per
aver corso troppo; per dire che il rispetto del codice della strada, delle
regole, dei di velocità lo avrebbe salvato da quel dolore che da allora non
lo ha mai più abbandonato. Il resto della pena la sconterà effettuando altri
servizi di utilità per complessive 2.190 ore nellarco di tre anni, una
misura disposta dalla giudice Ardita su richiesta dellavvocata della difesa
Marina Lucchetta. Tra i lavori di pubblica utilità, il magistrato ha voluto
inserire lattività di sensibilizzazione allinterno delle scuole. In Italia
è la prima volta che la misura sostitutiva alla detenzione viene comminata
dal giudice, anticipando la decisione del tribunale di sorveglianza. Le
famiglie delle vittime non si sono costituite parte civile per non gravare
sulla situazione processuale del giovane conducente accusato di omicidio
stradale e avevano devoluto in beneficenza il risarcimento
dellassicurazione.
La difesa dellimputato aveva anche evidenziato un problema sulla strada: la
mancanza di un guardrail adeguato che proteggesse la carreggiata fino allo
spigolo dove lauto andò a scontrarsi, tesi che la procura non ritenne di
seguire. Se ci fosse stato il guardrail, ci sarebbe stato una sorta di
effetto elastico e forse si sarebbero salvati tutti, aveva spiegato
lavvocata Lucchetta.
EUROPA TODAY
Ubriaca e senza patente travolge i clienti di una pizzeria: morti e feriti
Una donna di 45 anni è stata arrestata a Fuengirola, in Spagna, con l’accusa
di duplice omicidio per grave imprudenza, lesioni gravi e guida in stato di
ebbrezza. Due le vittime e dieci persone rimaste ferite, tra cui tre in
gravissime condizioni
Un’auto guidata da una donna iraniana, senza patente e sotto l’effetto di
alcolici, ha travolto a folle velocità i clienti che si trovavano nella zona
esterna di una pizzeria sul lungomare di Fuengirola (Malaga), in Spagna. Il
bilancio è terribile: due persone hanno perso la vita e altre dieci sono
rimaste ferite, tra cui tre in gravissime condizioni.
Il drammatico incidente è avvenuto nella serata di giovedì 17 aprile, poco
dopo le 21.30,all’altezza della centrale spiaggia del Carvajal. Secondo
testimonianze riferite dai media iberici, un’auto che andava a velocità
sostenuta è uscita di strada in una curva e si è schiantata contro un
lampione, per poi continuare la corsa investendo in pieno la terrazza del
bar-ristorante Don Santiago sul lungomare della località, dove cenavano
decine di persone. Nell’impatto sono morte due persone: una donna di 47 anni
che si trovava accanto alla conducente dell’auto e un ragazzo di 25 anni.
Tra i feriti ci sono la stessa conducente, unaltra donna di 40 anni, due
bambini di appena due anni e quattro uomini adulti, di età compresa tra i 42
e i 56 anni. Tre di loro sarebbero in gravi condizioni e lottano tra la vita
e la morte.
La donna, che si trovava al volante senza essere in possesso del titolo di
guida, è stata arrestata dalla polizia con le accuse di duplice omicidio per
grave imprudenza, lesioni gravi e guida in stato di ebbrezza. Infatti, come
confermato anche in un post sui social del Comune di Fuengirola, la 45enne
iraniana è risultata positiva all’alcol test, con un tasso alcolemico pari a
0,48, ben oltre il limite consentito. Nella zona dellincidente il limite di
velocità è di 30 km/h, ma come confermato da diversi testimoni, la sua
andatura era di gran lunga superiore.
GAZZETTA DALBA
Vino e alcol, una risposta a Gaja: «Non sono contro il vino, è la scienza
che parla chiaro»
IL DIBATTITO È ormai una verità scientifica assodata che lalcol sia nocivo
alla salute: sta al consumatore consapevole assumersi i rischi. Tuttavia,
alcuni produttori e associazioni di categoria sono impegnati in una campagna
di controinformazione per distinguere il vino dagli altri alcolici.
Sul tema è intervenuto Angelo Gaja, il re del Barbaresco, con una lettera
aperta. Il testo ha attirato lattenzione di Dario Bressanini, chimico e
divulgatore, seguito su YouTube da oltre mezzo milione di iscritti. Il video
Vino e alcol. Una risposta a Gaja
(https://www.youtube.com/watch?v=wj7dPpMk-fQ ) ha superato 160mila
visualizzazioni.
In apertura, Bressanini dichiara di voler «fare a pezzi la lettera per
evidenziare fallacie logiche, errori fattuali e artifici retorici». Nella
lettera, Gaja lamenta che il vino sia equiparato ad altre bevande soltanto
per via della componente alcolica, proponendo una distinzione tra alcol di
fermentazione (quello del vino), di distillazione e di addizione, sostenendo
che il primo sia diverso e più naturale. Bressanini, però, ribatte: «Senza
dirlo, suggerisce che sia meno dannoso. Ovviamente è una sciocchezza: la
molecola di alcol è sempre uguale. Il richiamo al naturale non cambia
nulla». Inoltre, aggiunge, «il vino non è mai rimasto immutato. Nemmeno il
Nebbiolo di Gaja, e meno male. E la distillazione non toglie componenti: li
separa».
Quando Gaja invita a «battersi affinché limmagine del vino venga separata e
percepita in modo diverso da quella di aperitivi, superalcolici e similari»,
Bressanini commenta: «in sostanza, chiede di smettere di informare
correttamente. Gli scienziati non criticano il vino in sé, ma lalcol, che
non è un alimento e non apporta nutrienti. Gaja chiede di difendere gli
interessi dei produttori, ma non accenna ai danni alla salute».
Poi il chimico puntualizza: «Non è un video contro il vino, ma contro la sua
retorica. Mi piace berlo e lo faccio consapevole dei rischi. La convivialità
ha un valore, ma le scelte vanno fatte su basi scientifiche, non su miti
romantici. La disinformazione è tossica, come lalcol».
Per approfondire consiglia Non me la bevo di Michele Antonio Fino, docente
allUniversità di Pollenzo.
d.ba.
IL FATTO ALIMENTARE
Birra analcolica per tutti. Le aziende invertono la rotta
Agnese Codignola
Birra analcolica? Il segnale è forte e chiaro, perché proviene da una delle
aziende leader del settore: la tendenza a bere birra, vino e spiriti
dealcolati o a ridotta gradazione è inarrestabile. Lo conferma Heineken, che
sta introducendo cinquemila nuovi distributori di birra alla spina priva di
alcol in altrettanti locali, pub, bar, ristoranti e simili, tremila dei
quali in Irlanda, mille in Gran Bretagna e gli altri in diversi paesi del
mondo.
Liniziativa, di cui ha parlato il sito Food Navigator, è frutto di
investimenti e di studi durati anni, perché produrre birra priva di alcol da
distribuire alla spina ha richiesto il superamento di diversi ostacoli
tecnici. Ma alla fine lobbiettivo di passare da prodotti alcol free venduti
solo in bottiglia o lattina a birra per i locali da vendere sfusa, che
rappresenta di gran lunga la porzione principale delle vendite, sembra
essere stato raggiunto.
La birra analcolica
Il procedimento per avere birra con zero alcol può essere molto simile a
quello che si utilizza per il vino, e cioè comportare una dealcolazione
successiva allottenimento del prodotto classico. Oppure può avvenire
scegliendo una fermentazione con lieviti differenti da quelli normali. In
ogni caso, richiede una serie di passaggi specifici, che la rendono più
costosa rispetto alla birra classica.
Tuttavia, ciò che, finora, ha rallentato la diffusione delle birra
analcolica, la cui domanda è in costante crescita, sono state le difficoltà
legate allassenza di distributori alla spina, più che il costo. I
recipienti sono infatti diversi, soprattutto perché non si può contare sulla
naturale azione antimicrobica esercitata dallalcol. E, senza di essa, una
bevanda ottenuta per fermentazione di cereali può imputridire molto
velocemente. Per questo ci sono voluti anni di studi e di sviluppo di nuovi
sistemi. Ma ora sembra che il traguardo sia stato raggiunto. Nei cinquemila
bar e locali, i clienti potranno trovare una birra non identica a quella con
lalcol, ma che sembra comunque incontrare un gradimento crescente.
Una crescita evidente
Sempre secondo Food Navigator, le stime prevedono una crescita per tutti gli
alcolici dealcolati o a basso e bassissimo tenore di alcol del 7% entro il
2028, a fronte di una crescita stimata per gli alcolici dell1%, nello
stesso periodo: una differenza che dice molto sulle tendenze dei
consumatori. Del resto, le stime riflettono la quanto visto negli ultimi
anni: dal 2000 a oggi, il consumo medio procapite di alcol puro sarebbe
crollato dell80%, e questo soprattutto perché le persone continuano a bere,
ma cercano sempre più spesso prodotti a basso tenore alcolico. Lapproccio
viene chiamato moderation, è in atto in tutto il mondo, ed è in crescita
anche perché le aziende, da qualche anno, hanno iniziato a migliorare gli
aspetti organolettici dei nuovi drink, e a offrire ventagli di possibilità
molto più ampie rispetto a qualche anno fa.
Le vie di mezzo
Oggi esistono decine di bevande dealcolate, e una conferma del cambiamento
di abitudini in atto è lofferta di prodotti relativamente nuovi: i drink a
media gradazione.
In generale, si definiscono tali quelli che contengono fino al 50%
dellalcol presente nella loro versione classica, ma molto dipende dalla
tipologia. I superalcolici di solito non superano il 25% di alcol (fatto che
li può portare al 3,5%, se diluiti con bevande analcoliche), le birre sono
al 3,5% o meno e i vini attorno al 7%.
Secondo le previsioni, questi drink potrebbero avere un ruolo importante,
nella moderation, perché possono aiutare le persone ad assumere
gradualmente meno alcol, prima di arrivare allalcol free. E anche se non
vogliono rinunciare del tutto allalcol, potrebbero trovare in questi
prodotti una valida alternativa agli alcolici tradizionali.
Secondo un sondaggio effettuato da unazienda del settore, la Session
Spirit, il 66% dei bevitori vorrebbe bevande con meno alcol, e il 50%
preferirebbe berne due di quel tipo piuttosto che una sola con più alcol. Lo
stesso è emerso dal sondaggio di 6percent wine, altra azienda inglese del
settore: il 41% dei bevitori moderati è disponibile a provare questi
alcolici.
Gli alcolici tradizionali sembrano attraversare un momento di crisi, ma per
chi investe ci sono anche numerose possibilità di rispondere adeguatamente
alle richieste di un pubblico diventato più attento alla salute, più
consapevole dei rischi associati allalcol e, di conseguenza, più esigente,
ma anche più aperto alle novità.
LA PROVINCIA DI CREMONA
Ubriaco investe due passanti e fugge: denunciato 39enne dopo lite con la
compagna
Il conducente era ripartito a tutta velocità travolgendo due persone.
Positivo allalcoltest con un tasso cinque volte oltre il limite. Ritirata
la patente
CREMA – Aveva litigato con la compagna e si era allontanato in auto,
investendo due passanti intervenuti per calmarli. Quando è tornato sul
posto, era ancora ubriaco: etilometro cinque volte oltre il limite.
Un uomo di 39 anni, già noto alle forze dellordine, è stato denunciato dai
Carabinieri dellAliquota Radiomobile di Crema per guida in stato di
ebbrezza, omissione di soccorso e fuga dopo un incidente con feriti. I fatti
risalgono alla sera del 16 aprile, intorno alle 21, quando una pattuglia è
intervenuta in viale Europa per un sinistro stradale con feriti.
Sul posto i militari hanno trovato due persone soccorse dal 118: un uomo e
una donna che avevano riportato lievi lesioni. I due hanno raccontato di
essere intervenuti per placare una lite tra una coppia quando la donna li
aveva aggrediti verbalmente. Poco dopo, lauto delluomo coinvolto nella
lite aveva iniziato a muoversi da sola: non aveva inserito il freno a mano.
Avvisato del pericolo, il 39enne era salito a bordo ma, anziché fermare il
mezzo, era ripartito bruscamente travolgendo i due presenti e fuggendo.
Le ricerche dei Carabinieri si sono concluse poco dopo, quando sul posto è
tornata la coppia che aveva litigato poco prima. Entrambi erano in evidente
stato di ebbrezza. Luomo ha indicato ai militari il luogo dove aveva
lasciato lauto, parcheggiata con evidenti segni compatibili con
linvestimento. Sottoposto ad alcoltest, è risultato positivo con un valore
di oltre 2,50 g/l, cinque volte superiore al limite di legge.
La patente gli è stata immediatamente ritirata, mentre lauto intestata a
unaltra persona è stata restituita al legittimo proprietario. Le vittime
dellinvestimento sono state curate allospedale di Crema per ferite lievi.
ASAPS.IT
Lattesa di vedere finalmente una diminuzione sostanziosa degli incidenti e
delle vittime della strada dopo la riforma del CdS legge 177 del 14 dicembre
2024
di Giordano Biserni*
Ci sono già i primi exit pool degli incidenti stradali nel 2024, ci
fornisce qualche primo dato proprio la Commissione Ue: le vittime della
strada nellanno appena trascorso calano del 3%, ma i progressi restano
lenti, troppo lenti per raggiungere lobiettivo di dimezzare le vittime
entro il 2030. Nelle settimane scorse la Commissione europea ha pubblicato
infatti i dati preliminari del 2024.
Circa 19.800 persone sono rimaste uccise in incidenti stradali nellUE lo
scorso anno, con un leggero calo del 3% rispetto al 2023.
Tuttavia sottolinea la Commissione anche se le vittime della strada sono
diminuite in modo più significativo nel 2024 rispetto al 2023, il ritmo
complessivo del miglioramento rimane troppo lento per raggiungere
lobiettivo dellUE di dimezzare il numero dei morti nel decennio 2021
2030.
La stessa Commissione ci dice anche che i progressi in materia di sicurezza
stradale in tutta lUE rimangono disomogenei. Negli ultimi cinque anni
Grecia, Spagna, Francia e Italia hanno registrato solo un modesto calo delle
vittime della strada, mentre Irlanda ed Estonia hanno registrato un aumento,
sebbene le fluttuazioni annuali nei paesi più piccoli tendano a essere più
pronunciate. Al contrario, Bulgaria, Danimarca, Lituania, Polonia e Slovenia
stanno facendo forti progressi verso lobiettivo di riduzione delle vittime
della strada del 50%.
La Svezia e la Danimarca rimangono i paesi più sicuri in termini di
sicurezza stradale, con bassi tassi di mortalità, rispettivamente di 20 e 24
decessi per milione di abitanti. Nel frattempo, la Romania (77/milioni) e la
Bulgaria (74/milioni), che hanno ancora alcuni dei più alti tassi di
mortalità, hanno compiuto progressi significativi nella riduzione delle
vittime della strada, con un calo di oltre il 20% dal 2019. La media UE è di
44 vittime della strada per milione di abitanti. Ma lItalia fa segnare
ancora 52 vittime ogni milione di abitanti, fermandosi al 19° posto della
graduatoria europea dei 27, a pari merito con la Polonia (dato del 2023),
Una posizione veramente poco lusinghiera.
Le persone che viaggiano in auto rappresentano la quota maggiore di decessi,
seguite da motociclisti (20%), pedoni (18%) e ciclisti (10%). Gli utenti
vulnerabili della strada, tra cui pedoni, ciclisti e motociclisti,
costituiscono quasi il 70% delle vittime urbane: dato che sottolinea la
Commissione Ue evidenzia lurgente necessità di migliorare le misure di
sicurezza per proteggerli.
In Italia questa necessità è veramente non più rinviabile. In attesa dei
dati definitivi degli incidenti nel 2024, che lIstat ci comunicherà il
prossimo luglio, possiamo già fare alcune proiezioni sulla base dei dati
degli Osservatori dellASAPS sulla mortalità dei pedoni e ciclisti sulle
strade del nostro Paese.
Osservatorio Pedoni: in Italia sono avvenuti per incidenti stradali 475
decessi di pedoni dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024, con 313 uomini (furono
283 nel 2023) e 162 donne (furono 157 un anno fa): 253 avevano più di 65
anni (erano stati 231 nel 2023), il 53% del totale. ISTAT nel 2023 ne aveva
contati 485 di decessi con un dato consolidato. E perciò certo che non
riuscendo ASAPS ad intercettare tutti i decessi che avvengono in ospedale
nei 30 giorni successivi il sinistro, nel 2024 si supereranno i dati tragici
dellanno precedente. La stima preliminare dellanno 2023 aveva fatto
contare allUfficio Studi di ASAPS 440 decessi, con un aumento di 35 unità
nel 2024.
Anche per i ciclisti i dati raccolti dallOsservatorio ASAPS non segnano bel
tempo sono 204 i decessi quale stima preliminare 2024, un dato che si
avvicina di molto a quello definitivo 2023, calcolato da ISTAT con 212 morti
e il rischio è quello di superare i numeri dellanno precedente, non potendo
conoscere i decessi avvenuti in ospedale nei trenta giorni successivi il
sinistro. Insomma la ricerca di elementi di ottimismo anche per 2024
richiede sforzi notevoli. Vedremo presto i dati definitivi.
Nel frattempo abbiamo i primi dati forniti del MIT dopo tre mesi della legge
di riforma del CdS la n.177 entrata in vigore il 14 dicembre 2024.
Secondo il Ministero dei Trasporti stando ai dati diffusi da Polizia
Stradale e Carabinieri, nei primi tre mesi di entrata in vigore del nuovo
Codice della Strada (14 dicembre 2024 13 marzo 2025) cè stato un calo del
5,5% degli incidenti stradali, un -20,4% di vittime e un -8,8% di feriti. Il
ministero parla di 61 vittime in meno in tre mesi rispetto allo stesso
periodo di un anno fa. Nello specifico, sono stati rilevati 226 incidenti
mortali (lo scorso anno erano 274); 238 deceduti (lo scorso anno erano 299);
5.712 incidenti con lesioni (lo scorso anno erano 6.227); 8.407 persone
ferite (lo scorso anno erano 9.222).
Ci permettiamo ancora una volta però di sottolineare che i dati si
riferiscono appunto ai soli rilievi della Polizia Stradale e dei Carabinieri
che intervengono nel 34% degli incidenti, il restante 66% dei sinistri è
rilevato dalle Polizie Locali. Lauspicio che facciamo è che questa positiva
tendenza sia confermata anche alla luce dei dati dei rilievi delle Polizie
Locali.
Intanto da inizio anno al 30 marzo lOsservatorio ASAPS registra 106 decessi
fra i pedoni e 40 fra i ciclisti. Con una leggera tendenza al miglioramento
rispetto allo stesso periodo del 2024.
Tuttavia, proprio di fronte allincompletezza dei dati della sinistrosità,
quali vecchi estimatori di Giovanni Trapattoni, utilizziamo il suo
proverbio: Non dire gatto finché non lhai nel sacco. Ma ci speriamo.
Nel frattempo il MIT ha pubblicato il decreto sulle caratteristiche e
modalità di installazione del dispositivo alcolock, che da luglio sarà
obbligatorio per i condannati per guida in stato di ebbrezza. Si conferma la
linea dura sullalcol.
Era stato reso noto anche il decreto sulle Omologazioni degli autovelox poi
ritirato dal MIT perché serve un approfondimento. Avevamo chiesto con
forza che si procedesse velocemente ad approvare anche questo importante
provvedimento. Invece ancora una volta il varo del decreto si allontana. E
si allontana la possibilità di fare chiarezza sul regolare uso dei
misuratori di velocità.
Aggiungiamo anche la più severa normativa al contrasto delluso del
cellulare alla guida che ha già portato a centinaia di sospensioni della
patente, sale la fiducia che questo percorso porti frutti positivi per un
calo veramente sostanzioso degli incidenti e delle vittime sulle strade.
*Presidente ASAPS
CORRIERE BERGAMO
Bergamo: ubriaco al volante di un Suv, tenta di speronare la polizia locale
e manda in ospedale due agenti
di Redazione Bergamo
Un 55enne della provincia di Vercelli era stato visto imboccare contromano
due rotatorie. L’inseguimento sull’asse interurbano. Arrestato, il giudice
ha disposto l’obbligo di firma
Quando gli agenti della polizia locale hanno cercato di fermarlo, ha
schiacciato sull’acceleratore del Suv e tentato di fuggire, perfino di
speronare la pattuglia. Non contento, una volta bloccato, si è scagliato
contro i vigili e li ha fatti finire in ospedale, con 8 e 15 giorni di
prognosi. Un 55enne della provincia di Vercelli, B.D., è stato arrestato per
guida in stato di ebrezza e ora è all’obbligo di firma nel suo paese di
residenza.
L’inseguimento è avvenuto nel pomeriggio di giovedì 17 aprile lungo l’asse
interurbano. Il 55enne, dopo aver percorso contromano diverse rotatorie a
Treviolo e Lallio, lo aveva imboccato in direzione Seriate. Grazie alla
segnalazione di un automobilista, una pattuglia della polizia locale lo ha
intercettato allaltezza dello svincolo per laeroporto di Orio al Serio. Ma
invece che fermarsi, con una manovra improvvisa l’uomo ha ignorato l’alt e
si è dato alla fuga. Nonostante i tentativi di speronamento, gli agenti sono
riusciti a bloccarlo ma poi si sono visti aggredire fisicamente.
Il successivo intervento di altre pattuglie ha permesso di trasferire B.D.,
in evidente stato di ebbrezza, al comando di via Coghetti, dove ha rifiutato
di sottoporsi agli accertamenti previsti per legge. Questa mattina (18
aprile), in direttissima, il giudice ha convalidato larresto per guida in
stato di ebbrezza, disponendo per il 55enne lobbligo di firma nel luogo di
residenza in provincia di Vercelli.
SCIENZENOTIZIE.IT
Limpatto dellalcol sul cervello: 5 effetti provati
Scopri come il consumo di alcol influisce sulle funzioni cognitive e sulla
salute cerebrale.
Autore Francesca Moretti
Limpatto dellalcol sulle funzioni cerebrali
Leffetto dellalcol sul cervello è un argomento di grande rilevanza, spesso
sottovalutato. Molti tendono a considerare il consumo di alcol come un
comportamento innocuo, ma la verità è che può avere conseguenze devastanti.
Gli agenti di polizia, ad esempio, utilizzano test come il camminare in
linea retta per valutare linfluenza dellalcol, poiché queste abilità
motorie sono tra le prime a deteriorarsi. Tuttavia, studi recenti hanno
dimostrato che il consumo regolare di alcol può portare a danni cerebrali
permanenti. Alberto Fernando Oliveira Justo, ricercatore presso la Scuola di
Medicina dellUniversità di San Paolo, ha affermato che il consumo eccessivo
di alcol è correlato a segni di danno cerebrale, con effetti a lungo termine
sulla salute cognitiva e sulla memoria. È fondamentale comprendere questi
rischi per promuovere una maggiore consapevolezza.
Risultati allarmanti delle ricerche sul consumo di alcol
Unindagine approfondita ha esaminato quasi 1.800 autopsie cerebrali,
classificando i soggetti in diverse categorie: non bevitori, bevitori
moderati, bevitori e ex bevitori pesanti. I risultati sono stati
sorprendenti e preoccupanti. Coloro che consumavano otto o più bevande
alcoliche a settimana avevano una probabilità aumentata del 133% di
sviluppare arteriolosclerosi ialina, una grave forma di lesione cerebrale.
Anche i bevitori moderati e pesanti, così come gli ex bevitori pesanti,
hanno mostrato associazioni significative con questa condizione. Inoltre, è
emerso un legame diretto tra il consumo di alcol e il deterioramento
cognitivo, suggerendo che lassunzione di alcol può influenzare
negativamente le capacità mentali.
Rischi associati al consumo di alcol
Il rischio di sviluppare lesioni cerebrali aumenta in modo esponenziale con
il consumo di alcol. Rispetto ai non bevitori, gli ex bevitori pesanti
presentano un rischio aumentato dell89%, mentre i bevitori moderati,
definiti come coloro che consumano fino a sette bevande a settimana,
mostrano un incremento del 60%. Inoltre, sia i bevitori pesanti che gli ex
bevitori pesanti hanno una probabilità significativamente più alta di
sviluppare grovigli di tau, un accumulo anomalo di proteine tau nei neuroni,
noto per essere un biomarcatore chiave della malattia di Alzheimer. Questi
dati evidenziano limportanza di una maggiore consapevolezza riguardo ai
rischi associati al consumo di alcol.
Implicazioni per la salute pubblica
I ricercatori hanno osservato una correlazione tra il consumo di alcol
pesante e una riduzione della massa cerebrale e delle capacità cognitive.
Sorprendentemente, i bevitori pesanti tendono a morire in media 13 anni
prima rispetto ai loro coetanei astemi. Justo ha sottolineato che il consumo
eccessivo di alcol rappresenta una seria preoccupazione per la salute
pubblica, essendo associato a un incremento dei problemi di salute e della
mortalità. È essenziale che la società prenda coscienza di questi rischi e
promuova stili di vita più sani.
Limitazioni dello studio e necessità di ulteriori ricerche
È importante considerare le limitazioni di questo studio. Si tratta di una
ricerca trasversale, che analizza dati raccolti in un singolo momento
temporale, limitando la possibilità di trarre conclusioni definitive sulle
relazioni causali. Sebbene sia evidente che un consumo di alcol più elevato
sia correlato a danni cerebrali, non è possibile stabilire se luno causi
laltro o se vi siano fattori esterni in gioco. Nonostante queste
limitazioni, lo studio fornisce ulteriori evidenze sugli effetti nocivi
dellalcol sul cervello, sia a breve che a lungo termine.
Conclusioni e raccomandazioni
Justo ha concluso che il consumo eccessivo di alcol è dannoso per il
cervello, portando a problemi di memoria e di pensiero. Comprendere questi
effetti è essenziale per sensibilizzare lopinione pubblica e per
implementare misure preventive volte a ridurre il consumo eccessivo di
alcol. I risultati di questo studio sono stati pubblicati nella rivista
Neurology, contribuendo a un dibattito sempre più urgente sulla salute
pubblica e il consumo di alcol. Per ulteriori dettagli, puoi consultare il
nostro statement e approfondire le implicazioni di queste scoperte.
TELEFRIULI
Intervista alla direttrice del Serd di Pordenone
Alcol, parla lesperta: Dati allarmanti, tanti i rischi per gli
adolescenti
Dietro a questo disagio problemi emotivi ed affettivi
Autore: Alberto Comisso
A lanciare lallarme è Cristina Meneguzzi, direttrice del Dipartimento delle
dipendenze e della salute mentale di Asfo.
Viene da chiedersi: perché sempre più adolescenti consumano o, ancor peggio,
abusano dellalcol?
Gli adolescenti non dovrebbero consumare sostanze alcoliche.
I rischi di sviluppare patologie anche gravi sono dietro langolo.
VIDEO:
www.telefriuli.it/cronaca/alcol-parla-lesperta-dati-allarmanti-tanti
-i-rischi-per-gli-adolescenti/