RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta
ILQUOTIDIANO
Abuso di alcol tra i giovani, in Italia “quadro allarmante”
22 Gennaio 2025
*MILANO (ITALPRESS)* – Lo stile di vita è fondamentale per la prevenzione
delle malattie, in particolare tra i giovani. In Italia circa il 35% dei
ragazzi tra i 12 e i 17 anni non pratica attività fisica sufficiente, e
meno di un terzo degli adolescenti segue un’alimentazione corretta. La
situazione è decisamente più allarmante sul fronte del fumo e dell’alcol.
Secondo il Consiglio Nazionale delle Ricerche, CNR, nel nostro paese circa
il 19% dei giovani, pari a 480.000 persone, fuma quotidianamente, e il 15%
dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha praticato il binge drinking, ovvero il
consumo di grandi quantità di alcol in breve periodo, con addirittura 4.100
accessi di minorenni in un anno al pronto soccorso. Secondo i dati raccolti
dall’Osservatorio nazionale alcol 2024 dell’Istituto Superiore di Sanità,
l’alcol è il principale fattore di rischio di mortalità prematura e
disabilità nelle persone di età compresa tra 15 e 49 anni, e rappresenta il
10% di tutti i decessi in questa fascia d’età. Sono questi alcuni dei temi
trattati da Marcello D’Errico, professore ordinario di Igiene e
responsabile della sezione di Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica
dell’Università Politecnica delle Marche, nonchè direttore della Struttura
complessa di Igiene ospedaliera presso l’Azienda Ospedaliera Università
delle Marche, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv
dell’agenzia di stampa Italpress.
“I numeri dovrebbero far riflettere tutti – ha esordito – Ogni 10 secondi
nel mondo una persona muore per cause legate all’alcol. E sopra gli 11 anni
in Italia in 36 milioni hanno consumato almeno una bevanda alcolica, e
l’abuso di alcol è la terza causa di morte dopo fumo e ipertensione. Un
impatto sulla salute ovviamente devastante – ha aggiunto il professore – I
rischi correlati all’alcol variano in funzione di diversi fattori. Evitare
di bere è sempre preferibile, un consumo moderato di alcol equivale a due
unità, che corrispondono a 125 ml di vino rosso a 12% di gradazione per
l’uomo, mentre per la donna solo un’unità”. Una piaga, quella dell’abuso di
sostanze alcoliche, che interessa principalmente i più giovani, con
conseguenze importanti per la salute, anche se non sempre visibili e spesso
a lungo termine.
“Fino ai 25 anni bisognerebbe non bere alcol, perchè il cervello deve
completare il suo sviluppo e la molecola degli alcolici può interferire con
lo sviluppo della corteccia prefrontale, in cui ci sono funzioni critiche
come la memoria, il giudizio, la gestione degli impulsi – ha spiegato
D’Errico – Oggi c’è un’ampia percentuale di ragazzi che bevono e che hanno
meno di 25 anni. Al di là dell’aspetto legato alla tossicità acuta, ci
possono essere effetti a lungo termine che i giovani non possono vedere,
così come per il fumo, e per questo non se ne preoccupano – ha riconosciuto
– Abbiamo fatto tante campagne, tra gli adolescenti rispetto ai rischi
prevale l’attrazione per le nuove esperienze. ‘Bevi responsabilmente è uno
slogan che ha poco effetto sui giovani. Nel nostro paese la prevenzione non
viene attuata a diversi livelli. Secondo me i genitori non sono informati
abbastanza e proprio per questo il quadro è allarmante – ha ammonito il
professore – Quando ero giovane la famiglia rappresentava una sorta di
filtro, adesso non sono consapevoli nè le famiglie, nè i ragazzi sui veri
rischi legati al precoce consumo di alcol, non hanno percezione
dell’impatto grave che possono avere sulla salute”.
“Pensano che fare un binge drinking provochi solo divertimento e nessun
rischio – ha ribadito – Le campagne fin qui non hanno inciso”.
Oltre agli eccessi legati alle sostanze alcoliche, D’Errico si è soffermato
anche sulle malattie sessualmente trasmissibili e di come queste siano in
aumento: “Una di quelle malattie che pensavo di non aver dovuto trattare è
l’Aids, che ora è una malattia comportamentale. Avendo risolto i problemi
legati a trasfusione e trasmissione materna, resta solo quello legato ai
comportamenti sessuali – ha sottolineato – I casi si sono triplicati, e
invece di diminuire la diffusione dell’HIV è aumentata. Purtroppo ciò si è
verificato in una fascia d’età, quella tra i 40 e 49 anni, prevalentemente
per trasmissione sessuale. La categoria più esposta ancora oggi è quella
dell’omosessualità maschile – ha specificato D’Errico – Ma purtroppo c’è
anche l’eterosessualità, su queste due categorie bisognerebbe intervenire
in maniera vigorosa”.
“Sono raddoppiati i casi di gonorrea, di oltre il 20% quelli di sifilide.
E’ un ritorno al passato, di malattie che erano diminuite nel tempo perchè
la prevenzione era efficace. Purtroppo non c’è la consapevolezza nei
giovani e non c’è prevenzione – ha ripetuto il professore – Il social è uno
strumento che può dare un grande contributo in tal senso, ma bisogna
maneggiarlo con cura. Io faccio riferimento alle fake news circolate
durante la pandemia: se il social è uno strumento usato in maniera attenta
– ha concluso – In quel caso allora potrebbe essere uno strumento da
utilizzare per far metabolizzare le informazioni della prevenzione rispetto
a tanti aspetti”.
SKY.IT
Il consumo di vino nei ristoranti sta calando a causa del nuovo Codice
della strada?
22 gen 2025 –
*Il nuovo Codice della strada, entrato ufficialmente in vigore lo scorso 14
dicembre, prevede tolleranza zero per chi guida in stato di ebbrezza. E le
misure stanno già avendo un effetto sul consumo di alcol – in particolare
vino – in ristoranti, locali e cantine.*
Il primo grido d’allarme è arrivato dai ristoratori. Come riporta La
Stampa, il calo di consumi oscillerebbe tra il 30 e il 40%. Ma, passato
l’effetto sorpresa, c’è chi si è già organizzato per trovare soluzioni per
continuare ad essere attrattivo per la clientela, tra navette e vini senza
alcol
*Quello che devi sapere*
Le nuove regole sul consumo di alcol
Partiamo dalle novità previste dal codice della strada per il consumo di
alcol. Se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro si
ha una sanzione tra 573 e 2.170 euro, con sospensione della patente da 3 a
6 mesi.
Se il tasso alcolemico è tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, si è puniti con
doppia sanzione, detentiva e pecuniaria, oltre alla sospensione della
patente da 6 mesi a un anno.
Se il tasso alcolemico supera gli 1,5 grammi per litro, la contravvenzione
è punita con sanzione detentiva e pecuniaria e sospensione della patente da
uno a due anni.
Per i neopatentati, poi, le norme già in vigore prevedono un tasso alcolico
zero per tre anni. Tutte le ipotesi di guida in stato di ebbrezza portano
alla decurtazione di 10 punti dalla patente.
Tra le sanzioni c’è anche l’obbligo di installare sulla macchina
l’alcolock, un dispositivo che impedisce l’avvio del motore in caso di
rilevamento di un tasso alcolemico superiore a zero
Con le nuove regole parla di “un calo del 18-20% rispetto a gennaio dello
scorso anno” sul consumo dell’alcol, Roberto Paddeu, del ristorante
“Frades” a Milano, come scrive Il Messaggero. “Il problema non è Milano o
le nuove norme, qui ci sono metro, taxi e Uber. Ma a Porto Cervo dove
abbiamo l’altro punto vendita sarà un disastro: lì senza macchina non vai
da nessuna parte”. “Stiamo pensando a una navetta per i nostri clienti.
Scelta costosa, ma meglio che vedere i tavoli senza bottiglie”, spiega
Paddeu.
Nella zona di Bologna, Paolo Pezzoli, gestore della “Corte dei molini” a
Castel Maggiore, e presidente del neonato ‘Consorzio tutela ristoranti
Bologna’, spiega a Bologna Today: “Durante le festività non ho notato
differenze significative nei consumi rispetto agli anni scorsi, ma
dall’ultimo dell’anno sì: alcuni clienti hanno deciso di rinunciare persino
al calice di vino, dicendo che era meglio evitare per non rischiare”.
Intanto Fiepet Confesercenti Modena segnala un significativo calo delle
vendite di alcolici nei ristoranti e nei bar, con una riduzione compresa
tra il -10% e il -20% dall’entrata in vigore del nuovo Codice della strada.
Per questo, propone l’installazione incentivata di etilometri nei pubblici
esercizi per consentire ai clienti di effettuare controlli preventivi prima
di mettersi alla guida.
E da Roma, Alberto Martelli, del ristorante “La Carbonara” a Campo dei
Fiori, osserva: “Prima a pranzo un bicchiere era quasi la norma. Ora? Zero.
E le famiglie che ordinavano due bottiglie si fermano a una”.
*Le cantine*
“Quello che è evidente è la mancanza di collegamenti alternativi
indispensabili per chi non vive e lavora nelle grandi città. Dove non ci
sono taxi e metropolitane a disposizione, diventa molto più difficile
muoversi con mezzi alternativi all’automobile privata”, sottolinea poi – a
La Stampa – Daniela Cinelli Colombini, imprenditrice del vino e fondatrice
di Cantine Aperte.
*I vini senza alcol*
Intanto, l’attenzione è puntata sul mondo del vino senza alcol che può
essere un’alternativa valida per chi vuole mettersi al volante. Paolo
Castellati, segretario generale dell’Unione Italiana Vini, su questo,
sottolinea: “Finalmente possiamo produrre vini dealcolati in Italia. Entro
l’anno, prevediamo 50 impianti attivi. È una rivoluzione”. I numeri
sembrano promettenti. “Il 21% degli italiani è interessato ai vini
dealcolati, una percentuale che sale al 28% tra i giovani tra i 18 e i 34
anni”, continua Castellati
*E la tradizione vinicola?*
Sempre rimanendo nel mondo vinicolo, Roberta Ceretto, produttrice
dell’omonima cantina ad Alba, sul vino senza alcol ha le idee chiare: “Per
me, è un ossimoro. Il vino è tradizione, cultura, un rituale che va ben
oltre il semplice bere. Come si può chiamare Barolo qualcosa che non ha
nemmeno alcol? È un vino che si gusta con calma, in momenti di
tranquillità, e non è certo pensato per eccessi. È un prodotto che racconta
un territorio e una storia. Non riesco a immaginare un abbinamento serio
tra un cibo e un calice senza alcol”.
BEVERFOOD
Go Wine contro le modifiche al Codice della Strada: valorizzare il consumo
consapevole del vino
22/01/2025
L’associazione Go Wine ha riunito lo scorso sabato a Reggio Emilia delegati
e soci promotori provenienti da tutta Italia per discutere i programmi del
2025 e affrontare le conseguenze delle recenti modifiche al Codice della
Strada. Durante l’incontro è stato approvato un documento ufficiale che
esprime la posizione dell’associazione sulle nuove normative.
*La questione centrale: l’inasprimento delle sanzioni*
L’attenzione si concentra sull’inasprimento delle sanzioni per chi supera
la soglia dello 0,5 g/l di tasso alcolemico (fascia 0,5-0,8 g/l), una
misura che, secondo Go Wine, colpisce in modo sproporzionato un consumatore
responsabile. Massimo Corrado, presidente dell’associazione, ha dichiarato:
“Era davvero necessario intervenire su questa soglia? Non stiamo parlando
di chi supera lo 0,8 g/l, ma di una categoria di consumatori che apprezza
il vino in modo consapevole e moderato. Le misure già in vigore, come la
decurtazione dei punti sulla patente, erano sufficienti. L’inasprimento
rischia di creare un clima di terrore che danneggia non solo i consumatori
ma l’intero settore vinicolo”.
*Le tre principali criticità*
Nel documento ufficiale, Go Wine ha evidenziato tre questioni critiche
sollevate dalla normativa:
*Riduzione dei consumi*
L’allarmismo mediatico e il timore delle sanzioni stanno causando un calo
preoccupante dei consumi. Ciò rischia di compromettere anni di lavoro da
parte di vignaioli, consorzi ed enti che promuovono l’eccellenza e la
qualità del vino italiano.
*Confusione tra vino, superalcolici e stupefacenti*
L’equiparazione del vino ad altre sostanze o bevande crea un messaggio
fuorviante che danneggia l’immagine di un prodotto che rappresenta la
cultura e le tradizioni del Made in Italy.
*Impatto sull’enoturismo*
Nei territori del vino, l’enoturismo rappresenta una leva economica
cruciale. La normativa, tuttavia, rischia di disincentivare i visitatori e
di compromettere un settore che da anni valorizza il territorio e le sue
eccellenze.
*Promuovere il consumo responsabile*
Go Wine ribadisce la necessità di educare e sensibilizzare al consumo
moderato e consapevole, tutelando il legame speciale tra i produttori e gli
appassionati del vino. Come segnale concreto, nei prossimi eventi
dell’associazione sarà messo a disposizione un etilometro professionale, un
servizio che unisce sicurezza e prevenzione.
*Un appello al settore*
Go Wine invita tutte le organizzazioni vinicole a fare sistema per proporre
una revisione della normativa, basandosi su dati statistici concreti. “I
grandi consorzi potrebbero avviare indagini nei loro territori per
dimostrare che incidenti stradali nella fascia tra 0,5 e 0,8 g/l sono
marginali. Le misure più severe dovrebbero riguardare chi supera la soglia
dello 0,8 g/l, indicativa di un comportamento irresponsabile”, conclude
Massimo Corrado.
REPORTPISTOIA
Codice della strada, Confcommercio: “Su consumo alcool serve comunicazione
*PISTOIA* – “Sul consumo di alcolici a tavola, in relazione al nuovo Codice
della Strada, c’è bisogno di una comunicazione corretta. Nelle prime due
settimane di gennaio abbiamo registrato un calo, frutto della troppa
confusione che si percepisce in giro”. A dirlo è il vicepresidente di Fipe,
Daniele Andreotti.
“Il nuovo Codice – spiega Andreotti – non interviene sui limiti, ma
inasprisce le sanzioni. Questo non deve dunque modificare il comportamento
dei clienti, perché quello che valeva prima vale anche adesso”.
“Tuttavia – prosegue – a Pistoia i pubblici esercizi stanno osservando una
contrazione iniziale dei consumi, che deriva da una comunicazione spesso
fuorviante. Serve, allora, approcciarsi a tavola in modo consapevole.
Quello della cena o del pranzo è uno spazio di tempo dilatato, che consente
di gestirsi senza dover fare rinunce. *Prendiamo l’esempio del vino: gli
studi in materia dicono che, mediamente, un uomo può bere fino a mezzo
litro, mangiando, senza superare le soglie di legge, mentre una donna può
arrivare fino a tre calici”.*
“Oltre a questo, chi nutrisse dubbi può facilmente superarli tramite l’uso
dell’etilometro, strumento sempre più diffuso sia nei ristoranti che tra i
privati, in grado di fornire risposte in tempo reale. Una sicurezza
aggiuntiva che lascia ancora più sereni i clienti. L’importante è non
cedere ad una preoccupazione infondata”.
ROMATODAY
I giovani romani bevono troppo: dagli Alcolisti anonimi una campagna social
contro la dipendenza
*Il binge-drinking (dall’inglese “Abbuffata di alcol) è un fenomeno in
aumento tra gli under 20, per intercettarli l’associazione ha deciso di
sbarcare sui social*
I romani e l’alcol: un rapporto che preoccupa sempre di più, tanto da
spingere l’associazione Alcolisti anonimi, nata a Roma nel 1972, a sbarcare
sui social, con account su Facebook, Instagram, YouTube e TikTok, con
l’obiettivo di raggiungere il pubblico più giovane. Tra cui, come già
raccontato da Dossier, è sempre più diffuso il fenomeno del binge-drinking,
che consiste nel consumare una smodata quantità di alcolici e superalcolici
in un intervallo di tempo molto ristretto.
*I giovani e il binge-drinking*
“Il consumo di alcol tra i giovani e giovanissimi in Italia – spiegano
dagli Alcolisti anonimi Aps – rappresenta una tendenza allarmante, con un
numero crescente di ragazzi che assumono alcolici in modalità binge
drinking e attraverso sfide online. Questo fenomeno, particolarmente
diffuso tra i ragazzi tra i 14 e i 17 anni, ha gravi conseguenze sulla
salute fisica e mentale dei giovani, esponendoli a rischi di dipendenza,
incidenti e intossicazioni”. Da qui la scelta di approdare sui social, per
riuscire a intercettare proprio gli under 20. “Un messaggio unificato
rivolto ai giovani è fondamentale – spiegano dall’associazione -. Un
messaggio capace di trasmettere la natura della malattia da alcolismo e che
aiuti i ragazzi a riconoscersi nel problema. Storie e testimonianze che
possono passare anche attraverso le reti capillari dei social network,
senza dimenticare l’importanza dei gruppi degli Alcolisti anonimi per
creare un’atmosfera di coesione e inclusione. I nuovi arrivati devono
sentirsi accolti come parte integrante della famiglia fin dalle prime sere,
e il servizio all’interno del gruppo deve essere valorizzato come elemento
fondamentale per la crescita personale e collettiva”.
*Il consumo di alcol a Roma*
Secondo l’ultima relazione sul fenomeno delle dipendenze nel Lazio a cura
del Dipartimento di Epidemiologia della Regione (Dep) il numero delle
persone in trattamento presso i servizi per le dipendenze pubblici e del
privato accreditato a Roma e nel Lazio è in costante aumento. I giovani
affetti da questa dipendenza e che decidono di chiedere aiuto sono ancora
pochi. A questo proposito Alcolisti anonimi fa sapere che per mettersi in
contatto con l’associazione è possibile scrivere all’indirizzo email
info@aaitaly.it, oppure chiamare il numero verde 800411406.
CORRIERE DELLE ALPI
Dormiva ubriaco in macchina, a processo per guida in stato di ebbrezza: il
giudice lo assolve
*L’uomo aveva posteggiato e il motore era spento. Patente sospesa e il pm
aveva chiesto la condanna: ecco perché il giudice ha ribaltato tutto *
*Gigi Sosso*
22 gennaio 2025
Dormiva con la testa appoggiata allo sterzo. Non aveva parcheggiato
benissimo, ad ogni modo non gli hanno contestato la posizione, semmai la
guida in stato di ebbrezza.
La pattuglia l’ha svegliato e si è accorta che il cittadino bosniaco
residente a Ponte di Piave, L.D. presentava uno o più sintomi dell’ebbrezza
alcolica. L’alcotest non ha mentito, rilevando un valore oltre 1,5 grammi
per litro di sangue e l’uomo è stato portato a processo, salvo poi essere
assolto perché il fatto non sussiste. Formula dubitativa.
La vicenda è del 27 dicembre 2023, a Belluno. L’uomo era alla guida di un
furgone Fiat Ducato, quando ha posteggiato, dopo aver consumato un pasto.
Si è messo a dormire, probabilmente ritenendo di non essere in grado di
guidare il veicolo ed era convinto di fare un gesto responsabile.
Improvvisamente le forze di polizia l’hanno destato e poi sottoposto
all’esame dell’etilometro.
*Ha soffiato 1,65 al primo tentativo e 1,78 al secondo, risultando
indiscutibilmente ubriaco.* Ci mancava solo un decreto penale di condanna.
L.D. è andato a processo e il pubblico ministero Maria Luisa Pesco ha anche
chiesto la condanna con arresto, ammenda e sospensione della patente, dopo
che il documento di guida gli era già stato sospeso per sei mesi, vista la
contestazione mossa.
Il difensore Eugenio Ponti ha arringato in direzione completamente
contraria. Il furgone era fermo, la chiave si trovata nel quadro
dell’accensione ma il motore era spento e il conducente stava beatamente
dormendo. *Può anche darsi che, prima di addormentarsi, avesse bevuto*, ma
non stava dando fastidio a nessuno e soprattutto non stava mettendo in
pericolo la circolazione con la sua condotta.
Conclusioni? Assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste, in
subordine per insufficienza o contraddittorietà della prova e in ulteriore
subordine il minimo della pena con i benefici di legge e le attenuanti
generiche con conversione in pena pecuniaria o lavori di pubblica utilità
in una onlus già scelta e precisata in aula.
La pubblica accusa ha replicato, citando una sentenza della Cassazione che
condanna chi si sta fermando ed è in stato di ebbrezza e Ponti ha
controreplicato, sottolineando che il veicolo era già fermo e il motore non
era più caldo. Pertanto si imponeva una sentenza di assoluzione.
Sentite le parti il giudice Cristina Cittolin si è chiusa in camera di
consiglio e ne è effettivamente uscita con una pronuncia di assoluzione
perché il fatto non sussiste per insufficienza o contraddittorietà della
prova. La patente dev’essere restituita.
(*): Nota: *la Corte di Cassazione con la sentenza numero 4931/2024 ha
stabilito che ai fini della configurabilità della contravvenzione di guida
in stato di ebbrezza, non rileva che il veicolo sia fermo al momento
dell’effettuazione del “test” di controllo sul conducente, atteso che la
“fermata” costituisce fase della circolazione.*
Nel caso in questione, visto che si ritiene che non abbia guidato, possiamo
fare solo qualche ipotesi: ha raggiunto il parcheggio su un carro attrezzi,
un amico sobrio l’ha accompagnato e lasciato lì, è arrivato a piedi con
tutti i pezzi di ricambio e ha montato il veicolo nel parcheggio, la fata
di Cenerentola gli aveva appena trasformato una zucca. (Ma solo se era
prima di mezzanotte).
CORRIERE DEL TENTINO
Montagna, crescono le multe per gli sciatori ubriachi: in Trentino 1.800
interventi da inizio stagione
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Ubriaco in centro minaccia un ragazzino usando una bottiglia rotta: daspo
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Medico del Pronto soccorso di Piacenza aggredito da un paziente ubriaco
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Roma, ubriaco sull’autobus: ‘Devi scendere’, lui lancia la bottiglia e
spacca il finestrino