Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 31 dicembre 2024

31 Dicembre 2024
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

DA FACEBOOK

PRONTI PER L’ABBRACCIO DI MEZZANOTTE?

Ci hanno sempre fatto credere che l’alcol fosse trasgressione, quando non
c’è niente di più omologato che bere vino, birra o altri alcolici.

In alcune occasioni è quasi un obbligo, che la cultura ci impone.

La nostra proposta ipertrasgressiva ha un significato particolare: la notte
di San Silvestro è sempre funestata da vittime del bere, a volte del bere
altrui. Anche, ma non solo, sulle strade.

Nonostante questo, per la notte di Capodanno la legge concede deroghe alle
limitazioni di orario della vendita di alcolici… paradossalmente proprio
nella notte dove scorre più sangue!

De-alcolizzare questa ricorrenza ha un significato simbolico che va ben
oltre al rischio connesso allo spumante del brindisi di mezzanotte.

Significa CHIAMARSI FUORI dall’obbligatoria correlazione tra il festeggiare
e il consumare bevande alcoliche.

Significa riportare al centro del momento celebrativo l’incontro tra
persone, non più tra bicchieri.

Una vera e propria rivoluzione culturale.

ABBRACCI anziché BRINDISI

Alessandro Sbarbada e Enrico Baraldi

OPEN

Nuovo codice della strada, l’alcol e le preoccupazioni dei ristoratori: «I
limiti per il consumo non sono cambiati»

Il ministero dei Trasporti ribadisce che le norme introdotte non hanno
abbassato i limiti: «La stretta è sull’uso di smartphone e droga alla guida»

«Il nuovo codice della strada non cambia i limiti consentiti per il consumo
di alcol». Lo ribadisce una nuova nota del ministero dei Trasporti sulle
norme recentemente introdotte che inaspriscono le sanzioni per chi si mette
alla guida con un indice superiore a 0.50 grammi per litro (g/L) di alcool
nel sangue. Il dicastero retto da Matteo Salvini risponde così alle
preoccupazioni di ristoratori e altri imprenditori del settore, oltre a
quelle di chi trascorrerà fuori casa la notte di Capodanno. Mettendo nero su
bianco ancora una volta che i limiti non sono stati toccati. «Tra le novità,
invece, è stata prevista una stretta sull’utilizzo improprio del cellulare e
sul consumo di droghe», prosegue la nota, «eppure, stiamo assistendo con
sconcerto a una campagna mediatica che ignora quasi completamente il tema
degli smartphone (il cui uso scorretto è una delle cause principali di
incidenti) e dà spazio a immotivate preoccupazioni, per esempio, di
ristoratori che lamentano perfino il calo delle ordinazioni del risotto allo
champagne (notizia che ha trovato risalto su un grande quotidiano)». La
precisazione si conclude: «Il risultato è offrire ai cittadini notizie
confuse o drammaticamente false, danneggiando peraltro un settore decisivo
come quello enogastronomico. Per questo, il Mit sta anche valutando denunce
per procurato allarme». (*)

(*) Nota: l’obiettivo, ai fini della sicurezza stradale, è ridurre i consumi
di bevande alcoliche di chi dopo avere bevuto si mette al volante. Il meglio
sarebbe azzerarli. Un indice per valutare se le modifiche al Codice della
Strada funzionano, è proprio quello della diminuzione dei consumi. Il fatto
che il Ministero, invece di essere contento, si preoccupa degli interessi
commerciali dei produttori e dei rivenditori di bevande alcoliche è indice
di obiettivi poco chiari.

Così oggi, purtroppo, la comunicazione è centrata su “quanto su può bere
prima di guidare”, e non sul messaggio corretto, semplicissimo, di non bere
alcolici prima di guidare.

IL GIORNALE

Un produttore: “Ministro Salvini, salviamo il vino”

Pubblichiamo una lettera aperta di Lucio Pistillo, presidente dell’Antica
Cantina di San Lorenzo, al ministro dei Trasporti Matteo Salvini

Lucio Pistillo

Ministro Salvini, per la vigilia di Natale avevo trenta invitati a casa. Mi
sono preoccupato di scegliere il miglior vino San Severo Dop della nostra
cantina e ho comprato da un amico lo spumante classico prodotto con le uve
ottenute dai vigneti di questo territorio al nord della Puglia.

Purtroppo i miei ospiti, dovendo utilizzare l’auto per il rientro dopo il
cenone, hanno bevuto solo acqua per timore delle gravi sanzioni previste per
chi beve un bicchiere di vino e una coppa di spumante. (*)

Signor Ministro, veramente lei pensa che le cause degli incidenti siano
imputabili al vino, se bevuto moderatamente? Il nuovo codice stradale in un
sol colpo cancella millenni di storia conviviale e mette in serio rischio
migliaia di posti di lavoro. (**)

Ci sono tante trasmissioni che si cimentano a dire tutto il male possibile
sul vino, senza mai parlare degli effetti negativi delle tante altre bevande
che ci offrono le multinazionali, ci voleva anche il nuovo codice della
strada a criminalizzare il piacere di un bicchier di vino?

Ho sempre ascoltato il tg che parla delle stragi di giovani del sabato sera,
ma non ho mai sentito parlare di stragi dopo un pranzo al ristorante.

Sarei curioso di sapere il pensiero in merito, del presidente Zaia e di
tanti altri presidenti di regione che tengono al proprio territorio e alla
loro tradizione enologica.

Certo alla luce della nuova legge, resterà solo un sogno il «Libiam ne’
lieti calici». Probabilmente Verdi se fosse vivo oggi dovrebbe pensare a
qualche mistura analcolica per le sue musiche, ma assolutamente no, non
potrebbe più immaginare un bicchier di vino, frutto del sapiente lavoro del
contadino e della cura dei cantinieri, perché oggi non è più consentito.

La nuova legge demonizza il vino e poco importa se ristoratori, agenti,
aziende vinicole, contadini e tutto l’indotto saltano in aria.

Un bicchiere di vino non mina la sicurezza stradale!

La prego, da buon Ministro, consideri le conseguenze!

*L’Antica Cantina di San Severo

(*) Nota: la risposta corretta a questo episodio è “Finalmente! Allora siamo
riusciti a far passare il messaggio di non bere alcolici prima di mettersi
al volante. Una elementare regola di civile convivenza”.

(**) Nota: se diminuiscono i consumi alcolici di chi poi si mette al
volante, tra i posti di lavoro a rischio occorre considerare i produttori e
rivenditori di bevande alcoliche, i carrozzieri, i produttori di vetro, di
tappi di sughero, gli ortopedici, i ristoratori e i baristi, i produttori di
sedie a rotelle, i locali notturni, le agenzie di pompe funebri, eccetera.

IL GIORNALE

Alcol e nuovo codice della strada, la lettera di Salvini al Giornale per
fare chiarezza

Il ministro risponde alle preoccupazioni dei produttori di vino mettendo in
chiaro i limiti consentiti per il consumo di alcol e quello che cambia
davvero

Matteo Salvini

Rispondo volentieri a Lucio Pistillo, presidente dell’Antica Cantina di San
Lorenzo, che su il Giornale mi ha indirizzato una lettera aperta in cui
lamenta un calo del consumo di vino a causa del nuovo codice della strada.

Gentile presidente, mi dispiace dovermi ripetere, ma il nuovo codice della
strada non modifica i limiti consentiti per il consumo di alcol. Si potrà
continuare a bere nel rispetto delle regole in vigore da anni!

I suoi clienti potranno consumare bottiglie come nel 2023, nel 2022, nel
2021….

In compenso, c’è stata una stretta rigorosa per quanto riguarda l’uso
improprio del cellulare alla guida (prima causa di distrazione e quindi di
incidenti).

Purtroppo, gran parte dei media hanno scatenato una campagna di terrorismo
mediatico sull’alcol, totalmente infondata, e non hanno speso energie per le
vere strette.

In altre parole, la gente pensa che sia totalmente vietato bere e può
sottovalutare i rischi – per esempio – di mandare messaggini mentre si è al
volante.

Eppure le prime due settimane dall’entrata in vigore del nuovo codice hanno
offerto risposte confortanti, con un calo di incidenti mortali (-20,3%) e
vittime (-25,4%), nonostante una robusta campagna di disinformazione.

Speravo che, almeno su un tema delicato come la tutela della vita, la
maggioranza dei media italiani offrissero serietà.

Mi sbagliavo: le fake news preoccupano cittadini e produttori, indeboliscono
un settore decisivo come quello dei vini, non offrono reali informazioni sui
comportamenti scorretti.

Caro Pistillo, brindo con lei con buonsenso e come avrei fatto in passato.

NOS MAGAZINE

Addio a Marcello Biasi

di Alberto Mosca

Cordoglio in tutto il Trentino per un protagonista nella lotta alle
dipendenze

SFRUZ. La comunità di Sfruz e della Val di Non piange Marcello Biasi,
scomparso all’età di 75 anni. Solo l’anno scorso era stato nominato
Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Marcello Biasi, nato il 11 marzo 1949 e residente a Sfruz, ha dedicato la
sua vita al volontariato, come attivo sostenitore della lotta contro le
dipendenze ed esempio di coraggio e determinazione. Fin dal 1992 ha fornito
un sostegno inestimabile a numerose persone che combattevano contro la
dipendenza da alcol.

Dal 2013 al 2017 è stato presidente di Apcat (Associazione Provinciale dei
Club Alcologici Territoriali del Trentino) e ha servito come membro del
direttivo nazionale dell’associazione. Marcello Biasi è stato anche
consigliere comunale di Sfruz, dimostrando il suo impegno nel mondo delle
istituzioni locali. La sua capacità di unire il mondo del volontariato con
le istituzioni è stata fondamentale per la ricostituzione della Pro Loco di
Sfruz di cui è stato per anni il Presidente riproponendo, dopo anni di stop,
il Festival della Patata. “Marcello Biasi – ha dichiarato il sindaco di
Sfruz Andrea Biasi – è stato un esempio straordinario di come un individuo
possa trasformare le proprie sfide personali in una forza motrice per il
bene comune. La sua storia è stata un esempio di come il volontariato possa
fare una differenza significativa nella società”.

APPUNTI – di Stefano Feltri

Il vino fa male. Sempre

Sotto le feste tutti bevono di più, anche per un’errata convinzione che
soltanto l’abuso sia dannoso. Ma non è così

<appunti.substack.com/p/il-vino-fa-male-sempre>
appunti.substack.com/p/il-vino-fa-male-sempre

Stefano Feltri

L’idea che una quantità moderata di alcol, soprattutto se l’alcol è
contenuto nel vino, nel vino rosso, possa fare bene all’organismo, è
sbagliata. La quantità di resveratrolo, che potrebbe in teoria far bene al
cuore, è insufficiente a compensare i rischi dell’esposizione all’alcol

Roberta Villa

Arrivano le feste, tra Natale e Capodanno si mangia e si beve un po’ più del
solito. Spesso molto di più. Aperitivi con gli amici, cene con i parenti,
brindisi all’anno che finisce e a quello che arriva, bottiglie da regalare e
bottiglie che si ricevono in regalo.

Quest’anno però è diverso, perché è appena entrato in vigore il nuovo codice
della strada, con limiti severissimi. Le multe scattano al superamento di
0,5 grammi per litro, e vanno da 573 euro fino a 2.000, dal ritiro della
patente per 3 mesi fino a quello per 2 anni.

La ragione è che basta pochissimo, anche sotto 0,5 grammi per litro, perché
l’alcol produca effetti sui riflessi alla guida e sulla capacità di generare
incidenti.

Online, trovate moltissimi articoli che cercano di calcolare quanti
bicchieri di vino o di birra un uomo adulto può bere senza sforare i limiti,
quanti una donna, la differenza se a stomaco pieno o stomaco vuoto. Sono
stime imprecise che dipendono da mille parametri soggettivi, la sintesi è
che chi guida non dovrebbe bere. Non dovrebbe bere proprio niente. Zero.

La cosa interessante, però, è che praticamente tutti questi articoli che
trovate online violano le linee guida che l’Organizzazione mondiale della
Sanità ha preparato per i giornalisti che devono scrivere di alcol. Perché
questi articoli non menzionano mai che ogni quantità di alcol è nociva e
lasciano intendere che c’è un consumo di alcol innocuo e uno pericoloso
soltanto perché eccessivo.

Avrete sentito dire mille volte che un bicchiere di vino fa addirittura
bene, che il vino rosso fa sangue, che lo champagne non dà neanche mal di
testa, figurarsi se fa danni. Non è vero nulla.

L’Organizzazione mondiale della sanità precisa nelle sue linee guida per i
giornalisti che “il consenso scientifico è che ogni livello di consumo di
alcol, a prescindere dalla quantità, aumenta i rischi per la salute”.

Alcuni studi del passato sembravano indicare il contrario, cioè che un po’
di alcol facesse addirittura bene, però, osserva l’Oms, “quegli studi
avevano parecchi limiti nella metodologia e molti erano finanziati
dall’industria dell’alcol”.

L’alcol invece causa il cancro, ed è particolarmente dannoso per le donne,
perché aumenta il rischio di tumori al seno. Qualunque dose di alcol.

Questa consapevolezza era forse presente in tempi remoti, pur in assenza di
ricerca scientifica, tanto che diverse religioni vietano il consumo di
alcol: come per il divieto di mangiare il maiale o la carne in generale,
questi precetti hanno una doppia funzione simbolica e sanitaria. Il 57 per
cento degli adulti nel mondo non beve alcol, e la loro salute ne trae
sicuramente beneficio.

105.NET

Multato per ubriachezza anche se era a piedi: qual è la verità

In realtà è stato sanzionato per aver violato l’articolo 688 del Codice
Penale, in vigore da decenni

La vicenda di un giovane ligure multato per ubriachezza mentre tornava a
casa a piedi dopo aver lasciato l’auto parcheggiata ha fatto rapidamente il
giro del web, suscitando indignazione e fraintendimenti. Tuttavia,
approfondendo i fatti, la realtà che si era palesata inizialmente è ben
diversa da quella reale. La sanzione ricevuta non ha infatti nulla a che
vedere con il nuovo Codice della Strada, bensì con l’applicazione
dell’articolo 688 del Codice Penale, in vigore da decenni.

L’episodio è avvenuto nella notte del 26 dicembre lungo la via Aurelia, nei
pressi di Chiavari, nella città metropolitana di Genova. Il ragazzo, che
aveva trascorso la serata in un locale bevendo qualche bicchiere di troppo,
aveva scelto responsabilmente di non mettersi al volante, lasciando l’auto
parcheggiata. Tuttavia, anziché tornare a casa in modo discreto, ha deciso
di fare autostop in evidente stato di ebbrezza, barcollando sulla strada e
cercando di fermare le auto di passaggio.

La situazione ha attirato l’attenzione di una pattuglia dei Carabinieri, che
lo ha fermato per un controllo. I militari hanno riscontrato uno stato di
ubriachezza manifesta, caratterizzato da difficoltà di equilibrio, occhi
arrossati e linguaggio sconnesso. Inoltre il ragazzo avrebbe inveito contro
i Carabinieri, pretendendo che lo accompagnassero a casa. Questi
comportamenti hanno portato alla sanzione per ubriachezza in luogo pubblico,
una violazione prevista dall’articolo 688 del Codice Penale, che comporta
una multa compresa tra 51 e 309 euro. Al giovane è stata applicata la
sanzione minima ridotta di 102 euro.

Nonostante i titoli fuorvianti di alcune testate, dunque, la multa non ha
alcun legame con il nuovo Codice della Strada, che disciplina la guida in
stato di ebbrezza e non prevede sanzioni per chi cammina ubriaco. L’articolo
688, invece, punisce chiunque si trovi in stato di manifesta ubriachezza in
un luogo pubblico, indipendentemente dal contesto. Questo episodio ha
nuovamente sollevato un dibattito sull’interpretazione delle norme e
sull’uso responsabile dei social media, dove notizie parzialmente vere
possono generare confusione.

RADIOROMA.IT

Multe a minorenni con alcolici in strada a Trastevere

La malamovida è sempre più un fenomeno dilagante nella Capitale. I vigili
urbani, in questo weekend, hanno compiuto numerose verifiche nei locali
pubblici e nei negozi delle zone più frequentate da giovani e turisti, da
San Lorenzo al Rione Monti, da Ponte Milvio al Pigneto. Cento i verbali
elevati: tra le principali irregolarità riscontrate nei locali, la vendita,
la somministrazione e il consumo irregolare di bevande alcoliche, vietati in
strada in base agli orari. Tra i vicoli e le piazze di Trastevere in
particolare, i vigili hanno sanzionato diversi giovani, perché sorpresi a
consumare illegalmente alcolici tra le strade del quartiere dopo le ore 23,
violando così il divieto di consumo di alcool in strada, come prevede
l’articolo 28 del Regolamento di Polizia Urbana di Roma Capitale. Tra i
dieci multati, c’erano anche quattro minorenni sorpresi con super-alcolici e
birre tra le mani.

Per aver bevuto alcool in strada, i genitori di questi ragazzi sono stati
multati per 160 euro, quanto prevede appunto la violazione che riguarda il
consumo di alcool da asporto fuori gli orari consentiti. Non è la prima
volta che i vigili urbani contestano ai genitori reati perpetrati dai figli:
multe e sanzioni sono già scattate nei casi di violazioni del codice della
strada da parte delle micro-car o motorini, oppure per possesso di sostanze
stupefacenti.

IL FATTO QUOTIDIANO

Produzioni dimezzate e vini più alcolici, così l’aumento delle temperature
danneggia anche i vigneti: “Costretti a fare irrigazioni di soccorso”

L’aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico danneggia le
viti, con il risultato che le vendemmie sono più magre e i volumi della
produzione diminuiscono

di Ludovica Lopetti

Negli ultimi anni i viticoltori di Langhe, Roero e Monferrato hanno iniziato
a spostare i vigneti a quote più alte (o a prendere in considerazione questa
eventualità) perché l’aumento delle temperature danneggia le viti, con il
risultato che le vendemmie sono più magre e i volumi della produzione
diminuiscono. Inoltre i vini che si fregiano delle Denominazioni di origine
protette – Doc e Docg – devono rispettare precise caratteristiche
organolettiche e non superare un certo grado alcolico, non sempre possibile
se l’uva matura in anticipo. D’altro canto le temperature più miti hanno
reso la viticoltura di montagna più semplice rispetto al passato. Lo
dimostra il caso della Val di Susa, dove molti giovani stanno recuperando le
vigne abbandonate negli anni Settanta. Tra i 600 e gli 800 metri di quota
oggi s’imbottigliano vini storici come l’avanà, il becuet e il baratuciat,
che in passato erano considerati poco pregiati e ora guadagnano mercato, ma
anche uve più note come pinot, moscato e nebbiolo. “Fino all’Ottocento in
tutta la Valsusa c’erano 2500 ettari di vigne. Poi – spiega Giuliano Bosio,
viticoltore di Almese, città di cui è stato anche sindaco – è arrivata la
fillossera (un insetto che attacca le radici della pianta, ndr). Nella
nostra zona, alla fine, sono rimasti 500-600 ettari, che si sono
ulteriormente ridotti negli anni Settanta, quando gli abitanti hanno
abbandonato in massa la campagna per andare a lavorare in fabbrica o nel
terziario”. Tra le aziende agricole attive nella zona alcune sono nate da
poco, altre hanno quasi trent’anni di attività alle spalle. Ma oggi fanno un
vino sempre più all’altezza dei “colleghi” astigiani e cuneesi. Anche in
montagna però i produttori devono fare i conti con siccità e nubifragi. In
Val di Susa anche con l’impatto della Torino-Lione. “Il cantiere Tav è stata
una scure per le nostre aziende, specialmente nella zona di Chiomonte –
dichiara Giancarlo Martina, viticoltore di Giaglione che in quell’area ha
dovuto abbandonare delle vigne, perdendo 90mila euro – Dobbiamo sperare che
questi tunnel che fanno una groviera delle nostre montagne non comportino
altre perdite d’acqua. Dobbiamo adoperarci perché non accada”.

FANPAGE

Gli estrogeni alti possono spingere le donne a esagerare con l’alcol,
secondo uno studio

Grazie a esperimenti preclinici un team di ricerca statunitense ha
dimostrato come i livelli elevati di estrogeni possono favorire il binge
drinking nelle donne, il consumo eccessivo e pericoloso della sostanza.

A cura di Andrea Centini

Gli estrogeni alti possono spingere le donne ad abbuffarsi di alcol, secondo
un nuovo studio. È quanto emerso da esperimenti preclinici con modelli
murini (topi) in cui è stato dimostrato che la stimolazione di determinati
neuroni con gli ormoni femminili incrementa in modo significativo la ricerca
della bevanda alcolica. Era già nota da precedenti studi la correlazione tra
abbuffate di alcol – il cosiddetto binge drinking – e livelli elevati di
estrogeni; ora è stato identificato il meccanismo biologico di tipo non
genomico che induce questo comportamento pericoloso per la salute. Secondo
gli scienziati si tratta di una scoperta molto importante perché, sebbene
gli uomini tendano a consumare quantità dannose di alcol più elevate e più
spesso delle donne, negli ultimi anni il consumo sta aumentando più che nei
maschi. Diversi studi, ad esempio, hanno determinato il maggior consumo
femminile durante i lockdown per la pandemia di COVID-19, ciò ha portato
molte più donne a necessitare di assistenza medica presso gli ospedali per
assunzione di alcol. In Italia, secondo i dati di un sondaggio riportato
dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il 21 percento degli uomini tra i
18 e i 69 anni ha dichiarato di consumare “quantità dannose” di alcol
rispetto al 13 percento delle donne, una quota in aumento.

A scoprire il meccanismo biologico che lega livelli elevati di estrogeni
alle abbuffate alcoliche è stato un team di ricerca statunitense guidato da
scienziati del Dipartimento di Farmacologia del Weill Cornell Medicine
dell’Università Cornell di New York, che hanno lavorato a stretto contatto
con i colleghi del Dipartimento di Neuroscienze, dell’Endocrine Technologies
Core – Oregon National Primate Research Center e di altri istituti. Gli
scienziati, coordinati dalla professoressa Kristen E. Pleil e dalla
dottoressa Lia J. Zallar, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver
approfondito i risultati di un altro studio condotto nel 2021. All’epoca i
ricercatori avevano dimostrato che i neuroni di una regione del cervello
chiamata nucleo del letto della stria terminale (BNST) erano più eccitabili
nelle femmine che nei maschi di topo. Inoltre questa maggiore attività
neuronale era legata a una ricerca superiore di alcol e quindi al suo
consumo, quando proposto dagli scienziati. Si è scoperto che il tutto era
modulato proprio dagli estrogeni, i principali ormoni sessuali femminili,
come l’estradiolo, l’estrone e l’estriolo. I ricercatori si sono accorti del
legame tra alcol ed estrogeni quando hanno visto che le femmine di topo
cercavano più alcol durante determinate fasi del loro ciclo estrale.

Analizzando l’attività neuronale dei topi hanno osservato che i neuroni
eccitati dall’alcol erano proprio quelli della stria terminale, in grado di
innescare una sorta di circolo vizioso. “Quando una femmina beve il suo
primo sorso dalla bottiglia contenente alcol, quei neuroni impazziscono. E
se è in uno stato di alto livello di estrogeni, impazziscono ancora di più”,
ha dichiarato la professoressa Plein in un comunicato stampa. Questa
eccitazione supplementare dei neuroni spinge i topi femmina a cercare sempre
più alcol, in particolar modo nei primi 30 minuti da quando è stato loro
offerto. Ciò che non tornava agli scienziati era la velocità del meccanismo
d’azione, dato che il legame tra gli estrogeni e i recettori dei neuroni e
la successiva cascata di segnalazioni all’interno del nucleo può richiedere
anche ore.

Nei nuovi esperimenti è stato dimostrato che gli ormoni si legano alla
superficie neuronale e non ai recettori nucleari; da lì riescono a innescare
rapidamente la segnalazione tra cellule legata all’abbuffata alcolica. Più
nello specifico, il meccanismo si determina attraverso una segnalazione al
recettore alfa dell’estrogeno legato alla membrana nel nucleo del letto
della stria terminale; ciò promuove “l’eccitazione sinaptica dei neuroni del
fattore di rilascio della corticotropina”. Nell’esperimento questi eventi
hanno catalizzato l’attività alcolica.

“Riteniamo che questa sia la prima volta che qualcuno dimostra che durante
un normale ciclo estrale, l’estrogeno endogeno prodotto dalle ovaie può
usare un meccanismo così rapido per controllare il comportamento”, ha
dichiarato la professoressa Pleil, sottolineando l’amplificazione del
desiderio di alcol quando i livelli ormonali sono alti. I dettagli della
ricerca “Rapid nongenomic estrogen signaling controls alcohol drinking
behavior in mice” sono stati pubblicati su Nature Communications.

GAZZETTA DI MANTOVA

Ubriaco provoca un incidente e scappa: intercettato e denunciato dai
carabinieri

Nei guai un 44enne di Mantova: oltre che della guida sotto l’effetto
dell’alcol, con il ritiro immediato della patente, dovrà rispondere di
omissione di soccorso. L’incidente nel centro di Castelbelforte

Ubriaco, ha provocato un incidente e, invece di fermarsi a prestare aiuto, è
scappato. Ma la sua fuga è durata poco. E adesso, oltre alla guida in stato
di ebbrezza – col ritiro immediato della patente – gli è stata contestata
anche l’omissione di soccorso.

A finire nei guai è stato un 44enne residente a Mantova, che nel pomeriggio
del 28 dicembre, mentre percorreva il centro di Castelbelforte, all’altezza
di piazza Garibaldi ha invaso la corsia opposta e urtato l’auto che
proveniva in direzione contraria, guidata da una 42enne veronese. Incidente
fortunatamente piccolo – pochi giorni di prognosi per l’automobilista – ma
guai grossi per il conducente ubriaco, intercettato da una pattuglia di
carabinieri di Porto Mantovano e sottoposto all’alcoltest. L’esito? Un tasso
di alcol pari a 1,30 grammi per litro, contro il limite di 0,50.

Associazione Nuovo Paradigma O.d.V. – C.F. 91071720931

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