Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 19 novembre 2024

19 Novembre 2024
https://www.nuovoparadigma.it/wp-content/uploads/2020/01/rassegna-stampa.jpg

RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

BERGAMONEWS

Il monito

Garattini: “L’alcol è cancerogeno, sia trattato come le sigarette”

Il presidente e fondatore dell’Istituto Mario Negri si esprime sugli effetti
negativi del consumo di alcolici – e di vino – sulla nostra salute

“È impopolare dirlo, ma l’alcol è cancerogeno, quindi va trattato come le
sigarette”. Così il professor Silvio Garattini, presidente e fondatore
dell’Istituto Mario Negri, si esprime sugli effetti negativi del consumo di
alcolici – e di vino – sulla nostra salute.

Il professor Garattini spiega: “Dirlo è impopolare, perché il vino fa parte
della nostra cultura, ma l’alcol è cancerogeno. C’è poco da fare: il vino
contiene alcol e quando una sostanza è cancerogena non c’è una soglia entro
cui non si hanno problemi ma una probabilità. Significa che se ne bevo poco
ho poca probabilità di avere un tumore o altre malattie, altrimenti il
rischio aumenterà”.

“Il ragionamento – prosegue il presidente dell’Istituto Mario Negri – è
semplice: tanto più bevo alcol tanto più accresco la probabilità di
sviluppare patologie, come avviene per le sigarette ma queste ultime vengono
trattate in modo completamente diverso perché incidono interessi economici.
Le sigarette vengono vendute solo in un posto mentre l’alcol dappertutto e
non ci sono festival della sigaretta ma per l’alcol sì, pensiamo per esempio
alle feste e agli eventi dedicati alle varie tipologie di vino o agli
alcolici. Infine, sui pacchetti di sigaretta è riportata la scritta che il
fumo fa male alla salute mentre sulle bottiglie degli alcolici e del vino
no. Il punto è che trattiamo queste due cose in modo molto differente perché
in gioco ci sono interessi economici differenti”. (*)

(*) Nota: sono tutte affermazioni di buon senso, figlie dell’evidenza
scientifica, incontrovertibili.

Eppure per gran parte della popolazione – soprattutto per quasi tutti i
nostri rappresentanti politici – sembrano eresie.

ANSA

Alcol e telefono al volante, arriva super-stretta

Verso l’ok al nuovo codice della strada, multe salate e sospensioni

Ritiro della patente per chi guida col telefonino, ubriaco, drogato e per
chi abbandona gli animali in strada.

E ancora, stretta sui monopattini con obbligo di targa casco e
assicurazione. Sale poi la cilindrata delle auto che potranno guidare i
neopatentati, ma il limite durerà tre anni.

E’ ad un passo da diventare legge il ddl che riforma il Codice della Strada.
Approvato dalla Camera arriva oggi in aula al Senato senza modifiche e
potrebbe essere approvato in via definitiva in settimana. Le nuove norme
inaspriscono le multe e rendono più facile la sospensione della patente per
chi guida con il telefonino in mano o sotto effetto di alcol e stupefacenti.

– TELEFONINI AL VOLANTE – La sanzione per chi guida con lo smartphone andrà
da un minimo di 250 euro a un massimo di 1.000. Viene inserita anche la
sospensione automatica di una settimana se si viene sorpresi col telefono al
volante e sulla patenti si hanno almeno 10 punti. Se i punti sono più bassi
la sospensione è di 15 giorni. In caso di recidiva la multa lievita fino a
1.400 euro, la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si
aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti. I tempi di sospensione, poi,
raddoppiano se l’uso del telefonino causa un incidente o manda fuori strada
un altro veicolo.

– GUIDA IN STATO DI EBBREZZA – Tolleranza zero: se il tasso alcolemico è
compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro si riceve una sanzione tra 573 e
2.170 euro, con una sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Se il tasso
alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, si è puniti con la
doppia sanzione, detentiva e pecuniaria (arresto fino a 6 mesi e ammenda da
800 a 3.200 euro). Sospensione della patente da 6 mesi a un anno. Se il
tasso alcolemico è superiore a 1,5 grammi per litro, la contravvenzione è
punita con sanzione detentiva e pecuniaria (arresto da 6 mesi e un anno e
ammenda da 1.500 a 6.000 euro) e sospensione della patente da uno a due
anni. Cosa si può bere in pratica? Dipende dal peso, dall’altezza e se si è
a stomaco pieno: in genere si è sicuri con un bicchiere di vino o una
lattina di birra o un bicchierino di superalcolico. (*) Per i neo patentati
le norme già in vigore prevedono un tasso alcolico zero per tre anni. Tutte
le ipotesi di guida in stato di ebbrezza portano alla decurtazione di 10
punti dalla patente.

Tra le sanzioni c’è anche l’obbligo di installare sulla macchina l’alcolock,
un dispositivo che impedisce l’avvio del motore in caso di rilevamento di un
tasso alcolemico superiore a zero.

– GUIDA SOTTO STUPEFACENTI – Tolleranza zero per chi fa uso di stupefacenti.
Chi viene trovato alla guida drogato non dovrà più necessariamente essere in
uno stato di alterazione psico-fisica, ma basterà che risulti positivo ai
test perché scatti la revoca della patente e la sospensione di tre anni.

– ECCESSO DI VELOCITA’ – Sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di
oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità. (**) Se
la violazione è compiuta all’interno di un centro abitato e per almeno due
volte nell’arco di un anno, la sanzione è innalzata fra 220 e 880 euro con
sospensione della patente da quindici a trenta giorni.

– ABBANDONO DI ANIMALI – Revoca o sospensione della patente da sei mesi ad
un anno per chi abbandona gli animali in strada.

Inoltre si rischiano fino a sette anni di carcere se questo causa un
incidente con morti o feriti.

– BICI E MONOPATTINI – Più tutele per i ciclisti: oltre all’aumento delle
piste ciclabili scatta l’obbligo per gli automobilisti di mantenere un metro
e mezzo di distanza quando sorpassano una bicicletta. Per i monopattini
scatta l’obbligo di targa, casco e assicurazione. Il ddl impone il divieto
di circolazione contromano e circolazione solo su strade urbane con limite
di velocità non superiore a 50 km/h.

– AUTOVELOX – Nel caso in cui si prendano più multe nello stesso tratto
stradale, in un periodo di tempo di un’ora e di competenza dello stesso ente
si paga una sola sanzione: quella più grave aumentata di un terzo.

– SUPERCAR. Salirà da uno a tre anni il divieto di guida delle auto
“potenti” per i neopatentati (ma solo per coloro che prendono la patente
dopo l’ok alla legge). Non potranno guidare autoveicoli con una potenza
superiore a 75 kW/t e autovetture con potenza massima di 105 kW. Ma il
limite di potenza si è un po’ ammorbidito. L’attuale Codice prevede il
limite a 55 kW/t per gli autoveicoli in generale e a 70kw/h per le
autovetture. (***)

(*) Nota: sono affermazioni gravissime. Ancora si promuove la sciocca
cultura del bere alcolici prima di guidare, stando attenti a rimanere entro
la soglia di legge. Un messaggio completamente sbagliato, figlio di una
cultura completamente sbagliata.

Si è sicuri bevendo acqua e bevande analcoliche. Chi beve alcolici non deve
guidare.

(**) Nota: si persevera nell’equiparare chi supera il limite di velocità di
11 km/h a chi li supera di 40 km/h, senza alcuna gradualità. Eppure c’è una
enorme differenza.

(***) Nota: dopo aver letto questo articolo, vi invito a dedicare grande
attenzione al prossimo, soprattutto alle dichiarazioni di Stefano Guarnieri
(in colore verde).

ROMA TODAY

Giornata nazionale delle vittime della strada: in piazza per dire no al
nuovo “codice della strage”

A Largo di Torre Argentina un sit-in per contestare la riforma del codice
dalla strada che sta per essere approvata

Decine di rose rosse sistemate a terra, sopra altrettante maschere bianche,
ordinatamente allineate sui sampietrini. È questa l’immagine con cui, a
Roma, si è scelto di simbolizzare le vittime della strada, nella giornata
nazionale che è loro dedicata.

Il sit-in contro la riforma del codice della strada

Nel corso dell’ennesimo fine settimana caratterizzato da incidenti, feriti e
morti stradali, a largo di Torre Argentina è andato in scena una protesta
contro il nuovo codice della strada, ribattezzato da chi lo contesta come
“codice della strage”. Le associazioni italiane dei familiari delle vittime
sulla strada, insieme alle associazioni ambientaliste e per la mobilità
sostenibile e alle organizzazioni sindacali hanno aderito alla mobilitazione
che è partita a Roma domenica 17 novembre, con un sit-in e prosegue nel
resto dello stivale fino a martedì 19 novembre, contro una riforma che è
contestata nel merito.

Perché la riforma viene contestata

Per la rete “stop al codice della strage”, una piattaforma partecipata da
sigle sindacali (SPI Cgil e UIL Pensionati), associazioni ambientaliste tra
cui Legambiente, Fiab, Salvaiciclisti, Movimento Diritti dei Pedoni e molte
associazioni dei famigliari delle vittime della strada “L’impianto della
riforma è molto chiaro”. Per chi la contesta sarebbe “debole con i forti,
dando maggiore libertà di circolare ai veicoli a motore, i cui guidatori
secondo i dati Istat causano il 94% degli incidenti e il 98% dei morti, e
forte coi deboli, restringendo viceversa le misure in favore di pedoni,
ciclisti, bambini e persone anziane, che sono la maggior parte delle vittime
nelle città”.

Questa riforma, hanno aggiunto i suoi detrattori, “ostacola la prevenzione
aumentando anziché abbassare il conflitto e la violenza stradali, che già
paghiamo con più di 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno” e “ci allontana
ancora di più dal resto dell’Europa, dove già siamo al 19° posto su 27 per
tasso di mortalità”.

“Come Pd già alla Camera e adesso al Senato abbiamo presentato emendamenti
per mettere la difesa della vita al primo posto – hanno commentato
l’europarlamentare PD Annalisa Corrado ed il vicepresidente della
commissione Trasporti alla Camera, Andrea Casu, presenti al sit-in a Largo
di Torre Argentina – Ascoltiamo – hanno sottolineato i due democratici – il
grido di dolore delle associazioni e dei comitati che oggi sono scese in
piazza per ricordare le oltre 3.000 vittime che ogni anno vengono uccise
nelle nostre strade, un intero paese che scompare, e per chiedere al Governo
di correggere il testo in discussione al senato per garantire più sicurezza
stradale”.

In piazza a Roma era presente anche il capogruppo regionale di Azione
Alessio D’Amato. “Dispiace constatare, ancora una volta, l’assenza della
Regione Lazio, che si dimentica di questa importante giornata. Purtroppo,
Roma e il Lazio sono maglia nera in Italia per numero di vittime e incidenti
stradali; solamente ieri nel Lazio ci sono state altre tre vittime – ha
commentato l’ex assessore alla sanità del Lazio” che ha parlato di “una
strage infinita che va fermata e su cui le istituzioni devono agire”. Al
riguardo, il capogruppo di Azione, ha chiesto “che venga discussa e
approvata la proposta di legge ‘Lazio Strade Sicure’”.

La cultura della prevenzione

Dalla regione Lazio arriva un messaggio di solidarietà che non entra nel
merito della riforma del codice della strada. “In occasione della Giornata
Mondiale in memoria delle vittime della strada – ha dichiarato il presidente
Francesco Rocca – il primo pensiero va alle famiglie di quanti hanno perso
la vita e a tutto il personale preposto al soccorso, dalle forze di polizia
ai sanitari. Dobbiamo diffondere sempre di più la cultura della prevenzione
tra le giovani generazioni: sulla strada, per sé e per gli altri, occorrono
rispetto e responsabilità”. (*)

(*) Nota: vi invito a leggere il parere su questa riforma di Stefano
Guarnieri (Associazione Lorenzo Guarnieri), estratto dal suo profilo
facebook.

“Alcuni mi chiedono un parere sulle modifiche al codice della strada che
andranno al voto finale in senato a breve. Provo a riassumere in dieci punti

(1) È legittimo che il Parlamento prenda decisioni politiche nella direzione
della maggioranza (è la democrazia)

(2) Non è corretto che il governo dica che ha ascoltato le associazioni di
familiari delle vittime. Le ha fatte parlare, ma non le ha ascoltate. Non ha
preso NIENTE di quanto è stato detto nelle audizioni.

(3) Non è corretto che il governo dica che queste modifiche miglioreranno la
sicurezza. Non c’è evidenza scientifica, ANZI

(4) Si continua a NON COMBATTERE L’ECCESSO DI VELOCITA’: Rimane l’ambiguità
fra “omologazione” e “approvazione” che limita l’uso degli autovelox, uso
che viene ulteriormente limitato sotto i 50km/h – Non si potrà più portare
avanti il concetto di città 30 km/h

(5) Diventa più difficile creare Zone a Traffico Limitato, aree pedonali e
ciclabili dove gli utenti vulnerabili sono più protetti

(6) Non si possono usare i controlli a distanza per sanzionare telefonini
alla guida e mancato uso cinture di sicurezza.

(7) La giusta sospensione temporanea della patente si applicherà solo al 2%
dei guidatori quelli che hanno meno di 20 punti (in Italia ogni anno i punti
crescono)

(8 Anche le giuste norme su guida sotto effetto alcol (alcol-lock) e droga
sono così inapplicabili. Avranno necessità di regolamenti e in genere in
Italia il MIT ci mette una decina di anni a farli

(9) Non solo non si stanziano soldi (da nessuna parte ci sono 1,4 miliardi
di euro indicati dal piano nazionale della sicurezza stradale 2030), ma
vengono tolti 154 milioni già presenti nel piano triennale al MIT per
sicurezza stradale, ciclabilità e mobilità sostenibile.

(10) La verità è che la CULTURA della SICUREZZA non interessa a NESSUNO fra
chi ci governa (nel tempo) e non interessa neanche a gran parte dei
Cittadini per cui non porta voti”.

IL MATTINO

Francesca Mandarino morta a 21 anni: positiva all’alcoltest l’amica che era
alla guida

di Ida Di Grazia

Sarebbe risultata positiva all’alcol test la ragazza alla guida della Opel
Mokka con a bordo 6 ragazzi, che all’alba di sabato 16 novembre si è
scontrata contro una Fiat 500 sulla quale viaggiavano altri tre studenti
fuori sede. Nell’incidente, avvenuto sulla Tiburtina, è morta sul colpo
Francesca Mandarino, 21 anni, originaria di Mandatoriccio, in provincia di
Cosenza, sbalzata fuori dall’abitacolo dopo l’impatto.

FROSINONE TODAY

Valmontone, torna a casa ubriaco e massacra di botte la compagna

Arrestato 36enne che ora dovrà rispondere di lesioni personali aggravate

Prima la lite, gli strilli e poi le botte sulla compagna costretta a
ricorrere alle cure del pronto soccorso di Palestrina. Il tutto è avvenuto
ieri notte quando i Carabinieri della Stazione di Valmontone, coadiuvati da
quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile di Colleferro hanno arrestato un
36enne romeno, gravemente indiziato di per maltrattamenti in famiglia e
lesioni personali aggravate.

Più precisamente, il tutto scaturisce da una segnalazione anonima di lite in
famiglia a Valmontone pervenuta al numero di emergenza 112, dopo pochi
minuti sul posto sono arrivati i militari della locale Stazione unitamente a
quelli della Nucleo Radiomobile di Colleferro ed hanno accertato che il
36enne, in stato psicofisico alterato verosimilmente dall’abuso di sostanze
alcoliche, avrebbe aggredito fisicamente la compagna convivente, una 46enne
di Valmontone, procurandole lesioni giudicate guaribili in 40 giorni
dall’Ospedale di Palestrina.

Dopo le cure mediche ricevute la donna, accompagnata dai militari, si è
recata presso la Stazione dei Carabinieri di Valmontone ed ha denunciato le
reiterate condotte maltrattanti poste in essere dal compagno, iniziate dal
mese di dicembre 2023, mai denunciate e/o refertate per paura di ritorsioni
da parte dell’uomo.

All’esito di una perquisizione eseguita nell’abitazione di via Sant’Antonio,
i militari hanno rinvenuto e sequestrato un machete e una sciabola risultate
in possesso dell’uomo, ma non utilizzate per compiere le riferite violenze
domestiche, motivo per cui è scattata a carico del 36enne anche la denuncia
alla Procura della Repubblica, per porto di armi e/o oggetti atti ad
offendere.

Raccolti i gravi indizi di colpevolezza, il 36enne è stato arrestato e
condotto presso il carcere di Velletri, come disposto dal Pm di turno, a
disposizione del Tribunale veliterno.

FERRARA TODAY

Abusa di alcol ed evade dagli arresti domiciliari: la madre racconta tutto
ai carabinieri

La donna, esasperata dagli atteggiamenti aggressivi del figlio, ha chiesto
aiuto ai militari

Abusava di alcolici e non prendeva i farmaci che avrebbe dovuto. Il tutto
mentre si trovava agli arresti domiciliari a casa della madre: abitazione
dalla quale era anche evaso. Per questo, lunedì pomeriggio, i carabinieri di
Copparo hanno arrestato un 32enne del posto, in esecuzione del provvedimento
di custodia cautelare in carcere emesso dal tribunale di Ferrara.

Come detto, a settembre, l’uomo si trovava nella dimora della mamma (sempre
a Copparo) in quanto era stato arrestato per reati contro il patrimonio a
Ferrara ed era in attesa di processo. La donna, però, aveva contattato i
militari dell’Arma in quanto il figlio abusava di alcol e si rifiutava di
assumere i farmaci necessari per curare una patologia.

E ancora. Durante gli stessi controlli dei carabinieri, il 32enne aveva
assunto atteggiamenti aggressivi, mentre in altre occasioni si era
allontanato da casa. Per questi motivi, gli stessi uomini delle forze
dell’ordine avevano chiesto un aggravamento della misura cautelare. Come
detto, lunedì sono scattate le manette e il trasferimento in carcere.

WINENEWS

Vino e salute, non si placa il dibattito negli Usa: ancora un articolo del
“New York Times”

Non si placa negli Stati Uniti il dibattito su vino e salute: un tema
particolarmente sentito dall’opinione pubblica, ma sul quale le idee sono
sempre più polarizzate, tra i sostenitori del “consumo zero” – secondo la
tesi, supportata dalle recenti indicazioni dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità, per cui l’alcol è sempre e comunque un elemento dannoso per il
nostro organismo – e chi invece, appellandosi alla millenaria tradizione
della Dieta Mediterranea e ad autorevoli ricerche scientifiche (*), propende
per la via del consumo moderato, sostenendo che piccole quantità di vino
avrebbero effetti positivi sulla salute. Il “New York Times”, uno dei più
importanti e quotidiani del mondo, se ne occupa spesso: nei giorni scorsi ha
pubblicato un nuovo articolo, a firma dello scrittore Boris Fishman, che ai
diktat della scienza contrappone la sua visione poetica: “in una vita che
troppo spesso sembra spogliata di magia, il vino è un lasciapassare per la
trascendenza. Se l’acqua è vivificante, il vino è psichedelico”.(**)
Intanto, l’argentina Laura Catena, medico laureato ad Harvard e Stanford e
viticoltrice di quarta generazione (la sua azienda è Bodega Catena Zapata,
una delle più importanti del Paese), ha lanciato l’iniziativa “In defense of
wine”: secondo lei, “per le persone di età superiore ai 40 anni, il consumo
moderato di alcol può offrire benefici cardiovascolari”.

Stabilire quale sia il corretto consumo di vino, tra una dogmatica
tolleranza zero e tesi più “morbide” a favore di quantità moderate, è un
argomento che polarizza gli animi ed è particolarmente sentito in tutto il
mondo, senza fare eccezione per gli Stati Uniti: lo dimostra lo spazio che
gli viene spesso dedicato dal “New York Times”, una delle più autorevoli
testate internazionali. Nei mesi scorsi ha ospitato l’opinione di Eric
Asimov, firma storica del quotidiano, che si ergeva a favore del consumo
moderato di vino. Nel suo articolo Asimov affermava: “non ho mai consumato
vino immaginando che fosse salutare. Ma non lo temo se consumato con
moderazione, così come continuo a fare altre cose non prive di rischi, come
guidare, volare, mangiare carne ed allenarmi nelle arti marziali. Ognuno
dovrebbe sentirsi libero di fare le proprie scelte sul vino. Nel valutarne i
rischi, tenete conto anche della sua bellezza, cultura, storia e gioia”.

Con il suo pezzo Asimov rispondeva, più o meno direttamente, al provocatorio
articolo della giornalista Susan Dominus, che, sempre dalle colonne del “New
York Times”, chiedeva ai lettori “Quel drink vale la pena per voi?”. Con
l’immagine di un calice di vino che al posto dello stelo aveva un gambo di
rosa con le sue spine, Dominus scriveva che non esiste un consumo di alcol
sicuro e senza rischio, seppur specificando che il tema del rischio stesso
va chiarito. Un articolo perfetto per fotografare il cambiamento in atto nei
consumi, e soprattutto per raccontare il fortissimo impatto delle campagne
anti-alcol in corso a livello internazionale, ma anche delle linee guide sui
consumi che i vari Governi hanno riscritto, come in Canada, dove viene
definito “a basso rischio” un consumo di uno o due bicchieri alla settimana
ed “a rischio moderato” un consumo di tre o sei bicchieri, ma dove si
stabilisce che non esiste un consumo di alcolici senza possibili rischi per
la salute.

Adesso, sempre sulle colonne del “New York Times”, è intervenuto lo
scrittore Boris Fishman (autore del libro “Savage Feast”, un romanzo sul
legame tra cibo e ricordi), con un articolo dal titolo ironico e
programmatico: “You’ll Have to Take My Glass From My Cold, Wine-Stained
Hand” (che tradotto suona come “Dovrai togliermi il bicchiere dalla mano
fredda e macchiata di vino”). Fishman esordisce dicendo che “ovunque si
guardi, ultimamente, la gente si sta allontanando dall’alcol. Prima c’era il
Dry January. Ora c’è il Sober October. Chissà per quale mese arriverà la
prossima rima? Parched March? Modest August?”. Lui, scrive, si rifiuta di
unirsi all’esercito degli astemi. E il motivo è essenzialmente poetico e
nostalgico: “per me, il vino sarà sempre un legame con un’Europa che ho
perso da bambino e con un’epoca in cui le cose si muovevano lentamente come
una bottiglia di vino invecchiata”. Cita, come esempio, un recente viaggio
ad Instanbul, dove i profumi di un vino turco l’hanno trasportato, nel giro
di pochi istanti, nella cucina della nonna a Minsk, in Bielorussia, quando
era solo un bambino e sui fornelli cuoceva la marmellata di lamponi.

“La ricerca – scrive Fishman – ha dimostrato che anche il consumo di piccole
quantità di alcol può essere dannoso per la salute e tutti, dai consumatori
comuni agli influencer, sembrano ascoltarla. Un mio vicino con una cantina
da 6.500 bottiglie che un tempo faceva venire l’acquolina in bocca agli
intenditori ne ha appena venduta la maggior parte e ha perso la testa. Le
aziende vinicole a conduzione familiare stanno chiudendo e i grandi
viticoltori della Central Valley in California stanno estirpando centinaia
di acri”. Citando un produttore francese – Louis Barruol di Château de Saint
Cosme a Gigondas – la cui famiglia produce vino da 15 generazioni, Fishman
ammette di guardare con ammirazione chi venera la terra dal 1490, inclusi
gli animali e le piante che vivono in simbiosi con essa: “lo scopo di
Barruol è rendere le cose più belle e mostrare sempre più rispetto: quante
persone nella vita parlano di bellezza e rispetto per la tradizione in
questi giorni? Ascoltando qualcuno come il signor Barruol, parole come
“sacralità” perdono ogni sfumatura ironica. “Mentre mi muovo nella vita,
questo senso del sublime è ciò che voglio provare più di ogni altra cosa. È
ciò che voglio che i miei figli provino: non c’è bicchiere di vino in casa
mia che non passi sotto il loro naso. E se potessi restare in giro per
qualche anno in meno in modo da avere accesso a questo tipo di trascendenza,
non riesco a pensare ad una lezione più nobile da insegnare loro su ciò che,
alla fine, conta” conclude Fishman.

Nel dibattito interviene anche la dottoressa Laura Catena, laureata ad
Harvard e Stanford e viticoltrice di quarta generazione nella sua azienda di
famiglia in Argentina: Catena ha lanciato l’iniziativa “In defense of wine”.
“La mia prospettiva sul vino e sulla salute si è evoluta insieme alla
ricerca scientifica – sostiene Laura Catena – oggi ci troviamo in un punto
di equilibrio, in cui il consumo di alcol da leggero a moderato presenta sia
benefici che rischi”. Secondo Catena, che cita il cardiologo della
University of California San Francisco, il dottor Greg Marcus, le prove per
la salute e il danno sono abbastanza uguali: mentre il consumo eccessivo di
alcol è innegabilmente dannoso, gli studi sulla Dieta Mediterranea, che
include un consumo moderato di vino, indicano potenziali riduzioni dei
rischi di malattie cardiache, demenza e cancro. Per le persone di età
superiore ai 40 anni, il consumo moderato di alcol può offrire benefici
cardiovascolari, come sostiene una ricerca su “The Lancet” (2022).
“Personalmente – spiega la dottoressa Laura Catena – mi godo un bicchiere di
vino un paio di volte alla settimana, spesso in cene di famiglia o con gli
amici. Per me, i benefici per il cuore superano il leggero rischio di
cancro, una decisione presa insieme al mio medico”. Insomma, un tema “in
progress” sul quale non è stata scritta l’ultima parola, in attesa della
prossima ricerca scientifica o dell’ennesima presa di posizione, da parte
dell’una o dall’altra sponda di pensiero.

(*) Nota; sostituire, nella frase, “autorevoli” con “smentitissime”.

(**) Nota: lo si diceva anche della Dietilamide dell’Acido Lisergico (LSD).

VERONASERA

Ubriaco, barcolla lungo la trafficata Sr11, poi si scaglia sui carabinieri:
27enne in manette

I cittadini, preoccupati, lo hanno segnalato al 112, che ha inviato sul
posto una pattuglia. A complicare l’intervento ci avrebbe pensato anche il
cugino 21enne del giovane, provando fermare l’azione delle forze dell’ordine

di Luca Stoppele

Diversi cittadini lo hanno segnalato al 112, preoccupati nel vederlo
camminare barcollando, in evidente stato di ubriachezza, lungo la Sr11 che
attraversa Vago di Lavagno, rischiando di venire investito da uno dei
numerosi mezzi in transito sulla strada. Sul posto, la sera di lunedì 18
novembre, sono intervenuti i carabinieri della sezione radiomobile della
compagnia di Verona, che al termine delle operazioni hanno tratto in arresto
il 27enne del posto, con le accuse di violenza e resistenza a pubblico
ufficiale.

Quando la pattuglia ha raggiunto il luogo indicato, avrebbe notato
l’individuo segnalato in prossimità di un semaforo, mentre, in stato di
agitazione, veniva trattenuto da una sua conoscente. I militari allora
avrebbero prestato aiuto alla donna, provando a tranquillizzare il giovane
in attesa che arrivasse sul posto un suo parente, contattato nel frattempo,
che lo accompagnasse a casa.

Il comportamento del 27enne sarebbe apparso però fin da subito insofferente
alle forze dell’ordine: avrebbe provato repentinamente ad attraversare la
strada, in quel momento assai trafficata, venendo però fermato nelle proprie
intenzioni dai carabinieri. Avrebbe tentato dunque di allontanarsi in altra
direzione e, bloccato ancora dalle forze dell’ordine, si sarebbe scagliato
violentemente contro di loro, cercando di colpire gli operatori con calci e
pugni. Solo con grande fatica, ed estraendo il taser in dotazione per
dissuaderlo, i militari sarebbero riusciti a bloccare nuovamente il giovane
che, nonostante tutto, avrebbe continuato ad inveire contro di loro.

A complicare l’intervento avrebbe contribuito anche un altro giovane sbucato
fuori all’improvviso, poi rivelatosi essere il cugino 21enne del giovane, il
quale avrebbe provato ad impedire l’azione dei militari spintonandoli.

Su disposizione della procura di Verona, il 27enne è stato portato in
caserma e poi collocato agli arresti domiciliari, in attesa della
direttissima. Nella mattinata di martedì è stato condotto davanti al giudice
del tribunale scaligero, il quale ha convalidato il provvedimento, rinviato
l’udienza e disposto la sua liberazione. Per il cugino invece è scattata la
denuncia in stato di libertà.

ORIZZONTE SCUOLA

Paura in un asilo a Parma.

Genitore ubriaco si presenta all’ingresso per ritirare i figli. Maestre si
barricano all’interno con gli alunni per motivi di sicurezza

Un uomo di 33 anni, originario del Ghana, è stato denunciato per resistenza
a pubblico ufficiale e sanzionato per ubriachezza molesta dopo aver tentato
di entrare in una scuola del centro di Parma in stato di ebbrezza.

Come riporta la stampa locale, l’episodio è avvenuto ieri pomeriggio, quando
l’uomo si è presentato all’ingresso della scuola per ritirare i figli. Le
insegnanti, allarmate dal suo comportamento aggressivo e dalle frasi
sconnesse, si sono barricate all’interno dell’edificio con gli alunni per
motivi di sicurezza.

La Polizia, chiamata dalle insegnanti, ha trovato l’uomo in evidente stato
di agitazione. Nonostante i ripetuti inviti a calmarsi, il 33enne, già noto
alle forze dell’ordine per simili episodi, ha continuato con le sue
intemperanze, strattonando e spintonando gli agenti nel tentativo di entrare
nella scuola. Accompagnato in Questura, ha mantenuto un atteggiamento poco
collaborativo e ha tentato di fuggire, venendo quindi denunciato e
sanzionato.

Associazione Nuovo Paradigma O.d.V. – C.F. 91071720931

Associazione Nuovo Paradigma O.N.L.U.S. – C.F. 91071720931