Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 20 settembre 2022

20 Settembre 2022
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

WINENEWS

Il vino come le sigarette. La decisione dell’Oms è un calice amaro per un
intero settore

Obiettivo, tagliare il 10% dei consumi di alcol entro tre anni. Anche
Cia/Agricoltori Italiani non ci sta: “equiparazione folle”

Per molti siamo ormai alle prese con un nuovo proibizionismo che non
distingue tra categorie di alcolici e che mette il vino sullo stesso piano
delle sigarette. Confondendo abuso con consumo e tralasciando la storia, la
cultura e la tradizione secolare che sta alla base di un prodotto il cui
consumo, moderato, è consigliato nella Dieta Mediterranea riconosciuta
dall’Unesco. Sta facendo molto discutere l’adozione da parte
dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) del documento “European
framework for action on alcohol 2022-2025” e le reazioni non si sono fatte
attendere, come WineNews ha riportato in questi giorni. Da Sandro Sartor,
presidente “Wine in Moderation” e vicepresidente di Unione Italiana Vini
(Uiv) e Managing Director Constellation Brands Emea (Europe, Middle East,
Africa) & Ruffino Winery e ceo Ruffino, che ha parlato di scelte che
contrastano il consumo e non l’abuso con il vino che è destinato a pagare il
prezzo più alto, alla stessa Unione Italiana Vini (Uiv) che non ha usato
giri di parole sostenendo come siamo alle prese con “una decisione che, di
fatto, mette in crisi un comparto”.

Ma la notizia non ha lasciato indifferenti i principali Paesi europei dove
il vino è un tassello importante nella propria economia. Non a caso le
associazioni del settore vino di Francia, Italia e Spagna, che, nei giorni
scorsi, si sono riunite a Conegliano, hanno espresso forte preoccupazione
chiedendo di tenere conto di quanto espresso dal Parlamento europeo nel
parere sul Piano europeo di lotta contro il cancro la scorsa primavera, di
concentrarsi sulla lotta all’abuso di alcol e evitare politiche
sproporzionate. Al coro di voci contrarie si aggiunge quella di
Cia/Agricoltori Italiani che ha definito “folle equiparare il vino alle
sigarette, con l’obiettivo di tagliare il 10% dei consumi di alcol entro tre
anni”.

Un orizzonte, tra l’altro, nemmeno troppo lontano. Un piano che metterebbe
in crisi il comparto vitivinicolo europeo, che solo in Italia conta 1,2
milioni di addetti e un surplus commerciale con l’estero di 7 miliardi di
euro annui. Quanto disposto a Tel Aviv dall’Oms si discosta, secondo
Cia/Agricoltori Italiani, dalla “Global alcohol strategy” approvata in
maggio 2022 dalla stessa organizzazione e dalla votazione al “Cancer plan”
da parte del Parlamento europeo, che si riconosceva in una linea di
approccio moderato nelle strategie per combattere la malattia. Non c’era,
dunque, alcuna demonizzazione del consumo consapevole di vino e delle altre
bevande alcoliche e veniva ribadito il concetto di pericolosità dell’abuso
di alcol, ma non dell’uso di alcol in sé. Dopo gli attacchi alla carne e
agli insaccati, Cia/Agricoltori Italiani vede all’orizzonte il rischio di un
nuovo proibizionismo ed è assolutamente contraria all’aumento di tassazione
o ai divieti di pubblicità, promozione e marketing per il settore del vino,
come pure a un’etichettatura di forte impatto sulle bottiglie come avviene
per le sigarette. L’organizzazione chiede ora alla politica un intervento a
difesa del settore vitivinicolo, eccellenza del nostro made in Italy e
ricorda come il consumo moderato di vino sia sempre stato un fattore
caratterizzante della Dieta Mediterranea, riconosciuta nel 2010 dall’Unesco
Patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

IL GIORNALE DI VICENZA

Due feriti sul trattore: era senza targa e il conducente era ubriaco

La sfilata dei mezzi agricoli non era stata autorizzata dal Comune
Migliorano le condizioni dei due occupanti. Operato il passeggero

Si aggravano le conseguenze dell’incidente di domenica a Treschè Conca, dove
un trattore ha abbattuto una recinzione e parte di un muretto prima di
capottarsi, ferendo sia il conducente, il roanese 23enne L.E., sia il
passeggero, il roanese 22enne S.A. (sono state rese note solamente le
iniziali).

Erano passate da poco le 14 e i ragazzi stavano raggiungendo piazza Fondi di
Treschè Conca percorrendo via Chiesa. Solo che a un certo punto, forse per
una brusca sterzata, il grosso Massey Ferguson 7S 210 ha iniziato a
sbandare, ribaltandosi nel giardino di una casa. Il passeggero, ferito in
modo molto serio, dopo essere stato portato all’ospedale di Santorso è stato
elitrasportato all’ospedale di Verona, dove è stato ricoverato nel reparto
di chirurgia della mano e affidato alle cure dell’equipe del prof. Massimo
Corain, uno dei massimi esperti di traumatologia della mano. Il ragazzo è
stato quindi sottoposto a un primo intervento nella notte di domenica ma non
è stata ancora sciolta la prognosi. Non si esclude che possano servire altre
operazioni per sistemare al meglio la mano rimasta schiacciata quando il
trattore si è capottato e solo tra alcuni giorni i medici potranno fare
delle valutazioni.

Quanto al conducente del mezzo agricolo, gli accertamenti hanno rivelato che
era positivo all’alcoltest ma negativo alle sostanze stupefacenti. Al
giovane sono state riscontrate delle contusioni varie anche al volto che
hanno consigliato ai medici di trattenerlo in ospedale per approfondire i
controlli con altri esami.

Ad aggravare la sua posizione, non bastasse, c’è che il trattore era senza
targa e registrazione in quanto dato in prova: i carabinieri stanno ancora
indagando per risalire di chi fosse il trattore e chi l’abbia affidato ai
ragazzi. Un mezzo quindi che non poteva transitare per strada né poteva
avere a bordo un passeggero. Altro fatto che gli investigatori dovranno
appurare è se il conducente fosse dotato di patentino per il trattore,
certificazione obbligatoria dal 2015.

Toccherà poi alla procura, che ha posto sotto sequestro il trattore,
determinare le varie responsabilità e colpe in questo incidente che ha
provocato, oltre alle gravi ferite al passeggero, danni per circa 200 mila
euro. Ad aggiungere ulteriori complicazioni alla questione, sembra che la
manifestazione a cui si stavano recando i due giovani, che ha visto la
sfilata di trattori e mezzi agricoli per il centro paese, fosse priva di
autorizzazione comunale.

Una circostanza che solleva di ogni responsabilità il Comune su eventuali
inadempienze o per la mancanza di controlli ma, nello stesso tempo,
appesantisce la posizione degli organizzatori della festa, che conta tra i
promotori una serie di associazioni locali.

Gerardo Rigoni

RADIOSIENATV

Domani i funerali del giovane ucciso da un ubriaco in contromano sulla
Siena-Firenze

Funerali alla chiesa di Badesse, il 28enne Stefano Sanna sarà sepolto nel
cimitero di Lornano. Il 30enne rumeno intanto resta piantonato dalla Polizia
Stradale alle Scotte in attesa della convalida dell’arresto

Si terranno domani alle ore 15.30, presso la chiesa di San Bernardino alle
Badesse, in via della Resistenza, i funerali di Stefano Sanna, il 28enne
imprenditore ucciso nella notte tra sabato e domenica sulla Siena-Firenze
dall’auto guidata da un 30enne di nazionalità rumena che ubriaco al volante
dopo un matrimonio, ha imboccato la superstrada in contromano travolgendo il
mezzo del ragazzo.

Dopo le esequie la salma del giovane sarà tumulata al cimitero di Lornano.
Intanto il responsabile della tragedia, rimasto ferito nel terribile
incidente, è ancora piantonato dalla Polizia Stradale all’ospedale le Scotte
in attesa della convalida di arresto da parte del giudice. L’accusa nei suoi
confronti è di omicidio stradale aggravato: il suo livello alcolemico era
sette volte oltre il consentito.

CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

Brindisi, guida contromano per 20 chilometri e viene fermata al «Perrino»:
denunciata una 61enne

La donna ha percorso contromano la statale 7 Taranto-Brindisi, partendo da
Latiano, nella notte. Fermata dai carabinieri e polizia allertati da un
automobilista

di Cesare Bechis

Ha guidato per una ventina di chilometri contromano sulla superstrada che
collega Taranto a Brindisi. Per di più con un tasso alcolico superiore ai
limiti di legge. Protagonista, intorno alle 2 della notte tra il 19 e il 20
settembre, una 61enne alla guida di una Nissan Qashqai. la donna da Latiano
è arrivata fino alle porte di Brindisi, dove è stata fermata da carabinieri
e polizia allertati dalla telefonata di uno dei pochissimi automobilisti che
a quell’ora transitavano sulla statale 7.

Lo stop è arrivato di fronte all’ospedale «Perrino» e proprio nell’area del
parcheggio esterno i militari hanno effettuato i controlli. Alla donna,
risultata ubriaca, è stata ritirata la patente, sequestrata l’auto, multata
per violazione del codice della strada, denunciata per guida in stato di
ebbrezza. Data l’ora la circolazione stradale era scarsissima e, quasi
certamente per questo, non ci sono state conseguenze con il coinvolgimento
di altre vetture.

LA NAZIONE Grosseto

Ordinanza Stop alla vendita di alcolici

Con propria ordinanza, il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha emesso
nel pomeriggio di ieri un provvedimento di limitazione degli orari di
vendita, anche per asporto, di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione per
le attività commerciali artigianali e di somministrazione presenti nell’area
compresa tra le vie Buozzi, Trieste, Mameli, Sonnino, Bonghi, Lanza,
Manetti, Porciatti, Tripoli. L’ordinanza, in aggiunta alle già intensificate
attività di controllo della Polizia municipale e delle altre Forze di
polizia, si è resa necessaria anche in seguito alle segnalazioni dei
cittadini in relazione ad alcuni episodi di atteggiamenti aggressivi e
molesti da parte di clienti delle attività commerciali della zona, con
particolare riferimento a via Roma.

“Si è ritenuto opportuno – ha detto il sindaco Antonfrancesco Vivarelli
Colonna – pertanto, attivare ulteriori misure di contrasto a simili
situazioni, determinate dalla formazione di assembramenti potenzialmente
molesti in seguito all’assunzione di bevande alcoliche, che potrebbero
insorgere nelle aree delle attività commerciali e dei locali più attivi in
orari notturni e che, oltre a costituire pericolo per la salute pubblica,
creano disagio ai residenti delle aree limitrofe”. Nello specifico, il
divieto di vendita e vendita per asporto da parte di chi è abilitato alla
somministrazione di alcolici di qualunque gradazione sarà valido ogni
giorno, dalle 21 alle 6 fino al 20 novembre, nella zona che da giorni è
teatro di scorribande notturne, vandalismi e schiamazzi.

WINENEWS

Usa: le crisi economiche non frenano la crescita dei consumi di alcolici

Tra il 1980 e il 2020 inflazione e recessione hanno pesato in maniera
diversa, ma se cresce troppo il prezzo del vino ne beneficia la birra

Le tensioni economiche, soprattutto sul fronte dell’inflazione, frutto del
boom dei costi di materie prime ed energia deflagrato con l’invasione russa
dell’Ucraina, rischiano di ripercuotersi, ed in parte lo stanno già facendo,
sui consumi. In Italia come in qualsiasi altro Paese del mondo, a partire
dagli Usa (dove comunque i costi energetici sono sotto controllo, ndr), e
per qualunque tipo di settore, a partire da quello degli alcolici. Che, a
ben vedere, non sembra avere molto di cui preoccuparsi, almeno stando alle
serie storiche degli ultimi 40 anni, analizzate da Iwsr – Drinks Market
Analysis, che sottolinea come i consumi di alcolici sono rimasti
sostanzialmente stabili, a prescindere dai saliscendi dell’economia Usa. La
crescita media dei consumi complessivi, tra il 1980 ed il 2020, è stata, a
volume, del +0,51% l’anno, ma entrando in una fase di instabilità ed
inflazione, cosa succederà agli alcolici di fascia alta?

Intuitivamente, si potrebbe pensare che un aumento dei prezzi porti ad una
decrescita diretta dei consumi di alcolici, ma non è propriamente così. Ci
sono infatti tanti altri fattori su cui si costruisce il futuro
dell’industria degli alcolici, a partire dal Pil reale, che gioca un ruolo
significativo nelle dinamiche di consumo e volumi complessivi. Mentre il
reddito disponibile è correlato positivamente al Pil, negli Stati Uniti la
relazione tra il consumo di bevande alcoliche premium e superiore e il
reddito disponibile si è indebolita nel corso degli anni. Nel 1991, con
l’inflazione al 4,2% ed il Pil in calo dello 0,1% i consumi premium calavano
del 7-8%; nel 2001, con l’inflazione al 2,8% ed il Pil al +1% la crescita
dei consumi premium sfiorava il 5%; nel 2009, con l’inflazione al -0,3% e il
Pil al -2,6% la fascia premium degli alcolici perdeva quasi il 2%; nel 2020,
anno segnato dalla pandemia, con l’inflazione all’1,3% ed il Pil al -3,4%, i
consumi di alcolici premium sono schizzati al +7%: potendo spendere meno
fuori casa, gli acquisti sono volati, concentrandosi sul segmento alto.

L’inflazione, in Usa, influisce solo leggermente sui consumi di alcolici,
tanto che vino e birra non restituiscono alcun modello affidabile – di
crescita o calo – rispetto all’andamento dell’inflazione. Invece, con
l’aumento dei prezzi degli spirits la crescita dei volumi venduti può
risentirne negativamente. Ma è una relazione molto più forte per gli spirits
che per il vino o la birra, a causa della gamma più ampia e nella fascia
alta di prezzo degli spirits. Difatti, un aumento del 10% dei prezzi della
birra è comunque un aumento molto inferiore al dollaro, il che non
rappresenterebbe una minaccia così grave da influenzare in modo decisivo le
decisioni di acquisto dei consumatori, perciò si può ben dire che
l’andamento dei prezzi non influenza più di tanto i consumi di birra.
Curiosamente, invece, la birra sembra risentire delle variazioni di prezzo
del vino: l’analisi Iwsr, infatti, dimostra che i volumi della birra e i
prezzi del vino sono correlati positivamente, almeno in una certa misura. Le
variazioni dell’indice dei prezzi al consumo del vino influiscono sui volumi
di birra consumati, perciò se aumenta il prezzo del vino, crescono i consumi
di birra. Gli spirits, invece, si sono dimostrati praticamente immuni alla
competitività tra categorie, almeno nell’ultimo decennio.

Come visto in precedenza, non esiste un modello che dimostri un andamento
coerente dei consumi di alcolici premium durante i periodi di recessione. In
generale, i volumi di spirits e vini nel segmento di prezzo standard
continuano a crescere anche durante le fasi recessive, mentre c’è più
variabilità tra vini e liquori premium e superiori, che comunque, in media,
tendono a rimanere su percorsi di crescita a volume più lenti, ma positivi.
Nell’anno successivo alla recessione, l’analisi mostra che i vini e gli
spirits premium e superiori tendono a riprendere normali traiettorie di
crescita, mentre la birra e gli alcolici della fascia standard crescono a un
ritmo simile, tornando ai loro diversi modelli di crescita dei periodi non
recessivi.

A livello macro, un periodo di paragone interessante è la recessione del
2008/9, quando le condizioni di globalizzazione e competitività erano simili
a quelle di oggi, e poco dopo ci fu un secondo periodo di tensione
economica, nel 2011, quando (e questa è la buona notizia) si registrò
un’impennata della premiumizzazione dei consumi. Anche se il Pil (1,6%) era
al di sotto dell’inflazione (3,14%), il tasso di occupazione negli Stati
Uniti aveva iniziato a risalire la china, e l’interesse per gli alcolici di
qualità superiore – in particolare a base di segale e di agave, i single
malt statunitensi e i bourbon di fascia alta – ha iniziato a decollare. È
una dinamica che potrebbe ripetersi, magari in maniera diversa, ma, come in
precedenza, ci sono altri attori esterni che influenzeranno l’andamento del
mercato. La premiumizzazione dei consumi di alcolici potrebbe rallentare nel
breve termine, con l’aumento dei prezzi dei carburanti e dei generi
alimentari, ed altri fattori importanti sono la razionalizzazione dei prezzi
e l’inversione di tendenza tra consumi fuori casa e consumi domestici.

Inoltre, le dinamiche del 2020 e del 2021 sono state molto diverse dalle
condizioni di un 2022 in cui si è assistito alla ripresa della spesa dei
consumatori su categorie ferme da due anni, a partire dai viaggi, adesso che
si è tornati a farlo senza restrizioni; e poi c’è da registrare il ritorno
delle persone stabilmente in ufficio e dei ragazzi a scuola, così come il
ritorno alla vita sociale fuori casa. Rispetto agli anni precedenti, ed alle
crisi precedenti più recenti, è però cambiato anche il contesto: quello
attuale tende alla moderazione dei consumi, il che comporta prevedibilmente
una frenata nella crescita dei consumi complessivi di alcolici nei prossimi
anni. (*)

(*) Nota: ci siamo dovuti leggere tutto l’articolo, ma alla fine la buona
notizia è arrivata.

LA STAMPA

Al volante ubriaco e con un agnello vittima di maltrattamenti: denunciato
dai carabinieri di Premosello

L’uomo, un sessantenne del Cusio viaggiava anche con la patente sospesa e
senza assicurazione

Era al volante ubriaco, con la patente sospesa, senza assicurazione e con a
bordo un agnello trasportato senza il rispetto delle norme e con evidenti
segni di maltrattamento. Per questi motivi i carabinieri della stazione di
Premosello Chiovenda hanno denunciato un sessantenne del Cusio.

Il controllo è avvenuto nel pomeriggio di lunedì. Sottoposto al test
dell’etilometro l’uomo è risultato positivo con un tasso di quattro volte
oltre al limite consentito dalla legge. E’ poi emerso che guidava con
patente sospesa a causa di una precedente guida in stato di ebrezza, ma
anche senza assicurazione. I carabinieri di Premosello, dovendo procedere al
sequestro del veicolo, hanno poi trovato sul fondo dell’abitacolo, dal lato
del passeggero un agnello. Sull’animale – che viaggiava su un mezzo e con
modalità non consone al trasporto – sono stati constatati anche segni di
maltrattamenti.

LA NUOVA RIVIERA

Ubriaco quattro volte oltre il limite viene assolto. Il motivo? Nessuno gli
aveva comunicato che poteva assumere un avvocato

Provocò addirittura un incidente dal momento che la sua auto finì in una
scarpata

Ha dell’incredibile quanto accaduto nel Maceratese dove un uomo di 73 anni è
stato assolto dopo essere stato trovato al volante di un’auto con il tasso
alcolemico quattro volte oltre il consentito. Il motivo? Si potrebbe pensare
che sia riuscito a dimostrare che, in quel momento, non era ubriaco o che le
analisi potessero essere state falsate. Niente di tutto ciò. E’ stato
assolto perché non era stato “ufficialmente” avvisato di aver diritto a
farsi assistere di un avvocato.

I fatti risalgono al 2019 quando l’allora settantenne finì in una scarpata
con la propria autovettura. Fu soccorso dal 118 e dai carabinieri e proprio
i militari si accorsero della scarsa lucidità dell’automobilista. Così hanno
predisposto il prelievo del sangue per verificare lo stato dell’uomo. Gli
esami diedero esito positivo: aveva in corpo una quantità di alcol di molto
oltre il consentito.

Gli è stata ritirata la patente, è stato denunciato e per lui la Procura
aveva chiesto sei mesi oltre ad una sanzione di 1800 euro. Tutto è caduto
nel vuoto perché il legale del 73enne ha presentato ricorso dal momento che
si è accorto che, tra la documentazione prodotta e consegnata
all’automobilista mancava l’avviso della facoltà di farsi assistere da un
legale. L’assenza di quel documento ha visto il giudice costretto ad
emettere la sentenza di assoluzione.

GAZZETTA DI MANTOVA

Ubriaco al citofono dei carabinieri

Ha provocato un serio allarme l’altra notte alle 4 ai carabinieri di Goito
un giovane che si è attaccato al citofono della caserma. I militari,
svegliati di soprassalto, vedendolo barcollare con la mano schiacciata
contro la plafoniera hanno pensato che fosse ferito e hanno chiamato i
soccorsi. Ancora prima che arrivasse l’ambulanza della Croce verde, i
carabinieri si sono accorti che non era ferito, ma totalmente ubriaco. È
stato portato in ospedale a Mantova.

IL SECOLO XIX

Sarzana, vende alcol a un ragazzo di 14 anni: commerciane denunciato

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