Alcologiarassegna stampa vino birra e altri alcolici del 31.12.23

31 Dicembre 2023
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RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta

IL GIORNALE

“A gennaio niente vino”. Sfida tra medici e Macron

*La Francia si divide sul “dry january”: 45 scienziati chiedono aiuto al
governo, che però vuol salvare un simbolo del Paese*

*Andrea Cuomo*

*31 Dicembre 2023*

Niente alcol, siamo francesi. Ma davvero? I nostri cugini d’Oltralpe sono
divisi dal cosiddetto «dry january», il mese senza calici proposto da 45
professori e scienziati. Dotti medici e sapienti evidentemente non troppo
amanti del Borgogna che hanno scritto, come racconta il Guardian, al
ministero della Salute per chiedere un maggiore supporto alla campagna sui
rischi dell’alcol e in particolare un supporto al mese alcol-free di inizio
anno. un’abitudine che sta sempre più riscuotendo successo nel Paese dello
Champagne e del Bordeaux: chiamato défi de janvier (sfida di gennaio) è
nato come un challenge proposto da associazioni benefiche e che ha trovato
un certo riscontro sui social, al punto che si calcola che il 60 per cento
della popolazione francese sta valutando di aderire o quanto meno di
provarci. (*) Ma il governo nicchia a dare un appoggio diretto
all’iniziativa, probabilmente per non danneggiare un simbolo del Paese e
un’industria che dà lavoro a mezzo milione di persone in tutto il Paese.

In particolare il presidente Emmanuel Macron è considerato il presidente
più apertamente favorevole all’alcol della storia recente francese.
Dichiara con orgoglio di bere tutti i giorni, sia a pranzo sia a cena, si
fa fotografare volentieri con un calice in mano e sostiene che un pasto
senza vino sia «un tantino triste». Sarebbe stato cronometrato mentre
beveva una bottiglia di birra (si spera piccola) nello spogliatoio di una
partita di rugby: 17 secondi, probabilmente solo un portuale inglese ci
avrebbe messo di meno. Il degno capo di un Paese che il secondo maggiore
consumatore di vino del mondo dopo gli Stati Uniti, che però ha cinque
volte più abitanti.

La lobby dei produttori di vino si è mossa subito facendo notare che in
Francia non c’è bisogno del «dry january», dal momento che si beve in modo
più consapevole e colto, e quindi in minori quantità, rispetto al Regno
Unito e agli altri Paesi del Nord Europa. Tesi che non convincono i
sostenitori del ramadan alcolico di inizio anno, convinti che bisogna dare
un «segnale forte» e che questo possa arrivare soltanto dalla politica
anche se, si legge nella lettera dei 45, «una politica coerente e risoluta
nell’approccio alla tematica si è seriamente deteriorata».

L’idea di Olivier Cottencin, primo firmatario della lettera, è che se il
governo sostiene il mese smoke-free di novembre, dovrebbe fare altrettanto
con quello alcol-free di gennaio. E che i risultati del «dry january» nel
Regno Unito sono incoraggianti: smettere di bere ha immediati risultati
positivi sulla pressione sanguigna e sul ritmo del sonno. «Non vogliamo
certo un Paese senza alcol – aggiunge Amine Benyamina, primario di
Psichiatria e dipendenze all’ospedale Paul-Borsse – vogliamo un Paese che
sia molto chiaro nel parlare dei rischi che esso comporta». Secondo gli
studi citati da Benyamina ci sarebbero almeno 42mila morti ogni anno in
Francia riconducibili al consumo di alcol. Ma Krystel Lepresle di Vin et
Societé, che rappresenta l’industria francese del vino, nota che non ce n’è
bisogno: più del 90 per cento dei Francesi beve meno di dieci bicchieri a
settimana, limite raccomandato, e comunque il consumo di vino è diminuito
del 60 per cento negli ultimi 60 anni. Guai a toccare il vino a Francesi.

(*) Nota: le iniziative finalizzate a porre maggiore attenzione agli
alcolici vengono accolte per lo più con ironia. Così come succedeva qualche
anno fa ai tentativi di limitare il fumo nei locali pubblici, alle
avvertenze sui pacchetti di sigarette e ai consigli dei medici.

INNATURALE

Differenza tra birra alcolica e birra analcolica

*Tra birra alcolica e birra analcolica la differenza è nel contenuto
massimo di alcol presente nelle due bevande.*

REDAZIONE

31/12/2023

La differenza principale tra birra alcolica e birra analcolica, come il
nome suggerisce, è semplicemente una: il contenuto di alcol. Affinché una
birra analcolica possa essere considerata tale può contenere al massimo lo
0,5% di alcol per unità di volume, mentre una birra tradizionale può
contenere dal 4% fino addirittura al 16% di alcol. La quantità massima di
alcol può variare notevolmente da paese a paese. I metodi di produzione
della birra analcolica inoltre possono influire sul sapore rendendolo
distinguibile da chi è abituato alla birra con più alto contenuto di alcol.

*La birra analcolica è veramente con zero alcol?*

Nella maggior parte dei paesi, una birra è considerata analcolica se
contiene un tasso di alcol inferiore allo 0,5% ma la quantità può variare;
nel Regno Unito ad esempio, la quantità massima per legge è dello 0,05%.
Alcune birre analcoliche possono arrivare a tassi estremamente bassi al di
sotto dello 0,01%.

Si tratta di quantità di alcol minime e praticamente insignificanti negli
effetti intossicanti per la maggior parte delle persone, tuttavia è sempre
consigliabile leggere attentamente le etichette in quanto spesso il
contenuto di alcol di una birra analcolica potrebbe non essere veramente
zero. Anche nei casi di birre pubblicizzate come 0.0, è possibile che siano
rimaste tracce di alcol.

*Come fanno a togliere l’alcol dalla birra analcolica?*

Come detto la principale differenza tra birra alcolica e birra analcolica
rimane nel contenuto di alcol. Esistono diversi metodi per togliere l’alcol
dalla birra e si distinguono in genere per due categorie principali: metodi
a sottrazione che puntano a rimuovere l’alcol dalla birra fermentata e
metodi a diluizione che puntano invece a produrre direttamente birre a
basso contenuto di alcol già in fase di fermentazione.

*Tra i metodi a sottrazione troviamo:*

Osmosi inversa: Il processo sfrutta membrane semi-permeabili per separare
l’alcol dagli altri composti della birra. Si tratta di particolari membrane
che, in condizione di pressione elevata, consentono il passaggio alle
molecole piccole come l’acqua ma trattengono le molecole più grandi come
l’alcol.

Evaporazione: Il processo prevede il riscaldamento della birra. Siccome la
temperatura di evaporazione dell’alcol è inferiore a quella dell’acqua è
possibile eliminarlo semplicemente riscaldando la birra fino agli 80°C per
un periodo di tempo adatto ad ottenere la concentrazione di alcol
desiderata.

Distillazione sottovuoto: Il metodo ad evaporazione classico ad alte
temperature tende a «bruciare» il sapore della birra, ragione per cui
spesso i mastri birrai utilizzano il sottovuoto per abbassare il punto di
ebollizione dell’alcol. Togliendo la pressione dell’aria infatti la
temperatura di ebollizione dei liquidi si abbassa ed è possibile rimuovere
l’alcol dalla birra a soli circa 35°C

*Tra i metodi a diluizione troviamo:*

Bassa fermentazione: Questo approccio regola direttamente il processo di
produzione della birra per limitare o prevenire la fermentazione. Si
ottiene in genere grazie a mosti preparati per contenere meno zuccheri.
Abbassando il livello di zuccheri, i lieviti non saranno in grado di
formare elevate quantità di alcol già in partenza.

Fermentazione interrotta a freddo: Questa tecnica prevede l’abbattimento
delle temperature portandole vicine a 0°C. Una volta raggiunta la
gradazione alcolica desiderata si abbatte la temperatura della birra per
circa una settimana. In questo modo si arresta l’attività metabolica dei
lieviti, fermando la formazione di alcol.

*C’è differenza di sapore tra birra alcolica e analcolica?*

Alcune tra le diverse tecniche di produzione della birra analcolica, specie
quelle che prevedono la rimozione di alcol dopo la fermentazione, finiscono
per influenzare il sapore che può così risultare molto differente rispetto
alla birra alcolica, meno aromatico e con tonalità più blande.

Tuttavia con l’aumentare della popolarità della birra analcolica, la
comparsa di tecniche di preparazione a bassa fermentazione più sofisticate
e l’utilizzo di materie prime di qualità, negli ultimi anni il profilo
aromatico della birra analcolica è cresciuto notevolmente. Oggi è possibile
reperire sul mercato birre analcoliche con un sapore del tutto simile ad
una birra alcolica tradizionale tanto da rendere difficile distinguere la
differenza. Provare per credere.

ADRIATICO24ORE

Se hai bevuto troppo ti salva lo smartphone: capisce se sei ubriaco e ti
ferma

*Uno studio evidenzia come lo smartphone sarebbe in grado di riconoscere un
tasso alcolemico elevato e salvarci la vita.*

31 Dicembre 2023 di Erika F

In un periodo storico in cui gli smartphone rappresentano uno dei motivi
principali di mortalità alla guida, assieme all’alcool, la risposta a
questo problema potrebbe venire proprio dai nostri cellulari. Ecco lo
studio che lo dimostra.

*Guida, smartphone e alcool*

Gli incidenti stradali mortali aumentano di anno in anno, e coinvolgono
soprattutto la fascia più giovane della popolazione che, spesso dopo una
serata in discoteca, si mette alla guida con un tasso alcolemico elevato e
lo smartphone in mano. Gli incidenti causati da guida in stato di ebbrezza
e dall’uso del cellulare alla guida hanno raggiunto livelli tali da
richiedere un inasprimento delle norme del Codice della Strada e delle sue
sanzioni in caso si venga colti in flagrante, ma una soluzione vera e
propria non si è ancora trovata.

Lo smartphone nell’era moderna non è più un dispositivo con cui chiamare
qualcun altro, ma è diventato una vera e propria estensione del nostro
essere, tanto che c’è chi non si separa dal suo telefonino nemmeno quando
dorme, figuriamoci mentre guida. Il team dell’Università di Toronto ha
pensato quindi di sfruttare questo utilizzo smisurato dello smartphone e di
cercare di individuare in lui la soluzione al problema della guida in stato
di ebbrezza.

*Lo smartphone capisce se hai bevuto*

L’Università di Toronto e Stanford Medicine ha condotto uno studio su un
campione di 18 persone adulte di diverso peso, cui è stato somministrato
alcool in quantità proporzionale rispetto al loro peso. Tutti i pazienti
avevano un’età compresa tra i 21 e i 62 anni, e a ognuno è stato assegnato
uno scioglilingua. L’esperimento consiste nel registrare con lo smartphone
lo scioglilingua prima di assumere l’acool e dopo averlo fatto, ripetendo
la frase ogni ora fino a 7 ore dopo l’assunzione.

Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Studies on Alcohol and Drugs e
mostra i risultati stupefacenti dell’esperimento: la frase registrata è
stata analizzata in base alla sua frequenza e al tono e confrontata con i
livelli di concentrazione di alcool individuati nell’aria ogni 30 minuti, e
l’intossicazione da alcool è stata riconosciuta correttamente nel 98% dei
casi.

*I risvolti dell’esperimento*

Visti i risultati più che soddisfacenti, lo studio andrà avanti e verrà
ripetuto su un campione più ampio di pazienti, con il fine ultimo di
sviluppare un software in grado, tramite il riconoscimento vocale, di
segnalare quando si è bevuto troppo, impedendoci di metterci alla guida in
stato di ebbrezza. La tecnologia del riconoscimento vocale esiste già,
quindi si tratterebbe di migliorarla e implementarla in questo senso, ma i
risultati dell’esperimento fanno ben sperare e lo smartphone così sarebbe
usato in modo positivo e non negativo, e sarebbe un bel passo avanti.

Ovviamente ci sono delle problematiche da risolvere, come ad esempio capire
come far sì che la sonnolenza o i rumori ambientali non influenzino il
risultato, ma anche degli spunti promettenti, come ad esempio l’idea che
grazie all’oscillazione dello smartphone (che tanto si porta quasi sempre
addosso) si riesca ad analizzare l’andatura della persona, oppure che il
cellulare riconosca lo stato di ebbrezza (o sonnolenza o alterazione)
grazie alla grammatica dei messaggi inviati.

MARIGLIANO.NET

Marigliano, i sacerdoti contro un locale che usa simboli religiosi per
vendere alcolici

*MARIGLIANO* – Il peccato per fare notizia. È successo a Marigliano dove un
locale usa simboli religiosi per vendere alcol. L’intento era proprio
quello: indignare. E ci è riuscito. Tutti i parroci di Marigliano hanno
diramato un comunicato in cui esprimono tutto il loro disappunto per questa
volgare trovata.

“L’apertura di un locale denominato “Chiesa del peccato”, suscita non poche
perplessità per la modalità della comunicazione e dei contenuti che la
accompagnano. Certamente si fa leva sull’intercettare la curiosità dei
possibili fruitori di fronte ad una proposta, che forse ha l’intenzione di
provocare una rottura con un ambiente e una cultura che si ritengono
superati. É proprio però partendo da questo principio che si compiono
diversi “scivoloni” di stile. Intanto non si costruisce il nuovo assumendo
luoghi, segni e parole e facendone un uso definibile, quanto meno, di basso
profilo: il nuovo può essere sicuramente attuato, ma nel rispetto di quanto
ci ha preceduto e lasciando che ogni situazione e cultura sia rispettata.
Così l’aver usato la definizione di “chiesa del peccato” e aver banalizzato
espressioni -“prendete e bevetene tutti”- che per un gran numero di persone
rivestono ben altra portata, o ancora “abbiate fede”, in un contesto ilare
e, probabilmente nelle intenzioni degli scriventi, ironico è veramente una
grande mancanza di misura. La scelta di immagini care alla tradizione di
molti, raffiguranti il simulacro di Gesù o della Vergine Maria, ricollocati
in un contesto così particolare e invitante al consumo, veramente è un
utilizzo fuori luogo. Il clamore non va sempre di pari passo col buon gusto
e lo spettacolare talvolta scade nel trash, questa operazione ha portato
questa logica alla sua massima espressione. Chiaramente come pastori che su
questo territorio pongono il proprio servizio non possiamo tacere quando ci
sono manifestazioni di questa portata, lo dobbiamo alla cultura che
viviamo, alla memoria della fede di chi ci ha preceduto e alla consegna
alle nuove generazioni del senso della misura, del bello e dell’opportuno
che sempre devono rappresentare i punti di riferimento in una società
civile. Sicuramente le forme per dirsi contrari al dilagare di queste
espressioni potrebbero passare attraverso proclami o condanne, ma questi
potrebbero anche lasciare il tempo che trovano o fomentare quella curiosità
e chiacchiericcio che tornerebbero a un vantaggio pubblicitario, esiste
un’altra possibilità ed è quella del dissenso civile e si attua attraverso
il non pubblicizzare e non frequentare questi luoghi che, di un linguaggio
volgare e inopportuno, fanno la propria vetrina”.

*I sacerdoti della città*

POLESINE24

Il caso

Strage dell’Immacolata, prima dello schianto notte d’alcool e non solo

*Positivi i risultati degli esami tossicologici disposti sui tre ragazzi
morti nell’incidente.*

31.12.2023

Dietro la strage, l’alcool e non solo. Hanno dato esito positivo gli esami
tossicologici svolti, su disposizione del tribunale, sui corpi di Altin,
Egli e Giulia, i tre ragazzi, tutti tra i 20 e i 22 anni, che sono morti
nel terribile incidente della mattina dell’8 dicembre, a Portogruaro,
mentre tornavano da una serata di divertimento in compagnia.

Sono stati depositati nelle scorse ore, infatti, i risultati della
consulenza tecnica disposta dal tribunale. In ogni caso, non ci sono
indagati. La perizia ha accertato inoltre che nessuno dei tre giovani a
bordo della Bmw Serie 5 avesse le cinture di sicurezza allacciate.

Altin Hoti, 22 anni, di origine kosovara, residente a Concordia Sagittaria,
faceva lavori saltuari. Il fratello, Admir, era morto nel maggio scorso, a
19 anni, in un incidente sulla tangenziale a Portogruaro. Il giovane
viaggiava in compagnia del padre quando, tradito da una pozzanghera, si è
scontrato con una vettura guidata da un portogruarese poi finito in coma.
Il padre se la cavò con poche ferite, ma Admir morì sul colpo. E Altin era
uscito a pezzi, dal punto di vista psicologico, da quel dramma.

Giulia Di Tillio, 21 anni, aveva una grande passione per la ginnastica
artistica. Lei e Altin facevano coppia fissa da un paio d’anni. Dolce, ma
determinata negli impegni, era studentessa di economia aziendale. A marzo
2024 avrebbe dovuto laurearsi.

Infine il più giovane del gruppo, Egli Gjezi, 20 anni, anche lui di origine
kosovara. Calciatore appassionato negli Allievi del Portogruaro, aveva
smesso la pratica agonistica con il Covid. La squadra granata aveva puntato
molto su di lui, sia impiegandolo come difensore sia come centrocampista
nella cabina di regìa del Porto baby. Attualmente era operaio ed era
tranquillo come sempre e felice di poter avere un futuro economico sereno.
Invece il destino lo stava aspettando. Assieme ai suoi amici.

IL RESTO DEL CARLINO

Bologna

Incidente a San Lazzaro, guida ubriaco e si schianta contro un’altra auto

31 dic 2023

Il 60enne aveva un tasso alcolemico di molto superiore ai limiti. Sulla
Idice si sono formati rallentamenti per alcune ore

San Lazzaro (Bologna), 31 dicembre 2023 – Stava guidando con un tasso
alcolemico di 1,44 grammi/litro, di molto superiore ai limiti, ed è andato
a schiantarsi frontalmente con un’auto che proveniva in direzione opposta.
Questa la ricostruzione, fatta dalla Polizia Locale di San Lazzaro,
dell’impatto avvenuto nella serata di ieri sulla via Idice, poco dopo
Castel de’ Britti, al confine tra i territori di San Lazzaro e Ozzano.
Nessuno per fortuna è rimasto ferito gravemente. Alla guida dell’auto che
ha causato l’incidente un 60enne.

Sull’altro mezzo un conducente di mezza età. Il 60enne, subito sottoposto
dagli agenti della Locale a due test alcolemici che hanno dato esito
positivo, è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza con aggravante
del sinistro stradale. Gli è stata ritirata la patente ed il veicolo è
stato sottoposto a fermo per sei mesi. Sulla Idice si sono formati
rallentamenti per alcune ore.

MESSAGGERO VENETO

«Aiuto, c’è qualcuno in difficoltà»: automobilista trovato ubriaco in A23,
patente e vettura …

L’ARENA

Si schianta con il monopattino: aveva un tasso alcolemico quattro volte
oltre il consentito

IL GAZZETTINO

Buia. Beve sei volte il consentito e si immette sull’autostrada A23

LIBERATV

Turista svizzero ubriaco in gelateria, si rifiuta di pagare e aggredisce
personale e clienti

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