RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta
PLAYER.IT
Arriva la telecamera che blocca chi prova a guidare se ubriaco: ecco come
funziona *(*)*
*Una nuova tecnologia che potrebbe cambiare per sempre la sicurezza
stradale con un software davvero intelligente.*
N A – Redattore 19 Luglio 2024
Mettersi alla guida è una cosa che fanno milioni di persone in tutto il
mondo, ogni giorno, e che in tanti fanno quasi senza pensarci, in modo
automatico. E questo è un errore davvero pesante, che potrebbe trasformarsi
in un qualcosa di terribile. Quando siamo al volante, infatti, entrano in
gioco una miriade di variabili che potrebbero trasformare anche la cosa più
piccola in una vera tragedia.
Basta abbassare un attimo lo sguardo sul cellulare, farsi distrarre da
qualcosa fuori dal finestrino oppure scherzare con chi ci è vicini
nell’abitacolo, anche solo per un secondo, potrebbe significare la parola
fine per noi stessi e anche per chi ci circonda. Oltre che per tutti gli
altri che stanno facendo la nostra stessa strada.
Ecco perché la sicurezza stradale è un argomento tanto delicato quanto
complesso, con le istituzioni di tutto il mondo che stanno sempre cercando
nuovi modi per aumentare i controlli e prevenire incidenti. Ma spesso i
costi di queste operazioni sono così proibitivi che restano poco più che
grandi sogni e promesse elettorali. Ora però qualcosa potrebbe cambiare.
*Il sistema che blocca chi guida ubriaco*
Uno dei principali motivi dei sinistri stradali, nonché delle morti su
strada, è legato alla guida in stato di ebrezza. Non capita affatto di rado
di vedere qualcuno che, dopo aver alzato troppo il gomito, che sia per
pressione sociale in una festa tra amici o per solitudine in un bar
solitario, si mette poi alla guida liberamente, come se nulla fosse.
*Non guidare e bere*
Con riflessi rallentati, percezione della realtà problematica, vista
appannata. Il preludio di una tragedia. Ecco proprio per cercare di
risolvere almeno questo di problema, gli esperti della della Edith Cowan
University, in Australia, stanno lavorando per lo sviluppo di qualcosa che
possa davvero rivoluzionare la sicurezza alla guida.
Si tratta di una nuova tecnologia che utilizza i filmati delle telecamere
per rilevare se un guidatore è in stato di ebrezza. Al momento i
ricercatori condividono dei risultati piuttosto promettenti. Infatti hanno
testato il sistema utilizzando 60 volontari e un simulatore di guida al
chiuso. Ogni persona ha guidato a diversi livelli di ebbrezza: sobrio,
basso e grave.
Analizzando le caratteristiche del viso, come i lineamenti, la direzione
dello sguardo e la posizione della testa, il sistema è stato in grado di
individuare chi era un soggetto potenzialmente pericoloso per se stesso e
per gli altri circa il 75% delle volte. L’obiettivo sarebbe implementare
questa tecnologia per bloccare chi prova a guidare.
(*) Nota: la tecnologia sarebbe un grande supporto per la sicurezza
stradale se la soggettività dei guidatori non li spingesse a scavalcarla e
contestarla.
VITERBOTODAY
IL RETROSCENA
Ai giovani dem non piacciono le ordinanze anti alcol e bivacco di Frontini:
“Discriminatorie e inutili”
*I giovani del Partito democratico definiscono “repressivo” l’approccio
della sindaca*
L’accordo tra Chiara Frontini e il Partito democratico, diventato ormai
realtà in Provincia e dunque tecnicamente possibile anche in Comune, non
trova il favore dei giovani dem. I quali, va detto, non hanno mai nutrito
particolare stima per la prima cittadina. Profonde le differenze tra
Frontini e il vivaio giovanile del centrosinistra. Differenze che si sono,
se possibile, acuite proprio nelle ultime ore. Il motivo? Le ordinanze anti
alcol e bivacco emesse pochi giorni fa.
I Giovani democratici, in un comunicato stampa, hanno commentato i due
dispositivi con cui Frontini ha vietato il bivacco e il consumo di alcol
negli spazi pubblici del centro storico: “Destano seria preoccupazione e
meritano una ferma presa di posizione”. Nel merito: “L’ordinanza
antibivacco, nella sua formulazione generica e vaga, rischia di
criminalizzare la semplice fruizione dello spazio pubblico, colpendo in
modo sproporzionato le persone senza fissa dimora. L’ordinanza antialcol, a
sua volta, appare ingiustificatamente restrittiva e discriminatoria. Il
divieto di consumo di alcol in spazi pubblici, anche in orari diurni e in
assenza di comportamenti di disturbo, rappresenta una limitazione
ingiustificata della libertà personale e del diritto al tempo libero”. (*)
Dicevamo, una differenza di vedute piuttosto marcata. “L’approccio
repressivo adottato – spiegano ancora i Giovani democratici – non
rappresenta una soluzione efficace al problema del degrado urbano, che
richiede invece interventi sociali mirati e politiche di sostegno alle
fasce più fragili della popolazione”. E a rimetterci, secondo loro, saranno
proprio i giovani: “A soffrirne sarà soprattutto la nostra generazione. La
misura proibisce anche le occasioni di più sana e innocua socialità,
realizzando una città giovane-repellente che preferisce il lugubre silenzio
alla vitalità della gioventù”. Ma non solo, perché anche i commercianti
potrebbero subire effetti negativi: “La misura penalizza ingiustamente le
attività commerciali, in particolare bar e ristoranti, creando disparità di
trattamento tra le diverse categorie economiche”.
Insomma, una bocciatura senza appello. I giovani del Pd non hanno alcun
dubbio: “Le ordinanze, emanate senza un adeguato coinvolgimento della
cittadinanza e delle categorie interessate, appaiono come soluzioni
frettolose e inefficaci, che rischiano di aggravare i problemi anziché
risolverli. Sono diversi gli studi che suggeriscono che certe ordinanze
proibizionistiche sono profondamente inefficaci. La sindaca li conosce
benissimo ma sceglie comunque di ingannare i cittadini con mere operazioni
di propaganda. I problemi di sicurezza pubblica e degrado sono il sintomo
di un più ampio allarme sociale che non va sottovalutato e che anzi
richiede risposte adeguate”.
Secondo loro, l’approccio dovrebbe essere diverso: “Più costruttivo e
partecipativo, che punti a sensibilizzare la popolazione al rispetto e a
valorizzare lo spazio pubblico come luogo di incontro e socializzazione,
piuttosto che a reprimerne l’utilizzo”. Da qui l’invito a Frontini a
“riconsiderare le ordinanze in questione e ad avviare un confronto
costruttivo con i giovani e la cittadinanza tutta per individuare soluzioni
più efficaci e condivise ai problemi del degrado urbano e della
microcriminalità”.
Un segnale forte e chiaro ai “seniores” del Partito democratico, che invece
hanno digerito il modus operandi della leader di Viterbo2020 al punto da
costituire con essa un’alleanza di governo in Provincia, assieme a Forza
Italia. Evidentemente, i giovani dem non sono disposti a scendere a
compromessi soprassedendo su determinate questioni, che agli adulti piddini
sembrano interessare fino a un certo punto
(*) Nota: un’attività di prevenzione ha valore proprio perché interviene
prima di comportamenti di disturbo.
MESSINATODAY
*Cronaca*
Violenza a una minore in stato di inferiorità psichica, avviso di
conclusione indagine per due ragazzi
*Si tratta di un ventenne e di un diciannovenne che devono rispondere di
violenza sessuale in concorso. L’inchiesta della pm Anita Siliotti*
L’accusa per i due ragazzi, un 20enne, e un 19 enne è molto pesante:
violenza sessuale in concorso. La presunta vittima all’epoca dei fatti era
minorenne. L’inchiesta seguita e conclusa dal Pm Anita Siliotti, sottolinea
che i due “approfittando dello stato di inferiorità fisica e psichica in
cui si presentava (a seguito di abuso di alcool) con violenza la
costringevano a subire atti sessuali”. Fatti che sarebbero avvenuti
all’interno di un’auto.
Per i due indagati, uno è difeso dall’avvocato Isabella Barone e l’altro
dall’avvocato Maria Emanuele, l’aggravante di aver commesso il fatto nei
confronti di persona che non aveva compiuto i 18 anni e abusando delle
condizioni di inferiorità fisica o psichica della giovane al momento del
fatto
RIMINITODAY
*Cronaca Riccione*
Ubriaco al pronto soccorso dà in escandescenza, all’arrivo dei carabinieri
li aggredisce
Da segnalare anche cinque utenti della strada, risultati positivi alla
prova con l’alcol test, per guida in stato di ebbrezza
Dà in escandescenza al pronto soccorso e aggredisce i carabinieri. Un
24enne straniero è stato deferito in relazione ai reati di interruzione di
un pubblico servizio, resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire
le proprie generalità, poiché indiziato di aver dato in escandescenza
presso il Pronto soccorso dell’ospedale di Riccione, a causa
dell’alterazione da assunzione di alcol. Raggiunto dai Carabinieri della
Sezione Radiomobile finisce per aggredirli e si rifiuta di declinare le
proprie generalità. Per questo, ricondotto alla calma, il giovane è stato
accompagnato presso gli uffici della Compagnia Carabinieri di Riccione e
sottoposto a identificazione, mediante foto-segnalamento, e, al termine
delle operazioni, denunciato in stato di libertà.
Da segnalare anche cinque utenti della strada, risultati positivi alla
prova con l’alcol test, per guida in stato di ebbrezza alcoolica: si è
provveduto alla sospensione delle patenti di guida
RADIOLUNA
Ubriaca in un bar aggredisce la polizia, arresto e daspo urbano per una
donna di Cisterna
*I fatti domenica sera in un bar del centro*
Di Redazione Lunanotizie.it
*CISTERNA* – Ubriaca in un bar di Cisterna disturbava gli avventori e
pretendeva che le venissero serviti altri alcolici. Nel locale a quel punto
è arrivata la polizia e la vicenda è terminata con l’arresto e con
l’emissione di un provvedimento di daspo urbano che vieta alla donna di
frequentare bar e locali del centro di Cisterna.
Alla vista degli agenti infatti la cliente si è prima rivolta loro con con
frasi offensive e minatorie poi, in un escalation dovuta allo stato di
alterazione alcolica, si è scagliata contro il gestore del locale e ha
colpito i poliziotti a calci e pugni. Sarà il giudice a giudicarla per i
reati commessi contro i pubblici ufficiali, mentre il daspo urbano emesso
da Questore di Latina avrà una durata di due anni.
I fatti erano avvenuti domenica scorsa 14 luglio.
AVELLINOTODAY
*Cronaca*
Provocò un incidente ubriaco: assolto per scambio di persona
*L’uomo, difeso dall’ avv. Sabino Rotondi, è riuscito a dimostrare che non
era lui alla guida del veicolo al momento dell’impatto avvenuto con una
fiat 600 guidata da un 30enne di Napoli*
Il Giudice del Tribunale Penale di Nola dott. Arnaldo Merolla, ha assolto
E. D., un uomo di 56 anni, dall’accusa di aver provocato un incidente
stradale sotto l’effetto di alcool L’uomo difeso dall’ avv. Sabino Rotondi
, è riuscito a dimostrare che non era lui alla guida del veicolo al momento
dell’impatto avvenuto con una fiat 600 guidata da un 30enne di
Napoli.Ilsinistro stradale si verificò nel febbraio del 2019 nei pressi di
Castello di Cisterna. La Citroen C3 su cui viaggiava il 56enne, in
compagnia di atre due persone, a causa dell’alta velocità invase la corsia
opposta di marcia, impattando con la Fiat 600.Sul posto intervennero i
carabinieri della compagnia di Nola che effettuarono i rilievi del caso e
sottoposero all’esame dell’alcool test il 56enne. All’esito del test veniva
accertato un tasso alcolemico superiore ad 1,5 grammi per litro (g/l),
reato punito con l’arresto fino ad 1 anno, ai sensi dell’art 186 del codice
della strada. A seguito della richiesta di rinvio a giudizio, formulata dal
Sostituto Procuratore della Repubblica di Nola, dott. Gianluigi Apicella,
si è celebrato un lungo dibattimento dinanzi al Giudice dott. Merolla.
Grazie alla dichiarazione resa da un testimone presente sul posto al
momento dell’impatto, la difesa è riuscita a dimostrare che non era
l’imputato alla guida della Citroen C3 e che iegli, invece, era seduto sul
sedile posteriore del veicolo. Il Giudice Merolla ha così ritenuto
inutilizzabili i risultati dell’alcoltest eseguiti sul 56enne e lo ha
mandato assolto.
ANSA
Parigi: fuma e beve alcolici, niente Giochi per ginnasta Giappone
*Si tratta della 19enne Shoko Miyata, capitano della squadra*
(ANSA-AFP) – TOKYO, 19 LUG – La 19enne ginnasta giapponese, Shoko Miyata, e
capitano della squadra nipponica di ginnastica artistica per i Giochi
Olimpici di Parigi 2024, sarà privata della partecipazione alle Olimpiadi
per aver fumato e bevuto alcolici. Lo ha annunciato la sua federazione.
“Con il suo benestare e dopo varie riflessioni, è stato deciso che si
sarebbe ritirata” dalle Olimpiadi, ha detto ai giornalisti a Tokyo il
segretario generale della federazione giapponese di ginnastica, Kenji
Nishimura.
QDPNEWS
Un milione di litri di alcol di contrabbando per fare grappe, gin e whisky
spacciato per igienizzante: 20 denunce e un arresto
venerdì, 19 Luglio 2024
Le Fiamme Gialle del Comando provinciale di Treviso, con il coordinamento
della Procura della Repubblica di Udine, hanno concluso una complessa
operazione che ha permesso di scoprire una pericolosa frode, basata
sull’introduzione nel territorio nazionale di rilevanti quantitativi di
alcol etilico di contrabbando, al fine di produrre illegalmente,
all’interno di laboratori clandestini privi di ogni tipo di autorizzazione,
bevande alcoliche tra cui whisky, grappe, limoncelli, gin, vodka,
distillati e altri liquori.
Venti sono le persone ritenute responsabili di aver introdotto in Italia,
tra il 2022 e il 2024, circa un milione di litri di alcol etilico importato
dall’Est Europa, per un’accisa e un’I.V.A. evase pari a 11,5 milioni di
euro.
I reati contestati agli indagati sono, a vario titolo, la sottrazione
all’accertamento e al pagamento dell’accisa sulle bevande alcoliche,
l’irregolarità nella circolazione di prodotti sottoposti ad accisa,
l’alterazione di contrassegni dell’Amministrazione Finanziaria, la
ricettazione, la contraffazione di marchi e di sostanze alimentari.
Nel corso delle indagini, condotte dai finanzieri del Gruppo di Treviso,
sono stati sottoposti a sequestro preventivo 85 mila litri di alcol
etilico, due autoarticolati, tre laboratori clandestini per la produzione
illegale di superalcolici, al cui interno sono state rinvenute tutte le
attrezzature – come imbottigliatrici, etichettatrici, tappatrici – tipiche
di aziende che, lecitamente e con tutte le autorizzazioni sanitarie e
dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, producono bevande alcoliche.
L’alcol etilico veniva prelevato da Polonia, Slovenia e Serbia e introdotto
in Italia, principalmente attraverso il valico di Tarvisio, in provincia di
Udine, spacciandolo per liquido igienizzante, biocida, lavavetri,
disinfettante, ovvero con altri nomi di fantasia, destinandolo a volte a
improbabili località d’oltreconfine, come Malta, al fine di eludere i
controlli delle pattuglie delle Fiamme Gialle su strada, deputate alla
verifica della natura e delle tipologie delle merci che fanno ingresso in
Italia.
Le indagini hanno avuto origine nel gennaio 2023, allorquando, al casello
autostradale di Venezia Est, importante punto di snodo della viabilità
interregionale che, ogni anno, registra il transito, in sola uscita, di
oltre 3,5 milioni di veicoli, di cui circa il 16% autoarticolati, in buona
parte provenienti dalla cosiddetta “rotta balcanica”, è stato selezionato,
per un controllo di routine, un mezzo che trasportava 26 mila litri di
liquido disinfettante. In quella circostanza, non sfuggì ai finanzieri
trevigiani che la classificazione del prodotto come disinfettante era solo
un espediente per evitare il ricorso alla stringente documentazione idonea
alla circolazione dell’alcol etilico in ambito comunitario e, pertanto,
introdurre, in evasione d’imposta, un rilevante quantitativo di alcol, su
cui grava un’accisa pari a 10,3552 euro per litro.
A questo primo fermo ne è seguito un altro, durante un servizio notturno
dell’aprile 2023, questa volta nell’area di sosta autostradale di Roncade:
in tale circostanza, il conducente aveva dichiarato di doversi recare a
Malta e di trasportare 26 mila litri di liquido igienizzante, ma anche in
questo caso il tentativo di eludere le indagini fu reso vano
dall’esperienza acquisita dai finanzieri in occasione del precedente
sequestro.
Da allora, grazie al coordinamento dell’Autorità giudiziaria di Udine,
subentrata a quella di Treviso per ragioni di competenza territoriale, è
partita un’intensa attività investigativa, basata su pedinamenti,
appostamenti, videoriprese, analisi di tabulati telefonici, accesso alla
banca dati V.I.E.S. (Vat Information Exchange System), ricorso a sistemi di
monitoraggio satellitari, perquisizioni informatiche, domiciliari e
aziendali, nonché sulla collaborazione giudiziaria e di polizia con le
Autorità della Polonia, che ha permesso di ricostruire come gli indagati,
tutti di nazionalità italiana fatta eccezione per quattro polacchi, si
procurassero il prodotto alcolico all’estero, camuffandolo come
igienizzante e introducendolo nel territorio nazionale grazie a falsi
documenti di trasporto.
Dopodiché, anche ricorrendo ad alcune società di logistica che lo
stoccavano temporaneamente, lo facevano giungere ai laboratori abusivi
dove, infine, venivano prodotti i superalcolici, che venivano poi
commercializzati al dettaglio con tanto di contrassegni falsi
dell’Amministrazione Finanziaria e etichette riproducenti, in alcuni casi,
marchi contraffatti di aziende inconsapevoli.
In particolare, seguendo gli spostamenti dei carichi di alcol e i movimenti
degli indagati, i quali adottavano ogni tipo di cautela pur di eludere i
controlli, sono state scoperte e sequestrate tre fabbriche clandestine di
superalcolici: la prima, in provincia di Foggia, allestita in un capannone
di 300 metri quadri, nel quale sono stati rinvenuti 10.500 contrassegni dei
Monopoli di Stato contraffatti, pronti per essere apposti sui
superalcolici, e tracce evidenti dello stesso prodotto alcolico sequestrato
su strada in provincia di Treviso.
La seconda, in provincia di Napoli, collocata in una falegnameria in
disuso, dove i finanzieri hanno trovato cinque persone intente
all’imbottigliamento e all’etichettatura di prodotti alcolici, oltre che al
loro confezionamento per la successiva distribuzione al dettaglio. In
questo caso, il responsabile della fabbrica è stato tratto in arresto.
La terza, in provincia di Caserta, predisposta in un immobile costruito
senza permessi, in cui il prodotto alcolico veniva sottoposto a un processo
chimico e a operazioni di filtraggio, per eliminare alcune impurità
attraverso l’utilizzo di carboni attivi, che avevano anche il fine di
rendere cristallino l’alcol.
Nel corso delle indagini sono state individuate 12 società di copertura,
con sedi tra le province di Napoli, Caserta, Salerno, Roma, Milano e
Foggia, utilizzate per simulare l’importazione dei prodotti igienizzanti,
sottoposte a perquisizione dal Gruppo di Treviso con il supporto dei
Reparti competenti per territorio.
Nel complesso, è stato ricostruito un flusso di un milione di litri di
alcol, introdotti nel territorio nazionale in contrabbando.
Di fondamentale importanza si è rivelata la collaborazione con l’Istituto
Poligrafico e Zecca dello Stato, che ha periziato i falsi sigilli apposti
sui superalcolici, e con il Laboratorio Chimico dell’Agenzia delle Dogane e
dei Monopoli di Venezia, che ha analizzato i campioni dei prodotti alcolici
sottoposti a sequestro.
Sulle analisi chimiche si è poi espresso l’Istituto Superiore di Sanità –
Dipartimento Sicurezza Alimentare, Nutrizione e Sanità Pubblica
Veterinaria, il quale ha attestato la presenza nelle bevande alcoliche di
alcole isopropilico, glicole etilenico e metanolo, oltre le soglie massime
stabilite per legge, con un potenziale rischio per la salute umana
correlato a un consumo elevato, motivo per cui è stata contestata anche la
contraffazione di sostanze alimentari.
La complessa operazione della Guardia di Finanza di Treviso, che ha
comportato un particolare sforzo investigativo, se da un lato ha consentito
di interrompere un pericoloso fenomeno fraudolento, che danneggiava non
solo la salute dei consumatori, gli operatori onesti e il mercato dei
superalcolici, dall’altro lato ha permesso di confermare l’importanza, per
un efficace contrasto dei traffici illeciti, del controllo della viabilità
primaria e secondaria del territorio regionale, attraverso un presidio
costante di pattuglie su strada, anche in orari notturni e in giorni
festivi, sulla scorta dell’analisi dei flussi veicolari maggiormente a
rischio.
ADUC
Dipendenza da alcol: sarà un giorno possibile curarsi con funghi
allucinogeni o Lsd?
*Sarà possibile, in futuro, curare la dipendenza dall’alcol con sostanze
psichedeliche come la psilocibina contenuta nei funghi allucinogeni, l’LSD
o addirittura l’MDMA?*
Dopo i risultati promettenti sui ratti, in Francia sono in corso studi
clinici…
L’uso di funghi allucinogeni e di altri psichedelici risale a molto tempo
fa nella storia umana. Avrebbe permesso agli esseri umani di fare un salto
nell’evoluzione migliorando le loro capacità cognitive e sociali.
Poiché l’astinenza da alcol può essere accompagnata da delirio
allucinatorio nei primi giorni in cui si interrompe il consumo di alcol, è
nata allora l’idea di trattare le allucinazioni con un farmaco derivato dal
principio attivo dei funghi allucinogeni, la psilocibina.
Usare l’LSD contro la dipendenza da alcol, un’idea molto vecchia
Trattare la dipendenza da alcol con sostanze psichedeliche è un’idea che
risale alla metà del XX secolo. Alla fine degli anni ’50, diverse
pubblicazioni, tra cui quella di Jensen e Ramsay, riportavano l’efficacia
dell’LSD nel mantenimento dell’astinenza a lungo termine (da 6 a 18 mesi)
in più della metà dei pazienti che avevano ricevuto una singola
somministrazione di LSD. oltre alla psicoterapia.
Nel 2012, una meta-analisi di sei studi clinici comprendenti 536
partecipanti ha rilevato che una singola somministrazione di LSD era due
volte più efficace del placebo nel ridurre il consumo di alcol.
Nel 2015, uno studio proof of concept ha suggerito, in 10 pazienti
alcoldipendenti, che una singola somministrazione di psilocibina riduceva
il numero di giorni di consumo di alcol e il numero di giorni di consumo
eccessivo del 70%, fino a 9 mesi dopo la somministrazione. inizio del
trattamento.
*Test con la psilocibina, il principio attivo dei funghi allucinogeni*
Questo stesso team conferma questi risultati nel 2022 con uno studio
clinico controllato, randomizzato e in doppio cieco su 95 pazienti
alcoldipendenti che mostra la riduzione della percentuale di giorni di
consumo pesante (9,7% nel gruppo di psicoterapia assistita da psilocibina
rispetto a 23,6% per il placebo) dopo 8 mesi di trattamento.
Tutti questi risultati sono molto promettenti perché la psicoterapia
coadiuvata dall’uso di sostanze psichedeliche sembra molto efficace con un
effetto rapido e duraturo nel tempo ed è associata a pochi effetti
collaterali. Va anche notato che le sostanze psichedeliche non causano
dipendenza.
Questo lavoro apre nuove prospettive per il trattamento della dipendenza da
alcol, oltre ai cinque farmaci e psicoterapie attualmente disponibili in
Francia ma che hanno un’efficacia limitata (baclofene e nalmefene per
ridurre il consumo, e acamprosato, naltrexone e disulfiram per mantenere
l’astinenza).
*I diversi meccanismi d’azione degli psichedelici*
I meccanismi d’azione delle sostanze psichedeliche nella dipendenza da
alcol sono attualmente ampiamente studiati nei pazienti, in particolare con
studi di imaging cerebrale (tutte le tecniche di imaging che consentono di
osservare il cervello). Gli psichedelici potrebbero indurre un “reset”
cerebrale che si opporrebbe ai numerosi neuroadattamenti indotti dalla
dipendenza dall’alcol.
Spiegazione: la dipendenza da alcol è caratterizzata da numerosi
neuroadattamenti cerebrali che contribuiscono a rendere il comportamento
inflessibile e automatico, a perdere il controllo del consumo e a
continuarlo nonostante le conseguenze negative, e anche a indurre uno stato
emotivo negativo (ansia, irritabilità, disagio) recentemente chiamato “.
iperkatifeïa”.
*Gli effetti delle sostanze psichedeliche potrebbero essere di diversi
tipi:*
– Creare nuove connessioni tra le strutture cerebrali e cancellare o
“sovrascrivere” quelle dovute alla dipendenza. Gli psichedelici
ripristinerebbero quindi la flessibilità comportamentale. Cambierebbero lo
stato di coscienza per facilitare e “potenziare” l’effetto delle
psicoterapie.
– Indurre la plasticità sinaptica – le sinapsi sono i punti di incontro tra
i neuroni che consentono ai neuroni di comunicare tra loro – e creare nuove
connessioni tra i neuroni.
– Infine, si legano ad un fattore di crescita neuronale, la cui attivazione
ha effetti antidepressivi (il recettore BDNF).
*Nei ratti, la psilocibina riduce le ricadute dopo l’astinenza*
Il nostro laboratorio di ricerca ha dimostrato in uno studio pubblicato nel
2021 che la somministrazione di psilocibina a ratti dipendenti dall’alcol
riduce efficacemente la ricaduta nel consumo di alcol.
Questo effetto è associato al ripristino di un recettore che è un bersaglio
ben noto per i ricercatori che lavorano sull’alcol (il recettore mGluR2)
perché è ridotto nel cervello dei pazienti alcoldipendenti, compresi i
ratti alcoldipendenti.
*Il deficit di questa ricezione*
Il disturbo indotto dalla dipendenza dall’alcol è stato implicato nella
perdita di flessibilità comportamentale visibile nella malattia che
corrisponde alla grande difficoltà di adattamento del proprio comportamento.
Questo studio si è basato su tecniche di imaging che ci permettono di
osservare il cervello per cercare di prevedere l’efficacia della
psilocibina. Quindi, quando iniettiamo una molecola che attiva questo
recettore, se il cervello non risponde, come previsto nella dipendenza
dall’alcol, ciò fa ben sperare per una buona risposta alla psilocibina.
In effetti, la psilocibina dovrebbe ripristinare questo recettore e quindi
ripristinare la capacità di cambiare comportamento e riacquistare la
capacità di controllare il proprio consumo.
*Negli animali, risultati confermati dopo l’iniezione di psilocibina nel
cervello*
In uno studio ancora più recente abbiamo ottenuto risultati sorprendenti.
Quando abbiamo iniettato psilocibina nei ratti, abbiamo osservato
cambiamenti nell’espressione di alcuni geni coinvolti nella dipendenza da
alcol in alcune strutture cerebrali. Ma con nostra grande sorpresa, gli
effetti sono stati diversi a seconda dell’emisfero cerebrale interessato.
È così che ci è venuta l’idea di iniettare la psilocibina direttamente
nelle strutture cerebrali, ma nell’emisfero sinistro o nell’emisfero
destro. Abbiamo quindi iniettato la psilocibina direttamente in una
struttura cerebrale chiave coinvolta negli effetti piacevoli dell’alcol,
nella motivazione al consumo e nelle ricadute (il nucleo accumbens).
È stato allora che abbiamo dimostrato e abbiamo potuto confermare che la
psilocibina riduce il consumo di alcol quando viene iniettata nel nucleo
accumbens sinistro, ma non in quello destro.
Infine, anche qui abbiamo evidenziato il fatto che questo effetto della
psilocibina è associato al ripristino di un recettore ben noto ai
ricercatori perché, nella maggior parte delle dipendenze, è ridotto in
quest’area del cervello (il recettore D2 della dopamina). .
Nel complesso, questi risultati sperimentali sui ratti sono molto
promettenti per quanto riguarda il potenziale della psilocibina nel ridurre
il consumo di alcol e le ricadute. Questo effetto sembra associato al
ripristino di un recettore ridotto nella dipendenza dall’alcol.
Questi risultati rivelano anche un effetto sorprendente che coinvolge la
lateralizzazione cerebrale che dovrà essere studiato in ricerche future.
Inoltre, uno studio pubblicato il 7 febbraio 2024 ha mostrato la
lateralizzazione cerebrale degli effetti della psilocibina nei pazienti
alcoldipendenti.
*Psilocibina e LSD sono oggetto di studi clinici in Francia*
Gli studi clinici sono in aumento. A maggio 2024, c’erano 278 studi clinici
registrati, di cui 131 per la psilocibina, 59 per l’MDMA e 27 per l’LSD.
Negli ultimi 3 anni, ci sono stati circa 50 nuovi studi clinici all’anno
sugli psichedelici.
In Francia, un primo studio clinico lanciato nel 2024 presso l’ospedale
universitario di Nîmes sta testando l’effetto della psilocibina in pazienti
depressi alcol-dipendenti. Altri due studi su pazienti alcoldipendenti sono
in attesa di autorizzazione, uno con la psilocibina (PAPAUD, finanziato
dall’ANR) e l’altro con l’LSD (ADELY, finanziato dal fondo anti-dipendenza
che comprende studi di imaging cerebrale).
I prossimi studi sono ricerche che combinano sia studi su pazienti che su
modelli animali di dipendenza da alcol.
E sarà molto interessante confrontare gli effetti della psilocibina e
dell’LSD per comprenderne meglio i meccanismi d’azione neurobiologici.
(*) Nota: la logica del “chiodo scaccia chiodo” con le dipendenze non ha
mai funzionato Vale invece il principio opposto: il cambiamento aiuta il
cambiamento: è più facile cioè rinunciare a qualcosa quando
contemporaneamente si elimina un’altra dipendenza. Come ad esempio rinunciare
al caffè quando si sta smettendo di fumare.
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Senza patente e ubriaco in fuga spericolata per le vie di Como.
VICENZATODAY
Ubriaco innesca la lite al bar e si scaglia contro i carabinieri: Daspo
Willy per un 31enne
LAPROVINCIADIFERMO
Ubriachi alla guida e omissione di soccorso. Due denunce dei carabinieri
dopo l’incidente stradale